Vai al contenuto

Classifica

  1. Parpajola

    Parpajola

    Utente Storico


    • Punti

      9

    • Numero contenuti

      2033


  2. Liutprand

    Liutprand

    Utente Storico


    • Punti

      8

    • Numero contenuti

      7876


  3. eliodoro

    eliodoro

    Utente Storico


    • Punti

      7

    • Numero contenuti

      7007


  4. ambidestro

    ambidestro

    Utente Storico


    • Punti

      7

    • Numero contenuti

      1351


Contenuti più popolari

Elenco dei contenuti che hanno ricevuto i maggiori apprezzamenti il 09/27/17 in Risposte

  1. questo peso serviva per pesare il ducato d'oro o zecchino di Venezia sul diritto il leone di San Marco andante a sinistra e data 1683 sul rovescio S.E San Eligio (marchio di fabbrica di Ambrogio Bozzo-grida del 1 aprile 1682) produzione milanese il peso in grammi è un po calante ma si vede il consumo del peso notizie tratte dal volume Il leone e la bilancia-Vicenza numismatica 2003-
    7 punti
  2. Carissim* in occasione delle celebrazioni per il VII centenario dell'attivazione della zecca cittadina, nei giorni del 20 e 21 ottobre p.v. il Comune di Massa Marittima ha organizzato un convegno di studi su zecche e zecchieri, monetazione ed economia nella Toscana tardo medievale. Al termine della seconda giornata è prevista anche una visita guidata alla mostra sulla zecca di Massa e la monetazione nella Toscana medievale, inaugurata lo scorso maggio, con anche qualche novità e sopresa. So che in quegli stessi giorni ci saranno anche altre iniziative (soprattutto il 21) ma le date erano decise da tempo e prima di sapere degli altri eventi, con viaggi fissati da parte di alcuni relatori che non si potevano cambiare. Spero che comunque chi è interessato possa riuscire a partecipare. Vi scrivo qui di seguito il programma e nei prossimi giorni posterò anche la locandina con il programma ufficiale. Un caro saluto MB Per una storia economica e sociale della Toscana bassomedievale: le monete e le zecche Massa Marittima 20-21 ottobre 2017 Le Clarisse, Piazza XXIV Maggio 10 20 ottobre 2017 ore 9,00 Iscrizione dei partecipanti ore 9,30 Saluti istituzionali ore 10,00 Sessione del mattino Presiede Giovanna Bianchi, Università di Siena L. Travaini, La zecca: tecnologia e sacralità, simbologia e identità M. Baldassarri, Zecche e monetieri nella Toscana bassomedievale: nuovi dati dalle recenti ricerche W. Jr. Day, La zecca affidata: zecchieri italiani nelle zecche straniere del Trecento M. Sozzi, La zecca e le monete di Massa di Maremma ore 14,30 Sessione del Pomeriggio Presiede Lucia Travaini, Università degli Studi di Milano G.C. Cianferoni, G. Roncaglia, Nuovi dati sulla zecca di Firenze. Le indagini archeologiche M. Baldassarri, I. Carli, Zecche clandestine e falsari nel medioevo: dati storici e archeologici sulla Toscana e le aree limitrofe G. Bianchi, C. Cicali, Montieri. Formazione e sviluppo di un castello minerario L. Dallai, C. Lombardi, M. Negri, Le Colline Metallifere grossetane ed il territorio di Massa Marittima nel basso Medioevo: le ricerche sui contesti minerari. Stato dell’arte, metodologie di studio, recenti indagini A. Fichera, C. Cicali, Archeologia urbana a Massa Marittima. Un quartiere medievale emerge nel cantiere di restauro delle mura 21 ottobre 2017 ore 9,30 iscrizione dei partecipanti ore 10 Sessione del mattino Presiede Maria Luisa Ceccarelli Lemut, Società Storica Pisana A. Feniello, Economia e società nel Trecento: uno sguardo generale S. G. Magni, Firenze nel Trecento A. Poloni, L'economia di Pisa nel Trecento I. del Punta, Monete, mercanti e imprenditori nella Lucca bassomedievale (sec. XIII-XIV) ore 14,30 Sessione del Pomeriggio Presiede Maria Luisa Ceccarelli Lemut, Società Storica Pisana A. Furiesi, Volterra nel Trecento G.P. Sharf, Oltre la terra. L'economia non agraria dell'aretino fra Duecento e prima metà del Trecento M. Paperini, Massa di Maremma e Siena: economia e società del Trecento a confronto ore 17,00 Visita alla mostra “Monete e zecche nella Toscana del Trecento” in corso al Complesso Musale di San Pietro all’Orto Per informazioni: 0566/906291-292 ; www.comune.massamarittima.gr.it
