Vai al contenuto

Classifica

  1. Theodor Mommsen

    Theodor Mommsen

    Utente Storico


    • Punti

      10

    • Numero contenuti

      1090


  2. El Chupacabra

    El Chupacabra

    Utente Storico


    • Punti

      7

    • Numero contenuti

      3788


  3. Kimon70

    Kimon70

    Utente


    • Punti

      6

    • Numero contenuti

      22


  4. numa numa

    numa numa

    Utente Storico


    • Punti

      6

    • Numero contenuti

      14730


Contenuti più popolari

Elenco dei contenuti che hanno ricevuto i maggiori apprezzamenti il 08/28/17 in Risposte

  1. Buonasera a tutti, approfitto per riaprire questa bella chiacchierata sulle biblioteche private e sociali, per informare gli studiosi interessati che la biblioteca sociale del Centro Numismatico Valdostano di Aosta, con i suoi attuali 1634 volumi piu' un migliaio tra cataloghi e riviste, e' a disposizione, ma solo in consultazione in sede ai non iscritti. Gli orari di apertura della sede, sono i seguenti: primo, terzo e quinto venerdi del mese dalle 20,30 alle 22, 00 circa in via Monte Pasubio, 13 ad Aosta. Nel corso dei quasi sessant'anni di vita dell'associazione, i soci hanno sempre mantenuto l'attenzione sull'acquisto dei libri, compatibilmente con le disponibilita' economiche dei momenti. Poi nel 2006 come bibliotecario e segretario, sono riuscito a farmi creare appositamente da un amico un software con il quale ho iniziato a catalogare tutti i 1634 volumi acquistati e donati alla data odierna. Questo software, permette di creare in pdf e stampare diversi report, di registrare i prestiti e stampare le etichette alfanumeriche da applicare sui dorsi. Il nostro scopo, per quanto ci sara' possibile, sara' quello di coprire tutti i settori della numismatica, che attualmente comprende particolari branche, come la faleristica, la numismatica sasanide con il corpus sasanidarum, per fare qualche breve esempio. Abbiamo cercato di prediligere la monetazione italiana con l'acquisto di tutti i volumi del MIR ad oggi pubblicati, con il Bernocchi, il Muntoni, lo Spahr e monogafie su zecche italiane. Ma anche la monetazione greca e romana con i 30 volumi del BMC ( ma ahime', solo qualche volume del Sylloge, per i costi elevati), il Rizzo, il RIC nelle varie edizioni, il Cohen, il Crawford sulle repubblicane, il Banti-Simonetti, ecc.... , le bizantine con i volumi della Morrison e altri. Comunque, chi volesse maggiori informazioni, potete raggiungerci all'indirizzo e-mail: cnvaldostano@ yahoo.it
    6 punti
  2. TERZA (e ultima) PARTE Finita la guerra e con un diploma in Ragioneria pensò di poter cercare lavoro in una città ridotta ad un cumulo di macerie. Ma qui ebbe la sorpresa di sapere che, essendo stato "volontario" della Repubblica di Salò, non poteva accedere al pubblico impiego in quanto "non degno". Lamentatosi un giorno della faccenda con un "camerata" con cui aveva diviso i giorni al Comando Graziani, si sentì offrire da quest'ultimo (cosa ch'egli s'era prontamente procurata insieme a tanti altri, anche questo credo che sia possibile solo nel Bel Paese), la possibilità di ottenere la "patente di partigiano". In un sussulto d'orgoglio declinò l'offerta e finalmente trovò impiego in un'aziendina privata. Con i primi soldi poté anche pensare d'iscriversi all'università. Nel frattempo, nonostante si portasse dietro la croce di "volontario della parte sbagliata", le sue idee stavano rapidamente virando a sinistra. Vuoi perché sua madre era da sempre stata socialista (memore del padre - il nonno materno del nostro - che lavorava in fabbrica 14 ore al giorno e, per mesi, il giorno non lo vedeva neppure...), vuoi per le notizie sugli orrori dei nazifascisti dai campi di sterminio agli eccidi che venivano finalmente rivelati, vuoi perché i vincitori non avevano interesse a parlare delle foibe e delle vendette anche su innocenti, vuoi perché gli "alleati" anglo-americani erano quelli che avevano bombardato a tappeto la sua bella città non risparmiando né scuole (mi inchino qui a ricordarne una: la "strage di Gorla" del 20 ottobre 1944) né chiese, venne conosciuto alla Bocconi (l'ateneo cui s'era iscritto) come "il Comunista". 20 ottobre 1944: la scuola sventrata di Gorla (quartiere di Milano) ed il monumento-ossario che ricorda le vittime. Nel 1948 Jan Masaryk fu vittima della "quarta defenestrazione di Praga" e la Cecoslovacchia, nazione destinata ad essere neutrale come l'Austria, passò nell'orbita sovietica. Nel 1953 la Corea del Nord arrivò sino a Seul e ci vollero MacArthur e le "forze ONU" per ripristinare la linea di confine. Ma fu l'invasione dell'Ungheria coi carri armati sovietici nel 1956 a demolire definitivamente il credo comunista del nostro. Cominciò così un lento spostamento attraverso i partiti del cosiddetto "arco costituzionale". Verso la metà degli anni settanta era divenuto un assiduo lettore di Indro Montanelli... ...e qui è rimasto un ultimo aneddoto: il vicino di casa, borghese benestante che s'era presentato come capolista di Democrazia Proletaria (l'abito non fa il monaco...) durante le elezioni di quel periodo, dovette subire una perquisizione da parte della Digos per una bomba piazzata (esplosa-non esplosa non ricordo) in una sede della Democrazia Cristiana lì nei pressi. Il tizio, più che pericoloso, era un mentecatto della più bell'acqua, ma i tempi erano oscuri ed ogni sospetto andava controllato. Sicuramente gli investigatori ebbero il loro daffare a capire come conciliasse la fede di partito con un ammasso di copie de "il Giornale" con cui era letteralmente ricoperta la cantina. Avendo delle infiltrazioni d'acqua nel sotterraneo, il nostro gli aveva passato tutta la sua scorta di carta: principalmente il quotidiano cui era abbonato...
