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Contenuti più popolari

Elenco dei contenuti che hanno ricevuto i maggiori apprezzamenti il 08/22/17 in Risposte

  1. Ciao Come promesso ecco il peso di fattura milanese; Luigi di Francia.... nel verso il punzone di Giacomo Sala di Milano (16.7.1755) data di nomina ? Saluti luciano
    5 punti
  2. ragazzi piastra 1805 scudo grande e scudo piccolo...cosa ne pensate? non posso fare a meno di non guardarle. ADORO
    4 punti
  3. Appena uscito: LA CONTEA DI GORIZIA: la monetazione dagli albori a Carlo V 110 pagine 52 tipi monetali (con relative varianti) descritti, i falsi, ecc. e con numerose foto a colori
    3 punti
  4. Purtroppo colleziono molto poco il periodo compreso in questa sezione...ad ogni modo, restando in tema "1799" e "rame" condivido con voi questa madonnina della zecca di Fermo coniata tra la fine della Repubblica Romana e la restaurazione del governo pontificio: Antonio
    3 punti
  5. E poiché siamo qui anche per ricordare eventi ed editoria milanese ricordiamo anche qui la consegna del secondo Gazzettino di Quelli del Cordusio che avverrà domenica 10 settembre 2017 con ritrovo alle ore 10, 30 al Bar Spadari per aperitivo e ritiro copia e poi alle 12 a seguire Pranzo Sociale aperto a tutti gli appassionati. Allego locandina
    3 punti
  6. Moneta da queste foto nel migliore dei casi completamente rifatta e con patina totalmente artificiale. Nel peggiore invece stiam parlando di fusioni ben patinate e con foto furbe... Se andiamo a vedere però cosa ha venduto il venditore recentemente troveremo un altro sesterzio di Traiano con lo stesso identico dritto (con le stesse identiche irregolarità sul bordo in alto), ma con un altro rovescio. Ergo sono delle fusioni, ben patinate e con finiture abbastanza credibili sui bordi: Da una precedente vendita del sesterzio con il tempio (è la terza volta che prova a venderlo...) ho salvato una interessante immagine del bordo della moneta: In passato poi ha venduto anche questo inquietante Caligola con le tre sorelle al rovescio:
    3 punti
  7. Ogni tondello ha una propria identità, ogni tondello ha la sua storia, ogni tondello vuole raccontare, ogni tondello ci dona.. Per me ognuno di questi sublimi manufatti, ha un'episodio che mi riporta nel tempo.. E come se mi avessero ogni volta scelto fra tanti, e fra mille coincidenze... nulla avviene per caso.. Sono sempre stato attratto da questo nominale ricco di fascino e mistero, come tutti gli altri tondelli in rame che riportano il valore nominale in numero. Quattro, come i quattro elementi, fuoco, terra, aria, acqua, qui c'è tutta la vita... Come una vita dedicata all'espressione artistica in ogni forma.. Napoli Ferdinando IV Quattro Tornesi 1799
    3 punti
  8. Questo argomento e’ stato gia’ trattato diverse volte , sia nella nostra Sezione , sia nella Sezione Monete Romane Imperiali , quindi mi scuso della ripetitivita’ anche se questo Post e' forse in qualche punto piu' aggiornato . La questione della legenda e della relativa iconografia della Providentia e’ talmente variabile , ma unica nel caso di Pertinace , che vorrei analizzarla meglio anche in relazione a nuove ipotesi che sulla rappresentazione della Providentia di Pertinace , sono state fatte . Lo studio di questa particolare moneta in oro , argento e bronzo , emessa da Pertinace probabilmente appena eletto Imperatore nel Gennaio del 193 , sotto l’ aspetto iconografico della Providentia risulta infatti unica , almeno fino alla sua epoca ; al termine del Post mi piacerebbe sentire i vostri pareri e commenti . Come e’ noto la “Providentia” : “Aug” , “Augusti” , “Deorum” nelle monete romane , e’ una delle iconografie , che idealizzata in numerose varianti , piu’ rappresentate nelle emissioni dagli Imperatori ; specialmente nel caso di Pertinace la “Providentia Deorum” , cioe’ la Provvidenza Divina , e’ praticamente intesa come una legittimazione alla sua elezione che deriva o viene dal cielo , cioe' dall’ Alto ; questa iconografia nelle monete di Pertinace , fino alla sua epoca , e’ unica perche’ diversa dalle precedenti iconografie della divinita’ in esse rappresentata . Ma ora vediamo come questa “Providentia” pertinacea e’ stata interpretata . Prima di tutto occorre notare che questa moneta fu emessa in due varianti o pose stanti della Providentia un po’ diverse tra loro , le piu' evidenti sono quelle dove , in una , la figura appare con entrambe le braccia alzate verso il cielo , rappresentato da un oggetto di cui poi vedremo di analizzarne la natura , nell’ altra dove la figura e' con un solo braccio alzato e l’ altro , il sinistro , solo piegato in avanti ; ma in entrambe le figure la Providentia guarda in alto in direzione di un globo con raggi . Una delle