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Elenco dei contenuti che hanno ricevuto i maggiori apprezzamenti il 04/18/17 in Risposte
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Un anno terribile e misterioso Nel corso della storia della Terra e per quello che ci riguarda , in quella dell’ uomo , si sono verificate diverse calamita’ naturali , grandi o piccole ; purtroppo di queste calamita’ che hanno interessato l’ uomo antico , solo poche sono state registrate nelle scritture dei tempi interessati agli eventi e probabilmente molte di queste scritture sono andate perse ; un paio di scritture riferite ad un drammatico fatto durato un intero anno , forse piu’ , si sono invece salvate giungendo fino a noi . Quello che avvenne tra gli anni 535/536 , agli inizi della Guerra Gotica in Italia tra Goti e Bizantini , e’ uno dei casi dei quali abbiamo ben due testimonianze storiche scritte che non possono lasciare dubbi sulla loro auteticita’ e veridicita’ ; naturalmente i due cronisti antichi che descrissero il fatto si limitarono a tramandare gli effetti di una anomalia astronomica che ebbe gravissime ripercussioni sul clima e sull’ agricoltura in Italia , constatandone la causa apparente come loro la osservarono , senza pero’ ricercarne la causa primaria in quanto cio’ non rientrava nelle conoscenze scientifiche dell’ epoca . Il fatto o meglio l’ evento astronomico che si manifesto’ in Italia , ma probabilmente su tutta la Terra , ebbe come conseguenza pratica un clima gelido , senza piogge , che causo’ una terrible carestia ; il brano sotto riportato e’ tratto da un libro di argomento universitario di Lellia Ruggini “Economia e società nell’ Italia Annonaria , rapporti fra agricoltura e commercio dal IV al VI secolo d.C.” . Il libro tecnico storico è ricchissimo di documentazione storica sull’ epoca , compresa fra la decadenza dell’ Impero romano ed il primo inizio del medioevo , ma quello che interessa il Post e’ uno scritto in particolare , riportato nel citato libro , il cui autore e’ Flavio Magno Aurelio Cassiodoro , uomo politico , Senatore , Prefetto del Pretorio , letterato , storico e stretto collaboratore del Re Goto Teodorico , vissuto tra il 485 e il 580 ; questo testo scritto e’ tratto dalla epistola numero 25 delle Variae che Cassiodoro scrisse quando era Prefetto del Pretorio ed era indirizzata ad un suo collaboratore di nome Ambrosio : “Dal momento che il mondo non è governato dal caso , ma da un governo Divino che non cambia i suoi scopi a caso , gli uomini sono naturalmente allarmati dai segni straordinari che vedono nei cieli e chiedono con cuore ansioso di quali eventi essi possano aspettarsi . Il Sole , prima tra le stelle , sembra aver perso la propria luce abituale e appare di un colore bluastro . Ci meravigliamo di non vedere l’ ombra del nostro corpo a mezzogiorno e di sentire il possente vigore del calore solare sprecato in debolezza e di cogliere fenomeni che accompagnano un’ eclissi transitoria prolungarsi per un anno intero . Inoltre la Luna anche quando è piena è priva del proprio naturale splendore . Strano è fin qui stato il corso dell’anno . Abbiamo avuto un inverno senza tempeste , una primavera senza mitezza e un’ estate senza calore . Cosa possiamo sperare per il raccolto se i mesi che avrebbero dovuto maturare il grano sono stati raffreddati dalla bora ? Cosa produrrà l’ abbondanza se la terra in estate non si scalderà ? Cosa farà aprire le gemme se la pioggia madre non riprenderà ? Queste due influenze , il gelo prolungato e la siccità inopportuna , appaiono in conflitto con tutte le cose che crescono . Le stagioni sono cambiate divenendo immutabili e ciò che le piogge intermittenti potevano causare , la siccità da sola non può certo produrre . Ma poiché l’ anno passato fu prospero , con i frutti del passato , la tua prudenza potrà vincere la futura scarsità se tu farai in modo che le provviste possano essere sufficienti per i mesi a venire . Riponi dunque tutto ciò che sia utile per scopo alimentare . Il privato reperisce con facilità il necessario se il pubblico mette a disposizione strumenti adeguati . Inoltre non affliggerti nell’ incertezza per i grandi fenomeni del presente , ritorna sui tuoi passi nel considerare le cose delle natura e cerca la ragione certa in ciò che il volgo sbalordito coglie come incerto . Infatti così si pone quanto prestabilito dall’ ordine divino per cui gli astri dell’ anno presente nelle loro sedi concordarono le mutue amministrazioni così da rendere alla superficie del suolo una condizione invernale , secca e fredda . L’ aria fra cielo e terra è ispessita dal rigore della neve e rarefatta dai raggi del sole . Questo è il grande spazio diffuso fra il cielo e la terra . Quando tale spazio è puro e illuminato dai raggi del sole ci mostra il suo vero aspetto mentre quando elementi estranei si fondono con esso lo fanno tendere attraverso il cielo come una pelle , per cui né i veri colori dei corpi celesti potranno apparire né il loro calore potrà attraversarla . Con tempo nuvoloso ciò accade per un limitato periodo mentre la sua straordinaria estensione ad un periodo prolungato ha prodotto questi effetti disastrosi spingendo il mietitore a temere il gelo , rendendo i frutti induriti quando dovrebbero essere maturi e facendo l’ uva invecchiare acerba . Ma la divina provvidenza ci insegna a non preoccuparci ed a proibire di ritenere tali prodigi come segni della collera divina . Tuttavia senza dubbio sappiamo che ciò è avverso ai frutti della terra , in quanto non vediamo una specifica legge per la quale ci si possa nutrire con il cibo consueto . Lascia dunque che sia vostra cura di fare in modo che la pochezza di questo anno non porti rovina a tutti noi . Così dal primo amministratore è stato ordinato alla nostra presente dignità che ci si avvalga dell’ abbondanza precedente per attenuare l’attuale miseria” Come si nota da questo scritto , il Sole che non scalda piu’ la Terra , la Luna piena che non riflette piu’ la luce solare , il freddo , la siccita’ e la conseguente carestia , furono tutti effetti che durarono come minimo un anno intero in quanto Cassiodoro sembra scrivere la lettera nei mesi autunnali , quindi la causa di questi malanni non fu un fatto occasionale ed eccezionale di una