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Elenco dei contenuti che hanno ricevuto i maggiori apprezzamenti il 05/01/17 in Risposte
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Siamo nel pieno del triennio Crispi, quel periodo in cui in maniera sempre meno nascosta si iniziò a creare una linea di dissenso nei confronti di quel Re che era stato chiamato "Buono". Molto legato al Crispi, di cui condivideva la linea politica forte, Umberto I vide dal 1894 al 1896 la sua popolarità (e quella del suo primo ministro) calare nella stima di molti italiani. Sono gli anni della firma allo "stato d'assedio" in Sicilia, della guerra in Africa che portò ad Adua. "Menelik" è un nome che rimbomba nelle teste italiane, al pari di quello del generale Baratieri che fu ritenuto ufficialmente l'unico responsabile della disfatta coloniale del 1 marzo 1896. Così, come era successo a Depretis, Crispi è portato alle dimissioni da una sconfitta sul suolo delle colonie, un suolo che in Patria era stato caricato di un fortissimo valore simbolico. Al grido di "Viva Menelik" in molte città gli italiani si dissociano da un eventuale prosecuzione delle ostilità, addirittura i moti popolari ampliano l'oggetto di contestazione inglobando tutta la politica coloniale. Le dimissioni di Crispi sono auspicate perfino dai suoi più stretti collaboratori, il Re è costretto a cambiare nuovamente capo del Governo. Di seguito – in due scatti non standardizzati – la prima data (1895) del centesimo di Umberto I, quel Re che agli occhi di molti ormai non era più tanto Buono... Buona giornata, Antonio5 punti
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Avevo dimenticato di averla nella mia collezione sono passati quasi 40 anni... quanti ricordi. ____ ____4 punti
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DE GREGE EPICURI @VignoLa sigla SM in esergo, seguita dalla iniziale della zecca e dal numero della officina, inizia almeno dal 293 d.C. con le monete di Diocleziano e colleghi della tetrarchia; se ben ricordo, all'inizio non tutte le emissioni avevano questa caratteristica, come succede dal 295. Ad es. fra le prime monete: SMT significa Sacra Moneta Ticinum. Invece,SMKA significa: Sacra Moneta Cyzicum, prima officina. Tieni conto che "moneta" non ha il significato italiano, ma quello di "zecca". Perchè la zecca era definita "sacra" alla fine del 3° secolo? In realtà le zecche e la monetazione erano "sacre" da sempre, poste sotto la protezione di Giunone ma anche di altri dei. La falsificazione della moneta era considerato "alto tradimento"verso lo Stato e l'imperatore, e anche in qualche modo "sacrilegio". Ma probabilmente Diocleziano ha accentuato questo aspetto, così come ha accentuato l'investitura "sacra" dell'imperatore (protetto da Ercole o da Giove, ad Occidente ed a Oriente). La sacralità dell'origine della moneta (non solo di quella romana) è però un problema diverso, ed è un'ipotesi approfondita dallo storico ed economista tedesco Laum, all'inizio del '900.4 punti
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Buongiorno a tutti. Con grande piacere sarò presente al convegno. Se ancora possibile potreste aggiungere un posto a tavola? Memore della convivialità delle passate edizioni non potrei assolutamente mancare. A presto.4 punti
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Cari amici, volevo condividere con voi la soddisfazione per il souvenir del classico mercatino domenicale. E' il mio primo modulo piccolo, dal momento che io sono un appassionato di piastre - sarà anche per la vista da talpa. La moneta non è certo in alta conservazione ma la trovo deliziosa, l'ho preferita a una sorella gemella senza graffi di conio non per i 5 euro in meno che costava questa ma proprio perché mi facevano sorridere i graffi su una moneta così piccola, che pare imitare le sorelle grandi da 120 grana. Insomma è stato amore a prima vista, quella sensazione che anche voi ben conoscerete di non volere UNA moneta ma QUELLA moneta, che sentite già vostra e che sapete farà fieramente parte della vostra raccolta. Un caro saluto3 punti
