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Contenuti più popolari
Elenco dei contenuti che hanno ricevuto i maggiori apprezzamenti il 09/11/17 in Risposte
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qualche domenica farò un salto al Cordusio ho avuto richieste di amici collezionisti per il Gazzettino,una copia mi è stata portata (ci sono anch'io) EVVIVA5 punti
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Approfitto della discussione perché correlata all’evento di Napoli del prossimo 22 e 23 settembre 2017 per informare tutti gli appassionati della monetazione di Napoli e non, che in occasione del convegno verrà distribuito questo mio lavoro sulla monetazione in rame di Ferdinando IV di Borbone. Questo è stato reso possibile e si è concretizzato grazie all’impegno, soprattutto economico, di cui si è fatto carico la NEACOINS s.a.s. e l’ACM casa d’aste. E’ mio dovere ringraziare, quindi, il Sig. Antonio Cava e colui il quale ha dedicato parte del suo tempo libero per l’impegnativo lavoro di grafica e impaginazione.3 punti
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Che onore, il mio articolo in posizione iniziale! Non vedo l'ora di leggere questo numero... dall'elenco ho visto articoli che mi interessano ed incuriosiscono molto!3 punti
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Aggiungerei una nota simpatica: la destinataria è Elsa Albrizzi, prima donna pilota da corsa in Italia. Tra l'aprile e il maggio del 1901 partecipò, insieme alla sorella Dada, al Giro d'Italia, organizzato dall'Automobile Club Italiano di Torino. Nella foto che allego è ritratta alla guida della Benz, con la quale - nel 1899 - si classificò seconda alla corsa Padova-Verona-Treviso-Padova.3 punti
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Buona sera! Bella monetina, non facile da trovare; inoltre essendo del '43 siamo sicuri essere "buona". Finalmente qualcuno che riporta anche qualche nozione storica! Ti ringrazio! Inoltre il titolo del post è lo stesso del mio intervento a Parma, è una coincidenza o vi hai partecipato? La scheda sul catalogo on line è sbagliata, mi proposi di correggerla ma non ho ancora avuto il "nullaosta" e me ne dispiace perchè aiuterebbe chi non conosce questa moneta a distinguerla dalle altre. Essa fa parte di una serie di monete coniate in modo ufficioso durante il periodo del Risorgimento Veneziano ed è probabilmente quella che desta più perplessità dato si differenzia dalle altre "meramente riconiate" per la particolarità dell'annata '43 (ibrido in foto) e per l'ibrido con due dritti conservato al Correr. Altra cosa interessante è quel graffio di conio che vedete sia sulla mia che su quella postata sopra al rovescio. L'ho riscontrato su tutti gli esemplari che ho esaminato quindi posso affermare non essere sicuramente un difetto ma bensì la norma. Non si conosce il motivo di questi ibridi ma si sa che vennero riconiate, come dice giustamente Dennis sopra, a causa della penuria di spezzati di Lira durante alcuni momenti particolari del '48-'49, il momento esatto non si sa ancora ma ci si sta arrivando. Mi fermo quà, potrete leggere tutto l'intervento appena avrò pubblicato l'articolo, ergo appena avrò i diritti per le immagini. Vi posto la foto della mia..3 punti
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Segnalo l'uscita del nuovo numero del Gazzettino di Quelli del Cordusio. Settembre 2017 Editoriale - Nel segno dei Valori (Mario Limido) Pag. 1 Considerazioni sul concetto di rarità nella numismatica moderna e contemporanea (Mirco Trombini) Pag. 3 La raffigurazione di Sant'Ambrogio sulle monete milanesi - parte 1 (Enrico Lesino) Pag. 5 Novara: la sua moneta misteriosa e nuovi ritrovamenti (Mario Giacometti) Pag. 8 Il "grossetto per navigar" (Luciano Binaschi) Pag. 11 Il simbolo di Alessandro D'Alessandri, zecchiere pontificio (Antonio Rimoldi) Pag. 16 Quando nel Regno di Napoli il Vicerè commissionava un Caravaggio (Eros Guglielmo) Pag. 19 Sulla mezza piastra del 1733 coniata a Napoli (Alessandro Paolino) Pag. 24 Una particolare stella a otto punte nello stemma del Camerlengo Albani (Daniele Mosti) Pag. 28 Due medaglie di Maria Teresa d'Asburgo e Giuseppe II d'Asburgo-Lorena ricordano la Società Patriotica di Milano e i suoi premi (Mario Limido) Pag. 31 Buffalo Bill a Milano (Tiziano Francesco Caronni) Pag. 37 Bollettino di Numismatica e di Arte della Medaglia, periodico mensile illustrato del Circolo Numismatico Milanese (Giambattista Nigrotti) Pag. 39 Parma, 1 aprile 2017: il ritorno dei giovani Numismatici (Mario Limido) Pag. 42 Il sacro nelle monete bizantine, Padova 26 gennaio 2017 (Circolo Numismatico Patavino) Pag. 47 Copertina2 punti
