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Elenco dei contenuti che hanno ricevuto i maggiori apprezzamenti il 10/06/17 in Risposte
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Quindi, per ipotesi, al posto di 476 a.C. cosa indicherebbero, -476 ?. Mi sembra che si presti maggiormente ad errori. Non so, magari dico una fesseria delle mie, ma sembra tanto una di quelle richieste "politiche" per l'eliminazione del nome (o dell'immagine) di Cristo che tanto fastidio dà a qualcuno..12 punti
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Prima di risponderti vorrei un chiarimento su questo passaggio @numa numa, il fare le cose alla "carlona" e il non chiedere permesso agli autori è riferito ai quaderni o è un concetto generale rivolto a tutti e a nessuno? Per migliorare o eventualmente eliminare iniziative "sbagliate" mi preme sapere più nel dettaglio se questa tua frase era rivolta ai quaderni. Sono convinto che contribuirai come sempre hai fatto ad aiutare o segnalarci eventuali errori. Grazie. --------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------- Per il resto quoto Massimo su tutto, se la legge esiste va rispettata, ma se la legge è vecchia e anacronistica può anche essere criticata. Visto che i nostri quaderni sono venduti su uno store internazionale (amazon) e l'editore è straniero mi chiedo quanto ci costerebbe inviare queste pubblicazioni a tutte le biblioteche del mondo. Perché a questo punto la "New York Public Library" ha più diritto di richiedere le copie delle nostre biblioteche e così tutte le biblioteche del mondo che hanno leggi simili... Quindi in pratica un progetto senza scopo di lucro come il nostro costerebbe allo "sprovveduto" decine di migliaia di euro e in pratica di colpo si annienterebbero tutte le iniziative culturali di questo tipo lasciando uno spazio ancor maggiore al deserto culturale dilagante. Ho il sospetto, non da oggi, che in Italia ci sia ancora un retaggio medioevale dove pullulano goffi tentativi di mantenere "la Cultura" confinata solo in alcuni salottini e ambienti VIP, dove solo chi ha 100.000 euro da spendere non è uno sprovveduto o uno che fa la cose alla carlona... Ne parlerò con Massimo ma non escludo di rinunciare all'iniziativa a beneficio dei pochi detentori della cultura in Italia. Quando le leggi "funzionano" succede questo, si annientano iniziative culturali.6 punti
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Sono tanti gli estimatori dei mitici dollari Morgan in questa sezione...mi faceva dunque piacere condividere con voi questo interessante falso d'epoca del 1880, che ho reperito per caso, la passata domenica, al mercatino antiquario della mia città...pagata meno di un euro! Da notare in particolare l'argentatura posticcia ed il fatto che probabilmente all'epoca sia stata saggiata, cosiderati i profondi segni presenti sia al diritto che al rovescio..4 punti
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4 punti
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Un giorno come tanti, un giorno però con un certo sentore, uno dei tanti giorni dove la caccia non chiude mai.. Non ti cercai, non ti chiamai, non ti desiderai.. Ma il dolce cercar mi portò a te, o forse fosti tu a desiderar.. Un bel tondello per la tipologia, con ritratto di grande espressività, ed un rovescio con la classica iconografia, mancante però dell'esergo...e ribattuto... - NAPOLI - FERDINANDO III ( 1504 - 1516 ) Cavallo4 punti
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Siamo sempre alla solite... Cavilli su cavilli, montagne burocratiche, insomma si sta facendo di tutto per distruggere la passione... Cos'è la passione? Sentimento, partecipazione,trasporto,slancio,impeto,desiderio,amore... Ma forse basterebbe racchiuderla in una sola parola.. LAMONETA Una comunità piena di storie di uomini, non solo di tondelli, emozioni che ogni giorno vengono riversate su questo portale, racconti dove l'esprimersi diventa, comunicazione, espressione, identità... Una realtà importante, direi la più rilevante ad oggi per il mondo Numismatico... Dove trovare la forza per uscire anche dal quotidiano, storie di uomini che hanno avuto supporto nei momenti più drammatici della loro vita, si anche questo è Lamoneta... La concentrazione di un piccolo ecosistema che giornalmente vive e produce nozioni e sapere, donando a tutti anche esperienze di vita... Si il mio vuole essere anche un inno alle lodi, ma più di ogni cosa la consapevolezza di una realtà tangibile, dove la verità rappresenta l'abito del forum... Gli uomini che in anni di sacrificio passionale hanno sorretto e donato amore, siano perlomeno rispettati e trattati come tali.. Eros4 punti
