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Elenco dei contenuti che hanno ricevuto i maggiori apprezzamenti il 05/07/17 in Risposte
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Salve a tutti Sono sicuro che gli appassionati della monetazione lucchese conoscono il denaro (esemplare unicum) "attribuibile" a Bonifacio di Canossa 1028-1052 (MIR 106, Bellesia 1 p. 56). Mi chiedevo quali siano le motivazioni storiche, o altro, per cui invece dell'usuale monogramma marchionale, in questo caso, sia utilizzato quello a doppia T introdotto da Corrado II nelle sue emissioni e anche successivamente, come ben sappiamo. Inoltre nelle legende non è specificata alcuna titolatura. Ogni opinione sarà benvenuta. Grazie e cari saluti3 punti
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Quasi tremila anni di storia di vita della Roma antica sono davvero tanti per una Citta’ come Roma moderna ; aspetto fisico attuale che in relazione a quello passato la rende quasi irriconoscibile ; Roma infatti ha vissuto all’ inizio come un povero ed oscuro villaggio di pastori sorto in cima al Colle Palatino e diventando poi un’ Urbs ricca di marmi preziosi di ogni genere e di edifici giganteschi , fino a diventare poi nei secoli successivi alla fine dell’ Impero come una immensa e inesauribile cava da sfruttare contenente preziosita’ di ogni genere . Naturalmente tutto cio’ ha avuto un prezzo da pagare , aggravato in piu’ dalla morfologia tipica del territorio dove sorse Roma antica , composto da valli profonde e da alte colline scoscese , di cui ormai si fa quasi fatica a riconoscere l’ elevazione rispetto al piano attuale , ma che nell’ antichita’ davano un aspetto fisico di Roma molto diverso rispetto all’ attuale . La ricostruzione dell’ antica morfologia di Roma risulta percio’ piuttosto difficile e complesso a causa delle trasformazioni del territorio avvenute nel corso dei secoli ; per fortuna grazie alle tradizioni scritte storiche ed archeologiche e in particolare grazie alle informazioni ricavate dai sondaggi geologici eseguiti sul territorio in vari punti della Citta' , si riesce a ricavare una possibile ricostruzione dell’ antico territorio romano prima delle continue trasformazioni apportate dalla natura e dall’ uomo nel trascorrere dei millenni e dei secoli . Dai dati dei sondaggi geologici eseguiti sotto tanti edifici storici di Roma si sono ricavati dati stratigrafici che permettono di stabilire la profondita’ dell’ antico piano di calpestio del territorio romano prima del possesso dell' uomo ; sotto alcuni esempi della profondita’ . Chiesa di Santa Pudenziana in Via Urbana : a -39 metri sotto terra si trova l’ antico piano campagna della Via , a -12 metri si trova il piano antico con basoli del Vicus Patricius e a -3 metri il piano della Chiesa ; si comprende bene come in meno di 3000 anni quanto sia cambiato in altezza il piano moderno , 39 metri in orizzontale sembrano pochi , ma visti in verticale sono una enormita’ , come un edificio moderno alto oltre 13 piani ! Piazza Barberini : a -20 metri sotto terra si trovano strutture di Roma imperiale Chiesa di San Vitale in Via Nazionale : a -40 metri sotto terra si trova il piano campagna della Via e a -6 metri il piano originale della Chiesa Chiesa di San Silvestro al Quirinale in Via XXIV Maggio : a -50 metri sotto terra si trova il piano campagna della strada e a -10 metri l’ antico ingresso della Chiesa Insula dell’ Aracoeli sotto il Campidoglio / Vittoriale , Piazza dell’ Aracoeli : a -20 metri si trova l’ antico piano della piazza . Questi sono soltanto pochissimi esempi che dimostrano come il piano attuale di Roma sia enormemente piu’ elevato rispetto all’ antico prima che l’ Urbs venisse originariamente abitata da un piccolo nucleo di pastori . In foto una pianta di Roma antica con i Colli e le profonde valli , prima che venissero oggi quasi livellati dalla natura e dall’ uomo .2 punti
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Abbiate pietà, sono completamente inesperto in questo campo. Grazie mille ?2 punti
