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  1. gpittini

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Contenuti più popolari

Elenco dei contenuti che hanno ricevuto i maggiori apprezzamenti il 02/17/17 in Risposte

  1. Attesa da anni, stampata a dicembre, è finalmente disponibile sul sito NAC la seconda edizione aggiornata de La monetazione nell'Italia normanna della professoressa Lucia Travaini, il caposaldo per gli studi di questo settore. La monetazione nell’Italia normanna. Seconda edizione con aggiornamento e ristampa anastatica. Con una appendice sui ritrovamenti a cura di Giuseppe Sarcinelli, Zürich-London, Numismatica Ars Classica NAC AG, 2016. http://www.arsclassicacoins.com/
    4 punti
  2. La mia storia riguarda non un migliore acquisto, quanto invece un regalo. Premetto che non colleziono cartamoneta, ma solo "dischetti metallici" non recenti. Due o tre anni addietro una mia amica, recandosi sul posto di lavoro del marito, nota lì accanto che alcuni operai, coordinati dal sacerdote, stavano sgombrando mobilio e vecchie cose dalla sacrestia di una chiesa delle mie parti. Incuriosita da un mucchio di oggetti buttati a terra, chiede cosa ne facessero. Il prete risponde che dovevano fare dei lavori e che stavano buttando via tutto ciò che era inutile. Incuriosita da una busta ingiallita, buttata fra le cose ammucchiate alla rinfusa, da dove spuntavano dei foglietti, la mia amica chiede se anche quella era da gettare. Il sacerdote le risponde "si, ci stanno vecchi soldi fuori corso, che me ne faccio?". La mia amica chiede allora se poteva prenderla e il prete "figurati, porta via tutto quello che vuoi!". Al che la prende e me la porta, dicendomi "ho trovato questa busta con della cartamoneta, te la regalo, so che a te queste cose piacciono, tanto a me non interessa". Era piena di assegnati della prima Repubblica Romana, saranno almeno una cinquantina, la maggior parte rovinati, con strappi o mancanze, solo pochi ben conservati. Li tengo ben volentieri, a ricordo di un periodo storico convulso, ma interessantissimo. Prima o poi, quando riaprirà il locale museo civico (ora terremotato), se li vogliono, ho intenzione di darli, purché siano esposti e valorizzati. Questa è la storia. Vi piace?
    4 punti
  3. Ciao Brennos2, FALSA Sicuramente una invenzione l'accoppiamento. Se osservi il dettaglio dei capelli dietro la testa , malgrado che c'è spazio nel piano fino ad arrivare al perlinato ( che non c'è traccia) mancano le punte dei capelli. Così il taglio del collo. Ti allego una foto ritagliata con il mio IPhone e potrai notare tu stesso.
    3 punti
  4. Ciao @Emilio Siculo, scusa ma mi puoi evidenziare i dettagli che ti insospettiscono postando la foto dell'esemplare a cui ti riferisci ? Grazie. Durante la coniatura era solito che i coni si sporcassero e spesso qualche punto del conio si otturava continuando a coniare con dettagli che non si sarebbero riprodotti , finché si rispazzolava. Ci sarebbe l'effetto espansione dell'argento, che per vari motivi qualche moneta risulta con una espansione del metallo diverso, dovuto al riscaldamento del tondello. Ci sarebbe l'effetto martello, cioè un colpo , due colpi , perpendicolare, inclinato di pochi gradi che può causare un lieve scivolamento. Come vedi difficilmente si può giudicare dubbiosa una moneta che per vari fattori sopra descritti , possono sì avere lievi differenze . Certamente meritano attenzione e confrontando con altre dello stesso conio e giusto analizzare un po tutto. Buona notte. Giovanni.
