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Contenuti più popolari
Elenco dei contenuti che hanno ricevuto i maggiori apprezzamenti il 05/17/17 in Risposte
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Con questa fobia dei falsi non so dove andremo a finire... Vorrei poi capire come si fa a dare certezze assolute solo da una foto, quando gli esperti piu' esperti si esprimono solo dopo una visione diretta, con diversa luce e vari ingrandimenti. Che sia buona o falsa non saprei, dubito comunque che sia fusa, ma ammiro moltissimo tutti coloro i quali riescono ad esprimersi in maniera così netta per una o l'altra possibilità.7 punti
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Non ho capito perché la moneta non potrebbe essere stata graffiata l'altro ieri, magari proprio in fase di rinvenimento (basta sia stata incastrata sotto un sasso e non se ne sono accorti fino all'ultimo) o anche da un bambino a cui è finita in mano è che si è divertito a graffiarla con uno spillo. Sul bordo non vedo problemi particolari, a parte qualche colpo (limature?dove?) che rimane perfettamente compatibile con la conservazione. Nonostante la bassa conservazione della moneta vedo anche stacchi consoni alla coniatura nelle parti protette dall'usura tipo le basi delle lettere e le zone periferiche del modellato. Continuo a non vedere quindi, secondo me, evidenze di una moneta fusa. Poi che sia una moneta malmessa che è stata anche graffiata (non da molto), su questo credo non ci siano dubbi.5 punti
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Cornuto di Michele Antonio di Saluzzo (1504-1528) Zecca Carmagnola con contromarca castello genovese Ho acquistato questo esemplare per la contromarca presente. Oltre agli articoli del Pesce sono stati pubblicati altri scritti su questo argomento ? Giovanni Pesce Zecca di Carmagnola : contromarca genovese sui cornuti di Michele Antonio da Catalogo della mostra del circolo Numismatico , Saluzzo , 1976 Giovanni Pesce Testone di Michele Antonio per Carmagnola con Contromarca genovese da "Saluzzo '88 " , 19884 punti
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Ciao Provo a dire la mia da quel che riesco a vedere e ricordo che è solo la mia interpretazione. A volte ho criticato chi vede monete fuse da tutte le parti e rimango di questa idea, ma in questo caso ho diverse perplessità, e provo a citarvele: per quanto riguarda l’usura la ritengo consona a una moneta circolata non presenta anomalie strane sui vari campi, quel che invece trovo che non vada oltre a quella grossa bolla in positivo entro la O che non dovrebbe esserci come è stata evidenziata, ve ne sono altre incompatibili con i graffi che ho segnato in rosso, non ci stanno con uno spostamento di metallo da graffio come ve ne sono sparse un po’ ovunque anche se più piccole, ma la cosa che mi lascia molto perplesso ed ho segnato in verde è quella strana porzione di metallo che sembra poroso dovuto da retrazione , mi spiego meglio dove vi era attaccato il codolo di fusione che essendo sul bordo era di sezione minore rispetto al centro della moneta, che al momento del raffreddamento e della retrazione del metallo lo stesso ha richiesto più metallo fuso al centro ma il codolo essendo ormai freddo non ha più potuto forni glielo e di conseguenza si ha una porosità in quella zona che può variare a seconda del metallo usato. Altra cosa strana che noto che i graffi sono solo al dritto mentre il rovescio oltre all’usura vi sono solo piccoli colpetti. Poi bisognerebbe vederla dal vivo ma così non mi ispira molto. Silvio4 punti
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BB "ci sta"? Il 120 grana del 1790 é uno dei miei preferiti, lo stemma leggermente più piccolo del solito la fa sembrare più grande rispetto alle altre.3 punti
