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Elenco dei contenuti che hanno ricevuto i maggiori apprezzamenti il 04/29/17 in Risposte
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La mia è una domanda provocatoria, naturalmente, ma credo che possa suscitare un qualche interesse. So perfettamente che esiste una discussione sui denari di Lucca che è seguita da anni da molti utenti e studiosi ed ha battuto praticamente tutti i record di interesse. Esistono tantissime altre discussioni sui denari di Lucca che si sono esaurite in un numero abbastanza contenuto di interventi, anche perché spesso da parte di tutti si rinviava alla discussione principale di cui sopra. Come tutti sapranno, io non sono un collezionista di denari lucchesi, e le mie conoscenze si limitano a poco più di un generico riconoscimento come "denaro di Lucca". E di denari di Lucca ne posseggo pochissimi. Ma un dubbio mi attanaglia da tanto tempo. Si, perché seguendo tutte le varie discussioni sistematicamente mi capita di vedere monetine brutte, contorte, indecifrabili, .... Ma è possibile che in una monetazione durata secoli non ci siano state monete che a prima vista siano abbastanza decifrabili e ben leggibili ? Certamente una moneta brutta e contorta è oggetto di studio alla stregua di tutte le altre, anzi spesso riserva delle sorprese per meglio comprendere caratteristiche e periodi storici in cui vennero coniate. Ma credo che talvolta sarebbe possibile far vedere agli utenti e studiosi del forum anche quelle monetine che siano più gradevoli alla vista e più leggibili ad un profano cultore di monetazioni medievali. Chiedo quindi se è possibile mostrare delle belle monetine, abbastanza gradevoli e leggibili che consentano di apprezzare ancor più positivamente questa tanto discussa monetazione. Io, ripeto, ne ho pochissimi, ma per iniziare posto le foto di un denaro che non è il massimo, ma in buona parte "leggibile" ed apprezzabile, invitando gli altri utenti a fare altrettanto. Facciamo vedere i denari più belli delle nostre collezioni !!!!! Grazie per l'attenzione. (peso 0,86 gr. - diam 15,60 mm.) PS: come fotografo non sono un granché !5 punti
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Cosa ne pensate dal punto di vista conservativo di questa moneta siciliana? Anticipatamente ringrazio p.s. scusatemi per le foto, le ho fatte adesso e con il flash.4 punti
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concordo sul non toccarla, è bella così... d'altronde anche ai sovrani potevo colare il naso!4 punti
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Salve @Tinia Numismatica, condivido quanto da te espresso e mi associo al dubbio che hai espresso . Particolari quali : i numerosi crateri presenti sul dritto e rovescio alcuni perfettamente circolari in foto ne ho segnati solo alcuni , quel vuoto di metallo presente tra la nuca e la mascella di Domiziano , la sfogliazione di metallo che pare presente in alcuni punti della moneta , quelle macchie scure presenti intorno alla grande C che per me non e' patina precedente bensi scoria di metallo , la testa centrale di Domiziano che invece di essere liscia da usura presenta invece un aspetto si usurato ma che sembra rugoso , sono tutti elementi che fanno sospettare a una copia di moneta di fusione . Naturalmente quanto espresso e' vincolato alla fotografia , vista in mano potrebbe ribaltarsi tutto .4 punti
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Grazie per la provocazione Diciamo che quelli "belli", come li chiami tu, arrivano fino al 1125 (Enrico V) circa come nel caso del denaro che ci hai presentato (Matzke Tipo H3b). Dopo cominciano le grane per tutta una serie di motivi già ampiamente trattati nella discussione madre e che non riesumo anche per non allontanarsi dal criterio che hai impostato per il proseguire della discussione. Non sono un collezionista ma credo che qualche immagine significativa non tarderà ad arrivare. La difficoltà sarà poi quella di dare una classificazione corretta cari saluti3 punti
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Grazie @Rocco68 Nell'attesa di conoscere il grado di rarità dei contorni sempre se è stato stabilito, posto l'immagine della mia Piastra Firmata Securitas datemi un parere.3 punti
