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Contenuti più popolari
Elenco dei contenuti che hanno ricevuto i maggiori apprezzamenti il 04/21/17 in Risposte
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Deliziamo nuovamente gli amici, e... Carlo di Borbone........quante pazzie...8 punti
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Ecco, dopo i tondelli da 10 reali di Filippo IV, di cui abbiamo già ampiamente discusso e mostrato in passato, è giunta l'ora di passare ai 10 reali di Filippo II, quindi dal nipote passiamo al nonno. Vorrei mostrarvi oggi un esemplare del III tipo, quindi non maltagliato, ossia con il tondello perfettamente regolare, tuttavia il conio resta molto impreciso e lacunoso che considero molto affascinate. Tale tondello (CNI, 8-11; Piras 48) presenta una fantastica patina, in certi punti anche iridescente. D/ + PHILIPPVS . REX . ARAGONVM . ET . SARDINIAE; Busto coronato a destra, ai lati C/X-A R/ + INIMICOS . EIVS . INDVAM . CONFVSIONE; Croce scanalata e ornata di 4 globetti Moneta proveniente da collezione personale. Buona visione e saluti!6 punti
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Cari tutt* lo studio che ricorda @margheludo purtroppo è stato scritto e consegnato, ma mai pubblicato vari mutamenti di direzione etc... dei musei di Pisa e di Lucca (si trattava di una pubblicazione curata da loro). Avevo confidato di riprenderlo, aggiornarlo e farlo uscire in altra sede scientifica, ma ancora non mi è riuscito di avere il tempo necessario per fare un buon lavoro, cosa alla quale terrei. Appena riesco a fiatare (sto recuperando ancora i mesi di lavoro persi questo autunno per la mia situazione familiare), mi ci dedicherò. Le tipologie di denari lucchesi duecentesche sono davvero abbastanza numerose (non so se avete avuto il testo, ma ad esempio nel mio saggio "Da un Enrico all'altro ..." anche se un poco in sordina è pubblicato anche un inedito, con al centro un bisante dal quale si diparte una unica punta o triangolo) e sia per questo, che per altri motivi, ad oggi penso ancora che tali emissioni siano continuate grossomodo almeno fino al terzo quarto del XIII secolo, essendo affiancate dagli aquilini minuti e non sostituiti da essi, vista tutta la particolarità degli ambiti di circolazione di questi ultimi. Vediamo se l'utente può inviarci nuove fotografie della moneta, ma "a naso" dalle immagini già postate secondo me si tratta di anelletto semplice, come nell'esemplare di San Matteo già ricordato, che è molto chiaro in tal senso. Nell'esemplare del museo pisano il punto o globetto al centro è molto evidente e sembrerebbe voluto, come anche nel pezzo postato da margheludo; del resto in queste monete si coglie poco il senso dell'uso di un compasso per la tracciatura delle linee di base di cerchio e legenda, anche se non è da escludere. Infatti in altri esemplari il punto è chiaramente assente o non così evidente e anche decentrato (non so se vi ricordate i denari di Gianni), come pure nel caso del post di apertura, ed è quindi logico che la cosa sia in molti casi dubbiosa (@adolfos pone sempre quesiti intriganti...;)!). Devo dire che il fenomeno non mi pare presente, soprattutto i punti o globetti più grandi tali da sembrare voluti, nei coevi denari pisani, che presentano una minore varietà nella morfologia degli anelletti, in cambio di una maggior varietà di segni al dritto (vicino alla F). Un caro saluto e buona giornata a tutti MB5 punti
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Chicca n.1 direttamente dal MIR, Tarì di Filippo II. Ex Civitas Neapolis... ovviamente lo stesso pubblicato sul MIR5 punti
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Confrontandola con le mie Rupie, secondo me i segnetti sono in rilievo, e sono l'effetto di spazzolature con spazzola d'acciaio sul conio arrugginito... posto una delle mie (ex coll De Micheli) per un confronto4 punti
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4 punti
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Oggi 21/04/2017 , Roma compie 2770 anni , non male per una Citta' che ne ha passate di tutti i colori . Secondo lo storico romano Varrone , Romolo avrebbe infatti fondato Roma in questa data odierna ; ma la testimonianza di Varrone si rifa' ad alcuni calcoli astronomici o astrologici eseguiti dal suo amico Lucio Taruzio , un Piceno di probabile ceppo etrusco . Stranamente a Lucio Taruzio e' dedicato anche un cratere sulla Luna . Un raro Antoniniano di Pacaziano celebrante i 1001 anni di Roma4 punti