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Mi sento di dover dire qualcosa mi dispiace ma devo, un qualcosa che va oltre la consegna delle copie alla Biblioteca di Firenze, dovute, non dovute ? Non sembra dagli ultimi riscontri, ma il problema non e' tanto quello, se dovuti, incuso Massimo avrebbe fatto comunque, tra l'altro spendendo penso di suo chi avrebbe pagato ? E stiamo parlando di circa 60 copie, quindi cifra non di poco conto, ma al limite si sarebbe fatto, anche se nel caso sarebbe stata giusta una colletta di condivisione. Ma ripeto non e' questo il problema , si sarebbe risolto in ogni caso, il problema forse non chiaro che qui non stiamo parlando di uno qualunque, Massimo e' Lamoneta, uno dei fondatori, un vice Amministratore, il responsabile dei cataloghi, e sapete che lavoro c'è stato in questa opera che tutti ci invidiano e ammirano, Massimo e' anche i Quaderni di Lamoneta e sapete quanto lavoro, quante notti passate a editare , correggere, riscrivere ha passato ? No, evidentemente no, il tutto in pieno volontariato con un suo lavoro impegnativo diverso, il tutto SENZA FINE DI LUCRO, come tutta Lamoneta e i suoi divulgatori . Quindi i Quaderni, opere di divulgazione totale, per tutti, fatte senza guadagnare un euro da parte di Lamoneta e da parte di altri, diversi divulgatori che lo fanno solo per passione. Su Lamoneta ci sono tanti utenti che fanno della Numismatica un lavoro, giusto sia così, altri fanno solo questo per passione, divulgazione, senza avere nulla in cambio e se anche qualcosa non fosse perfetto, chi e' perfetto oggi ? Nessuno, onore e merito a Massimo e a quello che fatto in questi 14 anni per tutti noi, a volte bisognerebbe sempre pensare all'interlocutore e incuso e' Lamoneta per me, per tutti, la migliore Lamoneta, scusate ma dovevo scrivere questo ....per rispetto di questi 14 anni di favolosa divulgazione volontaria lamonetiana sua ma anche di tanti altri comunque .... P.S. E non dimentichiamoci che Massimo e' stato Parma, i giovani, e scusate se e' poco ...4 punti
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Ciao domanda: perché si cerca sempre di complicare le cose semplici e consolidate? qualcuno ha veramente del tempo da perdere in stupidate. ( e da far perdere ) Silvio3 punti
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Io credo che si tratti della stessa moneta perché come è stato giustamente rilevato sarebbe impossibile riprodurre esattamente le stesse ossidazioni. Detto questo mi piacerebbe sapere chi è l'anziano e competente commerciante straniero che ne ha messo in dubbio l'autenticità, perché mi sembrano dubbi incomprensibili. Mi spiace rilevare che la provenienza alla collezione Moretti non è veritiera. Ho già informato Gallery51 dell'errore e spero che venga corretto presto.3 punti
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@Sirlad faremo di tutto, ma sempre nel rispetto della legge e delle nostre risorse. Comunque ho chiesto ad un collega amministratore di un forum di "scrittori" e mi ha risposto in questo modo: La fonte è un'azienda italiana che stampa on demand.3 punti
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Sabato 7 ottobre a Parma verrà inaugurata la mostra archeologica Alla scoperta della Cisa Romana. La Sella del Valoria. Nella mostra, che rimarrà aperta fino al 17 dicembre, sarà esposta una selezione dei reperti recuperati nelle campagne di scavo effettuate tra il 2012 e il 2015 alla Sella del Valoria. Si tratta di un pianoro naturale posto alla sommità del monte Valoria, negli Appennini Tosco-Emiliani, sul quale è stata individuata la via che almeno dal IV secolo a.C. univa Parma a Luni, sul mar Ligure. Gli archeologi che hanno scavato il sito e gli studiosi che poi hanno