interpretazioni di questa moneta potrebbe far riferimento alla morte di Commodo e per questo si ritiene che la moneta possa essere stata emessa nei primi giorni del Gennaio 193 , come una sorta di ringraziamento alla Providentia per essersi portato via Commodo , depravato figlio indegno di Marco Aurelio . Questa immagine della Providentia e’ unica ed e’ stata interpretata in vari modi , ma il piu’ accreditato , oltre a quello descritto , e’ quella di un legame tra il cielo e la terra , nel nostro caso la volonta’ della Providentia di dare all’ Impero romano un nuovo degno Imperatore affinche’ salvi gli uomini (Pertinace) dopo la tirannia e gli scempi del precedente (Commodo) Inoltre nella moneta compare quel controverso e misterioso globo radiato che ha dato luogo a tre diverse interpretazioni : religiosa , astronomica , ufologica ; religioso perché legato alla Providentia ; astronomico perché visto come la rappresentazione di una stella esplosa in supernova e visibile nel cielo di Gennaio/Marzo come una stella "nova" , oppure come la cometa documentata storicamente che apparve nell’ ultimo anno di vita di Commodo e che Pertinace fece sua come segno benevolo del suo prossimo Impero ; ma anche ufologico come notato da molti , tra cui il famoso scrittore e contattista italo americano Peter Kolosimo , teoria ritenuta non impossibile , considerando il problema generale UFO ed il fatto che la Providentia era sempre stata raffigurata , oltre che in altri modi , con un globo ai piedi o in mano rappresentante il globo terrestre , ma mai posizionato in alto a rappresentare il cielo , tanto che questa teoria di Kolosimo ebbe l’ onore di essere riportata , tramite un articolo di un numismatico , nella Rivista Italiana di Numismatica del 2003 , dal titolo : “La curiosa interpretazione iconografica di un Denario di Pertinace”. In foto alcune rappresentazioni della Providentia precedenti a Pertinace ed in ultimo un particolare Denario ed un Sesterzio di Pertinace nelle due diverse pose della Providentia prese in esame nel Post .
    2 punti
  9. Mettiamola cosi:Giannipelle03 e' un ragazzo curioso che ha notato una moneta insolita e ne e' rimasto colpito,non e' forse successo cosi a tutti noi quando ci siamo "ammalati"di numismatica? Oltretutto ,legittimamente ,ha chiesto consiglio a chi ne sapeva piu' di lui,quindi direi al giovane :non fermarti,appassionati e non esitare a chiedere lumi agli esperti del forum.
    2 punti
  10. Dico la mia, anche se vedo che la discussione sta un po' divagando (forse è normale in Agorà! ). Premetto che ciò che scrivo rappresenta il mio modo di pensare, quindi non possiedo di certo la verità in tasca e siete liberi di pensarla diversamente. Innanzitutto, l'epoca in cui viviamo, è favorevole per gli animali... sono esistiti periodi peggiori, in cui animali di ogni tipo erano percossi e cacciati in modo indiscriminato (e si parla di pochi decenni fa). Attualmente, è in atto un'eccessiva rivalutazione del concetto di "animale", soprattutto da compagnia; molti animalisti utilizzano l'aforisma di Gandhi: La grandezza di una nazione e il suo progresso morale si possono giudicare dal modo in cui tratta gli animali, tanto da farne quasi una "bandiera". Sì, giusto trattare bene e dare dignità a qualsiasi animale, ma elevandoli a "Dei" o a feticci, la morale recede e diventa aberrante. Durante l'infanzia e l'adolescenza, pure io stravedevo per i miei animali (gatti) ed ero sempre ad accarezzarli e baciarli; poi crescendo ho trovato l'affetto altrove e, comunque, ho mantenuto con gli animali domestici un rapporto di affetto ma equilibrato. Mi stupisce invece vedere persone mature e anche di molto, comportarsi in modo affettivamente morboso con i loro amici a quattro zampe, come io mi comportavo con loro durante l'infanzia e anche di più! Probabilmente qualcosa non funziona bene a livello sociale. Viviamo forse in un'epoca troppo pragmatica, con sempre meno affetti e momenti da dedicare alle passioni, alle persone. Non a caso, altra "bandiera" è dire: "gli animali sono meglio delle persone!", oppure: "le persone tradiscono e uccidono, gli animali no!". Tralasciando la veridicità della seconda, in quanto esistono anche animali che si uccidono tra loro ed aggrediscono esseri umani, la prima è tanto allarmante quanto diffusa. Bisogna ritrovare amore e fiducia nelle persone, scegliere quelle giuste. Non si deve sempre pensare ad un tornaconto. Tra i "vantaggi" che si possono ricavare dalle interazioni umane, meglio accantonare quelli economici o materiali ed inserirci anche l'amore, l'affetto e la passione (anche nel senso di un hobby o di una filosofia di vita). L'amore eccessivo per gli animali, può avere le proprie origini anche nell'aumento del costo della vita: avere