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  1. Rocco68

    Rocco68

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Contenuti più popolari

Elenco dei contenuti che hanno ricevuto i maggiori apprezzamenti il 08/13/17 in Risposte

  1. Nell'attesa che il nostro @Rex Neap si faccia vivo con domande sui tornesi di Ferdinando II.... Vi posto l'annata 1794 al completo di Ferdinando IV, Piastra 1794 Piastra 1794 SICILAR 60 Grana 1794 Tari' 1794 Tari' 1794 SICLIAR Carlino 1794 Perdonate le pessime foto.....quando sono cosi' in gruppo non riesco proprio a farle decenti.
    5 punti
  2. A però Napoli, Palermo, beh allora a questo punto faccio uno strappo alla regola, e giusto per fare il terno secco, metto Messina... Un bel 4 Tari di Filippo IV... Eros
    5 punti
  3. Buonasera dallo stesso venditore dell'80 soldi Nicolò da Ponte ho acquistato questo ducatone da 124 soldi di Antonio Priuli. La moneta pesa 28.00 grammi. Mi piacerebbe avere le vostre impressioni, per quello che si riesce a capire dalle mie pessime foto sulla stessa; venialmente vi chiedo anche un range di prezzo. Allego foto fatte dal venditore le prime due e quelle fatte da me. Vi auguro una buona serata.
    4 punti
  4. Taglio: 1 centNazione: FranciaAnno: 2002Tiratura: SOLO IN DIVISIONALE (110.000 inseriti erroneamente negli starter kit)Condizione: BBCittà: Milano Note: NEWS!!!
    4 punti
  5. Come promesso eccomi con un tondello che ha sempre rispecchiato il pensiero che ho sull'espressione incisoria. Zecca di Napoli, correva l'anno 1756 e Carlo di Borbone batteva questa bella Pubblica con ritratto settecentesco in tutto il suo splendore, i fasti del periodo lo rispecchiano pienamente, con un rovescio in cornice Barocca da ulro... Si perchè la maestria dell'incisore ed i suoi tratti, parllano, e questo tondello mi ha sempre raccontato tante cose.. Eros
    4 punti
  6. Mi sono occupato della monetazione di Alba Fucens per un Convegno i cui atti vedranno la luce (spero) nella prossima primavera. L’aquila sul fulmine, retrospiciente o meno, trova il suo modello nella monetazione alessandrina e, più in generale, in quella ellenistica, i cui motivi sono ripresi dal bronzo romano-campano Cr. 23/1 e dall’oro sesterziario. Per i più coraggiosi, fornisco qualche rimando bibliografico sulla simbologia in questione: M. BAHRFELDT, Le monete romano-campane, in «Rivista italiana di numismatica e scienze affini» XIII (1900), pp. 11-84; L. BREGLIA, La prima fase della coniazione romana dell'argento, Roma 1952; M. SORDI, La dracma di Aleuas e l’origine di un tipo monetario di Alessandro Magno, «Annali dell’Istituto Italiano di Numismatica» III (1956), pp. 9-22; B. CARROCCIO, Come Zeus: aquila, fulmine e cornucopia segni dei poteri nelle monete ellenistiche, in Tyrannis, Basileia, Imperium. Forme prassi e simboli del potere politico nel mondo greco e romano, a cura di M. Caccamo Caltabiano, C. Raccuia, E. Santagati, Giornate Seminariali in onore di S. Consolo Langher, Messina, 17-19 dicembre 2007, Messina 2010, pp. 354-374.
    3 punti
  7. quali segni di coniatura ci sono?
    3 punti
  8. E qui presento le sovrapposizioni ad evanescenza progressiva del verso in questione e quello dell'esemplare ex vendita Artemide...evanenscenze come sopra al 20%, 40%, 60%, 80%. Da quanto si può facilmente verificare, entrambi i versi delle due monete sono perfettamente sovrapponibili e coincidenti per cui penso di poter affermare che le due monete provengono dalla stessa coppia di conii. Se consideriamo anche il peso dichiarato, sicuramente compatibile con i pesi di alcuni degli esemplari conosciuti, e alcuni dei difetti grafici presenti in entrambi gli esemplari (nel dritto chiazza tonda e profonda al centro della chioma del duca, nel verso $ di INSIGNA e SS di ANTIQVISSIMA e E di MATERNA parzialmente obliterata) penso che il tutto possa deporre per l'autenticità del tallero oggetto di questa discussione. Resta a mio parere da approfondire quella che a me pare una evidente manipolazione della zona già evidenziata nei post precedenti (la mancanza della M di DOM). A tal proposito sarebbe interessante conoscere l'orientamento dei due versi e se vi è coincidenza fra "contromarca" e la titolatura DOM del dritto. Un'avvertenza è comunque d'obbligo: tutte queste valutazioni vengono svolte e i pareri vengono espressi sulla base delle immagini fornite....possibile che con la moneta in mano tutto sia più semplice ma anche accompagnato da differenti conclusioni... un saluto Mario
    3 punti
  9. Interessante discussione , alla vigilia di ferragosto. Gradirei agli esperti del settore , cosa n'è pensate ovvero come mi spiegate le linee rosse che evidenziano il bordo del rovescio di questo (o questi) sesterzi di Galba. Grazie e buone feste a tutti. Gionnysicily.