studiato i materiali rinvenuti hanno individuato un'area sacra dove i viandanti lasciavano le proprie offerte alla divinità del valico. La stipe votiva ha restituito, tra l'altro, 316 monete antiche, per gran parte d'età romana repubblicana. Si tratta di una scoperta eccezionale per tutta una serie di motivi esposti nel catalogo che accompagna la mostra, di circa 450 pagine, centinaia di immagini e diverse cartine fuori testo, che illustrano dettagliatamente le fasi dello scavo e i materiali rinvenuti. L'evento si inserisce nelle celebrazioni dei 2200 anni dalla fondazione di Parma Romana. Un saggio di quanto esposto in mostra è illustrato nel numero di settembre/ottobre del periodico Archeologia Viva.3 punti
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Ciao a tutti! Quando mia figlia prende un bel voto ci tengo a darle un pensierino, ho già cominciato a "traviarla", non con caramelle ma con monete. (Che perfido che sono!) Visto che a lei piace cavalcare, le avevo preso questa: Oggi mi sono arrivate queste: Da in alto a sinistra in senso orario: - Gran bretagna, Corona commemorativa del Giubileo d'argento della Regina Elisabetta II (1952-1977) - (Grandiosi 38,61 mm di diametro e più di 28 grammi) - Italia, 10 Lire 1950 - Pegaso - (per l'età che ha è ancora messo bene) - Norvegia, 1 Krone 1972 - Fjordpony - (purtroppo non in ottime condizioni) - Somalia, Moneta da 10 Scellini del 2000, Serie Oroscopo cinese, celebrativa del Cavallo - (Praticamente FDC) Piano piano gliele do tutte, la prima sarà la Regina, che lei ha scritto un bel compito di francese. =_=_=_=_=_=_=_=_=_=_=_=_=_=_= Comunque - parlando d'altro - si discute sempre su come e cosa collezionare: quello di concentrarsi sui cavalli, potrebbe essere davvero uno spunto per il futuro della numis-pargola. Servus Njk2 punti
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Io penso che, se c’è una cosa da non toccare, è proprio questa notazione delle date. Pensate anche ai libri di storia, ai ragazzi che nelle scuole medie partono dai Sumeri in poi. E’ vero che in certi casi può essere superfluo l’ante e il post, ma in quanti casi? Se scrivo che Mitridate VI del Ponto governò dal 111, chi legge dev’essere al corrente che le guerre mitridatiche avvennero prima di Cristo per decifrare la data. Se scrivo che il 111 è l’anno del rescritto di Traiano a Plinio il Giovane, legatus augusti di Bitinia e Ponto, non credo che tutti siano in grado di dedurre che siamo sempre nel Ponto, ma più di due secoli dopo. Piuttosto una cosa: in un testo si può evitare di ripetere la notazione nelle date successive alla prima in cui è stata messa. Naturalmente finchè si rimane nella stessa era.2 punti
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io quando faccio una cosa non mi chiedo se gli altri credano in me:la cosa la faccio e se devo proporla agli altri studio come fare affinché gli altri ne siano interessati fattivamente.Se si aspetta che gli altri ti diano l'ok per fare le cose non si arriva a fare mai nulla. nel 1994 quando iniziai a fare il venditore(non di monete)non mi chiesi cosa pensassero gli altri a riguardo del mio lavoro.Quando iniziai a lavorare nel 1994 la gente aveva pregiudizi negativi sui"rappresentanti".Ho fatto del mio lavoro una professione ed ho speso tutti i miei guadagni in Numismatica,ho diverse collezioni completate e questo solo perché io e solamente io ho creduto in me fottendomene del giudizio degli altri.Sono partito da un portafoglio di 0 clienti ed oggi effettuo spedizioni della merce che vendo in tutta Italia. Bisogna continuare a fare ciò che si stava facendo:a scrivere ed a pubblicare i Quaderni de Lamoneta,si invia una copia alle tre istituzioni citate sopra e si va avanti.Se si vuol vendere le monete a prezzi che le rendano giustizia e rispetto c'è bisogno che si legga di Numismatica e c'è bisogno che s'invoglino i collezionisti a leggere di Numismatica e ad appassionarsi a questo hobby Salutoni odjob2 punti
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pensate a un ricco collezionista arabo che si mette in bacheca una moneta a.c .oppure d.c., prima di farlo deve almeno convertirla2 punti