    3 punti
  5. Quando l'ho visto sono rimasto senza parole... ho rischiato di vendere un rene per averlo ma mi è andata bene! :-) Nonostante venga da eBay non ho mai visto nulla di così bello! Che ne dite? Con questo ho quasi raggiunto la pace dei sensi numismatici (seee... ma a chi la racconto? :-D)! OBVERSE: Laureate head of Maxentius facing right, IMP C MAXENTIUS P F AVG. REVERSE: CONSERV VRB SVAE, Tetrastyle temple containing Roma seated left Maxentius stg. r., wearing military attire, his foot on captive, receiving globe from the goddess and holding sceptre in left, wolf and twins in pediment of temple. Mint mark A Q followed by officina mark in ex. (Aquileia, AD 309-10) RIC: vi, p. 325. SEAR: 14992. DIAMETER: 28 mm. WEIGHT: 9.5 g. Ciao! TWF
    2 punti
  6. DE GREGE EPICURI A fine febbraio, al CCNM (Milano, via Terraggio 1, ore 20.45) abbiamo scelto un tema, che più classico non si potrebbe: LA PROPAGANDA NERONIANA ATTRAVERSO LE MONETE. Ce ne parlerà Mario Ventrella, appassionato romano (ma milanesizzato!) di bronzi romani da molti anni. E' vero che già Augusto seppe utilizzare molto bene le monete per la sua politica, ma Nerone lo fece in modo più "concreto", con immagini bellissime che tutti ricordiamo; e che probabilmente, alla loro comparsa, colpirono molto anche i cittadini dell'Impero. Si inizierà con un panorama della politica neroniana e della sua monetazione, con lo scontro crescente con la classe senatoriale ed il tentativo di avere il sostegno del popolo; fino alla conclusione tragica del suo regno e della sua vita. In particolare verranno illustrate e discusse le seguenti immagini: Porto di Ostia, Annona, Congiarium, Tempio di Giano, Macellum e Securitas. Questo tanto per introdurre, poi (mancano due mesi!) altri dettagli.
    2 punti
  7. Salve Recente acquisto questa medaglia di bronzo (63 mm) incisa da Luis Bottèe per la ditta Fr.lli Branca in occasione dell’Esposizione universale di Parigi del 1889.
    2 punti
  8. Caro @miza a te che sei amante del bello (peccato tu sia così lontano...) e a tutti gli amici Lamonetiani dedico quest'altro piccolo gioiello (non è facile trovarlo in questa conservazione).
    2 punti
  9. Buonasera @Motoretta, ci vuole anche un po di fortuna....tanta passione e moltissima pazienza.
    2 punti
  10. Guerra epica, durata 24 anni (1645-1669), con Creta assediata dai turchi per 22 anni (l'assedio più lungo della storia). Per Venezia fu devastante per le tante risorse "evaporate" nelle spese di guerra, tenuto conto anche del blocco dei commerci col turco, che era tra gli sbocchi principali delle merci vendute da Venezia. Meno entrate e più spese. In tutti questi anni si avvicendarono ben 7 dogi: Francesco Molin, Carlo Contarini, Francesco Corner, Bertucci Valier, Giovanni Pesaro, Domenico Contarini e Nicolò Sagredo; ma il destino di Creta era segnato, nonostante gli aiuti (pochi) degli alleati maltesi, pisani e francesi, Venezia non riuscì mai a congegnare una strategia vincente che potesse distogliere i turchi dalle loro mire.
    2 punti
  11. 2 punti
  12. DE GREGE EPICURI Non ho mai visto dal vivo un sesterzio dei Congiaria di Nerone (e forse neppure in asta...), e immagino che siano particolarmente rari. Questo (CONGIARIUM SECUNDUM, scritto abbreviato) contiene molti personaggi: Nerone in alto, seduto; accanto a lui un Praefectus; accanto al tempio, Minerva; in basso, un incaricato mentre consegna delle monete ad un cittadino. La scena presenta una certa simmetria, e personalmente la trovo meno riuscita di altre immagini, ma raffigura molto bene la realtà dei Congiaria. Devo aggiungere che questo esemplare, tratto di Wildwinds, mi avrebbe suscitato qualche dubbio (specie al diritto) se non provenisse da questa fonte...ma forse siamo viziati da un eccesso di sospetti!
    2 punti
  13. 50 Lire 1951 Apparte l'angolo piegato in alto a destra, è praticamente perfetta, non ha mai circolato. Pagata 11 euro (asta passata quasi inosservata su ebay)
    2 punti
  14. Appena posso, le fotografo tutte. Intanto, ne posto una "diversa".
    2 punti
  15. 1669, 5 Settembre. Francesco Morosini concorda con i turchi la resa a causa dell'abbandono da meno di un mese dei francesi dell'alleanza. 1645-1669: DER KRIEG UM KRETA REPUBLIK VENEDIG Domenico Contarini, 1659-1674. Osella ANNO VIIII/1667/1668, auf die Sicherheit Kretas. Münz­meister Alessandro Salamon. San Marco thront nach r., vor ihm kniet der Doge//Madonna mit Kind in einem Stern. 35,67 mm; 9,45 g. Montenegro 1934.R Leicht gereinigt, sehr schönExemplar der Auktion Numismatica Ars Classica 26, Zürich 2003, Nr. 3124.