    3 punti
  3. 28 – 08 – 2117 Salve, chi mi aiuta a risolvere questo enigma? Ho trovato in un negozio che tratta oggettistica della terra questo quadro con su applicati dei dischetti in acciaio ricoperti di rame, il test della stratificazione molecolare li ha classificati come eurocent di un secolo fa. Tengo a precisare che l’oggetto è stato regolarmente decontaminato come prescrivono le attuali norme e quindi posto in libera vendita. Magari c’era una scritta, intravedo qualcosa ma forse è solo una mia impressione, in quest’ultimo caso chi ha realizzato quest’opera poteva quantomeno lucidare quei dischetti che formavano le lettere e passargli sopra una vernice trasparente. Grazie a chi interverrà
    3 punti
  4. Cari amici, vorrei condividere con voi la soddisfazione di essere diventato Perito Numismatico. Per quanto tale qualifica sia attribuita in maniera discutibile, resta comunque un motivo di orgoglio per me: vuol dire che almeno so distinguere una moneta da un tappo della birra! La cosa bella è che sono l'unico Perito della mia Provincia (non dirò quale per non farmi pubblicità che non voglio)... La cosa brutta è che il collezionismo numismatico qui da me non ha un gran seguito e, probabilmente, non perizierò mai nulla. [emoji5]
    2 punti
  5. Buon giorno, come promesso... rientrato dalle vacanze, posto il mio "ricordino" acquistato. grazie per i vostri pareri... (in mano forse è un po meglio)ma si sa che io con la fotografia non vado molto d`accordo.
    2 punti
  6. Buonasera a tutti, è da qualche giorno che sto cercando di classificare questo denario di Caracalla pesa 3,2g. In teoria dovrebbe essere più facile datarla con la titolatura ma non trovo chi è la figura nel retro l'imperatore...bho non ci capisco più grazie a chi mi aiuta
    2 punti
  7. Le cartoline ricordo del 2* Corso Allievi Ufficiali "Accelerato" del 1912-1913. FINE.
    2 punti
  8. Grazie veramente di cuore: non mi sarei aspettato tanto calore e tanta stima! Nel mio piccolo, cercherò di fare del mio meglio, con la passione e l'impegno che ho sempre messo nello studio delle antichità.
    2 punti
  9. dopo tanto ho comprato una decina di monete di un loto Antiochia ad Oronte. Premesso che ormai i prezzi sono impossibili, bisognerà cominciare a vendere per ricoprare qualcosa. Tra le monete alcune interessanti ho trovato questo Volusiano abbastanza interessante, che se non ho sbagliato a classificarlo il McAlee la da come molto rara. Dritto: AVTOK K G AFIN GAL OVEND AVOLOCCIANOC Rovescio: DHMAPX EZOVCIAC VPA TO B Particolarità per una sua classificazione: al dritto due dot sotto il collo ed al rovescio lettera B sotto le gambe dell'aquila. classificata McAlee 1190b. Very Rare
    2 punti
  10. Non servono altri dati, sono tutte evidenti patacche, è la serie quasi completa dei gadget del Carrarmato Perugina: https://www.forumancientcoins.com/monetaromana/falsi/CarrarmatoPerugina/dettaglio.html
    2 punti
  11. Io uso il velluto, mi è sempre stato consigliato quello per far prendere una bella patina. Ovviamente, ignoro del tutto i motivi tecnici della cosa. Comunque non penso che argento e floccato possano modificare così tanto una moneta nel corso della vita media di un collezionista forse cambia meno di quel che crediamo La patina iridescente, da quel che ne so, è dovuta all'umidità. Ma è una cosa che ho letto chissà dove, quindi aspetta pareri più autorevoli del mio. Sui bronzi mai vista, e francamente non so come possa formarsi su un materiale del genere. Se la scelta è economica, ti consiglierei comunque di non risparmiare e di prendere un monetiere "top" nei materiali e nella fattura: è un oggetto che ti durerà tutta la vita (specialmente se sei un collezionista "normale"), quindi acquistalo come fosse un investimento. Dev'essere fatto per durare!
    2 punti