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Ciao a tutti, Oggi ho tradotto questa versione molto carina di un autore non troppo conosciuto Macrobio, che ho deciso di proporvi. Ecco a voi la storia: "Dopo la battaglia di Azio avendo Augusto condotto un magnifico trionfo a Roma, gli corse incontro un tale che teneva in mano un corvo, a cui aveva insegnato questo saluto, pieno di adulazione, che diceva :"Salute o Cesare, vincitore, imperatore!". Ottaviano, a cui interessava accattivarsi gli animi dei cittadini, apprezzando molto l'uccello servizievole ordinò di comprarlo a ventimila sesterzi. Essendo avanzato poco nel cammino, allo stesso modo fu salutato da un pappagallo che comprò allo stesso prezzo. Un esempio di tanta generosità sollecitò un povero calzolaio, che comincio ad ammaestrare il suo corvo allo stesso saluto. Ma poichè l'uccello non rispondeva, esausto per la fatica e per il sacrificio, il padrone era solito dire :"Il lavoro e il sacrificio sono perduti". Un giorno tuttavia, quando il corvo aveva iniziato a ripetere il saluto dettato, il calzolaio attese Augusto sulla strada, pieno di buona speranza. Ma, avendo ascoltato le parole del corvo, l'imperatore, incurante di tale saluto, rispose :"Ho abbastanza di tali saluti in patria". Allora il corvo, ricordandosi delle parole con cui il padrone era solito lamentarsi, aggiunse a chiara voce :"Il lavoro e il sacrificio sono perduti". Stupito a tal punto dall'arguzia, Cesare rise e ordinò di comprare l'uccello a tanto quanto aveva pagato nessun altro fino ad allora. Quindi la ricchezza non fu il premio degli sforzi del calzolaio, ma di facezie fortuite, che il padrone imprudente aveva insegnato al suo uccello". Spero che la traduzione, che ho preferito mantenere quasi letterale, vi possa far divertire e soprattutto che sia fatta bene;););). A presto, Alb1232 punti
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Ciao @nikita_ Finalmente ho qualche cosa per questa discussione, l'unica moneta del 2017 USA 1/4 di dollaro 20172 punti
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Che belle fotografie! Davvero felice per l'ottima riuscita dell'evento. Ho partecipato virtualmente con il mio articolo! A proposito, si è discusso degli articoli stessi? Sono stati presentati?2 punti
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Certamente la vicinanza sia reale, sia di quelli che volevano esserci e non hanno potuto venire per vari motivi conta, conta... contano anche i post nell'altra discussione, contano anche i like, contano quelli che vogliono darci un contributo scritto per esserci anche loro... Io voglio approfittare qui di ringraziare tanti da chi ci ha incoraggiato, a chi ci ha detto continuate, si va da accademici famosi, a commercianti altrettanto famosi, a noti studiosi, ai lamonetiani, a giovani, a chi inizia, alla gente comune, che non sono magari numismatici, ma credono nei valori, nella storia, nell'identità, nella divulgazione, nei giovani. E' un grande mare che crea direi un movimento di opinione culturale che cresce, cresce insieme a noi tutti... Oggi direi che il gruppo che si formò tempo fa e partì da qui per diventare poi reale, dopo anni di semina, lavoro, iniziative, comunicazione, anche sacrifici, raccoglie i suoi frutti, è il momento anche di raccogliere ora anche se nei nostri progetti tante idee frullano nella testa e partiranno, rimanendo in campo bibliografico, appena terminata la presentazione del numero 2, è in lavoro già il 3, e altre novità particolari sempre in campo bibliografico arriveranno, sempre per passione, sola pura passione....2 punti
