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Elenco dei contenuti che hanno ricevuto i maggiori apprezzamenti il 04/15/17 in Risposte
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Buongiorno e ben trovati! Come qualcuno di voi forse ricorderà, il mio primo post qui sul forum riguardava un 20 lire Aratrice 1912, credevo di avere un piccolo tesoro invece mi apriste gli occhi dicendomi (assolutamente a ragione) che si trattava di un falso! Da allora ho iniziato a seguirvi e ad appassionarmi a questa "malattia" cercando di capire ed imparare sempre qualcosa di nuovo. Ma la mia prima Aratrice ha comunque lasciato una ferita aperta che ieri ho cercato di ricucire facendomi il regalo di Pasqua... e adesso la porto alla vostra attenzione ansioso di sentire i vostri commenti. Auguro a tutti una buona e serena Pasqua, sinceramente, Massimo.5 punti
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Caro Martin quando ti sarà passata la prima fase di vita collezionistica in cui bene o male tutti siamo passati sarà inevitabile focalizzarti su un periodo, una zecca, una monetazione. Solo così infatti la tua collezione potrà acquisire quella personalità che la distinguerà da una indistinta raccolta di pezzi di ogni epoca, stile e tipologia. Questa è ovviamente so,tanto una opinione ed un consiglio; poi, come dico sovente, "vai dove ti porta il cuore". Viviamo già quotidianamente tra mille vincoli e limiti, se anche di momenti di relativa libertà ci diamo delle regole può essere frustrante. Ciao M4 punti
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La Pasqua, nella Venezia della Serenissima, era una festa importante. Certamente avvenivano i festeggiamenti per la resurrezione di Cristo, la Sua rinascita, ed anche la speranza di resurrezione per tutti coloro che credevano in Lui; c'era anche la fine dei digiuni e delle privazioni quaresimali, che venivano “archiviati” con lauti banchetti e con la preparazione della dolce “fugassa” (focaccia), molto simile alla attuale colomba pasquale. C'era però anche una festa nella festa; il doge con tutto il suo seguito, effettuava una di quelle “andate”, come si chiamavano i cortei dogali che si svolgevano in determinate ricorrenze, per recarsi, a piedi lungo la Riva, alla chiesa di San Zaccaria e all'annesso monastero, dove veniva accolto, sul portone, dalla badessa congiuntamente alle altre monache. Il doge veniva quindi accompagnato all'altare maggiore dove, insieme a tutta la Signoria, ascoltava la messa officiata dal Patriarca. Subito dopo si svolgeva un sontuoso banchetto nel refettorio del convento, preparato dalle monache in suo onore. Non solo; il doge veniva anche omaggiato con un corno dogale, la corona del doge, confezionato dalle stesse monache. La leggenda e la cronaca fanno risalire il tradizionale omaggio del corno al doge, alla badessa Agostina Morosini, che offrì il primo al doge Pietro Tradonico (836-864). Di seguito il corno dogale presente nel Museo Correr di Venezia ed il dipinto di Antonio Zonca che raffigura il dono del corno al doge all'interno della Chiesa di San Zaccaria. Si può vedere, sulla sinistra, la corona posta su un bacile ed il doge in procinto di afferrarla, sullo sfondo, dietro la grata, la badessa con le monache. Buona Pasqua Luciano4 punti
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Le belle parole di @ambidestro mi hanno fatto ricordare un episodio (in realtà mai dimenticato) capitatomi agli inizi della mia carriera, quando ero da pochi anni conservatore del Museo Bottacin di Padova. Un giorno mi arriva una telefonata da una signora che non conoscevo, chiedendomi un appuntamento per i giorni successivi, subito concesso, ma concludendo la chiamata con la strana domanda "ma lei è veramente un numismatico, cioè uno che studia le monete per lavoro?". Alla mia contro-domanda "Sì perché?" la risposta mi lasciò molto perplesso: "sa, non sapevo neanche che esistessero, persone come lei". Per questo arrivai all'appuntamento un po' inquieto, temendo potesse trattarsi di una giornalista alla ricerca di professioni strane per un suo qualche servizio, cosa che mi avrebbe molto irritato. In realtà si trattava di una giovane