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Contenuti più popolari

Elenco dei contenuti che hanno ricevuto i maggiori apprezzamenti il 08/22/17 in Risposte

  1. Ciao Come promesso ecco il peso di fattura milanese; Luigi di Francia.... nel verso il punzone di Giacomo Sala di Milano (16.7.1755) data di nomina ? Saluti luciano
    5 punti
  2. ragazzi piastra 1805 scudo grande e scudo piccolo...cosa ne pensate? non posso fare a meno di non guardarle. ADORO
    4 punti
  3. Appena uscito: LA CONTEA DI GORIZIA: la monetazione dagli albori a Carlo V 110 pagine 52 tipi monetali (con relative varianti) descritti, i falsi, ecc. e con numerose foto a colori
    3 punti
  4. Purtroppo colleziono molto poco il periodo compreso in questa sezione...ad ogni modo, restando in tema "1799" e "rame" condivido con voi questa madonnina della zecca di Fermo coniata tra la fine della Repubblica Romana e la restaurazione del governo pontificio: Antonio
    3 punti
  5. E poiché siamo qui anche per ricordare eventi ed editoria milanese ricordiamo anche qui la consegna del secondo Gazzettino di Quelli del Cordusio che avverrà domenica 10 settembre 2017 con ritrovo alle ore 10, 30 al Bar Spadari per aperitivo e ritiro copia e poi alle 12 a seguire Pranzo Sociale aperto a tutti gli appassionati. Allego locandina
    3 punti
  6. Moneta da queste foto nel migliore dei casi completamente rifatta e con patina totalmente artificiale. Nel peggiore invece stiam parlando di fusioni ben patinate e con foto furbe... Se andiamo a vedere però cosa ha venduto il venditore recentemente troveremo un altro sesterzio di Traiano con lo stesso identico dritto (con le stesse identiche irregolarità sul bordo in alto), ma con un altro rovescio. Ergo sono delle fusioni, ben patinate e con finiture abbastanza credibili sui bordi: Da una precedente vendita del sesterzio con il tempio (è la terza volta che prova a venderlo...) ho salvato una interessante immagine del bordo della moneta: In passato poi ha venduto anche questo inquietante Caligola con le tre sorelle al rovescio:
    3 punti
  7. Ogni tondello ha una propria identità, ogni tondello ha la sua storia, ogni tondello vuole raccontare, ogni tondello ci dona.. Per me ognuno di questi sublimi manufatti, ha un'episodio che mi riporta nel tempo.. E come se mi avessero ogni volta scelto fra tanti, e fra mille coincidenze... nulla avviene per caso.. Sono sempre stato attratto da questo nominale ricco di fascino e mistero, come tutti gli altri tondelli in rame che riportano il valore nominale in numero. Quattro, come i quattro elementi, fuoco, terra, aria, acqua, qui c'è tutta la vita... Come una vita dedicata all'espressione artistica in ogni forma.. Napoli Ferdinando IV Quattro Tornesi 1799
    3 punti
  8. Questo argomento e’ stato gia’ trattato diverse volte , sia nella nostra Sezione , sia nella Sezione Monete Romane Imperiali , quindi mi scuso della ripetitivita’ anche se questo Post e' forse in qualche punto piu' aggiornato . La questione della legenda e della relativa iconografia della Providentia e’ talmente variabile , ma unica nel caso di Pertinace , che vorrei analizzarla meglio anche in relazione a nuove ipotesi che sulla rappresentazione della Providentia di Pertinace , sono state fatte . Lo studio di questa particolare moneta in oro , argento e bronzo , emessa da Pertinace probabilmente appena eletto Imperatore nel Gennaio del 193 , sotto l’ aspetto iconografico della Providentia risulta infatti unica , almeno fino alla sua epoca ; al termine del Post mi piacerebbe sentire i vostri pareri e commenti . Come e’ noto la “Providentia” : “Aug” , “Augusti” , “Deorum” nelle monete romane , e’ una delle iconografie , che idealizzata in numerose varianti , piu’ rappresentate nelle emissioni dagli Imperatori ; specialmente nel caso di Pertinace la “Providentia Deorum” , cioe’ la Provvidenza Divina , e’ praticamente intesa come una legittimazione alla sua elezione che deriva o viene dal cielo , cioe' dall’ Alto ; questa iconografia nelle monete di Pertinace , fino alla sua epoca , e’ unica perche’ diversa dalle precedenti iconografie della divinita’ in esse rappresentata . Ma ora vediamo come questa “Providentia” pertinacea e’ stata interpretata . Prima di tutto occorre notare che questa moneta fu emessa in due varianti o pose stanti della Providentia un po’ diverse tra loro , le piu' evidenti sono quelle dove , in una , la figura appare con entrambe le braccia alzate verso il cielo , rappresentato da un oggetto di cui poi vedremo di analizzarne la natura , nell’ altra dove la figura e' con un solo braccio alzato e l’ altro , il sinistro , solo piegato in avanti ; ma in entrambe le figure la Providentia guarda in alto in direzione di un globo con raggi . Una delle interpretazioni di questa moneta potrebbe far