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Mi dispiace che non ce la farai (ma la speranza è l'ultima a morire ... ;)!). La "vivacità" della Toscana per queste iniziative, come altre parti d'Italia, è dovuta anche alla passione dei collezionisti e degli studiosi che si occupano di queste monetazioni, e alla loro voglia di divulgazione dei temi numismatici anche presso un pubblico più allargato. Spero davvero che questo possa essere un buon segno perché si prosegua sempre di più su questa strada. Buona serata MB2 punti
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Buonasera @nikita_, bellissimo falso d'epoca del 10 Tornesi 1819, Io non ho ancora un falso di Ferdinando I in collezione......si, in collezione! Perchè le tengo a fianco gli originali, come vere monete....in fondo hanno circolato allo stesso modo come le "gemelle". Ne posseggo uno di 10 Tornesi 1832 falso d'epoca. Il tuo pezzo in particolare non è stato ottenuto per fusione, ma il falsario ha creato un conio di sana pianta.....cercando di copiare alla meglio la moneta originale. È raro ma ne ho viste altre dello stesso falsario, ognuno aveva il suo stile Bel pezzo di storia del nostro Sud. Saluti, Rocco.2 punti
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.....Riprendo dagli studi del Bovi alcuni dati riguardanti le Piastre 1804.... Descrive in ordine le monete pubblicate nel XX volume del CNI e illustrate alla tavola XXV ( segnate con I seguenti numeri d'ordine: 2,3,4,5,). 1^ piastra: D/ FERDINAN.IV.D.G.REX. Leggenda in fascia con caratteri rilevati; nel campo, mezzo busto del Re a testa nuda, volto a destra con lunghi capelli. Sotto 1804 R/ VTR.SIC.HIE.HISP.INF.P.F.A. Leggenda in fascia con caratteri rilevati, nel campo, stemma curvilineo coronato, in basso a destra L a sinistra D sotto G. 120. Sul taglio in rilievo PRINCIPIS (5 gigli) CVRA OPTIMI (giglio) Argento, diametro 38mm, peso gr.27,37 Collezione Vittorio Emanuele III. 2^ Piastra: D/ .FERD.IV.INF.HISPAN. 1804 Leggenda incusa su fascia, nel campo mezzo busto del Re come il precedente. R/ D.G.SIC.ET IER.REX. G.120 Leggenda incusa su fascia, nel campo in rilievo stemma coronato, affiancato, in basso da L D Sul taglio, in rilievo: PRINCIPIS CVRA.OPTIMI Argento, diametro 38mm, peso gr. 27,52 Collezione Vittorio Emanuele III 3^ Piastra: D/ FERDINANDVS.IV.D.G.REX Leggenda e figura rilevata su piano liscio, busto del Re come I precedenti, sotto 1804 R/ VTR.SIC.HIE.HISP.P.F.A. Leggenda e stemma rilevati su piano liscio, lo stemma coronato affiancato da L. D. Sotto G. 120 Sul taglio in rilievo ...PRINCIPIS.CVRA.OPTIMI. Argento, diametro 38mm, peso gr.27,56 Collezione Vittorio Emanuele III 4^ Piastra: D/ FERDIN.IV D.G.REX.VTR.SIC. Leggenda incusa su fascia rilevata, nel campo busto del Re come I precedenti,volto a destra; sotto il busto P. Sotto, nella fascia, incuso 1804 R/ HIER.HISP.INF.P.FA Leggenda incusa su fascia rilevata, nel campo stemma coronato, in alto a sinistra M ai lati L. D. Sotto nella fascia incuso G. 120 Sul taglio, in rilievo (due gigli) PRINCIPIS ( tre gigli) CVRA OPTIMI ( due gigli) Argento, diametro 38mm, peso gr. 27,54 Collezione Vittorio Emanuele III Queste quattro .....le abbiamo censite, ora aggiungiamo quella della collezione Bovi da lui descritta come tipo a parte......e siamo a 5 "prove" tutte diverse le une dalle altre. Di un tipo....(quella della collezione del Conte Cademario).....se ne conoscono quattro esemplari (rif. Gigante). Questa postata sopra, presente nel saggio del dott. Corrado Minervini è simile al primo esemplare presente nella collezione reale, In conclusione per adesso siamo a: 4 Piastre 1804 Collezione reale. 1 Piastra 1804 Collezione Bovi 1 Piastra 1804 ex Cademario 1 Piastra 1804 rif. Minervini Rimane da visionere lo studio del Prota, per scoprire se la sua Piastra è di un conio diverso o uguale ad uno dei 5 censiti. Caro @Rex Neap, questo è tutto cio' che ho potuto "spulciare" sui miei testi. Saluti, Rocco.2 punti