    2 punti
  16. Forse ora ci siamo. Gira il R/ della foto di 90° verso destra. http://www.waldecker-muenzen.de/index2.php?nnr_filter=5&von=&bis=&rnr=&nnr=&seite=2#
    2 punti
  17. In fondo e' poi il circolo virtuoso che si muove, questo anche conta, Milano Numismatica chiama il Gazzettino, il Gazzettino chiama Parma...e Parma chiamerà altro che arriverà.... E Parma e' qui ormai ...con una ulteriore sorpresa che esce dal Gazzettino, dare la possibilità anche a giovani di esprimersi o a chi non ci ha mai provato e poi dargli la voce e la consapevolezza di poter anche andare a Parma. Io le chiamo anche queste piccole vittorie, soddisfazioni, l'aver lavorato bene nel reale, tutto questo non e' una nostra esclusiva intendiamoci, e' una ricchezza che lasciamo a tutta la numismatica per una crescita, un ricambio, un allargamento della base. Tutti ne trarranno vantaggi dal mondo commerciale, all'editoria , ai Circoli, alle Societa'...sembra lapalissiano ma non sempre sembra essere così ...
    2 punti
  18. come gia detto da un altra parte domenica siete miei OSPITI al Bar Cova ore 10,45\ 11 si brinda a questo magnifico GRUPPO
    2 punti
  19. .....mi ero dimenticato di questa Piastra del 1796, Mi dareste un vostro parere su conservazione e valore attuale?
    2 punti
  20. DE GREGE EPICURI Personalmente, penso che il rovescio ANNONA AUGUSTI CERES sia uno dei più belli fra i sesterzi neroniani. Ma che cosa significa esattamente la legenda? Io credo che si possa tradurre: "l'annona è la Cerere dell'Augusto", cioè in parole povere: l'approvvigionamento di grano garantito dall'Augusto Nerone è come la dea Cerere, cioè la dea che garantisce il cibo all'umanità. E se teniamo conto che il grano importato dall'Egitto (prevalentemente) era distribuito gratuitamente a moltissimi cittadini romani (forse anche 200.000!), vediamo subito che si tratta davvero di propaganda, e di politica.
    2 punti
  21. DE GREGE EPICURI Molto volentieri! Ma vorrei fare una riflessione sul grande successo numismatico delle monete di Nerone, che le rende così apprezzate (e care!) ben al di là della effettiva rarità. Molti sostengono che questo è dovuto alla figura torbida, fosca, contradditoria, inquietante di Nerone stesso. In parte sarà anche vero. Ma in parte è legato proprio all'originalità e all'interesse dei rovesci di queste monete. Ma per non restare astratto, eccovi due rovesci: vissuti e ruspanti, come piace a me, e non certo monete "patinate" (e ritoccate...) di grandi aste: una SECURITAS ed un' ARA PACIS.
    2 punti
  22. Buonasera ragazzi, avete mai rigirato fra le mani queste monetine minuscole? 1,5o grammi di peso circa....I centesimini del tempo. Oggi vi faccio vedere I miei tre pezzi di 3 Cavalli: il 1788, il 1789 e il 1792 ( il '90 non era della stessa conservazione). Cosa ne pensate di questi pezzi di storia?
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  23. Vi auguro di passare - come prevedibile - una bellissima giornata, leggerò volentierissimo i commenti a manifestazione terminata. OT: @dabbene mi son accorto oggi che sei nella bibliografia del MEC 12! congratulazioni
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  24. @dareios it, che dire, moneta strepitosa! Complimenti vivissimi, a me piace tantissimo! Denaro di Sicone Principe di Benevento (817-832), riportato come R2 e dovrebbe corrispondere a Cagiati, p. 358, n° 6, ovvero: D/ PRINCES BENEBEHTI, SICO in monogramma cruciforme. R/ ARCHANGELVS MICHAEL, croce potenziata su tre gradini; nel campo destro, un triangolino. Grazie per averci mostrato anche oggi un nuovo esemplare degno di nota. A livello storico, sotto il Principato di Sicone, i Longobardi beneventani mossero guerra a Napoli, ne sconfissero le armate e prelevarono dalla città le reliquie di San Gennaro (831), le quali furono portate a Benevento ed ospitate in una chiesa costruita appositamente per ospitarle. I Napoletani furono anche costretti a pagare un tributo a Sicone in cambio di una relativa autonomia. A livello monetale, invece, proprio in questo periodo si assisté alla coniazione di grandi quantità di denari, più di quelle che erano state realizzate per i suoi predecessori, a testimonianza degli incrementi commerciali a cui era soggetto il Principato sotto la florida guida di Sicone.