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La zecca è quella di area gallica tradizionalmente individuata in Lione. È praticamente ovvio che si tratti della medesima zecca successivamente usata da Postumo. Elmer identifica tale zecca in Colonia. Tuttavia, a seguito di vari studi su importanti ripostigli (es. Cunetio) risulta ormai acclarato che la zecca di Colonia è stata introdotta nella fase finale della monetazione di Postumo, pertanto la zecca gallica iniziale va individuata altrove. La candidata ideale quindi appare essere proprio Treveri. Successivamente, terminata la parentesi dell'impero gallico, le due zecche vennero soppresse e si aprì la zecca di Lione. I riferimenti RIC sono corretti2 punti
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Buon giorno ho il piacere di condividere con voi questo nuovo acquisto, il famigerato daotin emesso dal governo provvisorio di Venezia nel 1848-1849 utilizzando i conii delle monete da un quarto di lira austriaca di Ferdinando I d'Asburgo dopo averne cassato lo stemma. Questo avveniva per la penuria di monete divisionarie di argento per le esigenze del commercio minuto. La particolarità dell' esemplare nella foto che allego sta nel fatto che il quarto di lira in questione porta l'effigie di Francesco I d'Asburgo e al rovescio la data 1843 ( Francesco I d'Asburgo era passati a miglior vita già nel 1835...) Attendo vostre osservazioni in merito Mandi2 punti
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Bellissimi tutti voi! si vede che è stata una grande bella giornata . Mi prenoto una copia del Gazzettino per Verona!!!2 punti
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Come ha già detto Mario questo numero è veramente importante. Non mi riferisco ora ai contenuti - che dovranno valutare i lettori, io sono di parte - ma proprio al "progetto Gazzettino" nella sua totalità. Importante perché contiene il primo articolo di due appassionati, perché è la dimostrazione che non manca la voglia di mettersi in gioco... Un grazie agli autori, a quelli che ci supportano con le loro parole (grazie @odjob) e magari sono anche venuti in Cordusio a trovarci "in casa". Antonio2 punti
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grazie sinceramente pensavo fosse un evento pensato/organizzato un po' piu' .. in grande L'argomento è complesso e molto affascinante e una volta che lo si tratta andrebbe fatto con tutti i crismi..2 punti
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Buona Domenica ed è stata veramente una buona Domenica. Vedendo le foto (credo però ce ne siano altre ...) mi sono accorto che qualcuno è riuscito a glissare l'obiettivo .... soprattutto quelli che per motivi personali non si sono fermati a "ciacolare"; penso a Gianfranco, a Fabio ed altri. Per coloro che non son potuti venire per motivi familiari, speriamo tutti che si risolvano al meglio ..... e non vi preoccupate, il Gazzettino ve lo teniamo "in caldo", tanto avremo certamente altre occasioni per consegnarvelo. saluti e grazie a tutti per la bella Domenica. luciano2 punti
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Buonasera, vi presento un'altra mia moneta a cui tengo molto. QUINTO DI SCUDO DI CLEMENTE XIII con la Chiesa seduta sulle nubi. Che ne pensate?2 punti
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Ieri sera la discussione l'intervento di Andrea mi ha portato a prendere il De nummis patriarcharum aquilejensium dissertatio del De Rubeis. E ci ho passato la notte sopra . Che belli questi libri.2 punti