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Già. Mala anzi...peiora tempora currunt...... Se non si riconduce in fretta il concetto di "bene culturale" alla sua precipua nozione legale fornita dall'art. 10 del Codice Urbani ma lo si utilizza e lo si interpreta in accezioni talmente ampie da ricomprendere, a questo punto, qualunque cosa che abbia più di tot anni, rischiamo veramente tutti, nessuno escluso, di esportare illegalmente oggetti o beni "d'interesse culturale" anche senza volerlo. Ho mandato a mia cugina che abita a Davos in Svizzera una vecchia foto di quando da bambini giocavamo al mare qui in Sardegna; la foto è stata scattata 51 anni fa e l'autore fu mio padre, che purtroppo non è più vivente.....sto pensando di andare ad autodenunciarmi...... M.4 punti
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buongiorno, secondo voi quando può valere. la ho fatta periziare e risulta qspl/spl e r2. il serata mando più foto. ho trovato per questo anno e tipologia solo quattro riferimenti: lotto 1344 varesi 42 arrivato a 850 più diritti, lotto 290 ghiglione asta del 11 05 2006 base d'asta 1200 lotto 144 asta ghiglione m56 prossima asta prezzo di partenza 120, http://www.medagliemonete.it/product.php?id_product=263 in serata mando foto rovescio foto perizia varie ed eventuali. io la ho pagata 1000. questi sono i dati oggetti che ho raccolto e che condivido. la moneta e' stata fatta con tecnica al torchio. avete evidenza di altri passaggi in asta per questa data al torchio? quando vale in euro? a dopo3 punti
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@Martin_Zilli se stai iniziando a creare il tuo archivio oltre alle molte immagini e passaggi in vendita che trovi in rete ti consiglio di cercare anche questi quattro cataloghi: Kunst und Münzen XXI Montenapoleone 1 Montenapoleone 4 Leu 36 Ce ne sono state molte di vendite con buona percentuale di monete papali ma questi secondo me sono i cataloghi col miglior rapporto qualità/reperibilità sul mercato. Certe monete passate in quelle vendite su internet non le trovi Buone ricerche, Antonio3 punti
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Da settembre 2017, con la distribuzione del catalogo Gigante 2018 molte cose cambieranno: sarà l'anno delle napoletane e siciliane. In questi giorni stiamo lavorando per gli aggiornamenti dell'oramai storico catalogo commerciale. Vi mostro in anteprima 10 delle 150 pagine corredate dai miei appunti inerenti le zecche di Napoli e Palermo del periodo 1734-1859.... Palermo sarà in particolare completamente rivisitata e migliorata, i gradi di rarità e le quotazioni che giacevano in una situazione di stallo decennale cambieranno radicalmente nel 70% dei casi, molte le migliorie e le rettifiche, tutto questo anche grazie al supporto di due nuovi collezionisti/collaboratori siciliani i quali nomi verranno citati tra i ringraziamenti dallo stesso Fabio Gigante. Grazie a tutti per l'attenzione!2 punti
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Approfitto di quanto affermato da Layer e Rocco per postare una moneta che certamente bella non è ma a me piace! dovrebbe essere rara (R2 per il Gigante) per la sigla ZN (Zecca Nazionale). Qualcuno sa dirmi qualcosa in proposito? Come mai solo alcune avevano l'indicazione Zecca Nazionale? grazie galaad2 punti
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Quindi, per @anto R e tutti coloro che sono affascinati o incuriositi da tale monetazione vorrei fare un breve resoconto delle principali tipologie. I 10 reali di Filippo II si suddividono in più tipologie, principalmente quattro con tondelli e coni abbastanza regolari e due con tondelli e coni molto approssimativi e rozzi, ossia maltagliati. La prima tipologia presenta il busto coronato, sempre rivolto a destra, che considero molto stilizzato e minuto, mentre la croce al rovescio ha le estremità fogliate ed è racchiusa in una cornice quadrilobata. La seconda tipologia presenta il rovescio quasi uguale a quello della prima tipologia, tuttavia la croce fogliata appare leggermente più piccola ed impacciata. La differenza più grande risiede nel busto del sovrano molto più elaborato, esteso e realistico, mentre i caratteri delle legende sono completamente uguali. La terza tipologia, a cui appartiene l'esemplare che ho postato, cambia