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Nel dicembre 1815 si recò a Bologna Tommaso Mercandetti e vi rimase per circa 6 mesi. Era stato allontanato da Roma per presunte simpatie Napoleoniche e non monetò più nella capitale nonostante si trattasse del più bravo incisore Pontificio, di certo molto superiore ai fratelli Pasinati che non conoscevano bene l'arte di incidere monete (erano discreti medaglisti). Bologna "visse" per i successivi 15 anni di coni e punzoni approntati dal Mercandetti ed adattati dall'incisore locale Nicola Busi. Invito chi sia interessato a leggere l'articolo apparso nel gennaio di quest'anno su Panorama Numismatico "Tommaso Mercandetti e Nicola Busi: a scuola con il maestro" a firma Vigna, Chimienti, Cassanelli.3 punti
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Spero di fare cosa gradita fornire una rapida panoramica delle emissioni coniate dalla zecca di Mateola (o Mateolum), senza pretesa di fare un vero Corpus. MATEOLUM: 210 – 150 a.C. 1 SEXTANS unciale AE (5,54-2,84 g; media: 4,01 g) diam. 16-17 mm D/= Testa di Atena a destra, con elmo corinzio; sopra, oo R/= Leone accovacciato a destra, con la testa volta frontalmente, regge con la zampa sinistra lancia appoggiata sul collo; a destra, monogramma dell’etnico (MAT legato). Rif: Garr. t. XCV, 43; H.N., p. 90, 796 L. Sambon 1 g. 5,54 Copenhagen, SNG 666 g. 4,56 Heritage 387, 23.ix.2005, 12001 g. 4,56 Berlin, Beschreibung 1894, 1 g. 4,44 Berlin 4 g. 4,42 * Triton V, 15.i.2002, 40 g. 4,14 Morcom SNG 208 g. 4,11 Paris, FG 644 g. 3,75 London, BM 1851-5-3 69 = BMC 1 g. 3,63 Milano, SNG 110 g. 3,62 Berlin, Beschreibung 1894, 3 g. 3,31 Bertolami 29, 22.iii.2017, 22 g. 3,26 Berlin, Beschreibung 1894, 2 g. 2,84 2 UNCIA unciale AE (3,24-2,33 g.; media: ) diam. 13-15 mm D/= Testa di Atena a destra, con elmo corinzio; sopra, o R/= Ercole nudo a destra, si appoggia alla clava, con la destra sulla schiena; a sinistra, monogramma dell’etnico (MAT legato) Rif: Garr. t. XCV, 44; H.N., p. 90, 797 London, BM 1851-5-3 70 = BMC 2 g. 3,24 Milano, SNG 111 g. 3,04 Berlin, Beschreibung 1894, 7 g. 2,80 Berlin, Beschreibung 1894, 6 g. 2,73 London, MB TOW = BMC 3 g. 2,66 Paris, D 4098 g. 2,57 Bertolami ea. 18, 26.iv.2017, 18 g. 2,56 * CNG ea. 130, 4.i.2006, 39 = CNG 61, 25.ix.2002, 23 g. 2,54 Berlin, Beschreibung 1894, 5 g. 2,33 3 SEMUNCIA ? unciale AE (1,60 g.) diam. 12 mm D/= Simile R/= Cornucopia; a sinistra, monogramma dell’etnico (MAT legato). Rif: Garr. t. XCV, 45; H.N., p. 90, 799 Napoli, Santangelo 1898 (attribuita a Gnathia) = L. Sambon, 2 g. 1,60 4 UNCIA unciale AE (2,25 g.) diam, 11 mm D/= Testa laureata di Apollo a destra; a sinistra, monogramma dell’etnico (MAT legato). R/= Due torcie decussate; sotto, stella; a sinistra, A ; a destra, P Rif: Garr. -; H.N., p. 90, n. 798 (UNICUM ?) Berlin, Beschreibung 1894, 8 g. 2,25 (acquistato da Friedlaender a Barletta, a N-E di Apulia)3 punti
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Quando un giorno vista l'ora è appena finito e un nuovo giorno è appena cominciato (mi sento un po' Marzullo ora che è passata mezzanotte ) scusa l'incipit ma mi è venuto così.... Comunque tornando alla moneta...capisco perfettamente quella passione a prima vista che nasce per una moneta che non è meravigliosa ma è il tipo giusto per la nostra collezione e quindi è più che meravigliosa, è quella perfetta per noi. Ottima monetina con un sacco di fascino, proprio bella da vedere.3 punti
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Carissim*, il 13 giugno, alle ore 16, presso la Sala Napoleonica di Palazzo Greppi a Milano, sarà presentata la seconda edizione aggiornata del volume di Lucia Travaini, La monetazione nell’Italia Normanna. Si tratta di un volume fondamentale per la storia degli studi di questa tipologia di monete, la cui prima edizione risale a oltre vent’anni fa. In questa seconda edizione è stata inserita la ristampa anastatica della prima edizione ma è stato aggiunto anche un aggiornamento altrettanto importante. Oltre all’autrice saranno presenti ospiti che sicuramente varrà la pena di ascoltare. Un caro saluto, Teofrasto2 punti