insegnante delle medie, di una cittadina nei dintorni di Padova, che si era accostata alla storia delle moneta per risolvere un suo grave problema di lavoro. In classe aveva due ragazzi problematici (forse autistici, forse con qualche forma di ritardo, non ricordo proprio, come non ricordo se erano gemelli o parenti), che non riusciva a motivare all'apprendimento, per cui avevano un rendimento assai inferiore alle loro stesse capacità. Quando si accorse che la cosa che più li irritava, strappandoli alla loro apatia, al punto che reagivano quasi violentemente a chi cercava di aiutarli, era il non riuscire a riconoscere e quindi ad usare il denaro, decise di coinvolgere tutta la classe in una lunga ricerca sulla moneta: cos'era, a cosa serviva, quando era nata etc. Ora che la ricerca era conclusa, e che aveva sicuramente migliorato se non altro il rapporto dei due ragazzi con i loro compagni e quindi il loro interesse per l'apprendimento, avrebbe voluto concludere quel lavoro con l'intervista con un numismatico, visto che aveva appena scoperto che esistevano (lo disse ridacchiando). Per questo mi dette alcune decine di fogli scritti a mano da lei perché li leggessi e poi mi invitò nella sua scuola per l'intervista finale. Il testo era ovviamente molto ingenuo e pieno di lacune (allora c'erano solo le enciclopedie, il web ce l'aveva solo il pentagono, credo), ma con pensieri molto 'intelligenti' sulla percezione del denaro da parte di chi lo usa. L'intervista andò molto bene, tutti i ragazzi si dimostrarono interessati, soprattutto agli aspetti tecnici, ed i due studenti quasi non si distinguevano dagli altri, in quanto a curiosità. Allora non me ne resi conto ma proprio quella visita mi fece scoprire il piacere di spiegare la nostra materia a chi ha ancora la mente sgombra da luoghi comuni che in età adulta fissano anche assurde gerarchie nella conoscenza (sapere di arte o cinema è chic, di agronomia o metallurgia no, chissà perché). E infatti fino a che sono rimasto al Museo ho sempre accolto molto volentieri le visite guidate di scolaresche, soprattutto di quelle più giovani. Appunto, anch' io che devo ringraziare quell'insegnante e i suoi ragazzi Andreas4 punti
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Proprio nei giorni delle festività pasquali, tradizionalmente dedicati alla pace, si alzano le minacce e i venti di guerra. Speriamo prevalga il buon senso, ma la situazione è molto difficile. La storia ci dice che non abbiamo mai vissuto 70 anni consecutivi di pace e che la follia di chi ha il potere è da sempre stata la causa dei conflitti mondiali. Preghiamo il Signore che domani risorge affinché non si riscateni il mostro, stavolta purtroppo ampiamente munito di testate nucleari.3 punti
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Mi sto interessando da poco alla monetazione dello Stato Pontificio. Una delle prime entrate. Grosso 1760 Clemente XIII Anno II zecca di Roma allego anche due brevi video. 2017-04-09 20.25.44.mov 2017-04-09 20.26.18.mov3 punti
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Se posso permettermi un consiglio, più che altro di natura tecnica legata all'ordine del forum. Credo che forse sarebbe meglio in futuro aprire una discussione a se state per ogni moneta, nella relativa sezione di competenza (attenzione all'ordine logico in cui scrivere). In questo modo, avresti potuto anche dare più visibilità al post, anche con un titolo più specifico. Che sò, faccio un esempio. Visto che queste monete fanno parte di un lotto acquistato in blocco, potevi fare diversi post con l'oggetto dal titolo: "Acquisti di Aprile 2017: 5 lire venezia 1848 I° tipo" e così via... ora come ora, è una discussione generalista, che tocca diverse zecche, diversi periodi storici ed anche diverse tematiche (conservazione e così via) contraddistinta da un titolo un po troppo vago vista la ricchezza di materiale contiene al suo interno. Ovviamente, mia opinione personale, senza alcuna critica! Complimenti per le acquisizioni, dopo posterò un mio 12 carlini della repubblica napoletana Fab3 punti