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  25. Un biglietto che ho pagato tre euro sette anni fa, un'asta ebay con partenza da un euro... in tutto, compresa di spedizione e trasferimento soldini sette euro e mezzo. E' evidente dallo stato in cui si trova che non è piaciuta a nessuno, ma come si fa a snobbare ad un prezzo così piccolo un biglietto del 1788 ... è grande su per giù quanto un 500 lire barbetti, non colleziono questo genere di biglietti, l'ho messa nella mia raccolta solo a rappresentare un'epoca.
    1 punto
  26. principalmente direi per due motivi: perchè al tempo la Royal Mint riversava in pessime condizioni economiche e perchè il sistema monetale inglese era basato sull'oro ( e continuò pure dopo il 1816 ) ... basti pensare che nel 1774: 20 milioni di esemplari da una guinea oramai logori da cent'anni dicircolazione vennero fusi e riconiati ... ricordiamoci che le monete di un regnante continuavano a circolare pure dopo la sua morte Sulla tua seconda domanda ho qualche dubbio ma, direi di no . Innanzitutto è opportuno segnalare come con Dollar si ci riferisse al pezzo da 8 spagnolo e non al dollaro americano che in quei anni iniziava ad essere prodotto in basse quantità e che comunque era basato anch'esso su quello spagnolo Thomas Jefferson il 2 Settembre 1776 al Continental Congress infatti raccomandò come il nuovo paese dovesse adottare come nuova valuta monetaria una che fosse basata sullo Spanish Milled Dollar
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  27. Salve a tutti. Complimenti a @morellino per l'ottima acquisizione: nonostante la schiacciatura, la moneta è gradevolissima, anche perché le coniazioni napoletane di Carlo V hanno pur sempre il loro fascino. Per la giusta catalogazione, quella che più si avvicina è questa: Regno di Napoli. Carlo V d'Asburgo (1516-1556). AR carlino. D/ CAROLVS V ROM IM, busto laureato e drappeggiato con egida volto a destra. R/ REX ARAGO VTRI(V) R SI, Tosone sospeso a destra a due fronde. Sotto, fiore a quattro petali. Rif.: Pannuti-Riccio, p. 102, n° 37a; CNI XIX, p. 366, n° 713 var. Rarità: R. Io la classificherei così perché la differenza risiede nell'abbreviazione di un termine nella legenda di R/: nel tuo esemplare si legge VTRIV invece che VTRI del CNI XIX. Il Pannuti-Riccio non contempla queste varianti così nel dettaglio, ma è utile per classificare la moneta in base alla tipologia (e per tipologia corrisponde al 37a, ovvero senza sigla e con numerale romano V nella legenda di D/), mentre ad oggi il CNI è il testo di riferimento per censire un numero sicuramente più cospicuo e dettagliato di varianti per la zecca napoletana. In questo caso la differenza è minima e risiede nell'abbreviazione di una parola, quindi una sola lettera che compare in più nella tua legenda, ma comunque dovrebbe essere quella. Poi è sempre utile leggere anche altri pareri, quindi ti consiglio di attenderli. Ancora complimenti!
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  28. ...ottimo compromesso, i tempi sono cambiati..., se ti dico che era nel mio obiettivo..mi credi ? ... per me un buon BB, ma ne vale 70/80
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  29. Vari valori di 220 anni fa.... ritrovamento eccezionale.
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  30. Buona giornata a tutti, Oggi mi è arrivata la prima moneta ritirata online, io collezionista "della terra di mezzo"'...che compravo dai cataloghi d'asta e dai listini....ho trovato in rete questo piccolo 3 Cavalli del 1790 (che mancava come anno) e mi è piaciuto subito! Devo ammettere che il prezzo non era basso, ma considerato il lungo mio riposo collezionistico....(l'ultima moneta Napoletana, registrata...porta la data 2012) ...va bene cosi'. Posto le immagini appena fatte, il venditore la considerava mBB...cosa ne pensate voi?
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  31. Provo ad inserirne qualcuna.
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  32. Anche le piccole crepe sui bordi sembrerebbero tipiche di una moneta genuina coniata....
