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Elenco dei contenuti che hanno ricevuto i maggiori apprezzamenti il 04/25/17 in Risposte
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Ciao quel che vi posto è un sesterzio di Domiziano che alcuni di voi riterranno non consono alle loro collezioni in quanto consunto e con una patina cuoio strana, ma queste secondo il mio parere e la mia concezione di monete antiche, sono quelle che dovrebbero avere il maggior prestigio in quanto non lavorate o ripatinate, che dimostrano tutti gli anni e le vicissitudini che si portano addosso, ma fuori dal contesto di bellezza a cui sembra andare incontro la numismatica di questi tempi. Scusate il mio sfogo ma girando per convegni e aste o leggendo certi post, a volte mi chiedo come si fa a discutere su tondelli rifatti e ripatinati con persone che elogiano monete antiche che di antico hanno ormai poco o niente. Torniamo al sesterzio come dicevo Domiziano per la serie della conquista della Germania, in questo caso con il fiume Reno sottomesso dallo stesso Imp, coniata nel 85 dc e come dicevo con la S maiuscola in quanto questi moduli di lì a pochi decenni sono scomparsi per lasciare posto ai più semplici sesterzi di barra. Arriva dalla burse di Annecy di domenica scorsa ( logicamente con tanto di fattura al seguito ) bella domenica passata al lago con moglie e amici del circolo di Aosta. Mm 35,69 Gr 25,97 centratura perfetta su ogni lato.6 punti
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cari amici questa volta non ci sarò, ma condivido con voi il motivo....che mi inorgoglisce non poco.... Aleksander Bursche mi ha invitato a Varsavia dal 19 al 23 e il lunedì 22 parlerò delle "silique del gruppo di Sirmium" ad un suo Ph.D. sono assente giustificato?5 punti
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Buonasera a tutti oggi dopo tanto tempo posto qualcosa anche in questa sezione... Prima e unica moneta di Murat che ho in collezione, a mio parere uno dei dritti più bello tra le monete italiane.. Questa lira mi ha letteralmente stregato per rilievi e patina, peccato per il bordo ma è nata così a causa delle stellette sul contorno.. Mostratemi le vostre lirette di Murat che mi piacciono un sacco.. Buona serata a tutti Luca4 punti
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DE GREGE EPICURI Complimenti per la bella e rara moneta. Come sai, condivido totalmente la tua preeferenza per le monete poco o nulla ritoccate, lavorate e "migliorate". Questa non l'avevo mai vista, e manca nel catalogo della collezione Friedrich dei sesterzi imperiali.3 punti
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Vediamo finalmente le gemelle della Stringher/Accame del 1909 del dicembre scorso. https://www.lamoneta.it/topic/154521-50-lire-1912-banca-d-italia/#comment-1758236 Spero che non sono state trattate in alcun modo, a parte quella lieve schiacciatura naturale da tasca di raccoglitore che avevo consigliato. La presenza di fori di spillo con relativa ruggine escludono purtroppo anche quelle meglio conservate dal classificarle più di bb. Detto questo ribadisco la mia valutazione data in precedenza, 120/150 euro sia per le Stringher/Accame che per la Sacchi del 1912, qualcosina in meno per l'Accame del 1910 (la quarta banconota), tralasciando naturalmente a quanto vengono proposte attualmente le stesse sui siti vendita, sappiamo bene che una cosa è proporle ed un'altra cosa è venderle realmente, potrebbero spuntare qualcosina in più con il compratore giusto, un collezionista che cerca in particolare uno specifico decreto. Queste tue banconote hanno un punto di forza, provengono da un ritrovamento e sono state lasciate al naturale, e per esperienza posso dirti che in tanti lo apprezzano, per questo spero che magari realizzi di più di quanto ho indicato, del resto quanto sopra, valutazione compresa, è solo una mia personale opinione.2 punti
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Forse un re , forse dei Peoni , le fonti nulla dicono della sua esistenza : solo 3 monete con questo nome . Dalla celebre collezione Prospero , un bellissimo , estremamente raro tetradramma di lungo importante pedigree , testimonia una esistenza altrimenti ignota .2 punti