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Faccio mie le considerazioni di sirlad. Forse a causa della foto, ma mancano i rilievi e gli stacchi dal piano di alcuni particolari( tipo il fiocco della corona di Domiziano) manca la profondità del cavo dell'orecchio e delle ciocche. Manca la definizione dei ritratti solo rovescio, mentre nell'altro esemplare postato i tratti somatici e fisici sono molto evidenti , i rilievi della sc sono ad un livello molto più alto del resto della raffigurazione, la perlinatura e disomogenea e i livelli della moneta tra parte interna alla perlinatura e parte esterna sono su due livelli differenti. Il tondello sembra presentare un accrescimento sulla circonferenza esterna che mal si lega con le monete originali ma che è caratteristica delle contraffazioni di vecchia data.....etc etc etc. diciamo che senza una osservazione diretta che dimostri il contrario , per ora la considero una copia.3 punti
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Ciao aggiungiamo un ulteriore denarietto della serie LIMES questa volta di S. Severo e direi anche in ottime condizioni. Questo arriva dalla Francia fa riferimento al RIC 221e sul Sylloge pubblicata su Ticinum è al n° 54 mm 17,67 gr 2,51 e qui non vi sono dubbi sulla coniatura e aggiungerei anche di ottima fattura, il che voterebbe a favore della coniatura di necessità operata dallo stato. Silvio2 punti
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Ci proverò... Ora si continua con il "Duetto" cioè il 2 quattrini del 1826. 2 Quattrini o 8 denari del 1826 materiale rame (Cu) peso 1,9 grammi ø 18mm C/ liscio D/ DUCATO DI LUCCA *(a sei punte) al centro stemma con giglio R/ 2 QUATTRINI 1826 moneta catalogata Comune coniata in 192.680 pezzi ecco le immagini della mia.2 punti
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Salve, ce ne sono due che mi fanno impazzire: - la 1/2 piastra con il Porto di Ripetta pubblicata da @Veridio - la Piastra con la fontana del Pantheon pubblicata da @Martin_Zilli Vorrei letteralmente "entrare" nella chiesa barocca presente sul rovescio della prima moneta2 punti
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Buona sera, @adolfos se per rotazione di conio intendi una ribattitura direi che potrebbe essere così, di seguito posterò un esempio proprio di una ribattitura che, seppur di gran lunga piu comprensibile, rende confuso il monogramma del dritto in maniera simile a quello dell' esemplare di @scacchi che è molto più consunto e in cui si nota "ben" visibile solo la parte superiore del monogramma, il resto è confuso ma non per questo così misterioso..........personalissima interpretazione.2 punti
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Buonasera guardi questo link http://www.tuttonumismatica.com/topic/2828-una-medaglia-per-la-scuola-dantesca-napolitana/ parlano anche della sua medaglia. saluti2 punti
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Tra le monete che preferisco primeggia "L'ANGELO CHE LIBERA S.PIETRO DALLA CELLA", questo rovescio e' stato utilizzato sia per uno dei testoni di Roma della S.V. 1590 sia che per un testone di Gregorio XIII. e il testone della S.V. 1591 con il RE DAVID inginocchiato sull'altare......2 punti
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Buonasera @Brios i due conii si sono scontrati senza il tondello di mezzo (una battitura a vuoto, in pratica) e quindi si intravede la P di PIVS; ovviamente speculare. Spero che l'immagine rielaborata (dove in pratica il diritto viene visto come se fosse il conio) ti renda tutto più chiaro: Buona serata, Antonio2 punti
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Con piacere segnalo questo importante appuntamento in programma ad Aquileia il prossimo 8 maggio, con la presentazione del volume 12 del Medieval European Coinage, dedicato all'Italia settentrionale.1 punto
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Salve a tutti, da molto tempo non scrivo sul forum, lo faccio ora con grande piacere postando questa monetina che ho appena acquistato. Si tratta di 2 lire 1957 "prova" del Vaticano (Pio XII). Si discosta moltissimo dalle monetazioni che di solito frequento, tanto che avrei bisogno di porvi alcune domande. La prima è se qualcuno ne conosce il peso e il diametro esatti (io ho indicazioni solo per la serie completa e non per le singole monete, quindi non ho i dati). La seconda riguarda la rarità. Il perito che l'ha chiusa l'ha indicata come R5. Anche il venditore l'ha considerata tale. Io consideravo queste prove come R4, il Gigante riporta un R4 per la serie completa. Mi chiedevo: si può parlare in modo comodo di R5 per una moneta del genere con tiratura di 50 esemplari? O sarebbe più consono parlare di R4 dovendo considerare altri parametri (apparizione sul mercato ecc...). Mi direte: ma che te frega? E' solo una curiosità. Mi sono allontanato dai miei soliti interessi proprio per potermi permettere una rarità del genere senza spendere troppo. Ringrazio tutti in anticipo!!1 punto