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Quanti anni dall'apertura di questa discussione! il dott. Ernst viveva da solo a Bolzano, frequentava il circolo numismatico di Quella cittá e si faceva accompagnare alle riunioni settimanali da un giovanotto speranzoso di imparare qualcosa di numismatico che si chiamava Daniele Alberti.. abbitualmente si portava una scatoletta logora di cartone dove metteva alcune monete da far vedere al circolo. Da quella scatoletta uscivano splendidi incusi magnogreci, tetradrammi siciliani, ed ogni altra sorta di meraviglie. Acquistava monete dalle più prestigiose aste internazionali seguendo per lo più il suo senso estetico invece che seguire un solo filone numismatico,, e succedeva nei suoi discorsi che passasse dalla descrizione di una moneta medioevale all'adorazione di un cavaliere di Gela come niente fosse. La sua sterminata collezione comprendeva monete di tutti i generi ed una vasta biblioteca numismatica. vi assicuro che le monete passate da Lanz non erano tra i suoi pezzi prestigiosi.2 punti
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E’ questa la breve storia di un viaggio , un amaro , triste e struggente viaggio di ritorno in patria di un nobile Romano che , nato probabilmente a Tolosa o Narbona , in Provenza , torna nella natia Gallia pochi anni dopo che Roma e’ stata violata dai Goti di Alarico , ma non intraprende questo viaggio per fuggire dall’ URBS ormai non piu’ sicura , tanto piu’ che era stato Prefetto di Roma , bensi’ per curare i suoi beni in Provenza devastati dagli invasori Vandali ; costui era Claudio Rutilio Namaziano , nato forse a Tolosa , era stato l’ anno prima del ritorno in patria , Præfectus Urbi di Roma . Namaziano nel corso del viaggio di ritorno in Provenza si dispera e si strugge di nostalgia per un mondo in fase di inesorabile declino , narrando in poesia le rovine delle citta’ italiche un tempo potenti e fiorenti di civilta’ , ora ridotte ad oscuri e semivuoti villaggi ; anche le strade un tempo vanto della civilta’ di Roma che raggiungevano i piu’ lontani confini dell’ Impero , sono ora in dissesto e pericolosi transiti per i viandanti ; Namaziano pur nella sua comprensibile disperazione per questo sfacelo dell’ Impero , non si rende conto pero’ che parte di questa rovina e’ dovuta alla classe dirigente di Roma e alla quale lui stesso appartiene , infatti questa nobilta’ politica romana ormai vive , per la maggior parte di essa , di ricordi , di furiose dispute religiose tra l’ ambiente pagano e quello cristiano e di ozi frivoli o letterali , estraniandosi dalla vita attiva pubblica dell’ URBS , perdendo cosi’ di vista la triste realta’ dei tempi . Rutilio Namaziano , l' anno seguente alla carica di Prefetto o poco dopo , fu costretto a lasciare Roma per far ritorno nei suoi possedimenti in Gallia devastata dall' invasione dei Vandali . Questo viaggio fu condotto via mare e con numerose soste , dato che le strade consolari erano impraticabili a causa dell’ abbandono della manutenzione e insicure dopo l' invasione dei Goti ; Roma non si sarebbe piu’ ripresa da questo colpo piu’ ideologico che , in fin dei conti , materiale . Namaziano e’ l' ultimo autore del mondo letterario latino pagano . Dal punto di vista religioso Rutilio e’ un aristocratico convinto pagano che non accetta i tempi nuovi in quanto rifiuta i culti cristiani considerati estranei all’ antica tradizione di Roma . Piu’ di tante parole , trascrivo un passo di un grande accademico e latinista italiano : Italo Lana , a proposito del poemetto di Rutilio Namaziano , commento estratto da una sua opera : “Storia della civiltà letteraria di Roma e del mondo romano” : “Nel poemetto in distici elegiaci “De reditu suo” Rutilio narra il suo viaggio per mare verso la Gallia : imbarcatosi al Porto di Augusto (Ostia) e costeggiate le rive del Tirreno sino a Luni , qui la narrazione si interrompe , all’ inizio del secondo libro . Ma una fortunata scoperta ci ha restituito , nel 1973 , mutili , 39 versi del secondo libro , da cui apprendiamo che nel seguito del viaggio Rutilio toccava poi Genova e Albingaunum (Albenga) ; per cui è ora lecito supporre che il poemetto narrasse per intero il viaggio di ritorno da Roma alla Gallia . La descrizione delle varie tappe di questa singolare navigazione di piccolo cabotaggio offre occasione al Poeta di rievocare e celebrare amici suoi , tutti appartenenti all’ aristocrazia senatoria (vivissima è nel poemetto la coscienza di gruppo - se così la si po’ chiamare - : Rutilio e i suoi amici sono convinti di appartenere ad una categoria