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Buongiorno a voi, chiedo una cortesia, sperando che qualcuno possa aiutarmi. Avrei bisogno di controllare a quale/i pagina/e della Miscellanea Numismatica (Venezia, 1867) di Carlo Kunz corrisponde quella che allego qui sotto: questa è la pagina della ristampa dell’opera di Kunz pubblicata postuma sulla RIN del 1897. Sulla RIN è la p. 79. Qualcuno che possiede l’edizione originale del 1867, può postare l’immagine della/e pagina/e corrispondente/i? Grazie e buon rendere, Teofrasto2 punti
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Moneta russa d’argento da mezzo rublo o 50 copechi, 1925: un invito all’unione dei lavoratori di tutto il mondo. Indicata per il Primo Maggio, direi. Argento 900/1000: 9,948 g, 26,67 mm.2 punti
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Non mi stancherò mai di ripeterlo, le monete sono storia viva, parafrasando il Maestro Mario Traina...ma solo per chi ha interesse e curiosità per l'approfondimento di ciò che attorno al documento moneta sta, aggiungo io...buona sera a tutti.2 punti
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Può essere una ipotesi più che valida asclepia... Posto l'ultimo taglio per il ducato di Lucca ringraziando tutti i partecipanti a questo bellissimo post e se possibile, da qualche curatore, da mettere tra quelli importanti che rimangono sempre in alto nella sezione... Luca Metto foto con luce diversa2 punti
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Eccoci qua! Come giustissimamente detto da @numa numa ci sono anche gli "antiquiores", ovverosia le più "antiche" tra le monete pontificie. Infatti per "antiquiores" si intendono i denari d'argento coniati dai pontefici dalla fine del secolo VIII alla metà del secolo X. E allora come non annoverare in questa classifica il più "antico" degli antiquiores? Eccolo: Adriano I (772-795). Roma, Denaro Dritto: • HADRI • • ANVS PP busto di fronte / una I e una B a lato Verso: VICTORIA DNN tre punti a triangolo. Croce potenziata su gradini / R M ai lati / CONOB in exergo Si tratta della prima vera moneta dell'intera serie papale. Infatti, come riportato da Muntoni e da altri autori si conoscono pezzi in bronzo di Gregorio III e del suo precedessore Zaccaria, di solito di forma quadrilatera, che vengono in genere definiti tessere. Questi pezzi sono con estrema probabilità dei pesi monetali: essi sono infatti di due misure che corrispondono, per il peso, al solido e al tremisse bizantini, corrispondenza che difficilmente può essere frutto di semplice coincidenza. Adriano fu il primo Papa ad affrancarsi politicamente dall'Impero d'Oriente2 punti
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Ciao Mario, io quel giorno lavoro, ma farò di tutto per esserci ed è molto probabile che riesca. Sì, hai ragione su tutto quanto hai scritto. C’è grande fermento e questo di per sé è già estremamente positivo. Ma il fatto che ci sia uno strumento come questo forum è forse ciò che in questo momento fa la differenza. Esso infatti consente di fare conoscere ad un grande numero di persone notizie ed eventi che altrimenti rimarrebbero semisconosciuti. E’ la potenza della Rete ed è uno dei punti di forza de LaMoneta. ? Un abbraccio a tutti, Marco2 punti
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Tu ci sarai comunque Marco ? cerchero' di esserci anche per salutarti e salutare chi ci sarà' , tra l'altro faccio una riflessione qui ma potrei farla nell'altra discussione attigua su Arslan che vedo ospite anche qui, Milano a livello numismatico ha grandi potenzialità di interesse, lo e' sempre stato, ma mai credo come in questo periodo stiano uscendo, e questo ovviamente mi fa a livello personale e da milanese un enorme piacere, fermenti e interessi. Domani sera, lo posso già dire, al CCNM ci sarà per Arslan il pienone, se abbini eventi interessanti e con relatori importanti, Milano c'è, però tutto questo bisogna anche comunicarlo, se no non lo sapranno. Il forum aiuterà a livello comunicativo , il gruppo milanese in particolare se ne farà carico, tutte queste iniziative importanti, Ambrosiana d'altronde docet, 40 a numero chiuso bruciati in qualche giorno e se si poteva chissà dove saremmo arrivati, e' nostro dovere non disperdere questo potenziale e reale interesse che c'è e nasce anche in diversi giovani , un caro saluto, Mario2 punti