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buona sera a tutti, @miroita bella idea, anche perché gli esemplari più belli e leggibili come già detto da Adolfo appartengono tutti ad un periodo già ben inquadrato e non riservano quasi mai grandi sorprese, insomma non dovresti con questa discussione "rubare" il lavoro a nessuno e qualora comparisse un pezzo "anomalo" non faremo altro che duplicarlo in denari di Lucca giusto per non disperdere il materiale più interessante , sarà anche un modo per esercitarci ad una corretta classificazione essendo ben visibili i particolari stilistici che caratterizzano i vari sottogruppi, non posso che essere d'accordo con Adolfo sull' attribuzione di questo tuo esemplare (H3b) d'altronde non ne sbaglia una con quelli brutti figuriamoci questi.PS questo tuo pezzo che definisci "non il massimo, ma in buona parte leggibile" equivale ad un FDC assoluto con fondi specchio di altre monetazioni, complimenti.1 punto
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Ha fatto bene, non è un problema spostare la discussione. Normalmente le sezioni specifiche sono dedicate per l approfondimento, mentre la sezione identificazioni, per avere le immediate informazioni su pezzo del quale non si conosce molto. È Cmq fondamentale avere delle immagini del pezzo che vorrebbe identificare. Grazie Skuby1 punto
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5 soldi per genova, ecco il link....ciau https://numismatica-italiana.lamoneta.it/moneta/W-GE33/71 punto
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Sicuramente non rientrano tra le dieci più belle monete pontificie ma meritano una citazione per essere le ultime grandi monete dello Stato pontificio, le successive emissioni saranno piuttosto noiosette anzi che no1 punto
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In effetti questo che ritengo decisamente più autentico ha tutto un altro aspetto !1 punto
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Ecco la scheda con anche 1 lamina che assomiglia molto alla tua, a volte le lamine le riempivano di stagno o piombo https://numismatica-italiana.lamoneta.it/moneta/W-ME492A/91 punto
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Ciao. Indubbiamente curiose queste "prove" in argento .986 del Vaticano e ciò sia perchè battere in argento la "prova" di una moneta il cui metallo previsto per la sua coniazione è l'Italma, rappresenta già una singolare anomalia ma anche per il titolo dell'argento impiegato nella lega (.986), che non ha alcun riscontro o precedente nella monetazione argentea repubblicana o vaticana. Come scrive Domenico Luppino nel Suo libro "Stato e Collezionismo, Indagine sulla numismatica", il fatto che manchi del tutto un riferimento all'emissione di queste prove persino nella pubblicazione ufficiale della Santa Sede "Le monete dello Stato della Città del Vaticano" e che anche altri Autori (Muntoni, Orsini, De Guido, Pagani) abbiano commentato molto superficialmente e sbrigativamente queste emissioni, sembra dimostrare la "piena consapevolezza che i suddetti esemplari, pur riportando la dicitura prova, non potevano rientrare nella tipologia monetale (quella appunto delle prove e dei progetti),..."(pag. 97). Quanto al grado di rarità di queste "prove", in un'altra pubblicazione di D. Luppino "Prove e progetti: Area geografica italiana", il tondello in argomento viene considerato 4 volte raro (pag. 51). Saluti. Michele1 punto
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quadrati e cerchietti, 120 grana Sebeto di Carlo III, o 120 grana firmata securitas, o 120 grana busto e con stemma al R1 punto
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Si e gli agguati arrivano dai posti dove si "dovrebbe" esser sicuri,ma purtroppo son 2 le cose,o gli esperti che controllano le monete non son cosi esperti,oppure come presumo sia,le monete problematiche le fanno passare mettendoci un prezzo basso di partenza e cosi giustificano il tutto.1 punto