stagione , ma qualcosa d’ altro molto piu’ grave e duraturo . A conferma di cio’ , Cassiodoro non è l’ unica fonte antica che ci parla di quelle anomalie atmosferiche di quegli anni avvenero in Italia , ma che dovettero interessare anche altre aree dell’ Europa e forse del mondo ; infatti sarebbe certamente utile sapere se testi scritti in altre aree mondiali tipo la Persia , l’ India o la Cina , popoli in quei secoli piu’ evoluti , narrarono questo fatto riconducibile a questa eta’ europea ; infatti anche lo storico bizantino Procopio di Cesarea , i due soli colossi storici di questo triste VI secolo , nella sua opera : Storia delle Guerre Vandaliche , nel libro secondo , Tomo XIV , cosi’ scrive : “ Nell’ inverno dunque Belisario fece dimora a Siracusa ed a Cartagine . Tutto quest’ anno fu segnalato da un grandissimo prodigio , apparendo il sole privo di raggi , a somiglianza della luna , e quasi la maggior parte dei giorni lo cercarono invano in cielo gli umani sguardi , spoglio pertanto dell’ ordinario suo splendore , appariva invece oscuro e fosco , presagio , al tutto verificatosi , d’ imminente guerra , di peste ,di fame e d’ ogni altro malore . Correva in quello stante l’anno decimo dell’ Imperatore Giustiniano” Lo stesso Procopio nella esposizione della Guerra Gotica in Italia , a proposito degli assedi di Roma e di altre Citta’ d’ Italia , da parte dei Bizantini o dei Goti a secondo delle alterne vicende di guerra , ci racconta della grande carestia che affliggeva Roma e l’ Italia tutta , al punto di raccontarci fatti raccapriccianti ai quali i Romani e gli Italiani furono costretti a ricorrere per sfamarsi e quindi sopravvivere , in quanto i campi non davano piu’ raccolti . Recentemente la scienza si e’ occupata di questi scritti antichi e per tentare di risolvere questo mistero che gli antichi chiamavano genericamente “prodigi” , hanno formulato delle ipotesi su cosa possa aver provocato questo anno senza Sole . Le principali ipotesi di questo raffreddamento globale avvenuto nel VI secolo sono due : 1 ) Una intensa e duratura attivita’ vulcanica avvenuta in una o in piu’ parti contemporaneamente della Terra , del tipo di quella violenta del Vulcano Krakatoa avvenuta nel 1883 , ma che da sola non poteva produrre un effetto cosi’ distante , grave e duraturo nel tempo , oltre tutto vulcani attivi in Europa sono ben pochi e se fosse avvenuta una grande eruzione del Vesuvio , dell’ Etna , dello Stromboli , ne avremmo avuta notizia dai due storici ; quindi se di eruzione vulcanica si tratto’ , questa dovette avvenire molto distante dall’ Europa . 2 ) Carotaggi eseguiti nel ghiaccio artico , vere capsule del tempo , come lo sono anche le anomalie di accrescimento degli anelli degli alberi , hanno rivelato che nel periodo relativo a quel secolo erano presenti tracce di metalli pesanti tipo ferro , stagno e nichel , forse di natura extraterrestre , riconducibili probabilmente ad una caduta sulla Terra di una grossa meteorite o di una cometa , che avrebbero provocato a causa della polvere immessa nell’ atmosfera , un lungo appannamento del Sole . Entrambe le due possibili cause dell’ anno “senza Sole” : eruzioni vulcaniche o impatto celeste , avrebbero sollevato nell’ alta atmosfera terrestre ingenti masse di polveri che avvolsero la Terra e resero il Sole in apparenza senza forza , tanto da oscurarne lo splendore ed il calore per un intero anno . Concludendo quell’ anno senza Sole fu certamente l’ effetto di una causa naturale molto importante e grave che ebbe gravissime ripercussione sulla vita quotidiana di quegli uomini antichi .4 punti
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Accetto la proposta di @gigetto13e mi aggancio all'importante post del giovane @Dave95, ragazzo che conosco bene, stimo e che ho avuto modo di conoscere in quel del Cordusio, che ha scritto ora per la prima volta sul Gazzettino e poi ha accettato di venire a Parma quest'anno. E Davide ci fa una splendida raffigurazione di uno spaccato della numismatica e dice cose importanti, semplici, ma importanti. " La numismatica è cosa comune ", semplice, conciso, messaggio che sembrerebbe inutile, ma vedo che non è inutile dirlo e ridirlo, tutti dovrebbero avere la possibilità di approcciare questo fantastico mondo che è la numismatica correlato a tante altre scienze e allo storia, che è di tutti e ci appartiene. Certo ci sono gli studi universitari ma la ricchezza che può apprendere l'uomo, qualunque sia, di ceto sociale, di appartenenza geografica, di età differenti, è incommensurabile, e perché non far capire a tutti cosa potrebbero cogliere, apprendere, far loro, in poche parole conoscere ? Cerchiamo di divulgarlo queste bene che un altro ragazzo definisce GEMMA, facciamolo chi può e vuole....ci mancherebbe altro... Davide dice anche senza questa piattaforma che fornisce notizie, informazioni e che mi ha permesso di esprimermi e poter confrontarmi virtualmente e poi realmente non so se questo mondo sarebbe stato anche il mio mondo. Giustissimo io non so francamente quanti dei ragazzi di Parma, ma anche che sono semplicemente sul forum, se senza di esso avrebbero iniziato a collezionare, studiare, appassionarsi. Penso che molti si sarebbero persi, alcuni non avrebbero neanche iniziato, eppure da Lamoneta escono ragazzi che conosco che già oggi possono vantare pubblicazioni di libri, articoli, possono veramente diventare qualcosa di più di promesse della nostra numismatica. E non è un successo questo ? Sempre nell'ambito del fare, del volontariato culturale attivo che forse offre più soddisfazioni nel dare che nel ricevere. Credo che senza Lamoneta e poi il Cordusio, base reale dello stesso, io e Davide non ci saremmo mai conosciuti, come tanti altri non saprei chi siano. Quanti collezionisti solitari avremmo oggi in più o collezionisti mancati senza un mezzo così ? Per me una infinità e forse mi ci metto anch'io... E quindi è importante nelle sedi reali della nostra numismatica aprirsi di più al dialogo, al confronto, alle proposte, alle collaborazioni, ma soprattutto bisogna ascoltare se uno dice vorrei fare, proporrei, fermarsi e ascoltarlo subito...farlo parlare vuol dire coinvolgerlo e il coinvolgimento porta a far parte del gruppo, della squadra, del progetto... Se fosse per me andando nel pratico io accetterei in ogni ambito le iscrizioni gratis per un anno di giovani, banalità, forse qualcuno già lo fa, cosa perdi ? Nulla, se però ti va bene l'anno dopo avrai un nuovo giovane e motivato socio che sarà contento di pagarti una quota sociale.... Ma tante potrebbero essere le idee...pensate solo a tutte quelle che sono uscite qui sul forum in questi anni e poi tutte realizzate, certo ci vogliono idee, ma poi anche il coraggio di farle, realizzarle, di osare di più, liberandosi di più da vecchi schemi che ormai devono anche essere superati....4 punti
