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  1. petronius arbiter

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Elenco dei contenuti che hanno ricevuto i maggiori apprezzamenti il 10/20/17 in Risposte

  1. ...mio Cugino e Cognato Carissimo. Entro in punta di piedi in questa sezione per mostrarvi non una moneta, e nemmeno una medaglia, ma una lettera, che mi hanno a mia volta mostrato, e della quale ho potuto avere una fotocopia. Sebbene non si tratti di un documento monetario, spero possa comunque suscitare un po' di interesse, ma se così non dovesse essere me ne scuso, e prometto di non farlo più La lettera è indirizzata, come da titolo, Al Re delle Due Sicilie mio Cugino e Cognato Carissimo al quale il mittente formula gli auguri per il Natale dell'Anno di Grazia 1773. Quella macchia nera che vedete nell'immagine, sarebbe il sigillo con lo stemma nobiliare del mittente, di già difficile decifrazione nell'originale e che purtroppo si è perso del tutto nella copia. Carissimo Cugino. Mentre soddisfo ai vivi sentimenti del mio Cuore, ed alla tenerezza, che i vincoli del Sangue avvalorano nell'animo mio verso la Maestà Vostra, augurandole ogni vera, e compiuta felicità nell'imminente Sto. Natale, vengo incontro al gentile gradimento, con cui so per tante prove, che sarà da V.M. accolto questo mio rispettoso uffizio, che La prego di partecipare a S.M. la Regina Sua Sposa, e mia Dilettissima Cugina, e Cognata, alla quale sono egualmente dirette le ardenti mie brame per ogni maggior Suo bene: ed intanto col più sincero impegno, ed attaccamento, ho il pregio di ripetermi, Di Vostra Maestà, mio Dilettissimo Cugino, Affezionatissimo Cugino. Ferdinando. Colorno 19. Dicembre 1773. A questo punto non mi resta che precisare chi siano mittente e destinatario di questa lettera, anche se non credo ce ne sia bisogno, poiché avrete senz'altro già capito che a scrivere è Ferdinando I di Borbone-Parma (cliccando sul nome, nel link che si apre troverete la sua firma, che potrete confrontare con quella della lettera ), mentre il Carissimo Cugino destinatario non è altri che il suo omonimo Ferdinando di Borbone, all'epoca IV di Napoli e III di Sicilia. Infine, se questa lettera, spedita da Colorno (Parma) il 19 dicembre, fosse arrivata a Napoli in tempo per il Natale (cosa, secondo me, assai probabile), non potremmo che concluderne che le Poste, allora, funzionavano assai meglio di oggi petronius
    7 punti
  2. Ciao. In questa fase, così come nelle altre fasi parlamentari, occorrerebbe poter contare su referenti politici "di peso", in grado di esercitare pressioni politiche volte a introdurre emendamenti e correttivi al testo in discussione. Ma dovrebbe ormai essere risaputo che nelle sedi istituzionali, il nostro ambiente ha la stessa autorevolezza del due di picche, quando si gioca a briscola (e la briscola è a quadri...). Per ipotizzare una qualche modifica dell'attuale "rotta" (di collisione), dovrebbero scendere in campo quegli stessi Gruppi di pressione (vedi "Progetto Apollo") che sono riusciti ad ottenere recentemente e dopo anni di insistente lavoro, alcune modifiche alle norme del Codice Urbani sull'esportazione di beni culturali. Gruppi che sono riconducibili ad importanti Mercanti dell'Arte. La Numismatica in Italia è un mercato di nicchia, se paragonato a quello dell'arte in generale; non esprime Parlamentari davvero motivati ed interessati a tutelarla; elettoralmente non conta nulla, perché il nostro bacino di voti è insignificante; fra l'altro, noi non siamo "pilotabili", né votiamo "compatti" e ciò è visto, da un potenziale referente politico interessato a perorare la nostra causa, come un elemento di inaffidabilità del consenso. Scontiamo, fra l'altro, il "pregiudizio sociale" (che peraltro ci accomuna ai collezionisti d'arte in generale) di essere visti come degli stravaganti dissipatori di risparmi, che anziché destinarli a finanziare le Banche o lo Stato con l'acquisto di Azioni o BOT, li dilapidiamo inopinatamente nell'acquisizione di monete da collezione, con l'aggravante - per chi raccoglie monete antiche - dell'ulteriore