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Contenuti più popolari
Elenco dei contenuti che hanno ricevuto i maggiori apprezzamenti il 01/25/17 in Risposte
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Complimenti a tutti! adoro le vostre monete Credo una delle mie monete più belle sia questo Mezzo Ducato di Filippo II:5 punti
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Poiché l'intervento iniziale del pomeriggio di Paolo Crippa durerà più dei 30 minuti previsti in programma e sarà circa sui 50minuti, visto che la carne al fuoco è molta, anticiperei l'inizio delle Conferenze del pomeriggio alle 14, 45 onde avere maggior agio per tutti. Questo vale più che altro per chi non si fermerà al pranzo ma verrà poi in autonomia al pomeriggio al circolo. Per il resto siamo pronti e motivati direi....vediamo stasera cosa si può portare come libri per " il momento giovani " anch'esso molto importante come sempre e a cui dedicare un po' di tempo. Chi vorrà o potrà può unirsi ovviamente in questo nel dare e per i giovani ,che si prevedono diversi, nel ricevere... Un bel mix di ingredienti ci aspetta...una giornata piena fino all'ultimo momento, anzi direi proprio alla fine per molti aspetti decisamente importante....non solo per il momento giovani...4 punti
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non vedo bene il marchio dell'Atelier......... ti metto Grenoble.. Il Tuo mi pare di leggere 1593 ?? Lot 2496 - Henri IV, liard au dauphin, 1592 Grenoble Liard au dauphin. Grenoble. 1592. A/ (à 12 h.) HENRICVS. 4. D: G. F. ET. NA. R. (différent). Dans le champ, dauphin couronné. R/ (atelier) SIT. NOMEN. D. BENE[DIC] (date). Croix fleurdelisée. Billon. 0,75 g. 16,5 mm. 1 h. Dy.1269. Sb.4336. RRR. TB+.3 punti
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Buon giorno a tutti, Vi comunico che Comunicazione 69 (quella tradizionale) è disponibile in PDF sul sito della Società Numismatica Italiana a questo LINK Matteo2 punti
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Circa due anni fa cominciai una discussione parlando delle intenzioni nel cominciare a collezionare monete della mia città..Modena appunto. Oggi...complice una bella occasione ho cominciato...e il caso vuole proprio con la moneta di cui parlai 2 anni fa...uno Scudo di Francesco III 1739 e proprio in uno stato come lo volevo io. Ho un pò di emozione a tenerlo in mano ...mi fa tornare indietro nel tempo. Son contentissimo e volevo condividerlo con voi saluti marco2 punti
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Salve a tutti! Vorrei provare a partecipare alla bella iniziativa di @Legio II Italica riguardante le monete con rovesci di interesse storico-archeologico. Le mie conoscenze in materia sono ancora molto limitate, ma l'argomento mi interessa quindi mi butto... sperando di non fare una figuraccia! Qualche giorno fa stavo sfogliando uno dei miei (pochi) testi e mi sono imbattuta in questo denario di Ottaviano con l'immagine del Tempio del Divo Giulio: incuriosita, ho provato a fare qualche ricerca... Come è noto, Giulio Cesare venne ucciso il 15 marzo del 44 a.C. durante una seduta del Senato nella Curia di Pompeo; il suo corpo venne poi esposto nel Foro vicino alla Regia (la sede in cui probabilmente il Pontefice Massimo esercitava le funzioni sacrali). All'estremità orientale della piazza del Foro venne accesa la pira funebre e si svolsero i suoi funerali; al posto della pira venne poi collocato un altare affiancato da una colonna con la dedica "Al padre della patria", in seguito rimossa. Giulio Cesare fu divinizzato nel 42 a.C.: si tratta del primo caso di divinizzazione post mortem conosciuto a Roma, secondo un uso tipico dei sovrani ellenistici. Tuttavia, la costruzione fu iniziata da Ottaviano solo nel 31 a.C., l'anno della sua vittoria nella battaglia di Azio contro Marco Antonio e Cleopatra, e il tempio venne da lui dedicato il 18 agosto del 29 a.C. al Divo Giulio. Venne situato nel Foro nel punto dove si trovava l'altare, che si vede sulla sinistra della moneta. Ottaviano vi appare con la barba in segno di lutto: è quindi possibile che la moneta sia stata coniata intorno al 36 a.C., anno della battaglia di Nauloco, dopo la quale Ottaviano rasò la sua barba. Il tempio quindi non era stato ancora costruito, per cui probabilmente quello illustrato sul denario sarebbe una raffigurazione simbolica, una rappresentazione propagandistica di come il tempio doveva essere e non come alla fine apparve nella realtà. Tra le colonne si vede la statua di Giulio Cesare e sul frontone appare la scritta DIVO IVL sormontata da una stella, il Sidus Iulium: si tratta probabilmente della cometa che apparve nel luglio del 44 a.C. Ecco qui dunque la mia prima discussione (spero di non aver detto troppe stupidaggini!) Chiedo scusa per le lacune che sicuramente contiene, e aggiungo solo che sarei naturalmente molto contenta se voleste aiutarmi a correggerla e completarla con le vostre conoscenze e considerazioni! Buona giornata!2 punti