figli comporta spese, non solo economiche ma anche di tempo; gli animali ne richiedono di minori. Non attraversano "fasi critiche" come l'adolescenza, al massimo a livello di salute. Molte persone li trattano infatti come loro figli, forse i figli che avranno o mai avuti. Ultima cosa: i media manipolano a loro vantaggio la situazione: ogni notizia di maltrattamento di animali viene diffusa, amplificata e magari travisata. Simili fatti creano attualmente molta più indignazione che in passato. La notizia, ad esempio, di un canile "degli orrori", un tempo poteva al massimo finire nella cronaca locale, restando per lo più sconosciuta a livello nazionale; ora finirebbe in prima pagina sui quotidiani nazionali o sulle pagine dei social-network. Sul discorso del cibo, vista la mia ignoranza in materia, mi pronuncio ben poco: impossibile secondo me pretendere l'assoluta salubrità degli alimenti. Ricordiamoci, inoltre, che non è facile per tutti andare nella più vicina fattoria periodicamente e comprare ogni cosa "bio" o a "chilometro zero". Inoltre, spesso questi prodotti hanno prezzi maggiori. Un tempo si faceva così, ma se guardate i vecchi filmati in TV, le persone anche solo quarant'anni fa sembravano tutte molto più vecchie della loro età effettiva. Quindi, non penso vi fosse salubrità ovunque Per quanto riguarda vegetariani, vegani ecc. ritengo molti lo prendano come una moda, oppure lo facciano come semplice dieta. Rispetto però le filosofie di vita alla base di tali decisioni, se prese con serietà. In sintesi, amo anche io gli animali e non è un reato. Facciamolo però nel giusto modo. Avendo passioni, rapporti positivi con le altre persone, sapremo che, alla fine della giornata o in un dato periodo di tempo, avremo comunque sempre accanto a noi anche questi piccoli amici, con il loro affetto da dare e ricevere
    2 punti
  11. Rispondo qui al commento/richiesta messo in calendario eventi di @FRANZOSI Giuliano per la spedizione o abbonamento del Giornale. E' una pubblicazione non periodica e non a fini di lucro ( ovviamente una offerta libera è sempre benvenuta ) con consegna a mano della copia cartacea nei luoghi dove qualcuno di noi sarà presente personalmente. Sicuramente dal 10 settembre in avanti ogni domenica mattina al mercato del Cordusio a Milano, ma anche dove saremo tipo a Bergamo al Convegno dei Circoli, sicuramente a Verona, ma magari anche in qualche presentazione tipo al CCNM di Milano o altro che valuteremo e che si presenterà, sarà buona per ritirarlo. Ciò non toglie che ci possa essere qualche volonteroso ambasciatore che venga a ritirarlo in qualcuna di queste sedi e portarlo a destinazione. Come per il primo anche per il secondo ci sarà un periodo di distribuzione manuale del cartaceo poi anche questo verrà messo dopo un tempo ragionevole on line con le consuete modalità sia su Lamoneta nel nostro forum dedicato a Quelli del Cordusio o sulla nostra pagina su Academia.edu. Uno degli obiettivi di fondo tra i tanti è quello di creare e cercare il contatto diretto con l'appassionato onde formare una rete di conoscenza , proselitismo e divulgazione della numismatica, tutto questo ti permette di rendere sempre più reale un gruppo che nasce virtuale e si ritrova ad essere molto reale e presente in moltissimi ambiti della numismatica, sempre a disposizione comunque per ogni ulteriore chiarimento
    2 punti
  12. Con il maltrattamento gratuito degli animali si puo intendere anche quando gli apprensivi padroni fanno indossare il maglioncino al cane o al gatto,ma sono a conoscenza che la temperatura corporea del loro animale è di 38 gradi?, odio quelli che li sfruttano nel circo e quelli tenuti negli zoo,quelli che li portono in spiaggia ad abbronzarsi e mi fermo qua.Nel mio giardino ci sono 12 gatti piu 3 gattini ancora in fasce e un cane, vivono liberamente da animali e sempre pronti a ricevere carezze e cibo. Per quanto riguarda al cibo spazzatura, la pubblicita' serve su un piatto d'argento cio che il consumatore vuol sentire prezzo e convenienza.La dieta mediterranea spero che oltre a parlarne si sappia cosa si deve consumare o si va nei supermercati e si comprano i prodotti che vengono dal messico,brasile o spagna solo perche' il legume costa di meno.Quanti di voi compra funghi,attenzione possono venire anche da chernobyl,o olio di oliva a pochi euro e viene dal marocco o turchia o spagna,purtroppo con le nuove normative quando determinati prodotti entrano in Italia diventano italiani,l'ideale è quello di comprare i prodotti a costo zero andando nell'aziende che rispecchiano modi di coltivazione biologiche anche non essendo esclusivamente i prodotti dei posti della dieta mediterranea,in poche parole mangiare cibo sano comprato dal vostro agricoltore di fiducia.