pregiudizio che tali monete vengano sottratte nottetempo dal sottosuolo patrio, con picconi, vanghe e metaldetector, in danno della Collettività. Paradossalmente, se per hobby andassimo allo Stadio e spaccassimo le teste dei tifosi antagonisti, avremmo più possibilità di reperire "padrini" devoti alla nostra causa e solidarietà sociale (le giustificazioni sarebbero quelle che lo facciamo perché abbiamo avuto un'infanzia difficile, perché siamo degli emarginati, perché comunque la colpa è della società, ecc.) mentre invece il nostro tentativo incompreso di studiare la storia e di conservarne (per i posteri, non solo per noi) le testimonianze, viene da molti giudicata una "deviazione" imperdonabile, non meritevole di alcuna compassione. Se a questo aggiungiamo l'attuale contesto sociale obbiettivamente molto problematico e sempre"politicizzato", nel quale non è facile prendere posizione a favore di categorie di cittadini tutto sommato fortunate, che possono ancora permettersi di discettare di arte e di collezionismo, mentre nello stesso momento il Paese deve fare i conti con milioni di persone sotto la soglia di povertà, si comprende agevolmente come la nostra sia purtroppo una "causa persa" in partenza. Credo che per il collezionismo numismatico, ma non solo numismatico, il momento sia davvero molto buio; e non mi riferisco solo al ventilato prelievo fiscale sulle vendite di monete da parte di privati, ma anche alla imminente approvazione della legge, in discussione al Senato e già approvata alla Camera, che inasprirà le pene anche per la semplice detenzione di "Beni Culturali" di ingiustificata provenienza. Nella perdurante mancanza di una chiara nozione (almeno sul piano pratico/poliziesco) di "bene culturale", mi sentirei di dire che qualunque cittadino italiano possa correre il concreto rischio di incappare in una denuncia penale, per avere in casa un pezzo di coccio, una pietra vagamente incisa, una moneta arrugginita trovata dal nonno sulla spiaggia. E questo secondo timore, più del timore "fiscale", potrebbe indurre molti collezionisti già consci di un clima che da anni non è loro favorevole, ad abbandonare definitivamente la numismatica, in favore di altre attività ricreative meno "pericolose" e più socialmente condivise. Come fare a dar loro torto? Saluti rammaricati. M.
    5 punti
  3. Buon giorno a tutti, vi comunico che sul sito della Società Numismatica Italiana sono disponibili a questo link due nuove storiche riviste numismatiche, integralmente digitalizzate e fruibili nel formato PDF. Ringrazio Marco Rinaldi, titolare della "Numismatica MARCO RINALDI (già Oscar Rinaldi & Figlio)" per aver dato l'autorizzazione alla pubblicazione online delle due testate. Il Numismaticao Mantovano (1927-1928) Annuario Numismatico Rinaldi (1946-1950) Matteo
    4 punti
  4. Il fascino di Roma antica non e’ dovuto soltanto ai maestosi avanzi pubblicizzati nelle guide turistiche o illustrati nei tanti libri di argomento storico archeologico , anzi , in contrapposizione , questo fascino recondito risiede maggiormente nei ruderi all’ apparenza quasi insignificanti ma che rappresentano luoghi vissuti da tante generazioni di gente comune , ai quali la storia non ha riservato un ruolo importante tale da essere ricordato . Passeggiando dentro i confini dell’ attuale quartiere di Testaccio a Roma si trovano tratti di antichi ruderi appartenuti un tempo all’ Emporium sul Tevere e agli Horrea Galbana ; l' Emporium era l' antico porto di Roma , sul Tevere , situato approssimativamente a sud dell' Aventino dove un giorno sorgera’ il quartiere di Testaccio , gli Horrea Galbana erano i magazzini presso i quali si conservano i prodotti alimentari provenienti da tutto il mondo romano , destinati all’ Annona del popolo romano . In precedenza gia’ esisteva un vecchio porto fluviale situato all’ altezza del Foro Boario , diventato per vari motivi ormai insufficiente a causa dell’ ampliamento della Citta’ , per questo nel 193 a.C. gli Edili Marco Emilio Lepido e Lucio Emilio Paolo decisero di costruire un nuovo porto in una zona ampia e libera da costruzioni che