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E' la stessa moneta che è stata pubblicata nel saggio del Dr. Corrado Minervini che sopra ho nominato, pubblicato su un quaderno del Circolo Filatelico Molfettese nel 1998. Trattasi del prodotto dell'ultimo tentativo di Don Domenico Perger di incontrare la soddisfazione della Corte reale nel progettare la nuova moneta da 120 grana "tipo inglese". Come detto di essa se ne fece una ridotta liberata nel dicembre 1804. Nonostante che sotto il profilo artistico le piastre il cui dritto venne inciso da Don Filippo Rega siano ben superiori a questa, questa tipologia monetale mi pare comunque ricca di fascino, non solo per la preziosa testimonianza storica e numismatica che rappresenta, ma anche per il dato estetico del D, anche se oggettivamente poco somigliante al re Nasone, e per il R, con l'arme borbonico mistilineo che non fu più riproposto in seguito.2 punti
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Questa piastra è la medesima del catalogo Le grandi monete d'argento dei Borboni di Napoli . Come si può vedere dalla qualità dell'immagine, la foto non è stata tratta direttamente dal catalogo, bensì da una foto scattata dal proprietario della moneta.2 punti
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@Mariolina Cara (caro?) Mariolina, mostri belle monete ma devi considerare che non si può andare ogni volta dal fisioterapista a farsi rimettere a posto il collo per le strane rotazioni assunte dalle foto: postale diritte e, se puoi, ritagliale opportunamente! Punto numero due. Le rarità per la monetazione papale pre-Ottocento sono spesso opinabili: una moneta che non passa da un po' in asta viene classificata molto rara, salvo comparire subito dopo in 2-3 esemplari. Per cui R2 o R3 è assolutamente irrilevante, e chi la vende la definisce R3, chi l'acquista la contesta R2... Punto numero tre. Ribadisco che posti belle monete anche se non ho capito l'aspetto che per tutte è molto simile (patina e caratteri generali): provengono da una stessa collezione che, per quanto posso congetturare, è venuta recentemente in tua disponibilità (eredità? acquisto? parente?) oppure sono fotografate secondo un metodo non ottimale con cattivo bilanciamento del bianco (salvo quelle in B/N che, credo, siano di qualche anno fa")? Infine la moneta in oggetto: non vedo il D/ per cui non capisco se si tratta del tipo con il ritratto di Innocenzo al D/ o quello con lo stemma. In ogni caso i tipi coi coni di Ferdinand de Saint Urbain sono più pregevoli di quelli successivi dell'anno VII, e pertanto più apprezzati.2 punti
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Sarebbe bello poter avere la scansione di una pagina del libro, anche per avere una idea della sua impostazione.2 punti
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Non so. Pensare che non si sia in guerra da 70 anni solo perchè le bombe degli altri non cadono in testa a noi, ma le nostre agli altri mi pare "quantomeno" riduttivo. Pensare che solo una parte del mondo si debba sentire in diritto di far ciò che vuole di territori/beni/risorse e vite altrui perchè lui può tirar le bombe in testa agli altri, mi pare forse un po' ingiusto per la mia morale un po' uman-populista (ma questa é sempre soggettiva e non fa testo). Pensare che i valori insegnatici da sempre siano per forza giusti belli e buoni, solo perchè sono i nostri e così abbiamo imparato a pensare da sempre, costruendoci su le nostre vite, mi pare logicamente sciocco. E via discorrendo... Rimane la atavica naturalità dell'essere umano. Nel bene e nel male, sempre che bene e male siano concetti che possano prescindere da dogmi e devianze culturali.2 punti
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salve a tutti Il Circolo Numismatico " Corrado Astengo " è in procinto di pubblicare un volume contenente oltre 2000 immagini di monete romane alessandrine provenienti dalla collezione Dattari. Come ben sapete infatti, ad oggi, l'unico catalogo sulla collezione contiene i calchi fatti dallo stesso Dattari delle monete.. il volume si prefigge quindì di fornire immagini chiare e nitide del maggior numero possibile di tali calchi. L'opera è frutto di oltre 15 anni di ricerce e studi del socio Giuseppe Figari, fra i maggiori esperti e collezionisti di questa monetazione. Ho aperto questa discussione perchè vorremmo avere grosso modo un'idea sul potenziale numero di persone eventualmente intenzionate all'acquisto di tale volume, il settore un po' di nicchia e gli elevati costi di stampa ( si parla di un volume di circa 500 pagine) infatti ci rendono incerti sul numero di copie da stampare. Chiunque fosse interessato, ovviemente senza impegno , è benvenuto a scriverlo in questa discussione1 punto