    3 punti
  10. Ciao a tutti non so se questo argomento e stato gia trattato in precedenza,se cosi fosse mi scuso in anticipo,volevo condividere insieme a voi quello che oggi mi è capitato di leggere e rimango sempre piu innamorato da cio che l impero romano ci ha lasciato e cio che la terra conserva per noi.. http://www.vanillamagazine.it/il-tesoro-di-boscoreale-108-opere-d-arte-romane-trafugate-dall-italia-e-acquisite-dal-louvre/ Il tesoro di Boscoreale è un insieme di 108 pezzi di oreficeria, soprattutto in argento, del I secolo d.C. Fu rinvenuto nel 1895 negli scavi di una villa romana della Pisanella, in contrada Pisanella-Settermini a Boscoreale, attualmente conservato presso il museo del Louvre di Parigi. Il tesoro è costituito da 108 pezzi e comprende un servizio da tavola quasi completo e tre specchi in argento, più alcuni monili d'oro. Venne rinvenuto il 9 aprile del 1895 presso il lacus del torcularium (ambiente che ospitava il torchio per la spremitura dell'uva) della villa. Da ( wikipedia )
    2 punti
  11. [emoji2] uno scherzo simile potrebbe avere conseguenze nefaste.....
    2 punti
  12. Che si fa in un noioso pomeriggio alla vigilia di Ferragosto? Ma un'incursione al book shop del museo archeologico di Milano e lo si saccheggia senza fare prigionieri!! E' quasi il caso di dire : everything but the girl (per I nostalgici degli anni ottanta),che tra l'altro non era malaccio .
    2 punti
  13. In proposito alla vendita Bertolami del 20 settembre, ho segnalato il lotto del tetra di Leontini al responsabile delle antiche. Sarà rivisto con attenzione ed eventualmente ritirato.
    2 punti
  14. non é la stessa moneta. Guardate la distanza del bordo dalla perlinatura ad esempio
    2 punti
  15. Altro esempio può essere questo soldo di Giovanni Maria Visconti sempre con la biscia accostata alle sigle I e M NAC 68
    2 punti
  16. Buonasera alla fine ho acquistato la moneta. Allego qualche foto fatta velocemente con il cellulare. È una moneta che mi affascina molto. Apro un'altra discussione in quanto dallo stesso venditore ho acquistato anche un ducatone da 124 soldi e vorrei le vostre opinioni. Cordialmente Alessandro
    2 punti
  17. Ciao Danielucci, voglio premiare il tuo entusiasmo postando la Piastra del 1805 variante HSIP.......moneta che raramente si vede dal vivo....... Ecco, da questa moneta io non mi separerei mai. Saluti, Rocco.
    2 punti
  18. Buongiorno e grazie per aver inserito delle bellissime foto. Ora vi presento un altrio mio gioiellino, anche se comune però in questa conservazione è veramente eccezionale secondo me. La moneta è in rame ed è i 2 grani di Ferdinando III di Borbone per il regno di Sicilia. Cosa ne pensate?