  12. Caro @Polluce, non posso che condividere la tua scelta, che io stesso - anni addietro - ho sposato: un monetiere è senza dubbio il miglior sistema per conservare le monete. In merito alla scelta dei vassoio, devi considerare che entrambe le tipologie hanno i loro vantaggi: il velluto trattiene più umidità, favorendo la creazione di una patina più morbida e riposata; il floccato mantiene una superficie più asciutta, dove la patina si formerà ugualmente, ma con tempi più lunghi e con tonalità più leggere. Emilio Tevere, venuto a mancare nell'ottobre del 2014, consigliava il floccato non soltanto per il minor costo, ma proprio per la maggior capacità di mantenere all'asciutto le "piccoline". Direi che molto dipende dalla tipologia di monete che si collezionano e dalla loro conservazione: argenti recenti, magari spatinati, li adagerei sul velluto; bronzi romani, con una bella patina già consolidata, li terrei sul floccato. Ma sono preferenze personali che variano da collezionista a collezionista. P.S. mi raccomando di tenere in considerazione anche la qualità del legno: evita i resinosi e orientati verso legni duri (castagno, larice, rovere, noce, ciliegio o simili).
    2 punti
  13. grande @Romolo75 da bologna hanno già risposto!!!! ho l'articolo
    2 punti
  14. Buongiorno Pietro, facciamo una piccola ricerca con gli utenti del Forum? Chi ha in collezione monete (tornesi di Ferdinando II) con caratteri delle legende "disallineate" .....le puo' mostrare. Inizio io con questo FERDINANDVS .....vediamo chi riesce a postarne uno piu' "storto"
    2 punti
  15. Ciao @margheludoe grazie per l' articolo molto interessante . Voglio solo esprimere un parere personale sulla figura stante del soldato , anzi molto probabilmente un Ufficiale . A parte ammirarne a distanza di due millenni l' abnegazione nel cercare di salvare vite umane dalla catastrofe dell' eruzione , un altro pensiero mi induce a ritenere che costui fosse , non dico Plinio in persona magari fosse riconosciuto tale ! , un Ufficiale avvezzo a dare ordini e ad essere eseguiti , infatti la presenza della spada ancora nel fodero farebbe pensare che tutta la scena di salvataggio dei rifugiati pompeiani nel Porto , in attesa di salire sulle barche di salvataggio , si svolgesse in un clima di relativa calma e di ordine , nonostante la scena infernale dell' eruzione , merito della professionalita' del militare . Gli andrebbe assegnata una medaglia postuma al valore civile .
    2 punti
  16. Mi pare lapalissiano che parli del nominale 5 Francs, intendendo questa tipologia argentea precorritrice, e avendo io solo l'AN 10... Se poi invece vogliamo essere tassonomici..il primato metrico decimale spetterebbe a codesto tondello... Il famoso "Marengo" emessa per la vittoria di Napoleone sugli Austriaci a Marengo. Eros
    2 punti
  17. Ciao. Bellissimi questi racconti di vita vissuta, che assomigliano molto alle storie che i miei genitori, più o meno coetanei di Roberto (rorey36), mi hanno raccontato del periodo bellico. C'è chi l'ha vissuto da "sfollato", in località prossime alle città ma molto più sicure perchè al riparo dai bombardamenti e chi, come Roberto, abitava già in uno dei tanti paesi italiani, sulla carta meno esposti (ma non sempre è stato così) ai disastri della guerra. A sentire certi racconti, la descrizione dello "stile di vita", la fame, la semplicità delle abitudini, sembra che si stia parlando non di una settantina di anni fa ma di qualche secolo, rispetto a come siamo abituati e viviamo oggi. L'esperienze delle seconda guerra mondiale hanno segnato profondamente quella generazione. Mia mamma, che fortunatamente nonostante gli acciacchi dell'età (classe 1931) ha ancora un cervello perfettamente funzionante, ancora adesso mi racconta del terrore che le incutevano i reparti tedeschi che marciavano al ritmo di un tamburo, con i soldati che intonavano a voce alta le note di una qualche marcetta. Anche se non lo ammetterà mai, il popolo germanico non le sta simpatico e credo che questo sentimento (forse inconscio) sia condiviso da molti suoi coetanei che hanno vissuto quei momenti durante la loro 'infanzia. Altra "fisima" derivante da quel periodo (probabilmente anch'essa inconscia...) è quella per il cibo. Il suo invito "a mangiare", ripetuto anche in tempi come questi in cui sarebbe semmai opportuno impegnarsi (costantemente) in una dieta dimagrante, temo sia la conseguenza dei tanti pasti saltati e della vera e propria "fame" patita in quegli anni da lei e della sua famiglia. Ci sarebbero anche ricordi poco edificanti legati al periodo della "resistenza", ma non desidero scatenare polemiche o buttarla sulla politica, perchè questa discussione deve rimanere una narrazione di fatti storici e non di riflessioni politiche o di polemiche. A proposito del titolo della discussione "Giochiamo alla guerra", mi è venuta in mente una foto non così "d'epoca" come quella d'apertura, ma pur sempre in tema: si tratta di uno scatto risalente al 1982 durante il mio servizio militare: Il luogo è il Poligono di tiro di Capo Teulada (CA) e l'occasione è quella di un'esercitazione "a fuoco" dell'89mo Corso Allievi Carabinieri Ausiliari, di stanza ad Iglesias, tra le cui file militava appunto il sottoscritto, allora diciannovenne. Nella circostanza, trovammo sul posto un Reparto dell'Esercito che si addestrava con mezzi corazzati e non ci facemmo sfuggire l'occasione, durante una pausa dell'esercitazione , di chiedere il permesso e di farci una foto su un cingolato M113: Per la cronaca, lo scrivente è il quarto in basso, partendo da destra. Quello che indossa un elmetto forse un pò troppo largo per la sua testa. Pur se scattate in tempi ed in contesti diversi, la prima foto e questa mi pare che abbiano in comune alcuni elementi. Innanzitutto da entrambe traspare l'inconsapevolezza della drammaticità della guerra, che solo chi l'ha subita sulla propria pelle può comprendere nella sua esatta portata. Poi quel misto di "cameratismo" (in senso militare...cioè di ragazzi che convivono nella stessa camerata.....non in senso politico) e di "beata spensieratezza", che solo chi ha vent'anni e viene proiettato all'improvviso in un contesto "anomalo" come quello militare, può comprendere e forse, perchè no, anche apprezzare, a seconda delle motivazioni personali di ciascuno. La morale è che fino a quando "si gioca alla guerra" è un conto......quando invece la guerra ti mandano a farla veramente. il discorso cambia radicalmente. Basterebbe forse capire questo semplice concetto per evitare qualunque tipo di conflitto armato. Saluti. M. .
    2 punti
  18. Un nota di spiegazione che potrebbe non essere necessaria, ma nel caso in cui: "Prohibition" è stato il divieto di 1919-33 bevande alcoliche negli Stati Uniti ------------------------------------------------ Un 1919 pezzo di 10-cents canadese ha colpito a Ottawa l'anno divieto è stato ratificato a sud del Prohibition, negli Stati Uniti. È stato anche l'anno Edoardo, Principe di Galles, viaggiato la lunghezza del Canada e visitato gli Stati Uniti, tornando a casa nel Regno Unito nel mese di dicembre. Ricordando l'esperienza di 1919 nel suo libro di memorie di 1951, A KING’S STORY, l'ex re Edward VIII ha scritto, "quando sono arrivato a casa mio padre [George V], che non era mai stato negli Stati Uniti, mi chiesto innumerevoli domande su vari fenomeni americani—l'altezza dei grattacieli di New York, il numero di veicoli a motore nelle strade, lo stato di salute del presidente Wilson... "Ma più di tutto era curioso circa la vita in America sotto Prohibition... E di tutte le informazioni che ho portato indietro penso che quello che lui ha deliziato più è state la seguente filastrocca prelevato in una città di confine canadese: quattro e venti Yankees, sensazione molto secco, / è andato oltre il confine per ottenere una bevanda di segale. / Quando è stato aperto il giovane Holden, i Yankee hanno cominciato a cantare, / 'Dio benedica l'America, ma Dio salvi il re!' " E così qui su questo 1919 pezzo di 10-cents— sufficientemente importanti al momento di essere stato utile in un bar Canada—è il re che gli americani sicuramente (e ad alta voce!) tostate. v. --------------------------------------------------------------------------------------------------------- A note of explanation that may not be needed, but just in case: “Prohibition” was the 1919-33 ban on alcoholic beverages in the U.S. ------------------------------------------------ A 1919 Canadian 10-cent piece struck in Ottawa the year Prohibition was ratified south of the border, in the U.S. It was also the year Edward, Prince of Wales, traveled the length of Canada and first visited the U.S., returning home to the U.K. in December. Recalling the 1919 experience in his 1951 memoir, A KING’S STORY, the former king Edward VIII wrote, “When I arrived home my father [George V], who had never been to the United States, asked me innumerable questions about various American phenomena—the height of New York’s skyscrapers, the number of motor-vehicles in the streets, the state of President Wilson’s health… “But most of all he was curious about life in America under Prohibition…And of all the information that I brought back I think what delighted him most was the following doggerel picked up in a Canadian border town: Four and twenty Yankees, feeling very dry, / Went across the border to get a drink of rye. / When the rye was opened, the Yanks began to sing, / ‘God bless America, but God save the King!’” And so here on this 1919 10-cent piece—sufficiently valuable at the time to have been useful in a Canadian bar—is the King that Americans surely (and loudly!) toasted. v.
    1 punto
  19. Venghino, signori, venghino! Quattro bisanti in asta prossimamente su VL:
    1 punto
  20. il mio cagnaccio Pablo
    1 punto
  21. Buonasera, Ferdinando IV Tari' 1798 A questo Tari' da poco entrato in collezione ci tengo particolarmente. Me lo sono "sudato" .. Ora si trova con le altre due varianti di conio del 1798.
    1 punto
  22. COMPLIMENTI!!!! AmbroginoRomagnolo055
    1 punto
  23. http://opac.sbn.it/opacsbn/opaclib?rpnlabel=+Autore+%3D+mitchiner+&totalResult=32&nentries=1&ricerca=base&resultForward=opac%2Ficcu%2Ffull.jsp&format=xml&select_db=solr_iccu&do_cmd=search_show_cmd&searchForm=opac%2Ficcu%2Fbase.jsp&rpnquery=%40attrset%2Bbib-1%2B%2B%40attr%2B1%3D1003%2B%40attr%2B4%3D2%2B%22mitchiner%22&db=solr_iccu&saveparams=false&&fname=none&from=19 Il catalogo SBN elenca due biblioteche che possiedono il testo da te ricercato, a Milano e a Ravenna, puoi chiedere informazioni presso di loro e magari farti inviare le scansioni che ti servono