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sono felice di aver iniziato questa discussione. Stanno venendo fuori da parte di tutti, giovani e meno giovani, esperti, appassionati, collezionisti, accademici, commercianti, semplici studiosi, delle idee davvero buone e intriganti, proposte, considerazioni su come interpretare la Numismatica 2.0 e soprattutto grande orgoglio nel proporre le proprie esperienze personali. Ci saranno dei motivi per cui da secoli ci sono persone come noi? Grazie di nuovo a tutti per gli interventi, che spero continuino.3 punti
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E quindi caro @niko se per sentire parlare di numismatica un giovane deve partecipare e seguire un corso di numismatica all'Università, capiamo che queste voci libere, volontarie, appassionate ci vogliano e più ci sono e meglio è secondo il mio parere personale. Apprezzo molto questi volontari culturali del forum, ma ci sono anche nella società civile, nei Circoli, prima ne ho citati alcuni, richiamati anche a Parma, aggiungo giustamente almeno il Patavino per quello che fa e in particolare per il Premio Antenore, ma tanti sarebbero da ricordare il Partenopeo che apprezzo e ammiro tantissimo per quello che sta facendo e anche tante altre realtà del nostro Sud che prendono sempre più coscienza del problema Giovani e la Numismatica. Certamente parlando da Lamoneta ricordiamo che il Network nasce per i giovani, per chi vuole iniziare ad appassionarsi, per chi vuole condividere questa comune passione. E tanto è stato fatto per i giovani da quando lo frequento, iniziative, concorsi, iscrizioni a società, Circoli, abbonamenti, libri donati e poi Parma ripetuta su due anni con la possibilità data a 10 bravi e promettenti giovani del forum di potersi relazionare sulla nostra numismatica, non era difficile farlo, anzi una banalità, in realtà non tutti lo avrebbero fatto, ringraziamo quindi chi si è proposto, un Circolo e questo Network. E la Lamoneta inizia il circolo virtuoso, si appassionano, crescono e poi si iscrivono a Circoli, Società, Associazioni, quanti vengono da Lamoneta che ora sono soci Sni, tanti, tanti e li conosco...tutti validissimi tra l'altro ... Basterà ? No, certo però servirà ed è già servito da pungolo e stimolo per altre realtà per fare come la Nip col suo libro per i giovani, la Nia col suo Concorso, l'Accademia ha apprezzato molto, molti Circoli ci sono vicini, ci vorrà altro per sensibilizzare su questa problematica che investe il futuro e la sopravvivenza della nostra numismatica. Questo ovviamente se si vuole una numismatica per tanti, tutti, aperta, se pensiamo a una cosa per pochi allora la prospettiva cambierà e si tornerà a quanto dice il nostro niko che ha sentito numismatica solo nei corsi universitari. Non credo, come detto sopra, che" il collezionista si debba convincere che il mondo non è costituito da potenziali collezionisti che non aspettano altro che sentire il " verbo " per rendersi conto dell'irrefrenabile passione che li accomuna ". Penso sia proprio l'opposto, e la Lamoneta lo testimonia appieno questo, tantissimi si sono avvicinati a questa passione proprio grazie a questo mezzo e grazie alla passione dei suoi comunicatori divulgatori. Si è formato qui anche un gruppo il CGN che tanto ha fatto e sta facendo per aggregare e coinvolgere. Sono persone rare, molto rare i collezionisti, gli appassionati ? Se non fai nulla, se non li stimoli, se non gli spieghi cosa è la numismatica si, se lo fai escono e sono potenzialmente tanti. Quindi bene parlare nelle scuole, dove ci sono i giovani, nei circoli, nelle realtà Associative, ma anche negli anta, ho avuto modo di far capire cosa si celi dietro a una moneta in Associazioni del mondo del lavoro e ho trovato gente pronta, sensibile alla propria identità, la loro storia, le loro tradizioni e la moneta serve a questo fine affinché il cittadino giovane o non giovane, sia consapevole di chi sia e sia stato. Leggo qui e l'ho sentito recentemente in altre sedi, non detta mai da me, la parola contrapposizione, è una parola che non mi piace e non mi appartiene, eventualmente si dovrebbe parlare di collaborazioni, di fare con chi ci sta, di raggiungere obiettivi comuni che le nostre Istituzioni per vari motivi non riescono a raggiungere. Quindi non mi appartiene e credo non appartenga a noi di Lamoneta la frase " contrapposizione apparentemente adombrata da alcuni ( chi ? ) tra accademia sorda alle esigenze del popolo e avanguardie rivoluzionarie che dal web si fanno cariche del compito di educarlo ". Onestamente non mi sento né avanguardia, né rivoluzionario ( non lo ero a 20 anni lo faccio ora quasi nonno ? ), né educo o educhiamo il popolo, il forum è scambio di opinioni, di confronto, di divulgazione e condivisione di notizie, l'educazione dei giovani lasciamola giustamente ai loro genitori e ai loro insegnanti. Quindi collaborazioni eventualmente con chi ci vuole starci e qui di esempi ce ne sono stati tanti, Luciano ha ricordato la Giornata del Grosso partita qui e finita con un gran successo in Sni con la relazione del Prof. Saccocci e la visione di grossi portati dai collezionisti privati per tutti, il ripostiglio di Biassono con Arslan, le iniziative culturali della Nip con la decisiva comunicazione di Lamoneta e potrei andare avanti all'infinito.... Piuttosto chiediamoci perché Giornate come quella del grosso non si sono più ripetute con Lamoneta di appoggio ? I Musei...certo ci sono ottime realtà in italia, ma quante città non hanno nulla e grandi importanti come Milano per esempio ? E dove non arrivavano le istituzioni arrivano i gruppi, i Circoli privati che fanno o cercano di fare, Milano non ha mai avuto una visita di