    2 punti
  19. Macrino 217-218 d.C. Marcus Opellius Macrinus fu il primo imperatore a non provenire da una famiglia di rango senatoriale. Il suo regno è stato un interludio tra due gruppi di imperatori della stessa dinastia, i Severi. Trascorse i 14 mesi del suo regno in oriente, dove si dimostrò incapace di mantenere l’influenza guadagnata dal suo predecessore Caracalla. La prima parte della vita di Macrino è praticamente sconosciuta. Il sospetto del suo coinvolgimento nell’omicidio di Caracalla e le sue umili origini diedero adito a numerose “voci” riguardo il suo inizio carriera. Ad esempio che fosse stato un cacciatore, un gladiatore o addirittura di essersi prostituito. Voci poco credibili provenienti da fonti ostili, fossero vere, non avrebbe mai potuto raggiungere le più alte cariche nell’amministrazione dell’impero. Dione Cassio, che lo conosceva personalmente, lo fa nascere a Cesarea in Mauritania (odierna Cherchell, Algeria) nel 164 d.C., anche se altri citano il 166. Anche se molte fonti lo dichiarino proveniente da una famiglia povera, è più probabile invece, che appartenesse ad una famiglia d’elite locale, con le capacità economiche di mantenerlo agli studi. Quando Macrino arrivò a Roma, il suo carattere gli procurò molte amicizie, che gli permisero di scalare l’amministrazione imperiale durante il regno di Settimio Severo. Settimio Severo RIC IVa 299v aureo, zecca di Roma 202-210 d.C. D: SEVERVS PIVS AVG, testa laureata a sinistra V: VICTORIAE, Vittoria conduce biga verso destra Esergo: AVGG Si guadagnò una buona reputazione di giurista, fu consigliere legale del prefetto del pretorio Plautiano, direttore del traffico della via Flaminia, e in seguito assunse la carica di “procurator thesaurum”, cioè amministratore finanziario delle proprietà personali dell’imperatore. Quando Caracalla divenne imperatore, nominò Macrino prefetto del pretorio, facendogli condividere la carica con Oclatinio Avvento, un militare di esperienza, anche lui proveniente dalla gavetta; i due servirono Caracalla durante le campagne in oriente. Quando Macrino scoprì che qualcuno (forse un astrologo) lo aveva denunciato come rischio alla sicurezza dell’imperatore, fu costretto ad agire; nella primavera del 217 Caracalla si recò in visita ad un tempio vicino a Carre, accompagnato dalla sua guardia personale che includeva Macrino. Il gruppo ritornò con i corpi dell’imperatore e di una delle guardie (altre fonti citano che il pretoriano fu giustiziato in seguito), e con la “storia” che il colpevole dell’omicidio fosse la guardia morta. Caracalla RIC IVa 525b, sesterzio, zecca di Roma 214 d.C. D: M AVR ANTONINVS PIVS FELIX AVG , busto laureato, drappeggio e corazza, rivolto a destra. V: PM TRP XVII IMPIII COSIIII PP, Caracalla accompagnato da due ufficiali, si rivolge alle truppe. Esergo: S C Naturalmente non tutti furono convinti del racconto, ma l’opportuna scomparsa del sicario e l’apparente dolore di Macrino, fecero in modo, 11 Aprile 217, che fosse riconosciuto imperatore dalle truppe. Il fatto che dovesse la sua nuova carica solamente al volere dell’esercito, senza aver consultato il Senato, costituì il preludio alla lunga serie di imperatori militari successivi. La sua carica fu solo in seguito ratificata dal senato, probabilmente a causa dell’odio verso Caracalla e/o dell’annulamento di alcuni aumenti delle tasse e di un’amnistia in favore degli esiliati. Macrino recitò un mea culpa per non avere ascendenze senatorie, e promise di governare ispirandosi a Marco Aurelio e Pertinace. Nonostante molti detestassero Caracalla per la sua brutalità, era, per contro, molto amato dai suoi soldati, che vedevano Macrino come il presunto responsabile della sua morte. Cercò di mantenere la propria (scarsa) popolarità tributando onori divini all’imperatore defunto, e sulle sue monete assunse il nome di Severo. Macrino RIC IVb 121 sesterzio, zecca di Roma, aprile-dicembre 217 d.C. D: IMP CAES M OPEL SEV MACRINVS AVG, busto laureato, drappeggio e corazza rivolto a destra V : PONTIF MAX TRP PP, Felicitas stante a sinistra con caduceo e scettro Esergo: S C (Senatus Consulto) Nel tentativo di creare una nuova dinastia, coniò monete a nome del figlio Diadumeniano, nominandolo Cesare all’età di nove anni, con i titoli di “Principe della gioventù” e “Speranza dello stato”. Diadumeniano RIC IVb 106 antoniniano, zecca di Roma, 217-218 d.C. D: M OPEL DIADVMENIANVS CAES, busto radiato, drappeggio e corazza, rivolto a destra V: PRINC IVVENTVTIS, Diadumeniano stante a sinistra con bastone e scettro, a destra due insegne legionarie Diadumeniano RIC IVb 116 denario, zecca di Roma, 217-218 d.C. D: M OPEL ANT DIADVMENIAN CAES, busto a testa nuda, drappeggio, rivolto a destra V: SPES PVBLICA, Spes avanza a sinistra con fiori e sollevando la veste Un primo grave errore tattico, fu permettere alla madre di Caracalla, Giulia Domna, di