    5 punti
  3. Scusate dico la mia.........tanto li stiamo evocando tutti i santi Non è che le lettere sono S E per San Eligio? viene utilizzato sugli pesi monetari di Milano in quanto simbolo di verifica di produttore di pesi (adesso non ricordo il nome), posto una foto Anche la raffigurazione del santo mi sembra simile
    5 punti
  4. Segnalo l'uscita dell'opera di Riccardo Martina: L’EDITRICE DIANA, Associazione Culturale Italia Numismatica Presenta: RICCARDO MARTINA I quattrini dei Reali Presìdi di Toscana Lo Stato dei Presìdi (1557-1801) fu un’entità statale unica ed irripetibile nel panorama storico-politico italiano. Enclave istituita da Filippo II di Spagna per garantire un approdo sicuro alle sue navi e comprendente le piazzeforti maremmane di Orbetello, Porto Ercole, Talamone e, dal 1603 Longone all’Isola d’Elba, seguì, per quasi 250 anni, le sorti della corona spagnola prima e del Regno di Napoli poi, fino all’annessione al napoleonico Regno d’Etruria. Territori di confine tra il Granducato di Toscana e lo Stato Pontificio, porti militari e commerciali, nei presìdios transitavano merci e mercanti italiani e stranieri e vi circolavano monete e valute di ogni tipo. Solamente nel 1782, regnante a Napoli Ferdinando IV di Borbone, si decise di emettere una serie monetale in rame, nei tagli da quattro, due e un quattrino, destinata espressamente alla circolazione nei territori dei Reali Presìdi di Toscana. L’autore, dopo un’ampia premessa storica, dove ripercorre la genesi della nascita dello Stato dei Presìdi e ne delinea il quadro sociale ed economico, illustra gli aspetti connessi alla monetazione, soffermandosi, in particolare, sulla questione della coniazione dei “quattrini” e affrontando le problematiche prettamente numismatiche: i motivi alla base della loro coniazione, la tipologia, le varianti, gli esemplari reimpressi, la classificazione nelle fonti e nella letteratura numismatica, chiudendo con una catalogazione riepilogativa aggiornata e, in appendice, un’ipotesi sulla tiratura dei pezzi emessi, sulla base degli studi dei documenti consultati. INDICE PRESENTAZIONE del Sindaco di Orbetello, Andrea Casamenti PREFAZIONE di Pietro Magliocca INTRODUZIONE Cap. I - LO STATO DEI PRESIDI 1. Genesi dell’enclave spagnola in Maremma 2. Il periodo spagnolo (1557-1707) 3. I Presìdi nella storia: l’assedio di Orbetello (1646) e le battaglie per Porto Longone (1646; 1650) 4. Il periodo borbonico (1734-1801) Cap. II- LA MONETAZIONE DELLO STATO DEI PRESIDI 1. La circolazione monetaria 2. I quattrini di Ferdinando IV 3. Per un aggiornamento del Corpus Nummorum Italicorum 4. Le ribattiture Cap. III-IL CATALOGO APPENDICE La tiratura del 1782 e del 1798 calcolata sulla base dei documenti del Circolo Numismatico Napoletano BIBLIOGRAFIA
    4 punti
  5. Ciao a tutti.. moneta particolare della mia modesta collezione Saluti Eliodoro
    4 punti
  6. al di là del risultato estetico finale che può piacere o meno e il relativo giudizio etico morale dell'operazione, rimango comunque ammirato per il lavoro eseguito da un punto di vista meramente tecnico. il mio più grande desiderio, frutto anche un po' del mio percorso studi, sarebbe quello di poter vedere un video di come si sono succedute le varie fasi dell'intervento, gli attrezzi usati, il modo meramente tecnico-pratico in cui sono state fatte le singole operazioni... è una mia grande curiosità che - temo - rimarrà insoddisfatta.
    4 punti
  7. Segnalo questo link per chi andrà in visita a Parigi dal 30 Settembre................... http://www.repubblica.it/viaggi/2017/09/25/news/parigi_la_monnaie_si_rinnova_e_aspetta_visitatori-176462790/?ref=RHPPBT-VV-I0-C4-P10-S1.4-T1
    4 punti
  8. Il tempo passa troppo in fretta, e la storia scorre a volte lasciando inavvertitamente indietro e a se stessi periodi condizionati dai luoghi comuni... Ci sono nummi che nel loro piccolo, riflettono sensazioni ed emozioni singolari, è il caso di questo nominale medievale, che ha voluto raggiungerci donandoci simbolismo e ricchezza stilistica. NAPOLI Carlo II D'Angio ( 1254-1309) Denaro Regale