riferimento alla morte di Commodo e per questo si ritiene che la moneta possa essere stata emessa nei primi giorni del Gennaio 193 , come una sorta di ringraziamento alla Providentia per essersi portato via Commodo , depravato figlio indegno di Marco Aurelio . Questa immagine della Providentia e’ unica ed e’ stata interpretata in vari modi , ma il piu’ accreditato , oltre a quello descritto , e’ quella di un legame tra il cielo e la terra , nel nostro caso la volonta’ della Providentia di dare all’ Impero romano un nuovo degno Imperatore affinche’ salvi gli uomini (Pertinace) dopo la tirannia e gli scempi del precedente (Commodo) Inoltre nella moneta compare quel controverso e misterioso globo radiato che ha dato luogo a tre diverse interpretazioni : religiosa , astronomica , ufologica ; religioso perché legato alla Providentia ; astronomico perché visto come la rappresentazione di una stella esplosa in supernova e visibile nel cielo di Gennaio/Marzo come una stella "nova" , oppure come la cometa documentata storicamente che apparve nell’ ultimo anno di vita di Commodo e che Pertinace fece sua come segno benevolo del suo prossimo Impero ; ma anche ufologico come notato da molti , tra cui il famoso scrittore e contattista italo americano Peter Kolosimo , teoria ritenuta non impossibile , considerando il problema generale UFO ed il fatto che la Providentia era sempre stata raffigurata , oltre che in altri modi , con un globo ai piedi o in mano rappresentante il globo terrestre , ma mai posizionato in alto a rappresentare il cielo , tanto che questa teoria di Kolosimo ebbe l’ onore di essere riportata , tramite un articolo di un numismatico , nella Rivista Italiana di Numismatica del 2003 , dal titolo : “La curiosa interpretazione iconografica di un Denario di Pertinace”. In foto alcune rappresentazioni della Providentia precedenti a Pertinace ed in ultimo un particolare Denario ed un Sesterzio di Pertinace nelle due diverse pose della Providentia prese in esame nel Post .
    2 punti
  9. Mettiamola cosi:Giannipelle03 e' un ragazzo curioso che ha notato una moneta insolita e ne e' rimasto colpito,non e' forse successo cosi a tutti noi quando ci siamo "ammalati"di numismatica? Oltretutto ,legittimamente ,ha chiesto consiglio a chi ne sapeva piu' di lui,quindi direi al giovane :non fermarti,appassionati e non esitare a chiedere lumi agli esperti del forum.
    2 punti
  10. Dico la mia, anche se vedo che la discussione sta un po' divagando (forse è normale in Agorà! ). Premetto che ciò che scrivo rappresenta il mio modo di pensare, quindi non possiedo di certo la verità in tasca e siete liberi di pensarla diversamente. Innanzitutto, l'epoca in cui viviamo, è favorevole per gli animali... sono esistiti periodi peggiori, in cui animali di ogni tipo erano percossi e cacciati in modo indiscriminato (e si parla di pochi decenni fa). Attualmente, è in atto un'eccessiva rivalutazione del concetto di "animale", soprattutto da compagnia; molti animalisti utilizzano l'aforisma di Gandhi: La grandezza di una nazione e il suo progresso morale si possono giudicare dal modo in cui tratta gli animali, tanto da farne quasi una "bandiera". Sì, giusto trattare bene e dare dignità a qualsiasi animale, ma elevandoli a "Dei" o a feticci, la morale recede e diventa aberrante. Durante l'infanzia e l'adolescenza, pure io stravedevo per i miei animali (gatti) ed ero sempre ad accarezzarli e baciarli; poi crescendo ho trovato l'affetto altrove e, comunque, ho mantenuto con gli animali domestici un rapporto di affetto ma equilibrato. Mi stupisce invece vedere persone mature e anche di molto, comportarsi in modo affettivamente morboso con i loro amici a quattro zampe, come io mi comportavo con loro durante l'infanzia e anche di più! Probabilmente qualcosa non funziona bene a livello sociale. Viviamo forse in un'epoca troppo pragmatica, con sempre meno affetti e momenti da dedicare alle passioni, alle persone. Non a caso, altra "bandiera" è dire: "gli animali sono meglio delle persone!", oppure: "le persone tradiscono e uccidono, gli animali no!". Tralasciando la veridicità della seconda, in quanto esistono anche animali che si uccidono tra loro ed aggrediscono esseri umani, la prima è tanto allarmante quanto diffusa. Bisogna ritrovare amore e fiducia nelle persone, scegliere quelle giuste. Non si deve sempre pensare ad un tornaconto. Tra i "vantaggi" che si possono ricavare dalle interazioni umane, meglio accantonare quelli economici o materiali ed inserirci anche l'amore, l'affetto e la passione (anche nel senso di un hobby o di una filosofia di vita). L'amore eccessivo per gli animali, può avere le proprie origini anche nell'aumento del costo della vita: avere figli comporta spese, non solo economiche ma anche di tempo; gli animali ne richiedono di minori. Non