recarsi in Siria dove poteva facilmente avere contatti con le truppe. Quando Macrino si rese conto che Domna stava tentando, con un certo successo, di organizzare una rivolta, le ordinò di lasciare la Siria, ma Giulia era gravemente ammalata di cancro al seno, e preferì lasciarsi morire di fame. Giulia Domna RIC IVa 895 (Settimio Severo) sesterzio, zecca di Roma 206-211 d.C. D: IVLIA AVGVSTA, busto drappeggiato a destra V: MATER DEVM, Cybele turrita seduta a sinistra, regge un ramo e appoggia il braccio sinistro su un tamburo, leone sotto la sedia Esergo: SC Nel frattempo Macrino riuscì ad inimicarsi i soldati con delle mosse poco azzeccate, concesse a Tiridate II l’Armenia, facendola, di fatto, uscire dal controllo di Roma; quando il sovrano partico Artabano V (l’ultimo re dei Parti) invase la Mesopotamia, rifiutò le offerte di pace avanzate da Macrino, avvertendone la debolezza, e gli eserciti si scontrarono a Nisibi; i tre giorni della battaglia non ebbero esito favorevole per le truppe di Macrino, che fu costretto ad accettare una pace ingloriosa con i Parti, pagando una considerevole indennità di guerra e restituendo i prigionieri, nonostante ciò... monete coniate a Roma inneggiano ad una “vittoria partica”... Macrino RIC IVb 49 denario, zecca di Roma 217-218 d.C. D: IMP C M OPEL SEV MACRINVS AVG, busto laureato e corazzato rivolto a destra V: VICT PART PM TRP II COS II PP, Vittoria avanza a destra con ghirlanda e palma. Artabano V 213-227, dracma Peggiorò la situazione tagliando la paga alle truppe e riducendone i privilegi concessi da Caracalla. Una mossa non molto astuta, se vuoi mantenere dalla tua parte i soldati... A questo punto, visto che nel frattempo era scomparsa la minaccia dei Parti, la sorella di Giulia Domna, Julia Maesa, fece la sua mossa. Fece intrufolare suo nipote Vario Avito Bassiano (il futuro Marco Aurelio Antonino, Eliogabalo) in un campo legionario vicino Emesa (città d’origine della famiglia) e lo fece acclamare imperatore dai legionari. Per rafforzare la pretesa al trono del quattordicenne, la madre Giulia Soemia dichiarò che Vario (il futuro Eliogabalo) fosse il figlio illegittimo di Caracalla, suo primo cugino. Giulia Maesa RIC IVb (Eliogabalo) 415 asse, zecca di Roma 218-222 d.C. D: IVLIA MAESA AVGVSTA, busto diademato rivolto a destra V: PIETAS AVG, Pietas stante a sinistra, braccio destro sopra un altare acceso, nella destra un contenitore di incenso S C ai lati della figura Giulia Soemia RIC IVb 241 (Eliogabalo) denario, zecca di Roma 218-222 d.C. D: IVLIA SOAEMIAS AVG, busto a destra V: VENVS CAELESTIS, Venere stante a sinistra con mela e scettro, stella in campo a sinistra Eliogabalo RIC IVb 146b denario, zecca di Roma 218-222 d.C. D: IMP ANTONONVS PIVS AVG, busto laureato (con corno) drappeggio, rivolto a destra V: SVMMVS SACERDOS AVG, Eliogabalo stante a sinistra con ramo e patera sacrifica su tripode, stella in campo a sinistra Trovandosi a fronteggiare una aperta ribellione, e non avendo il tempo di richiamare le legioni del Reno e del Danubio, Macrino inviò a sedare la rivolta il prefetto del pretorio Giulio Ulpiano con uno squadrone di cavalleria, ma i soldati uccisero Ulpiano e passarono dalla parte di Eliogabalo. Nel tentativo di dare una parvenza di stabilità alla sua dinastia, Macrino elevò al rango di Augusto il figlio Diadumeniano, e fece coniare ad Antiochia monete in suo nome, dichiarando la “felicità dell’epoca” e distribuì elargizioni alle truppe nella speranza di riportarli dalla sua parte. Diadumeniano RIC IVb 118 denario, zecca di Roma 218 d.C. D: IMP C M OPEL ANT DIADVMENIAN AVG, busto laureato, drappeggio e corazza, rivolto a destra V: FELICITAS TEMPORVM, Felicitas stante a sinistra con cornucopia e caduceo (moneta conosciuta in soli quattro esemplari) Macrino RIC IVb 79 aureo, zecca di Roma 217-218 d.C. D: IMP C M OPEL SEV MACRINVS AVG, busto laureato, drappeggio e corazza, rivolto a destra V: LIBERALITAS AVG, Macrino e Diadumeniano seduti su una piattaforma, alle loro spalle un ufficiale, Liberalità stante a sinistra con caduceo e scettro, un cittadino ai piedi della piattaforma Ma non funzionò... fu costretto a rifugiarsi ad Antiochia, solo i governatori dell’Egitto e della Fenicia gli rimasero fedeli, ma non riuscirono ad inviare in tempo i rinforzi. Contro di lui marciò un'armata guidata da Gannys, un eunuco di Eliogabalo, e il giorno 8 giugno 218, gli inflisse una sonora sconfitta. Abbandonato dalla maggior parte dei suoi soldati, cercò di raggiungere Roma nella speranza di trovare qualche sostegno, alcune fonti dicono che si fosse tagliato barba e capelli per cambiare il suo aspetto, ma riconosciuto da un centurione a Calcedonia, fu arrestato e giustiziato. Sorte simile toccò a Diadumeniano, che il padre cercò di far fuggire presso i Parti, fu catturato vicino a Zeugma e giustiziato. Questo prova, ancora una volta, che tagliare