gruppo in un suo Medagliere lo ha avuto adesso con 40 appassionati a numero chiuso in Ambrosiana e se non ci fermavano chissà a che numero saremmo arrivati, quindi gli appassionati, i numismatici ci sono...ci sono eccome bisogna fornirgli e dargli quello che vorrebbero e non hanno.... Ma perché lo fanno quelli che hanno scritto, mi ci metto anch'io, pur non lavorando e non avendo alcun interesse nel mondo della numismatica ? Perché credono a questa forma di volontariato, senza avere nulla in cambio, per passione, perché ritengono giusto condividerla, perché ci credono e lo ritengono un virtuoso obiettivo di vita. Credo che alcuni, al giorno d'oggi si stupiscano che ci siano persone così, eppure ci sono e più di quanto si creda, grazie a loro per quello che fanno... Per quanto mi riguarda, la numismatica è solo passione pura, credo di averlo fatto un po' vedere, mi rimarrebbero ancora uno o due obiettivi comuni e ideali da raggiungere senza maglia o sigla alcuna, però per la cittadinanza, per la mia città, per tutti, riuscirò ? non riuscirò ? non lo so, ci proverò, come ci ho provato tante volte, certamente se così non fosse, non importa la mia vita continuerà tranquilla come sempre con la mia famiglia, il mio lavoro, magari un nipotino, il volontariato in altre Associazioni, il far qualcosa per la comunità ,e certamente non c'è solo la numismatica, per quanto importante, a questo mondo....di cose buone, giuste, ce ne sono tante basta guardarsi intorno....3 punti
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Ecco l'indice del vol. CXVII della RIN 2017 MATERIALI S. Santangelo, Il ripostiglio normanno di Castiglione di Sicilia (Catania). J. Jambu, Une premie`re pie`ce attribuable au prince Andrea II Doria, comte de Loano. SAGGI CRITICI J. Grimaldi, Alcune riflessioni su una rara riconiazione di Siracusa e sulla koiné pondometrica di Roma. T.M. Lucchelli, Una nuova emissione di Commodo ad Alexandria Troas. G. Manganaro, Eventi storici ed economia monetale nella Sicilia tardo-imperiale. A. Saccocci, R. Tomassoni, Monete rinvenute nell’urna di San Ciriaco nella Cattedrale di Ancona (XI-XII sec.) A. Giuliani, Gian Carlo Tramontano e il suo primo appalto (1489-1494) nella Zecca dell’Aquila, tra riforma e protesta diplomatica. M.R. Zecchino, Spigolature numismatiche da carteggi inediti dell’Archivio storico dei Musei Civici d’Arte Antica di Bologna. MEDAGLISTICA Ph. Malgouyres, L’Antico et l’art de la me´daille: le travestissement biographique a`l’antique a`la cour de Gianfrancesco Gonzaga. NOTE E DISCUSSIONI A. Savio, Un sestante romano rarissimo nella collezione della Biblioteca Oliveriana di Pesaro. C. Perassi, Gioielli monetali romani dai cataloghi d’asta. Un aggiornamento (2006-2016). M. Falchi, Queyras (Hautes-Alpes). La presenza umana nell’antichità: i reperti monetari. A. Luciano, Le monete dall’insediamento romano presso San Vincenzo al Volturno (IS). M. Asolati, Breve nota su una “raccolta” di monete di Cirene. G. Pardini, Rinvenimenti monetali a Pompei. Note in margine a un recente volume sulla Regio VII. A. Cavagna, A. Savio, Nota su Roman Provincial Coinage III. Parte I. F. Barello, Un medaglione di Marco Aurelio Cesare da Pollentia. RECENSIONI E SEGNALAZIONI T.M. Lucchelli: M. Asolati, B. Callegher, A. Saccocci, C. Crisafulli (a cura di), Suadente nummo vetere. Studi in onore di Giovanni Gorini. G. Girola: M. Nick, Die keltischen Münzen der Schweiz. G. Girola: A. Meta, Le monnayage en argent de Dyrrachion, 375-60/55 av. J.-C. A. Savio: R. Cantilena, F. Carbone, Poseidonia-Paestum e la sua moneta. A. Cavagna: D. Draganov, The Coinage of the Scythian Kings in the West Pontic Area. G. Gorini: F. Chaves Tristán, R. Pliego Vázques, Bellum et argentum. La segunda guerra púnica en Iberia y el conjunto de monedas y plata de Villarrubia de Los Ojos (Ciudad Real). T.M. Lucchelli: A. Arzone, F. Biondani, D. Calomino, Ritrovamenti monetali di età romana nel Veneto. Provincia di Verona. Verona. G. Pardini: T.M. Lucchelli, F. Rohr Vio (a cura di), Viri militares. Rappresentazione e propaganda tra Repubblica e Principato. G.M. Staffieri: A. Savio, T. Lucchelli, A. Cavagna, S. Marsura, Giovanni Dattàri. Un numismatico italiano al Cairo. B. Callegher: C. Morrisson, Byzance et sa monnaie (IV e-XV e siécle). B. Callegher: F. Füeg, Corpus of the Nomismata from Basil II to Eudocia 976-1067. B. Callegher: A. D’Andrea, C. Costantini, M. Ranalli, Byzantine coinage in Italy. Volume I. G. Girola: B. Callegher, A. D’Ottone Rambach (editors), 4th Simone Assemani Symposium on Islamic Coins. A. Saccocci: M. de Crusafont i Sabater, Història de la moneda de la corona Catalano-aragonesa Medieval (excepte els Comtats Catalans) (1067/1162-1516). E.A. Arslan: C. Crippa, S. Crippa, Le monete di Milano da Desiderio re dei Longobardi a Ludovico V di Baviera e Azzone Visconti dal 757 al 1329. M. Chimienti: F.M. Vanni, Crear Monete. Conii e punzoni dell’Archivio di Stato di Lucca. A. Mosca: H. Rizzolli, F. Pigozzo, L’area monetaria veronese. Verona e il Tirolo. A. Saccocci: M. Chimienti, G. Cassanelli, Incisori e conii della zecca di Bologna conservati presso il Museo Civico di Bologna. I. Dalle origini al 1805.2 punti
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Vi faccio vedere la torta che i miei genitori mi hanno settimana scorsa in occasione del mio compleanno. Spero vi piaccia2 punti