    1 punto
  24. Ecco, così dovrebbero funzionare le cose anche nel resto d'Italia.
    1 punto
  25. Grazie per I tuoi suggerimenti e per I preziosi consigli davvero utili
    1 punto
  26. Ciao, Gianni, bella per il tipo, complimenti. Alain.
    1 punto
  27. Vorrei darvi qualche spunto, qualche suggerimento su come poter arricchire questa discussione ormai estremamente vasta.... Per esempio facciamo un parallelo MAPPA STORICA DELLA CITTA' / MONETA DEL PERIODO Incominciamo con la mappa della Milano del 1573 rappresentata da Antonio Lafrery ....poi pensiamo al periodo e alla moneta....
    1 punto
  28. Rimanendo in tema zecca vediamo la piantina della Mediolanum romana imperiale dove dovrebbe essere stata ubicata la zecca ( MONETA ). Ci sono tanti interessanti posizionamenti, il Foro, il Circo, il cardo, il decumano, dove si incontrano e poi in fondo finiamo sempre lì ... nel vero primo centro storico milanese a pochi passi da dove ci incontriamo....
    1 punto
  29. @Theodor Mommsen questo e il monetiere che mi sta facendo questo bravo artigiano,chiesto che sia in rovere come consigliato anche da te e ti ringrazio ulteriormente del consiglio
    1 punto
  30. Ciao @sesino974, il conio vero e proprio (per capirci quello sotto il quale la moneta viene battuta) non ha alcuna parte mobile o componibile... ti allego un documento dell'epoca che spiega il procedimento di fabbricazione dei conii nel diciannovesimo secolo... Semplice, si tratta di conii differenti, o meglio tutti realizzati con la stessa matrice del dritto e del rovescio della moneta alla quale venivano aggiunte le scritte, l'anno, il valore eccetera proprio imprimendoli con i punzoncini... Considera che una coppia di conii battevano al massimo 100.000 monete ma più verosimilmente tra le 20/30.000. Figuriamoci quindi quante coppie ne sono state utilizzate per il 1882... A presto leggervi, Massimo. conii.pdf
    1 punto
  31. Contentissimo per te @Poemenius .... allora aspetto di leggere il tuo articolo
    1 punto
  32. Ciao Simone. Ti assicuro che ci sono C.T.U. (ma anche Interpreti e Traduttori) che lavorano per Tribunali e Procure e che non hanno la partita IVA. L'iscrizione alla C.C.I.A.A. è considerata (generalmente) un presupposto per l'iscrizione al Registro dei Periti ed Esperti dei Tribunali e per questo tipo di specialità (così come per altre...vedi ad esempio la grafologia) non è richiesta necessariamente la titolarità di partita iva. Si parte dalla considerazione che se un soggetto ha ottenuto, attraverso un esame, l'iscrizione alla C.C.I.A.A., egli abbia i requisiti professionali per coadiuvare il Giudice o il Procuratore nelle valutazioni di tipo tecnico. In linea di principio il ragionamento è giusto, se il Sistema rispetta le regole che esso stesso si è imposto. In realtà, in alcuni luoghi, vuoi per la mancanza di esaminatori locali, vuoi per altre considerazioni, l'iscrizione per talune specialità si ottiene senza sostenere alcun esame, ma solo sulla base dei titoli esibiti. Il discorso dei titoli e delle referenze può essere molto discutibile, dal momento che non è tanto e solo un problema di valutare la qualità dei primi e delle seconde, ma piuttosto quello che chi è proposto ad operare queste valutazione con capisce nulla di numismatica e quindi la valutazione dei titoli e delle referenze è rimessa a chi è totalmente digiuno della materia. Non sarà certamente il caso del nostro amico Theodor Mommsen, che soltanto per il nick che si è scelto sul Forum metterebbe in soggezione chiunque.... La questione, come si vede, si può prestare più che ad abusi (che sono comunque possibili) a favorire iscrizioni di Periti numismatici con preparazione diversissima da un luogo all'altro. Non dimentichiamoci poi che in altre sedi, invece, gli esami vengono realmente svolti e talvolta anche con una certa severità. Quindi si pone anche un problema di disparità di trattamento tra Camere di Commercio, alcune delle quali sottopongono ad esame l'aspirante Perito mentre altre si accontentano dei titoli e delle referenze. Tutto ciò, comunque, è - come al solito - molto "italico". Quindi non mi stupisce più di tanto. Saluti. M.
    1 punto
  33. La zecca di Milano... La sede sforzesca rimase aperta sino agli inizi del Regno di Maria Teresa d'Asburgo ; la riforma voluta dall'Imperatrice creò anche una rivoluzione nel coniare le monete con l'utilizzo di nuovi macchinari che obbligarono di fatto a cercare una nuova sede. La zecca fu trasferita alla " Cà della Cavalchina " e si trovava tra le attuali Via Moscova e Via Manin esattamente dove ora c'è il Palazzo dell'Intendenza di Finanza. Il progetto di ristrutturazione dell'intero edificio fu curato dal Piermarini nel 1777. Nasceva anche per Milano, anche se in ritardo rispetto ad altre zecche, la moneta moderna, ma soprattutto dopo lunghi e animati dibattiti si decise che le coniazioni dovevano continuare a Milano e non trasferite in Austria. Credo che questo sia per tanti motivi un momento chiave per la nostra monetazione e per il mantenimento della nostra identità. Posto anche una stampa delle Raccolte Bertarelli della Imperial Regia Zecca su una acquatinta disegnata dal vero da Pozzetti e incisa da Biasoli. ( periodo circa del 1822 ).