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Ulteriore bel e importante attestato, le richieste arrivano da ogni parte e a Verona saranno tanti che lo ritireranno . Anche molti ospiti non registrati leggono Lamoneta e ci contattano, la comunicazione arriva a tanti e la comunicazione conta se fatta su più tavoli. Ma indubbiamente il successo oltre ogni previsione di questo prodotto ci dice che mancava un prodotto divulgativo , e non solo, di questo tipo per tutti e che raggiunga tutti, dove non arriveremo materialmente a mano arriveremo in digitale a breve qui e su Academia.edu, certo il cartaceo e' comunque secondo me sempre il cartaceo ...e di copie ormai ne sono state consegnate a tanti ...tanti, divulgare e' anche questo ...Verona ora ci aspetta e darlo a mano vuol dire stringere anche una mano, un saluto, un contatto umano, impagabile per noi tutto questo ...3 punti
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Amici del Forum, ecco i miei nuovi, già "preventivati", acquisti. Premetto che a me piacciono le monete "vissute" (e queste sicuramente lo sono), quindi niente in conservazione splendida! Come vi sembrano? Dovrebbero essere di una certa rarità... ciao galaad3 punti
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Ciao a tutti, visto che vengono pubblicati spesso grossi di Genova ho pensato di aprire una discussione generale dove magari si potranno continuare a pubblicare le monete di chi desidera condividere con noi queste meraviglie, cosi' da averle raggruppate. Io inizio con il mio ultimo acquisto, un grosso "da 6" tipologia I.III 1 del peso di 1.71 g, magari sarà un caso ma noto che l'imago civitatis oltre ai soliti prolungamenti obliqui in basso, viene anche tagliato alla base proprio nel centro e mi sembra abbastanza netto il prolungamento centrale, cosa ne pensate?2 punti
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Solo un consiglio: non acquistare la moneta che hai postato. saluti TIBERIVS2 punti
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prima purtroppo mi ha droppato un allegato, provo a rimetterlo qui e sono quelle che a me sembrano bolle in positivo, si notano meglio nella foto pià scura, una sembra faccia addirittura ombra sulla moneta quindi è in rilievo e non in negativo. attenzione, intendevo lo stile espressivo.2 punti
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Giudicare da foto, per giunta di scarsa qualità, è sempre cosa ardua (almeno per me): non mi stupisce quindi che vi siano due correnti di pensiero contrapposte. La luce può giocare brutti scherzi e far apparire più vivi i rilievi (o le parti incise, come i graffi): magari in mano le sensazioni sono differenti. Non credo però che un graffio possa essere preso a campione per determinare l'autenticità di una moneta: equazioni del tipo "se il graffio è moderno lo è anche la moneta" mi pare lascino il tempo che trovano. A mio giudizio i segni al rovescio sono frutto di un evento traumatico (un punteruolo ?) e non bolle di fusione Interessante invece quanto scritto da Massenzio in merito al nastro dietro la testa, "evanescente"...meriterebbe un approfondimento. Su CA ho trovato facilmente 3 esemplari passati in asta che a me non destano dubbi e che hanno la stessa caratteristica....voi che dite ?2 punti
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Buonasera. Ecco un'altra piccola medaglia (mm.20.) Grazie in anticipo. Alain.2 punti
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Secondo me @dabbene dovrebbe chiedere l'assunzione in RAI come divulgatore numismatico! Immaginiamolo per un momento presidente di un sedicente canale televisivo RAI-NUM2 punti
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Moneta interessante @dareios it con ogni probabilità si tratta di un provisino a nome di papa Bonifacio IX (il diritto è il lato con la croce, legenda completa + BOnIFATIVS PP n). Molto numerosi i denti del pettine, domani studierò le immagini con più calma... Antonio2 punti
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ciao @dareios it ... non seguo molto questa intrigante monetazione, ma mi sento di escludere che possa essere un provisino della zecca di Aquila... in legenda dove c'è la croce patente con stella nel quarto, alcune lettere in sequenza mi farebbero pensare a ...... SENATUS.... dalla parte del pettine personalmente interpreto S ( degenerata..) sopra pettine accantonato da crescente e stella. .. in ogni caso mi permetto di spostare la tua richiesta nella sezione " Monete medievali di zecche italiane" dove esiste una "strepitosa" discussione/studi dei migliori specialisti di questa monetazione. Troverai senza dubbio risposte esaustive.2 punti