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Raccolgo con indubbia gioia gli attestati di stima, ricevuti tramite post, e non solo. È sempre un piacere. Non posso assolutamente far altro che riprendere dal Gazzettino, essendo stato citato. Esso, è un umile mezzo culturale, quale semplice recipiente di informazioni, dosate con sapienza, per coloro i quali, vogliano esser parte integrante di un nuovo mondo numismatico, sapientemente informato. L' informazione, ad oggi, è alla base di ogni cosa. In qualità di giovane, ho voluto osare, e personalmente ritengo di esserne uscito bene. Mi è stato dato uno spazio, dove scrivere delle parole, in una intraprendente ed autoprodotta pubblicazione, che si è rivelata essere un grande successo. Sarebbe stato un onore, se io fossi stato semplicemente parte della squadra, di questo meraviglioso gruppo, ma devo dire che esserne anche un attivo membro partecipante, beh, mi rende felice. Tuttavia, a seguito di questo, è stata citata anche la richiesta pervenutami, per partecipare a Parma. Quello che posso dirvi, è che mi è stato verbalmente domandato, aggiungerei ma anche a causa di una rinuncia. Non vi nascondo che, la sola richiesta, successivamente accettata, mi ha piacevolmente colpito, ed aggiungerei, anche affondato. Dietro dei nickname, si nascondono persone, quali hanno delle identità. Tali identità, sono spesso celate agli occhi dei più, queste rendono di noi, persone differenti l'un l'altro. La vita non virtuale, quindi reale, permette di verificare le reali personalità, capacità, potenzialità. A quanto pare, Mario, ha visto in me, qualcosa che l'ha spinto a pensare di domandarmi una cosa del genere. E qui, viene la mia parte. Essendo tendenzialmente una persona introversa, ho colto con perplessità la richiesta, sebbene strabiliato. Ho sempre avuto qualche difficoltà, ad esprimere dei concetti, apertamente, ad un insieme riunito di persone, e questo fin dalle prime stupide interrogazioni a scuola. Credevo che nel tempo, questo “ difetto caratteriale ? “ Fosse stato colmato. Il mio silenzio sulla giornata di Parma, conclusasi da circa due settimane a questa parte, è stato voluto. Ho preferito non catapultare a caldo in rete, quelle che sono state le mie impressioni e le mie emozioni, ciò che ne è stato, e ciò che ne sarebbe potuto venire. Per questo motivo, avendoci riflettuto su, le esprimo ora. Credo di poter dire che, la giornata di Parma, sia stata per me, un successo, dal punto di vista della nuova esperienza, ed orribile per lo stesso motivo. Quanto avevo da dire, non ho saputo esporlo nel modo in cui avrei voluto, ed avrei dovuto. Con piacere, ribadisco che questa piattaforma mi ha donato delle informazioni e delle amicizie, che non avrei mai avuto la possibilità di instaurare altrove, Ritengo altresì però che, il confronto verbale, che sia divulgativo, o meno, debba esistere. Noi, di “ Quelli del Cordusio “ siamo un gruppo, qui, e fuori da qui. Se così non fosse, onestamente, difficilmente saremmo diventati quello che ora siamo. Questa piattaforma, riunisce iscritti da tutta Italia, e non solo. Di conseguenza, mi rendo conto che, non tutti hanno la fortuna di potersi frequentare con cadenza fissa, come noi, in Milano, la Domenica mattina. Iniziative miste, culturali-commerciali, rendono più forte una passione comune ed una amicizia, della quale questo mondo ha bisogno. Dato per scontato che qualsiasi tipo di guerra, è per principio un crimine, ritengo la cultura, sia per principio l'arma per debellarla. Non sostenere unilateralmente il principio di condivisione della conoscenza, non favorendo sviluppo, cambiamento, svecchiamento di certi schemi citati, è controproducente. Questa discussione, è nata da un bellissimo esempio di cultura, e qui vorrei chiudere. Un modo nuovo, per quello che mi risulta. Dare la possibilità a dei bambini di vedere e toccare delle monete. Sono convinto che, questo semplice gesto, faccia in loro sorgere delle storie, domande, perplessità che sicuramente ad alcuni di loro non interesseranno minimamente, ma che altri, probabilmente avranno il piacere di approfondire; chissà, magari qui ? Se vorranno, negli anni a venire. Davide.2 punti
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Moneta di non facile reperibilità in alta conservazione, vi posto la mia che custodisco gelosamente. Saluti Marfir2 punti
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Ciao, Mi mandi per favore la tua email via MP. Ti do attraverso Dropbox tutto il catalogo scannerizzato sono riportati anche i nomi dei compratori....;). Pero non ricordo quale é delle 3 parti ......comunque potra esserti utile in futuro ;). Gli anni sono 1902 e 1903. Non mi risulta 1901. Forse ricordo male. Ciao2 punti
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Le belle parole di @ambidestro mi hanno fatto ricordare un episodio (in realtà mai dimenticato) capitatomi agli inizi della mia carriera, quando ero da pochi anni conservatore del Museo Bottacin di Padova. Un giorno mi arriva una telefonata da una signora che non conoscevo, chiedendomi un appuntamento per i giorni successivi, subito concesso, ma concludendo la chiamata con la strana domanda "ma lei è veramente un numismatico, cioè uno che studia le monete per lavoro?". Alla mia contro-domanda "Sì perché?" la risposta mi lasciò molto perplesso: "sa, non sapevo neanche che esistessero, persone come lei". Per questo arrivai all'appuntamento un po' inquieto, temendo potesse trattarsi di una giornalista alla ricerca di professioni strane per un suo qualche servizio, cosa che mi avrebbe molto irritato. In realtà si trattava di una giovane insegnante delle medie, di una cittadina nei dintorni di Padova, che si era accostata alla storia delle moneta per risolvere un suo grave problema di lavoro. In classe aveva due ragazzi problematici (forse autistici, forse con qualche forma di ritardo, non ricordo proprio, come non ricordo se erano gemelli o parenti), che non riusciva a motivare all'apprendimento, per cui avevano un rendimento assai inferiore alle loro stesse capacità. Quando si accorse che la cosa che più li irritava, strappandoli alla loro apatia, al punto che reagivano quasi violentemente a chi cercava di aiutarli, era il non riuscire a riconoscere e quindi ad usare il denaro, decise di coinvolgere tutta la classe in una lunga ricerca sulla moneta: cos'era, a cosa serviva, quando era nata etc. Ora che la ricerca era conclusa, e che aveva sicuramente migliorato se non altro il rapporto dei due ragazzi con i loro compagni e quindi il loro interesse per l'apprendimento, avrebbe voluto concludere quel lavoro con l'intervista con un numismatico, visto che aveva appena scoperto che esistevano (lo disse ridacchiando). Per questo mi dette alcune decine di fogli scritti a mano da lei perché li leggessi e poi mi invitò nella sua scuola per l'intervista finale. Il testo era ovviamente molto ingenuo e pieno di lacune (allora c'erano solo le enciclopedie, il web ce l'aveva solo il pentagono, credo), ma con pensieri molto 'intelligenti' sulla percezione del denaro da parte di chi lo usa. L'intervista andò molto bene, tutti i ragazzi si dimostrarono interessati, soprattutto agli aspetti tecnici, ed i due studenti quasi non si distinguevano dagli altri, in quanto a curiosità. Allora non me ne resi conto ma proprio quella visita mi fece scoprire il piacere di spiegare la nostra materia a chi ha ancora la mente sgombra da luoghi comuni che in età adulta fissano anche assurde gerarchie nella conoscenza (sapere di arte o cinema è chic, di agronomia o metallurgia no, chissà perché). E infatti fino a che sono rimasto al Museo ho sempre accolto molto volentieri le visite guidate di scolaresche, soprattutto di quelle più giovani. Appunto, anch' io che devo ringraziare quell'insegnante e i suoi ragazzi Andreas2 punti