    2 punti
  13. Il frequente rinvenimento di monete forate in contesti funerari longobardi... Ah no, scusate, non c'entra nulla... Sto giocando, chiaramente!
    2 punti
  14. Come promesso le nuove foto e la legenda. IMP CAES DOMIT AVG GERM COS XI CENS (II o PP?) Penso che la legenda sia con PP però non si sa mai a me la seconda lettera sembra una stanghetta forse per che la P ha perso la parte di sopra. La moneta comunque a mio parere appare gradevole, il volto dell'imperatore è molto chiaro, la veste della vittoria è ben visibile e fluida e la scritta SPQR sullo scudo è ancora parzialmente visibile. A presto, Alb123
    2 punti
  15. ho riletto velocemente questa vecchia discussione e mi pare che alla fine non ci siano i link di alcuni paper che invece mi pare esistano legalmente... quindi eccoli qua http://www.e-periodica.ch/cntmng?pid=snr-003:1985:64::224 http://www.e-periodica.ch/cntmng?var=true&type=pdf&rid=smb-001:1983-1987:33-37::990&subp=hires saluti Alain
    2 punti
  16. Buonasera a tutti,non sono esperto di romane anche se mi affascinano e non poco ,non ho mai provato a collezionarle perchè ci sono troppi falsi e molti veramente difficili da scoprire,in compenso seguo spesso questa sezione e a volte rimango stupito da come da una semplice foto molti di voi riescono a capire se una moneta è falsa o genuina,certo riesco anch'io nel settore che mi interessa ma per le antiche secondo me è più difficile,veramente difficile... comunque voglio provare a sbilanciarmi,nella moneta postata da @TheWhiteFlynoto delle bollicine nei campi del dritto che mi fanno pensare ad una fusione,inoltre ci sono più traccie di circolazione sulla legenda,sempre al dritto,che sulla testa dell'imperatore che ,in teoria,dovrebbe essere più soggetta alla circolazione essendo di rilievo più alto,infine il colore della patina mi sembra troppo "omogeneo"e decisamente spento... ecco,ho detto la mia ,spero non mi fustighiate...
    2 punti
  17. Ringrazio di cuore Cromio per le precisazioni. In effetti ero stato molto impreciso: in realtà non esiste il toponimo "Rocca di Aidone" (forse un mio lapsus per Rocca di Entella, che è tutt'altra cosa). Sopra Aidone infatti non si erge una vera e propria rocca, ma un pianoro ondulato e che termina a est, dopo S. Francesco Bisconti, con un colle più alto, la Cittadella, che infatti ospitava la prima Morgantina, che fu abbandonata dopo il passaggio di Ducezio. E' possibile che abbia ospitato almeno una buona parte delle truppe filocartaginesi che hanno svernato nel 213/212 a.C., ma sorprende che gli archeologi americani non abbiano trovato proprio niente dopo la metà del V secolo a.C. e non so quanto la collina sia stata setacciata ed esplorata nella sua interezza (forse non usavano i metaldetector a differenza dei tombaroli). In ogni caso, come giustamente evidenziato nel post precedente, all'interno della Sicilia non c'era soltanto Morgantina, ma anche altri centri, non sempre più piccoli, come Enna (che conobbe nell'anno successivo una violenta repressione da parte dei soldati romani guidati da uno dei generali di Claudio Marcello, Pinario, con massacro dei tutti i notabili della città), ma con buona posizione strategica per il controllo del territorio a nord e a est di Agrigento e sulla direttrice interna verso l'importante piana di Catania, anche al fine di assicurare i necessari collegamenti tra Agrigento occupata dai Cartaginesi e Siracusa ancora in mano alla fazione filopunica, ma ormai stretta dai Romani (anche se tali collegamenti avvenivano soprattutto via mare, nonostante la superiorità delle forze navali romane). Resta il fatto che l'esercito siceliota di Ipocrate, partito da Siracusa, era riuscito a congiungersi nel 213 a.C. via terra, nei pressi di Morgantina, con l'esercito cartaginese di Imilcone proveniente da Agrigento. Probabilmente ha seguito un itinerario un poco più a sud e più riparato delle già note trazzere usualmente battute vicino ai fiumi Dittaino (antico Chrysas, affluente del Simeto) e Gornalunga (antico Albos), presumibilmente più controllate dalle forze romane.