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Se posso darle un consiglio @Reficul, non rinunci a nessuna iniziativa puramente culturale-divulgativa di natura totalmente volontaristica, perchè farebbe solamente il gioco dei tanti pontificatori italici che, in realtà, sono mossi esclusivamente da loro tornaconti di natura economica.2 punti
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Mi piacerebbe sapere come scriverebbero che l’imperatore Cesare Augusto fu in carica dal 27 a. C. al 14 d. C.2 punti
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Genuini sono genuini, nessun problema. Sono presenti graffietti da pulitura, soprattutto nei campi, che sono stati un po' lisciati/abbassati.2 punti
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hairlines è un termine inglese che indica gli effetti delle rigature più o meno evidenti sulle monete lasciate da blande puliture e/o strofinamenti con tessuti vari In pratica, da questa parte dello schermo, questo che ti ho contrassegnato in rosso, sembra proprio dovuto a quell'effetto. I contatti con le monete sono nella norma, non influiscono sulla conservazione (purchè siano il prodotto della coniazione e non particolarmente deturpanti) ma nel caso solo sul valore economico finale. Nel tuo caso vedo solo qualche segnetto da contatto sul viso del Re, ma nulla di anomalo a riguardo.2 punti
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Sono d'accordo, se c'è un obbligo di legge bisogna rispettarlo ci mancherebbe. Sul dire invece che chi si imbarca in certe avventure sia uno sprovveduto o faccia le cose alla "carlona", sarei più cauto. Mi spiego meglio lo scopo di questi quaderni è puramente divulgativo, senza fini di lucro, è divulgazione allo stato puro. Per fare e pubblicare questi quaderni, immagino che molte persone abbiano lavorato duramente a puro titolo gratuito. E allora il dire che si è lavorato alla "carlona", suona un pò come una nota stonata. Ribadisco gli obblighi di legge ci sono e vanno rispettati, ma cerchiamo di avere anche un minimo di riconoscenza per chi fa divulgazione a puro titolo gratuito.2 punti
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Titolo Evento: Parma Romana: una mostra per festeggiare i 2200 anni dalla fondazione Categoria: Eventi culturali Data Evento: 07/10/2017 00:00 Sabato 7 ottobre a Parma verrà inaugurata la mostra archeologica Alla scoperta della Cisa Romana. La Sella del Valoria. Nella mostra, che rimarrà aperta fino al 17 dicembre, sarà esposta una selezione dei reperti recuperati nelle campagne di scavo effettuate tra il 2012 e il 2015 alla Sella del Valoria. Si tratta di un pianoro naturale posto alla sommità del monte Valoria, negli Appennini Tosco-Emiliani, sul quale è stata individuata la via che almeno dal IV secolo a.C. univa Parma a Luni, sul mar Ligure. Gli archeologi che hanno scavato il sito e gli studiosi che poi hanno studiato i materiali rinvenuti hanno individuato un'area sacra dove i viandanti lasciavano le proprie offerte alla divinità del valico. La stipe votiva ha restituito, tra l'altro, 316 monete antiche, per gran parte d'età romana repubblicana. Si tratta di una scoperta eccezionale per tutta una serie di motivi esposti nel catalogo che accompagna la mostra, di circa 450 pagine, centinaia di immagini e diverse cartine fuori testo, che illustrano dettagliatamente le fasi dello scavo e i materiali rinvenuti. L'evento si inserisce nelle celebrazioni dei 2200 anni dalla fondazione di Parma Romana. Un saggio di quanto esposto in mostra è illustrato nel numero di settembre/ottobre del periodico Archeologia Viva. Link al calendario: Parma Romana: una mostra per festeggiare i 2200 anni dalla fondazione1 punto
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Per problemi tecnici l'hotel dove svolgiamo il convegno non è disponibile il secondo sabato di febbraio, data nostra tradizionale, e dovremmo spostarci alla settimana successiva. Per correttezza e per evitare spiacevoli sovrapposizioni di data. contro le quali mi sono sempre energicamente battuto, posto questo avviso in modo che chi avesse osservazioni al riguardo possa interagire con me e consentire al nostro Circolo di decidere come procedere. Purtroppo i tempi per una risposta sono molto limitati, in settimana devo dare conferma all'hotel della nuova data. Grazie per la collaborazione. Gianpietro Basetti1 punto