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Buongiorno. Ecco una piccola medaglia (mm.20 con l'anello di sospensione.) Grazie per i vostri pareri. Alain.2 punti
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I luigini Il luigino nel Seicento Seborga emise per la prima volta una propria moneta nell’anno 1666. I monaci di Lerino, infatti, alla ricerca di fonti di reddito alternative alle rendite agricole, da alcuni anni piuttosto scarse, decisero di esercitare uno dei diritti che competevano al Principe sovrano e nel giorno della vigilia di Natale il Principe-Abate Cesare Barcillon appaltò così a Bernardino Bareste di Mougins la gestione per cinque anni di una nuova zecca seborghina, dietro a un corrispettivo di 740 lire all’anno; l’appalto al Bareste si prolungherà poi fino al 1679. Nella zecca, situata nel Palazzo dei Monaci a Seborga, cominciarono così ad essere coniati i cosiddetti luigini, il cui nome si ispirava alla moneta corrente in Francia in quel tempo, il louis. Le monete recavano al dritto il busto di san Benedetto (ma taluni sostengono che si trattasse invece di Sant’Onorato) e al rovescio lo stemma ancora oggi utilizzato dall’Abbazia di Sant’Onorato di Lerins, sormontato da corona principesca. Sul contratto d’appalto sottoscritto nel 1666 era riportato che il fiduciario aveva l’obbligo di riportare sulle monete l’arma dell’Abbazia di Lerino e le iscrizioni relative al rango principesco del Principe-Abate, mentre gli veniva riconosciuta per il resto ampia facoltà di imprimervi “quant’altro di lecito gli fosse aggradato“. I luigini furono da subito malvisti dal Re di Sardegna e dal Re di Francia, che probabilmente volevano impedire la circolazione sul loro territorio di monete che sfuggivano al loro controllo e alle loro tasse. Inizialmente ebbero invece grande successo in Oriente, dove furono molto richiesti e ricercati per le loro caratteristiche di praticità; questo spinse i monaci ad aumentarne la produzione, riducendo però al contempo il loro quantitativo d’argento; col tempo, perciò, anche in Oriente i luigini di Seborga finirono col decadere. Nel 1679 al Bareste succedette Silvan Condaz e a quest’ultimo a sua volta, nel 1686, il coniatore Jean D’Abric. Quest’ultimo, tuttavia, venne accusato di fabbricare monete false e pertanto, dopo una protesta del Re di Francia, il conio delle monete fu sospeso e non riprese più. La Zecca del Principato di Seborga rimase perciò formalmente attiva dal dicembre 1666 all’ottobre 1687, anche se non sono noti luigini prodotti dopo il 1671. Il materiale atto alla coniazione delle monete fu poi ceduto nel 1719 dal Podestà di Seborga Giuseppe Antonio Biancheri alla Repubblica di Genova, a parziale rimborso di un precedente debito che i monaci avevano contratto proprio con quest’ultima nel 1584. Ai giorni nostri sono pervenuti soltanto dodici luigini, che sono classificati come “rarissimi” e riscuotono un grandissimo interesse numismatico. Quattro esemplari fanno parte della raccolta numismatica del Re Vittorio Emanuele III (si tratta delle monete che l’Avvocato Lea spedì al Re di Sardegna Vittorio Amedeo II nel 1729, quando, in relazione alla vendita del Principato ai Savoia, fece un sopralluogo a Seborga), uno si trova presso l’Archivio di Stato di Torino, due presso il Museo Imperiale di Vienna, uno all’Hôtel de Ville di Marsiglia, uno all’Hôtel de Ville di Lione e tre sono infine in possesso di privati. Luigino del 1667 Luigino del 1668 Luigino del 1669 Luigino del 1671 I luigini del Principe Giorgio I Un nuovo impulso all’attività numismatica e, stavolta, anche filatelica viene dato dal Principe Giorgio I, che nel 1995, con il decreto 28/02/95, ristabilisce l’antico diritto mai abrogato a coniare proprie monete. Al luigino viene attribuito il codice identificativo SPL. Il tasso di cambio è fissato in relazione al dollaro statunitense: 1 SPL = 6 USD (facendo clic qui è possibile accedere a un convertitore online che consente di calcolare il tasso di cambio del luigino con altre valute); secondo alcuni esperti questo farebbe del luigino l’unità monetaria con il più elevato valore al mondo. Il 12 marzo 1995 viene realizzata la prima emissione di 