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Elenco dei contenuti che hanno ricevuto i maggiori apprezzamenti il 09/04/17 in Risposte

  1. IL PATRIARCA POPPONE: Il denaro e il Santo Sepolcro. L'unica imitatio (replica) del Santo Sepolcro di Gerusalemme sopravvissuta nella mia regione si trova all'interno della basilica di Aquileia (trova posto nella navata laterale sinistra). Le imitationes devozionali del Santo Sepolcro potevano essere delle chiese, dei battisteri, degli altari, delle strutture lignee “a cassa” oppure, come in questo caso, dei sacelli, e venivano realizzate con lo scopo di conservare la memoria del luogo più venerato dalla cristianità, attorno alla quale si sarebbero ricreati, durante la liturgia pasquale, gli eventi della Passione e Resurrezione di Cristo. Ovviamente non si trattava di “copie” esatte nelle proporzioni matematiche, ma di strutture che riassumevano in sé alcuni elementi simbolici del modello di Gerusalemme, come nel caso del Sepolcro aquileiese, sintesi di due differenti edifici gerosolimitani: il Sepolcro vero e proprio, custodito all’interno dell’Edicola, e la Rotonda dell’Anastasis che la circonda. Il Santo Sepolcro aquileiese risale all’XI secolo e si ritiene sia stato commissionato dal patriarca Poppone (viene nominato per la prima volta in un documento del 1077, meno di cinquant’anni dopo la consacrazione del complesso sacro voluto dal Patriarca Poppone). Si presenta come un sacello a pianta circolare, realizzato in conci di marmo greco, da cui sporge un grosso muraglione che lo salda al muro della basilica, e in alto è coperto da un tetto conico sorretto da tredici colonnine (in origine dodici, come il numero degli Apostoli). Liturgicamente è connesso ai riti della settimana santa e alle sacre rappresentazioni di cui la chiesa aquileiese fu promotrice nel medioevo. L'interno del Sepolcro è caratterizzato da un altare monopode collocato sulla destra, mentre a sinistra un arcosolio sovrasta la tomba caratterizzata dalla presenza di tre incavi disposti orizzontalmente sulla lastra di copertura, di questi tre incavi solo quello centrale è forato e quindi in comunicazione con l’interno del sarcofago. Dall’analisi dei testi liturgici aquileiesi, gli studiosi hanno concluso che il Venerdì Santo l’Ostia con la Croce, avvolte in un “sudario” o porpora, venivano riposte all’interno del foro che poi veniva chiuso con un coperchio, a simboleggiare la deposizione di Cristo all’interno del Sepolcro. I due incavi laterali servivano probabilmente come “mensa” nei quali poggiare degli oggetti liturgici. Un aiuto per decifrare il cosiddetto “tempietto” della moneta attribuita a Poppone. A guardarlo bene, esso risulta formato da un triangolo desinente superiormente in un globetto e poggiante in basso su tre linee verticali, le due a sinistra più ravvicinate e quella a destra addossata a una mezza ellisse posta in verticale. Cosa possiamo notare sul denaro? : 1) Una rotonda a corsi di marmo greco 2) Tredici colonne (in origine 12) 3) Tetto conico sul quale preesisteva un ornamento lineo 4) Un portoncino delineato da architrave. Figura che se posta in relazione all'aspetto del Sepolcro aquileiese, quanto meno evidenzia una forte rassomiglianza. Questo porrebbe fine alla diatriba, ormai secolare,sull'originalità del denaro e del diploma ad esso legato. Con tutta probabilità il denaro è originale (la moneta venne rinvenuta in Polonia assieme ad emissioni tutte databili entro il 1037). Una moneta coniata negli anni 30 dell'undicesimo secolo, quando quasi certamente i lavori di costruzione di quest'edicola erano ultimati (la consacrazione della Basilica di Aquileia è del 13 luglio 1031). Anche il diploma (anche se conservato solo in una copia) come ben ha ben esposto il prof. Saccocci (Moneta in Friuli al tempo di Poppone, Roma 1997) e come forse dimostrato da questo scritto è da ritenersi autentico. Il diritto di zecca ad Aquileia deriva da un documento datato 1195 che riproduce un diploma di Corrado II il Salico, andato perduto e datato 1028. Questa concessione imperiale venne redatta a Imbshausen, in Sassonia.Il documento notarile ha dato adito a numerose discussioni numismatiche sulla sua originalità o meno: Bernardi lo considera un falso in quanto era abitudine delle cancellerie imperiali “ragruppare” varie concessioni in un unico diploma, mentre in questo caso il documento accorda unicamente il diritto di zecca; Andrea Saccocci reputa autentici sia il diploma che il denaro, mettendolo in relazione alla concessione di zecca al comune di Padova da parte di Enrico III del 1049.