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Ciao @Illyricum65 , in realtà da quello che si è potutto dedurre da diversi studi, gli pterugi non erano di cuoio, come si è portati a credere sopratutto per via delle ricostruzioni cinematografiche, ma di tessuto rinforzato, probabilmente lino lavorato su diversi strati. Le moltissime sculture e raffigurazioni in cui riscontriamo gli pterugi, ce li mostrano infatti "comportarsi" in maniera non congruente col cuoio o simili materiali, bensì assumere pose e forme attinenti il tessuto. C'è una esauriente disamina della questione qui: http://www.romanhideout.com/legiov/fabrica/pteryges/pteryges1_it.asp2 punti
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Bellissima presentazione di monete puniche. Complimenti ! Proprio una bella collezione. Mi permetto di aggingerne qualcuna per continuare la discussione:2 punti
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a proposito di pigne d'uva... uno dei nominali più difficili da trovare per la repubblica napoletana del 16482 punti
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Finché aspettiamo qualcuno che ci illumini sulla questione "tenere a bada le incrostazioni" e sperando non ci consigli il Viakal, posto un altro paio di pezzetti...non sono super ma come si dice "Ogni scarrafone è bello a mamma soja!!!" Così chiudo la serie dei Grani 1814_1815 !2 punti
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Senza fare alcuna polemica, vorrei solo far notare che si tratta di episodi che non accadono solo in Italia...seguendo il vostro ragionamento, che non condivido assolutamente ma rispetto, proprio negli USA dovrebbero requisire e magari fondere anche numerose altre rarità numismatiche con una storia non proprio cristallina, ma regolarmente ambite e collezionate per non parlare dei realizzi milionari che spuntano quando compaiono in asta...pezzi come il dollaro del 1804 "King of Coins", i 5 cents Liberty Head del 1913, i 10 cents Barber 1894 S e potrei continuare.. Così come, scommetto che alla luce di questo precedente, non vedranno mai la luce i famosi Peace Dollars del 1964 che si vocifera essere scampati alla fusione con metodi simili a quelli adoperati per le doppie aquile del 1933...ed il singolo esemplare di Re Faruk che cosa ha di diverso da quelli dei Langbord? Un accordo con il governo? Suvvia... E cosa dire dei falsi d'epoca, che oggi sono regolarmente collezionati da molti collezionisti e che aggiungono fascino ed interesse ad una collezione di pezzi "regolari"...seguendo il ragionamento portato avanti nei precedenti messaggi, questi non dovrebbero poter essere collezionati in quanto derivanti da un reato punito più severamente all'epoca che adesso, anzi andrebbero tutti confiscati e distrutti.. Come si vede tali circostanze sono molto comuni nella storia della numismatica, ed anche taluni reati, per quanto odiosi, possono entrare a far parte della storia di una moneta e contribuire al fascino che ne permana, nè si può pretendere di punire tali reati dopo quasi un secolo dall'evento criminoso...per tutto questo, consentitemi, non apprezzo minimamente che una sentenza che applica il diritto in maniera ottusa (a mio parere), possa privare tanti collezionisti della possibilità di continuare ad ammirare e forse sognare di far propria una delle doppie aquile del 1933. E per quello che vale sono anche io un avvocato di professione...ciò semplicemente per rilevare che nel discutere di certi temi giova talvolta lasciar spazio anche a ragioni di buon senso e non solo ad una applicazione fredda, asettica e talora ottusa, di una norma di legge..2 punti