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Sicuramente il medagliere di Berlino è il più ricco di esemplari di Mateolum, ma mancano le foto digitali a colori nel suo sito. Stranamente mancano nel medagliere di Napoli, salvo la rarissima semuncia, forse nota in unico esemplare, che era stata erroneamente attribuita a Gnathia. Ovviamente mancano informazioni sulla presenza di esemplari di questa zecca nei medaglieri pubblici pugliesi.... La serie di Mateolum è stata in passato datata al 250-217 a.C., ma sembra più corretta la cronologia di Historia Nummorum, 210-150 a.C., quindi dalla guerra annibalica fino alla metà del II secolo a.C. E' una forbice cronologica molto ampia, ma a mio giudizio si inserisce nella produzione di standard unciale e semiunciale durante la prima metà del II secolo a.C., durante la fase della ricostruzione dopo la fine della cruenta guerra annibalica.2 punti
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Il catalogo Egger lo trovi qui: http://digi.ub.uni-heidelberg.de/diglit/egger1913_04_17/0001 A sinistra, al centro c'è un tasto freccia: cliccandolo puoi scaricare il catalogo in pdf2 punti
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Brani di STORIA che non si trovano nei libri di storia che insegnano a scuola. La numismatica è il tesoro culturale che speriamo non vada mai disperso. Dalle monete abbiamo tanto da imparare, perché studiando le monete andiamo alla ricerca di notizie che arricchiscono il nostro bagaglio culturale e scopriamo cose e situazioni che neanche mai avremmo immaginato.2 punti
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@miroita magari cambiando regnante le cose migliorano... che ne dici di questo Ugo (dalla NAC 50)? (Mi fa morire il titolo della discussione...sembra un urlo di disperazione eheh) Un caro saluto, Antonio2 punti
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A questo punto mettiamo anche il doppio carlino coniato al termine del Sacco Tutti i papi a partire da Clemente VII porteranno la barba, fino al 1700 con Clemente XI.2 punti
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Bella discussione. Ritorno all'origine e posto un 2 lire più bello di quello di kuenker all'inizio ?2 punti
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in effetti lo stemma del Pacca, quando e nitido, e veramente bello Per lo scudo invece, dipende se e' il conio era gia' fratturato (e quindi schiacciato al centro) o no...... Daniele2 punti
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Volevo aggiungere anch'io qualcosa a questa bellissima discussione aperta da Michele, che ha piacevolmente arricchito con dettagliate note storiche. La prima piastra Papale, il nominale piu' imponente come modulo che ha eguagliato i Ducatoni e Talleri coevi delle Signorie e Principati Italiani. Come ricorda Sixtus78 e' con Sisto V che lo Stato Pontificio introduce la Piastra, un tondello d'argento di 42mm al peso di c.a 31,5 gr. e le prime vengono battute a Roma, Montalto e Ancona. Personalmente e' proprio una delle prime che preferisco di tutta la serie........2 punti
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@scacchi A parte eventuali limature di metallo e altro, trattandosi di specie in mistura i margini di tolleranza dei dati ponderali sono abbastanza ampi. Circa le imitazioni marchigiane ne fa accenno Finetti 1987 con riferimento a D. Herlihy, Pisan coniage........, 1974. Altre notizie non conosco. Purtroppo non ho a disposizione il testo. Ma perché hai qualche idea in proposito? @avgvstvs @margheludo Che fate? Ci tenete sulla graticola? cari saluti2 punti