attraversano "fasi critiche" come l'adolescenza, al massimo a livello di salute. Molte persone li trattano infatti come loro figli, forse i figli che avranno o mai avuti. Ultima cosa: i media manipolano a loro vantaggio la situazione: ogni notizia di maltrattamento di animali viene diffusa, amplificata e magari travisata. Simili fatti creano attualmente molta più indignazione che in passato. La notizia, ad esempio, di un canile "degli orrori", un tempo poteva al massimo finire nella cronaca locale, restando per lo più sconosciuta a livello nazionale; ora finirebbe in prima pagina sui quotidiani nazionali o sulle pagine dei social-network. Sul discorso del cibo, vista la mia ignoranza in materia, mi pronuncio ben poco: impossibile secondo me pretendere l'assoluta salubrità degli alimenti. Ricordiamoci, inoltre, che non è facile per tutti andare nella più vicina fattoria periodicamente e comprare ogni cosa "bio" o a "chilometro zero". Inoltre, spesso questi prodotti hanno prezzi maggiori. Un tempo si faceva così, ma se guardate i vecchi filmati in TV, le persone anche solo quarant'anni fa sembravano tutte molto più vecchie della loro età effettiva. Quindi, non penso vi fosse salubrità ovunque Per quanto riguarda vegetariani, vegani ecc. ritengo molti lo prendano come una moda, oppure lo facciano come semplice dieta. Rispetto però le filosofie di vita alla base di tali decisioni, se prese con serietà. In sintesi, amo anche io gli animali e non è un reato. Facciamolo però nel giusto modo. Avendo passioni, rapporti positivi con le altre persone, sapremo che, alla fine della giornata o in un dato periodo di tempo, avremo comunque sempre accanto a noi anche questi piccoli amici, con il loro affetto da dare e ricevere
    2 punti
  11. Rispondo qui al commento/richiesta messo in calendario eventi di @FRANZOSI Giuliano per la spedizione o abbonamento del Giornale. E' una pubblicazione non periodica e non a fini di lucro ( ovviamente una offerta libera è sempre benvenuta ) con consegna a mano della copia cartacea nei luoghi dove qualcuno di noi sarà presente personalmente. Sicuramente dal 10 settembre in avanti ogni domenica mattina al mercato del Cordusio a Milano, ma anche dove saremo tipo a Bergamo al Convegno dei Circoli, sicuramente a Verona, ma magari anche in qualche presentazione tipo al CCNM di Milano o altro che valuteremo e che si presenterà, sarà buona per ritirarlo. Ciò non toglie che ci possa essere qualche volonteroso ambasciatore che venga a ritirarlo in qualcuna di queste sedi e portarlo a destinazione. Come per il primo anche per il secondo ci sarà un periodo di distribuzione manuale del cartaceo poi anche questo verrà messo dopo un tempo ragionevole on line con le consuete modalità sia su Lamoneta nel nostro forum dedicato a Quelli del Cordusio o sulla nostra pagina su Academia.edu. Uno degli obiettivi di fondo tra i tanti è quello di creare e cercare il contatto diretto con l'appassionato onde formare una rete di conoscenza , proselitismo e divulgazione della numismatica, tutto questo ti permette di rendere sempre più reale un gruppo che nasce virtuale e si ritrova ad essere molto reale e presente in moltissimi ambiti della numismatica, sempre a disposizione comunque per ogni ulteriore chiarimento
    2 punti
  12. Con il maltrattamento gratuito degli animali si puo intendere anche quando gli apprensivi padroni fanno indossare il maglioncino al cane o al gatto,ma sono a conoscenza che la temperatura corporea del loro animale è di 38 gradi?, odio quelli che li sfruttano nel circo e quelli tenuti negli zoo,quelli che li portono in spiaggia ad abbronzarsi e mi fermo qua.Nel mio giardino ci sono 12 gatti piu 3 gattini ancora in fasce e un cane, vivono liberamente da animali e sempre pronti a ricevere carezze e cibo. Per quanto riguarda al cibo spazzatura, la pubblicita' serve su un piatto d'argento cio che il consumatore vuol sentire prezzo e convenienza.La dieta mediterranea spero che oltre a parlarne si sappia cosa si deve consumare o si va nei supermercati e si comprano i prodotti che vengono dal messico,brasile o spagna solo perche' il legume costa di meno.Quanti di voi compra funghi,attenzione possono venire anche da chernobyl,o olio di oliva a pochi euro e viene dal marocco o turchia o spagna,purtroppo con le nuove normative quando determinati prodotti entrano in Italia diventano italiani,l'ideale è quello di comprare i prodotti a costo zero andando nell'aziende che rispecchiano modi di coltivazione biologiche anche non essendo esclusivamente i prodotti dei posti della dieta mediterranea,in poche parole mangiare cibo sano comprato dal vostro agricoltore di fiducia.
    2 punti
  13. Il frequente rinvenimento di monete forate in contesti funerari longobardi... Ah no, scusate, non c'entra nulla... Sto giocando, chiaramente!
