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Elenco dei contenuti che hanno ricevuto i maggiori apprezzamenti il 01/24/17 in Risposte

  1. Ciao a tutti... posto un nuovo arrivo..tari di Carlo V o forse di Carlo VI°..si scherza naturalmente... Saluti Eliodoro
    4 punti
  2. Caro @adolfos, quando le stesse caratteristiche formali sono riscontrabili su monete di re e imperatori che si sono succeduti in un arco temporale di diverse decine d’anni, i casi sono due: o gli incisori di una zecca avevano scoperto l’elisir di lunga vita e restavano al lavoro ben oltre i 65 anni attuali (e poi noi ci lamentiamo di andare in pensione a tarda età!!!), oppure...
    3 punti
  3. se i falsi fossero tutti fatti così male, la numismatica sarebbe più semplice voto 0
    3 punti
  4. Salve a tutti Vorrei condividere con voi il mio recente acquisto. Nulla di particolarmente raro o prezioso ma, comunque un esemplare a mio avviso godibile e ricco di storia. Si tratta di un denaro in mistura coniato a Cipro durante il regno di Enrico I di Lusignano ( 1218-1253 ). Peso: 0,97g ( piuttosto alto per la tipologia ) Diametro: 15.77mm. Da notare come in questo caso il diritto sia il lato con la croce avendo come legenda + hENRICVS: Il rovescio invece caratterizzato da una porta di genovese memoria ( non a caso i rapporti fra genovesi e l'isola erano molto intensi ) presenta la seguente legenda + REX CYPRI: Dovrebbe essere il Malloy 25a.
    2 punti
  5. Zecca di Venezia Partiamo dall’osservazione di alcuni esemplari di monete del tipo XPE SALVA VENECIAS Al dritto in campo la croce è del tipo che in araldica si definisce “patente” pur presentando talvolta affinità anche con la croce di tipo “potenziato” e sono sempre presenti i globetti tra i 330 Elemento già segnalato dalla bibliografia della prima metà del secolo scorso; GAETTENS 1932, p. 3. 65 bracci della croce, mentre la croce in legenda è quasi sempre patente. Il cerchio che delimita il campo è zigrinato, cosi come quello che delimita il bordo. Al rovescio il tempio non presenta uno standard uniforme. I tratti comuni sembrano essere le due barre parallele alla base del tempio e la croce patente che sormonta il tempio stesso, ma nella fattispecie l’esemplare di foto 4 si discosta in tal senso dagli altri. Per quanto riguarda il frontone in certi casi è presente un triangolo interno che in certi altri casi è assente e in altri ancora vi è l’inserto di un secondo architrave. Anche la forma delle colonne e della croce all’interno del tempio non sono codificabili univocamente in quanto le loro dimensioni (talvolta risultano allungate) e il loro stile è variabile. Per quanto riguarda la legenda notiamo che le lettere non sono sempre piatte o allungate, ma esistono anche lettere in rilievo e lettere minuscole. Pare una costante il segmento sotto le V e sopra le A come notato da Coupland e le lettere A sono tendenzialmente barrate. Sovente sono presenti legature tra lettere M e P e tra M e A. Per quanto riguarda lo stile notiamo che le dimensioni delle lettere non sono uniformi e le lettere D sono ottenute con un punzone per le I a cui si affianca una C rovesciata. La lettera E è ottenuta da un punzone per la I a cui si affiancano tre piccoli punzoni triangolari. Anche le lettere M e N sono ottenute con il medesimo punzone delle I per formare i tratti verticali che sono poi uniti da segmenti trasversali. Le lettere P e R sono ottenute partendo ancora una volta dalla I con l’aggiunta poi dei tratti che le compongono. E’ ora possibile operare un confronto con le monete del tipo XPISTIANA RELIGIO sulla scorta degli elementi appena individuati. Appare subito evidente però che le indicazioni suddette sono insufficienti a classificare puntualmente degli esemplari stilisticamente molto eterogenei come quelli in oggetto. Osservando il dritto dell’esemplare riprodotto nella foto e potenzialmente ascrivibile alla zecca di Venezia, notiamo che la croce in campo è affine agli esemplari analizzati del tipo XPE SALVA VENECIAS e sono presenti tra