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Ciao, la moneta presentata è da catalogare con il Piras ( Le monete Sardo Puniche, edizione Montenegro) numero 77, 264 - 241 a.c. grado di rarità: R. Mentre nei piccoli bronzi Core - protome al rovescio la palmetta è molto comune nei grandi bronzi è raro trovarla. Per quanto riguarda l'accuratezza dei conii..... c'è da dire che in Sicilia c'erano gli incisori greci in quanto come sai l'isola era colonia greca, Cartagine occupava la parte occidentale dell'isola in una guerra secolare contro le colonie greche, accadeva che le città greche diventassero puniche e viceversa. Per fare un esempio pensa alle tetradracme puniche coniate in sicilia....chiaramente gli incisori erano greci delle città occupate da Cartagine. In Sardegna questo non è accaduto, c'erano i nuragici poi i fenici poi i punici e infine i sardo punici, possiamo dire che la convivenza è stata nettamente più pacifica. Possiamo solo ipotizzare che in Sardegna abbiano lavorato zecche autonome locali e di conseguenza lo stile delle emissioni del nord Africa e della Sicilia risultino più accurate. Per quanto riguarda la scultura e l'architettura, beh... di architettura ne è rimasta ben poca in piedi per poter dire qualsiasi cosa, per la statuaria e l'artigianato invece no...il museo di Cagliari espone pregiatissime produzioni del periodo fenicio punico in bronzo, oro, ceramica ecc... Un ultimo appunto, per 40 anni gli archeologi in Sardegna hanno tenuto nascoste le statue rinvenute nei pressi dell'antica Tharros (pressi di Oristano), i così detti "Giganti di Monti Prama", statue in arenaria a grandezza d'uomo, a tutto tondo, che spostano il primato di questa tecnica proprio dalla Grecia alla Sardegna, ovvero risultano essere più antiche dei Kuroi greci, ritenuti fin qui i primi esempi di statuaria a tutto tondo del mondo antico. Allego dritto di un "medio bronzo" emissione autonoma della Sardegna (secondo Piras ecc.) Le monete sardo puniche: numero di cat. 126 rarità: NC Core è abbastanza "bellina"...2 punti
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Da condividere con gli appassionati della monetazione Cartaginese, un piccolo insieme dalla mia collezione, possiamo notare differenze iconografiche della Core su conii attribuiti alla Sardegna : Core - protome equina, emissioni attribuite esclusivamente alla Sicilia (piccolo bronzo "Trittolemo") e ancora piccolo bronzo con Core - cavallino e palma (ben visibile collana su doppio filo); grande somiglianza del dritto del Trishekel zecca di Cartagine con la "ribattuta sarda" = (Piras n. 154); altre monete attribuite esclusivamente alla Sardegna = medi bronzi Core - Cavallo stante con lettera punica, Core - Toro e Core - Spighe di grano; in fine ultima moneta punica coniata in Sardegna = Potin : testa maschile diademata - toro stante con dietro spiga di grano (la leggenda vuole che al dritto sia rappresentato il Signore della Città di Cornus, Ampsicora / Amsicora, Capo della rivolta ( città confederate = Tharros, Cornus) contro l'occupazione romana in Sardegna. Il periodo storico di questo insieme va dal 300 a.c. al 216 a.c. attraversando i cambiamenti di potere nel bacino del mediterraneo tra Roma e Cartagine (1a e 2a guerra punica).2 punti
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Buona notte, cercando denari di Pisa in rete si fanno spesso delle scoperte interessanti , questo denaretto mi aveva incuriosito già molto tempo fa per via della sua classificazione che credo sia frutto di un errore dato che non hanno neanche provato a mettere per traverso la foto del dritto affinché la H somigliasse ad una F, ma a parte questo ho notato solo oggi che si tratta di un esemplare con la C ad inizio legenda, anche se deturpata dai colpi di martello. Spero vi sia utile soprattutto nel caso in cui ancora non sia uscito nessun contributo in merito. Secondo voi H4a o H4b ? Io sarei più per il secondo (communis 1160-1181) anche se la C di LVCA spinge molto verso il punto centrale (forse per fare posto alla "C" accessoria?) A mio parere può essere buona l'ipotesi della distinzione "Civitas" che va a sparire dopo il 1181. Ci sono novità in merito?buona notte a tutti.2 punti