    4 punti
  2. Per la Storia e la Numismatica Furia Sabinia Tranquillina fu la moglie di Gordiano III ; le notizie in merito a questa Augusta sono praticamente assenti , quindi per tentare di ricavarne alcune non resta altro da fare che prenderle non direttamente , ma girando alla larga , tramite il padre e il marito . Tranquillina sposo’ l' Imperatore Gordiano III nel maggio del 241 , era la figlia del Prefetto del Pretorio : Gaio Furio Sabinio Aquila Timisiteo ; la Storia Augusta , nella Vita di Gordiano III , lo nomina in forma abbreviata : Misiteo , fu un energico uomo militare , forse di origine orientale visto il nome , in grado di ripristinare l' obbedienza nelle Legioni e ottimo organizzatore dell’ ambiente militare , dote necessaria per combattere le rivolte ai confini dell’ Impero che non vedevano di buon occhio l’ elezione all’ Impero di Gordiano III , poco piu’ che un bambino , essendo Gordiano nato nel 225 , quindi quando fu eletto Imperatore nel 238 aveva appena 13 anni , tanto piu’ eletto dal Senato . Di Timisiteo esiste solo una iscrizione che lo nomina , trovata a Lione e registrata come CIL XIII 1807 , questo il testo della lunga e onorata carriera militare e civile del suocero di Gordiano e padre di Tranquillina , iscrizione a lui dedicata da suoi clienti : Atilio Marullo e Sacconio Adnato : C(aio) Furio Sabinio Aquilae / Timesitheo proc(uratori) / prov(inciarum) Lugud(unensis) et / Aquit(anicae) proc(uratori) prov(inciae) Asiae ibi vice XX / et XXXX itemq(ue) vice proco(n)s(ulis) proc(uratori) / prov(inciarum) Bithyniae Ponti Paphlagon(iae) / tam patrimoni(i) quam rat(ionis) privatae / ibi vice proc(uratoris) XXXX item vice proc(uratoris) / patrimon(ii) prov(inciarum) Belgic(ae) et duarum / Germaniar(um) ibi vice praesid(is) prov(inciae) / German(iae) inferior(is) proc(uratori) prov(inciae) Sy/riae Palaestinae ibi exactori reli/quor(um) annon(ae) sacrae expeditio/nis proc(uratori) in urbe magistro XX ibi / logistae thymelae proc(uratori) prov(inciae) / Arabiae ibi vice praesid(is) bis proc(uratori) / ration(is) privat(e) per Belgic(am) et duas / Germ(anias) praef(ecto) coh(ortis) I Gallic(ae) in Hispan(ia) / C(aius) Atilius Marullus Arvern(us) / et C(aius) Sacconius Adnatus Me/diomatr(icus) patrono optimo Timesiteo , considerando la giovanissima eta’ del nuovo Imperatore Gordiano III , era quasi il reggente dello Stato anche se questa “reggenza” era stata presa in perfetto accordo con il Senato , svolse tanto bene e onoratamente questa funzione di padre adottivo di Gordiano III , che Timisiteo venne onorato dal Senato con il titolo di Protettore della Repubblica e in seguito alla vittoria contro i Parti , con una quadriga trionfale in bronzo ; Timisiteo rinsaldo’ questa “paternita’” con Gordiano III dandogli in moglie sua figlia Tranquillina ; tutto questo contrariamente al sospetto che di lui ha la Storia Augusta , la quale sospetta che fece il bravo padre adottivo al giovane Imperatore , aspirando invece all’ Impero , ma i fatti della vita di Timisiteo contraddicono tale sospetto . Tranquillina era nata nel 226 , si ignora dove , forse a Roma , quando i due giovani si sposarono nel 241 avevano quindici anni Tranquillina e sedici anni Gordiano , una eta’ in epoca romana compatibile per un matrimonio ; il matrimonio si celebro’ a Maggio , la “luna di miele” i due sposini la trascorsero nella Villa dei Gordiani , la Domus Gordianorum , sulla Via Prenestina , restaurata e abbellita per l’ occasione delle nozze , questa grande Villa era appartenuta al nonno di Gordiano III , il primo Gordiano . Giulio Capitolino , uno degli autori della "Historia Augusta" descrive la Villa dei Gordiani come adornata da un portico tetrastilo di 200 colonne tutte della stessa altezza e composte di vari tipi di rari marmi colorati , con tre Basiliche , Saloni lunghi 100 piedi , cioe’ 30 metri , piu’ Terme sontuose le piu’ grandi in tutto l’ Impero ad uso di un privato ; delle 200 colonne Capitolino ci informa anche circa i tipi di marmi pregiati utilizzati : 50 erano di caristio , 50 di claudiano , 50 di sinnadico , 50 di numidico . I ruderi di questa grande Villa sono tutt’ ora presenti e visitabili sulla Via Prenestina , al terzo miglio ; per chi non e’ di Roma , puo’ leggere questo vecchio Post di tre anni fa sulla Villa dei Gordiani con foto scattate sul posto : Le celebrazioni post matrimonio tra Gordiano e Tranquillina furono interrotte dalle preparazioni per la guerra che scoppio’ ai confini orientali con la Persia ; la giovane sposa Tranquillina segui’ Gordiano e suo padre in Asia Minore e qui si perdono le sue gia’ scarse notizie . Nel frattempo dei preparativi e degli spostamenti , il Re persiano Sciaphur aveva invaso Mesopotamia e Siria raggiungendo Antiochia ; Timesitus e Gordiano raggiunsero la zona di guerra con un esercito rinforzato con la Legione II Adiutrix presa dal fronte danubiano , forse anche dalla I Adiutrix , che si aggiunse alle Legioni orientali ; respinsero i Sassanidi fino all' Eufrate e li sconfissero a Resaina nel 242 riacquistando molti dei territori persi , infine Timesiteo liberò Antiochia , riconquistò Carre e prese la strada per sconfiggere definitivamente il Re nemico conquistando la sua capitale Ctesifonte ma in questo periodo Timesiteo si ammalò durante le operazioni e mori’ . Non ci sono informazioni sicure , forse la causa della morte fu naturale dovuta a dissenteria o forse fu avvelenato pensando fosse la bevanda una medicina contro la malattia ; se congiura avvenne , fu dovuta a Filippo che aspirava a prenderne la carica di Prefetto del Pretorio , con un pensiero all’ Impero ; Gordiano non avendo alternative gli affido’ la carica , a poco sarebbe stato ucciso dai soldati su ordine di Filippo , almeno questo e’ il racconto della Storia Augusta la quale riporta anche una seconda ipotesi , cioe’ che Gordiano venisse ucciso in battaglia dai Parti . Il matrimonio tra Gordiano e Tranquillina quindi non durò a lungo , meno di tre anni , perché Gordiano morì il 25 Febbraio del 244 nel corso della guerra contro i Parti . Gli storici sono inclini a credere che il matrimonio , anche se nato per interessi politici , fosse comunque supportato da vero amore reciproco dei due giovanissimi sposi . Nessuna notizia storica ci ha tramandato il percorso della vita di Tranquillina dopo la morte del padre e di Gordiano , quindi le sue tracce finiscono in Asia Minore . La numismatica ha il merito di averci tramandato con certezza l’ aspetto giovanile di Tranquillina , dove compare in rare monete emesse a Roma , piu’ numerose in quelle emesse nelle Provincie , monete romane per lo piu’ con la Concordia al rovescio ; anche alcuni busti marmorei sopravvissuti forse la rappresentano in diverse eta’ , tra questi , se uno fosse sicuramente a lei attribuibile , dimostrerebbe che sopravvisse alla morte del padre e di Gordiano , agevolata in questo dal fatto che non avesse dato eredi diretti a Gordiano III . In foto l' iscrizione dedicata al padre Timisiteo trovata a Lione , un Antoniniano e un Sesterzio di Tranquillina , due busti marmorei attribuiti a Tranquillina , il primo si trova al Museo Nazionale Romano di Palazzo Massimo , il secondo al Museo Chiaramonti al Vaticano .