i bracci i 4 globetti, mentre la croce in legenda è patente. Anche il cerchio che delimita il campo e quello del bordo sono affini. Al rovescio il tempio si presenta in un’ulteriore variante, con le due barre parallele alla base che non sono della stessa lunghezza. Se il frontone poi appare di un tipo già riscontrato332, le colonne del tempio e la croce in esso racchiusa sono stilisticamente diverse dai tipi suddetti. Lo stile delle lettere che compongono la legenda non è paragonabile alle monete del tipo XPE SALVA VENECIAS, eccezion fatta per il segmentino che sormonta le A e che sta sotto le V. Altro elemento che si nota al rovescio è che non tutte le A sono barrate tratto dalla tesi di laurea di G. Carraro
    2 punti
  6. Grazie @417sonia in effetti è molto interessante come domanda , il leone compare per la prima volta nelle monete cipriote dei Lusignano solamente durnte il regno del successore di Enrico I , Ugo II. Le motivazioni che spinsero a coniare numerosi denari ( conosciuti in molte varianti e tipologie ) con l'impronta della porta o imago civitas sinceramente non le conosco. Come detto i rapporti coi genovesi furono intensi tanto che nel 1232, dopo l'invasione dell'isola da parte dell'esercito di Federico II che costrinse Enrico I alla fuga, " il Lusignano riuscì a ritornarci sbarcando a Famagosta con Giovanni di Ibelin, grazie anche al supporto di navi genovesi; acclamato dalla popolazione, mise in fuga gli imperiali, costretti a ritirarsi a Nicosia. Poi, per ripagare i genovesi del loro aiuto navale, Enrico I concesse loro numerosi privilegi, confermati con un decreto reale datato 2 dicembre 1233: la Repubblica diGenova poté disporre di una propria corte, fu esentata dalle imposte commerciali ed ebbe numerosi possedimenti immobili a Nicosia, Famagosta e Paphos e del Casale Despoire presso Limassol. " ....e chissà magari affluirono pure degli zecchieri genovesi a Cipro ,come ipotizzato dal Pesce per la zecca di Rodi. Va detto però che già il predecessore Guido I coniò monete recante su di un lato una sorta di porta .. sarei curioso di sapere se i testi specifici su Cipro dicano qualcosa di particolare
    2 punti
  7. Sul rovescio sono raffigurate le personificazioni femminili dei tre metalli monetali, oro, argento e bronzo. Il medaglione commemora il tentativo di Gordiano della riforma monetale romana. Gordian III. AD 238-244. AR Medallion (30mm, 25.08 g, 12h). Rome mint. Special emission, AD 243. IMP GORDIANVS PIVS FEL AVG, laureate, draped, and cuirassed bust right / AEQVITAS AVGVSTI, Tres Monetae standing left, each holding a scale and cornucopia; to left of each at feet, a heap of coins. Gnecchi 4/1 (pl. 23, 11) = RIC 133b; RSC 31; Cohen 31. Near EF, traces of gilding in antiquity remaining. Extremely rare. Only two other examples of this particular type are attested: one in the British Museum (RIC 133b); the other in the Bibliothèque Nationale (Cohen 31). The reverse of this medallion depicts the Tres Monetae, female personifications of the three metals of gold, silver, and bronze, and commemorates Gordian’s attempt to reform the Roman currency.
    2 punti
  8. Io penso che se fossi in chi dirige la baracca, sbatterei fuori chi ha dato il via libera ad una coniazione così fantasiosa! Anche loro hanno secoli di storia, è mai possibile che non possono fare almeno 1 cc che la racconti? Mulini, dighe, canali, fiori, ponti, porti, artisti...sono senza parole, però se sulla carta è commemorativa sono costretto a prenderla per continuità di collezione.
    2 punti
  9. Buongiorno a voi, attenzione @sonia985: i primi due esemplari sono della zecca di Milano, mentre il terzo è un’emissione della zecca di Orléans. Nemmeno il quarto denaro mi parte della zecca di Venezia, ma per quest’ultimo consentimi il beneficio del dubbio. Generalmente (che però non vuol dire sempre) nelle emissione veneziane la croce al dritto è più tozza, con i bracci più larghi. Anche le lettere sono in genere più tozze e meno slanciate (che poi, volendo, è la stessa cosa!).