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Avendo la fortuna di vivere in una città come Padova, dove non solo ci sono un Museo espressamente dedicato alla Numismatica ed una Università in grado di fornire giovani desiderosi di mettere a frutto, organizzando visite guidate e conferenze, le nozioni appena apprese nella aule, ma soprattutto un circolo numismatico molto interessato ed attivo nella promozione della numismatica, ho potuto toccare con mano quanto sia possibile fare per la divulgazione, quando c'è collaborazione fra queste componenti. So che sto illustrando qualcosa che per alcuni (o molti?) di voi è ontologicamente impossibile, naturalmente per colpa della componente diversa dalla sua, ma invece si può fare: da un lato basta convincere chi per professione accademica non può permettersi errori nel suo lavoro che da parte di un appassionato si può accettare anche un certo numero (ehm.... in certi casi perfino eccessivo) di inesattezze, se con le su parole riesce comunque a creare interesse verso la materia (tanto i particolari nessuno li ricorda, tra il pubblico); dall'altro convincere il collezionista che il mondo non è costituito da potenziali collezionisti che non aspettano altro che sentire il suo 'verbo' per rendersi conto dell'irrefrenabile passione inconscia che li accomuna. No, purtroppo il collezionista di monete (ancor più 'la' collezionista) sono personaggi antropologicamente rari, che però hanno una grande fortuna: hanno dimestichezza e 'possiedono' un documento storico di primaria importanza e lo possono illustrare. Quindi niente problemi di conservazione né di autenticità: esclamazioni come il 'prooooooofff' strascicato per esaltare un fior di conio oppur l'ormai famoso e perentorio 'questa moneta URLA la sua autenticità/falsità!' non hanno senso per i 'normali', suscitano solo perplessità, se non ilarità. Quella che conta è la storia, sempre e soltanto la storia, e le monete hanno il grande vantaggio di poterla trasmettere non solo attraverso immagini e scritte, ma anche attraverso il farsi toccare. Convincere un ragazzetto che l'antico romano toccava quegli antoniniani sviliti di terzo secolo con la stessa impressione che può dare a lui, di fronte ad una gelateria o ad un negozio di giocattoli, il sentire in tasca solo poche monete da 10 centesimi, oppure per i più grandicelli far passare di mano un grosso di Venezia, ricordando per similitudine il senso di soddisfazione che ci dava, durante i viaggi low cost in Inghilterra, il sentire nelle tasche quelle meravigliosamente cicciotte monete da 1 sterlina, possa aiutarci a comprendere i nostri antenati più di mille traduzioni di Cicerone. Tutto questo pistolotto solo per dire che, in quasi tutti gli interventi che ho appena letto, il senso della storia è assai evidente, e di questo mi congratulo sinceramente. Mi permetto anche di dire che quella contrapposizione apparentemente adombrata da alcuni fra accademia sorda alle esigenze del popolo e avanguardie rivoluzionarie che dal web si fanno carico del compito di educarlo è simpatica ma leggermente retorica (e un po' retro). Tutti i Musei d'Italia, se non piccoli o piccolissimi, hanno un servizio didattico piuttosto efficiente, che organizza sistematicamente visite guidate, spesso preparate in precedenza dagli insegnanti a scuola, e laboratori per i ragazzi dove si fanno attività talvolta bellissime. Se nello staff museale c'è un anche esperto di numismatica la cosa riguarda ovviamente anche le monete, Il problema è che di esperti numismatici nei musei ce n'è veramente pochi e poi per ovvie ragioni è difficile che le monete escano dalle vetrine per essere toccate (talvolta comunque succede). Quindi le attività svolta dai collezionisti possono veramente essere preziose, come posso testimoniare grazie all'attività del Circolo Numismatico Patavino. Saluti, Andreas2 punti
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Recentemente ho acquisito per pochi euro un piccolo lotto di monete estere sulla baia proprio poichè avevo notato questo esemplare nella foto, è stato dunque un bel colpo di fortuna... La conservazione lascia indubbiamente molto a desiderare, anche se occorre precisare come tali monete nascessero già su tondelli grezzi e mal coniati. La data putroppo non è più leggibile, tuttavia la tipologia è facilmente identificabile dalle dimensioni e dalla posizione della fenice rispetto alla croce in alto, nonchè dalla presenza di un cerchio perlinato attorno alla fenice stessa. Si tratta dunque di un esemplare da 5 Lepta del 1830 II tipo, emesso in Grecia sotto il governo di Giovanni Capodistria (1827-1831), un nobile di origine veneziana che divenne il primo capo di stato della Grecia moderna. Moneta coniata in soli 150.000 esemplari facente tipologia a sè, piuttosto rara e ben quotata dai cataloghi. Aggiungo per completezza e per un breve inquadramento storico, un link alla discussione di un paio di anni fa in cui avevo postato le immagini della sorella maggiore da 10 Lepta sempre del 1830. Seguono le foto...1 punto
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Ciao a tutti, era una di quelle banconote che avrei voluto migliorare... ma trovarla bella è un'impresa, acquistarla invece una doppia impresa. E invece... sono sempre stato dell'opinione che le belle monet... ops! banconote, non si cerchino ma si aspettino. Vi allego la scansione, senza aggiungere altro...1 punto
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Buongiorno a tutti, chiedo aiuto per classificare questo buono da 5 lire in ottone, da un lato un angelo con arco nella mano destra e un fascio di spighe (forse) nella sinistra, sull'altro lato : BUONO PER LIRE 5. In campo una M e una C sovrapposte. Grazie a tutti.1 punto