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Salve Mi riferisco a Zeus, Poseidone e Ade, rispettivamente il dio della terra, il dio del mare e il dio dell’oltretomba. Zeus è senza dubbio quello dei tre raffigurato con maggior frequenza e uno dei ritratti più suggestivi si trova su questo rarissimo statere di Alessandro il Molosso, lo zio materno di Alessandro Magno. Triton XIX, Lot: 110. Estimate $100000. Sold for $95000. KINGS of EPEIROS. Alexander. 350-330 BC. AV Stater (17mm, 8.53 g, 2h). Tarentum mint. Struck circa 334-332 BC. Bearded head of Zeus Dodonaios right, wearing wreath of oak leaves / AΛEΞANΔPO[Y] [T]OY NEOΠTOΛEMO[Y], horizontal thunderbolt; above, spearhead right. Vlasto, Alexander, Group C, Type 4; R. R. Holloway, “Alexander the Molossian and the Attic Standard in Magna Graecia,” in La circulazione della moneta ateniese in sicilia e in magna grecia. Atti del I convegno del centro internazionale di studi numismatici, Napoli 5-8 Aprile 1967 (Rome, 1969), pl. XI, 7 = Vlasto, Or, pl. IE, 16 = ACGC 686 = Traité IV 329 = BMC 1; Hunterian 1. Good VF, light marks in fields, a few edge bumps. Extremely rare, one of four known, and the only piece not in a public collection. Ex J. William Middendorf II Collection (Christie’s New York, 30 November 1990), lot 42; Classical Numismatic Auctions 1 (1 May 1987), lot 46. This coin is the only genuine stater of Alexander the Molossian to have been offered for sale over the past 75 years; the Leu 52 piece was withdrawn as a modern forgery. Alexander the Molossian, in 334 BC, was invited by Tarentum to defend the city against the Samnites, Brettii, and Lucani of central Italy. While Alexander accepted their appeal, the true purpose for his intervention was to extend his dominion in the West just as his namesake, the king of Macedon, was establishing a great empire in the East. After initial successes, his career was abruptly terminated in 330 BC beneath the walls of Pandosia where he perished in battle against the Bruttians, much to the relief of the Tarentine Republic. Alexander honored Zeus of Dodona, the central deity of the Molossians, on his coins. The sanctuary of Zeus Naïos at Dodona was reputed to be the oldest Greek oracle, and was known to Homer.1 punto
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Cinquanta anni fa, il 21 aprile 1967, in Grecia, colpo di Stato, detto "dei colonnelli". Il 21 aprile del 1967 un gruppo di ufficiali dell’esercito greco guidò un colpo di stato contro il governo greco democraticamente eletto. Nella notte, carri armati e soldati occuparono tutti i luoghi più importanti della capitale Atene, arrestarono il comandante in capo delle forze armate e tutti i più importanti politici del paese; poi costrinsero il re ad appoggiare il golpe e diedero iniziò a un regime brutale che sarebbe durato per gli otto anni successivi . Il golpe fu organizzato da una serie di ufficiali di grado intermedio, senza la complicità dei comandanti in capo, che anzi furono arrestati nelle prime ore del golpe. Per questa ragione il colpo di stato fu soprannominato “dei colonnelli”, e la giunta militare venne ribattezzata “regime dei colonnelli” (“kathestós ton Syntagmatarchón”). La data del golpe, venne celebrata sulla monetazione successiva, nel 1971 e 1973. Di seguito le monete da 10 dracme 1971 e 20 dracme 1973, con il soldato armato e la fenice sullo sfondo, l'uccello mitologico scelto come simbolo per indicare la rinascita della Grecia, già ai tempi dell'indipendenza dalla Turchia. Al dritto della moneta da 10 dracme 1971, re Costantino, nominalmente Capo dello Stato, ma all'epoca già in esilio a Roma. Nella foto : Papadòpoulos, Pattakòs e Makarezos1 punto
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Ieri non avendo trovato nulla per la mia collezione dei Conti di Savoia ho colto l'occasione di tappare qualche buco di quella delle decimali : 1 Lira 1835 Genova Carlo Alberto (1831-1849) D/ CAR ALBERTVS D G REX SARD CYP ET HIER - Testa a destra , sul taglio del collo F in basso la data 1838 R/ DVX SAB GENVAE ET MONTISF PRINC PED & - Scudo Sabaudo semplice coronato , con il Collare attorno , tra due rami d' alloro ; nell' esergo il valore tra i segni di zecca T/ FERT FERT FERT in incuso tra nodi e rosette Argento 900/.. , diametro 23 mm. , peso gr. 5 , incisore : Giuseppe Ferraris tiratura : 22.909 Mir Savoia 1049h1 punto
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Prima o poi uscirà un nuovo aggiornamento, non è ancora chiaro con quali modalità. Ci sono già pronte quasi 80 pagine di Addenda & Corrigenda (tavole escluse), grazie all'incredibile attivismo del Prof. Ted Buttrey (ha quasi 88 anni, che Dio lo conservi!). Ciao1 punto