    2 punti
  10. 249 pezzi coniati per i richiedenti dell'epoca. Ed uno sta qui da me, al momento . Le monete chiave del regno sono poche. Questa é una di quelle.
    2 punti
  11. se io oggi volessi comprare un 100 lire di vittorio emanuele III, o un 5 lire 1914 per procurarmele dovrei "solo" andar su e bay, o sul sito di qualche numismatica e tirar fuori X mila euro. Questo a mio avviso rende queste monete non rare, ma costose. ma se volessi comprare una sovrana d oro 1828 o 1841 ad oggi, (e ammettendo di avere i fondi disponibili, che non ho), non saprei dove battere il capo. Ecco, questo per me definisce il raro. Qualcosa che anche avendo i mezzi per procurarmelo, non è disponibile
    2 punti
  12. Ciao a tutti, ho modificato il file del riepilogo dei ritrovamenti correggendo i collegamenti sbagliati che c'erano. provate a verificare per favore che ora sia tutto a posto. grazie p.s. il file lo trovate nell'apposita discussione in evidenza.
    2 punti
  13. Ciao! La stellina a 5 punte ci consente di volgere lo sguardo al grosso di Giovanni Soranzo - Tipo 10 del Papadopoli. saluti luciano
    2 punti
  14. Altra questione, abbiamo parlato spesso della Scozia ma anche nell'Ulster questa genialata della brexit sta facendo innnervosire parecchia gente e sarà fonte di problemi non indifferenti. Sia perchè l'uscita della Gran Bretagna dall'UE e il mercato unico comporterà il dover stabilire controlli doganali fra Irlanda e Gran Bretagna (quindi fra Ulster e Irlanda, che oggi sono in libera circolazione secondo un trattato bilaterale), sia perchè l'uscita va a creare una situazione paradosale che contrasta con gli accordi di pace del 1998, secondo cui i cittadini dell'Ulster sono anche cittadini irlandesi (di conseguenza UE a prescindere). Non parliamo poi di Gibilterra, in cui la quasi totalità della popolazione non voleva neanche sentir parlare di brexit, che ha deciso di coordinarsi con la Scozia per trovare un modo di rimanere in UE. Sullo sfondo la Spagna che ha approfittato della situazione per ricominciare a rivendicare forme di co-sovranità su Gibilterra. Non c'è che dire... proprio una furbata galattica questa brexit, esaltata da qualcuno come cosa da imitare anche per gli altri, l'inizio di una nuova fantastica era di stabilità e libertà fuori dal mostro "Europa" e BLABLABLA-CIUCIUCIU. Lo scontro con la realtà delle cose dietro i sogni nazionalisti rischia di essere molto duro.