di persone superiori) : in mezzo ad un mondo fumante di rovine , essi, superbamente appartati , trascorrono il loro tempo in cerimoniosi incontri e colloqui , in vacanze prolungate , passando dall’ una all’ altra villa . Quale stridente contrasto con le miserande condizioni delle città ! Rutilio si sofferma a descrivere le rovine di Castro Nuovo ; le poche misere case di campagna di Alsio e Pirgi (tutto quel che resta di due già fiorenti cittadine) ; Gravisce spopolata , Cosa ridotta a rovine , Populonia distrutta dal tempo . Rutilio nota tutte queste rovine , con malinconia ; ma il suo spirito non s’ arrende : nonostante tutto egli ha fede in Roma , alla quale innalza un inno fervoroso che è una vera professione di fede , e nello stesso tempo può considerarsi come il manifesto dell’ intellettualità pagana , che non accetta l’ Impero cristiano e , non sapendo proporre un concreto programma politico da contrapporre ed eventualmente sostituire a quello dell’ Impero cristiano , si rifugia nel culto della grandezza passata di Roma , di cui esalta le autentiche glorie : e in primo luogo la diffusione , da lei operata , della civiltà nel mondo . A Roma , dea genitrice degli dèi e degli uomini , si rivolge con infiammate parole : “fecisti patriam diversis gentibus unam […] urbem fecisti quod prious orbis erat”. (Facesti di tanti genti un' unica patria.....facesti una Citta' quello che prima era il momdo) Alle rovine e ai disastri contrappone la fede nell’ immortalità della dea Roma . Rifiuta il colloquio con le forze nuove che ormai si impongono : il Cristianesimo ed i barbari . Egli continua a parlare il suo linguaggio , che è quello delle passate età , ma il distacco dalla realtà è ormai irrimediabilmente segnato . Il medesimo distacco era già in Simmaco , in Macrobio , e negli altri letterati della rinascita pagana , ma lo si avvertiva meno , perché quelli non affrontavano , nelle loro opere , temi attuali . Rutilio , invece , si scaglia contro i monaci , che nelle isole dell’ arcipelago toscano vivevano vita ascetica ; li condanna per la loro fuga dal mondo e mostra di aver capito , la pacifica sostanza della rivoluzione che il cristianesimo stava attuando , quando dei monaci , ch’ egli vedeva trasformati in esuli volontari , i quali nulla più avevano di umano , quasi per effetto di un livello beveraggio di Circe , scrive : “tunc mutabantur corpora, nunc animi” (“allora venivano trasformati i corpi , ora le anime”) Circe trasformava i corpi , il Cristianesimo trasforma le anime . Poiché questa trasformazione si compie , il mondo antico finisce . E con Rutilio finisce nell’ esaltazione dei benefizi da Roma distribuiti a tutta l’umanità : lo sguardo rivolto al passato , in reverente contemplazione . Ma intanto il mondo cammina : e Rutili e gli attardantisti pagani poiché si arrestano immobili in questa contemplazione , sono inesorabilmente travolti dal moto della storia”1 punto
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Salve a tutti.... Mi piacerebbe un vostro parere su questa moneta che mi sono appena aggiudicato,oltre a notizie storiche riguardo la zecca di Berignone e lo stesso Ranieri...so che divenne Vescovo di Volterra per intercessione di Papa Bonifacio VIII.. Grazie1 punto
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Rilievi e particolari fantastici... Hai una collezione veramente fantastica @lukas1984!!!1 punto
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Grazie del tuo importante e prezioso contributo, speriamo ora di vederti presto al Cordusio, in fondo il Gazzettino e' poi anche una grande squadra lamonetiana ! E poi questo spontaneo e genuino entusiasmo non può che far bene a tutta la Numismatica...1 punto
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Secondo me potrebbe essere un 3 denari di Ludovico XI di Francia ( 1461-1464 ). Mir 544 (R2). CNI 2/71 punto
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Espressione geniale che, ancora una volta, conferma la capacità - tutta italiana - di creare contraddizioni.1 punto