    1 punto
  34. A mio modesto parere non si può parlare di Spl quando una moneta è "maneggiata". La moneta ha rilievi al massimo da qSpl (con le cautele della visione da immagine) ma la spazzolatura dovrà in qualche modo essere citata a parte ovvero detratta dal grading. Il risultato è che sarà difficile venderla al prezzo di un BB. Magari sbaglio e siete disposti a pagarla da Spl pieno. Considerate il tondello avere usura minima solo sui rilievi più alti e tracce evidenti di lustro residuo? Io preferirei pagare Spl un vero Spl "sano". Se il mio ragionamento è errato sono sempre disposto a ricredermi. Buona giornata
    1 punto
  35. Buona notte, tutto veramente molto interessante, ho visto di recente un documentario del National geographic in cui si narra la vicenda in questione ma anziché trattare l'argomento con al centro dell'azione Plinio che viene anzi menzionato marginalmente , il doc. Ricostruisce le ultime ore di vita dell'anonimo soldato il cui scheletro è fotografato all'inizio nell' articolo de "il giornale " e a cui viene attribuita la probabile gestione ed il coordinamento delle operazioni di salvataggio (ad onor del vero il tutto molto romanzato e basato solo su ipotesi e supposizioni dei documentaristi), ne parla anche la dott.Claudia Perassi (la quale non gli riconosce un ruolo così importante) nel suo bellissimo lavoro "soldi,acquisti,spese a Pompei e nell'area vesuviana" https://www.google.it/url?sa=t&source=web&rct=j&url=https://monetaoro.unicatt.it/allegati/i-prezzi-a-pompei.pdf&ved=0ahUKEwjUgISzyvjVAhVBGsAKHU59CUYQFggcMAA&usg=AFQjCNEDC-R2lR6eQCyRp0yY473yu55Iqw che consiglio di leggere. A seguire la foto dello scheletro del soldato di Plinio, la sua collocazione al di fuori dei fornici vicino al molo e la descrizione delle monete che aveva con sé. Di nuovo Buona notte a tutti.
    1 punto
  36. Senz'altro. Del resto anch'io avevo messo fra parentesi una frase con un punto esclamativo.
    1 punto
  37. Rientrato alla base. Ho controllato e non ho Mitchiner "Ancient coins and early trade" ma ho sempre dello stesso - prolifico - autore : "The Early Coinage of Central Asia" che riporta monete della Battriana, Sogdiana, Choresmia , Saka kingdoms (con delle bellissime imitative di Eukratide coniate a Merv - e infine early Kushan battute nella valle di Kabul. Purtroppo non ci sono le emissioni segnalate sopra da Matteo91. Ho inoltre il testo di J. Cribb e G. Herrmann (2008; 514 pp.) "After Alexander - Central Asia before Islam" che tratta delle emissioni della regione dell?Asia Centrale , inclusa la Sogdiana, Merv, il Tokharistan e le emissioni persiane ma non quelle di Kabul. Un'altra opera splendida è quella di Klaus Vondrovec (2 vols; Vienna 2014) " Coinage of the Iranian Huns and their successors, from Bactria to Gandhara 4th-8th century" che tratta delle emissioni Kidarite, degli Alchion Huns, dei Tobazini, degli Hephtalites, Nezak Huns, dei Turchi Occidentali, Kapisi e Zabulistan, anche di alcune emissioni di Kabul ma successive alle emissioni che ci interessano queste emissioni - ho controllato velocemente quindi potrei essere stato poco accurato - non mi sembrano incluse nemmeno nel grande catalogo del Mitchiner : "Oriental Coins and their values - The Ancient & Classical World : 600bC - 650 AD" (vol. 1 of 3 - 1978). Per il momento è tutto quello che sono riuscito a reperire. The quest continues...
    1 punto
  38. Un bel truppone, quasi un appuntamento irrinunciabile per la numismatica milanese e non solo e dobbiamo anche considerare chi non fa parte del mondo di Lamoneta. Io credo che la numismatica milanese da tanti segnali che vediamo sia in un momento fantastico, quasi un Rinascimento, a mio modesto modo di vedere il bello deve ancora venire con nuovi traguardi da raggiungere...a noi tutti
    1 punto
  39. Sì, il taglio massimo circolante era 500 pesetas.
    1 punto
  40. si quando ne parlavamo non capivo se era ufficiale o imitativa ... il mio dubbio nasce dalla scritta nella ghirlanda .... ma non sono proprio ferratissimo del periodo... mi pareva Lione 144b ma potrei certamente sbagliare.... attendiamo pareri più autorevoli
    1 punto
  41. Rimaniamo nel periodo, e omaggiamo il primo tondello argenteo coniato in Italia con il sistema metrico decimale... Un capolavoro stilistico, da innamorasi a prima vista, il dritto riporta due figure allegoriche frutto della maestria incisoria del grande scultore e medaglista Italiano Amedeo Lavy. Certi testimonianze storiche, racchiudono a volte in semplici tratti l'essenza. Come rimanere indifferenti... Eros Repubblica Subalpina 5 Franchi AN 10