    2 punti
  15. Confesso che sono evidentemente interessato alle scelte operate dal MEC, soprattutto in un aspetto così delicato come la possibile falsità di monete proposte come autentiche, per cui il mio giudizio potrebbe essere condizionato da un po' di partigianeria. Tuttavia devo dire che mi sembrano poco convincenti i dubbi espressi in questa discussione su alcune monete astigiane, e lo dico grande franchezza proprio perché all'inizio sono stati espressi da Teofrasto, ricercatore di cui ho la massima stima, come ho avuto modo di dimostrare in varie occasioni, e da cui mi sono fatto non di rado convincere, anche in questioni di falsificazione. Quindi non c'è rischio che le mie parole possano essere fraintese. Venendo al sodo, il problema non sono le 'evidenti' differenze fra questa serie e altre serie astigiane, differenze che effettivamente ci sono, quanto il fatto che nessuna di tali 'differenze', almeno per come sono state descritte sopra, appare incompatibile con le tecniche di coniazione in uso nel medioevo. Quindi la distinzione qui proposta fra monete buone ed esemplari apocrifi appare basata essenzialmente su aspetti stilistici, non certo tecnici. Personalmente tale criterio mi sembra piuttosto incerto, perché rischia di far giudicare come falsa qualunque emissione poco attestata appaia stilisticamente anomala rispetto al resto della serie, come se fosse impossibile che incisori di diverso gusto e capacità potessero succedersi nel tempo in una stessa zecca. Se dovessimo usare tale criterio stilistico con le monete di Lucca, ad esempio, cosa dovremmo concludere? Qual è lo stile autentico, quello delle monete di XII secolo o quello degli esemplari di XIII? Ed a Genova? E' regolare lo stile dei denari primitivi oppure quello degli esemplari più tardi? Tale incertezza in questo caso appare accentuata dal fatto che negli esemplari da voi messi in discussione appaiono regolari proprio quegli aspetti di natura tecnica che in gran parte dei casi consentono la distinzione fra monete autentiche e falsi moderni non recentissimi (ad esempio l'uso di punzoni per quelle singole parti delle lettere e non altre.... ma ce ne sono altri, forse anche più importanti, ma non vorrei annoiarvi). In ogni caso, come verifica, ho dato un’occhiata al materiale Fasciolo conservato a Padova, sia pure attraverso il vetro di un’ esposizione museale, e nelle poche decine di esemplari astigiani visibili in quelle condizioni (su oltre 200: il materiale è esposto ammonticchiato a gruzzolo), mi sembra di aver notato alcune esempi della anomalie che hanno suscitato le vostre perplessità, anche se non tutte assieme (ma ho visto meno di un quinto di tutti i pezzi astigiani presenti), come il disallineamento delle due croci al rovescio, le ‘grazie’ delle lettere mal disegnate e incerte, la forma grossolana della croce centrale etc. Pertanto io penso che tutte le monete qui in discussione in realtà siano perfettamente autentiche, però non posso negare le differenze di stile, riguardo alle quali, come è stato già detto, evidentemente ognuno ha diritto di pensare ciò che vuole, tanto che siano la conseguenza di differenze cronologiche (come pensa Matzke), quanto che siano falsificazioni. Un caro saluto, Andrea
    2 punti
  16. vorrei sottolineare un particolare.... il pedigree, per quanto importante, fondamentale direi, non è mai "parola del Signore" questo, anche nella massima buona fede... faccio un esempio: Pedigree: - moneta appartenuta a F. Stefan (che pubblicava già negli anni '20 del XX secolo - vista da Hahn - vista e pubblicata da Metlich - acquistata nel 1993 dal Gabinetto numismatico di berlino vi basta come pedigree? .... bene....FALSA.... leggete qua questo per dire che nell'esprimere i pareri, tutto conta, ma il pedigree non è uno "scudo cosmico" saluti Alain
    2 punti
  17. Bella domanda. Non ho le dovute conoscenze per permettermi di azzardare una risposta, ma ... se ci fossi costretto, con uno stiletto alla gola, ... direi ... no, sarebbe strano che non li avesse coniati.
    2 punti
  18. ......torniamo alle nostre belle monete...facciamole ammirare.
    2 punti
  19. Salve! Cosa ne pensate di questa moneta? Che grado di rarità ha? come vi pare come conservazione? Indicata come: Modena. Francesco III D'Este. 1737-1780. Giorgino 1740. AE. D/ Stemma. R/ San Geminiano a sinistra. CNI 36/39. Peso 1,96 gr. qBB. grazie galaad
    1 punto
  20. Grazie ANTO, ho aperto il CRIPPA I° vol., lo classifica come LUDOVICO III il Cieco re e imperatore 901-902, e la croce con estremità tricuspidate.
    1 punto
  21. E' indubbio (guardando questa fila di monete) che le estremità della croce hanno una precisa corrispondenza con le estremità delle lettere. E' indubbio (guardando questa fila di monete) che le estremità della croce hanno una precisa corrispondenza con le estremità delle lettere.
    1 punto
  22. mi fate morire! E' come guardare un film mia opinione umilissima: escluderei Venezia. magari sbaglio, ma andate avanti così che vi si legge volentieri!