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Ciao a tutti, non sono un estremista del FDC e il più delle volte sopporto a malapena le monete che non nascono per la circolazione,ma devo dire che alcune once,specialmente le Inglesi hanno il loro perchè. Certo questa moneta e le altre che posterò in seguito(invito chiunque a postare le sue) meriterebbero tutt'altro fotografo,in particolare i rilievi lucidi sono difficilissimi da far rendere in tutta la loro bellezza,ma ci proverò... Comincio con la più recente approdata in collezione,il pezzo da 2 pound del 2004,rilievi lucidi su fondo satinato,una sorta di "reverse proof "?2 punti
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Complimenti @Gasp notevole per tondello, battitura e patina! Buongustaio! Lo stimolo di @Rocco68 è sicuramente invitante... e sulla scia di @Gasp posto il mezzo ducato di filippo II per le nozze, sicuramente tra le mie preferite2 punti
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Purtroppo ho solo le piastre di base. Qui ci sono le mie. Ma capisco. Non tutti i sogni sono realizzabili.2 punti
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Mi sembra piuttosto evidente che si tratti di una mancanza di metallo. Cosa comune in questi 12 tarì, soprattutto negli anni precedenti al 1796. Difetto, quindi di conio e non intervento successivo.2 punti
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Tanto ormai ci siamo e possiamo togliere il velo ad alcuni aspetti, Paolo Crippa ci farà vedere le immagini di ben 50 monete di Leone Leoni, e sapendo cosa ha coniato Leoni potete immaginare, visione e commenti di Crippa, tra Carlo V e Filippo II, avere Paolo Crippa che ci racconta monete e' direi una esclusiva tecnica che credo l'appassionato di Milano e delle belle monete in genere non dovrebbe lasciarsi scappare, ricordo anche che il pomeriggio e' libero per tutti quelli che fossero interessati...2 punti
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Le varianti nella decorazione dell'armatura sono molto frequenti sulle piastre di Francesco I Del millesimo 1583, con la mantellina diversa sul lato sx del busto volto a dx., ho trovato un esemplare sul corpus del Pucci a pag.54/36d e altro sul corpus di Toderi Museo del Bargello vol.III tav.20/2842 punti
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Direi che è un tema che appassiona e interessa molti anche solo leggendo il numero degli interventi, sarà perché la monetazione è di un periodo importante, sarà perché c'è ancora molto da capire, studiare e il tema è difficile , sarà perché sono coinvolte più zecche anche molto seguite. Il forum è tendenza sotto molti punti di vista, comunicazione, eventi ma anche contributi tecnici che se sono seguiti possono dare spunti ad autorevoli studiosi per fare approfondimenti che avranno poi un consenso in termine di passione e di numeri. E quindi questo dato lo considererei alla stregua di come fu seguita la nascita del grosso, il ripostiglio di Biassono...un input, una tendenza di consenso di interesse per chi volesse raccoglierlo nelle sedi ovviamente reali appropriate che il forum e il bravo Antonio consegnano ai lettori dello stesso...ma forse per me ci potrebbero essere ancora altri interventi, anche perché i pareri possono essere diversificati2 punti
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Effettivamente si notano delle incongruenze con esemplari certamente autentici, ma ciò non basta per decretare la moneta oggetto della discussione come un falso d'epoca... La differenza poi nel profilo del re può essere causata dall'evidente schiacciatura che si nota nella foto del particolare... Per quanto riguarda le S speculari anch'io sono dell'idea che non siano un errore di distrazione o analfabetismo, piuttosto credo nella volontà dell'incisore di coniarle così... Ovviamente il tutto è ancora da provare...2 punti