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  33. No Brenno non genuina accoppiamento incongruo stavolta concordo con Gionnysicily
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  34. Certo invitiamo anche altri @fofo, intanto continuo il ping - pong tra Milano e Firenze, a Milano il colletto terminò con Filippo IV, col ducatone del 1630 il colletto c'è ancora, in quello successivo con busto adulto del 1657 dello stesso Filippo IV non c'è più. C'è anche da dire che il tipo con data 1630 fu coniato anche negli anni successivi mantenendo la data, quindi più o meno gli anni di chiusura del colletto anche per Milano sono quelli.....
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  35. Anche io la vedo genuina . Ci sarebbe solo da spiegare la linea che ho evidenziato in rosso sul ritratto di M. Antonio. E sospettoso , sembrerebbe che sia stata coniata con un conio che gli mancasse il resto fino al perlinato. Le spiegazioni probabili , che un difetto di martellatura del tondello , non abbia permesso al conio di imprimere il tutto e alla luce di questa anomalia qualcuno può ritenerlo falso. Visibile le striature sul dritto , con lievissime corrosioni , anche a me il bordo mi sembra ok.
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  36. Vi racconto questa che mi ha raccontato un simpatico signore a Roma da cui ho comprato qualcosa qualche anno fa. Questo signore aveva messo un annuncio su un giornale nazionale dove si dichiarava pronto ad acquistare da privati "vecchie" monete e banconote. Si parla dei primi anni 70. Un giorno viene contattato da un signore siciliano che aveva alcune 1000 lire da vendere, "ma mi sono informato, sono rare, non accetto meno di centomila lire l'una". Il signore se le fa descrivere e ... "dopodomani devo per caso andare a Palermo, se vuole possiamo incontrarci...". Corre in agenzia di viaggio a comprare un biglietto aereo... e tre mesi dopo acquista un appartamento al mare. Aveva comprato una cinquantina di 1000 lire Barbetti matrice dei primi del 900 in ottimo stato per 5 milioni in tutto e le aveva rivendute ai commercianti e collezionisti di Roma per 3 milioni l'una. Una truffa? Probabilmente sì. Una balla raccontata bene ? Sicuramente sì. Ma io questa storia non sono ancora riuscito a togliermela dalla testa. Mentre non ho idea quale banconota ho acquistato da lui. Domanda: e voi che cosa avreste fatto ? Non mi fate i santarellini !!
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  37. DE GREGE EPICURI Questa la dedico @TheWhiteFly a causa del suo recente amore per la Tetrarchia. E' successiva al maggio 305, allorchè Diocleziano e Massimiano abdicarono contemporaneamente, per far posto ai nuovi Augusti; e presero il titolo di Senatori Beatissimi (o Felicissimi), ossia...pensionati. Ma, come anche alcuni pensionati attuali, che si sentono messi da parte e non possono stare con le mani in mano, Massimiano non sopportava la quiete, e questo costò la vita a lui (pazienza), ma soprattutto il fallimento dell'esperienza tetrarchica e il ritorno delle dinastie. Ma ecco la moneta, che celebra la breve "quiete"; è di Aquileia, pesa 8,0 g. e misura 28 mm. Mi piace particolarmente il rovescio, coi dettagli delle due personificazioni (Providentia e Quies). Al D: DN MAXIMIANO FELICISSIMO SEN AUG. Al rovescio: PROVIDENTIA DEORUM QUIES AUGUSTORUM, S-F nel campo e AQS in esergo. Dovrebbe essere la RIC VI 64b.