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Domenico Promis nel 1853 nel suo "Monete della Zecca di Asti" pubblica sul frontespizio quella che lui interpreta essere una tessera metallica del Consiglio di Ragione di Asti, datata alla seconda metà del XIII sec. Le leggende sono le seguenti. D/ + DENARII al centro C S/I O (COSI) R/ RATIONIS al centro A E/T S (ASTE) ottenendo Denarii Consilii Rationis Astensis. Allego di seguito l'immagine e la pagina del Promis... conoscete altri riferimenti bibliografici relativi a tale tessera?1 punto
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Ciao Falanto : il bottone di cui ti mostro la foto rende l'idea di come fosse un bottone dorato delle medesima tipologia del tuo. Tieni presente che non tutti i bottoni erano sottoposti a doratura, un uso durato ancora due secoli dopo soprattutto per le divise degli ufficiali. La truppa di norma indossava divise i cui bottoni non venivano dorati, ti basta sfogliare un qualsiasi volume di uniformi ; sulle divise italiane spesso venivano usati bottoni "di frutto", cioè di legno robusto. Saluti. @falanto1 punto
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Io parlavo del primo e tu mi hai messo in dubbio anche il secondo..[emoji6] [emoji6]1 punto
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carissimo per le mie non "altissime" conoscenze, concordo su questa attribuzione a Costantino IV, soprattutto stilisticamente (capelli, naso e occhi) quelli di Giustiniano II sono molto spesso su tondelli ben più irregolari (e mediamente forse un po' più leggeri), tuttavia ne ho visti con legende parzialmente "migliori" di quelle presenti sui Costantino IV. quelli di Costante II sono i più facili da riconoscere grazie al barbone1 punto
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numero 1 Odoacre questa siliqua è forse la prima moneta "ufficiale ma non romana" coniata in Italia.... come dire, la storia in meno di 1 grammo di argento.... http://www.britishmuseum.org/research/collection_online/collection_object_details.aspx?objectId=984226&partId=1&searchText=odovacar&page=11 punto
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La patina è stata uno dei motivi della "attrazione" SI trovano ormai troppo spesso denudate!1 punto
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Rutter , in Historia Numorum Italy al n. 2158 censisce un triobolo di pari soggetto al rovescio , ma con testa femminile al diritto = SNG ANS 419 . Non ho fotografia di questo triobolo .1 punto
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Arrivato finalmente anche a me, l'ho letteralmente divorato, non posso che ringraziare di nuovo Mario @dabbene e aggiungermi alla lista, già lunghissima, di quanti hanno apprezzato questa straordinaria iniziativa. E' difficile trovare le parole per dire cose che non siano già state dette, mi fa piacere apprendere che è quasi pronto un secondo numero, mentre questo primo sta avendo una grande diffusione...che altro dire dunque, se non ad maiora? petronius1 punto
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.....detto questo, e per ritornare alla tua richiesta, ti faccio vedere la mia preferita di Ferdinando I ..... lato A1 punto
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Asclepia cerco di prendere monete in alta conservazione, dove posso e riesco, sia a trovarle sua a comprarle?.. Per le foto da me postate puoi tranquillamente usarle.. Bel pezzo anche il 41, un consiglio, gli darei una passata con vasellina e un cotton fioc per togliere un po'di quel nero... complimenti Luca1 punto
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Veramente stupende @Veridio! Ecco le mie 10 preferite, purtroppo solo due di esse sono in mio possesso.1 punto
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Giusto perchè ho rifatto le foto......ma l'avevate gia' vista in questa discussione. .....e poi se @galaad rivede la mia....non si compra la 1817 che gli hanno proposto.1 punto
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@francesco77 @Rex Neap Buona questa! In effetti... l'Asta Ranieri 11 presenta alcune medaglie strettamente connesse a questa discussione (che mi fa piacere vedere di nuovo riemergere). A questo proposito vorrei aggiungere qualche dettaglio... Per il lotto 38 (e 39) rimando a quanto ho scritto nella discussione sulle medaglie nelle aste (LINK) ricordando che, anche se con data 1811, la medaglia in bronzo fu distribuita in 12 esemplari e solo in occasione dell'Esposizione del 1810. *** Venendo al lotto 56, abbiamo qui una Medaglia d'Argento di III classe assegnata in occasione dell'Esposizione di Belle Arti del 1841 a Teodoro Avellino. Sempre per quello che ho scritto nell'altra