    3 punti
  3. Salve a tutti, leggo solo ora, purtroppo per mancanza di tempo, questa interessantissima iniziativa, che ha tutto il mio plauso. Ne approfitto per confermare la mia collaborazione in merito all'ambito di mio interesse, ovvero le zecche della Langobardia Minor. Senza dubbio l'argomento è in piena armonia con le ricerche che sto conducendo attualmente (a livello universitario, sto lavorando proprio in questo periodo ad un testo simile), quindi, nel mio piccolo, sarò lieto di repertoriare e seguire quanto emergerà da questo progetto. Vorrei ringraziare tutti coloro che hanno avuto (e spero avranno) fiducia in me e nella mia passione per questa particolare monetazione. Attendo quindi novità.
    3 punti
  4. Cari amici, ecco l’idea che vi accennavo in un altro post, certamente un po’ folle, indubbiamente non nuova. PREMESSA Il “mondo” della monetazione longobarda è multiforme e difficile da “abbracciare”. Questo accade per vari motivi a mio avviso, da un lato certamente parliamo di una monetazione assai complessa, nella quale purtroppo gli esemplari sono spesso pochi e decontestualizzati, dall’altro l’approccio dei numismatici italiani, che di fatto sarebbero stati privilegiati nel tentativo di sistematizzazione, è stato a mio avviso dispersivo e mal concentrato. Approcciarsi alla numismatica longobarda significa trovarsi di fronte a una miriade di testi (libri, articoli, atti, cataloghi, etc etc), dove molto spesso il “tema” di fondo dell’autore è il tentativo, espresso o meno, di imporre la propria “visione” e la propria “soluzione”, spesso fissandosi sul dito che indica la luna, senza mai vedere la luna e le stelle…. Ora, non mi pare di raccontare cose strane, infatti basta leggere i post di lamoneta sul tema longobardo per “cozzare” ancora contro il medesimo approccio, una visione del micro, spesso avulsa dal macro, sempre atta ad imporre la propria idea di partenza, difficilmente “aperta” all’altrui pensiero quale strumento per fare insieme un ulteriore passo avanti. L’IDEA L’idea di questo misero numismatico che scrive è che il primo approccio a questo problema dovrebbe essere “ragionieristico-numismatico” passatemi il termine….. mi spiego meglio. Se partire dalla monetina X cercando dinamiche a valenza universal-longobarda non paga e non ha mai pagato, forse si può fare l’inverso. Non mi preoccupo delle attribuzioni dubbie per ora Non mi preoccupo di definire le zecche di emissione per ora Non mi preoccupo di dare spiegazioni (lettere, simboli, la mano, i monogrammi etc etc etc) per ora MA censisco….tutto….e in modo sistematico Nel limite del possibile un “corpus” I CONFINI In questo senso non porrei confini, il lavoro richiederà tempo e pazienza quindi: il cosiddetto “periodo pannonico” – SI… per ora, benché alcune dubbie, SI argento SI monogrammi leggermente diversi sulle “siliquette” – direi SI diverso posizionamento dei ”pallini” sulle silique…direi NO perché non crea “variante”, ma tenderei poi a sistematizzare nella medesima variante, le combinazioni note (abbiamo fatto la stessa cosa sulle vittorie vandale con “pallini” al retro sparsi) imitative SI (incluse, per ora almeno, tutte quelle silique potenzialmente imitative delle bizantine) falsi SI (in una sezione a sé) dubbie SI….soprattutto loro Longobarde del sud SI, con relative imitative del primo periodo…nei limiti del possibile, IL METODO L’idea è quella di un corpus di “varianti”, quindi se esistono “note” 10 monete di XXX con la lettera Y davanti al volto, basta 1 foto, magari la più chiara… Se esiste la medesima moneta con la legenda spezzata in modo diverso, va citata… DN POEMENIVS PF AVG è diverso da DN POEME-NIVS PF AVG o da DN POEM-ENIVS PF AVG Le lettere davanti al volto…tutte, in modo separato…. Non so, chi ha dimestichezza con il RIC volume X soprattutto, ma il RIC in generale, di certo mi capisce…. Per ogni moneta sarebbe , NEL LIMITE DEL POSSIBILE, necessario indicare: 1 - peso 2 - dimensione 3 - orientamento conii 4 - n. esemplari noti (di quella variante con quella lettera o con quella spezzatura…etc), pesi o almeno il peso medio, la mediana e la moda (su numeri significativi) 5 – fonte e bibliografia di riferimento (ad esempio per la Flavia Ravenna/Parma di Carlo basta citare Crusafont 