completamente rispetto alle prime due. Il busto del sovrano è costruito in maniera più maestosa ed imponente con un volto più severo che assomiglia molto a quello sui ducati napoletani con testa nuda, inoltre, cambia anche il tipo di corona che avvolge tutto il perimetro del capo. Anche la croce cambia completamente, infatti, diventa scanalata ed ornata da quattro globetti. I caratteri delle legende diventano molto più regolari e leggermente più grandi. La quarta tipologia presenta un dritto identico alla terza tipologia, cambia solo la croce che diventa molto ornata ed, in alcuni casi, anche fogliata. La quinta tipologia o prima tipologia maltagliata presenta il busto del sovrano molto simile alla terza, come anche la croce, leggermente più lineare, nella quale si avvertono solo delle piccole differenze stilistiche nel punto dove si intersecano i bracci, mentre le estremità diventano quasi dei riccioli schiacciati. La sesta tipologia o seconda tipologia maltagliata si differenzia dalla quinta solo per la struttura della croce che viene inserita in quattro archi ornati e alla quale vengono aggiunti quattro globetti. Inoltre anche i caratteri delle leggende risultano molto più irregolari e disposti a casaccio. 1) https://numismatica-italiana.lamoneta.it/moneta/W-CAGSF2/1 2) https://numismatica-italiana.lamoneta.it/moneta/W-CAGSF2/11 3) https://numismatica-italiana.lamoneta.it/moneta/W-CAGSF2/12 4) https://numismatica-italiana.lamoneta.it/moneta/W-CAGSF2/13 5) https://numismatica-italiana.lamoneta.it/moneta/W-CAGSF2/2 6) https://numismatica-italiana.lamoneta.it/moneta/W-CAGSF2/142 punti
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Ragazzi siete troppo in gamba,un abbraccio Michele2 punti
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Buonasera a tutti i collezionisti di milanesi, ho appena preso questo scudo di bello stile e bel modulo, cosa ne pensate? Grazie mille a tutti.2 punti
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Se qualcuno sta cercando una bella sterlina stemmata: http://www.ebay.it/itm/391759496411?2 punti
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Chi trova un amico trova un "tesoro"... chi trova un tesoro trova l'"amicizia" dello Stato. Ciò che trovo fondamentalmente illogico è che a decidere in un contenzioso amministrativo fra Stato e privato sia una delle parti: il consiglio di Stato. La sentenza è impugnabile in sede europea? ‘E prima di chiudere questa relazione peritale avvertiamo che essa è valida soltanto qualora non vengano imposte ai privati aventi diritto notifiche e limitazioni di sorta al loro pieno diritto di proprietà e disponibilità delle monete stesse, essendo noto che qualsiasi limitazione del genere annullerebbe ogni prezzo di stima o - per lo meno- sposterebbe notevolmente i relativi valori’”. A questo punto dedurrei che i "relativi valori" siano effettivamente stati spostati. Ai privati "limitazioni di sorta" sono state imposte e quindi la relazione peritale non è "valida". Forse sono io che attribuisco al vocabolario ed alla logica requisiti non fondamentali nella giurisprudenza. Buona serata2 punti
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Non lo escluderei..... Mah. Ci sono, a mio modestissimo parere, delle vistose incongruenza sia da un punto di vista sostanziale che formale. I rinvenitori hanno potuto esportare le loro monete solo perchè magari, ritenendo sulla scorta della Convenzione non necessaria la richiesta dell'attestato, semplicemente hanno mandato le monete all'estero senza chiedere nulla a nessuno e nessuno ha mai avuto nulla di ridire, oppure, 20 anni fa l'hanno richiesto e ottenuto senza alcun problema, mentre i proprietari del terreno vengono oggi bloccati: ciò mi sembra una palese violazione del principio costituzionale di uguaglianza, dal momento che parliamo delle monete appartenenti allo stesso tesoretto. Ma anche dal punto di vista formale, se lo Stato, in materia di bb.cc. di provenienza archeologica, non avrebbe "titolo" per rinunciare alle sue prerogative, perchè allora sottoscrive Convenzioni privatistiche con i cittadini che poi, secondo il Consiglio di Stato, valgono fino ad un certo punto, perchè lo Stato su certi principi non può transigere? La morale comunque è sempre la solita, italiota, e cioè la morale della casualità ed imprevedibilità. Pur in presenza di accordi precisi (Convenzione) e, come riconosciuto dallo stesso Consiglio di