2500 prototipi di luigini numismatici con millesimo 1994. Il 23 aprile dello stesso anno viene invece emessa la serie circolante di monete con millesimo 1995, composta da 5 e 15 centesimi, da mezzo luigino e da 1 luigino. Ai votanti al Referendum del 23 aprile 1995 per l’approvazione degli Statuti Generali viene anche donato un luigino numismatico millesimo 1994. Il 14 giugno 1995, in occasione del compleanno del Principe Giorgio I, viene emessa una moneta da collezione da 7 luigini e mezzo. Tale moneta, realizzata in argento 999, ha un peso di 31,1 g, equivalente a un’oncia. Il 17 agosto 1997 viene emessa, sia in versione circolante sia in versione in argento 999, una nuova moneta da 2 luigini con millesimo 1996, celebrante la Proclamazione di Indipendenza del 20 agosto 1996. La moneta ha anche vinto un premio per l’effigie del Principe Giorgio I, realizzato con particolare realismo e in posizione frontale, scelta piuttosto rara in ambito numismatico. Sempre nel 1997 viene infine emessa, sia in versione circolante sia in versione in argento 999, una moneta da 10 centesimi in onore di San Bernardo di Clairvaux , fondatore della Povera Milizia di Cristo. La coniatura dei luigini è stata realizzata per conto del Principato di Seborga dalla Zecca di Verrès (Aosta). Riepilogo delle emissioni di luigini realizzate sotto il regno del Principe Giorgio I Emissione del Monete emesse Millesimo Note 12 marzo 1995 1 luigino 1994 Da collezione 23 aprile 1995 5 centesimi 15 centesimi mezzo luigino 1 luigino 1995 1995 1995 1995 Circolanti Circolanti Circolanti Circolanti 14 giugno 1995 7,50 luigini Riconii: 1 luigino 1995 – 1995 Da collezione – Da collezione 17 agosto 1997 2 luigini Riconii: 1 luigino 15 centesimi 1996 -k 1996 1996 Da collezione e circolanti – Da collezione e circolanti Circolanti ??? 1997 10 centesimi 1996 Da collezione e circolanti1 punto
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Come probabilmente sapranno i frequentatori di lungo corso di questa sezione, da diverso tempo seguo la monetazione dello stato boero del Transvaal anche conosciuto come Z.A.R. (Zuid Afrikaansche Republiek). Non si tratta di una collezione semplice poichè i pezzi coniati presentano tutti delle tirature basse, se non bassissime, inoltre tali monete non sono di facile reperibilità nel nostro paese. Sono stato quindi contento di poter aggiungere, a prezzo d'occasione, questo penny del 1892, che si va ad aggiungere al millesimo 1898, già da tempo in mio possesso. La tiratura per tale annata è di soli 81.000 esemplari... Da notare al diritto il profilo severo di Paul Kruger, all'epoca presidente dello stato boero e che ancora oggi compare sui noti Krugerrand in oro sudafricani, mentre al rovescio campeggia il cartiglio centrale dell'elaborato stemma nazionale della Z.A.R., con il particolare in basso del famoso carro dei voertrekkers.. Ecco le immagini:1 punto
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Ancora un poco di lavore per voi, Borgho: Ecco questa medaglia devozionale (mm.40.d'altezza.) Grazie. Alain.1 punto
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Buonasera a tutti, mi permetto di porvi un quesito epocale, che forse sarà già stato discusso in passato. Volendo investire in una moneta d'oro, nell'ottica di una rivalutazione futura, è meglio scegliere monete comuni in alta conservazione, oppure monete con un pizzico di rarità in più, ma magari in conservazione più bassa? Nel caso specifico, sarebbe più redditizio comprare un 20 Lire di Carlo Felice 1825 MB a 250 Euro, oppure la stessa moneta però 1828 SPL a 300 Euro? Ciao e grazie in anticipo a chi vorrà dire la sua. saluti Max1 punto
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Ho una proposta per @ak72: se porti a Verona il tuo piccolo veneziano falso io porto un mix di contraffazioni veronesi (enriciano, crociato, mediatino). Sarebbe una bella occasione per farsi un'idea guardando le monete dal vivo. Cosa ne dici?1 punto
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beh.. che sia un bronzo tolemaico era evidente, ma le foto leggibili servono per identificarla compiutamente.... quale Tolomeo?1 punto