la paga ai dipendenti con la spada, può rivelarsi pericoloso per la salute di un imperatore.... In ogni caso Macrino, purtroppo per lui, non ebbe la capacità militare e politica, nè gli appoggi necessari a reggere l’impero. Per quanti riguarda i ritratti sulle monete di Macrino, si possono notare due tipologie diverse, nel RIC vengono descritte come “lineamenti più giovani con barba tagliata” tipo 1, e “lineamenti più anziani con barba lunga”tipo (2) Nel primo appare solo leggermente diverso dagli ultimi ritratti di Caracalla, probabilmente perchè gli incisori della capitale non conoscevano ancora il suo vero aspetto. Il secondo ritratto, originario di Antiochia, è invece più realistico e lo mostra con la più consueta folta barba. Macrino RIC IVb 95 antoniniano, zecca di Roma 217-218 d.C. D: IMP C M OPEL SEV MCRINVS (sic) AVG, busto con corona radiale e corazza rivolto a destra V: SECVRITAS TEMPORVM , Securitas seduta a sinistra con scettro, davanti a lei un altare acceso Macrino Sear Greek 2948; Prieur 246. tetradracma 25 mm 14,3 g. zecca di Antiochia D: AYT K M OP CE MAKRINOC CEB, busto laureato con drappeggio e corazza rivolto a destra V: DHMARC EX UPA TO, aquila stante di fronte con le ali aperte, testa a destra, tiene tra gli artigli un animale sacrificale. Exergus
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  20. Allora, vi propongo un perfido esperimento antropologico. Al prossimo che posta un 5 lire del 1911 (il che avverrà al massimo domani) dite tutti concordemente che è vera.
    1 punto
  21. P.S. la sto guardando dal cellulare, quindi non garantisco di dire una cosa sensata, ma mi sembra di vedere un principio di cristallizzazione del metallo. Per me è buona.
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  22. noto che spesso gli utenti da un solo messaggio pongono domande ... non so come definirle: mi verrebbe da usare il termine capzioso se non fosse che temo di offendere qualcuno tra quelli che mi leggono (nei forum la prima norma da seguire è sempre quella di "scrivere" sulle uova - lo so, si dice camminare sulle uova, ma chi è che passeggia in un forum?). Comunque il punto non è questo: la faccenda curiosa è che tali utenti, dopo aver posto la domanda, non si preoccupano più di vedere se hanno ricevuto risposta (l'ho verificato parecchie volte): molto frequentemente data e ora di invio messaggio coincidono con data e ora dell'ultima visita. E allora la domanda che nasce è: chi/cosa glielo fa fare? Troppo facile pensare ai troll: se fossero tali insisterebbero con i post, ribattendo alle risposte e così via; forse che la noia del navigare a vuoto li spinge ad inserire un messaggio, giusto per sentirsi un po' più vivi? Non sono uno psicologo, ma, da un punto di vista psicologico, la cosa mi incuriosisce assai. Se qualche psicologo mi legge, ed ha voglia di perdere tempo, leggerei volentieri la sua opinione. Grazie
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  23. Ciao @gigipaola2012, c'è un follaro normanno salernitano simile di Guglielmo I con testa di lupo a sinistra al rovescio ed al diritto GRX, ..Saluti Eliodoro
    1 punto
  24. Non concordo sul fatto di considerare Aesernia una semplice protesi di Roma..descrivere i sanniti come serpenti da parte di una comunità sannita sarebbe stato oltraggioso e provocatorio. Aesernia, seppur colonia, manteneva forti legami con le popolazioni italiche, sannite e magno greche, tant'e' che coniava oboli che facevano capo al piede ponderale della magna grecia
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  25. Continuo a postare le mie preferite... Ferdinando IV Piastra 1800.
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  26. @Gallienus questa può andare? ... Change la dame... All'incontré...
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  27. Ciao @Polluce, intervengo solo per il motivo che in parte l' hai richiesto tu nel prologo del Post ; nessuna scusa ci mancherebbe , anzi grazie per la bella iniziativa ; solo per informazione : per sapere se un argomento e' stato gia' trattato oppure no basta andare nella prima pagina del Forum in alto a destra dove e' presente una piccola lente di ingrandimento e nello spazio del rettangolo scrivere il titolo del Post che si vuol pubblicare , nel tuo caso se avessi scritto "tesoro di Boscoreale" si sarebbe aperta una sotto finestra con tutti gli argomenti relativi al titolo e avresti visto che esattamente tre anni fa era gia' stato trattato il tesoro di Boscoreale con questo titolo : Ripeto che questo non e' e non vuole essere un appunto , ma solo una informazione per i nuovi arrivati nel Forum affinche' conoscano meglio le prestazioni e le opportunita' del Forum . Ciao e grazie Legio II Italica
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  28. Dopo aver visto le foto di jonny sembrano 2 monete distinte,per cui la cosa si fa intrigante.....???