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Pure ieri non ho resistito a non comprare monete… ecco i due pezzi che ho preso. Ps: ho delle mani molto grosse quindi non fate caso alle proporzioni .3 punti
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Salve , Marcia Otacilia Severa , nonostante il Cognome , non faceva parte della dinastia dei Severi , bensi' della Gens senatoriale Otacilia , infatti il padre era un certo Otacilio Severo o Severiano , entrambi erano legati direttamente o per adozione anche alla antica Gens Marcia . La Gens Otacilia era in origine una famiglia plebea trapiantata a Roma . Un componente di questa Gens prese parte alla prima guerra punica e fu il primo della famiglia a raggiungere il consolato , questi fu Manio Otacilio Crasso nel 263 a.C. che combatte' in Sicilia . Sembra che questa Gens avesse origine in Campania , esattamente a Malaventum (Benevento) , erano quindi dei Sanniti Irpini .3 punti
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... Anch'io nell'uovo ho trovato qualcosina: si tratta di un cavallotto per Asti di Emanuele Filiberto, col titolo di Duca e Conte di Asti (MIR 476, II tipo). Era catalogato male da Inasta e per una settantina di euro, per quanto un po' malconcio, non potevo lasciarlo li. Poi la particolarità del doppio segno di zecca... cavallotto II tipo D/ (croce) E:PHILIBERTVS:DVX:SABAVD. Cavallo impennato a destra, retrospicente, su due rette. Stella in esergo. Cord. rigato. R/ PRIN:PEDEMON:CO:AST (stella). Scudo sabaudo in cartocci, con corona a 7 fioroni che interseca la leggenda. peso: 3,05 gr MIR 476 Zecca: Asti (stella, coniata dopo il 1559) Chiedo conferma della catalogazione, il primo tipo non riporta il titolo di Duca di Savoia (MIR 475, al D/ E:PHILIBERTVS:DE:SABAVDIA), mentre il mio lo riporta. Direi quindi un secondo tipo. Mi fa venire qualche dubbio la leggenda del R/: PRIN:PEDEMON:CO:AST (stella), che non è segnalata dal MIR per il secondo tipo (mentre per il primo si). La stella poi compare anche all'esergo del D/, curiosa particolarità. Ho notato che la leggenda PRIN PEDEMON CO AST sembra la più comune. Simonetti la riporta al 7/a con la nota "asta Ratto 1919/452", come se fosse una particolarità poco nota. (scusate per le foto) N.2 punti
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Io ho dirazzato hahahaha, dirazzato perchè in casa mia nessuno ha mai avuto passione alle monete. Ovviamente anche in casa mia qualche moneta era nel cassetto, cosí come vi erano miglia di lettere e cartoline affrancate anteriori alla prima guerra mondiale. Iniziai a 8 anni da solo ad appassionarmi sia ai francobolli,che distaccavo dalle lettere o cartoline vecchie, che alle monete, che tenevo in maniera maniacale. Dalla collezione sono passato al restauro. Avevo 11anni e al mercato del paese era una bancarella che vendeva monete. Mettevo da parte i soldi per comprarle, per quello che potevo ad 11 anni... Acquistavo sopratutto romane e poi piano piano iniziai ad appassionarmi alla pulizia e al restauro.Oggi mi sono fatto una buona collezione sia di monete che di francobolli, niente di eccezionale, ma neppure oscena. Penso di avere una buona esperienza maturata, che stò cercando di tramandare a mio figlio, anche se lui da bambino di 8 anni si interessa piú al valore venale per il gelato o un gioco, che non alla bellezza storico artistica. Spero però di riuscire a fargli comprendere la differenza. Per ora si diletta a pulire qualche oggetto di metallo cercando di imitarmi. Speriamo si accosti a questo mondo dal lato giusto, non come molti che guardano solo il.lato venale e poi neppure ringraziano.2 punti
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Augurandovi una serena e felice Pasqua posto un'altro 6 Ducati di Ferdinando IV anno 1769.2 punti