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Infatti, lo avevo definito anche semi-serio, nessuna pretesa di scientificità Degli iscritti al forum non avevo parlato, ma mi trovo sostanzialmente d'accordo con quanto dici, anche per me 5000 sono un numero ragionevole di frequentatori abituali (che non significa scrittori, questi sono molti di meno, la maggioranza si limita a leggere). petronius1 punto
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@ak72, Il pezzo dell'Ahumada effettivamente sembra quello descritto da Giuliano. E' possibilissimo che si tratti proprio della prima emissione della seconda serie con l'aquila (da 14 veronesi), poi seguita da altre emissioni con più stelle, ma sempre facenti parte della stessa serie, succedutasi fino alla mutatio del 1281. Un possibile scenario della situazione potrebbe essere questo: a causa delle notevoli turbolenze monetarie della seconda metà degli anni '70 (oggi ben conosciute per tutto il triveneto) a marzo il Patriarca mise in circolazione una nuova moneta del valore di 16 piccoli veronesi, obbligando i sudditi a consegnare le vecchie monete da 14 per le nuove, con il cambio assai probabile di 8 monete vecchie per 7 delle nuove (o 16 per 14). L'operazione però fallì, perché probabilmente il cambio era troppo svantaggioso anche rispetto, che so, al cambio con monete veneziane o veronesi, e quindi quasi nessuno si presentò per effettuarlo. Dopo un mese, pertanto, ad aprile si decise di soprassedere, e si riportò il valore del denario a 14 denari. Per evitare che quei pochissimi volenterosi e 'fedeli alla causa' che avevano efffettuato il vecchio cambio fossero defraudati, si aggiunsero ai coni della nuova moneta da 14 denari un po' di stellette, consentendo così a chi era entrato in possesso delle precedenti monete 'senza stelle' da 16, di cambiarle con le ultime arrivate con le stellette (da 14) con il rapporto di 8 a 7, recuperando così il denaro perso ed evitando anche al Patriarca la figuraccia di aver defraudato i suoi sudditi (e consentendogli altresì di recuperare i costosi coni già fabbricati) Troppo semplice? Può essere, attendo sentite Salve, Andreas1 punto
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Zecca, Reggio Emilia, bagattino con scritta al D/ e la Vergine e Gesù Bambino al R/, battuto sotto il duca Ercole II D'Este (1534-1559), M.I.R.,1332., ciao Borgho1 punto
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Tuttavia le monete coniate dopo la caduta della Serenissima sono diverse perchè si basano sulla lira austriaca o sul nuovo sistema decimale adottato in Francia e sono identiche alle emissioni del resto del nord Italia con le quali andrebbero accumunate. Arka P.S. Anch'io le terrei volentieri in questa sezione, ma numismaticamente credo che andrebbero collocate nelle sezioni di competenza.1 punto
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Il tesoro l'abbiamo trovato, abbiamo passato qualche ora rilassante, abbiamo fantasticato, ci siamo divertiti grazie a quel "farabutto" che ha profanato una lastra di acquaforte, per fare una patacca che ora per noi vale quantomeno un bel ricordo Grazie a tutti i partecipanti alla "caccia al tesoro" Italo1 punto
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Sicuramente delle prove vere vengono fatte, ma rimangono nelle zecche e poi (mi auguro) distrutte. Quelle sul mercato come detto prima di me sono solo di fantasia.1 punto
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Mi piacerebbe aprire delle discussioni tematiche sull'arte e la produzione dei grandi maestri incisori, con il vostro prezioso contributo ne potrebbe uscire qualcosa di veramente interessante. Che ne dite?1 punto
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quindi parliamo di un asse/dupondio e non di un sesterzio (ho posto la domanda proprio perché da foto non mi sembrava quest'ultimo). La classificazione corretta risulta quindi RIC 1671.1 punto
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A volte le immagini però raccontano più delle parole.... I Gazzettini arrivano nel borsone di Dave...1 punto