    1 punto
  42. Nella monetazione del Regno, così come in quella della Repubblica, la data veniva impressa successivamente sul conio mediante "punzoncini". A differenza ad esempio dell'euro, il quale presenta la stessa già impressa sulla matrice. Nel l'ultima foto ad esempio molto probabilmente il conio del 1861 non avendo ancora esaurito la vita utile si è scelto di riutilizzarlo anche per l'anno successivo previa ribattitura dell'ultima cifra della data.
    1 punto
  43. Guarda che furoni i turchi a trasformare il Partenone in polveriera bombardata dai Veneziani. E come dimenticare l'asta con tutte le medaglie e monete relative alla guerra con i turchi. A te la medaglia in condizioni FDC nella tua bella medaglia si perdono alcuni particolari tra cui le iniziali dell'incisore.
    1 punto
  44. Buongiorno, @adelchi! Si tratta di un inno alla Theotokos, composto da san Nectarios di Egina, il cui testo suona pressappoco così: Pura Vergine Signora, / madre di Dio Immacolata, / ave o sposa non sposata. Chiaramente - come in tutta l'innografia bizantina - gli appellativi tipici di Atena, ma anche di Artemide in questo caso, vengono rimodulati in chiave cristiana. Per restare in tema di santità, icone e longobardi, sempre in attesa che si sappia qualcosa di più sulla mostra, allego una raffigurazione moderna della cara Teodolinda.
    1 punto
  45. pensavo proprio a quello o ancora di più all'akakia, ma molto dipende dal colore che l'artista darà all'oggetto
    1 punto
  46. SIRACUSA – Tetradramma Tudeer 58 Colgo l’occasione della ricomparsa di un eccezionale esemplare nella prossima asta di Nomos (proveniente da Leu and M&M, 1974, n. 120) per illustrare in maggiori dettagli la bellezza di questo autentico capolavoro, forse il migliore mai creato dal famoso incisore Greco Eukleidas: La firma dell’incisore è riportata sull’elmo attico al rovescio. Riporto il dettaglio: Al diritto: Quadriga al galloppo a sinistra, guidata da una divinità femminile (Persefone?), che tiene le redini nella mano sinistra e una torcia nella mano destra; sopra Nike in volo a destra, incoronante l’auriga. Al rovescio: Σ]ΥΡΑΚ[Ο]ΣΙΩΝ. Testa di Atena di fronte, volta leggermente a sinistra, coronata con elmo attico a tre creste ornato di palmette, con orecchino a doppia spirale e una collana di pendent con una Medusa al centro; all’intorno, quattro delfini; sulla visiera dell’elmo, ΕΥ-Κ/ΛΕΙΔ-Α Esso è classificato con: L.O. Tudeer. Die Tetradrachmenprägung von Syrakus in der Periode der Signierenden Künstler, Berlin, 1913, no. 58 (conii V21 / R36) G.E. Rizzo. Monete greche della Sicilia, 2 vols.,Rome, 1946, pl. 43, no. 22. Come già accennato, è un capolavoro di Eukleidas, il quale apportò una grande innovazione artistica. Per la prima volta nella lunga serie di monetazione siracusana, la testa femminile non è raffigurata di profilo, ma di fronte. Inoltre Atena appare qui per la prima volta nel panorama della monetazione siracusana numismatico arte e reca un elmo riccamente decorato da cui scendono i capelli su entrambi i lati del viso. Intono alla testa nuotano quattro delfini. L’inaspettata raffigurazione di Atena al posto della solita Arethusa - la ninfa della sorgente d'acqua dolce sull'isola di Ortigia, nel porto di Siracusa - ha portato a vari commenti . E’ stato suggerito che la comparsa di Atena si riferisce alla vittoria di Siracusa sull’invasione ateniese del 415 a.C. La presenza dei delfini - tradizionalmente raffigurati intorno alla testa di Aretusa - ha anche suggerito che siamo in realtà di fronte ad Arethusa che indossa il casco di Athena in commemorazione della vittoria siracusana. Il realtà la testa qui raffigurata è proprio di Atena, che fu venerata anche a Siracusa. Sull'isola di Ortigia c’era un tempio dedicato a questa divinità e i suoi resti sono incorporati nell’attuale cattedrale. Quindi i delfini sono un attributo anche per Athena come lo sono per Aretusa e non deve sorprendere che Atena sia stata onorata su una moneta di Siracusa. Sui tetradrammi di Siracusa, il carro occupa sempre il dritto, mentre la testa appare sempre sul conio del rovescio. Eukleidas, di conseguenza, ha inciso la sua innovativa testa di Atena per un conio di rovescio (quello usato col martello). Tuttavia, in questo disegno rivoluzionario, egli ha creato un maggiore rilievo della testa frontale con conseguente aumento dello stress sul conio stesso. Come risultato, il conio deve essersi rotto quasi subito durante il suo impiego, con perdita di un pezzo sul bordo sinistro. In ognuno dei 18 esemplari noti si è verificata questa rottura di conio. Probabilmente al fine di compensare tale rottura di conio, gli addetti alla battitura dei tetradrammi si sforzarono di decentrare leggermente il conio a destra sul tondello, in modo appunto da ridurre al minimo l'impatto dello spazio vuoto sul bordo sinistro. Il conio (R36 di Tudeer) fu utilizzato fino a quando non subì un ulteriore deterioramento. Con il tempo si ruppe in