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In generale, sul tema dell'analisi storica dell'esperienza gesuana oggi, secondo alcuni osservatori, si registra però un notevole scollamento tra l'opinione pubblica (polarizzata su posizioni confessionali o, al contrario, sensazionalistiche) rispetto ai risultati - più modesti, ma metodologicamente fondati - conseguiti negli ambienti di ricerca. Pesce in Augias-Pesce, "Inchiesta su Gesù", Mondadori, 2006. https://it.m.wikipedia.org/wiki/Storicit%C3%A0_di_Ges%C3%B9?wprov=sfla11 punto
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Su questo quarto di dollaro del 1999 salta subito all'occhio la forma della Pennsylvania, la mappa è molto simile a quella di un rettangolo (260 km per 450 km). I suoi confini sono per larga parte artificiali essendo delle semplici linee rette tracciate dai governanti con righello e matita sulla carta geografica. Questo perchè, come tanti altri stati USA dalla forma pressochè squadrata (troviamo qualcosa di simile anche in Africa), la divisione del territorio fu fatta a tavolino, niente a che vedere con dei confini naturali che seguono il corso di un fiume, una catena montuosa, i margini di un lago ecc.1 punto
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http://www.forumancientcoins.com/numiswiki/view.asp?key=Anonymous Follis1 punto
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Questa monetazione mi sta prendendo sempre più. Avevo da tempo due monete del '700 dell'imperatore Qian Long e più recentemente ne ho aggiunte altre due cinesi: una del suo successore Jia Qing e una dell'imperatore Xian Ping della dinastia Song settentrionale, tipologia emessa dal 998 al 1003. Ho trovato d'interessante anche una 1 Mon giapponese della seconda metà del '600 e una 1 Phan vietnamita della stessa epoca.1 punto
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si, ben fatto, anche a me è piaciuto Ovviamente la chiave sono le lettere, ma ovviamente, pensi che chi ha rimodellato le monete di cui sopra, abbia letto l'articolo di Lazzarini o si sia posto il problema??? D'altra parte, quando il collezionista guarda il dito, non ci si può aspettare che al restauratore interessi della luna..... no?? skuby1 punto
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Che si tratti della stessa moneta , non ho dubbi. La sua genuinità è indiscussa ( mia opinione personale) e penso che farà un prezzo dignitoso. Certo che se la moneta sarebbe stata in una copertina NAC o CNG sarebbe stato un'altro discorso. Ritornando al collo dell'aquila e probabile che nel becco hanno racchiuso il difetto corrosivo e il piumaggio non mi spiego che cosa è stato aggiunto ( un cordolino ) per che cosa ? e no0n è un effetto ottico da foto dell'Hirmer (che non c'è) come evidenziato nella foto che allego (di nuovo).1 punto
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Ciao io non sono un perito ne competente professionista in materia. Ma a mio parere la dicitura FDC per questa moneta è un pochino ottimistica. È una bellissima moneta, ma non le avrei attribuito il FDC pieno.1 punto
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per Halykiaai, il lavoro più recente è di Lorenzo Lazzarini. Ben fatto direi, è anche online "La monetazione e il sito di Halykiai (Alicie) città della Sicilia occidentale" skuby1 punto
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Buongiorno @alidicera77, Si tratta di un tetradramma di Leontini, moneta greca della Sicilia del V sec. a.C. Questa particolare tipologia viene ben discussa e descritta nella discussione che ti riporto di seguito in link: https://www.lamoneta.it/topic/161817-tetradramma-leontini-boehringer-55/ Ti suggerirei, vista la presenza di non pochi esemplari dubbi (potenzialmente falsi) di questi tetradrammi, di postare anche l'altra faccia della moneta allegando, se ti è possibile, foto decisamente migliori in termine di risoluzione e di aggiungere se puoi peso e diametro della moneta, così che gli esperti della sezione possano darti qualche indicazione più precisa circa l'autenticità.1 punto