    2 punti
  14. Come promesso le nuove foto e la legenda. IMP CAES DOMIT AVG GERM COS XI CENS (II o PP?) Penso che la legenda sia con PP però non si sa mai a me la seconda lettera sembra una stanghetta forse per che la P ha perso la parte di sopra. La moneta comunque a mio parere appare gradevole, il volto dell'imperatore è molto chiaro, la veste della vittoria è ben visibile e fluida e la scritta SPQR sullo scudo è ancora parzialmente visibile. A presto, Alb123
    2 punti
  15. ho riletto velocemente questa vecchia discussione e mi pare che alla fine non ci siano i link di alcuni paper che invece mi pare esistano legalmente... quindi eccoli qua http://www.e-periodica.ch/cntmng?pid=snr-003:1985:64::224 http://www.e-periodica.ch/cntmng?var=true&type=pdf&rid=smb-001:1983-1987:33-37::990&subp=hires saluti Alain
    2 punti
  16. Buonasera a tutti,non sono esperto di romane anche se mi affascinano e non poco ,non ho mai provato a collezionarle perchè ci sono troppi falsi e molti veramente difficili da scoprire,in compenso seguo spesso questa sezione e a volte rimango stupito da come da una semplice foto molti di voi riescono a capire se una moneta è falsa o genuina,certo riesco anch'io nel settore che mi interessa ma per le antiche secondo me è più difficile,veramente difficile... comunque voglio provare a sbilanciarmi,nella moneta postata da @TheWhiteFlynoto delle bollicine nei campi del dritto che mi fanno pensare ad una fusione,inoltre ci sono più traccie di circolazione sulla legenda,sempre al dritto,che sulla testa dell'imperatore che ,in teoria,dovrebbe essere più soggetta alla circolazione essendo di rilievo più alto,infine il colore della patina mi sembra troppo "omogeneo"e decisamente spento... ecco,ho detto la mia ,spero non mi fustighiate...
    2 punti
  17. Ringrazio di cuore Cromio per le precisazioni. In effetti ero stato molto impreciso: in realtà non esiste il toponimo "Rocca di Aidone" (forse un mio lapsus per Rocca di Entella, che è tutt'altra cosa). Sopra Aidone infatti non si erge una vera e propria rocca, ma un pianoro ondulato e che termina a est, dopo S. Francesco Bisconti, con un colle più alto, la Cittadella, che infatti ospitava la prima Morgantina, che fu abbandonata dopo il passaggio di Ducezio. E' possibile che abbia ospitato almeno una buona parte delle truppe filocartaginesi che hanno svernato nel 213/212 a.C., ma sorprende che gli archeologi americani non abbiano trovato proprio niente dopo la metà del V secolo a.C. e non so quanto la collina sia stata setacciata ed esplorata nella sua interezza (forse non usavano i metaldetector a differenza dei tombaroli). In ogni caso, come giustamente evidenziato nel post precedente, all'interno della Sicilia non c'era soltanto Morgantina, ma anche altri centri, non sempre più piccoli, come Enna (che conobbe nell'anno successivo una violenta repressione da parte dei soldati romani guidati da uno dei generali di Claudio Marcello, Pinario, con massacro dei tutti i notabili della città), ma con buona posizione strategica per il controllo del territorio a nord e a est di Agrigento e sulla direttrice interna verso l'importante piana di Catania, anche al fine di assicurare i necessari collegamenti tra Agrigento occupata dai Cartaginesi e Siracusa ancora in mano alla fazione filopunica, ma ormai stretta dai Romani (anche se tali collegamenti avvenivano soprattutto via mare, nonostante la superiorità delle forze navali romane). Resta il fatto che l'esercito siceliota di Ipocrate, partito da Siracusa, era riuscito a congiungersi nel 213 a.C. via terra, nei pressi di Morgantina, con l'esercito cartaginese di Imilcone proveniente da Agrigento. Probabilmente ha seguito un itinerario un poco più a sud e più riparato delle già note trazzere usualmente battute vicino ai fiumi Dittaino (antico Chrysas, affluente del Simeto) e Gornalunga (antico Albos), presumibilmente più controllate dalle forze romane.
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  18. Condivido con voi un esemplare da 5 reales di recente acquisizione coniato similmente ai fratelli più grandi da 10 reales su pezzi da 4 reales usurati di provenienza castigliana .. La conservazione non è il massimo e poco e nulla si vede del conio precedente ma trattasi di tipologia un po' più rara in quanto presenta al rovescio le 4 teste di moro. Peso: 13,34 g https://numismatica-italiana.lamoneta.it/moneta/W-CAGSF4/11
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  19. Rimaniamo sulla vita quotidiana, in fondo è storia e cultura anche questa, con una medaglietta per i cani del Comune di Milano del 1922. Testimoniava l'avvenuto pagamento della tassa sul possesso del cane. Oltre all'anno viene riportato lo stemma del Comune di Milano e il numero di registrazione.
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  20. Ciao a tutti! Stavo cercando un sesterzio di Traiano (come da titolo) e sulla baia ho trovato questo... Peso 24,85, diametro non pervenuto. Quando l'ho visto ho pensato ad un falso, ritratto "strano" molto in rilievo rispetto alle scritte ed esattamente i contrario per il tempio. Poi ho visto che ad 1 giorno dalla scadenza siamo a 270$ e 25 offerte e mi è venuto il dubbio di essere io a sbagliare. Dimenticavo, provenienza Serbia, che temo sia assimilabile alla Bulgaria come genuinità delle monete! :-) Mi date i vostri pareri, per favore!??! Grazie! TWF
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  21. la moneta mi sembra ben conservata, il nostro catalogo la segna NC
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  22. @adelchi Nonostante non sia un esperto per questa monetazione, non mi risulta. Il fatto è particolare, non conosco le cause se a dire questa moneta sia autentica.
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  23. Naturalmente era per dare un po' di comprensione dopo le "mazzate" delle risposte ricevute
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  24. Complimenti! Il prossimo anno li festeggerò anche io!