2003, Crusafont 2004, Bellesia 2004 e Arslan moneta e circolazione monetaria quale eredità bizantina? Ovviamente tutti con titolo completo IO mi offro di sistematizzare questo lavoro, raccogliendo e sistematizzando tutto quello che viene postato qua su questa discussione, annotando tutto e facendo la dovuta ricerca bibliografica e integrativa delle varianti A VOI, e mi riferisco ad esempio a @numa numa , @dux-sab, @adelchi , @eliodoro , @giollo2 , @chievolan , solo per citarne alcuni, (e di certo ne dimentico molti, quindi nel caso “chiamateli a raccolta” ) chiedo di postare le varianti mettendo, NEL LIMITE DEL POSSIBILE, per ogni immagine: 1 - peso 2 - dimensione 3 - orientamento conii 4 - n. esemplari noti, pesi o almeno il peso medio, la mediana e la moda (su numeri significativi) 5 - fonte e bibliografia di riferimento A COSA SERVE La visione d’insieme è un punto di arrivo, ma soprattutto un grande punto di partenza, in questo caso ad esempio per un grande lavoro “ragionato” e non di pura raccolta sistematica. Il RIC o il DOC (bizantine), o il MEC vol 1, sono stati punti di arrivo di infiniti articoli, ma sono stati anche e soprattutto punti di partenza per un nuovo lavoro… Alla fine avremo un grande “quadro” d’insieme, corredato da una bibliografia di tutto rispetto Prima di partire…con una piccola risposta…quanti dicono “CI STO?” Non sarà così impegnativa come sembra…non abbiamo fretta…non dobbiamo riassumere tutto in 6 giorni per poi riposare…. Chi vuole può postare anche una moneta a settimana...chi vuole una al giorno… Ci proviamo? Avete domande? Siete d’accordo in generale? Tenete presente che “da soli” questo è un lavoro che non si può fare…qualcosa sfugge, certamente. Da soli ci si fossilizza sulle proprie convinzioni e si lavora a volte per dimostrarle a tutti i costi… invece di cercare la verità più plausibile si cerca di dimostrare la propria…. Si guarda il puntino del traguardo e non si vede tutto il panorama intorno, la strada, e tutto il resto…. Un saluto Alain Gennari
    2 punti
  5. Segnalo l'uscita del n. 331 settembre 2017 di Panorama Numismatico questo l'indice Curiosità numismatiche – Pag. 3 Pietro Magliocca, La storia dell’Esposizione Internazionale Marittima. Decreti, rinvii e premiazioni, Napoli, 17 aprile 1871 – Pag. 7 Recensioni – Pag. 23 Pierluigi Baisi, Un Hamerani nella zecca di Palermo – Pag. 25 Ivan Cavazzoni, Le medaglie di Maria Luigia, duchessa di Parma, Piacenza e Guastalla (1815-1847). Catalogo prezzario – Terza parte – Pag. 27 Luciano Giannoni, Le didramme populoniesi con il volto di Hercle: alcune considerazioni statistiche – Pag. 39 Mario Veronesi, Modena: sesini, bolognini, muraiole e giorgini di Francesco I d’Este. Proposta per una collocazione cronologica, comprese alcune varianti inedite – Settima parte – Pag. 47 Numismatica 2017 – Pag. 61 Mostre e Convegni – Pag. 62 Aste in agenda – Pag. 63
    2 punti
  6. Una delle tante monete postate, la numero 12 se non ho visto male, è una moneta della Serenissima; un "bezzo da 6 bagattini" , monetazione del XVII secolo il cui valore in questo grado di conservazione non è che di una manciata di euro. Si trova sui banchi dei mercatini a 5-6 euro, per capirci. E' comunque una moneta dall'alto valore storico, rientrando nel novero dello "spicciolame", una moneta circolata nelle mani del "popolo", una di quelle monete che più mi fanno fantasticare. Affascinante pensare che magari, chissà, sia servita per acquistare verdure nei mercati tra le calli, per pagare una trasporto di una derrata a bordo di una gondola. Un bel giorno magari persa in una piazza San Marco allagata dall'acqua alta, ritrovata da chissà chi e subito spesa una una bettola di infimo ordine per un' "ombra de vìn" e riposta dalle mani callose dell'oste in una cassettina di legno; e così via. Fino ad arrivare oggi nella tua collezione. Be', ciò vale molto più di cinque o sei euro, giusto?
    2 punti
  7. DE GREGE EPICURI E' una moneta del "regno vassallo" di Arabia. Da un lato (col copricapo "vescovile", in realtà è una tiara orientale) il re Abgaro (ABGAROC BASILEVC=Abgaro re), dall'altro l'imperatore romano in carica; dovrebbe trattarsi di Gordiano 3° (GOPDIANOC CEB=Gordiano Imperatore). E' del III secolo d.C. Scritte greche.