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Mi trovi d'accordo, sono stato 2 volte a Cartagine, non è rimasto nulla. La città sarà rifondata dai romani, ma tutto ciò che trovi nei musei è proprio risalente al dominio di Roma, dai mosaici del Bardo alle terme di Antonino Pio, Scipione fece davvero bene il suo dovere. Aggiungo anche che i romani batterono le proprie monete su quelle puniche in bronzo, ad esempio si trovano i sestanti repubblicani ribattuti sulle monete sarde, sia core protome che core - toro, in molti casi sono evidenti le tracce del vecchio conio; esistono anche 2 ponderali per il triente repubblicano, uno ribattuto sulla punica g: 5-6 e uno di zecca di Roma dal peso superiore g: 7 - 81 punto
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Moneta ineccepibile! Complimenti sinceri. Nel frattempo che la cerchi "perfetta", questa ti fa raggiungere il "nirvana" numismaticamente parlando1 punto
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Interessante. Metterò la foto di questa moneta accanto a quella del tetradramma di Teutamados, l’unica moneta nota di quest’altro re della Peonia praticamente sconosciuto.1 punto
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E' una medaglia molto interessante che ricorda un fatto bellico avvenuto durante la Guerra Franco-Prussiana (alleati della Prussia erano i Regni del Baden, della Baviera e del Wurttemberg) combattuta nel 1870/71. Il generale Francese Bourbaki, al comando di una Armata di 150.000 uomini, dopo uno scontro avvenuto a Belfort si ritirò precipitosamente verso Besancon senza neppure avere impiegato le proprie truppe al completo. la ritirata venne interrotta dalle truppe prussiane che respinsero i francesi verso la frontiera della Svizzera, alla quale il Generale Boubaki chiese l'internamento delle proprie truppe. La Svizzera lo concesse, obbligando i francesi ad abbandonare sul confine armi e munizioni e così - dal 1 al 3 febbraio 1871 - 87.000 uomini e 12.000 cavalli attraversarono il confine e vennero distribuiti su tutto il territorio elvetico, tranne il Canton Ticino. Al recto della medaglia è effigiato io generale Hans Herzog che - come riporta la dicitura - comandava le truppe elvetiche di presidio al confine mentre al verso compare in alto la scritta "Guerra Tedesco-Francese"e sotto "Disarmo della Armata Bourbaki". Sul valore commerciele della medaglia non mi pronuncio, non saprei : sicuramente è un pezzo storicamente interessante, ma non so quanto per i collezionisti italiani : e il prezzo la fa il mercato. Fosse mia la terrei, attendendo l'occasione di sentire il parere di qualche commerciante svizzero. Cordialmente. P.S. Non so dirti se la medaglia sia stata realizzata in argento puro, come la sigla farebbe supporre. Il ritratto è quello del Gen. Bourbaki1 punto
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Buongiorno, Potrebbe trattarsi di un bronzo di Kaunos nella regione della Caria (309-189a.C.), un diobolo forse? https://www.acsearch.info/search.html?term=Caria+Kaunos+diobol+cornucopia&category=1&en=1&de=1&fr=1&it=1&es=1&ot=1&images=1¤cy=usd&thesaurus=1&order=0&company= Il rovescio con la cornucopia postato è ruotato di novanta gradi in senso antiorario ..1 punto
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Ancora, stessa tipologia ( Core - cavallino palma) in bronzo e argento ( ar g: 2,81 - ae g: 2,29 e ae g: 3,06)1 punto
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Infatti. Quello che sconcerta di più è il fatto che si siano adoperati due pesi e due misure...anche la moneta di Farouk era una di quelle "rubate" da Israel Switt. Se avessero sequestrato quella, di queste dieci nessuno avrebbe mai saputo nulla, così come nessuno saprà mai nulla delle altre cinque che mancano all'appello delle venticinque acquisite a suo tempo da Switt. petronius1 punto