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Buonasera, vi posto un 20 grana 1855 che secondo me è un falso d'epoca, ha i fondi porosi ed il contorno è liscio, le lettere delle legende sono non ben allineate e la seconda di di ferdinanDus sembra una P. Il diametro è 21 mm, per il peso ho preso un 10 eurocent ( peso 4,1 g) per il raffronto e questa moneta pesa un pò di più, sicuramente più di 5 g.1 punto
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Anche se non sono appassionato della serie impero... mi piace molto il tipo di foto che hai fatto.. molto suggestiva..anche se Agli esperti di fotografia potrebbe non piacere perché ci sono delle zone d'ombra..1 punto
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che ti importa di fare appello, non vendere più nulla da loro, snobbali e vedrai che capiranno che la loro politica non è corretta. A me avevano rifiutato vari oggetti perché il prezzo di riserva che chiedevo era per loro troppo elevato, alla fine su ebay li ho venduti proprio al prezzo che volevo.1 punto
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Moneta comunissima, coniata in oltre 620 milioni di pezzi nelle 7 zecche allora operanti in Germania. La zecca è identificata dalla lettera presente al rovescio tra i due rametti, la più comune è Berlino, lettera A, che da sola ha coniato poco meno della metà del totale, 281 milioni di monete. Ha un valore, i pochi euro detti da @Matteo91, solo in alta conservazione, altrimenti la si trova nelle ciotole da 50 centesimi al pezzo. Per valutare con precisione la tua serve, ovviamente, una foto. petronius1 punto
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Eccomi, scusate il ritardo, purtroppo non ho molte informazioni in più oltre a quanto già detto. A mio parere questo è un esempio di moneta di necessità e a fini propagandistici. Quando si dice unire l'utile al dilettevole... Riguardo la genuinità del pezzo da 1 lira, è possibile che sia stato sostituito il francobollo così come potrebbe essere che delle giacenze di questi cartoncini furono utilizzate anche dopo la fine della RSI. Di fatto per questa serie ritengo non sia importante collezionare il taglio del francobollo che risulta troppo facile da sostituire, quanto più cercare di reperire tutte le singole frasi di propaganda... Di quelli che ho censito fino ad ora sul catalogo buona parte sono miei, altri no ho solo caricato le foto...1 punto
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Mamma mia che splendore!!! Se il dritto è come il rovescio siamo sul FDC! Veramente complimenti1 punto
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Il satiro Marsia con un otre di vino denario di L. Marcius Censorinus (Cr. 363/1): http://numismatica-classica.lamoneta.it/moneta/R-G265/11 punto
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Come vola il tempo ...... Auguri a tutti! luciano1 punto
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"E che te possino @Rocco68 pure queste c'hai!!!!?" "BOMBA"e "BOMBA BOMBA".... magari hai anche "OLIM BOMBA" e "BOIA"?............ Restano monete molto discusse e dibattute, poiché non è facile distinguere le contromarche originali e datarle...c'è chi ritiene ad esempio che le monete (e non è il tuo caso) dopo il 48/50 possano destare qualche sospetto in più...ad esempio una piastra del 1859 contromarcata farebbe venire qualche dubbio pure a me! Perché contromarcarla 11 anni dopo il bombardamento? Anche se qui la risposta potrebbe essere semplicemente che il ricordo di quei fatti era ancora molto vivo...e che il rancore per il Re ardeva ancora! Poi c'è chi si pone la domanda, lecita, del perché non abbiano contromarcato il volto del sovrano, invece del collo? Se voleva essere un atto di sfregio perché non è stato fatto fino in fondo? anche se qui la risposta potrebbe essere, ancora semplicemente, che volevano farlo ricordare come "re bomba" e che per farlo hanno preferito lasciarne il volto riconoscibile...ed ancora e mi ripeto, è molto, molto difficile datare le contromarche...si deve guardare il tipo di carattere, la distanza tra essi, si deve guardare la patina e l'uniformità tra il metallo della moneta e il metallo della contromarca, ma ad esempio su una moneta pulita è impossibile fare questo ultimo paragone....insomma i dubbi che possono venire sono molti e l'argomento e come già scritto molto dibattuto.... Tra le tue comunque quella che preferisco è quella del 1834... Alcuni link dove si discute di ciò: E il link della mezza piastra BOMBA BOMBA BOMBA http://www.panorama-numismatico.com/nota-su-una-mezza-piastra-del-1836-con-contromarche-offensive/#more-3103 non mi dire che ce l'hai tu???1 punto
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Grazie Michele. Detto da un Avvocato è una grandissima soddisfazione. Tu meglio di tutti conosci cosa ci sta dietro quel libro...schifezze di ogni genere, meschinità, paura (per alcuni) di vedere messe in discussioni le proprie competenze professionali (??) consolidate. Non ringrazierò mai abbastanza il Dott.Montenegro per il coraggio che ha avuto a pubblicarlo, specie se si considera che lui è uno del settore. Non so se altri lo avrebbero mai fatto.1 punto
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Buongiorno @magdi, mi spiace ma del lotto 169 (“mezzo grosso” di Arezzo), nelle tavole non viene riportata alcuna illustrazione. Un caro saluto, Teo1 punto
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30 sicli era il valore di uno schiavo (Ezechiele 21-32 :32Se il bue colpisce con le corna uno schiavo o una schiava, si darà al suo padrone del denaro, trenta sicli, e il bue sarà lapidato.) questa somma non è data a caso, è il risarcimento che la legge mosaica prevedeva per uno schiavo ucciso. Quindi non è Giuda che li ha chiesti, ma è quanto erano disposti a pagargli.... cosa ne avrebbe fatto del denaro, rimane un mistero; sicuramente non è stato il motivo del tradimento.1 punto
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Ciao Gigetto! Bottoni! I sassi son quelli + vecchi La conversione sarà dura. L'ampliamento é possibile, ma il limite é solo dato dalla mia conoscenza. Le monete son belle ed interessanti tutte, ma per trattarle bisogna cercare di saperne davvero. E non é cosa che si sviluppa in pochi anni purtroppo, almeno per me.1 punto