individuarono a sud del Colle Aventino , sulle sponde del Tevere e in questa occasione fu edificato anche il Porticus Emilia . Presso l’ Emporium venne costruito il punto d' approdo delle merci e delle materie prime : grano , vino , olio , derrate varie e marmi , che arrivavano via mare dal porto di Ostia risalendo il Tevere su chiatte rimorchiate da riva da animali da tiro . L’ antico porto fluviale fu scavato nella seconda meta’ del XIX secolo durante i lavori di arginatura del Tevere e nuovamente nel secolo scorso . Oggi restano alcuni tratti visibili incassati nel muraglione del Lungotevere Testaccio : una banchina lunga circa 500 metri e profonda 90 con gradinate e rampe verso il Tevere , con blocchi di travertino sporgenti , con fori dove ormeggiare le navi . Costruendo il quartiere Testaccio moderno sono riapparsi vari resti di magazzini , gli Horrea Galbana , tra i quali anche la Tomba del console Servio Sulpicio Galba , antenato del futuro Imperatore , post dinastia Giulio Claudia . Gli Horrea Galbana vennero cosi’ chiamati perche’ furono restaurati oltre un secolo dopo dall’ Imperatore Galba , ma erano gia’ noti come Horrea Sulpicia ; infatti la costruzione primitiva risale alla fine del II secolo a.C. ad opera del Console Servio Sulpicio Galba nel 108 a.C. , la cui Tomba fu trovata nelle vicinanze , infine nel I secolo d.C. vennero restaurati dall' Imperatore Galba , in onore del suo antenato e da allora presero nome di Galbana . Questi Horrea erano dei magazzini annonari di Roma situati nei pressi dell' antico porto fluviale dell' Emporium , posti dietro il Porticus Aemilia come testimonia anche la Forma Urbis Settimio Severo . Vari frammenti delle pareti riapparsero durante la costruzione del moderno quartiere Testaccio , in più punti . La costruzione era stata effettuata interamente in opera reticolata di tufo, ed era organizzata attorno a tre grandi cortili rettangolari e porticati , sui quali si aprivano le tabernae , le botteghe dei commercianti . In ordine di foto : ruderi dell’ Emporium sul Tevere , degli Horrea Galbana , della Tomba del Console Galba antenato dell’ omonimo Imperatore e una pianta della zona
    3 punti
  5. Forse è un po' presto per fare l'elenco dei nomi, in più di un mese possono arrivare impegni imprevisti. Fra un paio di settimane però ci mettiamo seriamente con la lista. Mi interessa molto l'opinione di @Betto @And08 perchè è importante che i nuovi collezionisti trovino una sorta di "comitato di accoglienza". Chi più chi meno abbiamo cominciato tutti (magari qualche anno fa) con le tranquille lagune della Repubblica e del Regno, per poi allontanarci nel grande mare delle classiche o delle medievali, per non dire degli abissi delle "magnogreche e greche arcaiche" ( senza offesa @danielealbertiha ha ha). Verona offre, oltre al mercato più grande d'Italia, anche l'occasione per conoscere altri collezionisti e sbirciare monetazioni di cui non si ha la minima conoscenza. Insomma il posto ideale per "farsi un'idea". Speriamo di incontrarci comunque e magari di conoscere qualche nuovo appassionato!
    3 punti
  6. (ANSA) ROMA, 20 OTT - Ritrovato a New York dai carabinieri dei beni culturali (Tpc) tornerà a casa nel Museo delle Navi Romane di Nemi un frammento di mosaico romano che faceva parte del ponte di comando di una delle due navi da cerimonia dell'imperatore Caligola. Lo annuncia il ministro della cultura Franceschini, sottolineando che gli Usa hanno restituito all'Italia anche altri reperti provenienti da scavi clandestini o furti avvenuti nel nostro paese. "Grazie ai carabinieri e agli Usa - dice- Tutti saranno ricollocati nei luoghi di provenienza". In seguito alle indagini fatte dal comando dei Carabinieri dei beni culturali, spiega Franceschini, le autorità americane hanno restituito all'Italia, insieme al prezioso frammento di mosaico della nave di Caligola anche "due vasi a figure rosse del V-IV secolo avanti Cristo, monete, libri antichi e manoscritti". Il frammento di mosaico con serpentino e porfido, risalente al II secolo d.C., era stato rubato nel secondo dopoguerra dal Museo delle Navi Romane.