    1 punto
  23. Come si può chiamare il terminale della croce con tre cunei, e a che zecca la classificate, sono disposto a cambiare il cartellino per l'ennesima volta
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  24. Se questo avesse un senso al cuneo aggiungeremmo la A non barrata come segno e una croce che sembra assomigliare a quella postata veneziana ma che non è ' inconciliabile mi sembra a differenza di quella di Milano col tipo pavese che comunque il quel periodo coniava e che più di qualche distinzione dalla vicina Milano l'avrà avuta..
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  25. @UmbertoI, facci sapere cosa c'è di bello nel catalogolo della Spink Taisei. Leggi da dedica sul Siciliano.....a chi la dedico'
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  26. Partendo da queste indicazioni Simon Coupland ha formulato le proprie ipotesi327. Per le emissioni milanesi è concorde con quanto espresso da Grierson e corrobora le sue ipotesi con il dato archeologico che dimostra come le monete del tipo milanese siano quasi completamente assenti nei grandi ripostigli del nord Europa come Pillingerheck, Roermond, Emmen328. Viene sottolineato l’inserimento di globetti nella legenda e l’aspetto delle lettere, le quali sono larghe, solide, piatte. La croce al centro del tempio, sul rovescio delle monete, presenta essenzialmente due caratteristiche, entrambe presenti nel ripostiglio di Hermenches il quale conta inoltre anche forme ibride che colmano il gap di transizione tra i due tipi. Il primo tipo ha una croce che presenta delle barre alla fine dei bracci, mentre nell’altro tipo la croce è tozza e riempie il campo centrale. Secondo Coupland le monete pavesi si distinguono nettamente da quelle milanesi329, cosi come le veneziane, caratterizzate da un ampio blocco di lettere dell’iscrizione, una larga croce al rovescio dentro al tempio che è di forma allungata e dimensioni piuttosto grandi e reca talvolta in basso un anello. Le monete di Venezia inoltre, diversamente dalle altre, recano un segmento alla base delle lettere V e alla sommità delle lettere A. L’ultimo autore, tra quelli considerati, ad affrontare il problema è Georges Depeyrot il quale nell’aggiornamento del suo catalogo di monete carolingie propone una lista delle zecche e definisce i criteri che secondo lui caratterizzano le emissioni di ciascuna di esse. Per quanto riguarda la nostra ricerca, l’autore attribuisce a Venezia gli esemplari la cui legenda presenta lettere lunghe e piatte e il tempio al rovescio è collocato sopra un anello. Prodotte da Milano sarebbero invece quelle monete con lettere piatte, con croce patente in campo al dritto e con l’inserzione di globetti nella legenda. Infine le monete di zecca italiana recano sempre i 4 bisanti nei quadranti formati dai bracci della croce posta in campo al dritto330. Sulla base di queste considerazioni possiamo operare un’analisi di confronto tra monete carolingie con indicazioni di zecca e monete del tipo XPISTIANA RELIGIO per verificare se quanto espresso dalla bibliografia trova un effettivo riscontro nell’esame autoptico degli esemplari in oggetto.
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  27. Ti faccio i complimenti per la moneta. Quelle di Carlo v sono fra le mie preferite. Sarà per il richiamo al classico, ma quei ritratti sono secondo me fra i più belli. Riguardo le differenze nelle legende ce ne sono una miriade. Dunque secondo me, come dite voi, assumono rilievo nella misura in cui sono volute oppure cambiano il significato in maniera rilevante. Altro punto di attenzione che non manca mai di lasciarmi stupito su di questa moneta, è la varietà dei simboli presenti sotto il taglio del collo.
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  28. Ho posto la stessa domanda direttamente al KNM (la zecca olandese) e mi hanno risposto che NON E' UNA COMMEMORATIVA. E' semplicemente la moneta ordinaria con le stelle colorate di rosso, nessuna differenza di conio. (e infatti non esisteranno nè rotolini nè altro: solo 4.000 proof, anche questo confermato da loro). A tutti gli effetti quindi possiamo escluderla dalla lista, e aggiungo io: MENO MALE. Tra l'altro esonererei da critiche la zecca stessa, probabilmente è stata una cosa proprio interpretata male.