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Il listino De Falco n. 23 del dicembre 1953 Non ci sono le foto nei listini di quel periodo.1 punto
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Non guardare per un momento il prezzo, valuta il tuo occhio...che ti dice???? Se, nonostante la patina pesante, nonostante i tanti colpetti ai bordi, continua a piacerti.... non ci pensare due volte.... Se hai dei dubbi passa e valuta altro.... Saluti1 punto
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Essendo tre le date, 1726, 1728, 1736, e' il 1728, molto bello tra l'altro per questa tipologia1 punto
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Dettagli in effetti troppo ben definiti se confrontati con le imperfezioni del fondo, anche la patinatura mi lascia dubbi, l'unica parte che presenta la patina verde sulla schiena del cinghiale risulta in conservazione ben diversa dal resto dell'animale, come se avessero lasciato una piccola porzione concrezionata a riprova dell'autenticità, e ritoccato il resto del corpo.1 punto
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@eliodoro, non sono pigro è non ho tanto tempo da perdere! :-) E che ho non so quqante centinaia di monete dqa sistemare prima di loro. @cipa, a vederla così direi tetradracma di Alessandria (vedi L nel campo SX del retro), poi, se mi impegno un pò direi... Giusto? Per le altre, a sentimento (e riuscendo a leggere qualcosa): 2) Nerva Traiano 3) Antonino Pio 4) Antonino Pio 5) Come dicevo, Giuliano 'A Prostata, :-) Come sono andato nella prima puntata di Chi l'ha visto il Catorcio? Ciao. TWF1 punto
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E si caro Simone, anche queste sono le cose che fanno bene alla Numismatica... Manifestazioni di stima, e leggere che certe realtà stiano per diventare il riferimento per molti. Eros1 punto
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Carissim*, intanto vi ricordo dell'appuntamento di Massa Marittima dei prossimi 20 e 21 ottobre postandovi la locandina. A seguire invierò poi anche il pieghevole con il programma definitivo del convegno. Un caro saluto MB1 punto
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Oggi,complice il fatto che mi trovassi a Pavia,ho fatto un'incursione al book shop della mostra in castello,sperando di trovare qualche titolo nuovo sugli scaffali,e "purtroppo" e' andata proprio cosi':1 punto
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Sarebbe bello possedere qualche biglietto che è stato utilizzato per quel film in questo caso sarebbero naturalmente solo delle copie realizzate all'epoca e non dei falsi. Chissà che fine hanno fatto..... sono degli oggetti di scena, molto apprezzati dai collezionisti del settore, li apprezzerei pure io! Certificati dalla casa produttrice del film come "originali" copie usate per le riprese.... mi sa tanto che varrebbero più delle autentiche! e con sopra un autografo del Grande Totò..... sarebbe il massimo!1 punto
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Io mi chiedo quale sia la differenza tra una moneta ritoccata così pesantemente e un falso. Io non noto differenze. Poi alla fine, vogliamo comprare la moneta o il lavoro di chi l'ha restaurata (rovinata)?1 punto
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Monete circolari con foro Le monete circolari cominciarono ad essere prodotte, sempre mediante fusione, intorno alla fine del regno della Dinastia Zhou e sostituirono le monete a forma di coltello e vanga che erano difficili da trasportare e decisamente meno pratiche. Le monete circolari tuttavia si sostituirono gradualmente alle precedenti forme monetali e per un periodo circolarono insieme alle monete a forma di vanga e coltello, come testimoniato dai ritrovamenti di diversi ripostigli monetali. Il foro centrale, tondo o quadrato, che caratterizza queste monete, poteva essere utilizzato per trasportare le stesse con una cordicella; come già avveniva per monete più antiche. Una datazione più precisa della nascita della moneta circolare è difficile da stabilire: Wang sostiene che le monete circolari della Dinastia Zhou potrebbero essere state prodotte per la prima volta intorno al 250 a.C. per poi essere abolite dal sovrano Qin nel 221 a.C. Ban Liang with long script from Qin kingdom of Warring States. 6,2 gr. 32 m.m. Per maggiori informazioni: http://chinesecoins.lyq.dk/History/round_hole_coins.htm1 punto