Stato, di leggi sostanzialmente uniformi nel tempo (dal 1909 al 2004) ciò che a Te era consentito fare ieri a Catania a me potrebbe non essere consentito fare domani a Trento. Ma, attenzione, può valere anche l'esatto contrario. Tutto dipende da fattori imperscrutabili, forse connessi alle maree, alle fasi lunari, ai fondi di caffè ai bioritmi dei giudici il giorno in cui scrivono le sentenze, al posizionamento geografico del nostro Paese rispetto al nord magnetico o chissà a che altro. Io ormai ho imparato che qui bisogna prenderla come viene, tanto una volta ti va bene e l'altra ti va male. E magari capita pure che quando pensavi di avere torto ti diano ragione e quando eri sicuro di avere ragione ti diano invece torto. M.2 punti
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Buongiorno...sempre per confermare il mio amore per il rame, io dopo la Pubblica di @eracle62 rilancio con un Grano del 1756...scusate se le foto non sono ottime ma è sigillata e io non la spoglio.....si guarda vestita!!!2 punti
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Un'interessante scheda delle coniazioni per il millenario di Roma sotto Filippo l'Arabo, un saluto.2 punti
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Un tempo , Roma e l' Italia erano tutt' uno , la stessa identita' , oggi purtroppo sembra non essere piu' cosi' , forse quasi due corpi separati . Un sesterzio di Marco Aurelio ed uno di Commodo con l' Italia2 punti
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Anche per me la differenza di rarità la fa la ghiera, però mentre sullo scudo il "mercato" prezza molto diversamente torchio con ghiera o torchio senza ghiera sul mezzo e sul quarto no, evidentemente il bordo rigato piace meno che la scritta "PONDERIS SECURA FIDES TVTVMQVE PRESIDIVM". Detto questo è un bel esemplare ma forse per quel prezzo avrei provato a prenderlo senza mancanze o con la ghiera anche a costo di scendere un po' di conservazione, ma poi ogni collezione si forma sulla base dei gusti del collezionista quindi è relativo parlare di questo2 punti
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Quello che ti so dire è che in quell'anno furono coniati solo l'ottavo, il quarto e il mezzo scudo e nessun modulo più grosso. Il 16 luglio fu eletto il nuovo doge, Agostino Spinola che subentra a Giannettino Odone. Luigi XIV per punire Genova per i presunti torti con una squadra navale bombarda Sampierdarena e San Remo: Fin dal principio del mondo - commenta il re a sua giustificazione - si troverà che il più piccolo è sempre obbligato a ricevere la legge del più grande. Voleva sottomettere Genova e impadronirsi della Corsica per tagliare le comunicazioni tra Spagna e Regno di Napoli.2 punti
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Sia mai che qualcuno esporti i nostri beni culturali senza autorizzazione! Vogliamo davvero permettere che privino l'Italia da preziosi volumi come questo che allego?2 punti
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Si Mario, certo che sono interessato. Infatti sarò presente alla conferenza.........da non perdere!!2 punti
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Buon giorno, Baldassarri aveva annunciato l'uscita di un lavoro in riguardo alla crono tipologia di queste emissioni in uscita per fine 2014, qualcuno ne sa qualcosa? Io sono rimasto al post di pag.109 di "denari di Lucca" dove, commentando proprio la mia moneta, anticipata solo che queste coniazione investono un arco di tempo di circa 3/4 del XIII sec. Almeno a partire dai nuovi accordi con Pisa del 1216, datazione avvalorata da studi stratigrafici per Baldassarri e non perfettamente in linea con quanto proposto da Saccocci e Cicali, per quanto riguarda i segni al centro di LVCA al 2014 erano conosciuti oltre ai vari anelletti anche stella a 4 punte ed alcuni non precisati segni in parte inediti. Al momento questo è quanto.2 punti