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Buon 1° Maggio Lo so ... dal punto di vista iconografico non la si potrebbe definire una tra le 10 più belle monete veneziane, ci sono in lizza gran parte delle oselle; alcune hanno caratteristiche preminenti, sia per le immagini, sia per il significato che racchiudono; ci sono poi alcuni ducati/talleri che, perlopiù rarissimi, hanno un indiscutibile appeal, però .... Però io ci infilerei nella lista anche la Lira Tron. Il ritratto del doge non è certo bello, è vero, però è quasi unico nel contesto della monetazione veneziana; senza dubbio lo è per diffusione e poi è la prima lira monetata. Che dite, è sufficiente per farla ritenere bella? Io ce la metto. saluti luciano2 punti
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C'è di tutto, e come ben sai sono monete che meritano -quando possibile- analisi approfondite.2 punti
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Non ne ho ma rimangono il mio sogno... per averne una sacrifico mezza collezione. Galeazza per il Levante detta anche Leone per il Levante.2 punti
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@Rocco68..io dico la mia; dato che sto cercando di capire perchè su alcuni coni ci sono le A senza traversa...e non solo sull'argento, ma molte su alcune annate del rame...sono curioso di vedere un conio con Λ anche sul Carlino.....avrò la foto, se esiste, altrimenti dovranno dirmi che non esiste. Adesso, considerato che chi fa catalogare monete, o anche chi non lo fa, ma per Prassi riporta monete errate, ma poi aspetta qualcuno (come me) che "spiffera" tutto, perchè ha studiato a fondo, e di conseguenza ... leggendoMi aggiorna e fa aggiornare, senza studiare, sono un pò stufo di questa situazione. Visto però che tieni tanto a questo nominale e come detto altre volte, quando mi si chiede, da amici, non mi sottraggo,...chi ha generato l'errore del SICIL 1788 è stato il Pannuti e Riccio. Qui ci sono le prove:2 punti
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Medaglia benedettina ovale (da rosario), bronzo/ottone del XVII sec. (metà circa) probabile produzione spagnola.- D/ Madonna di Montserrat con Gesù Bambino che tiene una sega da falegname nella mano dx, anepigrafe.- R/ S. Benedetto da Norcia in abiti da monaco, in alto a sx il corvo (suo attributo), scritta: .SA[NCTUS]. - .BEN[DICTUS]., iconografia del santo non comune. Ciao Borgho.2 punti
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Con questa logica allora tutte le monete hanno messaggi nascosti... E' verissimo che simboleggiano saggezza, forza e bellezza ma il collegamento logico è un pochino allucinato. A questo punto potrei più o meno dire che la foglia di Taro sulla moneta da 1 Centesimo delle Cook Islands rappresenta la protezione e quindi "che la protezione dal male scenda su di noi"2 punti
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tre copie sono arrivate al circolo Astengo di genova e hanno suscitato grande interesse e sono state prese volentieri dai soci2 punti
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Buon primo maggio a tutti, stavo risistemando un lotticino di tre follis comprati tempo fa, ed ho capito che devo rifarmi gli occhiali da vista perché non ci capisco niente il segno di zecca potrebbe essere una A ouna R ed anche con il ric faccio fatica ad identificarla quindi devo chiedere il vostro parere pesa 10.5g ed è ben centrata per questo la avevo presa pensavo così di riuscire a fare meno fatica grazie a tutti.1 punto
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Ciao Rocco68, apprezzo molto la tua gentilezza ti fa ONORE. Non so se ci conosciamo di persona , frequenti i convegni? non mancherà occasione per un con Stima Michele1 punto
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Grazie a tutti per i Vostri contributi! Se continuiamo così riusciamo davvero a presentare e contestualizzare i tondelli che hanno segnato la storia della monetazione pontificia. Adesso sono al lavoro ma stasera provo a vedere se riesco ad aggiungerne un altro... ;-) Michele1 punto