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  25. Negli anni '70 la possedevo pure io. è una riproduzione, la n. 6 di quest'elenco: https://www.forumancientcoins.com/monetaromana/falsi/CarrarmatoPerugina/dettaglio.html
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  26. Ciao @lira51 e ciao gente. Contribuisco anch'io alla discussione con un rame per napoli del 1804...una moneta che a me piace moltissimo e poi è stata pure la prima moneta che ho postato quando mi sono iscritto al forum...nonostante i difetti vado fiero del mio 6 cavalli 1804
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  27. Dopo il periodo estivo verra' pubblicato il CORPVS NVMMORVM FORVM IVLII a cura di Riccardo Paolucci A breve aggiornamenti su prezzo , pagine , indice
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  28. Dovresti postare la moneta, con peso e diametro...sono diverse le monete che presentano, al rovescio, le lettere SC al centro del campo.. A titolo di esempio Asse di Ottaviano: Asse di tiberio: Saluti Eliodoro
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  29. come valore storico invece?
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  30. Deformazione professionale... Forse vale piu' il buco della moneta,tanto e' vero che siamo qui a parlarne
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  31. Questi sono i 2 esemplari più belli che ho mai posseduto. In foto perdono molto, ma a parità di fotografia, si possono facilmente vedere le differenze con i vari qFDC in giro, se si vuole.
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  32. Ecco la locandina definitiva dell'evento: Scriviamo una pagina della storia della Milano numismatica...
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  33. probabilmente è una lega di stagno e piombo,lo stagno per assomigliare all'argento come tonalità,il piombo per portarla a peso.... per il peso e il diametro dovete pazientare qualche giorno perchè la moneta non è con me...
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  34. Il link riportato rimanda ad un disegno di legge del 1993 della Regione Siciliana. Al di là del fatto che quel disegno di legge sia stato o meno approvato (e, se approvato, la conseguente legge varrebbe solo per la Sicilia), il passaggio della Relazione al disegno di legge al quale mi sembra Tu voglia fare riferimento, è il seguente; "Fin da quando si cominciò a parlare di archeologia come scienza se ne segnarono i limiti temporali che vanno dalla preistoria alla caduta dell'impero romano d'occidente, cioè dal 476 d.C. e si considerava l'archeologia soprattutto, quasi unicamente, come storia dell'arte." Ebbene, non si capisce (o, almeno, non lo capisco io...) se il discorso del 476 d.C. come limite temporale superiore dell'archeologia derivi da argomenti scientifici, letterari, giuridici o magari da altre riflessioni. Purtroppo non sono abbastanza ferrato per potermi permettere di addentrarmi in questo argomento; tuttavia, già la risposta di Antonio scritta qualche post fa, mi fa pensare che la stessa Comunità scientifica sia tutt'altro che concorde nel considerare quella data come spartiacque. Sarebbero a questo punto interessanti i pareri di chi ha studiato Archeologia per capire se concordano o se sono in disaccordo con quanto viene pure riportato nel preambolo del disegno di legge siciliano. Permettimi però alcune considerazioni critiche su quanto hai scritto nel precedente post: Non vorrei che si stesse equivocando sui termini: 1.- ritrovamenti (di monete); 2.- monete (tout court). I ritrovamenti (di monete), cioè i ripostigli occultati in epoca coeva ovvero le monete ritrovate in contesti cimiteriali o sociali (villaggi, accampamenti militari ecc.), per le cose che ho sempre letto qui sul Forum da Utenti preparati e, in qualche caso, anche archeologi di professione, andrebbero sempre considerati "archeologici", a prescindere dal 476 d.C., e ciò in quanto il rinvenimento monetale contestualizzato è un "documento" che l'archeologo utilizza per la datazione del sito, lo studio della circolazione monetaria dell'area, le eventuali particolarità delle monete in rapporto alle tecniche di produzione locali e di quel dato periodo (ad esempio: monete emergenziali emesse durante un assedio o da una zecca ambulante al seguito di un esercito), ecc. Chiaramente, per un ritrovamento di monete coeve, occultato nel XX secolo, la natura archeologica del ritrovamento sarà assai modesta, ma non mi sentirei di escluderla a priori: sarà l'archeologo, dopo aver esaminato il ritrovamento, a dichiararlo eventualmente privo di interesse archeologico (ma qualche moneta del ritrovamento potrebbe invece rivestire un interesse numismatico...ma questo è un altro discorso). Le monete (tout court), date le premesse di cui sopra, sarebbero quindi "archeologiche" solo se facenti parte del ritrovamento, in quanto, ove invece fossero avulse dal ritrovamento e quindi da un contesto, non avrebbero più quella funzione documentaria che consente all'archeologo di effettuare gli studi sopra indicati. Manterrebbero quindi e a prescindere dalla loro epoca, un'esclusiva rilevanza numismatico/antiquaria, ma giammai archeologica. D'altronde, anche nella terminologia usuale dei pratici, il termine "moneta archeologica" è pressochè inesistente e non già per ....pudore, ma perchè le monete sul mercato (e quindi registrate nei libri dei commercianti) sono "puniche", "romane", "magnogreche", ma certamente non archeologiche. Questa aggettivazione ("archeologiche"), è invece utilizzata dagli Uffici o dai Carabinieri per descrivere le monete che si sottopongono a sequestro e ciò anche quando le monete provengono da un......monetiere in velluto e non da un rinvenimento. Mi sembra di capire che lo Stato adotti invece una teoria di tipo storico/statistico, per definire la moneta archeologica; Tutto ciò che è stato prodotto fino al 476 d.C. si presume sempre archeologico. Da quel momento in poi, statisticamente (??) - e qui Ti cito -"Col decrescere dell'età del bene decresce anche la possibilità che la provenienza sia da ritrovamento nel sottosuolo e quindi, anche in virtù di quanto espresso dalla commissione Franceschini, non vengono più considerati beni archeologici (salvo ovviamente che non si possa dimostrare che provengano dal sottosuolo)." Insomma, mi sembra una soluzione che non ha nulla di scientifico, che definire "sommaria" o "all'ingrosso" sarebbe un eufemismo e che, fra l'altro, continuo a non vedere consacrata non dico in una legge, ma neppure in una definizione di principio, dal momento che la stessa "Commissione Francescini" non dice affatto quello che alcuni Uffici sostengono in via di prassi. Già. Però Ti sembra poco che, nei fatti, non esista chiarezza sul punto? A me pare abbastanza grave che su un aspetto così importante esistano solo prassi amministrative che, all'occorrenza, ad esempio con il cambio di un responsabile dell'Ufficio, potrebbero non trovare più applicazione. Saluti. M.