    2 punti
  8. cari amici ho ricevuto queste fantastiche risposte da tutti voi, e anche da @Giollo2 e ora da @Caio Ottavio. siete tutti DEI GRANDI!!!! ho rivisto gli ambiti su richiesta di @Giollo2 che prende un periodo ristretto ma di sua grande competenza (ps inizierà tra qualche mese causa impegni ... MA , primo, qua non possiamo e non dobbiamo avere fretta, secondo...lui è già molti mesi avanti ) ora , prima di iniziare a creare le discussioni separate e prima di dare qualche linea guida per uniformare il lavoro COMUNQUE SEMPRE DI TOTALE CONDIVISIONE ci sono ancora 2 o 3 "aree" da assegnare.... ovviamente parliamo di coordinatori (coloro che si fanno capo di annotare tutto e censire insieme agli altri...tenendo il report dello stato dell'arte) ALLORA CHI SI OFFRE??? ATTENDO CANDIDATI...POI SI PARTE!!!!!!! AMBITI 1 – periodo “pannonico” – coordinatore: Alain Gennari @Poemenius 2 – monetazione imitativa in AV e AG – coordinatore – da assegnare - @Poemenius? Se altri lo vogliono, preferirei aiutare e non coordinare questo gruppo 3 – argento (silique “PER” con vari monogrammi + altri monogrammi etc) – coordinatore – da assegnare - 4 – tremissi nominativi, anonimi, s. michele, monogrammi etc (ESCLUSO periodo da Cuniperto a Liuprando) – E relativi falsi da assegnare - 5 - tremissi da Cuniperto a Liutprando e relativi falsi - @giollo2 6 – Flavie + tremissi Monogrammi di Lucca - @numa numa 7 – Astolfo a Ravenna + i follis a 2 volti - Alain Gennari @Poemenius solo perché sto già pubblicando qualcosa e sarebbe un inutile lavoro doppio….vi dirò poi 8 – Benevento e Salerno e relativi falsi - @caio ottavio Coordinatore del progetto nel suo complesso – Alain Gennari @Poemenius
    2 punti
  9. Credimi.....per me è un vero piacere poterti dare un aiuto.
    2 punti
  10. Grazie @adelchi per l'immeritata fiducia! Avevo letto questa chiamata alle armi e ci stavo pensando sopra da giorni. L'idea mi solletica molto, soprattutto per quanto riguarda le imitative, ma sarei in grado di portare anche un solo mattoncino alla causa? Ad ogni modo, do la mia disponibilità... Proviamoci...
    2 punti
  11. Potrebbe essere un 5 modificato di proposito
    2 punti
  12. E questo è stato pubblicato ieri: https://mediterraneoantico.it/articoli/eventi-mostre-musei/longobardi-cambiato-la-storia-ditalia/
    2 punti
  13. Quelli che....andiamo a bere al "Drago verde"
    2 punti
  14. Come non essere daccordo con te, dal primo grande modulo del 1819 per Ferdinando I.....all'ultimo di Francesco II del 1859. Quello che vi posto stasera è un 10 Tornesi 1859 per Ferdinando II.
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  15. Mi intrometto nelle vostre giuste disquisizioni, ho visto il pezzo da 5 sterline, una bella monetona, mi è piaciuta, e l'ho acquistata, allego la foto del R/ saluti TIBERIVS
    2 punti
  16. Con qualche acciacco, ma ancora perfettamente leggibile, questa moneta considerata dal MIR (281) RRR. Allego la nota riportata sul Muntoni che dà una sua lettura del perché fu coniata.
    1 punto
  17. Buon pomeriggio e buona domenica a tutti, sono lieto di comunicarvi che il Circolo Numismatico Partenopeo organizza il 4° Convegno Numismatico e Filatelico partenopeo Manifestazione di numismatica, filatelia, cartamoneta, si svolgerà a Napoli, venerdi 22 Settembre 2017 e sabato 23 Settembre 2017 all'interno della sala dell'Hotel Mediterraneo, in Via Ponte di Tappia n° 25, Napoli. Con la presenza di qualificati operatori del settore e periti, che metteranno in esposizione autentiche rarità: monete, francobolli, banconote, decorazioni militari, accessori e raccoglitori per collezioni. Sarà possibile acquistare, periziare, vendere. Ampio parcheggio, ampia sala, ambienti confortevoli, possibilità di prenotare camere a tariffa agevolata. Renaissance Naples Mediterraneo Via Ponte Di Tappia n°25, Napoli (+39) 081 79700018 - [email protected] www.mediterraneonapoli.com Gli orari di apertura e chiusura: Venerdi 22 Settembre 2017, dalle ore 14:00/18:30 Sabato 23 Settembre 2017, dalle ore 9:30 alle 18:30 Ingresso Libero Per ulteriori informazioni, contatti e prenotazioni Circolo Numismatico Partenopeo Antonio Rennella telefono (+39) 338 446 99 46 Antonio Cava telefono (+39) 349 890 19 63
    1 punto
  18. Il 2 settembre è ricordato per essere l'anniversario di uno degli eventi più traumatici e tristi della storia di Londra: The Great Fire ( il grande incenndio ) . L'evento ebbe come luogo d'origine il forno di Thomas Farriner in Pudding Lane alle ore 1:00 am. ca. della domenica del 2 settembre 1666. ( Thomas Farriner era il panettiere incaricato di fornire le scorte di pane alla flotta reale impegnata nelle guerre Anglo-Olandesi ) . L'incendio, fomentato dal forte vento , divampò in breve tempo tanto che dopo solo 6 ore circa 300 case erano già state bruciate. Nel pomeriggio della stessa giornata si stima che ogni ora circa 100 case vennero bruciate e a poco , se non a nulla, valse l'ordine di Carlo II ( informato verso le 11 am. ) di far demolire gli edifici confinanti. Londra bruciò praticamente ininterrottamente fino alle 12 circa del 6 settembre. I danni furono estremamente ingenti: circa 13.200 furono le case e 87 le chiese distrutte. 5/6 della città venne interessata dall' incendio l' 80% della popolazione rimase senza casa ( circa 80.000 persone ) Il confronto fra il prima e il dopo è ben evidente guardando queste due incisioni del famoso Wenceslaus Hollar. A questo link è possibile guardarle in dettaglio https://www.bl.uk/collection-items/great-fire-of-london-map
    1 punto
  19. qui puoi vederne una in migliori condizioni Gordian III, with Abgar X Phrahates. 239-244 AD. Æ 23mm (9.49 gm, 5h). Struck 242-244 AD. AV[TOK K MANT font face=symbol>GO]RD IANOC CEB, radiate, draped and cuirassed bust of Gordian right; seen from behind; star before / BACIΛEVC, mantled bust of Abgar right, bearded, wearing Parthian-style tiara with rosette; star behind. BMC Mesopotamia 153; SNG Copenhagen 226. VF, dark brown patina
    1 punto
  20. 1 punto
  21. Sempre a San Marino con la mia ragazza, ho anche visitato la Chiesa di San Francesco e la Chiesa dei Cappuccini, nel centro storico; si tratta di due monumenti da poco rapprestentati sulle monete in Euro ordinarie della piccola Repubblica Essendo comunque stato varie volte a San Marino, le ho visitate per la prima volta; ecco un esempio di monete come valorizzazione dei propri monumenti, visto che proprio esse mi hanno "invitato" a visitarle
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  22. visto che vi interessano anche i pesi posto questo di Gian Galeazzo per il ducato. da notare che però con questo ritratto esiste solo il doppio ducato.