    4 punti
  9. E' uscito il novo BDN online, il primo relativo alle coniazioni Pontificie della Zecca di Roma: Numero 39 - 2016 LA ZECCA DI ROMA Le prime coniazioni pontificie e gli antiquiores di Giorgio Fusconi http://www.bdnonline.numismaticadellostato.it/materiali/index.do?id=210
    3 punti
  10. Ciao a tutti, come giustamente anticipato da[mention=31445]santone[/mention] è un follaro normanno coniato a Gaeta.. Originariamente attribuito a Marino II° ( 974 -984), oggi si ritiene ( Travaini: La monetazione nell'Italia normanna: D'Andrea/Contreras: Le monete delle zecche minori della Campania, VOl. II), invece, sia anonima e coniata non prima della metà dell'XI secolo...Di ottimo peso 3,94 g e diametro 19 mm. IL MIR la dà semplicemente rara..io direi r3 [mention=13684]adolfos[/mention] ne è un estimatore...Riguardo la legenda al diritto: al centro, ritratto, in forma rozza, di Sant'Erasmo patrono di Gaeta , al rovescio legenda retrograda: CON ET DVX; con al centro la lettera ( letta, in passato come M gotica)..
    3 punti
  11. C'è da dire che i canali per l'immissione di questo tipo di materiale nel mercato sono ormai sempre gli stessi. Per cui al collezionista accorto rimane come consiglio quello di conoscere bene i venditori da cui sceglie di acquistare. Il problema sarebbe legislativo, ma in mancanza di una uniformità internazionale che crei un regolamento di vendita uniforme si sta creando autonomamente una cerchia di case d'asta che ormai rifiutano questo tipo di materiale. Sarebbe bello che almeno in Italia ci si portasse avanti su questo fronte, magari con un regolamento NIP o di tutto il settore numismatico aste comprese, che perlomeno imponga l'obbligatorietà di dichiarare in fase di vendita l'estensione del restauro applicato ad un oggetto, e allo stesso tempo preveda il diritto alla restituzione e rimborso per l'acquirente nei casi di omissione della dichiarazione. Qualcosa mi dice che basterebbe davvero poco a fermare sul nascere la proliferazione di questo fenomeno. In prima battuta le case d'asta potrebbero masticare amaro forse, ma nel medio periodo tutto il movimento e il mercato ne avrebbero poi benefici. Chissà se @bizerba62 ha ulteriori elementi normativi o altre argomentazioni da aggiungere.
    3 punti
  12. Segnalo che domenica 3 dicembre 2017 dalle ore 10:00 alle 18:00 si terrà presso l'Hotel Michelangelo (piazza Luigi di Savoia 6, Milano, di fronte alla Stazione Centrale) il Crippa Numismatica Workshop, un evento organizzato dalla Crippa Numismatica in collaborazione con Società Numismatica Italiana, Numismatici Italiani Professionisti, Centro Culturale Numismatico Milanese, Quelli del Cordusio. Una giornata organizzata esclusivamente a fini culturali, dedicata alla Numismatica, agli studiosi, ai collezionisti e appassionati. Conferenze numismatiche Nuove pubblicazioni Presentazione nuove iniziative Premi letterari http://www.crippanumismatica.com/workshop Buona serata, Antonio
    2 punti
  13. ......alla fine l'hai messa in collezione, finalmente una Piastra VERAMENTE rara e in magnifica conservazione!! ....e mi raccomando non pulirla, altrimenti ti vengo a Ciao
    2 punti
  14. Bene: vedo che la discussione prosegue e come sempre c'è qualche spunto nuovo ed interessante! Io ultimamente mi sono concentrata un poco di più sul XIII secolo (spero che presto possa uscire qualcosa ): spero che mi vogliate scusare se mi limito a leggervi, sempre con piacere, ma non riesco a partecipare troppo attivamente. Passo di qui anche per dirvi che parlermo un poco di monetieri, zecche e - anche di falsari e zecche clandestine compresi i casi lucchesi - in occasione di questo prossimo convegno: https://www.lamoneta.it/topic/163030-convegno-zecche-monete-ed-economia-toscana-medievale-20-21-ottobre-2017/ Spero di rivedervi / risentirvi tutti presto Un caro saluto MB
    2 punti
  15. .....è un peso, come anticipato da @Parpajola è S Eligio .. vedere pag 3 -- al post 70/72 di questa discussione
    2 punti