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  29. 1 punto
  30. Anche l'epigrafia è differente
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  31. Buongiorno gennydbmoney, è un 2 al 100%
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  32. ecco un altro mio gioiellino che non venderei mai. 2,6 soldi I° tipo del 1740 di Carlo Emanuele III di Savoia. Moneta classificata non comune in conservazione eccezionale direi (soprattutto il ritratto)
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  33. Falsa: colore, perlinatura, cifre della data diverse, lettere della legenda e del contorno, firma autore... e chi più ne ha ne metta. Pubblico moneta originale per confronto:
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  34. DE GREGE EPICURI Secondo me sono buoni entrambi. Si tratta di tipologie diverse: nel secondo non è presente PP, ed Augusto mi sembra a testa nuda. Ricordo che alcuni considerano questa moneta un dupondio. Certo il 1° ha una conservazione migliore, ma il prezzo di 1000 Fr. Sv. è assolutamente esagerato: si tratta di una moneta decisamente comune.
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  35. Riguardo la simbologia dell'obolo isernino, ti riporto quanto detto da Napoleone Stelluti, autore del libro Monete della zecca di Aesernia...:" l'aquila simboleggia la luce, il cielo, mentre il serpente è l'oscurità, la terra.L'aquila nutrendosi del serpente, rappresenta, idealmente, la vittoria del bene sul male..Saluti Eliodoro
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  36. gli oboli di Alba Fucens riportano alcuni la scritta ALBA e altri no, quelli senza scritta "potrebbero" essere stati emessi ad imitazione da un centro vicino
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  37. Beh, quanto a parrucchiere anche l'altro non scherza La mia impressione è che stiano entrambi facendo la voce grossa più per motivi interni che altro. Kim deve costantemente tenere alta la tensione, e compattare il suo popolo contro un nemico, reale o immaginario che sia, altrimenti i nordcoreani potrebbero incominciare a rendersi conto che mentre loro muoiono di fame, e di freddo in inverno, il caro leader, oltre a vivere con tutti i comfort, spende tutto in armamenti che alla prova dei fatti sarebbero quasi inutili, non potendo ovviamente competere col gigante americano. Quanto a Trump, concordo con @min_ver, gli serviva qualcosa per sviare l'attenzione dal Russiagate, che sta arrivando sempre più vicino a lui. Coinvolgimento dell'Italia? vorrebbe dire coinvolgimento di tutta la NATO, sarebbe la terza guerra mondale, non voglio nemmeno pensarlo. petronius @Paolo.29, ho editato le tue intenzioni di voto, e anche la citazione delle stesse da parte di Michele, perché non c'entrano nulla con l'argomento in discussione, e rischiano di innescare l'ennesima polemica.
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  38. Tornando alla storia dietro al Cordusio abbiamo Piazza Mercanti, piazza rettangolare fondata per i mercanti medievali della metà del XIII secolo Qui troviamo anche la famosa Loggia degli Osii di cui abbiamo parlato prima e ogni via che confluiva in essa rappresentava una confederazione degli artigiani e commercianti . il mercato del Cordusio domenicale ha alle spalle questo gioiello medievale e di fronte l'Ambrosiana.