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  23. Il tipo con la stella a sei punte. Noterete che hanno in comune lo stesso rovescio.
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  24. Iniziamo la settimana con una piccolina molto "particolare", Ferdinando II - mezzo tornese 1853 tipo con busto adulto. Di questo millesimo ad oggi conosco e ho censito solo due tipi: Quello con il simbolo stella a sei punte....che si presenta sempre con la mancanza della punta alta, lato sinistro...e questo con la stella a cinque punte. Questo da me postato è abbastanza ostico da reperire. Conoscete altri mezzi tornesi con simboli diversi? Saluti, Rocco.
    1 punto
  25. Salve @Legio II Italica, grazie per l'interessante post! In effetti di alcune "donne degli imperatori" (comprendendo mogli ma anche madri, figlie e sorelle) si sa molto, di altre molto poco o quasi niente, mi domando il perché di questa mancanza di fonti... O forse di molte di loro sono ricordati soprattutto i veri o presunti intrighi e scandali vari, o più in generale le loro vite, diciamo, movimentate ... Tornando alla vicenda di Tranquillina, neanch'io la conoscevo, grazie per avercela presentata! Un saluto
    1 punto
  26. E' uscito il nuovo catalogo : Montenegro Manuale del collezionista di monete italiane XXXIII Edizione 2018 Torino 2017
    1 punto
  27. Io ricordo questo. "Sono libere, al fine dell’esecuzione dei dovuti controlli, le seguenti attività, purché attuate senza scopo di lucro, neanche indiretto, per finalità di studio, ricerca, libera manifestazione del pensiero o espressione creativa, promozione della conoscenza del patrimonio culturale:1) la riproduzione di beni culturali attuata con modalità che non comportino alcun contatto fisico con il bene, né l’esposizione dello stesso a sorgenti luminose, né l’uso di stativi o treppiedi;2) la divulgazione con qualsiasi mezzo delle immagini di beni culturali, legittimamente acquisite, in modo da non poter essere ulteriormente riprodotte dall’utente se non, eventualmente, a bassa risoluzione digitale.”
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  28. @Legio II Italica non te la prendere☺, dovresti prendere quella frase in senso positivo, vuol dire che la sezione mi ha talmente preso che anche tre giorni senza scrivere mi sembrano troppi?, io sono tra i primi che apprezza il tuo lavoro qui e che segue con molto interesse tutte le discussioni?, se è passato un altro messaggio mi scuso e cancello la frase anche se è questo che intendevo e niente di più... Ancora scusa, Alb123
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  29. la moneta non e' mia. E' la moneta esposta a palazzo tursi. Il museo e' visitabile e potete vedere tante monete rarissime come le 25 doppie, le 20 doppie, i sei scudi, i tre scudi, lo scudo del unione , il grosso multiplo ecc.. Una statua di Antonio Canova, due violini di Paganini, e molti quadri
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  30. Non è detto che fossero solo pezzature di ostentazione, sono dei lingotti di metallo prezioso a tutti gli effetti e si possono riscontrare segni di usura da circolazione. Se ricordo bene scrisse qualcosa il dott. Pesce in merito.
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  31. Prima di parlare di 'opera' cominciamo a organizzare il lavoro. Già' avere un database che aggiorni , integri e corregga le info sugli esemplari esistenti ( spesso errate o incomplete anche in lavori scientifici) sarebbe già' un grande successo..
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  32. Il 12 doppie 1/2 pesa circa 83 grammi Il 25 doppie pesa circa 165 grammi
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  33. Vi adoro tutti! e spero che questa opera inenarrabile troverà modo di apparire...
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  34. Concordo le 12 ville dovrebbero essere quelle di Tiberio, e se non sbaglio data la prospettiva dell'isola dovrebbe trattarsi di Sorrento o comunque della zona della Costiera Amalfitana. A presto, Alb123
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  35. Ci provo io, può essere Capri?
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  36. Riprendo questa discussione per postare un'altra piastra con il difetto 1806. Strano che questo difetto sia solo per l'anno 1805 http://www.ebay.it/itm/Piastra-120-Grana-1805-Ferdinando-IV-di-Borbone/192296496458?hash=item2cc5c3ad4a%3Ag%3APV4AAOSwDQJZq69P
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  37. Non amo i piccoli moduli papali ma il tuo è un ottimo pezzo e appunto su 25 piastre o testoni ne trovi anche 3-4 di SPL, sui tagli piccoli ne trovi 2 su oltre 50 di SPL. Quindi ben fatto, saluti.