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Penso avrai risolto, cmq provo a darti il mio parere da inesperto. Per me la moneta è molto compromessa, specie sul rovescio, ma sul diritto qulcosa puoi recuperare. Io come trattamento acido per rimuovere ispessimenti di patine e cancri uso il cloruro ferrico oppure l edta, acido etilen diammonico tetracetico. Questo in base al tipo di ossidante, incrostazione, cancro che hanno colpito la moneta. Ovviamente dopo i bagni dovrai provvedere a rimuovere i residui acidi dalla moneta, per poi rimuovere le ossidazioni, cancri ecc con bisturi o altri strumenti meccanici e successivamente stabilizzare il tutto con benzotriazolo. La tua moneta al dritto la tratterei con il cloruro ferrico. La soluzione è quella utilizzata per i circuiti stampati. Il cloruro aggredisce la parte carcerosa, ma non la patina, meno che la moneta non resti immersa per ore. Il cloruro lo puoi usare per immersione, ma dovrai stare attento ai progressi di disgregazione degli ossdanti o cancri e appena vedi che si stanno sgregando devi togliere la moneta. La lavi h20 distillata fredda e poi la bolli in h20 distillata dentro un ciottolino di acciaio. In tale maniera asporti la parte polverulenta aggredita dall'acido e rimuovi l' acido rimasto. La raffreddi con h20 distillata, asciugandola a tampone. A questo puntopuoi iniziare il lavoro meccanico di rimozione. Il bisturi sempre perpendicolare, è importante per evitare graffi. Il cancro dovrà essere rimosso fino al metallo se necessario, quindi potrà rendersi necessario rimuovere la patina, anche se solitamente ciò non è necessario. Con questa procedura recuperi un alta % delle monete illeggibili, perchè sotto la coltre di cancro, almeno nel in un alta % delle monete, vi è la moneta vera e propria con tutti i dettagli annessi e connessi.finite leoperazioni di pulizia e recupero dovrai trattarla come descritto in questa discussione, quindi benzo e paraloid. La cera reinassance puoi usarla, ma a mio parere lucida troppo le patine. Per quanto riguarda le zone, ove la patina è stata asportata, potrai trattarla con fegato di zolfo,anche se la ripatinatura non è apprezzata con il fegato di zolfo riesci a ripristinare una patinatura quasi originale che non si nota ad occhio nudo, ma solo al microscopio o co lenti oltre i 6x. Ovviamente la patinatura richiede stabilizzazione e fissativo, quindi benzo e paraloid.2 punti
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Faccio un "salto" di 119 anni nel tempo della bellissima Napoli,per farvi vedere il mio 6 Ducati d'oro del giovane Ferdinando IV.2 punti
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Avendo la fortuna di vivere in una città come Padova, dove non solo ci sono un Museo espressamente dedicato alla Numismatica ed una Università in grado di fornire giovani desiderosi di mettere a frutto, organizzando visite guidate e conferenze, le nozioni appena apprese nella aule, ma soprattutto un circolo numismatico molto interessato ed attivo nella promozione della numismatica, ho potuto toccare con mano quanto sia possibile fare per la divulgazione, quando c'è collaborazione fra queste componenti. So che sto illustrando qualcosa che per alcuni (o molti?) di voi è ontologicamente impossibile, naturalmente per colpa della componente diversa dalla sua, ma invece si può fare: da un lato basta convincere chi per professione accademica non può permettersi errori nel suo lavoro che da parte di un appassionato si può accettare anche un certo numero (ehm.... in certi casi perfino eccessivo) di inesattezze, se con le su parole riesce comunque a creare interesse verso la materia (tanto i particolari nessuno li ricorda, tra il pubblico); dall'altro convincere il collezionista che il mondo non è costituito da potenziali collezionisti che non aspettano altro che sentire il suo 'verbo' per rendersi conto dell'irrefrenabile passione inconscia che li accomuna. No, purtroppo il collezionista di monete (ancor più 'la' collezionista) sono personaggi antropologicamente rari, che però hanno una grande fortuna: hanno dimestichezza e 'possiedono' un documento storico di primaria importanza e lo possono illustrare. Quindi niente problemi di conservazione né di autenticità: esclamazioni come il 'prooooooofff' strascicato per esaltare un fior di conio oppur l'ormai famoso e perentorio 'questa moneta URLA la sua autenticità/falsità!' non hanno senso per i 'normali', suscitano solo perplessità, se non ilarità. Quella che conta è la storia, sempre e soltanto la storia, e le monete hanno il grande vantaggio di poterla trasmettere non solo attraverso immagini e scritte, ma anche attraverso il