  16. Lo possiamo chiamare CHIRURGO PLASTICO NUMISMATICO! :-) Occhio però a non portare le monete in aereo, si racconta che a una Faustina rifatta sia scoppiato un seno! :-) Ciao! TWF
    2 punti
  17. Ciao a tutti. Guardando la moneta, direi a prima occhiata trattasi del tipo anonimo ,( 1024-1027) si legge benissimo P E e confrontandola con la mia ( leggermente piu' leggibile) le lettere sembrano corrispondere. Comunque per un'analisi più completa, la moneta andrebbe vista in mano, anche perchè questo periodo risulta particolarmente tosto..
    2 punti
  18. Non dovrebbero esserci diversità di rarità e non so neppure per quale motivo la stella veniva messa in un posto o nell'altro... errore o per registrare quale battitura era? Non penso che quelle cose fossero fatte a caso, ma ci sono anche tantissimi errori di battitura nella preparazione dei punzoni che tutto può essere... Tanti bei quarti visti da parte Savoiarda mi fanno comunque sempre piacere! Come sarà un piacere per me rivedere Alain domani e spero di rivedere Eric presto!!
    2 punti
  19. È la stessa... a me piaceva di più prima pensa un po'. Hanno tappato i crateri, ridefinito i contorni e lisciato i campi. Il lavoro è ammirevole, ma là moneta ha perso il fascino della storia che portava addosso.... Sicuramente adesso realizzerà di più, il mercato del resto vuole questo.
    2 punti
  20. e' la stessa....si vedono anche i crateri del campo ricoperti e tappati dopo il restauro.....ormai e' cosi'...... Le monete con piu' appeal vengono restaurate per fare lievitare i prezzi.
    2 punti
  21. Bravo @Asclepia, azione doppiamente meritoria: hai salvato un lamonetiano e contemporaneamente lasciato un pataccaro con le pive nel sacco!
    2 punti
  22. Bella moneta Alain ho verificato i miei 2 esemplari a sinistra sigle IP? B a destra V per Vercelli con la stelletta nel primo cantone ! Ma con legenda CAROVS !!!
    2 punti
  23. Roma, un giorno imprecisato del 1586. Gli operai che lavoravano al disfacimento dell’antico Patriarchio per la realizzazione del nuovo Palazzo Lateranense rinvennero, tra le macerie del vecchio edificio, una cassa di ferro, contenente 125 aurei di vari imperatori tardo romani e bizantini. L’erudito Cesare Campana, descrivendo il rinvenimento ad appena un decennio di distanza, riferiva come vi fossero nominali appartenenti a Teodosio, Arcadio, Onorio, Teodosio II, Valentiniano III, Marciano, Leone, Giustino, Giustiniano, Tiberio, Foca ed Eraclio. Il sommo pontefice Sisto V Peretti, attribuendo l’eccezionale rinvenimento alla Provvidenza e interpretando le monete come un atto di devozione dei singoli imperatori verso il Laterano, luogo del battesimo del Santo imperatore Costantino, decise di elevare gli aurei alla condizione di reliquie e dotarli di speciali privilegi. La presenza nel santo gruzzolo di numerosi esemplari raffiguranti imperatori dalla dubbia condotta sollevava certamente qualche problema dottrinale: il pontefice superò l’impasse convocando un’apposita congregazione che studiasse il caso e, alla presenza di teologi del calibro del Bellarmino, spiegò come non fosse sua intenzione canonizzare gli imperatori eretici, ma lodare le buone azioni che pure avevano compiuto. Il 1° dicembre 1587, con la bolla Laudamus viros gloriosos, Sisto V ufficializzò la santità degli aurei e concesse numerose indulgenze a chi li avesse portati con sé o semplicemente venerati. La maggior parte delle monete recava al rovescio una croce o un cristogramma, così tra il popolo – per un ingenuo collegamento con Sant’Elena, che verso il 340 aveva recuperato la Santa Croce – vennero chiamate Santelene. Gli aurei indulgenziati vennero donati dal pontefice alle personalità più eminenti del tempo: ne fece omaggio all’imperatore Rodolfo II d’Asburgo, ai principi Cristiani e ai cardinali di Santa Romana Chiesa. Questi ultimi spesso li donarono, a loro volta, alle Chiese cui erano legati, perché ne facessero oggetto di devozione: il cardinale Bernerio d’Ascoli ne regalò uno alla Chiesa di S. Caterina in Piazza S. Pietro, il cardinale Tolomeo Gallio alla Chiesa di S. Maria