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  29. Altri avatar speciali tipo: _________________ dietro pagamento/baratto, si accettano salcicce, uova, carrubbe, tuberi, e naturalmente monete antiche di valore
    1 punto
  30. E questa è quella di @Cinna74 _______________________________________
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  31. Pure le istruzioni... te le devi guadagnare con un altro indovinello! E' come una normale immagine quando vuoi prelevarla dal web. Tasto destro dentro la gif animata e la salvi sul desktop o in una cartella, quando vuoi postarla basta che la carichi con lo stesso procedimento che usi per inserire una moneta in un post. Il mio avatar per esempio: ____ Questa è la tua gif animata artigianale fatta in casa ____
    1 punto
  32. È una delle più comune coniata da questo popolo....
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  33. Salus era la divinità della Salute nella religione romana, la personificazione dello star bene (salute e prosperità) sia come individuo sia come Res Publica. Proclaiming the Imperial Survival of Another Pregnancy Faustina Junior. Augusta, AD 147-175. Æ Medallion (37mm, 41.45 g, 12h). Rome mint. Struck AD 161-175. FAVSTINA AVGVSTA, Bareheaded and draped bust left / SALVS in exergue, Salus seated left on throne, adorned by sphinx and griffin, feeding snake uncoiling from branch; to left, column surmounted by statuette. Gnecchi II 3, pl. 67, 3 = Banti 103 (same dies as illustration); MIR 18, 1002-1/20. VF, rough green and red-brown surfaces. Extremely rare. To the Romans, Salus was the personification of health and the equivalent of the Greek goddess, Hygieia, the daughter of the Greek god of healing, Aesculapius. As such, the role of Salus, like Hygieia, was preventative rather than restorative - she was associated with the prevention of sickness and the continuation of good health - both physical and mental. Consequently, her presence on Roman imperial coinage may be taken as the possible indication of the recovery of the imperial person from some bout of illness or indisposition or, as in the case of Faustina Junior, the recovery from the process of childbirth. Originally betrothed by her parents, Antoninus Pius and Faustina Senior, to Lucius Verus, Annia Galeria Faustina Minor was subsequently married to Marcus Aurelius in AD 145. Over the next twenty-one years, she produced thirteen children, including the rare birth of two sets of twins - T. Aelius Aurelius and T. Aurelius Antoninus in AD 149 (both subsequently dying before the year was out), and T. Aurelius Fulvus and the future emperor L. Aurelius Commodus in AD 161. Of all her offspring, only three - Lucilla, Cornificia, and Commodus - survived to adulthood. Such repeated pregnancies, even for a woman in the imperial household, were fraught with danger, but, given the number of births which failed to reach adulthood, was necessary in the drive to produce an imperial heir. Faustina’s recovery from childbirth would have been of prime concern for the empire, if she needed to be called upon once again to produce a possible heir.
    1 punto
  34. Buondì, scusate il ritardo ma mi ero perso la discussione, è passato troppo tempo e non ricevo più le notifiche... Ordunque, la "moneta" proposta da @apollonia sicuramente è una riproduzione (ben fatta) dell'inforziato cremonese che potremmo definire "arcaico", ovvero la prima tipologia prodotta andando in ordine cronologico, basti vedere la conformazione della A (aperta / \ ) e i caratteri molto meno sviluppati rispetto agli esemplari successivi (si veda il confronto A aperta/semichiusa/chiusa qualche pagina prima di cui ha scritto Bazzini in seguito alla pubblicazione del libro sulla zecca cremonese di Fenti). Che sia una patacca è deducibile anche dal peso (il doppio di quello effettivo) e dal materiale (non esistono monete in oro per Cremona.... tranne una super eccezione che però mi sentirei di escludere per varie ragioni...). Detto ciò, comunque curiosa questa medaglia della Johnson, non la conoscevo. Per rispondere a @chievolan circa l'esemplare al post #44, si tratta sicuramente di uno slittamento della moneta in fase di coniazione, non di punzoni invertiti E - R, se fai caso anche la seconda lettera non è proprio una R.... è un "difetto" diffuso in queste sottili monetine, specie per quelle con A aperta (ulteriore prova della tecnica più rudimentale??), ne ho viste di tutti i colori, legende spezzate, una lettera mancante... e tutte con questi caratteri poco delineati (appunto perché doppiamente battuti e moneta leggermente ruotata). Da non escludere anche ribattitura su tondello già usato.... come poi saltino fuori scherzi del genere, suppongo dipenda dalla forza e dall'inclinazione del colpo....