    2 punti
  18. Condivido con voi un esemplare da 5 reales di recente acquisizione coniato similmente ai fratelli più grandi da 10 reales su pezzi da 4 reales usurati di provenienza castigliana .. La conservazione non è il massimo e poco e nulla si vede del conio precedente ma trattasi di tipologia un po' più rara in quanto presenta al rovescio le 4 teste di moro. Peso: 13,34 g https://numismatica-italiana.lamoneta.it/moneta/W-CAGSF4/11
    2 punti
  19. Rimaniamo sulla vita quotidiana, in fondo è storia e cultura anche questa, con una medaglietta per i cani del Comune di Milano del 1922. Testimoniava l'avvenuto pagamento della tassa sul possesso del cane. Oltre all'anno viene riportato lo stemma del Comune di Milano e il numero di registrazione.
    2 punti
  20. Carissimi Lamonetiani, come alcuni di Voi sanno già, quest'anno la mia raccolta numismatica compie cinquant'anni. Ho deciso di condividere con Voi uno spicchio della collezione in buona conservazione: cosa di più rappresentativo, per l'occasione, che la serie del cinquantenario 1861-1911? Vi ringrazio fin d'ora per l'attenzione e per gli eventuali commenti.
    1 punto
  21. Nel piccolo museo annesso al Dipartimento delle monete, medaglie ed antichità della Bibliothèque Nationale de France, a Parigi, tra camei e lavori di oreficeria, questo simpatico oggettino (già appartenente a Luigi XV) non puo' non attirare l'attenzione. La patera (oltre un chilo e tracento grammi di oro massiccio) fu rinvenuta casualmente nel 1774 a Rennes, in Bretagna, nel corso di lavori urbani di sbancamento, assieme ad una catena d'oro, a quattro pendenti realizati con aurei di Postumo, ad una fibula ed a 94 aurei (da Nerone ad Aureliano). Altri 16 aurei (da Adriano a Geta) sono incastonati nella patera stessa. Cio' ha permesso di ipotizzare una datazione piuttosto "stretta" del manufatto, che deve essere stato prodotto tra il 208 dC (data di emissione del pezzo di Geta) ed il 211 (data dell'assassinio dello stesso imperatore e della conseguente damnatio memoriae). Una serie di articoli disponibili in rete danno informazioni sul ritrovamento e sui materiali associati: Lefèvre Georges. Le Trésor du Chapitre et la patère d'or de Rennes. In: Annales de Bretagne. Tome 67, numéro 1, 1960. pp. 93-102. http://www.persee.fr/web/revues/home/prescript/article/abpo_0003-391x_1960_num_67_1_2102 sull'interpretazione del reperto: Foucher Louis. La patère de Rennes. In: Annales de Bretagne et des pays de l'Ouest. Tome 86, numéro 4, 1979. pp. 511-523. http://www.persee.fr/web/revues/home/prescript/article/abpo_0399-0826_1979_num_86_4_2998 Caliò Luigi. La patera di Rennes. Uno studio iconologico. In: Oggetti-simbolo: produzione, uso e significato nel mondo antico. Bologna 2011. pp. 129-150. http://www.academia.edu/916323/La_patera_di_Rennes._Uno_studio_iconologico ed infine sulla sua analisi da un punto di vista numismatico: Morelli Anna Lina. La patera di Rennes: analisi numismatica. In: Oggetti-simbolo: produzione, uso e significato nel mondo antico. Bologna 2011. pp. 105-128. http://www.academia.edu/2875954/La_patera_di_Rennes_analisi_numismatica Particolarmente interessante in quest'ultimo articolo l'aspetto relativo all'ordinamento delle monete incastonate, tutt'altro che casuale e "preordinato". Al di là dell'aspetto "spettacolare" del reperto, cio' che trovo particolarmente intrigante e spunto di riflessioni é l'utilizzo non monetario di monete contemporanee. Stante la qualità del lavoro non credo siano state incastonate al solo scopo di includervi i ritratti: una volta fatto il medaglione centrale credo che per l'artigiano riprodurre i ritratti copiandoli dalle monete sarebbe stato un gioco da ragazzi. Ed invece ha incastonato le monete, seguendo un ordine preciso... Di seguito un paio di particolari (mi scuso per la qualità delle foto, fatte attraverso la vetrina)