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  38. La serie 36 dell'Impero è più rara delle altre emissioni. La tua purtroppo è in una conservazione forse MB e anche il suo valore credo sia modesto.
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  39. Certo, ma quello che può variare è l'interpretazione delle cose. Ok, seguendo questo ragionamento io ad esempio dovrei credere alle streghe, perchè le cronache di una certa epoca dicevano che le streghe venivano messe al rogo dopo appositi processi. Lo dicevano loro e ne scrivevano interi rapporti sopra, quindi è vero che le streghe esitono o sono esistite. No, penso che le cose non siano così semplici e lineari come vorremmo, semplicemente perchè non esiste una correlazione sempre automatica e diretta fra quel che si vede (o si pensa di vedere) e quello che è, tanto nell'antichità come oggi. Inoltre esisteva, allora come oggi, la possibilità di mentire o il lavorare di fantasia. L'unica cosa che non esiste sono delle prove a sostegno di siffatto modo di ragionare... ma vedo che questo "particolare" non sembra importare granchè. La pappa pronta a comando è senz'altro comoda. Se vogliamo convincerci di qualcosa siamo liberi di farlo, ma la storia è tutt'altra faccenda: quella si basa sui riscontri archeologici, mentre sulla fede senza prove si basa la religione.
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  40. Sarebbe gradito da parte degli utenti non rispondere a certe pessime battute alimentandole poi oltre il dovuto. Grazie. Simone - Staff "Lamoneta.it" PS Per comodità di lettura della discussione ho provveduto a nascondere i messaggi quotati.
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  41. Ciao @poemenius.. Sono una schiappa sulla monetazione longobarda.. Di quella del nord non ho nessuna conoscenza.. Del sud, ti posso dare una mano per le zecche di Benevento e Salerno.. Dispongo dei seguenti testi: Memmo Cagiati: La zecca di Benevento; Lucio Bellizia: Le monete della zecca di Salerno; Remo Cappelli: Studio delle monete della zecca di Salerno: Raffaele Iula: Introduzione alla numismatica salernitana. Raffale Iula: La zecca medievale di Salerno. Per Salerno c'è @caio ottavio alias Raffaele Iula.
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  42. Beh a qusto punto per dare un pò di colore, scomoderei il grande Raffaello, per donarci uno dei suoi magnifici ritratti... Raffaello, Ritratto di papa Leone X con i cardinali Giulio de' Medici e Luigi de' Rossi, 1518-1519, Firenze, Galleria degli Uffizi L'incanto e d'uopo, un dipinto dove l'atmosfera colta dal talentuoso Raffaello Sanzio, e quasi imbarazzate per veridicità, per non parlare della raffigurazione pittorica, anch'essa inequivocabilmente sublime, con veste papale tecnicamente esagerata... Omaggiamoli questi due grandi personaggi del Rinascimento, con un tondello che con la sua rappresentazione simbolica, rafforza il suo stato conservativo fuori dal comune, per tipologia, meritando di essere condiviso e raccontato... PERUGIA Leone X (Giovanni de'Medici), 1513-1521 Quattrino.
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  43. Una delle domande che su alcune pagine del sito viene più spesso avanzata è "Quanto vale ?" , riferita a monete, gettoni, medaglie : quasi che molti, rinvenendo in un cassetto uno di questi oggettini, abbia la speranza di aver messo le mani se non su un tesoro, quanto meno su un qualcosa che abbia pur sempre un certo valore. Manca - non sempre ma spesso - la curiosità di saperne di più su ciò che si è rinvenuto e che può essere interessante, anche a prescindere dal suo controvalore monetario. Come i miniassegni, ad esempio : sono stati davvero una "moneta di necessità" e come tali hanno circolato a pacchi e per un tempo non brevissimo. Poi, come per le schede telefoniche, intervenne la speculazione per cui furono stampati assegnini anche belli graficamente, che venivano venduti ai collezionisti ad un prezzo superiore al valore facciale e che di fatto circolavano pochissimo, o quasi mai. E' verissimo che oggi non sono più ricercati e pertanto il loro valore è crollato. Restano tuttavia come memoria di un certo periodo e di una funzione svolta : magari fra un secolo verranno ricercati, di nuovo collezionati e allora - forse - varranno pure qualcosa !
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  44. Segnalo che a partire dalla giornata di ieri è disponibile la nuova edizione del libro per eccellenza sulle sovrane d'oro " The Gold Sovereign". essendo l'autore originale Micheal Marsh deceduto oramai diversi anni fa l'opera è stata questa volta aggiornata da Steve Hill , illustre numismatico inglese che dopo aver lavorato per Spnk e Baldwin's attualmente lavora per Sovereign Rarities. Questo volume include per la prima volta sia le full sovereign sia le mezze e pure i recenti quarti. Viene inoltre ,sempre per la prima volta, fornito un prezziaro degli esemplari censiti. Il prezzo del volume è di 35£ più spedizioni ed è ordinabile dal sito dell'editore Token Publishing. Codice ISBN 9781908828361 Copertina cartonata e 208 pagine
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  45. è opportuno aggiungere inoltre che con il milled coinage venne introdotta la guinea d'oro ,moneta molto apprezzata che venne coniata fino al 1814. La prima guinea d'oro venne coniata il 6 febbraio 1663 con un peso di 8,35 gr e diametro di 25mm. Il valore originario era di un pound o 20 shilling ,ma a causa dell' aumento dell'oro, il suo valore al 13 giugno 1667 era già di 24 shillings. Il dritto e rovescio della prima guinea di Carlo II vennero realizzati da John Roettiers ( 1631 - 1703 ).