farsi toccare. Convincere un ragazzetto che l'antico romano toccava quegli antoniniani sviliti di terzo secolo con la stessa impressione che può dare a lui, di fronte ad una gelateria o ad un negozio di giocattoli, il sentire in tasca solo poche monete da 10 centesimi, oppure per i più grandicelli far passare di mano un grosso di Venezia, ricordando per similitudine il senso di soddisfazione che ci dava, durante i viaggi low cost in Inghilterra, il sentire nelle tasche quelle meravigliosamente cicciotte monete da 1 sterlina, possa aiutarci a comprendere i nostri antenati più di mille traduzioni di Cicerone. Tutto questo pistolotto solo per dire che, in quasi tutti gli interventi che ho appena letto, il senso della storia è assai evidente, e di questo mi congratulo sinceramente. Mi permetto anche di dire che quella contrapposizione apparentemente adombrata da alcuni fra accademia sorda alle esigenze del popolo e avanguardie rivoluzionarie che dal web si fanno carico del compito di educarlo è simpatica ma leggermente retorica (e un po' retro). Tutti i Musei d'Italia, se non piccoli o piccolissimi, hanno un servizio didattico piuttosto efficiente, che organizza sistematicamente visite guidate, spesso preparate in precedenza dagli insegnanti a scuola, e laboratori per i ragazzi dove si fanno attività talvolta bellissime. Se nello staff museale c'è un anche esperto di numismatica la cosa riguarda ovviamente anche le monete, Il problema è che di esperti numismatici nei musei ce n'è veramente pochi e poi per ovvie ragioni è difficile che le monete escano dalle vetrine per essere toccate (talvolta comunque succede). Quindi le attività svolta dai collezionisti possono veramente essere preziose, come posso testimoniare grazie all'attività del Circolo Numismatico Patavino. Saluti, Andreas2 punti
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Come ogni anno, da un po' di tempo, mia sorella, insegnante della scuola primaria, mi chiede se posso prestarle delle monete da mostrare ai suoi alunni durante le ore di storia. Certo, quando mi chiede periodi storici e zecche che conosco bene non ci sono problemi. I ragazzi hanno il massimo rispetto per queste cosette che sono la storia che viene insegnata a loro sui libri. Quest'anno però sono in difficoltà: mia sorella mi chiede monete fenicie (!), di Creta (!), greche e romane. Sulle ultime due, presterei un Pegaso di Corinto e il denaro repubblicano con Ulisse ed Argo. Fenicie non ne ho, ma posso far passare il bronzetto sardo-punico per fenicia. Di Creta, ahimè, ne ho solo veneziane, ma quelle non escono da casa mia . Scherzi a parte, questo tipo di iniziativa, ai miei tempi scolastici impensabile, non può fare male anzi. I bambini toccano (poco, ho raccomandato) questi testimoni storici di quello che hanno imparato, gli dei, gli imperatori, la mitologia. E ne sono sempre affascinati, pare.1 punto
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Ovvio..ecco perchè ho richiamato quello, e non questo senza la I, avevo scritto...infatti presunto. Lo avevo escluso a priori !! .... La lettera I, al contrario è un "tormentone"...... cavalo dimenticavano sempre la stessa lettera ?1 punto
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...la cosa sarebbe implicita... Sei nuovo e quindi non "puoi non saperlo"... niente compravendite su questo sito (almeno fino a quando non verrà ripristinato il mercatino)1 punto
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Sarebbe anche il mio ovviamente, ma ti risparmio in quali condizioni vorrei vederli riuniti (se devo sognare, lo faccio in grande, non costa niente! )1 punto
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Grazie @Il*Numismatico, il tuo 12 Carlini è superiore a tantissimi esemplari che ho potuto visionare fino ad ora.....quello della Nomisma, è un miracolo che sia arrivato a noi quasi intatto. Possiedi anche il 6 Carlini in collezione? Auguri di buona Pasqua.1 punto
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Scrive Roy Langbord: "No orders issued today (ieri). Should be Monday." A lunedì allora, che per noi, per via del fuso, sarà più probabilmente martedì, e intanto auguri per una Pasqua felice e serena a tutti quelli che, dopo tutto questo tempo, hanno ancora la pazienza di seguire la discussione petronius1 punto