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Il Crimine non paga..ogni tanto questa massima viene osservata. Condivido pienamente quello che dici. Solo in Italia purtroppo vige il detto chi ha dato ha dato chi ha avuto ha avuto...scordiamoci il passato....Trovo assurdo che ancora oggi si trovino in vendita monete accompagnate dalla didascalia...scampate miracolosamente alla fusione...ecc. Da noi il furto legalizzato in zecca era regolarmente tollerato e cosi oggi troviamo sul mercato pezzi di cui la zecca conserva solo il materiale creatore. Per chi non digerisce la sentenza americana...se non lo avete già fatto..andatevi a leggere il libro stato e collezionismo...chissà che magari non vi ricrediate...1 punto
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Può essere. Punzone più stretto + lembo veste = divertimento per qualcuno qualche secolo dopo.1 punto
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Ciao. Mi pare che questa storia sia finita come dovrebbero finire tutte le storie analoghe, che hanno ad oggetto monete di proprietà dello Stato "truffaldinamente" fatte sparire dalle zecche di Stato. II fatto che in molti casi l'epilogo non sia stato questo e che addirittura talvolta non si sia neanche posto il problema di un recupero statale di ciò che appartiene allo Stato e che gli è stato illecitamente sottratto, non mi sembra una buona ragione per lasciare sempre perdere la "questione di principio". Le varie sentenze di diversi giudici sempre in favore dello Stato e, in ultimo, la decisione della Corte Suprema che ha chiuso definitivamente il procedimento, costituiranno (almeno negli States) un importante precedente in materia, che sarebbe buona cosa venisse osservato anche altrove. Chi già pregustava speculazioni milionarie fondate su truffaldine acquisizioni monetali proprie o dei propri danti causa, ora - dopo che avrà pagato tutte le spese legali - avrà di che riflettere e meditare. Saluti. Michele1 punto
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Finisce qui e probabilmente senza neanche un "grazie per aver giocato" rivolto ai Langbord dalla Corte, che ha respinto la loro petizione https://www.supremecourt.gov/search.aspx?filename=/docketfiles/16-612.htm "Apr 17 2017Petition DENIED. Justice Gorsuch took no part in the consideration or decision of this petition." Finisce qui la storia infinita delle 1933 Double Eagles. Se anche ce ne fosse ancora qualcuna nascosta da qualche parte, cosa di cui sono convinto, non le vedremo mai, non conosceremo mai la loro storia. Finisce qui anche questa discussione, iniziata più di sei anni fa, e alla quale tanti si sono appassionati e hanno dato il loro contributo. A tutti loro non posso dire altro che Somewhere, King Farouk is laughing, Da qualche parte, Re Farouk sta ridendo petronius1 punto
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Me la ricordo benissimo! Come si può scordare una moneta di tale fascino? @Asclepia1 punto
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Dato che ultimamente stiamo vedendo qualche bella moneta, anche di piccolo modulo, del XVIII secolo oggi condivido con voi questo grosso di papa Clemente XII in ottima conservazione (ebbene sì cari amici, qualche moneta tutta leggibile e rotonda ce l'ho anche io non ve l'aspettavate eh). Buona S. Pasqua 2017 a tutti gli amici della Sezione, Antonio1 punto
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taglio 2 euro cc emu paese germania F anno 2009 tiratura 7.200.000 condizioni bb città trieste taglio 2 euro cc paese finlandia anno 2013 tiratura 1.500.000 condizioni bb+ città trieste1 punto
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Essendo a corto di monete africane inserisco questa banconota di mia proprietà. _________D____O____A L'Africa Orientale Tedesca (Deutsch-Ostafrika) fu fondata nel 1885 e cessò di esistere con la sconfitta dell'Impero germanico al termine della Prima Guerra Mondiale. La colonia era corrispondente agli attuali stati di Burundi, Ruanda e Tanganika (l'attuale Tanzania). 5 Rupie del 1905 - (era equivalente e convertibile con circa 58 grammi d'argento) €. 130,001 punto
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Per ultimo, questa volta davvero per ultimo, faccio notare che oltre a denari e shekel doveva essere in uso corrente anche la dracma, che in effetti risulta puntualmente menzionata nel Nuovo Testamento, per esempio nella celebre parabola della donna che perde per casa una delle sue dieci monete e si rallegra quando cercandola la ritrova. Il passo è Luca 15,8 : Mentre la moneta per il versamento dell'offerta annuale al Tempio, che Gesù fa trovare a Pietro nella bocca di un pesce (quindi uno shekel o una moneta assolutamente assimilabile ad esso anche sotto il profilo cultuale), viene indicata dal Vangelo di Matteo come statere. Il passo è Matteo 17,27 : Come dicevo, Matteo sembra molto competente in fatto di monete (verrebbe da sospettare per precedenti motivi professionali), per questo motivo - e qui credo di poter dare una risposta definitiva a "DanieleAlberti"- non abbiamo motivo di dubitare che quando usava l'espressione "denarios" nell'episodio del tributo a Cesare lo facesse in termini assolutamente appropriati, mentre presumo proprio che usando l'espressione generica di "argurion" nell'episodio del tradimento di Giuda (anziché dire dracma, statere/sicilico o denario) intendesse intenzionalmente lasciare non esplicitato il tipo di moneta, forse proprio per impedire che a qualcuno venisse spontaneo calcolare mentalmente un controvalore in altro tipo di valuta, perché in quel passo l'attenzione dell'Evangelista era assolutamente rivolta non al valore economico del tradimento, ma alla circostanza altamente simbolica e profetica che le monete in questione fossero trenta. Azzarderei insomma che Matteo non abbia scritto il tipo di moneta ricevuta da Giuda o perché non lo sapeva (ed essendo esperto di monete non voleva dire una inesattezza) o addirittura perché voleva evitare che in altri tempi o in altri luoghi il lettore calcolasse un "cambio" alterando il numero simbolico e messianico di trenta .1 punto
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