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http://www.lamoneta.it/index.php?/topic/123893-Ladislao-di-Durazzo---Moneta-inedita?1 punto
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Quei graffietti sui fondi sia delle monete di Umberto primo che le aquiletta di vittorio emanuele iii spesso sono ritenuti dai periti come ininfluenti o quasi. Mi è capitato di avere tra le mani un 20 lire 1905 periziata da Tevere qfdc i cui fondi erano molto ricchi di quei graffietti e ho preferito non comprarla. Evidentemente quello che per un grande esperto non era così grave da inficiare la condizione di quel particolare tipo monetale,era per me un difetto estetico che non mi faceva apprezzare pienamente la stessa. Si tratta di monete molto delicate e se si pretende un po di più occorre aspettare e pagare magari qualcosina in più. Io ho aspettato e ho trovato questa all'ultima asta di nummus et ars.1 punto
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Moneta russa d’argento da mezzo rublo o 50 copechi, 1925: un invito all’unione dei lavoratori di tutto il mondo. Indicata per il Primo Maggio, direi. Argento 900/1000: 9,948 g, 26,67 mm.1 punto
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Sulle altre domande non so risponderti, ti metto di seguito il contorno della mia, è quella in basso a contatto con il legnetto, lo definirei un "contorno liscio martoriato".1 punto
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Segnalo per gli appassionati di Alessandrine che tra pochi mesi sarà pubblicato un catalogo, curatissimo, che riporta una selezione di quella che forse è la piu' importante collezione di 'Alessandrine' con moltissimi esemplari ex-Dattari. Altri dettagli appena disponibili.1 punto
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Non so: penso di sì. Comunque chiederò e ti farò sapere. Un caro saluto e a prestissimo MB1 punto
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Benvenuto! Chi mi ha anticipato ha detto pressochè tutto, posso aggiungere il mio pensiero: Per quanto riguarda il catalogo WPM volume 3 è il miglior riferimento globale di tutte le emissioni delle banconote. Se ti interessa una nazione in particolare ti conviene acquistare un catalogo ad hoc. I prezzi del catalogo, come detto, sono per il mercato americano e molto spesso hanno valori lontani da quello del mercato. Quasi sempre quei valori vengono utilizzati per gli scambi di banconote di nazioni diverse, soprattutto con collezionisti stranieri. Per ovvie ragioni non possiamo indicarti venditori seri (o sconsigliarti venditori poco seri), come è stato detto... incomincia ad osservare senza fretta e poi acquista. Non ti preoccupare: ciascuno di noi le proprie cantonate le ha prese.1 punto
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@mfalierper il pranzo di sabato puoi aggiungere un altro cordusiano MASSIMALE ? grazie1 punto
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Appena visto la foto, la mia prima impressione è stata che qualcuno avesse preso un 10 tornesi consumatissimo e si sia divertito col bulino a rifare le immagini. Tentativo mal riuscito al massimo. Però il falso d'epoca, ci sta.1 punto
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Medaglia devozionale ovale, bronzo/ottone, del XVIII sec. (prima metà), produzione romana.- D/ S. Barbara V. e Martire, aureolata, con ramo di palma (simbolo dei martiri), volta a destra veso la torre (suo attributo), scritta S.- BARB[ARA].- R/ Ostensorio raggiato, con L'Eucarestia in cui si vede il Trigramma IHS sormontato da croce, scritta: S[IA]. L[ODATO]. IL.- SS. SA[CRAMENTO]. Tipologia comune.- Ciao Borgho1 punto