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E' il famosissimo dittico di Stilicone in avorio , rappresentato con la moglie Serena ed il figlio Eucherio , presente nel Museo della Cattedrale di Monza1 punto
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Non credo proprio; si trovano tranquillamente a molto meno..... Il Worl coins le valuta 10$ in UNC , ed è già sopravvalutato....1 punto
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.... ecco qui, la sua mano.... e non credo che ci possano essere dubbi.1 punto
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dovrebbe essere un denaro di asti https://www.numisbids.com/n.php?p=lot&sid=834&lot=2941 punto
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Ciao @Cato_maior, collezionare le Auguste e' anche una bella tematica che permette di meglio conoscere queste donne poco studiate e collezionate , ma spesso influenti nelle decisioni dei maggiormente conosciuti ed importanti Augusti consorti . Se riesci a trovarlo in commercio , ti consiglierei di acquistare questo libro : Ritratti di Auguste , di Giorgio Giacosa , un magnifico libro con numerose monete illustrate di tutte le Auguste di tutte le epoche della Roma imperiale , completa l' opera una ricca storia di ogni singola Augusta .1 punto
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Ciao @Rocco68! Hai sempre dei gran assi nella manica...stupenda patina iridescente...più che splendida e poi è particolare per il 6 sopra il bavero...1 punto
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I 50 euro li vale pure.. il problema è se ti piace.. o la prendi solo perché ritieni il prezzo conveniente.. se ti piace più il prezzo che la moneta lascia perdere perché ti sentirai soddisfatto a metà1 punto
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Certo, la moneta è come è... Prova a vedere se ti concedesse uno sconticino, magari 45€ incluse spese. Alla fine, è pur sempre un littore ad un prezzo molto contenuto. Valuta tu, anche i consigli sopra scritti1 punto
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....... NON dimenticavo...ma ne approfitto stasera: BUONA PASQUA a tutti !!1 punto
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Come non essere d'accordo! Prima ho citato "la ciociara", di Moravia. Qualche trafiletto Numismatico c'è. Interessante alcune righe, ad esempio ricordo che cita l'escalation dei prezzi per la borsa nera, ed un uovo arrivò a costare 10 Lire nel periodo post 25/7/43 (vado a memoria, ora non ricordo con esattezza se fosse prima della metà del libro o dopo la metà). Il valore della Lira perse tantissimo in pochissimo tempo, e continuò a perdere ancora potere d'acquisto con l'arrivo delle AM lire. Son lontani i tempi della celebre canzone "Se potessi avere, 1000 Lire al mese"... Se ti ho appassionato al periodo, prova a cercare il nucleo di banconote emesse tra il periodo della caduta del regime fascista, e l'istituzione della RSI. Noterai che nessuna di queste è tanto facilmente reperibile. Saranno pure tutte uguali graficamente (magari cambia il colore... vabbè), però che vi devo dire, per me, ogni decreto ha un qualcosa che non me ne farebbe passare una inosservata...1 punto
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Sicuramente le altre 2 medaglie presenti nel link sono la stessa passata in 2 aste diverse mentre quella bucata vista l'eccessiva corrosione potrebbe anche essere da scavo e pesantemente ripulita. P.S. mio personale parere.1 punto
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Adesso ti taglieranno anche questi, vero sono pochi. adesso li taglieranno anche a me ma almeno ti faro' compagnia,ciao.1 punto
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Buondì, ecco un grano della repubblica napoletana del 1648, peso abbondante: 7.13 grammi!! Quasi quanto una pubblica "leggera" dello stesso periodo1 punto
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Questa è di Moruzzi, segnalata come qSPL, credo che con la tua si possano dare quasi la mano.1 punto