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è come giustamente scritto da @augustus sette anni orsono, un rechenpfennig - tipo questo- ma esistono molte varianti1 punto
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sono monete che si trovano facilmente entrambe..... ovviamente per 50 euro è meglio uno Spl piuttosto che un MB, sicuramente. Per quanto riguarda il numero di pezzi, a quel livello è irrilevante1 punto
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Sant'Elena L'isola fu scoperta nel 1502 ed ebbe questo nome in onore di Sant'Elena di Costantinopoli. Nel 1659 fu occupata dalla Compagnia Inglese delle Indie Orientali, rimase un possedimento britannico sino ai nostri giorni. Famosa per essere stata il luogo dell'ultimo esilio di Napoleone, tra il 1815 fino alla morte avvenuta nel 1821. Tutt'oggi Sant'Elena costituisce un territorio d'oltremare britannico che comprende anche l'Isola di Ascensione e quelle di Tristan da Cunha. 1 Pound del 19821 punto
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Vado a riesumare questa vecchia discussione per mostrarvi il biglietto da 10 dollari della prima serie 461, emesso nel settembre 1946 e circolato fino a marzo 1947, appena entrato in collezione Non si tratta certo di un biglietto particolarmente raro, per di più è in condizioni misere, ma come tutti i tagli alti degli MPC non è mai facilissimo da trovare. Vale i pochi euro che l'ho pagato. Curiosità: si tratta di uno "short snorter", ossia di un biglietto su cui un gruppo di soldati (non solo uomini, al retro c'è anche una firma femminile, tale Becky) ha apposto la propria firma. Per maggiori informazioni: Wikipedia Un biglietto vissuto e con una storia alle sue spalle: facile pensare che sia stato riportato in patria da un militare che ha raccolto le firme dei suoi commilitoni.1 punto
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La classificazione è corretta sulla sigla invece leggi male a mio avviso secondo me dovrebbe essere una d gotica , mentre la prima una G . Quindì G (IA)NVA d gotica1 punto
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A mio avviso i 50.000 Leonardo valgono un pelino di più... direi tra i 100 e i 150....1 punto
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Ma chissà quando è iniziata la storia. Ipotizzo. Magari la moneta è stata venduta inizialmente da un ignaro erede che non l'ha segnalata e, una volta rimessa in circolazione, nessuno se n'è più accorto. Magari una ricerca di uno storico potrebbe fornire indizi. Certe case d'aste dovrebbero far vedere le proprie monete a @Poemenius per farle catalogare come meritano. Bravo!1 punto
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Coronato con il drago dal volto umano bulinato sulla capigliatura, il drago e il san Michele Arcangelo. Attenzione! https://www.sixbid.com/browse.html?auction=3685&category=87164&lot=30361101 punto
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Ciao galaad, grazie mille Per fortuna so per certo che è buona, ho anche attestato di autenticità da famoso numismatico1 punto
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@Falaride io non sostengo che la moneta postata sia falsa @Sirlad: a memoria almeno 2 delle 3 monete sono state vendute, a cifre comprese tra i 1700 euro ed i 2200 dollari. Ciò non toglie che si possano acquistare anche a meno. L'esemplare che vi posto ora è stato venduto nel 2016 da Elsen per....850 euro1 punto
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Ho rintracciato un messaggio del nostro caro Rocco che dice: Buongiorno Sergio, di seguito in dettaglio la disposizione delle stellette nelle due mie Piastre del 1817. Piastra 1817, **PROVIDENTIA**OPTIMI*PRINCIPIS Piastra 1817 Reimpressa, *PROVIDENTIA**OPTIMI*PRINCIPIS saluti, Rocco. quindi coincide con la mia!1 punto
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Ciao @Asclepia, hai già ricevuto pareri più autorevoli del mio ma vorrei partecipare. Sia al dritto che al rovescio il contorno e la legenda sono in ottimo stato, spl. Il centro della moneta ha delle debolezze da conio che un po' ne riducono la bellezza. Quindi come valutazione gli do un bel BB+ pieno se non qualcosina meglio. Grande presa1 punto