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Buon dì. (Parlando di numismatica in generale.) Per farti un'idea dei prezzi non esiste una formula o un catalogo bello e pronto...anche se solitamente i cataloghi puntano al rialzo esagerando le valutazioni economiche. Per farti un'idea realistica devi : seguire le aste e andare a guardarti gli storici delle aggiudicazioni se ci sono (su siti tipo sixbid, numisbid, bidinside, deamoneta per alcuni come deamoneta ti devi iscrivere per vedere le vecchie aggiudicazioni) seguire i prezzi che si raggiungono su ebay, seguire lamoneta.it e chiedere consiglio andare a fiere... prendere tutto e filtrarlo sempre criticamente; il "filtro" migliorerà con l'esperienza e più segui più ti verrà "semplice", anche se non è mai semplice! Nel frattempo chiedi lumi qui!!! Ciao e buona domenica.1 punto
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Lucania, Poseidonia AR Nomos. 470-445 BC. 470-445 aC. POMEM a destra di Poseidone (Poseidone), nudo tranne la clamide sulle spalle, cammina verso destra, estendendo il braccio sinistro davanti a lui e brandendo un tridente tenuto nella mano destra sollevata / POME (retrograda), Toro che cammina verso destra. SNG ANS 646; SNG ANS 646; HN Italy 1114. Per il valore occorrono altre ricerche. Buona giornata Elio1 punto
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Ed ora mi sia consentito tentare di rinverdire i fasti del nummo-quiz dei tempi d'oro di Cronaca Numismatica. I seguenti interrogativi, è ovvio, sono riferiti a tutti, ma soprattutto ai più giovani utenti. Il catalogo Gigante 2010 in mio possesso cataloga la piastra 1805 capelli ricci prima di quella capelli lisci. E' corretto? E per quale motivo?1 punto
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Buongiorno e buona domenica a tutti gli Amici del Forum. Scusa il ritardo nel rispondere Pietro, nella collezione del Dottor Bovi....è presente solo una Piastra 1804, quella da me postata in precedenza. Saluti, Rocco.1 punto
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Buon giorno a tutti. Per quanto mi riguarda lo stato di conservazione di questa magnifica piastra (variante HSIP!!!) è ben superiore a SPL. La capelli lisci è un mio obiettivo da un pò di tempo e, nella ricerca del "mio" nummo, ho avuto modo di osservarne, in mano e in foto, una trentina di esemplari: è moneta che spesso è affetta da debolezza di conio al R, in corripondenza delle corona e della parte centro-alta dell'arme borbonico, da graffi da coniazione sia al D che al R e da debolezze anche su alcune parti delle leggende perimetrali. Questo nummo di Rocco, che potrebbe fare invidia a qualsiasi museo numismatico, italiano od estero, ha rilievi stratosferici, non ha i difetti congeniti di cui sopra e presenta, almeno da quello che posso notare dalle foto, un metallo che versa in particolare stato di grazia, fresco e molto brillante. Ciliegina sulla torta: dalle foto arguisco che la moneta ha una delicata patina, forse dai riflessi cangianti, soprattutto nella parte bassa del R.... che dire, a me lo SPL proposto da Rocco pare riduttivo....Complimenti al possessore di questo gioiello!1 punto
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Ciao Pietro, se intedi lo studio dal titolo "Le prove di argento delle piastre di Ferdinando IV di Borbone della riforma monetaria napoletana 1804-1805", mi risulta che sia stato pubblicato sul n. 5-6 o 7? del 1941 sulla Rivista Numismatica Santamaria. Anch'io non ho la certezza su quale fascicolo sia stato pubblicato: non a caso ho usato il punto interrogativo. Purtroppo non ne posseggo una copia e quindi non posso darti una risposta certa.1 punto
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@Mariolina a che serve iniziare due chat con la stessa richiesta? Nelle aste viene classificata R, certe volte RR. La tua é in ottimo stato, esemplari così arrivano tranquillamente a 800€.1 punto
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Medaglia devozionale e celebrativa, ottagonale, bronzo /ottone, del primo quarto del XVIII sec. (dopo il 1712), Roma.- D/ S. Cristoforo che porta Gesù Bambino sopra le spalle mentre guada il fiume.- R/ Quattro santi in piedi con lo sguardo rivolto verso la colomba raggiata (Spirito Santo), da sx sono: S. Felice da Cantalice, S. Pio V papa, S. Andrea Avellino, Santa Caterina da Bologna, canonizzati da papa Clemente XI il 22 maggio 1712, medaglia non comune. Ciao Borgho1 punto