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Pronti? Prontissimi! Mamma mia, 50 min a sentire Paolo Crippa parlare di Leone Leoni...dobbiamo portare il quaderno per gli appunti? Come possiamo definisrci se non "fortunati"? Giornata da vivere dalla mattina alla sera, tanti momenti importanti uno dopo l'altro, questo ve lo possiamo già dire e chi verrà potrà constatarlo da sé. Peccato che i NIP abbiano già usato il nome "Festa della Numismatica", altrimenti...2 punti
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Ne posto un'altra dai... Un 4 tari di Filippo II con data 155... non censito da nessun catalogo, una chicca!2 punti
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Attenzione a non confondere rarità e reperibilità. La rarità in sè potrebbe essere un parametro prettamente numismatico, ossia conoscere gli esemplari esistenti di una determinata moneta. Peccato che qualunque studioso del settore non abbia alcuna motivazione di usare degli indicatori di rarità, al massimo può essergli utile conoscere il numero di esemplari conosciuti delle tipologie note in pochissimi pezzi. Se parliamo di reperibilità usiamo invece il termine più corretto per indicare quanto sia semplice o meno reperire una determinata moneta sul mercato. Questo è un indice prettamente commerciale, che di scientifico/numismatico ha ben poco, ma è anche quello che interessa maggiormente al collezionista. In questo caso però non ha alcun senso calcolare i pezzi esistenti al mondo: una moneta conosciuta in 5 esemplari che però non interessano a nessuno e passano sempre e continuamente sul mercato può addirittura diventare C (o NC). Al contrario, una moneta conosciuta in mille pezzi, molto ambita e dei quali pochissimi sono disponibili sul mercato diventa automaticamente un R5.2 punti
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A mio personale parere, si trovano entrambe con la stessa frequenza. La "rarita" sta nella conservazione. Questa di seguito (per confronto) è considerata la Testa piccola,2 punti
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Qui un altro caso da "manuale": persino Massimino il Trace, che pure aveva tratti peculiari (e di conseguenza monete inconfondibili), nelle prime emissioni era uguale al giovane Alessandro Severo.2 punti
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Il discorso è senza sbocchi nel momento in cui si cerca di ridurlo a numeri. Contare gli esemplari apparsi nelle aste, ponderare se sia più rara una moneta con X esemplari sul mercato e Y in un museo o viceversa... sono attività che lasciano il tempo che trovano. La numismatica non è una scienza esatta: qualcuno chiedeva in questi giorni di fare un database di immagini in cui si dicesse "ecco, questo è esattamente un BB, questo uno SPL"... non è possibile. Rimane un margine di interpretazione personale, grazie al cielo. La rarità dipende da un numero di fattori: per questo sono favorevole a scale semplici, che indichino approssimativamente l'indice di rarità, e mi fanno sorridere quelle scale in cui ci sono per esempio 10 gradi: più si rende preciso un metodo per misurare un sistema impreciso più la valutazione diventa aleatoria. Se non concordiamo sulle differenze tra R e R2 in un sistema a 5 gradi di rarità figuriamoci a confrontarci con R7 e R8.2 punti
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Si tutti di VMIII! È stato un parolone! Perché oltre alle tue ultime citazioni mi piacerebbe avere anche la serie aratrice del 27 e il 100 lire del 40. E cmq è una collezione iniziata dal mio bisnonno, è stato il primo ad iniziarla. È morto agli ultimi giorni della prima grande guerra e a casa hanno rimandato solo il borsello con dentro una sola lira d'argento. Quella moneta è adesso in mio possesso ed è la prima e più importante di tutta la collezione.2 punti
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Caro Cavale i dubbi di alcuni degli amici del Forum, benché di fronte a una moneta chiusa con i sigilli di Negrini, debbono essere secondo me considerati legittimi. Sovente circolano monete con perizie contraffatte. Alcuni "sintomi" che inducono a dubitare dell'originalità in effetti sembrano esserci. Tra essi la perlinatura e il colore. Personalmente evito pareri perché non sono convinto neanche io. Ti auguro che sia originale ovviamente. Saluti2 punti