della Purità, il Monsignore Sangalletto alla Chiesa di Santo Spirito in Sassia. Le monete del tesoretto lateranense, in tal modo, confluirono in diverse Chiese d’Italia e – probabilmente – d’Europa, dove venivano venerate in occasione dell’Invenzione e dell’Esaltazione della Santa Croce. Pochissimi esemplari sono arrivati ai giorni nostri, complice anche l’allontanamento dei fedeli dal culto delle reliquie: Lucia Travaini - che ha brillantemente studiato il caso - ne ha individuati due a Milano (uno nella Chiesa di Sant'Alessandro e uno nella Chiesa di Sant'Antonio Abate) e due a Roma (uno nel tesoro del Capitolo di San Pietro e uno a San Giovanni in Laterano), ma è probabile che molti altri giacciano ormai dimenticati nei cassetti di qualche sagrestia. Rimandi bibliografici: L. Travaini, Il lato buono delle monete: devozione, miracoli e insolite reliquie, Bologna 2013. L. Travaini - P. Liverani, Il tesoro del Laterano e la bolla numismatica di Sisto V del 1587, «Rendiconti della Pontificia Accademia Romana di Archeologia» LXXXI (2007-2008), pp. 249-282. L. Travaini, La bolla numismatica di Sisto V, i riti di fondazione e due monete reliquie a Milano, «Sanctorum» 4 (2007), pp. 203-240. (N.B. L'aureo di Eraclio, presentato in calce, non appartiene alle 125 monete del ripostiglio lateranense, ma ha puro scopo esemplificativo)
    1 punto
  24. Segnalo l'uscita del n. 331 settembre 2017 di Panorama Numismatico questo l'indice Curiosità numismatiche – Pag. 3 Pietro Magliocca, La storia dell’Esposizione Internazionale Marittima. Decreti, rinvii e premiazioni, Napoli, 17 aprile 1871 – Pag. 7 Recensioni – Pag. 23 Pierluigi Baisi, Un Hamerani nella zecca di Palermo – Pag. 25 Ivan Cavazzoni, Le medaglie di Maria Luigia, duchessa di Parma, Piacenza e Guastalla (1815-1847). Catalogo prezzario – Terza parte – Pag. 27 Luciano Giannoni, Le didramme populoniesi con il volto di Hercle: alcune considerazioni statistiche – Pag. 39 Mario Veronesi, Modena: sesini, bolognini, muraiole e giorgini di Francesco I d’Este. Proposta per una collocazione cronologica, comprese alcune varianti inedite – Settima parte – Pag. 47 Numismatica 2017 – Pag. 61 Mostre e Convegni – Pag. 62 Aste in agenda – Pag. 63
    1 punto
  25. Cito da Giuseppe Parini (XVIII secolo), "Dialogo sopra la nobiltà": "...che se la nobiltà è congiunta colla virtù, avviene di questa come delle antiche medaglie, che, quantunque la loro patina non renda intrinsecamente più prezioso il metallo onde sono composte né migliore il disegno onde sono improntate, nondimeno, per una opinione di chi se ne diletta, riescono più care e pregiate. "
    1 punto
  26. Torniamo alle monete vere che è meglio! La mappa del Madagascar fa capolino su questa moneta da 20 franchi del 1953, dall'iconografia si nota chiaramente che era un possedimento francese d'oltremare. Sempre del 1953 posseggo anche il 10 franchi:
    1 punto
  27. Quest'anno a parte la nuova serie che personalmente trovo molto piacevole, il resto della monetazione presenta delle rappresentazioni di bassissimo livello. Questo nuovo aureo ne è la riconferma.
    1 punto
  28. Attenzione che di sti tempi rischi il linciaggio mediatico
    1 punto
  29. @eliodoro Ciao Elio diciamo che i follari di Gaeta sono tutti rarissimi o almeno lo erano alla fine degli anni ottanta. Fra gli esemplari caetani che ho potuto visionare nel tempo (circa 200) quelli con busto di S.Erasmo erano relativamte frequenti (a parte il tipo con S E A omega). Secondo me un R2 sarebbe appropriato ma tieni presente che oggi la maggioranza delle monete è in collezione e quindi di difficile reperimento nel mercato con esemplari "freschi". Quindi, il grado potrebbe essere aumentato. Cari saluti
    1 punto
  30. Infatti , giusta osservazione , le foto in asta non erano ben definite e speravo in un BB , ma vedendola meglio non penso ci arrivi , e anche se presa a 180 era sempre un affare ho deciso di mollarla , vediamo cosa succede se verrà riproposta
    1 punto