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Sicuramente avere, se non la certezza, ma almeno la speranza che qualcuno prosegua la nostra passione è forse il pensiero di tanti. Io credo che invece ogni passione è fine a se stessa e alla persona che l'ha intrapresa. Il collezionare monete, almeno per me, è stato un qualcosa di innato. Sono convinto che tante cose le abbiamo nel dna dalla nascita, come la passione per la numismatica. Tanti si approcciano a questo meraviglioso mondo di conoscenza e di storia, ma dopo poco lasciano, perchè bisogna informarsi, bisogna avere pazienza, ci si deve spostare per raggiungere il tal convegno o il tal mercatino, e così via...... Noi, invece, come hanno dimostrato tante testimonianze da chi mi ha preceduto, continuano nonostante l'essere NONNI. La numismatica è un fattore culturale, è uno scoprire il passato, farsi un'idea di quello che era il mondo prima di noi. Sicuramente è anche economia: saper dosare le proprie risorse economiche, per non intaccare l'economia domestica. Saper avere pazienza nell'aspettare, non l'occasione per fare l'affare, ma l'occasione per avere la moneta "giusta", quella che ci appaga, che ci dà gioia. Questo possiamo insegnare ai nostri figli, nipoti; quello che ci sta attorno alla numismatica; e se poi vorranno continuare la "nostra" di collezione, allora sì che avremo trasmesso la nostra passione. Spero di diventare "NONNO". Un abbraccio a tutti i nonni, pilastro della nostra società.2 punti
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FILIPPO II D' ASBURGO DI SPAGNA 1556-1598 Carlino per Napoli D: PHILIPP REX ARAGON VTRI R: FI DEI DEFEN SOR ex asta Varesi 61 A2 punti
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Ecco la mia 1680, spero sia di vostro gradimento, ha un paio di graffietti al rovescio ma ha un bellissimo lustro. Io la classificherei sul BB+ anche se chi me l'ha data asserisce che sia un bb/spl. Siete d'accordo con me? Grazie2 punti
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Salve a tutti, vorrei chiedervi gentilmente se sapreste dirmi che tipo di sesterzio è e che rarità ha questo sesterzio di Postumo che sto per pubblicare. E' un articolo su un noto sito d'aste che, dato lo smisurato numero di offerte che ha ricevuto (ovviamente non il mio sia per la mancata documentazione allegata, sia per l'assurdo prezzo d'asta che ha raggiunto ovvero 420 euro), mi ha parecchio incuriosito... ho fatto più ricerche, ma questo tipo di sesterzio di Postumo mi sfugge... Vi ringrazio e vi rinnovo i complimenti per le vostre competenze e soprattutto per la vostra disponibilità! Grazie ragazzi!1 punto
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sembrerebbe AQUILEIA. Antonius II. Panciera, 1402 - 1411. Piccolo - ma non sono esperto in questa monetazione, attendi altre conferme1 punto
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Invece a me mancano un casino tutti quegli zeri... mi viene in mente quando ero ragazzo e avevo 10.000 lire nel portafoglio mi sentivo ricco, sapevo che potevo fare tantissime cose (salto in sala giochi, hot dog, estatè e gelato) [emoji22] Bei tempi!1 punto
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Aiutare un nuovo forumista è sempre un piacere, specie se si interessa di papali Il nostro catalogo è molto ben fatto, riporta tutti i tipi elencati da @DARECTASAPERE con tanto di rarità... alcuni ibridi sono addirittura inediti! Ti saluto con questo baiocco: E ti auguro buona serata con un mezzo Antonio1 punto
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Ciao. Questa è la storia (vera) di un Tesoretto, di Soprintendenze e di Aule di Giustizia. Cosi potrebbe intitolarsi la quasi secolare querelle numismatico-giudiziaria che si è conclusa con una recente sentenza del Consiglio di Stato (sentenza n, 892 del 24.2.2017), il cui testo troverete qui sotto. La nostra storia prende le mosse circa un secolo fa, più precisamente il 15 giugno 1923, allorchè in località Ognina (provincia di Catania), venne casualmente rinvenuto, in un terreno privato, un nucleo di 305 monete magno-greche, nucleo in seguito meglio conosciuto come il “Tesoretto di Ognina”. Per ricostruire i fatti, devo fare riferimento alla sentenza del T.A.R. del Lazio (Sez. II quater 8 luglio 2015 n. 9232) che si era occupato della vicenda quale Giudice di “prime cure”, prima che il procedimento giudiziario finisse al Consiglio di Stato, quale Giudice di appello. Si apprende che dopo il ritrovamento del tesoretto, avvenuto da parte non dei proprietari del terreno ma di terzi, vi furono dei contenziosi civili che si conclusero dinanzi alla Corte d'Appello di Catania (negli anni 1929 e 1932), all'esito dei quali la metà del valore del tesoretto venne attribuita alla Stato italiano mentre ai proprietari del terreno ove le monete vennero alla luce e ai ritrovatori delle stesse, venne riconosciuta a titolo di “premio” rispettivamente un quarto a ciascuno del