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Ciao a tutti... posto un nuovo arrivo..tari di Carlo V o forse di Carlo VI°..si scherza naturalmente... Saluti Eliodoro2 punti
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Lamoneta sara' sicuramente menzionata sabato più volte come è' giusto che sia in questo caso e doveva esserlo anche in altri perché ormai anche considerando solo il lato comunicativo quanto ha fatto Lamoneta per molti eventi ? tanto, veramente tanto e spiace vedere in certi successi nati anche qui la mancanza anche di una sola citazione . Detto questo perché mi sembrava giusto e dovuto, io credo che Lamoneta stia svolgendo un ruolo fondamentale nel far conoscere non solo virtualmente ma soprattutto realmente appassionati, studiosi e collezionisti, il che non può che far bene alla numismatica tutta . Mi diceva un giorno un noto commerciante una volta i collezionisti non si conoscevano tra loro, quanto meno poco, ora vedo che molti si conoscono, si frequentano, scambiano informazioni, è' cambiato, che c'entri anche Lamoneta in tutto questo gli ho risposto [emoji12]?2 punti
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C'entra l'identità, di sicuro come ha ben detto @dabbene...ma non dimentichiamo che Milano Numismatica non è un evento per soli milanesi! E' un evento per tutti, come si può anche capire da nomi e nickname in lista. Proprio per questo gli argomenti scelti per le conferenze sono molto divulgativi, non bisogna essere super-specializzati sulle monete di Milano per godersi la giornata. Il filo conduttore è Milano, come già detto da Mario, ma ovviamente le divagazioni sono potenzialmente infinite...Leone Leoni ha inciso in altre zecche come ricordato da @numa numa, i falsi d'epoca non sono una "nostra" esclusiva e molti collezionisti e studiosi lo sanno più che bene. Quindi una giornata organizzata da milanesi & Co. per tutti, non solo per i vicini di casa un tempo geograficamente inglobati nel Ducato . Paolo Crippa mi ha detto l'altro ieri che spera quel giorno di fare delle belle chiacchierate tra amici, credo proprio che sarà così. Una grande tavola rotonda numismatica; per appassionare, appassionarsi, vivere la nostra passione. Cosa c'è di più bello?2 punti
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Del Gettone della Societa' delle miniere d'Ollomont esiste anche il valore da 10 centesimi1 punto
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Cari amici buongiorno, vorrei presentarvi l'ultimo "5 lire" entrato nella mia collezione e, come sempre, sentire i vostri pareri e commenti. Vi ringrazio tutti per l'attenzione ed attendo con impazienza le vostre valutazioni. Sinceramente, Massimo.1 punto
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Ciao Pietro, facendo una breve ricerca su Google Libri ho rintracciato questi tre documenti molto interessanti. Come puoi constatare le contromarce OLIM e BOMBA (ma non BOIA) furono apposte dagli antiborbonici siciliani nel 1848 a scherno del sovrano "bombardatore". Questi documenti provano in modo incontrovertibile la genuinità delle contromarche apposte subito dopo il bombardamento di Messina nel settembre del 1848. Estratto da alcuni numeri del quotidiano siciliano La Costanza del 1848. N. 31, pp. 121-22. N. 34, pp. 135-36. N. 36, p. 144. N. 62, p. 245. Estratto da Museo scientifico, letterario e artistico, Torino, 1848, p. 416.1 punto
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...non ho visto la moneta dal vivo .... ma potrebbe essere genuina anche questa. @Rocco68...cosa vuoi che ti dica. Sono trascorsi anni ed anni da queste monete, molti studiosi si sono dati davvero da fare nel ricercare documenti...ed effettuare indagini su queste, (se parliamo del solo Ferd. IV) la dove c'è ne era bisogno. Io in questo periodo sto riprendendo ciò che è stato interrotto o meglio mai continuato...ma sinceramente, non posso da solo, in brevissimo tempo, trovare documentazione idonea nel risolvere questi che sembrerebbero quesiti e argomentazioni che potrebbero rimanere insoluti chissà ancora per quanti anni. Sto facendo dei notevoli sforzi a riguardo ... ma un passettino alla volta, forse si potrà avere un quadro anche se non completo di quello che accadde in questo periodo.1 punto