discussione, la classificherei (in aggiunta agli altri) col codice MDR 26a Ecco qui dagli «Annali Civili del Regno delle Due Sicilie», 1841, vol. 25, fasc. 50, pag. 152, un particolare dell'elenco dei premiati appunto con medaglia d'argento di 3a classe dove figura il "nostro": Se poi siete curiosi di sapere che cosa espose per meritarsi il premio... vi accontento subito. La fonte, in questo caso, è il Catalogo delle opere di belle arti esposte nel Palagio del Real Museo Borbonico il dì 30 maggio 1841, Napoli, Stamperia Reale, 1841, pagina 10: Curiosità aggiunta alla curiosità: secondo quanto riportato sul «Giornale del Regno delle Due Sicilie» (n. 87 del 26.1.1842 pag. 19) il bravo Teodoro, così come gli altri premiati, poté ricevere la sua medaglia in occasione della distribuzione dei premi che avvenne esattamente il 30 gennaio 1842. *** Assai interessante, anzi direi moooolto, anche il lotto 63, dove abbiamo una Medaglia d'argento di I classe conferita a Beniamino D'Elia in occasione della Mostra del 1851 e che classificherei come MDR 27b Intanto ricordiamo il "giallo" della data... Come vedete dal rovescio c'è scritto "XXX maggio", ma questo si spiega col fatto che è stato usato in altre occasioni. Per la stessa Mostra, sugli esemplari in Bronzo (almeno per quanto emerso fino ad oggi), c'è scritto IV ottobre e non ci sono i rami intrecciati (vedi MDR 28). Inoltre, il Catalogo della Mostra dice chiaramente che la rassegna si tenne il (o a partire dal) 1 ottobre... Ad ogni modo... fino ad ora non mi è stato possibile reperire l'elenco dei premiati perché ci troviamo nel periodo di "buco" degli Annali Civili quindi, se mai lo si troverà, bisognerà cercare altrove... Però ho il Catalogo della Mostra. Ecco quindi che cosa fece meritare al bravo D'Elia la medaglia. Fonte: Catalogo delle opere di belle arti poste in mostra nel Real Museo Borbonico il dì 1 ottobre 1851, Napoli, dalla Stamperia Reale, 1851, pagine 18 e 29 A questo punto aggiungo un'ultima considerazione: Beniamino D'Elia fu premiato, sempre con Medaglia di I Classe, anche nel 1855. E quella medaglia pure è stata ritrovata... è infatti proprio quella pubblicata da Pietro e da Francesco al n. 30 del loro saggio sul Bollettino del Circolo Numismatico partenopeo del 2015 (vedi MDR 30 a p. 275) e che era presente sul catalogo NAC 47 del 2008 al lotto 545. Certo... due medaglie di anni diversi conseguite dallo stesso artista non è una cosa comune... Da notare ancora il peso: quella del 51 (Ranieri 11 lotto 63) pesa 70,96 grammi; quella del 55 (NAC 47) era scesa a 56,86. Un'altra I classe del 55 presente nella Varesi Utriusque Siciliae del 2007 (conferita a Uriele Vitolo) era data a 50,2 grammi.1 punto
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Answer is 16.300.000 pieces coined by Rome and Milan Mint toghether in 1887. Rome mint used identical milan coin stamps. Huge silver quantity considering other coin productions too.1 punto
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Quando E.F. diventa duca mantiene la contea di Asti fuori dal ducato mantenendo il titolo di Conte. Quindi al D/duca al R/ Conte Quindi I tipo E. F. con De cioè quando era solo Conte IO tipo E.F. conDux cioè quando era duca diSavoia Conte di Asti. Sono due periodi ben definiti Spero di essermi espresso bene. Blaise1 punto
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Mio padre aveva già delle sterline e marenghi di poco valore li aveva acquistati giusto per avere un po di oro in casa perché essendo del 1941 mi raccontava spesso che grazie all'oro di sua madre erano riusciti a sfamarsi in tempo di guerra o subito dopo ma dentro di se aveva cmq un amore per la storia e la numismatica.Quando ho compiuto 9 anni mi ha regato una sterlina del 1963 per la mia promozione a scuola, mi pare fosse la terza elementare. Successivamente ho acquistato e venduto altri marenghi e sterline ma quella è sempre lì tra ducati veneziani fiorini e monete del regno. È la piu brutta la meno costosa e la meno antica ma è la mia chiave di accesso a questo mondo. Chiunque si chiederebbe che cavolo ci fa sola soletta tra monete secolari .Grazie a quella oggi colleziono monete che mio padre vedeva solo nei libri di storia e forse adesso colleziono anche un po per lui. Ho 36 anni da compiere e non ho figli ma se dovessi averne cercherò di innescare a lui o lei questo benefico virus che apre le porte a una miriade di interessi storici e culturali.1 punto
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