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Bella monetina, complimenti Dennis. Nel tuo caso, nonostante la consunzione dello stemma, c'è la prova schiacciante dell'ibrido, mentre per le altre annate (quelli di Ferdinando) bisogna che la conservazione sia molto alta per poter avere la certezza della cassatura dello stemma. Riporto gli esemplari dell'asta Finarte del 1992 (mi spiace per le immagini ma ai tempi i cataloghi non avevano fotografie come oggi). Vediamo se @oldgold dice la sua!1 punto
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Mi auguro che la sospensione della pubblicazione sia limitata all'anno corrente e non sia definitiva: sarebbe un vero peccato!1 punto
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Il nome è Trichet (non truch), e la tua banconota è normalissima visto che tutte le prime versioni delle eurobanconote sono datate 2002, a prescindere dalla firma presente. Solo con l'emissione della seconda serie è stata cambiata la data, che peraltro rimarrà poi sempre uguale finché non cambieranno nuovamente il disegno.1 punto
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Hai fatto bene. Motivi come quello che hai dato non sono mai stupidi Saluti Simone1 punto
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Certo che bisogna essere dei bei disonesti ( per non dire di peggio) a chiedere 30-40 euro, per visionare quattro monete della Repubblica, poi non stupiamoci se i giovani si allontanano dalla numismatica, che tristezza...1 punto
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Ci sono delle monete che riescono a rapirti pur non essendo grossi moduli, o nominali di rilievo. Fra le mie passioni annovero il periodo del vicereame, dove la zecca di Napoli nonostante tante vicissitudini, coniò affascinati tondelli. Le conservazioni che io metto sempre dopo il lavoro incisorio, in questi anni penalizzate dal tipo di battitura in questo caso nello specifico a martello, non raggiungono gli standard a cui gli appassionati sono abituati a scorgere. Ne consegue che l'impatto visivo potrebbe essere penalizzante al momento, ma conoscendo i limiti tecnici della coniazione del periodo, si può evincere egualmente il grande fascino che trasmettono tutti i nominali coevi, proprio per la carica artistica e per l'unicum di ogni tondello... Un nominale che ha un nome emblematico, l'ultimo della produzione di Filippo II, quindi in teoria il meno nobile, ma secondo il mio modesto parere, il più affascinate, perchè sopravvissuto a chissà quali peripezie cinquecentesche, nonostante il suo umile peso di 1,40 grammi, e le sue dimensioni ridotte seguito dal più fragile dei metalli.. p.s. Per gli appassionati del periodo una piccola chicca... Napoli - Filippo II - Cavallo Eros1 punto
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Uno stralcio da C. Seltman " Masterpieces of greek coinage " Oxford 1948 , con note su Kimon .1 punto
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@danielealberti post 40 Pensando a monete siceliote con spighe e probabilmente di mano di grandi incisori ( forse EUTH...) , vale uno sguardo il tetradramma di Selinunte , tra gli ultimi prodotti poco prima della distruzione della città , da alcuni collocato tra i capolavori della monetazione greca . L'esemplare in calce è quello di eccezionale conservazione da Hunt I , n. 78 .1 punto
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Più precisamente di " highly interesting style " secondo il compilatore del catalogo di RomaNumismatics XIV , che propone lo statere incuso in oggetto , al n. 13 . Il richiamo stilistico ai rarissimi stateri incusi attribuiti a Siri - Pixunte potrebbe avere un tenue fondamento ; il Sibari in oggetto dovrebbe essere probabilmente ascrivibile all'ultima fase della monetazione della zecca ( tondello di diametro più ridotto , stile più evoluto ) . Di questo particolare tipo di conii , unisco l'esemplare passato in asta CNG 67 n. 150 e quello censito da G. Gorini ( la monetazione incusa della Magna Grecia 1975 ) al n. 9 . Aggiungo ancora un esemplare di statere incuso di Siri - Pixunte , da Leu 81 n. 241 punto
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