    3 punti
  7. Capisco il piccolo collezionista che puo' forse solo dire...vediamo come andrà... Ma quando si aspetta per vedere come andrà poi le cose son fatte e cambiarle è praticamente impossibile. In questa fase dibattimentale in cui invece qualche influenza è possibile ancora averla a livello di emendamenti e modifiche varie le varie associazioni di commercianti, NIP, NIA, SNI stanno provando ad attivarsi per fare arrivare una voce e influenzare chi di dovere o si sveglieranno a cose fatte? @bizerba62 @Alberto Varesi @numa numa
    3 punti
  8. Buongiorno Amici, @lukas1984, molto belle e molto rari i tuoi "orgogli".....ora ti mostro il mio ultimo acquisto... Uno spicciolo del popolo, uno dei primi anni di produzione....una conservazione molto rara a reperirsi....quasi quanto la tua Piastra dello stesso anno. @Rex Neap, Pietro che rarita' le devo assegnare? Saluti a tutti e alla prossima "bella".
    3 punti
  9. ....meglio una bella busta nera in qualche museo.
    2 punti
  10. Premetto che sul testo del disegno di legge ci ho capito poco o niente. Tanto basta tuttavia per parlare di follia, di pressapochismo di una classe dirigente. Mi sembra anche che il collezionismo sia abbastanza rassegnato; effettivamente è una brutta passione verso la ricerca, verso lo studio , un po' irrazionale; può ben cessare, non facendo parte dei bisogni primari. Il collezionista non è un operatore professionale (almeno su questo non dovrebbero esservi dubbi); non ha neanche lo scopo di un reddito occasionale. Quando acquisto azioni, obbligazioni, BOT dico agli amici che ho fatto un investimento (e gli utili da investimento sono facilmente tassabili, come le perdite sono detraibili) . Anche se compro lingotti d'oro "nel gergo" dico che ho fatto un investimento in oro. Chi acquista una moneta o una medaglia per collezione può mostrarla, per illustrarla con le sue conoscenze; ma non fa un investimento, non dirà mai di avere fatto un investimento; coltiva una passione. Se fa collezione, avrà un pezzo importante, ma a fianco di esso tanti esemplari di basso e minimo costo. Allora non vi sono problemi per la tassazione de gli utili degli investimenti (che sono ragionevolmente oggetto di amministrazione); è assurdo spingersi al di fuori di questa area. Per acquisti e rivendite di immobili (si tratta di cifre importanti e formalizzate nei contratti), vale la norma che la plusvalenza è tassabile solo per operazioni "speculative" e si presumono tali per i privati se il tempo trascorso tra acquisto e vendita è inferiore ai cinque anni. Ma la ratio della norma sulla tassazione dei redditi o delle plusvalenze sulle collezioni mi sembra tanto più assurda perchè nell'ultimo decennio certamente i collezionisti non hanno guadagnato e, vendendo, non recuperano oggi i costi sostenuti. O meglio, come tante volte gli amici hanno scritto, c'è una numismatica con i pezzi di grande rarità e valore che possono essere aumentati e quella più comune , per diletto, che ha ovviamente risentito della crisi economica. Per la filatelia, meglio non parlare.......... Si vuole così tassare retroattivamente non un guadagno, ma una mancanza di documentazione per acquisti datati. Ora per pezzi di valore a 4 zeri, può anche essere logico tenere una amministrazione, ma se uno acquista qualche moneta da 100/300 euro ciascuna al mese, se fa qualche scambio quando trova conservazioni migliori, mi sembra follia che debba pensare più che alla soddisfazione per l'acquisto o per la ermuta, ai fogli che dovrà portare al commercialista. Ma, come ho detto, le monete non sono pane; se ne può ben fare a meno.