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Medaglia celebrativa Giubilare (ricordo),fusione, bronzo/ottone, del 1650, produzione, Roma.- D/ Le quattro Porte Sante al cui interno la data 1650, sopra di esse il drappo della "Veronica" sorretto da due angioletti, esergo, ROMA.- R/ Quattro figure che rappresentano le quattro Basiliche, in alto la Madonna (S. Maria Maggiore), sotto da sx S. Pietro, S. Giovanni in Laterano, S. Paolo fuori le mura, esergo, ROMA. Tipologia rara. - Ciao Borgho1 punto
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Ciao @miza sono da sempre appassionato a questo genere di banconote inutile comprare quelle ad un euro, se ne possono avere tante e sono abbastanza belle e variopinte è vero, ma sono il più delle volte prive di storia. Si compravano a mille lire vent'anni fa, si comprarano ad un euro oggi, e si compreranno ancora ad un'euro tra vent'anni, quelle storiche sono veramente un'altra cosa.... anche in bassa conservazione sono comunque ricercate, quella del Katanga per esempio, l'ho comprata per 10.000 lire vent'anni fa, adesso ci vogliono almeno 60 euro anche in queste condizioni, o questa del Congo belga che vado ad inserire tra poco, sempre logora, ma comprata per 5.000 lire vent'anni fa, adesso per una simile (ed anche peggio) ci vuole una cifretta: Per non parlare di quella della Somalia AFIS ecc. Non sono interessato tanto al loro valore, ma è giusto per dire che se si disprezzano in queste condizioni, che comunque anche a livello economico danno delle piccole soddisfazioni, non sono banconote che si possono avere così facilmente in collezione.1 punto
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Salve a tutti. Mi piacerebbe spendere qualche parola su questa moneta, almeno per iniziare a contestualizzarla. Procedo innanzi tutto con la classificazione: Gaeta. Tancredi d'Altavilla Re (1189-1194). AE follaro. D/ + TAnC DI GRA RX. Nel campo, croce trifogliata accantonata da cunei nei quarti. R/ + CIVITAS GAITA. Prospetto di edificio fortificato a tre torri con due globetti che sovrastano quelle laterali più basse. Rif. bibliografici parziali: Ferraro, p. 78, n° 3 (fig. n° 52); CNI XVIII, p. 270, n° 4; Travaini, p. 325, n° 408; D'Andrea-Contreras vol. II, p. 144, n° 16. Nel 1191 Tancredi riconfermò ufficialmente a Gaeta gli antichi privilegi civici, tra i quali vi era anche quello di battere moneta propria in rame: il follaro, appunto. Tale concessione risulta dalla pergamena n° CCCLXXI del Codex Diplomaticus Cajetanus (cfr. Rasile, p. 39). Lo stralcio inerente alla coniazione dei follari si evidenzia in Travaini, p. 82 con le seguenti parole: follarorum monetam per consules cudendam et habendam in civitate Gaiete communi utilitate vestra sicut eam huc usque habere consuevistis. Sempre secondo Travaini, questo privilegio dimostrerebbe la continuità della coniazione dei follari gaetani tra i regni di Guglielmo II (1166-1189) e del suo successore Tancredi. Quest'ultimo, con tale concessione, intendeva rinnovare un diritto, quello di battere moneta - tra gli altri -, che Gaeta aveva avuto già in precedenza e voleva sottolinearlo per consolidare la sua posizione all'interno delle lotte che scuotevano in quegli anni il Regno di Sicilia tra il sovrano Altavilla e l'invasore svevo Enrico VI. Proprio il tipo in questione presenta spessissimo la contromarca con fiore a cinque petali, che è quindi documentata in un gran numero di esemplari simili. Si trova di solito al D/, come nel nostro caso. I follari di Gaeta a nome di Tancredi furono battuti in gran quantità per quella stessa communi utilitate, specificata nel documento sopra citato, della città e dei territori vicini che da essa dipendevano. Allorquando Enrico VI s'impossessò del Regno riuscendo a scalzare il suo rivale, nell'estate del 1194 fece battere un solo tipo di follaro a Gaeta con il chiaro intento celebrativo. Gli Svevi, dunque, appena preso possesso del Regno normanno di Sicilia, si trovarono a fare i conti, a Gaeta, con un gran numero di circolante in bronzo battuto a nome del precedente re. Così decisero di utilizzarlo (era una soluzione molto più confacente alla situazione politica appena mutata e anche economicamente vantaggiosa) e, per obliterare il nome di Tancredi (per questo la contromarca si troverebbe quasi