    1 punto
  35. io il pensierino ce l'ho fatto ma mi manca la copertura finanziaria ?
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  36. Caro @teofrasto, sapevo che lei era la persona giusta per questo genere di cose! Frattanto ho una bella notizia: sono riuscito a procurarmi le immagini (pessime) delle cinque monete rinvenute a Sumirago. Il grosso sembrerebbe un CNI 13.
    1 punto
  37. Alla Tua domanda, rispondo con un esempio: quando dovrai esportare una moneta medioevale, poniamo del XI secolo, ti sentirai tranquillo a dichiarare che questa moneta non è soggetta ad alcuna autorizzazione poiché di epoca successiva alla fatidica data? Tieni conto che dovrai inviare agli Uffici una dichiarazione che più o meno sarà così formulata: "il sottoscritto Monetaio, consapevole delle responsabilità penali nelle quali incorre chi dichiara il falso, attesta che la moneta Alfa, coniata nell'anno xxxx, del peso di grammi 4,75 e del diametro di mm. 20 ecc. ecc.. esportata in Olanda in data 31.2.2018 poiché da me venduta al Sig. van Basten, res.te in.....ecc., NON È' SOGGETTA AD ALCUNA AUTORIZZAZIONE da parte dell'ufficio Esportazione in quanto trattasi di moneta non archeologica di valore inferiore ad euro 13.500. Considerando che la data del 476 è puramente "convenzionale", qualora Ti venisse contestato che per quella moneta avresti dovuto richiedere preventivamente l'attestato di libera circolazione, non potresti difenderTi sostenendo che la moneta non è "archeologica", perché non avresTi alcun appiglio normativo a cui ....attaccarTi". Morale: si rimarrà "succubi", almeno per una certa fascia di monetazione (non dico, ovviamente, per quella moderna, per la quale è evidente che l'aspetto archeologico è pressoché inesistente) di un "sistema" che richiederà preventivi "abboccamenti" con gli uffici, per sapere se potrai esportare una certa moneta senza richiedere nulla ovvero secondo la trafila ordinaria. Il tutto per non rischiare di commettere il reato di false attestazioni in una dichiarazione resa ad un pubblico Ufficio. E' chiaro che se invece ci fosse una data che funge da spartiacque e si avesse la certezza che le monete coniate oltre quella data non sono soggette alla richiesta di attestati ma solo di un'auto dichiarazione dell'esportatore, allora sarei d'accordo con Te che la fissazione di una data certa sia un'eccellente soluzione (continuo a pensare che non lo sarebbe scientificamente....ma almeno per gli operatori pratici lo sarebbe....). Ma, ovviamente, siamo in Italia....e i "sudditi" non devono mai sentirsi troppi sicuri di quello che fanno e devono stare sempre, anche e soprattutto psicologicamente, sotto il giogo degli Uffici statali, unici depositari della verità assoluta e, soprattutto, dell'ultima parola, che fra l'altro può variare da Ufficio ad Ufficio, da Regione a Regione, da Comune a Comune. Quindi non ci sarà da stupirsi se quella certa moneta, che per Milano e Bologna non è "archeologica", lo sarà invece per Cagliari e Roma.....ma anche viceversa. Laddove sarà possibile (e non è detto però che lo sarà....), si invieranno le autodichiarazioni a quegli Uffici più "liberali" e si eviteranno quelli più "severi", similmente a quello che già oggi fanno molti commercianti che dovendo ottenere gli attestati per le monete vendute all'estero, si rivolgono ad Uffici Esportazione anche fuori dalla loro Regione, avendone verificato la maggiore dinamicità e....."apertura mentale", rispetto a quelli più vicini alle loro sedi, che non funzionano altrettanto bene. Come quasi sempre accade in Italia, si finirà per legare il cavallo dove (e come) vuole il padrone, con buona pace del 476 d.C. M.