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Ciao, gli pterugi o pteryges erano delle frange di cuoio che creavano una sorta di gonnella che proteggeva il bacino e l'inguine del militare. Assunsero lo stesso nome le analoghe frange di cuoio che uscivano dalla corazza e proteggevano la spalla. In questo caso intendono che sono parzialmente visibili sotto il mantello. È un dettaglio che spesso distingue i ritratti drappeggiati da quelli drappeggiati/corazzati. Ciao Illyricum [emoji6]1 punto
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@godovski Una seria casa d'aste invia,dopo il conferimento del cliente,una conferma scritta su quelli che saranno i prezzi a base d'asta dei lotti conferiti:se l'hanno inviata anche a te questa conferma scritta tramite posta o tramite pdf che prezzi vi erano? Oltretutto tale conferma scritta deve essere firmata dal conferente,per presa visione e per accettazione, ed una copia rispedita alla casa d'aste1 punto
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Chiedo conferma a voi esperti,e come vi sembra questa moneta. Peso gr.0,57 Dia.mm.17 Mat. argento Grazie. G.d.B1 punto
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Eccomi non mi sono dimenticato, ho acceso il computer ora... ecco il 10 soldi 1833.... Scusate per le foto non all'altezza delle vostre, spero si capisca la conservazione della moneta che a mio avviso non ha circolato.. buona serata Luca1 punto
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Ciao @eracle62. Splendida monetina che ha me personalmente manca, ne erano passate un paio su un'asta Ranieri l'hanno scorso o giù di lì, ma nisba, l'ho mancata. Come dici tu tutte queste in mistura, particolarmente delicate, sono rare da trovare ben conservate, e i cataloghi le giudicano appena NC...la tua credo sia però quella con il 3 con trattino e il Gigante la giudica R...se le cerchi on line e nei vari siti di aste le vedi con il binocolo... Qualcuno ha il 5 soldi del 1838???....forse pretendo un po' troppo che dite? Non si sa nemmeno se esiste davvero!!!1 punto
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Riprendo questa interessantissima discussione mostrandovi un recente acquisto . Si tratta ovviamente di un minuto di Genova , a mio avviso e pure del venditore, attribuibile a Tomaso di Campofregoso ma che si caratterizza dagli esemplari "standard" per la legenda del rovescio anomala .... solitamente è CO NR AD RE . Prima di dire quello che ci leggo mi piacerebbe leggere qualche vostra interpretazione . @dizzeta Matteo1 punto
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Essendo a corto di monete africane inserisco questa banconota di mia proprietà. _________D____O____A L'Africa Orientale Tedesca (Deutsch-Ostafrika) fu fondata nel 1885 e cessò di esistere con la sconfitta dell'Impero germanico al termine della Prima Guerra Mondiale. La colonia era corrispondente agli attuali stati di Burundi, Ruanda e Tanganika (l'attuale Tanzania). 5 Rupie del 1905 - (era equivalente e convertibile con circa 58 grammi d'argento) €. 130,001 punto
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Camerun francese 1 Franco 1943 Bronzo € 5,00 note: Franco (1922-1945) Questa moneta presentata è la KM# 5 (no libre). Sarà coniata con la stessa tiratura sempre nel 1943 con la dicitura: CAMEROUN FRANÇAIS LIBRE (KM#7)1 punto
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Segnalo l'ottimo scambio con @Starnuto di topo. Iscritto solo da un paio di settimane, ma se il buon giorno si vede dal mattino ...1 punto
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3 - potrebbe essere un grembiule? Quest'accessorio del vestiario fa parte del rituale massonico. 5 - forse si porta un dito alla bocca, in segno di discrezione e silenzio.1 punto
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DE GREGE EPCURI Direi che tutte le monete sardo-puniche (salvo pochissime eccezioni) mostrano una scarsa abilità degli incisori; sono molto diverse dalle cartaginesi e anche dalle siciliane. In Sicilia, fra le puniche intendo dire, c'è una grande varietà qualitativa: monete bruttine, ma anche belle e bellissime, con figure di tipo decisamente greco. In Sardegna invece la "grecità" è lontana, lo stile è molto locale e spesso grezzo. Vale non solo per le monete, ma anche per templi,statue, ecc1 punto
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