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Pur concordando con te sul fatto che non sarei così sicuro che l'aureo in questione sia falso, vorrei precisare due cose: se usi i graffi per vericare l'utenticità di una moneta ti posso solo dire AUGURI!!! Se ti mettono davanti una moneta autentica con dei graffi fatti ieri la reputi falsa? Dalle foto, anche se fossero in altissima qualità (e non è questo il caso), non puoi capire se i detriti/incrostazioni sono coevi o postumi (non è facile nemmeno dal vivo) Direi che non è una proprio una brutta riproduzione. L'unica cosa cosa che fa pensare alla possibile autenticità (viste le foto di pessima qualità) è la concordanza con lo stile di una moneta autentica. Se fosse falsa sarebbe veramente ben fatta. Non capisco cosa voglia dire "è una moneta priva di dettaglio". E' una moneta in bassa conservazione e quindi? Mi spieghi che significa "bolle che non derivano dallo sporco"? Hai visto mai bolle di fusione che derivano dallo sporco? Non mi sentirei di condannare questa moneta, anche se mi porrei dei dubbi e l'acquisterei solamente ad un buon prezzo per studiarla...1 punto
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Secondo me @dabbene dovrebbe chiedere l'assunzione in RAI come divulgatore numismatico! Immaginiamolo per un momento presidente di un sedicente canale televisivo RAI-NUM CONCORDO !!1 punto
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Bravo! veramente curioso, due mondi così lontani! chiaramente i due cavalli senza cavaliere sono legati ai Dioscuri... chissà se è solo una coincidenza o qualcosa di più... intanto ne ho trovata un'altra come la mia, ma questa volta senza contromarca...il guerriero è andato a riposare! Moushmov 1726 Thrace, Tomis. Circa 2nd-1st Century BC. AE 22mm. Jugate heads of the Dioskouroi right / Horses of the Dioskouroi right; TOMI above.1 punto
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Ora che abbiamo fatto il pieno di cappelli.... ____ sotto con un'altra banconota da indovinare Sia Guysimpsons che Liamred00 quando desiderano possono proporre la loro "mystery banknote".1 punto
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Ciao Fabrizio..un.buon tari'..non comune..vedendo la legenda al.rovescio..sembra che vi sia un salto di conio..con le monete a martello.la conservazione va determinata, Imho, in modo più elastico..saluti Eliodoro1 punto
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Ciao @attila650 Sono assai d'accordo sul fatto che anche secondo me, la prima bolla è un falso invecchiato.Infatti,oltre che ad essere apparse entrambe negli stessi tempi sul noto sito di aste online, si capisce che il piombo è stato invecchiato perché, confrontandolo con altre foto di bolle,posso dire che è un falso perché il piombo prende questa patina mooooolto difficilmente su bolle così antiche... Posso anche dire,che il mio commento non è proprio banale (modestia a parte) perché di artefatti della chiesa me ne intendo abbastanza (Agnus dei in cera,bolle papali,reliquie...). Da alcuni commenti che ho letto, non mi sembra che per identificare l'autenticità o meno dell'oggetto, basti dire che c'è il buco per il cordoncino in stoffa. Notavo anche,che di questi tempi in rete di bolle così non ne sono apparse abbastanza... Buona serata1 punto
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Attenzione ad emettere giudizi affrettati . I graffi se notate bene non sono recenti , ne' fatti di proposito come dice simo88 per coprire i difetti , infatti se fossero recenti l'oro all' interno dei graffi sarebbe lucido , mentre dalla foto si nota bene che l' oro dentro i graffi presenta ossidazioni per impurita' dell' oro antico , impurita' come si notano in altri punti della moneta . Inoltre quelle che sembrano bolle , per me sono dei sedimenti depositatisi a causa del tipo di terreno che ha conservato la moneta . In conclusione personalmente ritengo che la moneta di Nerone sia autentica e che non sia una riproduzione in oro moderno . Parere personale .1 punto
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Bene quindi 52, ovviamente il tempo per le monete ci sarà , le monete sono ovviamente sempre il primo motivo di ogni convegno anche di quelli con la parte culturale annessa, il pranzo e' un modo per condividere, conoscersi, confrontarsi, essere anche reali, credo che la nostra Numismatica abbia bisogno anche di parlarsi di persona e fare gruppo...e i numeri importanti lo testimoniano...1 punto