valore del tesoretto. Ma poiché le sentenze, a quanto pare, non chiarirono, in concreto, quale parte del tesoretto dovesse essere attribuita e a chi, si celebrò un ulteriore procedimento civile, definito nel 1941 sempre presso la Corte d'Appello di Catania, nel quale si pervenne alla decisione di incaricare una Commissione presieduta da tale Libertini Pennisi, che avrebbe dovuto stabilire come dividere correttamente fra le parti litiganti il compendio monetario. Il perito concluse i lavori depositando in data 20 giugno 1948 una relazione nella quale esprimeva la valutazione economica complessiva del tesoretto e delle singole monete che lo componevano. Nel 1954 il Ministero della Pubblica Istruzione, allora competente in materia, apponeva il vincolo archeologico (notifica) sull'intero tesoretto (che ancora non era stato diviso fra le parti) “ritenuta la necessità di garantire allo Stato il continuo controllo sulle monete che spetteranno ai privati aventi diritto pro quota”. Tuttavia, in data 15 dicembre 1956, il Ministero revocava il vincolo, sull'unico presupposto della “necessità di addivenire alla ripartizione delle monete fra lo Stato ed i privati aventi diritto” per definire l'annoso contenzioso. In effetti, in data 27 marzo 1957, con atto notarile a rogito Dott. Mirone di Catania, si addiveniva alla stipula di una Convenzione di “distacco di quota”, in tal modo formalizzando l'accordo fra le tra parti contendenti circa l'attribuzione delle monete. Lo Stato, a saldo della quota spettantegli, pari - come detto - alla metà del valore del tesoretto, tratteneva in proprietà sette monete appositamente individuate e descritte nella Convenzione (ma purtroppo non indicate nelle sentenze), riservandosi altresì il diritto di opzione su ulteriori 29 monete (che anche in questo caso le sentenze non indicano), opzione che in seguito sarà effettivamente esercitata dallo Stato. Le rimanenti monete vennero quindi divise in due gruppi di valore omogeneo, poi assegnate per sorteggio ai proprietari del terreno e ai rinvenitori. Da notare che le monete assegnate ai rinvenitori sono state nel corso degli anni vendute ed esportate. E veniamo finalmente ai giorni nostri. Nel 2011 gli eredi del proprietario del terreno decidono anch'essi di vendere all'estero le monete e chiedono all'Ufficio esportazione della competente Soprintendenza il rilascio dell'attestato di libera circolazione. L'attestato viene negato e contestualmente, come prevede la legge, viene avviato il procedimento per la dichiarazione di culturalità del complesso monetale (frattanto ridottosi a 146 monete). La Soprintendenza sostiene che la Convenzione notarile sottoscritta nel 1957 non possa essere di ostacolo al diniego dell'attestato. Da qui l'avvio, da parte degli aspiranti “esportatori” di un procedimento giudiziario dinanzi al T.A.R., volto ad ottenere l'annullamento del diniego al rilascio dell'attestato. Il T.A.R. ritiene giustamente fondamentale partire dall'esame della Convenzione notarile stipulata nel 1957, per valutare l'esatta portata degli accordi sottoscritti all'epoca dalle parti, da considerarsi tuttora pienamente validi e vigenti. In particolare, i giudici esaminano l'art. 3 della Convenzione notarile che così recita: “E' patto espresso ed essenziale della presente transazione dalle parti voluta e determinante della loro volontà che lo Stato italiano rinunzi, come ha rinunziato, e rinunzi definitivamente a porre qualsiasi vincolo o limitazione alla libera disponibilità e commerciabilità delle monete rimaste comuni fra le altre due parti contraenti, e ciò in conformità alla Relazione Libertini Pennisi del 20 giugno 1948 che ha formato la base della presente convenzione e di tutti i patti relativi; la quale perizia così testualmente concluse: [E prima di chiudere questa relazione peritale avvertiamo che essa è valida soltanto qualora non vengano imposte ai privati aventi diritto notifiche o limitazioni di sorta al loro pieno diritto di proprietà e disponibilità delle monete stesse, essendo noto che qualsiasi limitazione del genere annullerebbe ogni prezzo di stima o, per lo meno, sposterebbe notevolmente i relativi valori....]” Inoltre, in altra parte della Convenzione, si precisa che le parti private “potranno disporre come meglio crederanno, da pieni ed assoluti proprietari e potranno anche alienarle liberamente”. Secondo il T.A.R., gli accordi sanciti dalla Convenzione notarile