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  22. Sembrerebbe una domanda oziosa invece non lo è. Scambio monete da parecchi anni e non voglio dare i soliti utili consigli che già trovate sul sito da parte di Uzifox ed altri. Vorrei invece dare un suggerimento ai tanti collezionisti di monete di tutto il mondo che mi scrivono e con cui molte volte con dispiacere non posso scambiare perchè non hanno doppi utili per gli altri collezionisti. Quando vi capita di andare ai mercatini o sul web non acquistate solo monete che vi mancano, ma cercate anche monete utili a buon prezzo e prendete pure anche quelle. Per utili intendo monete difficili da trovare che raramente si trovano nelle liste dei doppi degli altri collezionisti e che mancano sicuramente a qualcun altro. Queste monete valgono quanto le monete mancanti perchè vi consentono di scambiare monete che avete acquistato a poco prezzo, per avere quelle che vi mancano dagli altri collezionisti, risparmiando parecchi soldi. In 40 anni ho costruito la mia collezione in questo modo spendendo poco e non solo sono arrivato quasi all'80% delle monete circolanti (escluso l'oro che non colleziono) ma ho ancora quasi 600 monete, difficili da trovare, che sono utili per avere almeno altrettante monete che mi mancano. Enrico
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  23. Sottopongo all'attenzione degli amici del gruppo di questo cavallo post ribellione (1488-1494) con impresso il nome di FERRANDVS. Sul dritto, a seguito del nome del regnante, compare una dubbia leggenda riportante forse nuovamente la dicitura DVS. Nel verso invece, all'esergo, seppur scarsamente leggibile, si notano forse due rosette con al centro una presunta stella. Vista l'incertezza di questi particolari notati su questo conio chiedo agli amici che vorranno prestargli attenzione una loro analisi magari correlata da fonti di riferimento in quanto io, pur consultando il CNI, non sono riuscito a trovarne una che ne riportasse l'esemplare così come visto. Grazie, Vincenzo.
    1 punto
  24. Ciao a tutti, vi posto un piccolo nuovo arrivo..la moneta meno amata dai napoletani del 600..il mezzo carlino o zanetta...seppur leggermente tosata, ha un buon peso, g. 1,36 x 15 mm.. di suo è una moneta comune.. Saluti Eliodoro
    1 punto
  25. Grazie Rocco, ci provo. La pro fausto sta facendo una bella patina uniforme. È gradito anche un tuo parere e di tutti gli altri che vorranno dire la loro. Grazie
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  26. Mah, forse...magari può aiutare...?
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  27. @marmo87, complimenti, davvero bellissimo, soprattutto il rovescio con le quattro testine di moro integre. Quindi, passiamo ai 5 reali maltagliati, sempre di Filippo IV... Solo per un confronto, vorrei postare un esemplare del I tipo del 1643, di cui abbiamo già parlato in questa sezione poco tempo fa. Saluti!
    1 punto
  28. E' questa, infatti, la questione centrale da risolvere. In mancanza di un sicuro ed univoco orientamento, prima di sottoscrivere ed inviare un'autodichiarazione che potrebbe esporre a conseguenze penali, è probabile che molti, tra vedere e non vedere, nei casi "dubbi" continueranno a richiedere l'alc. Altro discorso è per quella fascia di monetazione normalmente non definibile "archeologica" e che rientra sotto il tetto dei 13.500 euro, per la quale si aprono finalmente delle autostrade senza barriere formali verso l'estero. Ciò vorrà dire meno burocrazia e più velocità per gli operatori che vendono monete non archeologiche all'estero. Qualcuno dovrà ringraziare i promotori del "Progetto Apollo" che, nato con l'intento di favorire i grandi mercanti d'arte, ha però portato a casa una "franchigia" di soli 13.500 euro (in Francia è di 150.000 euro ed in Germania è di 300.000 euro), smorzando notevolmente - ritengo - gli entusiasmi degli speranzosi Promotori. D'altro canto, nella "nicchia" di mercato rappresentata dalla numismatica, quel tetto può essere considerato adeguato alla maggior parte delle vendite concluse dagli Operatori italiani verso l'estero e dunque il limite di 13.500 euro si rivela, inaspettatamente, congruo nella gran parte delle transazioni. E' proprio vero che a volte è meglio attendere che i cambiamenti arrivino "da fuori". L'attuale soluzione, che non ha nulla di particolarmente innovativo, quando venne ventilata dal nostro interno suscitò un mare di critiche e, per così dire, spaccò l'ambiente in due, dal momento che i "classici" ritenevano che un trattamento differenziato fra monetazioni di diverse epoche avrebbe penalizzato le monete soggette ad autorizzazioni e controlli, cioè le classiche. Ora, mi pare che la novità venga invece accolta dal Pubblico dei numismatici senza particolari patemi, anche da chi commercia esclusivamente monete antiche (ops...devo aggiornarmi....intendevo dire monete "archeologiche"...);. Vuoi vedere che Apollo, Dio del sole e della poesia, a cui è intestato il Progetto che ha generato la riforma, è riuscito ad illuminare e ad ispirare anche il mondo numismatico? M.