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Monete a forma di coltello Le monete a forma di coltello presentano minori difficoltà di inquadramento temporale e geografico rispetto alle monete a forma di vanga. Inoltre, è certo che imitassero veri coltelli e che furono utilizzate negli scambi commerciali. I coltelli dai quali prendono la forma erano denominati xue e non erano destinati all’uso nei combattimenti, ma alla raccolta del bambù e del legname: presentano un manico che termina con un anello e sono leggermente incurvati. Un coltello vero del periodo Zhou Le monete a forma di coltello possono essere raggruppate in 4 categorie: 1. Coltelli grandi: si tratta della categoria più problematica. Probabilmente, secondo Wang, queste monete vennero fuse negli stati orientali tra il 1079 a.C. e 1000 a.C. Quest’ipotesi è stata formulata sulla base del fatto che su alcune di queste monete è inciso nella legenda il nome dello stato di Qi. Anche se la data di fondazione dello stato di Qi è incerta, è stato possibile proporre approssimativamente questa datazione come periodo di emissione. Per le altre monete, che non presentano indicazioni sul luogo di emissione, non è possibile risalire allo stato di origine, ma è probabile che siano state fuse negli stati di Jimo, Anyang e Tan. 2. Moneta a forma di coltelli affilati: più piccole e leggere dei coltelli grandi, sono originarie della regione Hebei intorno al 430 a.C. Moneta coltello affilato 3. Monete a forma di coltello con marchio “Ming” : si tratta senz’altro della tipologia più numerosa e sono stati emessi negli stati di Hebei, Shandong e Shanxi, ma anche in Manciuria e Corea. Ne esistono di 3 tipologie che si differenziano in base alla forma e allo stile del carattere; tutti però presentano il carattere Ming sul dritto. Sul retro, invece, si possono trovare vari marchi seriali o nomi di luoghi. Moneta coltello con presumibilmente il carattere Ming 4. Monete a forma di piccoli coltelli: si tratta della tipologia più piccola e presentano un retro completamente liscio; ma nella legenda è sempre presente il nome del luogo di produzione. Furono prodotte in diverse regioni orientali tra cui Shanxi e Hebei. I coltelli piccoli della città di Lin furono certamente fusi sul finire della Dinastia Zhou, intorno al 300 a.C. Siccome Lin si trova in una regione periferica è presumibile ipotizzare che non siano originari di questa città, ma che provengano da altre più centrali e quindi prodotti antecedentemente al 300 a.C.1 punto
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Monete a forma di vanga (Spade coins) Le vanghe vere e proprie furono utilizzate fin dai tempi antichi come mezzo di scambio e di riserva di valore. Le monete in bronzo a forma di vanga, dunque, sono imitazioni di questi utensili che erano ovviamente più semplici da utilizzare e trasportare poiché di dimensioni ridotte. Cominciarono ad essere utilizzate già agli inizi del regno della Dinastia Zhou e costituirono il primo sistema monetario cinese, come ipotizzato dallo studioso Wang. Secondo la sua complessa teoria, esistevano due nomi per indicare le monete a forma di vanga: Bu e Qian. Il termine Bu non è mai stato associato in antichità alla vanga, ma Wang ritiene che in periodi successivi i termini Bu e Bo fossero utilizzati indistintamente per indicare sia la vanga che la moneta a forma di vanga. Il termine Qian invece è noto essere stato utilizzato nella letteratura antica per indicare le monete a forma di vanga, ma, secondo Wang, si farebbe riferimento a un altro tipo di vanga imitata dalle monete. Con l’evolversi della forma delle monete, che si allontanava progressivamente dalla forma di vanga, divenne necessario adottare termini differenti per indicare la vanga vera e propria e la moneta a forma di vanga. Così la vanga fu associata ai termini Bo e Tao, mentre la moneta a forma di vanga fu denominata Bu e Qian. Successivamente le “spade coins” furono associate solamente al termine Bu. Quando cominciarono a circolare le monete circolari (monete vere e proprie) il