    1 punto
  35. Buongiorno a tutti dalla G.U. C 23 del 24.1.2017, pagg. 6–6 http://eur-lex.europa.eu/legal-content/IT/TXT/PDF/?uri=CELEX:C2017/023/06&rid=9
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  36. Permettimi una correzione che nulla toglie alla corretta identificazione ?. Nella tua descrizione hai accoppiato la legenda del dritto con l'immagine del verso (DOMINE PROBASTI con il cavallo rampante).... è ovvio che la legenda DOMINE PROBASTI è invece accoppiata all'immagine nel campo delle verghe in fusione dentro al crogiuolo che fa riferimento al noto motto adottato da Francesco II "signore mi hai messo alla prova e mi hai conosciuto" un saluto Mario
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  37. 1 punto
  38. Direi di tipo italico, non milanese, ma a Pavia coniarono ( si può leggere anche solo il Mir Milano ) e quindi forse restringiamo a due opzioni e se la croce di Milano un po' l'abbiamo descritta quella di Pavia non potrebbe essere più simile a questa ? Domande che mi faccio e faccio ovviamente ...
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  39. Esatto, tutt'altra cosa, la serie Optima io stesso la utilizzo per la mia collezione di banconote estere: Sono ottimi, grandi e piuttosto capienti, ma non abbastanza per i biglietti italiani di maggior dimensione.
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  40. Io ci sarò sabato mattina, ma credo che la contemporaneità con Milano numismatica toglierà molti visitatori...
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  41. Più che cosa gradita, hai fatto qualcosa di incalcolabile, senza esagerare e senza fare sviolinate, il 95% dei collezionisti si sarebbe tagliato una gamba pur di non mostrare questo documento, ti ringrazio ancora, spero di poter mostrare anche io qualcosa di bello a te col tempo, ti ringrazio a nome di tutti quelli che passeranno di qui, hai fatto qualcosa di davvero notevole... buona serata, lo allegherò al mio catalogo.
    1 punto
  42. Non sempre ciò che scrive la stampa corrisponde a verità e non mi sembra di aver notato virgolettati su dichiarazioni espresse dalla magistratura e dalle forze dell'ordine. Sta di fatto che un arresto è pur sempre un dramma umano per l'interessato e per suoi familiari. A questo punto le indagini faranno il loro corso al fine di giungere alla verità di ciò che realmente è accaduto e che al momento noi non possiamo giudicare. Saluti
    1 punto
  43. ciao, la definizione AU corrisponde ad "almost uncirculed",ossia "quasi non circolata" e si usa per graduare le monete nella scala sheldon. Va da au50 che è il primo "gradino" di questa conservazione,all' au58(il 59 onestamente non l'ho mai visto) Volendolo equiparare ad un grado conservativo nostrano,l'au50 corrisponde grossomodo ad un BB/SPL o qSPL, ma non c'è una tabella di conversione vera e propria.Fa fede sempre e solo la moneta
    1 punto
  44. Caro Roberto (Rcamil) sulle Papali e non solo sei un vero Numismatico.Sono riuscito ad avere un tondello,credo,come tu hai spiegato dovrebbero essere quelli proveniente dalla <ecca originale. Mettendoli vicino si notano le differen<e,anche se minime essendo ambedue per fusione. Le posto insieme cosi da vedere se è ho capito bene i tuoi "sospetti". Peso gr.10,74 e diametro mm.29,35 quindi rientra nelle misure riportate anche dal testo del libro sopra citato. L'altro era di gr.14,71 e diametro mm.29,40 ma con uno spessore più alto.