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Il bello del Forum era la liberta' di poter esprimere un pensiero (anche se sciocco) in discussioni di proprio interesse....ritengo che tutti gli interventi....dallo scienziato al contadino (senza offesa per la categoria, sono figlio di contadini e me ne vanto!) Siano utili e costruttivi. A volte quello che un utente scrive puo' dar fastidio ad alcuni o far piacere ad altri.....personalmente ho accettato fin da subito le "cazziate e le critiche" di tanti....sui miei interventi, anche quelle servono! Ho sempre salutato ad inizio intervento e salutato a fine....sempre cercando di essere cortese e gentile. Non ho niente contro nessuno e rispetto tutti I componenti del Forum....dall'ultimo iscritto, al primo (cosa che non ho ricevuto io.....e sono stato additato come "scienziato" che dopo quattro giorni corregge.) Posso dare "fastidio" ostentando le monete della mia collezione....posso aver dato fastidio aprendo una discussione....chissa', forse sara' stato questo. Per ora chiudo qui il mio sfogo, Chiedo scusa a @Leffige per aver "intasato" la sua discussione, mi sembrava doveroso (dato che il Sig. @gennydbmoney) ha pensato bene di scrivere qui e non con un messaggio privato. Cordiali saluti a tutti.1 punto
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"Le guerre col Barbarossa e la nuova svalutazione" è proprio il titolo del capitolo dedicato a questi denari ed inserito nell'ottimo libro "L'area monetaria veronese" di Helmut Rizzolli e Federico Pigozzo. Tornando al Murari, egli sosteneva come esistesse un denaro veronese (unicum) a nome di Federico I, risultato poi essere un "banale" enriciano di difficoltosa lettura. Sempre a questo periodo dovrebbe appartenere l'unicum con legenda in volgare (+ INPERAOR / + VERONESI) catalogato da Rizzolli - Pigozzo al n. 24 del Corpus Nummorum Veronensium. Al n. 23 abbiamo invece la tipologia di denari oggetto di questa discussione.1 punto
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....mi sono liquefatto... :lol: Amo Foscolo.. ..Ma vediamo se riesco a farvi venire ancor di più la pelle d'oca con ....il Vate!... ( Consiglierei la lettura accompagnata dall'ascolto di un qualsiasi "Notturno" di Chopin, per esempio questo oppure con il "Clair de lune" di Debussy...) "La sera fiesolana". Da "Alcyone". Fresche le mie parole ne la sera ti sien come il fruscìo che fan le foglie del gelso ne la man di chi le coglie silenzioso e ancor s’attarda a l’opra lenta su l’alta scala che s’annera contro il fusto che s’inargenta con le sue rame spoglie mentre la Luna è prossima a le soglie cerule e par che innanzi a sé distenda un velo ove il nostro sogno si giace e par che la campagna già si senta da lei sommersa nel notturno gelo e da lei beva la sperata pace senza vederla. Laudata sii pel tuo viso di perla, o Sera, e pe’ tuoi grandi umidi occhi ove si tace l’acqua del cielo! Dolci le mie parole ne la sera ti sien come la pioggia che bruiva tepida e fuggitiva, commiato lacrimoso de la primavera, su i gelsi e su gli olmi e su le viti e su i pini dai novelli rosei diti che giocano con l’aura che si perde, e su ’l grano che non è biondo ancóra e non è verde, e su ’l fieno che già patì la falce e trascolora, e su gli olivi, su i fratelli olivi che fan di santità pallidi i clivi e sorridenti. Laudata sii per le tue vesti aulenti, o Sera, e pel cinto che ti cinge come il salce il fien che odora! Io ti dirò verso quali reami d’amor ci chiami il fiume, le cui fonti eterne a l’ombra de gli antichi rami parlano nel mistero sacro dei monti; e ti dirò per qual segreto le colline su i limpidi orizzonti s’incùrvino come labbra che un divieto chiuda, e perché la volontà di dire le faccia belle oltre ogni uman desire e nel silenzio lor sempre novelle consolatrici, sì che pare che ogni sera l’anima le possa amare d’amor più forte. Laudata sii per la tua pura morte, o Sera, e per l’attesa che in te fa palpitare le prime stelle!1 punto
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