termine Qian venne utilizzato per indicare la moneta in generale, come avviene tutt’ora. Questo ha permesso a Wang di concludere che le monete a forma di vanga facessero parte di un sistema monetario in quanto associate per un certo periodo al termine Qian, utilizzato per indicare strettamente la moneta. Unità monetarie per le monete a forma di vanga erano il Liang e il Jin, che significa ascia; un oggetto che fu utilizzato in antichità, insieme a vanghe e pugnali, per la regolazione degli scambi. Secondo Wang una prova dell’esistenza di questo antico sistema monetario è riscontrabile in un’ode del periodo Western Zhou, scritto dunque non oltre il VII secolo a.C., data alla quale le monete a forma di vanga dovevano quindi già circolare. Per una datazione più accurata del sistema monetario, Wang esaminò dei reperti in bronzo con incisi il termine Bu (ad indicare le monete a forma di vanga), l’anno di regno e il nome di una regina della dinastia Zhou. Nel 1945, quando Wang formulò la sua teoria, si riteneva che il primo anno di regno della dinastia Zhou fosse il 1122 a.C. e quindi l’incisione studiata fu datata intorno al 1110 a.C. Oggi si ritiene che la dinastia Zhou regnò a partire dal 1045 a.C. e quindi il reperto studiato da Wang andrebbe datato intorno al 1033 a.C.: dunque, già nel 1033 a.C. circolavano in Cina queste monete. Tuttavia lo stesso Wang volle porre l’attenzione sulla pericolosità di basare una teoria così importante su un’unica fonte. Sinteticamente, è possibile raggruppare le “spade coins” in 4 categorie: 1. Prototipo di moneta a forma di vanga: diffuse tra XII e XI secolo a.C., con una forma molto simile alla vanga, ma più piccola. Gli esemplari più antichi non presentano alcuna iscrizione, che comparvero soltanto a partire dal 700 a.C. 2. Hollow handle spade (a manico cavo): diffuse intorno al 400 a.C., ne esistono di due tipi; con le “spalle” e i “piedi” a punta o con “spalle” piatte e “piedi” leggermente curvi. Presentano delle legende che possono indicare numeri, nomi di luoghi o zecca di produzione. Vanga del tipo "spalle piatte" con manico cavo 3. The old spade (vecchia vanga): tra il 400 e il 340 a.C. Questo tipo evolve dalla vanga a manico cavo con spalle piatte. Non mantiene il manico cavo e la “lama” della vanga è divisa in due “piedi” quadrati separati. Esistono tre nominali di questa tipologia: 2 jin, 1 jin e ½ jin. 4. Late spade: si tratta degli esemplari più tardi, diffusi tra il 340 e il 250 a.C. Ne esistono 4 tipologie differenti e due nominali con diverse dimensioni: il più grande dal valore di 1 liang e il piccolo dal valore di 12 Zhu o ½ liang. Periodo Warring States Tra il 476 e il 221 a.C.1 punto
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Cowrie shells I primi “oggetti” a circolare con valore monetale (ma non come moneta in senso stretto) furono le “cowrie shells” ovvero i gusci di un gasteropode marino. Le cowrie shells, denominate bei (), cominciarono a circolare intorno al 2000 a.C. e vennero utilizzate per centinaia di anni durante i regni delle dinastie Shang e Zhou. Le conchiglie rappresentarono un’ottima soluzione come riserva di valore per le piccole transazioni quotidiane in quanto soltanto i sovrani potevano permettersi di raccoglierle nei mari all’estremo sud del territorio cinese per poi metterle in circolazione. Inoltre una conchiglia naturale era impossibile da contraffarre. Tuttavia esistono imitazioni di cowrie shells, di periodi più tardi, in vari materiali, tra cui osso, pietra, ceramica, giada, argilla, ma anche argento, bronzo e bronzo dorato. Non è però possibile stabilire con certezza se anche queste imitazioni ebbero un uso monetale come le conchiglie naturali: è possibile ritenere però che le imitazioni in metallo (bronzo e argento) abbiano svolto questo ruolo, mentre le altre imitazioni abbiano avuto perlopiù un ruolo di oggetto votivo utilizzato nelle cerimonie funebri. Inoltre le cowrie shells, naturali e non, presentano talvolta uno o più fori probabilmente per essere inserite in corde per facilitarne il trasporto. 1700 a.C. – 771 a.C. circa Cowrie shell, guscio naturale. Imitazioni in osso e in argilla1 punto
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