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  38. Da un disegno di legge del 1993. mi pare si evinca che questa data non sia "sussurrata", bensì radicata, almeno nella pratica, da decenni http://sistemimuseali.sns.it/content.php?idAU=1491&el=979&c=1412&ids=4&o=attiUfficiali_regione non è in discussione se i ritrovamenti ante 476 dC siano considerati archeologici e quelli post no, ma la natura del bene in rapporto alla sua età. Gli oggetti e quindi anche le monete realizzati fino a quella data sono considerati tout court beni archeologici per loro natura, non potendo essere arrivati a noi se non tramite scavo (questa almeno è sempre stato il "loro" pensiero). Col decrescere dell'età del bene decresce anche la possibilità che la provenienza sia da ritrovamento nel sottosuolo e quindi, anche in virtù di quanto espresso dalla commissione Franceschini, non vengono più considerati beni archeologici (salvo ovviamente che non si possa dimostrare che provengano dal sottosuolo) pertanto, anche se non è certo impossibile trovare nel campo un 10 cent di Vittorio Emanuele II, mi risulta difficile che tutte le monete di quel periodo possano essere definite "beni archeologici". poi possiamo discutere se il 476 sia una data corretta o meno o sul fatto che, non essendo indicata da nessuna parte, possa arbitrariamente essere "spostata" più avanti da qualche solerte funzionario. questo almeno è il mio pensiero
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  39. Buongiorno @lukas1984, io penso che sono in altissima conservazione. Dalle foto sembrano in FDC. o quasi. I graffietti della seconda sia al dritto che al rovescio non disturbano più di tanto e per me sono di conio. Di solito, quelle che comunemente si incontrano, hanno al dritto sempre la basetta e i capelli sull' orecchio "andati", il rovescio soffre spesso di debolezze sullo stemma, invece le tue sembrano perfette. Complimenti per l' ottimo acquisto due "capelli ricci" veramente eccezionali.
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  40. Buonasera @Theodor Mommsen, non venivo sul forum da diverso tempo e mi sono trovato diverse notifiche. Mi spiace, ma in questo periodo sono molto preso. Ho poco tempo e non riesco a rispondere come invece vorrei fare. Innanzitutto una cosa: se ho capito bene lei non sta parlando di moneta di conto ma di moneta reale. In pratica vuole sapere il valore in denari imperiali - reali - di un piccolo gruzzolo composto da un certo numero di differenti monete, anch’esse reali. O sbaglio? Secondo: credo che il riferimento alle monete pavesi che lei ha dato sia sbagliato, o nelle pagine o nei numeri del catalogo. Se, come credo, si riferisce alle monete con la croce da un lato e la scritta PAPIA dall’altro, allora sappia che il loro valore era di un denaro imperiale e non di un mezzano. Stessa cosa per i “mezzani” di Piacenza: lei è stato un po’ troppo vago con il riferimento bibliografico ma se si tratta delle emissioni di inizio Trecento, come immagino, allora anche in questo caso si tratta di denari imperiali. Per il grosso invece, non si capisce di che tipologia sia. Il riferimento “1-14” comprende tutte le tipologie che sono state coniate a Piacenza dall’inizio del Duecento all’inizio del Trecento. Immagino che si tratti di un esemplare con la croce, dei primi anni del Trecento, ma questo me lo deve dire lei. Io ora non riesco a dire di più perché ho molto da fare. Cercherò di dirle di più nei prossimi giorni, lavoro permettendo. Nel frattempo, provi a leggere il testo introduttivo al Bollettino di Numismatica on-line, Materiali n. 16. Forse troverà qualche dato in più che le potrà essere utile. Per quanto riguarda il valore di queste monete, dipende non solo dal momento storico, ma anche dall’area che le interessa. Come saprà, città diverse avevano lire - di conto - differenti, nel senso che un denaro di quella città, in un’altra non necessariamente aveva lo stesso valore. Grida, bandi, tariffe, ecc. servivano proprio per regolare questi cambi. Se riesce ad esser più preciso riguardo al momento e alla zona che le interessa, magari insieme agli amici del forum riusciamo a darle qualche informazione in più. La prego di scusami, ma ora devo andare. La saluto cordialmente, Marco PS come al solito la fretta è cattiva consigliera nella foga non avevo visto che il gruzzolo è stato rinvenuto in provincia di Varese. Mi scusi.
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  41. Ciao, hai assolutamente ragione, tali segni sono molto più visibili se esposti alla luce diretta, però vorrei aggiungere che tali monete sono presenti solo nella configurazione in divisionale e non concepite per la circolazione ordinaria, quindi dovrebbero (uso appositamente il condizionale) subire una lavorazione "preferenziale" , vista la destinazione verso il mercato collezionistoco. Detto questo purtroppo è tristemente risaputo che le cose non vanno così.. ?