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  38. caro @Rocco68 questa piastra del 1796, a dispetto del millesimo comunissimo, ha davvero un appeal molto alto per via dei rilievi ben impressi, cosa insolita a vedersi anche su monete comunissime come questa. Una torre nel quarto del Portogallo ha "chiuso i battenti" e lievi graffi marginali ad h. 2 del R/ sono causa delle debolezze nella parte finale della leggenda al D/, ma è praticamente niente di fronte alla bellezza di tutti i rilievi integri e ben visibili, come il bellissimo ritratto con parrucca ed orecchio perfettamente impressi, o l'intero blasone al R/ nitido fin nelle più piccole armette. La conservazione, da questa foto è un po un azzardo, molto dipende dalla brillantezza del metallo che in questo scatto non si riesce a percepire. Credo non inferiore allo Spl, sicuramente a salire, ma quanto, potrei dirtelo solo con una visione dal vivo, o con un video in alta definizione (nel caso contattami in privato). Il discorso valore è molto più problematico, perchè viviamo in un mondo in cui il valore teorico è una cosa, ma poi, sul campo, dove tutti vogliono fare l'affare è tutt'altra cosa. Senza ombra di dubbio il suo valore economico è decisamente più alto del prezzo con cui è possibile trovare queste piastre, basta che ti fai un giro sulla baia, o su facebook, per vedere la qualità media degli "splendidi" che girano con relativi prezzi. Già da questo, puoi immaginare come la tua, economicamente parlando, valga di più... Purtroppo il valore è relativo alla volontà di qualcuno di spendere la relativa cifra. Se devi vendere, non devi avere assolutamente fretta, nervi saldi e pazienza, e sono sicuro che il collezionista che apprezzi la tua moneta, e te la paghi per quello che merita lo trovi. Se invece hai fretta... Non aggiungo altro, se non invitarti a leggere con attenzione questa discussione, dove è presente un'altra piastra 1796. Ti allego una mia ex piastra del 1795, analoga per qualità insolita alla tua (la stimavo un qSpl-mSpl fondi lucenti al D/) Ti faccio i complimenti, gran gusto e grandi monete, e questa piastra, benchè "comune", parla molto del tuo gusto collezionistico. Se necessiti di altre info, puoi contattarmi tranquillamente in privato.
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  39. Non sono sicuro di capire, l'esemplare oggetto della discussione è il secondo del primo post, mentre i confronti sono tra gli esemplari del British Museum e l'esemplare della Biblioteca Nazionale di Francia, scusate se mi sbaglio ma mi chiedo se non ci sia stato l'inserimento di una foto sbagliata.. Le ali della Nike sono completamemte fuori conio nell'esemplare su cui ha aperto la discussione Emilio Siculo, vedendosi solo il profilo inferiore del corpo della Nike: Colgo l'occasione per correggere a posteriori il mio post numero 11, dove il primo link postato riguarda un esemplare romano della sezione identificazioni, mentre il corretto link agli esemplari di Jenkins 468 presenti su acsearch è il seguente, chiedo perdono, me ne sono accorto solo ora.. Se i curatori o lo staff ritenessero opportuno correggere il post 11 per fare chiarezza ben venga, scusate ancora?.. https://www.acsearch.info/search.html?term=Gela+Tetradrachm+Jenkins+468&category=1&en=1&de=1&fr=1&it=1&es=1&ot=1&images=1&currency=usd&thesaurus=1&order=0&company=
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  40. peso che oscilla tra 0,2-0,3 grammi con un diametro massimo di 14 millimetri
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  41. se pero' non metti la faccia del Dritto, non sapremo mai chi è l'imperatore!
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  42. Adoro gli ex libris e visto che tra me e la mia ragazza a casa abbiamo più di 500 libri, tempo fa ho deciso di stamapre degli ex libris per la sezione numismatica della mia biblioteca (purtroppo attualmente quella con meno volumi, ma cresce sempre!). Siccome non so disegnare ho adattato un disegno di una moneta, un coronato di Ferdinando con San Michele visto che sono di Monte Sant'angelo, successivamente ho aggiunto il nome anche della mia ragazza così da inserirli in tutti i libri! Per puro caso ho trovato questa discussione e ve lo posto, sperando che vi piaccia nonostante la sua semplicità!
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  43. Sono gradi espressi diversamente s - selten. raro ss- sehr selten Molto raro von grosser seltenheit. rarissimo von allgroster seltenheit della massima rarita' etc non si usa R2. R3 etc ma si usano comunque espressioni di rarita' idem per cataloghi inglesi, francesi, spagnoli etc Riguatdo l'idea che il collezionista sappia gia' i gradi di rarita' delle monete. Beh se nessuno li menzionasse ( e non e' cosi ..) dubito potrebbe conoscerli o le sue conoscenze in merito sarebbero molto piu lacunose e sarebbe molto meno in grado di stinguere se una moneta fosse piu' o meno rara Poi, si occorre riconoscere che vi e' anche una componente - ludica e / o di gratificazione - legata al possesso o ricerca dell'oggetto piu' raro rispetto ad un altro ma perche' condannare tale aspetto ? In fondo noi siamo costantemente alla ricerca di gratificazioni , nella vita, in amore, sul lavoro e quindi why not anche nei nostri interessi e passioni?