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  45. Io invece sono del parere che sarà un'emissione deludente e monotona.... E' infatti assurdo concepire otto tagli riportando sugli stessi sempre lo stemma del papa... Io avrei reso la monetazione molto più interessante sia dal punto di vista culturale che numismatico, riservando al 2€ l'effige del regnante e al taglio di 1€ lo stemma... Sui rimanenti tagli avrei invece rappresentato ciò che sono i simboli dello stato: il colonnato e la basilica, l'obelisco, i giardini vaticani, il palazzo del governatorato, le guardie svizzere ed i gendarmi....
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  46. Vorrei esprimere quello che è solo un mio pensiero! Secondo me, non è IL pezzo che eleva la collezione, quanto più invece l'armonicità che lega ogni pezzo della raccolta e dal gusto estetico del collezionista che vi traspare. Quindi. ogni collezione, anche composta da pezzi umilissimi, può avere un alto livello se composta con mire precise di qualità (non per forza elevatissima) con ricerca e studio. Sempre a mio parere, ad esempio preferisco una raccolta assemblata con gusto e ricerca, ad una raccolta che può contenere anche grandissime rarità, ma che si compone di monete magari (ex) appicagnolate, con colpetti ripresi o graffiate per maldestri tentativi di pulizia. Ho avuto modo di vedere collezioni anche complete, ma assemblate senza quel gusto estetico e quella ricerca tipiche del vero collezionista, ma solo grazie all'immensa disponibilità di denaro. E allora vedevi monete che seppur in alta conservazione (molte periziate generosamente, e pagate carissime), ma che mal si armonizzavano tra di loro (ad es. monete MAL lavate o con patine "aiutate"). Guardate che bella questa lontanissima discussione... ... E si parla solo di rame... Tante sono state le critiche alla collezione ANPB, esitata da Varesi. Non è mio intento andare off topic, o toccare altri temi. Quella era una collezione incredibile, certamente allestita con incredibili sforzi economici... Ma cappero... un evento, ogni pezzo, trasudava veramente studio, ricerca del bello e molta conoscenza. Con queste prerogative, credo che ogni raccolta "umile" e "semplice" diventi al tempo stesso impegnativa sotto diversi punti di vista: economico certamente, ma anche di studio, ricerca, tempo e conoscenza. Avete provato a completare ad esempio il giro delle api, anche escludendo il '19? Si? Bravi! Ma avete puntato ad avere, ad esempio, una raccolta "armonica", ad esempio per conservazione, qualità e tonalità naturali della ramatura, senza debolezze nei rilievi (trovatemi un '28 o '32 con queste prerogative...) ? Ovviamente, rimane una mia riflessione, nessuno deve sentirsi toccato o costretto a condividerla. Saluti, Fab
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  47. D/ MADONNA DI LORETO SOPRA LA SANTA CASA, R/ SAN VENANZIO di CAMERINO con vessillo e ai piedi la città di Camerino. S. Venanzio Martire del III secolo, di nobile famiglia andò a vivere presso il prete Porfirio suo maestro, che lo convertì alla fede cristiana. Fu martirizzato sotto l'imperatore Decio, fu minacciato di morte se non fosse ritornato al culto degli dei, viene torturato con carboni accesi sul capo, vengono spezzati i denti, gettato in un letamaio, Venanzio resiste, allora viene dato in pasto a 5 leoni affamati, ma questi si accucciavano vicini. Fu infine decapitato assieme ad altri 10 cristiani e molti della folla presente si convertirono, spesso viene rappresentato con il modellino della città di Camerino sulla mano oltre al vessillo.
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  48. Alla fine ho optato per questa soluzione, ha il vantaggio di essere un vero e proprio cofanetto e secondo me è anche particolarmente elegante. Certo ha il suo prezzo, però sono molto soddisfatto dell'acquisto!
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  49. Dunque il primo e' un quattrino con stemma a targa, al /D abbimo lo stemma a targa nel campo in cornice con fondo rigato. al /R 1778 in ghirlanda di rosette e anelli (tipo 1), considerato raro: cni 81, mun 280, chimienti 1169 il secondo invece e' un quattrino con stemma a cuore con fondo tratteggiato, al /D nel campo stemma a cuore in cornice di fogliami, conchiglia in basso. al /R 1778 in ghirlanda sinistrorsa di fiordalisi (tipo 2), consideraro molto raro: cni 771, mun 281, chimienti 1156
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