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  42. Ciao Alberto. Mi sembra abbastanza poco "scientifico" ricondurre alle probabilità di rinvenimento nel sottosuolo, la natura più o meno "archeologica" di una moneta o, comunque di un reperto. Siamo d'accordo che è lecito supporre che le monete del XX siano giunte a noi senza passare dal sottosuolo, ma non ne possiamo fare una questione statistica, dal momento che nulla vieta che si possa occasionalmente rinvenire, nel sottosuolo, un nucleo di monete del XX secolo occultate, per esempio, durante la I guerra mondiale. Un tale nucleo, venuto alla luce casualmente durante lavori edili, come lo dovremmo considerare? Inoltre anche la differenza fra monete antiche rinvenute nel sottosuolo (e dunque archeologiche) e monete antiche (poniamo medievali) rinvenute nel muro di un edificio dell'epoca (che, a quanto pare, non sarebbero archeologiche), mi pare una distinzione del tutto arbitraria. Vorrei a questo punto chiedere a chi di dovere se il rinvenimento di monete romane nei resti dei muri diroccati di un'insula o di una taberna, non vengano considerate "archeologiche" poichè non rinvenute direttamente nel sottosuolo ma all'interno di un muro.... Mi pare che sarebbe assurdo non considerarle archeologiche solo per questo motivo. Che poi una moneta del XV secolo possa rinvenirsi più spesso all'interno di un muro piuttosto che nel sottosuolo, è - perdonami - un'altra semplificazione che forse avrà pure un fondamento statistico, ma non dovrebbe rappresentare una sorta di "preconcetto scientifico", tendente ad escludere la natura archeologica delle monete medievali, dovendosi semmai valutare, caso per caso, dove le monete siano state rinvenute in concreto. La definizione di "bene archeologico" fornita dalla Treccani mi sembra valida, specialmente nella parte in cui evidenzia l'importanza dei "beni archeologici " quali "testimonianze storiche di un contesto culturale". In questo ultimo senso, si mette in evidenza l'importanza della relazione tra bene archeologico e contesto culturale. Non sono invece molto d'accordo sul fatto che il ritrovamento di una moneta del XV secolo nel sottosuolo rappresenterebbe un ritrovamento decontestualizzato e dunque privo di ogni interesse archeologico. Se la sepoltura della moneta (o delle monete) è coeva, il dato scientifico del contesto dovrebbe sempre sussistere, se non per la presenza in situ di un contesto cimiteriale o, comunque, "sociale" (che non possiamo escludere a priori) quanto meno per gli aspetti anche solo squisitamente "numismatici" che attengono alla circolazione monetaria dell'epoca. Non so se una data "spartiacque" dovesse essere fissata in ogni caso. Intanto si tratta comunque di una data puramente "convenzionale", stranamente non dichiarata dagli Uffici in modo esplicito e, come tale, assolutamente non vincolante (intendo dire che se domani si sveglia qualcuno e decide che la data è quella del 1492 e non più quella del 476, nessuno avrebbe, o meglio potrebbe, dire nulla...). L'impressione è che la data "fissata" risponda più all'organizzazione interna degli Uffici preposti che non ad una valutazione di carattere archeologico-scientifico vera e propria (e basta parlare con un Archeologo medievalista per avere conferma che la data del 476 è una pura convenzione, fra l'altro non condivisa, appunto, dai medievalisti). Da perfetto ignorante di archeologia, mi chiedo semplicemente come si possa contenere, entro una data "burocraticamente apposta", la natura archeologica di un ritrovamento, quasi che l'estensione temporale del concetto di "archeologia" (ammesso pure che possa definirsi) non dipenda da una valutazione scientifica (come ci si aspetterebbe di sentire) ma da una prassi amministrativa (non scritta) degli uffici. Saluti. M.
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  43. Buongiorno a tutti, sono neofita, anche se il forum langue da un po di tempo vorrei postare le varie versioni in mio possesso di una medaglia di cui si è parlato all'inizio di questo forum Preciso i pesi: Versione in: AE dorato: 190,28 gr AG : 150 gr. AE : 185 gr. MB : 153 Ricordo che ne è stato coniato anche un esemplare in oro da donare al re in occasione della visita. Credo che con questo si possa aggiornare la scheda in modo definitivo. Saluti
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  44. Lo sapevate che anche a Milano inizio 900 per passegiare in bicicletta c'era una tassa per velocipedi.... che veloci non erano fascetta da applcare sulla bicicletta
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  45. Che fortuna avere amici cosi' @Ledzeppelin81! Vi lascio stasera con questo Ducato 1684 di Carlo II.....mi piaceva come moneta e l'ho messo in collezione. Non è in buona conservazione, ma molto raro a trovarsi. Presenta il contorno liscio.
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  46. Variante 13 stars, ma per il peso indicato (mancano 10 grammi all'appello) e per molti dettagli che si notano dalle foto si può certificare con assoluta tranquillità che si tratta di un falso.
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  47. 24 adesioni a oggi per la giornata del 10 settembre, non male decisamente anche considerando il mondo degli amici esterni che verranno... E siamo al solo mondo di Lamoneta ...con un Gazzettino e un gruppo che cerca di rivolgersi e di porsi come interlocutore verso la società e verso altre realtà . Una numismatica che cerca di aprirsi e comunicare, che cerca di trovare nuove passioni, nuove mani da stringere nel segno dell'identità, della cultura, della storia e ovviamente numismatica. Io non credo che nella numismatica servano elenchi telefonici, ma piuttosto di motori che cerchino realmente di coinvolgere e allargare la base cercando di rendere partecipi tanti, di divulgare con anche una presenza fisica questo fantastico mondo che e' la numismatica. A volte contano le parole ...ma poi conta alla fine il fare con segni tangibili, la sana operosità, e il Gazzettino e' uno dei tanti, ma conta anche l'esserci oltre che virtualmente anche realmente, mettendoci la faccia oltre a il nickname, cerchiamo da Milano di allargarci a tutti e a tutto il nostro Paese, ci siamo e ci saremo ....con la reale vicinanza cercando di seminare il segno della passione ....per una numismatica anche attiva e non di pura rappresentanza.
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  48. Ecco l'immagine del famoso doppio darico di Alessandro:
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