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  44. Giusto @gigetto13, bisogna anche incoraggiare questi nostri giovani amici standogli anche vicino, e' fondamentale questo, e' ovvio che come l'anno scorso bisogna ricordarci però che sono giovani e che molti non hanno mai parlato in pubblico e quindi un po' di emozione c'è sempre per tutti... mi stupirei dell'incontrario....vediamo @Satora che punto sta ?
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  45. da queste foto si percepisce una maggior freschezza del metallo... pero' tutto sommato resto della mia opinione bb-spl, al max qspl.. convinto di cio' perché cmq una usura accentuata sui capelli c'e'... come anche sulle foglie al rovescio, se questi rilievi fossero piu' alti sarebbe uno spl.... se poi avesse anche del lustro si salirebbe ancora come conservazione
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  46. Pierreale del primo tipo di Federico il semplice, propendo anch'io per le sigle n-L. Moneta con ottima patina e ottima fattura per il tipo. Il salto di conio a mio parere non inficia più di tanto la qualità della moneta. Molto piacevole. Come ha avuto modo di scrivere Spahr, è difficile trovare 2 pierreli dello stesso conio, parte di queste monete probabilmente sono state coniate nel periodo dell'anarchia feudale siciliana che ha seguito la morte di Federico il semplice
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  47. Spulciando nell'elenco della mia libreria ho trovato : PROMIS Domenico, MONETE DELLA ZECCA D'ASTI. Torino 1853. MAGGIORA VERGANO GEN.TOMASO Una nuova moneta battuta ad Asti dal Duca Carlo d' Orleans. Torino 1936.Tipografia Giuseppe Anfossi FANTAGUZZI Giuseppe Quarto di Grosso di Emanuele Filiberto come Principe di Piemonte e Conte D' Asti coniato in Asti Estratto dal Bollettino della Societa' Piemontese di Archeologia e Belle Arti Luglio-Dicembre 1924 n.3-4 Tipografia Anfossi Torino ORLANDONI MARIO (Asti-Aosta “le monete sabaude con contrassegno A” stralcio da Panorama Numismatico 3 giugno 1984 AMBROSOLI Solone Soldino astigiano inedito di Carlo Quinto estratto da RIN 1890 Milano FAVA Anna Serena La zecca e le monete di Asti da Arte e cultura ad Asti attraverso i secoli Istituto Bancario San Paolo 1977 Torino MOREL-FATIO A. (Monnaies inedites de Dezana,Frinco et Passerano ) estratto dalla Revue Numis. Parigi 1865 GAMBERINI DI SCARFEA Cesare Una inedita variante di una moneta di Frinco al tipo di Strasburgo estratto da Italia Numismatica di Oscar Rinaldi N.4 Aprile 1962 MAGGIORA-VERGANO T. Alcune monete inedite di zecche feudali del Piemonte Torino 1937 MAGGIORA-VERGANO Alcune considerazioni sulla numismatica italiana e particolarmente del Piemonte Torino 1933 TRICOU J. Alcune monete piemontesi inedite del Museo di Lione estratto da Italia Numismatica di Oscar Rinaldi N.2 Febbraio 1967 BELLESIA Lorenzo La produzione di alcune zecche piemontesi nei primi anni del Trecento Una visione d'insieme tratto da Panorama Numismatica n.261 2011 BELLESIA Lorenzo L'invasione di monete piemontesi tratto da Panorama Numismatica n.244 2009 BIAGGI Elio, LE ANTICHE MONETE PIEMONTESI. Borgone di Susa 1978 Dalla Dracma Gallo-Celtica al Marengo Napoleonico Volume Secondo (dal 1014 all' avvento napoleonico 1804) - Elio Biaggi Edizione Victor Gadoury 2004 CORPUS NUMMORUM ITALICORUM. Vol.II - Piemonte, Sardegna, Zecche d'oltremonti di Casa Savoia.Tipografia R. Accademia dei Lincei Roma 1911. VARESI Alberto, MONETE ITALIANE REGIONALI. Vol.II - Piemonte Sardegna Liguria e Corsica PROMIS Domenico, MONETE DEL PIEMONTE INEDITE O RARE. Torino 1852. Ristampa Caula Editore, Torino 1970 PROMIS Domenico, MONETE INEDITE DEL PIEMONTE. Supplemento. Torino 1866 Le ZECCHE MINORI del PIEMONTE.MARTINI R, CHIARAVALLE M, TORCOLI B 1987. Civiche raccolte di Milano TODERI Giuseppe, VANNEL Fiorenza, MONETE ITALIANE DEL MUSEO NAZIONALE DEL BARGELLO. primo volume.(Savoia, Piemonte, Sardegna, Liguria, Lombardia, Veneto, Emilia) Polistampa, Firenze 2003. BOBBA Cesare, REGIONI D'ITALIA. Piemonte Sardegna Liguria Lombardia Veneto Emilia Vol.I. 1970. BOBBA - VERGANO Antiche zecche della provincia di Asti 1971 La moneta in Monferrato tra Medioevo ed Età Moderna.Atti del convegno internazionale di studi. Torino 26 ottobre 2007, a cura di Luca Gianazza, Torino 2009 Autori Vari (a cura di Lucia Travaini ) Le Zecche Italiane fino all' Unita' 2011 Roma IPZS