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Buonasera, Non ne avevo mai vista una prima, serbra una variante con la mantellina al diritto.. Il busto al diritto e la grandezza del ritratto fa pensare al conio del 1585, collo corto e ritratto grande, (variante anche per il 1583 e 1584) questi ritratti ad esempio erano molto diversi anche per lo stesso anno sulle piastre di Cosimo I. La moneta sembra essere tosata e quindi mancante del suo peso originale... Il rovescio invece rimane invariato. Di solito quelle con la mantellina presentano il San Giovanni Battista con il mantello al rovescio e sono dell anno 1574/1575, i primi, saranno state prove.1 punto
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Salve ragazzi,finalmente dopo quasi un mese di viaggio(arrivava solo dalla Svizzera)la moneta è arrivata a destinazione.Un piccolo Alessandro Severo con profilo "rubato" dal cugino Eliogabalo.1 punto
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Il problema è che la scala C...R5 è una scala puramente commerciale, non ha nulla di scientifico. Se tu parli con qualsiasi studioso, la rarità di una moneta è un parametro che non viene quasi mai preso in considerazione, perchè il più delle volte non significativo. E in ogni caso anche quando su di una pubblicazione non prettamente commerciale si parla di rarità, la si vede espressa in termini "vaghi", del tipo comune, rara, molto rara o pochi pezzi conosciuti. In più contare il numero degli esemplari noti è un esercizio fine a se stesso e nulla più, perchè esemplari noti... a chi? A volte capita di una determinata tipologia di leggere su certi testi "quattro pezzi conosciuti" salvo vedere poi una collezione dove ce ne sono tre (e non fanno parte dei quattro "conosciuti"). Da lì qualche dubbio è lecito farselo... per il resto penso che nessuno sia in grado di censire con una precisione anche solo approssimata quanti pezzi possano esistere di una determinata tipologia. Poi quali numeri mettere al posto dei puntini, ciascuno può mettere i suoi che tanto credo che nessuno potrà mai smentirlo....1 punto
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Questo è un esempio: anche qui Aureliano è praticamente identico a Claudio, e senza il nome in legenda (L DOM AVRELIANVS) sarebbero indistinguibili.1 punto
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Si, sono i 5 baht dell'ultima generazione https://en.numista.com/catalogue/pieces7236.html1 punto
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Riporto di seguito la Piastra di Ferdinando IV del 1793 "gigli invertiti". Ad oggi ...penso sia l'unico esemplare... Provero' insieme a voi a ricercarne altre. Saluti, Rocco.1 punto
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Grazie ANTO, ho aperto il CRIPPA I° vol., lo classifica come LUDOVICO III il Cieco re e imperatore 901-902, e la croce con estremità tricuspidate.1 punto
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A Giovanni Bovi ! Altro mostro sacro ! Ti pubblico una delle monete a cui tengo di più ....e ti rinnovo i complimenti...che bella dedica...1 punto
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Nel primo volume del Medieval European Coinage, Philip Grierson individuava alcuni aspetti peculiari che caratterizzano le produzioni dei primi sovrani carolingi a partire da Ludovico, le cui emissioni milanesi presentano la lettera A barrata e il nome del sovrano preceduto da H, diversamente da quella di Pavia, mentre non è chiaro quali debbano essere attribuite a Venezia. Con Carlomanno possiamo distinguere i denari che recano al dritto la legenda CARLOMAN REX (A barrata), attribuibili a Milano, da quelli recanti l’iscrizione HCARLEMANNUS REX (A non barrata e S a forma di una Z rovesciata) pertinenti Pavia. La stessa distinzione sulla base della presenza o meno dell’iniziale aspirata vale anche per Carlo il Grosso mentre con Berengario del Friuli inizia ad essere considerato un aspetto stilistico legato alla forma della croce al dritto che nella fattispecie per Milano presenta i bracci appuntiti e le lettere A della legenda sono barrate, mentre B e S sono normali. I denari prodotti a Pavia presentano invece terminazioni della croce piatte, A non barrate, D barrata al posto di B, D al posto di P e la S spesso diventa I. (es. XDIITIΛNΛ). A partire da Guido di Spoleto in poi, le emissioni dei vari Arnolfo, Lamberto, Berengario, Ludovico III, Rodolfo II, Lotario, Berengario II, non presentano peculiarità tali da poter discriminare le emissioni milanesi dalle pavesi, anche se vengono proposte alcune considerazioni su altre zecche tutto qui, mi dispiace.1 punto