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  29. 1 punto
  30. La datazione per la chiusura del piccolo ripostiglio, proposta dal Martini al 1329, mi sembra del tutto arbitraria. L'autore sostiene come questo fosse il termine ultimo per la circolazione del denaro di Enrico VII, prima che venisse sostituito dalle emissioni di Azzone Visconti, ma non c'è nessuna prova che il deposito sia ascrivibile a tale data. Anzi, riterrei più credibile una datazione verso l'anno 1313, quando il denaro milanese e il grosso piacentino erano ancora in corso e circolavano congiuntamente. Lo studio della stratigrafia, purtroppo, non dice nulla e si avvale proprio del ripostiglio come elemento datante.
    1 punto
  31. Grazie mille @Legio II Italica come sempre apri un mondo magnifico,legato alla storia umana e monetale,oltre a farmi appassionare di piu apri la conoscenza di innumerevoli ipotesi e conoscenze affascinanti,grazie 1000
    1 punto
  32. Complimenti @Rocco68 come sempre ci delizi con monete eccezionali sia per rarità che per conservazione. Angelo
    1 punto
  33. Ok allora sicuramente è così, confermato RIC 388. Grazie a tutti coloro che hanno partecipato alla discussione, e in particolare a @Legio II Italica e a @FlaviusDomitianus per il prezioso aiuto! A presto, Alb123
    1 punto
  34. Salve @Acqvavitus, come conservazione per il D/ io darei un qBB al massimo. La moneta è ancora tutta leggibile, però molti dettagli ormai sono rovinati e sembra ci siano anche delle corrosioni diffuse. Per il resto, concordo con le considerazioni già espresse dal buon Rocco68 (complimenti per la moneta mostrata! ).
    1 punto
  35. Riepiloghiamo il Programma della Giornata del 10 settembre domenica al Cordusio : 1) Ritrovo alle 10,30 circa davanti al Bar Spadari al Cordusio per aperitivo e ritiro copia del secondo Gazzettino di Quelli del Cordusio 2) Ore 12 circa o poco dopo ritrovo per il pranzo alla " Salsamenteria di Parma " Via Ponte Vetero 11, vicino a Piazza Cairoli Menù a prezzo fisso a 30 Euro con antipasti vari , due primi, dessert, vino, acqua. Per il pranzo è importante che gli incerti diano adesione entro fine mese perché è pur sempre una prenotazione importante con saletta per noi, attendiamo per le adesioni o le conferme....
    1 punto
  36. Aggiungo la foto di un'autentica aquila legionaria, restaurata ed esposta a Chieti
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  37. Buongiorno Gianluca, non conoscevo il rinvenimento per cui grazie per aver postato l’immagine della pagina. Mi da modo di notare che, a differenza di quanto credevo, il grosso di Piacenza non è del tipo più recente (scritta su tre righe/croce), ma del tipo più vecchio (scritta su tre righe/lettere a triangolo). Dal peso riportato nella scheda sembrerebbe essere un grosso “da sei” del tipo emesso nella seconda metà del Duecento. Il dato fornito nella scheda è più passo di quello che dovrebbe essere (circa 1,8 grammi). Questo potrebbe voler dire che il pezzo è stato tosato oppure che è molto usurato, ecc. Senza una foto, come può capire, è molto difficile darne la spiegazione. Le due monete di Pavia sono invece i denari imperiali del tipo croce/scritta, come immaginavo. A questo punto bisognerebbe vedere i denari di Piacenza per capire esattamente di che tipo siano. Ad ogni modo anche in questo caso si tratta di denari imperiali e non di mezzani. L’usura delle cinque monete ci potrebbe dire molto sul momento di occultamento. Il fatto che manchi il grosso piacentino “da 10” (quello indicato sopra), mi fa propendere per una datazione alta, molto più vicina al 1310 che al 1339 (ma mi chiedo il motivo di quelle date: 1329?; 1339? Boh!!!???). E’ estremamente importante capire il momento di interramento perché tra il 1310 e il 1330 c. il denaro imperiale milanese, che a mio parere continuò ad essere coniato, si svalutò aumentando contemporaneamente il valore di cambio con i grossi più antichi, di buon argento. In quanto al valore complessivo del piccolo hoard, proviamo a questo punto a fare due conti in denari imperiali: - 2 denari imperiali di Pavia - 1 denaro imperiale di Piacenza - 1 denaro imperiale di Milano (nel primo decennio del Trecento gli imperiali delle zecche di Milano, Cremona, Piacenza, Brescia, Pavia, Parma si equivalevano) - 1 grosso - forse - “da 6” di Piacenza dal peso calante che al cambio del 1310 poteva forse valere circa 6/8 denari imperiali (ma questo dato va preso con le molle) TOTALE: 10/12 denari imperiali. Il valore che ho attribuito al grosso di Piacenza è naturalmente incerto per tutti quei motivi che ho evidenziato sopra. E poiché il valore complessivo dipende proprio da questo, la prego di prendere il dato con estrema cautela. Certo è nel complesso si tratta di una somma piuttosto modesta, che in effetti si aggira attorno ad un soldo di denari imperiali. un caro saluto, Marco
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  38. Purtroppo l'unica cosa ufficialmente dichiarata nella lega è la quantità di oro puro.