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  48. Buona serata dalla lettura di un testo della Utet “Ambasciatori veneti in Inghilterra” 1978, posso riferire alcune informazioni che ritengo interessanti. Premetto che di soldini in queste relazioni non si parla, ma ci raccontano altre particolarità... Il primo ambasciatore residente in Inghilterra fu un certo Luca Valeresso, senza dubbio un mercante che fungeva da console dei mercanti sulla piazza di Londra. Siamo nel 1370 e di questa sua funzione ci resta solamente una lettera di Edoardo III al doge Andrea Contarini. Successivamente si hanno parecchie “commissioni” o “istruzioni preliminari” che la Serenissima consegnava ai suoi agenti rappresentanti, sempre, comunque, commercianti residenti nella capitale inglese. La prima missione diplomatica vera e propria, viene ricondotta alla missione di Pietro Contarini nel 1496 e del suo segretario Luca Valaresso; pur essendo anch'essi commercianti, gli venne riconosciuto il titolo di “suboratores” ed in quelle vesti, gestirono anche l'alleanza – pur platonica – di Enrico VII alla Lega Santa antifrancese. Il primo ambasciatore vero e proprio, nobile e non commerciante e munito di credenziali che lo designano a questa mansione ufficiale, sembra sia stato Andrea Trevisan, nel 1496. Dopo questa premessa, c'è da aggiungere che la diplomazia Veneziana e gli incaricati che, di volta in volta, percorrevano le vie del mondo per risolvere problemi specifici e contingenti, oppure solo per gestire pratiche commerciali o per mero complimento verso questo o quel sovrano, aveva la più importante considerazione e preminenza nel governo. Lo stato doveva raccogliere tutte le informazioni che potevano essergli necessarie nella gestione del potere politico e commerciale; nessun'altra nazione, dal 500 in poi, poteva vantare una diplomazia tanto efficiente e scrupolosa, quanto quella veneziana; l'unica che poteva avvicinarsi a questo elevatissimo standard era la Spagna ed in minor misura lo Stato della Chiesa. Ma cosa ci dicevano questi ambasciatori in Inghilterra? Venezia commerciava “alla grande” con l'Inghilterra; soprattutto panni, spezie, metalli preziosi e vino (ecco l'accenno nel post suggerito da rick2, circa i mercanti di vino). In Inghilterra c'era una sorprendente richiesta di vino; vini di malvasia, vini di Cipro e Creta che venivano pagati profumatamente. Riguardo all'uso del vino, Andrea Trevisan, ci fa sapere che gli Inglesi lo bevono con parsimonia quando a tavola ci sono invitati e quindi il consumo è a loro spese ;) e non ritengono sconveniente che di un medesimo bicchiere si servano tre o quattro convitati. Pochi sono quelli che tengono vino in casa, ma lo comperano la maggior parte alla taverna, non solo gli uomini, ma anche le donne (e non solo quelle di malaffare). Al vino sopperisce spesso la birra (ala) che viene bevuta copiosamente e non viene offerta agli italiani, salvo che la chiedano espressamente! :o :lol: Curioso apprendere che quasi tutti i gentiluomini con i quali l'Andrea Trevisan deve rapportarsi, parlano italiano e, se non lo sanno, comunque lo intendono. Vari furono gli ambasciatori che si susseguirono nel tempo fino alla ambasceria di Carlo Cappello, ultimo residente prima dello scisma; da questo fatto insanabile, Venezia giudicò prudente non designare altri ambasciatori e per ca. 16 anni, cioè fino alla morte di Enrico VIII, i rapporti diplomatici furono affidati a segretari residenti. Cesso di tediarvi, altrimenti scrivo un libro io stesso, ma se lo ritenete interessante ed avete qualche curiosità, non fate che chiedermelo. :D Saluti Luciano
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