del 1957 non lasciano alcun dubbio sul fatto che lo Stato abbia rinunciato a porre “qualunque limitazione alla libertà delle parti di disporre delle monete”, anche laddove le parti intendessero esportarle. Per tale motivo, il T.A.R. accoglie il ricorso ed annulla il diniego all'esportazione. Ma la storia non è finita qui. Anzi. Il MIBAC si appella al Consiglio di Stato, sostenendo che il contenuto della Convenzione notarile del 1957 sarebbe stato erroneamente interpretato dal T.A.R., in quanto con tale Convenzione “lo Stato avrebbe riconosciuto la libera disponibilità nel senso della commerciabilità senza vincoli delle monete attribuite, ma non si sarebbe in alcun modo impegnato a considerarle liberamente esportabili". Non Vi tolgo la sorpresa di apprendere direttamente dalla decisione del Consiglio di Stato qual'è stato l'epilogo della vicenda. La potete leggere qui: http://www.dirittoegiustizia.it/allegati/16/0000076607/Consiglio_di_Stato_sez_VI_sentenza_n_892_17_depositata_il_24_febbraio.html Ho trovato molto interessante l'iter argomentativo compiuto dal Consiglio di Stato, anche se non ne condivido affatto le conclusioni, ritrovandomi decisamente sulle posizioni del T.A.R. Che ne pensate? Saluti. M.1 punto
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A me questa conclusione sembra una vergogna. Scusatemi, ma non trovo altre definizioni. Uno stato con la S maiuscola avrebbe quantomeno potuto acquistare a prezzi di mercato il complesso o la parte restante, e valorizzarlo come merita, ma negare a cittadini perbene, che hanno il "torto" di aver solo rispettato le regole, un diritto prima riconosciuto è una vergogna e basta.1 punto
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Grazie per il parere. I rilievi e i particolari, soprattutto al D, sono netti e leggibili. Si notano chiaramente, anche nelle foto, la pupilla del re e tutti i filetti dei capelli....certo di colpi perimetrali ne ha, ma sono la testimonianza della storia, delle vicissitudini del nummo...1 punto
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I timbri postali venivano apposti sulle banconote di taglio elevato (e 100 lire nel 1890 erano un bel po' di soldini) per certificarne, diciamo così, l'autenticità. Ho in collezione diverse banconote pre-anni '50 con i timbri di vari uffici postali, in particolare un 1000 lire del 1930 con un bollo frazionario. Non aggiunge niente al valore della banconota, se non la deturpa addirittura, ma è una interessante testimonianza dell'epoca in cui il biglietto circolava.1 punto
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Secondo me è anche migliore di SPL, ottimi rilievi anche sulla corona Temo sia stata 'tuffata' nel liquido per l'argento, prova ne sono le due macchie nerastre al dritto. Per esperienza le Rupie in alta conservazione e non lavate fanno con gli anni delle bellissime patine iridescenti1 punto
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Ragioniamo... 1 talento attico = 26Kg d'argento 1 sesterzio (bronzo) = 1/4 di denario Quindi ogni denario vale 4 sesterzi. Però il peso dei denari cambia col passare del tempo. Con Cesare il denario conteneva (teoricamente) 3,817 grammi d'argento. Con Augusto si passa a 3,778 grammi d'argento Nerone 3,186 grammi d'argento Traiano 2,941 grammi d'argento Marco Aurelio 2,570 grammi d'argento Commodo 2,166 grammi d'argento Settimio Severo 1,710 grammi d'argento Caracalla 1,433 grammi d'argento Aureliano 0,065 grammi d'argento Sotto Cesare sarebbero (25.800 / 3,817) * 4 = 27.036,94 sesterzi Quindi con 25.000 dracme (25.000 / 600) * 27.036,94 = 1.126.539,16 sesterzi Sotto Aureliano 1 talento 600 dracme (25.800 / 0,065) * 4 = 1.587.692,30 sesterzi Quindi con 25.000 dracme (25.000 / 600) * 1.587.692,30 = 66.153.845,83 sesterzi Se non ho scazzato qualcosa, ovviamente! :-) Wiki, parlando di talento attico dice che un talento era pari a 6 000 dracme, l'equivalente di 25,80 kg di argento e che quindi la dracma di argento di Atene, 454-404 a.C., aveva un peso di 4,3 grammi. Ciao! TWF1 punto
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South Africa 1/2 penny Georg VI 1937 in Bronzo e coniata in soli 638.256 pezzi La moneta l'ho postata anche nella discussione "Navi, velieri...."1 punto