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  46. certo, sono quà con più voglia di prima di imparare. Ogni tanto i fatti della vita ti fanno deviare dal percorso, ma le grandi passioni, se sono vere, prima o poi ti riesplodono tra le mani e ti ritrovi più vivo di prima. daniele
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  47. Le sette torri, o castelli, rappresentano il Regno di Castiglia, a cui il Portogallo è appartenuto per qualche anno, e che era appunto composto da sette regni e contee https://it.wikipedia.org/wiki/Regno_di_Castiglia petronius
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  48. Ohhh! Finalmente una discussione interessante. Ormai ve ne sono sempre meno. Ottima l'osservazione per questa tipologia, che per quanto iio abbia tentato di approfondire mi è sempre liquidata come "impossibile distinguere gli originai dai falsi". Un carattere distintivo sembra poter essere rappresentato dal già menzionato "segnetto" che secondo alcuni sarebbe presente nei soli falsi secondo altri negli originali: poiché non si tratta di frattura di conio (sarebbe in rilievo) a mio avviso si tratta solo di un particolare di una moneta presa come "template" e trasferito sui conii (transfer dies) con cui si sono stampati parte degli esemplari falsificati. Infatti per me il metodo di falsificazione è quello della "coniazione" ed è molto importante concordare a riguardo; la pressofusione semmai ha permesso di approntare i conii. Gradirei un parere esperto di @gionnysicily. Dunque i particolari che esprimerebbero fusione (linea lungo il contorno, "rinsecchimento" dei particolari, ecc.) sono, a mio modestissimo avviso, fuorvianti. Una cosa che fa pensare è che 8-10 anni or sono questa tipologia, con la consapevolezza della falsificazione eseguita, presentava quotazioni di mercato molto basse per lo stato di conservazione (attorno a 2-3.000 Euro per esemplari pressoché "perfetti"). Ora, complici la comparsa di acquirenti numismaticamente più sprovveduti, investirori ancora meno consapevoli, aura di autenticità impartita dall'inscatolamento U.S.A. di pezzi quantomeno dubbi, i prezzi sono spesso triplicati! Due ulteriori considerazioni: la frattura di conio in questi esemplari è sempre pressoché allo stesso stadio evolutivo (anche nell'esemplare di Parigi) il che è un po' stano nonostante una verosimile omogenea supposta provenienza; viceversa nell'esemplare postato da @Emilio Siculo sembrano intravvedersi capelli al di sotto della frattura, e questo è ancora più strano. Infine il bordo: quando troppo netto ritengo sia spia non tanto di originalità quanto di coniazione con pressa. A voi la palla ed un gradito commento a queste riflessioni a ruota libera ...
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  49. Complimenti carissimo Acraf per questa ulteriore intrigantissima discussione!! Katane è tra le mie zecche preferite ..., per cui mi auguro di poter presto intervenire a commento dei molti spunti di riflessione da te aperti... Per ora, il mio "GRAZIE" si concretizza con un bel pollice recto :P !!!!! Valeria
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  50. Lo Schoen al n.6 mette proprio una foto di un quattrino rotondo :o 118386[/snapback] Penso sia una caso. Io di quattrini ne ho quasi un centinaio, ovviamente non tutti di CARLO VI cmq non ne ho mai posseduto uno rotondo. Dal Negrini/Varesi e da alcuni listini l'ho sempre e solo visto quadrato, che poi ci possa essere la versione + rotonda questo non è da escludere, visto che venivano battuti "a martello" quindi la coniazione era spesso un po' approssimativa, è difficile infatti trovare un quattrino uguale ad un altro. Giorgio, le date che hai riportato se guardi bene corrispondono alle mie: -dal 1703 Diventa Re di Spagna (concorda) -nel 1714 dopo la guerra con Filippo d'Angiò (guerra di successione spagnola) guadagna il possesso di NAPOLI, SARDEGNA, FIANDRE e del DUCATO DI MILANO -1707 ti spiego xchè ho messo questa data, invece che il 1714...Anche se formalmnete guadagna il diritto di governare come Duca su Milano solo nel 1714, egli nominalmente governava già a partire dal 1707. E' PER QUESTO CHE SI TIENE CONTO DI QUESTA DATA, INFATTI CI SONO MONETE BATTUTE A SUO NOME PER MILANO, GIA' DA QUESTA DATA. I quattrini di CARLO VI al di là del fatto che siano rotondi/quadrati, per riconoscerli basta vedere la testa del sovrano. CARLO VI: Quattrino con testa coronata d'alloro ed è riportato al D/ CAROLVS VI eccenzion fatta per il 1725 (CNI 60 R4) che riporta CAROLVS III CARLO III: La testa è SENZA CORONA ed altro elemeneto essenziale ed inconfutabile ai fini del riconoscimento è la DIVERSA ACCONCIATURA DEL SOVRANO, ha i capello a "ricci grossolani" non è facile da spiegare cmq se ne confrontate 2 capirete subito cosa intendo. Non volevo risultare antipaticoo arrogante :) cmq volevo solo far chiarezza. Bye Bye a tutti. MI DIMENTICAVO UNA COSA FONDAMENTALE PER CAPIRE SE SI TRATTA DI UN QUATTRINO DI CARLO VI o CARLO III (come ho fatto ha dimenticare!): CARLO VII : La ghirlanda al R/ attorno a MLNI DVX è composta da rombi CARLO III: La ghirlanda è invece diversa! ci sono i cerchietti al posto dei rombi. Ragazzi ecco un esempio (scusate non sono i + belli che ho, ma al moneto avevo solo questi 2 quattrini a portata di mano):
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