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  39. Ecco la moneta liberata:
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  40. Ritorno su questo ripostiglio per approfondirlo un attimo dato che sono preda della tentazione di recuperare un altro pezzo del gruzzolo... La "particolarità" di questo ripostiglio è che contiene unicamente monete del regno di Postumo. Le monete più tarde dell'impero centrale sono due pezzi di Gallieno: Antoninien, 262, Milan, 2e ém., (Bill, Ø 21 mm, 12 h, 3,21 g). (pd. th. 2,90 g, titre 100 ‰, taille 1/112 L., 2 deniers). A/ GALLIENVS AVG. R/ LEG III ITAL VI P VI F. « Legio tertia Italica sextum pia, sextum fidelis », (Troisième légion italica pieuse et fidèle pour la sixième fois). Cigogne passant à droite. MIR. 36/999 r (63 ex.) - RIC. 339 - C. 487 - Cunetio 1458 (8 ex.). Antoninien, 262, Milan, 2e ém., (Bill, Ø 23 mm, 6 h, 2,15 g). (pd. th. 2,90 g, titre 100 ‰, taille 1/112 L., 2 deniers). A/ Même description. R/ Même description. MIR. 36/999 r (63 ex.) - RIC. 339 - C. 487 - Cunetio 1458 (8 ex.). I compilatori del catalogo CGB hanno datato il pezzo al 262 d.C. mentre altri lo datano tra il 260 e il 261. Complessivamente le monete "legionarie" di Gallieno presenti nel ripostiglio ammontano a 19 esemplari su di un totale di 554 monete di ripostiglio. Il Valeriano I/Gallieno è rappresentato da 266 pezzi quindi il 7% di questo periodo è costituito da denari legionari di Gallieno (tenendo conto delle sole monete di Gallieno, la percentuale si alza). La serie legionaria presente nel ripostiglio è stata emessa dalla zecca di Milano, zecca che doveva servire per approvvigionare le milizie stanziate nel nord dell'Italia a protezione dell'impero centrale e a presidio (assieme ai territori gallici serviti anche dalla zecca di Treviri) della sicurezza dell'impero dalle invasioni delle popolazioni nordiche. Con l'insurrezione di Postumo del 260, Milano rimase l'unica zecca nordica in mano all'impero centrale e le emissioni legionarie di Gallieno sono databili molto probabilmente nel periodo immediatamente successivo (al più contemporaneo) alla scissione dei territori gallici. Postumo dicevo, è il solo sovrano Gallico presente nell'hoard con 98 esemplari e le sue emissioni più recenti sono quelle datate "P M TR P COS II P P" risalenti al 261: Antoninien, 261, Trèves, 1re ém., phase 4e, (Bill, Ø 22 mm, 6 h, 4,00 g). (pd. th. 3,38 g, titre 200 ‰, taille 1/96 L., 2 deniers). A/ IMP C POSTVMVS P F AVG. R/ P M TR P CO-S II P P. « Pontifex Maximus Tribunicia Potestate Consul iterum Pater Patriæ», (Grand pontife revêtu de la puissance tribunitienne consul pour la deuxième fois père de la patrie). Postume ou Virtus (la Virilité) casqué, vêtu militairement, debout à gauche, tenant un globe de la main droite et une haste de la gauche. EG. 21 - RIC. 54 - E. 185 - Cunetio 2387 - AGK. 60 - RCV. 10971 - MRK. 98 /58 - C. 244. La datazione della chiusura dell'intero ripostiglio è quindi facilmente individuabile tra la fine del 261 e l'inizio del 262. La scarsa presenza di monete risalenti agli inizi del III secolo (1 es. di Elagabalo) e la buona rappresentanza di emissioni di Gordiano III fa supporre che si tratti di un ripostiglio che doveva rispecchiare la situazione del circolante nel periodo 240/260 e, più precisamente potrebbe trattarsi di un ripostiglio (dimensioni medio piccole) di recente - rispetto alla data di chiusura - formazione, presumibilmente legato ad eventi contingenti piuttosto che a risparmi accantonati nel corso di vari anni (basti pensare a ripostigli di grandi dimensioni come Cunetio, Normanby ecc per vedere come si tratti di un piccolo, sebbene considerevole, gruzzolo. Il ripostiglio di Reyssouze, di natura differente in quanto rappresenta un accumulo continuativo nel corso degli anni, ad esempio, conta oltre 2000 pezzi). Interessante sarebbe analizzare le ragioni che possono aver portato alla formazione e al repentino interramento del ripostiglio. Il gruzzolo rientra in una ben precisa serie di ripostigli di area gallica databili (come chiusura) al 260/261: al più, possiamo estendere questo gruzzolo all'inizio del 262 e quindi farlo rientrare in questo secondo gruppo di ripostigli: Tuttavia la zona di occultamento è sensibilmente lontana dalla concentrazione massima di ripostigli spostata maggiormente verso nord dove prima nel 260 e poi nel 268 ci furono due considerevoli ondate di invasioni di Franchi e Alemmani. A ogni modo la concentrazione di ripostigli riportata in queste due immagini non è relativa a vere e proprie campagne di invasioni da parte di tribù nordiche quanto piuttosto a continue pressioni che rimasero pressoché costanti nell'area. L'invasione più importante fu indubbiamente quella degli Alemanni che vennero definitivamente sconfitti vicino a Milano. Aurelius Victor così ci racconta di questa invasione (LIBER DE CAESARIBVS: 33,3): e questa era la situazione del fenomeno dell'hoarding (interramento di ripostigli) nel periodo in questione: Il nostro gruzzolo calzerebbe meglio con questo periodo, ma le date di chiusura non tornano. La presenza di denari legionari emessi dalla "vicina" Mediolanum, rende suggestiva l'idea che questo ripostiglio