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Accetto la proposta di @gigetto13e mi aggancio all'importante post del giovane @Dave95, ragazzo che conosco bene, stimo e che ho avuto modo di conoscere in quel del Cordusio, che ha scritto ora per la prima volta sul Gazzettino e poi ha accettato di venire a Parma quest'anno. E Davide ci fa una splendida raffigurazione di uno spaccato della numismatica e dice cose importanti, semplici, ma importanti. " La numismatica è cosa comune ", semplice, conciso, messaggio che sembrerebbe inutile, ma vedo che non è inutile dirlo e ridirlo, tutti dovrebbero avere la possibilità di approcciare questo fantastico mondo che è la numismatica correlato a tante altre scienze e allo storia, che è di tutti e ci appartiene. Certo ci sono gli studi universitari ma la ricchezza che può apprendere l'uomo, qualunque sia, di ceto sociale, di appartenenza geografica, di età differenti, è incommensurabile, e perché non far capire a tutti cosa potrebbero cogliere, apprendere, far loro, in poche parole conoscere ? Cerchiamo di divulgarlo queste bene che un altro ragazzo definisce GEMMA, facciamolo chi può e vuole....ci mancherebbe altro... Davide dice anche senza questa piattaforma che fornisce notizie, informazioni e che mi ha permesso di esprimermi e poter confrontarmi virtualmente e poi realmente non so se questo mondo sarebbe stato anche il mio mondo. Giustissimo io non so francamente quanti dei ragazzi di Parma, ma anche che sono semplicemente sul forum, se senza di esso avrebbero iniziato a collezionare, studiare, appassionarsi. Penso che molti si sarebbero persi, alcuni non avrebbero neanche iniziato, eppure da Lamoneta escono ragazzi che conosco che già oggi possono vantare pubblicazioni di libri, articoli, possono veramente diventare qualcosa di più di promesse della nostra numismatica. E non è un successo questo ? Sempre nell'ambito del fare, del volontariato culturale attivo che forse offre più soddisfazioni nel dare che nel ricevere. Credo che senza Lamoneta e poi il Cordusio, base reale dello stesso, io e Davide non ci saremmo mai conosciuti, come tanti altri non saprei chi siano. Quanti collezionisti solitari avremmo oggi in più o collezionisti mancati senza un mezzo così ? Per me una infinità e forse mi ci metto anch'io... E quindi è importante nelle sedi reali della nostra numismatica aprirsi di più al dialogo, al confronto, alle proposte, alle collaborazioni, ma soprattutto bisogna ascoltare se uno dice vorrei fare, proporrei, fermarsi e ascoltarlo subito...farlo parlare vuol dire coinvolgerlo e il coinvolgimento porta a far parte del gruppo, della squadra, del progetto... Se fosse per me andando nel pratico io accetterei in ogni ambito le iscrizioni gratis per un anno di giovani, banalità, forse qualcuno già lo fa, cosa perdi ? Nulla, se però ti va bene l'anno dopo avrai un nuovo giovane e motivato socio che sarà contento di pagarti una quota sociale.... Ma tante potrebbero essere le idee...pensate solo a tutte quelle che sono uscite qui sul forum in questi anni e poi tutte realizzate, certo ci vogliono idee, ma poi anche il coraggio di farle, realizzarle, di osare di più, liberandosi di più da vecchi schemi che ormai devono anche essere superati....1 punto
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Buonasera a tutti, Sinceramente credo che non possiamo pensare di poter obbligare figli o nipoti ad avere le nostre stesse passioni. Se in questa vita mi diverto a collezionare ed a studiare la numismatica, non significa che nel momento del passaggio a miglior vita debba preoccuparmi se le mie figlie decidessero di vendere le mie cose. L'importante è lasciare una documentazione tale da far capire a chi rimane cosa può valere la nostra "raccolta". Il dramma vero è vedere disperse collezioni di tutto rispetto passate di mano da parenti che non capiscono nulla a sciacalli che comprano in blocco per due lire. Saluti e buona serata. Silver1 punto
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Tunisia - protettorato francese 5 Franchi 1946 Alluminio/bronzo € 1,00 note: Moneta coniata a nome del Re della Tunisia Muhammad VIII° Al-Amin (1881-1962). E' stato l'ultimo sovrano/reggente di questo paese. Proclamò l'indipendenza dalla Francia nel 1956, il suo regno fu brevissimo, fu deposto nel 1957 dal primo ministro Habib Bourguiba *, con conseguente proclamazione della Repubblica. * Bourguiba lo ricordiamo raffigurato su questa moneta: http://www.lamoneta.it/topic/152110-la-mia-africa-dal-1800-a-oggi/?page=17#comment-17701011 punto
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