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Ciao. Volevo contribuire alla discussione postando la moneta che ho in collezione da 100 mils del 1927: Si tratta di una moneta in argento .720 del peso di grammi 11,7 e del diametro di mm. 29 mm. Venne coniata nel 1927 in 2 milioni di esemplari durante il mandato britannico ed aveva corso legale in Palestina. Il mandato cessò nel 1948 ma questa moneta continuò ad avere corso legale anche nel neocostituito Stato di Israele fino al 1952. Saluti. M.1 punto
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Buongiorno a tutti, io non sono ancora Nonno ma parlo da papà, ho molto apprezzato il post di @rorey36 e ne comprendo i principi. Come in altre occasioni ho però avuto modo di esprimere io non riesco a "demonizzare" chi in una passione ci vede anche un potenziale risvolto economico... Non sono un purista, se un giorno i miei figli dovessero "monetizzare" la collezione che si troveranno in eredità (tanto o poco che valga) per un giusto scopo sono certo che non mi sentirei tradito... In fondo le passioni non si possono imporre e se i miei figli volessero seguire le LORO di passioni anziché le mie ne sarei comunque felice. Badate bene, non intendo sperperare, intendo usare per un buon scopo quale esso sia. Pensare che un giorno i miei figli possano fare qualcosa che li gratifichi pienamente mi renderebbe felice e se per farlo venderanno le monetine...ben venga, me ne farò sicuramente una ragione! Sinceramente, Massimo.1 punto
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Belli anche i 4 tarì di Filippo II per Messina 1559 e 1562.1 punto
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Salve a tutti qualcuno riesce a darmi una catalogazione precisa, purtroppo e' messa male ma dovrebbe essere uno spicciolo di Volterra, o sbaglio. Un saluto a tutti. 0,3 gr 14mm.1 punto
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Buonasera a tutti utenti di lamoneta.it, Recentemente ho ricevuto in "eredità" vari oggetti appartenuti ai miei zii antiquari, tra questi oggetti ho trovato anche un modesto numero di ciò che sembrano essere medagliette del Regno di Napoli... non essendo un numismatico, non ho competenze riguardo questo fantastico mondo ma spero possiate darmi una mano a capire se sono autentiche e quale può orientativamente essere il loro valore (non in cifre ma in "alto" o "basso", per capirci :D). Vi ringrazio di cuore anticipatamente e auguro una buona serata a chiunque voglia darmi una mano. Ciao! P.S. Per seguire il regolamento aprirò più topic, uno per ogni medaglietta allegando le foto.1 punto
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@@francesco77 ciao, ti posto una medaglia che avevo visto da qualche parte, non è proprio una medaglia premio, se non ricordo male assegnata a solo 7 persone per la spedizione in Lombardia.1 punto
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uno dei motivi, oltre quello della perdita dei posti di lavoro, che contribui' a rimandare l'uso del torchio, credo sia il limitato numero di pezzi che,anche se di qualità migliore, si riusciva a coniare ogni ora. in paricolare a Genova il montaggio della ghiera per imprimere il bordo, per evitare la tosatura degli scudi, richiedeva evidentemente troppo tempo, per cui vediamo diversi mezzi scudi del 1679 coniati al torchio ma senza il bordo impresso. gli appaltatori della zecca fatti due conti hanno evidentemente da prima tolto la ghiera per poi togliere anche il torchio.1 punto
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Aggiungo questo link completo per la saga "Del Vecchio" http://www.fireback.it/pagine/del_vecchio_1.htm saluti e complimenti per le ricerche1 punto
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Pietro la rosetta (o quello che sembra una rosetta) sotto la zampa del cavallo è parte della moneta precedente. Se noti, sopra la A e la S di EQVITAS si vede traccia della legenda precedente, forse C (CIVITAS?), ma il resto è stato ben coperto dal nuovo conio. Dove l'ho vista? Diciamo che sono stato ospite "di quelli del Cordusio" per un paio d'ore quest'estate. Cosa che spero ricapiti presto.1 punto
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