sempre al D/, dove appare il suo nome), per consentire alle monete di continuare a circolare, apposero questa semplice contromarca: veloce da realizzare e non deturpante per la moneta che, in questo modo, poteva essere tranquillamente accettata ancora nonostante il cambio di regime politico. Infatti, gli studi più autorevoli in merito (Travaini) collocano l'apposizione di questa contromarca durante i primi tempi della dominazione sveva e ben prima della realizzazione della serie cosiddetta "civica", collocabile tra il 1200 ed il 1232. Quindi, per non sconvolgere il panorama economico gaetano, per non ritirare (ad un certo costo non immediatamente sostenibile in un periodo di guerra) tante utili monete già in circolazione, e nell'attesa della produzione di conii necessari per una nuova serie (che comunque comportava spese non indifferenti), gli Svevi decisero di utilizzare il materiale monetario che trovarono già in loco adattandolo con la contromarca in questione (soluzione veloce, immediata e meno costosa).1 punto
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Ciao @nikita_ L'ho notato, alcune sono veramente molto "logore"! Però, devo dirti che alcune sono davvero molto belle. Comincio ad appassionarmi...1 punto
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Mahmud von Ghazni https://de.wikipedia.org/wiki/Mahmud_von_Ghazni https://www.zeno.ru/showphoto.php?photo=495791 punto
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Reading the reporting of petronius (Grazie!) on the post-decision comments of Mr. Langbord, it seems to me that there was much more "family awareness" of the pieces at issue here--and the history behind them--than they at first let on. v.1 punto
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Buongiorno @Bassi22, sì, si tratta della riproduzione del grosso che Bazzini (cioè me),Ottenio 2002 hanno attribuito a Vittoria. Tengo a precisare ulteriormente che comunque l’attribuzione non è unanime. Le ragioni che nell’articolo citato hanno portato a indicare in questa zecca il centro di emissione di queste monete a mio parere restano valide. Non ci vedo nessun nuovo motivo né per attribuirle a Tortona, come qualcuno - per la verità mi sembra un po' troppo sbrigativamente - ha tentato di fare, né mi paiono più convincenti le ragioni per assegnare a Vittoria i denari scodellati con la dedica a san Vittore. Comunque resta il fatto che l’attribuzione non è certa. Come lei ha potuto vedere alcuni studiosi sono poi propensi a ritenerla battuta in una zecca dell’Italia Meridionale. Delle riproduzioni, delle quali allego l’immagine dell’esemplare da lei segnalato per fare in modo che in futuro si possa fare il confronto (allego anche la foto di una moneta originale), sono noti anche i conii (immagine qui sotto) e sono stati pubblicati da Alberto Campana alcuni anni fa, sul n. 52 (luglio/agosto 2010), pp. 41-42 della rivista Monete Antiche. Un caro saluto, Marco1 punto
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Grazie a tutti davvero ! Siete stati gentilissimi perdonate se rispondo ora ma devo ancora imparare a muovermi sul sito. Grazie mille ancora e metterò delle foto almeno posso avere più opinioni .... !!1 punto
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Se si conoscono un po', per le monete di valore non troppo alto ebay resta a mio avviso la soluzione più conveniente.1 punto
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Anch'io ho alcune monete del genere. Moneta commemorativa Portogallo 200 scudi, 1992 New World – America Cu 750 – Ni 250: 20,94 g, 36 mm. D/ Stemma del Portogallo, due compassi e line che simbolizzano una carta nautica. Scritta: REPÚBLICA PORTUGUESA / 200$00 J.MACHADO INCM Incisore: R. de Sousa Machado R/ Ritratto di C. Colombo e sua firma"Xpõ FERENS" a destra; sopra a sinistra, tre navi della spedizione (Santa Maria la caracca più grande, Nina e Pinta le caravelle più piccole). Sotto, una mappa dalla costa settentrionale dell’isola Hspaniola, Haiti, dove lui si è stabilito nel dicembre 1492. Scritta: NOVO MUNDO AMERICA 1492 1992 / S S.A.S XNCY Xpõ FERENS / la española Contorno: zigrinato1 punto
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