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Zecca di Venezia Partiamo dall’osservazione di alcuni esemplari di monete del tipo XPE SALVA VENECIAS Al dritto in campo la croce è del tipo che in araldica si definisce “patente” pur presentando talvolta affinità anche con la croce di tipo “potenziato” e sono sempre presenti i globetti tra i 330 Elemento già segnalato dalla bibliografia della prima metà del secolo scorso; GAETTENS 1932, p. 3. 65 bracci della croce, mentre la croce in legenda è quasi sempre patente. Il cerchio che delimita il campo è zigrinato, cosi come quello che delimita il bordo. Al rovescio il tempio non presenta uno standard uniforme. I tratti comuni sembrano essere le due barre parallele alla base del tempio e la croce patente che sormonta il tempio stesso, ma nella fattispecie l’esemplare di foto 4 si discosta in tal senso dagli altri. Per quanto riguarda il frontone in certi casi è presente un triangolo interno che in certi altri casi è assente e in altri ancora vi è l’inserto di un secondo architrave. Anche la forma delle colonne e della croce all’interno del tempio non sono codificabili univocamente in quanto le loro dimensioni (talvolta risultano allungate) e il loro stile è variabile. Per quanto riguarda la legenda notiamo che le lettere non sono sempre piatte o allungate, ma esistono anche lettere in rilievo e lettere minuscole. Pare una costante il segmento sotto le V e sopra le A come notato da Coupland e le lettere A sono tendenzialmente barrate. Sovente sono presenti legature tra lettere M e P e tra M e A. Per quanto riguarda lo stile notiamo che le dimensioni delle lettere non sono uniformi e le lettere D sono ottenute con un punzone per le I a cui si affianca una C rovesciata. La lettera E è ottenuta da un punzone per la I a cui si affiancano tre piccoli punzoni triangolari. Anche le lettere M e N sono ottenute con il medesimo punzone delle I per formare i tratti verticali che sono poi uniti da segmenti trasversali. Le lettere P e R sono ottenute partendo ancora una volta dalla I con l’aggiunta poi dei tratti che le compongono. E’ ora possibile operare un confronto con le monete del tipo XPISTIANA RELIGIO sulla scorta degli elementi appena individuati. Appare subito evidente però che le indicazioni suddette sono insufficienti a classificare puntualmente degli esemplari stilisticamente molto eterogenei come quelli in oggetto. Osservando il dritto dell’esemplare riprodotto nella foto e potenzialmente ascrivibile alla zecca di Venezia, notiamo che la croce in campo è affine agli esemplari analizzati del tipo XPE SALVA VENECIAS e sono presenti tra i bracci i 4 globetti, mentre la croce in legenda è patente. Anche il cerchio che delimita il campo e quello del bordo sono affini. Al rovescio il tempio si presenta in un’ulteriore variante, con le due barre parallele alla base che non sono della stessa lunghezza. Se il frontone poi appare di un tipo già riscontrato332, le colonne del tempio e la croce in esso racchiusa sono stilisticamente diverse dai tipi suddetti. Lo stile delle lettere che compongono la legenda non è paragonabile alle monete del tipo XPE SALVA VENECIAS, eccezion fatta per il segmentino che sormonta le A e che sta sotto le V. Altro elemento che si nota al rovescio è che non tutte le A sono barrate tratto dalla tesi di laurea di G. Carraro1 punto
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Ciao, si tratta di un mezzo baiocco per Roma A.I-1740, classificato dal Muntoni al n° 194. Anno I e 1740 sono congruenti per il pontificato di Benedetto XIV, eletto papa il 17 agosto 1740. Questa la scheda del catalogo (dove mancano le immagini della tua tipologia): http://numismatica-italiana.lamoneta.it/moneta/W-BE14RM/36 Purtroppo la conservazione non è delle migliori, e non vorrei che l'ossido che vedi sia una conseguenza di uno spatinamento non recente, come farebbe pensare la porosità diffusa... Ciao, RCAMIL.1 punto