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ciao, devi stare attento se ai intenzione di pulirla, essendo molto incrostata da varie spessori di sporco, credo che sia AR- acqua sapone e spazzolino, ciao.1 punto
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Caro @mfalier, come ho già scritto sopra fino alla fine di dicembre. Un caro saluto MB1 punto
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... questo è il mio 91....ha la treccia.1 punto
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@francesco77 @Rex Neap Buona questa! In effetti... l'Asta Ranieri 11 presenta alcune medaglie strettamente connesse a questa discussione (che mi fa piacere vedere di nuovo riemergere). A questo proposito vorrei aggiungere qualche dettaglio... Per il lotto 38 (e 39) rimando a quanto ho scritto nella discussione sulle medaglie nelle aste (LINK) ricordando che, anche se con data 1811, la medaglia in bronzo fu distribuita in 12 esemplari e solo in occasione dell'Esposizione del 1810. *** Venendo al lotto 56, abbiamo qui una Medaglia d'Argento di III classe assegnata in occasione dell'Esposizione di Belle Arti del 1841 a Teodoro Avellino. Sempre per quello che ho scritto nell'altra discussione, la classificherei (in aggiunta agli altri) col codice MDR 26a Ecco qui dagli «Annali Civili del Regno delle Due Sicilie», 1841, vol. 25, fasc. 50, pag. 152, un particolare dell'elenco dei premiati appunto con medaglia d'argento di 3a classe dove figura il "nostro": Se poi siete curiosi di sapere che cosa espose per meritarsi il premio... vi accontento subito. La fonte, in questo caso, è il Catalogo delle opere di belle arti esposte nel Palagio del Real Museo Borbonico il dì 30 maggio 1841, Napoli, Stamperia Reale, 1841, pagina 10: Curiosità aggiunta alla curiosità: secondo quanto riportato sul «Giornale del Regno delle Due Sicilie» (n. 87 del 26.1.1842 pag. 19) il bravo Teodoro, così come gli altri premiati, poté ricevere la sua medaglia in occasione della distribuzione dei premi che avvenne esattamente il 30 gennaio 1842. *** Assai interessante, anzi direi moooolto, anche il lotto 63, dove abbiamo una Medaglia d'argento di I classe conferita a Beniamino D'Elia in occasione della Mostra del 1851 e che classificherei come MDR 27b Intanto ricordiamo il "giallo" della data... Come vedete dal rovescio c'è scritto "XXX maggio", ma questo si spiega col fatto che è stato usato in altre occasioni. Per la stessa Mostra, sugli esemplari in Bronzo (almeno per quanto emerso fino ad oggi), c'è scritto IV ottobre e non ci sono i rami intrecciati (vedi MDR 28). Inoltre, il Catalogo della Mostra dice chiaramente che la rassegna si tenne il (o a partire dal) 1 ottobre... Ad ogni modo... fino ad ora non mi è stato possibile reperire l'elenco dei premiati perché ci troviamo nel periodo di "buco" degli Annali Civili quindi, se mai lo si troverà, bisognerà cercare altrove... Però ho il Catalogo della Mostra. Ecco quindi che cosa fece meritare al bravo D'Elia la medaglia. Fonte: Catalogo delle opere di belle arti poste in mostra nel Real Museo Borbonico il dì 1 ottobre 1851, Napoli, dalla Stamperia Reale, 1851, pagine 18 e 29 A questo punto aggiungo un'ultima considerazione: Beniamino D'Elia fu premiato, sempre con Medaglia di I Classe, anche nel 1855. E quella medaglia pure è stata ritrovata... è infatti proprio quella pubblicata da Pietro e da Francesco al n. 30 del loro saggio sul Bollettino del Circolo Numismatico partenopeo del 2015 (vedi MDR 30 a p. 275) e che era presente sul catalogo NAC 47 del 2008 al lotto 545. Certo... due medaglie di anni diversi conseguite dallo stesso artista non è una cosa comune... Da notare ancora il peso: quella del 51 (Ranieri 11 lotto 63) pesa 70,96 grammi; quella del 55 (NAC 47) era scesa a 56,86. Un'altra I classe del 55 presente nella Varesi Utriusque Siciliae del 2007 (conferita a Uriele Vitolo) era data a 50,2 grammi.1 punto
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