due ulteriori punti sul bordo, alle ore 2:00 e 3:00 . L’esemplare che presenta il maggiore degrado del conio, senza dubbio poco prima che venisse ritirato il conio sembra essere Boston 411 ( "r " nella lista di seguito), preceduta da Hess - Leu 31 , 141 = Basel 464 = NAC 13 , 464 ( "o" della lista). Dopo il ritiro del conio, Eukleidas creò un secondo stampo (Tudeer 59) con lo stesso disegno di base di Atena elmata, anche se con variazioni nei dettagli. Anche il secondo conio (R37 di Tudeer) è un capolavoro. L'ordine in cui sono stati utilizzati i due conii appare chiaro in quanto tutte le monete dei due stampi cono state coniate da un singolo conio del dritto (V21 di Tudeer). Il conio V21 è stato utilizzato in combinazione con cinque diversi conii del rovescio, quindi con una durata ben maggiore (il conio del diritto, essendo sistemato sull’incudine, è sottoposto a una minore usura) e l' ordine di uso può essere determinato con certezza, studiando il progressivo deterioramento del conio di diritto (vedasi Tudeer p. 157). Ma anche questo secondo conio del rovescio, subendo tutta la forza del martello, si ruppe subito e in maniera ben più grave, con una fenditura che si estende in diagonale appena sotto la bocca di Atena, ed ebbe una vita ancora più breve del precedente. Così finì esperimento rivoluzionario di Eukleidas con la testa frontale di Atena, a causa appunto dal marcato rilievo della testa. Solo un suo collega intravvide una soluzione a questo serio problema tecnico. Kimon, un altro dei maggiori incisori siracusani, si rese conto che il problema del potenziale stress del conio poteva essere alleviato spostando la testa frontale al diritto e la quadriga al rovescio. Dopo l’abbandono di Eukleidas, forse già pochi mesi dopo, Kimon incise una testa di Aretusa frontale (Tudeer 80-81), mettendola al diritto, e la sua testa divenne uno dei più modelli più influenti, ampiamente imitata nel mondo antico. In realtà Eukleidas non fu il primo incisore a tentare di incidere una testa frontale, ma la portò a livelli massimi di arte. I suoi contemporanei, grazie all'innovazione tecnica dell’inversione dei conii, resero pratica la sua idea. Nel successivi decenni molti incisori in varie parti del mondo greco produssero belle teste frontali, ma probabilmente nessuno superò lo splendore artistico della creazione originale di Eukleidas. Quando fu esattamente coniato il capolavoro di Eukleidas? Normalmente esso è attribuito all’arco temporale tra 410 al 405/400 a.C. e bisogna attendere la revisione che sta facendo Wolfgang Fisher-Bossert su Tudeer, la cui uscita è prevista per l’anno prossimo. Personalmente ritengo che risalga al 406 -405 a.C., nell’ultimo periodo della democrazia siracusana, messa a dura prova dall’invasione cartaginese, e quindi poco prima dell’avvento di Dionisio I (oppure, in alternativa, con la salita al potere del tiranno siracusano, nel 405 a.C.) Un recente articolo di CNG ha censito finora 18 esemplari per Tudeer 58 (che ne conosceva 12) e 6 esemplari per Tudeer 59. Ecco la lista completa (sarebbe da controllare per un eventuale aggiornamento più attuale): Tudeer 58: a. Benson XII 353; SNG Lloyd 1384 (now in British Museum)
 b. Berlin; Weil III 7
(noto dal 1873) c. Berlin; from Loebbecke
(del 1906) d. Brussels; from Du Chastel; Borghesi Cat. 4 I 894; Holm V 12; Du Chastel VIII 90; Forrer p. 139
 e. Brussels; from de Hirsch; from Dupre Cat. I 145; Froehner Annuaire de la Soc. Num. 3 II 31
 f. Hess (1902) 658; previously Berlin, Fox, Thomas; Locker Lampson 94; Helbing (8 Nov 1928), lot 3654; Auctiones 20 (1990), lot 163; Kuenker 94 (2004), lot 404
 g. London; BMC 198; Head Syracuse IV 10; Guide (2) XXVI 31; Hill Sicily VII 1; Macdonald Coin Types III 3
 h. London; BMC 199 i. Paris; from de Luynes (1191)
 j. Gulbenkian 282 and frontispiece
k. Leu 20 (1978), 46
 l. Hess-Leu 7 (1957), 109; Muenzen und Medaillen 53 (1977), 39; Muenzen und Medaillen 54 (1978), 116; Birkler and Waddell I (1979), 55
 m. Hess-Leu 11 (1959), 93; Leu (1976), 112; John D. Leggett, Jr. Collection (donated to American Numismatic Society [ANS 1997.9.55]);
 n. Kunstfreund (Leu and M&M, 1974), 120
 o. Hess-Leu 31 (1966), 141; Basel 464; NAC 13 (1998), 464
 p. Leu 38 (1986), 37
 q. NAC 59 (2011), 532 (the present coin)
 r. Boston 411; from the Ognina Hoard, 1923, Noe, NNM 78, p. 197, no. 749

 Tudeer 59: a. Pennisi
 b. Vienna 6865
 c. Leu 81 (2001), 108
 d. Jameson 1833; Basel 465; NAC 13 (1998), 465
 e. Muenzen und Medaillen 79 (1994), 180; LHS 95 (2005), 518
 f. Hess-Leu 27 (1956), 190
    1 punto
  47. Invece qui abbiamo un esempio di conio ormai degradato, con ulteriori rotture di conio alle ore 2 e 3. NAC 13/1998 (“o” della lista),
    1 punto
Questa classifica è impostata su Roma/GMT+02:00
×
  • Crea Nuovo...

Avviso Importante

Il presente sito fa uso di cookie. Si rinvia all'informativa estesa per ulteriori informazioni. La prosecuzione nella navigazione comporta l'accettazione dei cookie, dei Terms of Use e della Privacy Policy.