  31. @Legio II Italica scrivendo i post precedenti mi rendevo conto di star camminando su una lastra di ghiaccio, e quindi le mie argomentazioni cercavano di essere acritiche, come fossero osservazioni di uno studioso estraneo al processo che osserva. Mi si permetta però una puntualizzazione: anche se ho rappresentato la religione attuale tramite un vecchio con la barba bianca (e l'accenno alla barba bianca non è una mancanza di rispetto, al contrario) in effetti il mio ragionamento vuole comprendere tutte le monoteistiche attuali: Cristianesimo, Islamismo, Buddismo, Confucianesimo ecc. Da un punto di vista storico (dal mio punto di vista storico) sono abbastanza equivalenti. E ora, per non mettere in crisi i curatori e non interrompere la discussione di chi è interessato agli UFO, mi fermo qui, ringraziando Legio II Italica per la cortesia con cui ci ha avvertito Cab
    1 punto
  32. Purtroppo questa è la dura legge del mercato e qualcuno in altra discussione mi ha giustamente fatto notare che l'unico rimedio è "abstinere".
    1 punto
  33. L’altro bronzo dedicato a Zeus è quello con Giove in Pesci. Uno dei migliori esemplari è conservato al Museum of Fine Arts di Boston AE Drachm of Alexandria with bust of Antoninus Pius. Roman Provincial - Imperial Period - A.D. 144–145 - Mint: Egypt, Alexandria. Diameter: 32.5 mm. Weight: 25.21 g. Die Axis: 11. Obverse: Laureate bust of Antoninus Pius to right. Inscription in Greek. Reverse: Draped, diademed bust of Zeus to right, above two fish. Scepter behind. In field right, star. L H
    1 punto
  34. @Paolino67: "La variante quale sarebbe? Se ci riferiamo all'8 del titolo, il centesimino prora di questo millesimo ha sempre l'8 più piccolo delle altre cifre." In realtà non è così. La variante "8 piccolo" è la "più comune" (R2) delle due attualmente conosciute come si evince dal bell'articolo di Francesco Cavaliere su "il giornale della Numismatica" del 6 ottobre 2015... (link: http://www.ilgiornaledellanumismatica.it/?p=6694)
    1 punto
  35. Ah bè questo è facile, guarda un po' il caso proviene dalla Bertolami Fine Arts - ACR Auctions Auction 37 Lotto 474 Ci osservano anche dagli States, che fama! Dovrebbe essere andato per 3.600 GBP Precedentemente 705 USD da Ira&Larry Goldberg.
    1 punto
  36. Questa tabella delle possibili associazioni Corpo celeste - Segno zodiacale/Divinità comprende i dodici bronzi ai quali vanno aggiunti le varianti di quelli contrassegnati con asterisco. Rientrano nella stessa tematica altri bronzi come quello di Elios-Selene in coppia, di Serapis, di Serapis ed Isis, ecc.
    1 punto
  37. Polemarco, rispondo non per rimbeccare, ma perchè lei mi ha trascinato in una discussione troppo attraente, non posso non continuare. Ora, se guardiamo all'evoluzione delle religioni, notiamo che tale caratteristica (la trascendenza) cresce al crescere della conoscenza del credente: andando dall'animismo, ove la divinità era un'entità fisica, agli dei greci, sovraumani ma molto simili agli uomini, anche per difetti e desideri, all'attuale Dio che, pur dotato di una grande barba bianca, deve comunque utilizzare una trinità (struttura non disponibile per l'uomo) per avvalorare la sua natura extraumana, vi è un progressivo allontanamento da ciò che è nella nostra sfera sensibile. Se, come diceva Leibniz, natura non facit saltus, dobbiamo aspettarci dalle prossime religioni un distacco ancora maggiore dalla nostra materia, no? Sempre sperando di non apparire offensivo, trattando un argomento così delicato Cabanes
    1 punto
  38. Ecco un altro. Tutti gli miei altri con la V hanno la stelletta nel primo cantone. Fa 3 contro 3.
    1 punto
  39. Ordine annullato dopo mie rimostranze
    1 punto
  40. Ciao, non è un argomento facile, ma la foto non aiuta. Non riesci a fare foto migliori? A me non fa una brutta impressione, ma su questa foto non me la sento di dare un parere definitivo. Ciao ES
    1 punto
  41. Interessante articolo di Luciano Giannoni su GdN http://www.ilgiornaledellanumismatica.it/?p=14987
    1 punto