risalente al pieno 261 possa trovare una motivazione nella prima campagna bellica condotta da Gallieno proprio in quell'anno nei confronti di Postumo per tentare (in vano) di riconquistare l'impero gallico. Non è semplice individuare l'area in cui le campagne di Gallieno (261 appunto e 266 circa) trovarono teatro di scontro, presumibilmente dovettero avvenire in Spagna o in Raetia, ma il campo di battaglia principale è probabilmente da collocare nella provincia Narbonense. Comunque zone relativamente lontane da La Guerche-sur-l'Aubois dato che candidati ripostigli collegabili a questa campagna sono solamente quelli di Saligny-sur-Roudon (n. 176 della cartina di fig. 5) e Clermont-Ferrand Il (n. 182 della cartina di fig. 5) rispettivamente a 100km e 200km circa dal ripostiglio oggetto di questa analisi. Tendenzialmente è possibile escludere anche questa causa - sebbene non in senso assoluto in quanto alcuni echi della campagna in corso potrebbero essersi espansi fino a La Guerche-sur-l'Aubois - e la ricerca delle possibili cause va diretta verso altre direzioni: banditismo, malattie o morte improvvisa del proprietario del ripostiglio appena dopo qualche anno dall'inizio dell'accumulo... rimane quindi difficile individuare con elevata probabilità la causa della chiusura del ripostiglio al 261. Di certo rimane altamente probabile la natura di urgenza del ripostiglio data la sua composizione che doveva riflettere abbastanza bene la situazione del circolante coeva al 261. --- Bibliografia: Aurelius Victor, Liber de Caesaribus Gijs de Greef, Roman coin hoards and Germanic invasions ad 253-259 CGB - Rome 34 - Le Tresor de La Guerche-Sur-L'Aubois (catalogo d'asta) --- Come sempre sono ben accetti commenti, integrazioni, pareri ecc... ero insoddisfatto di come avevo lasciato la discussione su questo ripostiglio, ora trovo il tutto più sensato e ragionato In chiusura, questa la moneta che ho acquistato giusto oggi, proprio una delle ultime emesse in corrispondenza della chiusura del ripostiglio: Esemplare n. 546 del ripostiglio de La Guerche-sur-L'Aubois
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  41. Rovistando in soffitta dai miei suoceri abbiamo rinvenuto una cassetta in metallo contenente circa 3/ 4 kili di monete comuni di V.E. III 5 c. spiga 5 c. impero 10 c. ape 10 c. impero 20 c. libertà 20 c. esagono 20 c. impero 50 c. impero fermo restando che controllerò che non vi siano date rare, considerando che sono tutte in conservazione basse, la mia domanda è: che me ne faccio? grazie 1000
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  42. Per me non è la stessa moneta
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  43. @alb123 Non te la prendere, sai che in numismatica si tende a essere un po' assolutisti... "il mio modo di muovermi è il migliore!"... Basti vedere che c'è chi compra solo da italiani e chi invece si rivolge solo all'estero, chi dice di puntare sulla qualità e chi sulla rarità... obiettivo di questa discussione è a mio parere proprio far capire a uno dei rari giovani quanto sia complesso e sfaccettato il mondo della numismatica antica, ma proprio per questo affascinante, in quanto ognuno è libero di trovare un proprio modo personale di collezionare. Ciò che conta è rispettare scrupolosamente le prescrizioni di legge, ma mi sembra che questo sia stato sufficientemente chiarito.
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  44. Io dalla legenda direi Valeriano (AVK ΠΟ ΛΙΚ ΟVΑΛΕΡΙΑΝOC). Forse Cilicia? Adesso provo a cercare una corrispondenza più precisa
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  45. Salta nei punti più sottili e alti( il colmo delle lettere e dei capelli) ma sui piani regge. Francamente, non avendo provato sperimentalmente in prima persona, non posso dirle di più, a parte che la tecnica e i risultati annessi sono ben testimoniati da quasi trecento anni e, attualmente, molto praticati soprattutto per la realizzazione di falsi di monete siceliote e non solo. Potrebbe essere interessante fare delle sperimentazioni con qualcuno dei conii imitativi che erano in vendita un paio di anni fa sul web, se qualcuno li avesse comprati , usando assi onciali ben patinati ma quasi lisci e vedere cosa viene fuori.
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  46. Si tratta comunque di un ripostiglio datato 2012 e venduto 2013... quindi non so se sia da imputare solo all'attuale sistemazione del cabinet la scelta di alienare l'intero hoard. Ho notato che diversi hoard francesi negli ultimi anni hanno seguito questa strada: scoperta, studio, totale (o parziale) vendita. Sinceramente non lo vedo un modello malsano. In questo modo vedo un incentivo e uno stimolo a dichiarare l'eventuale fortuita scoperta di un ripostiglio piuttosto che la sua immissione sul mercato facendone perderne ogni contesto.
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  47. Buonasera a tutti, ecco la moneta fuori dalla perizia, fotografata con la reflex. Il diritto è leggermente sovraesposto mentre il rovescio leggermente sottoesposto, ma credo che siano comunque foto apprezzabili. Saluti e buona serata! Silver
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