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  39. Salve @teofrasto, grazie mille per la disponibilità. In realtà gli interrogativi me li sono posti tutti e due: sia quale fosse il corrispettivo in denari imperiali per l'anno di deposizione (poniamo il 1329); sia come debbano ragguagliarsi le cinque monete in rapporto al soldo di conto. Traggo la classificazione degli esemplari dal volume Santa Maria in Sumirago, a cura di V. Mariotti e P.M. de Marchi, Varese 1992, p. 96, dove sono stati pubblicati a cura di R. Martini della locale Soprintendenza. Pur non essendo un medievista (ed è per questo che mi sono rimesso alle competenze degli esperti), verificando in CNI mi sono accorto che qualcosa non quadrava: per i pavesi credo siano state indicate le pagine sbagliate e, quindi, vada corretto in CNI IV, pp. 497-498, nn. 13-20. Mentre il grosso piacentino, per quanto venga descritto genericamente, dovrebbe essere il CNI IX, p. 560, nn.13 o forse 14. Ho consultato il Bollettino di Numismatica on-line, Materiali n. 16 e l'ho trovato veramente molto chiaro. Per completezza, le allego la scansione relativa alla catalogazione delle monete. Un cordiale saluto Gianluca Mandatori
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  40. Buonasera a tutti,a titolo di curiosità e paragone posto un falso d'epoca della moneta oggetto della discussione
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  41. Ti accontento con qualche scatto che ho nel telefono, però non ho la foto dell'ufficio, sinceramente li dentro ci sono panorami migliori di una porta in un sottoscala, credimi non ti perdi niente. Comunque nelle prossime settimane devo andare che ancora non ho preso i 2 euro e ti farò la foto. Le prime 2 le ho scattate dalla finestra di un ufficio all'interno del governatorato (mica male come vista ufficio). La veduta della basilica è appena fuori dall'ufn dove c'è un piccolo giardino e il distributore di benzina, l'ultima è un passaggio prima di accedere alla grande piazza che porta all'ufn (il bianco del marmo è qualcosa di spettacolare).
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  42. Shhhh... Non lo diciamo a nessuno, anche perché deve finire in un articolo. @King John, ti assicuro che dal vivo è molto migliore: quasi indescrivibile.
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  43. Tu che ne sei collezionista,sicuramente,ne saprai piu' di me,ma ad essere sinceri non mi convince neanche quella di Pipino da te appena postata,per I seguenti motivi:assenza di patina,centratura perfetta,nessuna usura (colpi,graffi,campo ondulato ecc.),un argento "splendido"di buonissimo titolo,tanto da sembrare moderno. Considera pero' che sto osservando una foto e neanche tanto nitida. Saluti. Adelchi.
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  44. Bellissima e sicuramente rara medaglia (a mio parere) in vendita sulla baia del COMIZIO AGRARIO di PAVIA 1864.
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  45. Avverti prima quando posti 'sta roba...si rischia l'infarto fulminante! Altro che sindrome di Standhal...ci resto secco...
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  46. IL DOPPIO DARICO DI ALESSANDRO Eccoci all'oggetto più raro e più discusso di tutto il tesoro: 16,75 g. d'oro fino. Al diritto Alessandro, con copricapo di pelle di elefante; anepigrafe. Al rovescio un elefante indiano andante a dx, sopra una Xi, sotto BA in legame (= Basileos Alexandroy). Autentico, pezzo unico di valore incommensurabile? O falso moderno? Il già citato ANS Magazine/Summer 06 (che potete vedere cercando in rete "Mir Zakah Hoard") dedica 2-3 pagine alla discussione. Ma qui io mi fermo, anche per mia incapacità: non sono in grado di trasferire qui l'immagine della moneta, che in quel testo è protetta. Ma qualcuno di voi forse ci riuscità. E poi: perchè al doppio darico occorre dedicare una discussione a parte. Sono in grado solo di allegare una delle monete d'argento di Re Poro, che con tale discussione ha molto a che fare, come si vedrà.
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