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se io oggi volessi comprare un 100 lire di vittorio emanuele III, o un 5 lire 1914 per procurarmele dovrei "solo" andar su e bay, o sul sito di qualche numismatica e tirar fuori X mila euro. Questo a mio avviso rende queste monete non rare, ma costose. ma se volessi comprare una sovrana d oro 1828 o 1841 ad oggi, (e ammettendo di avere i fondi disponibili, che non ho), non saprei dove battere il capo. Ecco, questo per me definisce il raro. Qualcosa che anche avendo i mezzi per procurarmelo, non è disponibile1 punto
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Che partecipino numismatici come Paolo Crippa e' e sarà bello, pensate a chi sarà seduto vicino, quante cose potrà raccontargli, Crippa non e' solo Milano, e' Nip, aste, ma tanti avranno da raccontarci tipo Monassi medaglista o chi le produce poi in realtà le medaglie, autori, commercianti, e giovani, appassionati, collezionisti, divulgatori , in allegria e tranquillità con spirito libero e con voglia di stare in gruppo, in fondo e' poi il credo anche di Lamoneta1 punto
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Ciao @Rex Neap, davvero bellissima questa discussione, interessante e soprattutto utile, non solo come "contenitore" di informazioni e foto, ma anche per il potenziale che offre a livello di studio e ricerca. Per questo la seguo con molto piacere. Colgo il tuo invito a postare altre piastre del 1787 con DC nella legenda di D/ che, effettivamente, si trovano con una certa facilità. A prima vista, però, il conio utilizzato sembra sempre lo stesso. 1. Regno di Napoli. Ferdinando IV di Borbone, 1759-1816. Piastra da 120 Grana 1787. P.R. 51; Gig. 50. 2. Regno di Napoli. Ferdinando IV di Borbone, 1759-1816. Piastra da 120 Grana 1787. P.R. 51; Gig. 50. 3. Regno di Napoli. Ferdinando IV di Borbone (1759-1825) - Piastra da 120 Grana 1787 (Ex Bolaffi 23, lotto 484). 4. Regno di Napoli. Ferdinando IV di Borbone (1759-1825). Piastra 1787 (Ex Bolaffi 21a, ex lotto 658). 5. Napoli Ferdinando IV 1787 120 grana (ex Numismatica Tintinna). 6. (Ex listino Dicembre 2014). E, dopo tanti esemplari "canonici", quest'ultimo sicuramente va postato: la stessa piastra, ma falso d'epoca. Sembrerebbe lo stesso conio delle altre finora mostrate, nonostante la sua natura diversa. 7. Napoli. Ferdinando IV (1759-1816). Piastra 1787 falso d'epoca. (Ex Artemide 32E, lotto 521).1 punto
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@Poemenius a me ricorda vagamente la 6, ad esempio lo stile dell'abito della Vittoria... il diritto nella tavola è poco comprensibile ma credo che potremmo esserci. In caso, Chartagena o Malaga? Antonio1 punto
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Per avere maggiori lumi ho scritto direttamente a Louis Brousseau, che è il maggiore studioso di Poseidonia e sta redigendo il Corpus su questa interessante zecca, chiedendogli anche a che punto sta con il suop studio. Molto gentilmente mi ha risposto il giorno dopo. Ecco la sua risposta, in lingua inglese: "I have seen this very interesting coin. I agree with the lecture MEGUL. This is for me this only possible lecture because it won't make any sense to have two different alphabets on the same coin. POSEI is in the achaean alphabet, so the other legend too. So MEGUL. (See the attach letters forms by Jeffery). Also,Guarducci is not the first to have proposed this correct lecture. She mostly have the credit in the litterature, but the first to have proposed a achaen local script lecture is Garrucci who proposed MEIDA. He has been followed by the authors of the catalogue of Berlin (Beschreibung...) who corrected the lecture to MEGUL and gave an occurence of this name in Megara. About Megullos, is he really the Oikist ? We can prove it. For the Corpus, I have so many project that it is going slowly but I'm still working on it. I'd like to finish it for this summer." Allego qui sotto l'alfabeto acheo usato nelle colonie di stirpe achea, come la maggior parte di quelle che hanno coniato in incuso, tratto da uno studio di Jeffrey, a cui fa riferimento (non ho controllato quale): Quindi era nel giusto la Guarducci quando ha ipotizzato essere il riferimento a Megyllos, l'ecista fondatore di Poseidonia. La prima lettera è una Mu e non un sigma, anche se si somigliano molto. Nel caso della Mu le aste laterali sono più inclinate e aperte rispetto al vero sigma.... Poi ha aggiunto che spera di completare il Corpus entro questa estate.... Forse potremo vederlo nel prossimo anno....1 punto
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