  42. Buona sera a tutti, Prometto ad Adolfo di aiutarlo a mettere insieme qualche pezzo con "S" grande per poter capire se si può ipotizzare una variante, ma vorrei farvi vedere prima 4 denari Enriciani con la "S" in piedi che io ricordavo fossero del periodo di Enrico III e sono invece tutti di Enrico IV con caratteristiche comuni tra loro. Uno è di Mario @dabbene, uno di Valerio @vv64 e due erano in vendita in rete, sono denari del gruppo H2a-b con caratteristiche proprie oltre la S in piedi, come il cerchio interno perlinato particolarmente fine, inizio legenda al dritto sempre ad ore 2-3, diametro un po superiore alla media che almeno in due casi sfiora i 17mm. e la "S" sempre Appoggiata" sopra la "C" .Osservando soprattutto l'esemplare di Valerio come già detto in precedenza appare chiaro che non si tratti di un problema di spazio, per effetto delle caratteristiche che li accomunano credo inoltre che gli si possa concedere lo status di variante a tutti gli effetti e che si possa modificare la scheda del catalogo del forum. Mi piacerebbe leggere le vostre impressioni al riguardo . A differenza di altre monetazioni per le quali ogni starnuto dell'incisore ha generato una nuova variante, i denari di lucca sono stati sempre un po "snobbati" e spesso raggruppati alla rinfusa, ma grazie a questa bellissima discussione potremmo portare a termine un lavoro di riordino iniziato già da qualche anno grazie a tutti voi (non vi cito per non scordare nessuno) Grazie e buona notte a tutti.
    1 punto
  43. Cito da Giuseppe Parini (XVIII secolo), "Dialogo sopra la nobiltà": "...che se la nobiltà è congiunta colla virtù, avviene di questa come delle antiche medaglie, che, quantunque la loro patina non renda intrinsecamente più prezioso il metallo onde sono composte né migliore il disegno onde sono improntate, nondimeno, per una opinione di chi se ne diletta, riescono più care e pregiate. "
    1 punto
  44. I motivi possono essere vari: carta scaduta, problemi al sistema di pagamento oppure comunicazione errata del numero di carta. Alla mia ragazza è successo e probabilmente si trattava di un suo errore di trascrizione o di lettura da parte dell'Ufficio, in quanto aveva scritto a penna sul modulo. Consiglio di ritentare e magari inviare i dati via e-mail, scritti al computer
    1 punto
  45. hanno aggiornato il sito UFN con le nuove emissioni: 5 e 10 euro argento, 20 e 50 euro oro e 2€ fdc e proof fatima fissate per il 5 OTTOBRE non vedo l'ora di vedere il 2€ fatima proof deve essere magnifico
    1 punto
  46. Anche io penso che i collezionisti, cioè quelli che acquistano almeno una decina di monete all'anno, siano solo qualche migliaio. A meno che non si voglia considerare collezionisti anche coloro che mettono da parte qualche spicciolo con raffigurata qualche effige non comune. Il discorso di stimare il numero di collezionisti italiani rapportando il numero di iscritti a un dato circolo numismatico al totale degli abitanti di una città non regge. Questo vorrebbe dire che il circolo di milano dovrebbe avere 7500 iscritti, ma tutti sappiamo che non è così purtroppo.
    1 punto
  47. Scattata stamattina presto....su un golfo che ha ammaliato Ulisse secoli fa...Poi I Romani e I Bizantini, tutti rimasti incantati da tanta bellezza della natura da non spostarsi per nessun motivo. Io non ci sono stato per le vacanze....ci vivo da sempre in questo meraviglioso angolo di paradiso.
    1 punto
  48. Molto spesso, forse troppo spesso, ci ritroviamo a discettare sull'autenticità o meno di una moneta greca. Nella storia del collezionismo è sempre stata molto attiva l'industria del falso e molti falsi che ricorrono nell'attuale mercato numismatico non sempre sono opera recente. Poi nelle stesse collezioni di musei, italiani e stranieri, sono presenti diversi falsi, alcuni magari non ancora riconosciuti come tali. La falsificazione delle monete antiche ha le sue origini in tempi lontani, praticamente insieme all'interesse collezionisti verso queste monete. Quindi già nel Rinascimento furono creati falsi sia per riempire i vuoti nelle collezioni sia per frodare lo stesso collezionista. Il XIX secolo fu molto attivo e accanto a falsi (in genere per fusione) esistono esemplari anche unici che sono oggettivamente molto difficili da valutare, se non ricorrendo a tecniche molto sofisticate. Una fondamentale innovazione nella tecnica di falsificazione è stata la cosiddetta "pressofusione", che permise di migliorare i difetti riscontrati nei semplici falsi fusi da calco. E' difficile identificare con precisione quando nacque questa tecnica, ma ritengo sia nata nei primi anni '70, ad opera di alcuni giovani siciliani, che erano riusciti a maneggiare le presse idrauliche utilizzando tondelli. Uno dei primi esemplari usciti con questa nuova tecnica è un famoso tetradramma di Pirro, che comparve sul catalogo di asta Leu/Munzen und Medaillen, del 18 maggio 1974 (la famosa asta della collezione "Kunstfreundes"), al lotto 239: Esso fu venduto alla bella somma di 25.000 franchi svizzeri. Eppure era un falso (anche se non strombazzato in giro), come poi riconobbe la compianta Hurter, che credette pure di identificare il giovane autore dell'opera. Il Boehringer invece sosteneva che era piuttosto un falso ottocentesco, ma credo sia nel torto. La moneta risulta essere un prodotto di "pressofusione", uno dei primi a uscire con questa tecnica. Infatti è possibile riconoscere: A) una quasi perfetta circolarità del tondello, B) una sua certa sottigliezza e non certo una globularità, ma sopratutto C) una miriade di piccole fessurazioni a raggiera lungo i bordi, che sono indici di una temperatura alquanto fredda e di sicuro non corretta del tondello quando veniva sottoposto alla pressa. Molto abile il tentativo evitare la comparsa del bordo a puntini, per ridotto tondello, che avrebbe rivelato ancora più facilmente la falsità della moneta. E' difficile dire quale prototipo fu usato per produrre tale copia. In ogni caso si presenta molto simile all'esemplare De Luynes 1898, ora nel medagliere di Parigi, che proviene dalla stessa coppia di conii. E presente anche su Franke-Hirmer al n. 150: Il problema è che manca un'adeguata informazione sui falsi, per limitarci alle monete importanti, e non viene più stampato nemmeno il Bulletin of Counterfeits. Le grandi case di asta hanno spesso un proprio archivio di falsi, che è generalmente molto apprezzato e richiesto. Così quando una importante ditta numismatica cessa la sua attività, capita che il suo archivio di falsi viene trasferito ad altra ditta. Così l'archivio di falsi della Munzen und Medaillen di Basilea è passato a Kuenker, mentre quello, ancora più importante, della Leu/LHS, che fu molto curato dalla Hurter, sembra sia passato alla Numismatica Genevensis, a Ginevra. Sicuramente è molto importante poter contare su tali archivi, che però sono assai difficili da accedere, anche a studiosi. Al massimo qualche informazione viene scambiata fra numismatici professionisti. Quindi se si ha qualche informazione sui grandi falsari ottocenteschi, come Cigoi, grazie anche al ricupero di relativi punzoni, resta invece molto difficile ricostruire una storia del falso siceliota nel corso del XX secolo. Ad esempio tra gli anni '30 e '60 fu attivo un falsario siciliano, di nome Lauricella (non ho il nome di battesimo), che aveva la caratteristica di orientare sempre e precisamente i conii alle ore 12,00. Successivamente comparvero altri falsari come Landolina per l'argento e Prudente per il bronzo, che furono attivi soprattutto negli anni '60 e '70. Purtroppo non ho esempi nè foto che permettano di assegnare alcune opere a questi falsari del recente passato. Adesso i falsari sono aumentati di numero e sono sempre più agguerriti, specie sul piano tecnico, anche se non mancano autentiche prese in giro (o, se preferite, per il culo), come questo buffo esemplare della comunissima emilitra di Himera, ora spacciata da Owens come un inedito, con una faccina al posto di un globetto....
    1 punto
Questa classifica è impostata su Roma/GMT+02:00
×
  • Crea Nuovo...

Avviso Importante

Il presente sito fa uso di cookie. Si rinvia all'informativa estesa per ulteriori informazioni. La prosecuzione nella navigazione comporta l'accettazione dei cookie, dei Terms of Use e della Privacy Policy.