    2 punti
  11. Sono tutt'altro che fanatico delle alte conservazioni, ma una moneta in questo stato non la prenderei in considerazione per la mia collezione, non mi darebbe alcuna soddisfazione anche se molto rara.
    2 punti
  12. Fantastico! Retroattivo! E poi si domandano xchè anche i privati che vendono lo vogliono fare in nero!!! Pagate pagate con la carta di credito, così magari tra 20 anni metteranno una nuova tassa sui caffè, retroattiva di 20 anni...
    2 punti
  13. Ecco alcune foto con luce diversa del mio esemplare acquistato da @Monetaio
    2 punti
  14. Sono convinto che se venisse finalmente inventariato e reso disponibile alla visione di tutti i chili di bronzo coniato presenti nelle varie cantine museali, si cambierebbe la mentalità .... skuby
    2 punti
  15. piastra 1789 e piastra 1788 gigli rovesci dalla non facile reperibilità...ecco il mio orgoglio
    2 punti
  16. Ciao a tutti. Raccolgo volentieri l'invito di Bruno @cembruno5500in altra discussione, nel postare questa moneta tanto ricercata in conservazione "perfetta" (notate il virgolettato ) Vi premetto che sto preparando a tal riguardo qualcosa di molto interessante, ma richiederà ulteriore tempo per il completamento. Vi terrò aggiornati al riguardo... Moneta veramente molto molto difficile da fotografare, particolarmente per la brillantezza davvero accecante. A tal riguardo c'è da dire che una foto, di per se, non riesce comunque ad eguagliare la visione diretta di una moneta. La prima cosa che infatti viene "tagliata via", è, la reale brillantezza del metallo, che in foto risalta di meno in rapporto alla misura in cui si cerca di controllare eventuali sovraesposizioni e/o (peggio ancora) bruciature di luce. Ho fatto del mio meglio, consapevole non solo "dell'impresa", ma anche che le soggettività di valutazione fotografica di ognuno potrebbe dar via ad eventuali fraintendimenti... Spero di dare il via ad una discussione interessante non solo su questa tipologia monetale, ma, per estensione, anche ad un argomento collaterale che potremmo farci rientrare: Trovare il FdC di questa moneta è veramente così difficile, oppure è solo una conseguenza del proliferare del fdc "commerciale"? (non mi trovo d'accordo con questa distinzione così come non mi trovo d'accordo con l'uso, molte volte inappropriato dell'eccezionale). Mi rendo conto di aver aperto una discussione con una tematica particolare, forse di non facile "lettura"... Ci provo... sperando di non suscitare qualche disappunto... Intanto vi allego la foto del 2 lire 1911 Cinquantenario cui alludeva Bruno nel post di questa discussione (è la moneta non patinata che sembra in bianco e nero) Vi allego anche la foto di un esemplare patinato, qualitativamente oltre la media, ma se fate caso, non dello stesso livello del precedente sopra specificato. L'intento è quello di portare delle comparazioni (spero valide, visto lo scatto fatto dallo stesso "manico" ed alla stessa risoluzione video), cui potrete (preferibilmente) fare riferimento, nell'esplicare le vostre impressioni. Graditissimi pareri ed opinioni e tutto quello che vorrete considerare riguardo alle tematiche specificate prima. Nello specifico chiamo anche @tonycamp1978, utente che per questa tipologia ha una mania (quasi ) peggio della mia Un saluto a tutti, Fabrizio
    1 punto
  17. 1787 Amici volevo sapere cosa ne pensate e che grado di conservazione le vogliamo attribuire?
    1 punto
  18. Buongiorno, dopo che vi siete fatti gli occhi con il medaglione di Gordiano III, ritorno su un tema proposto alcuni giorni fa ovvero quello dei cosiddetti “catorci”, termine che aborro se riferito agli adorati dischetti metallici oggetto dei nostri desideri, quale sia il loro stato di conservazione, in considerazione della Storia che essi racchiudono. L’esemplare che vi presento è il seguente: Bronzo, 18 mm di diametro, 2,4 g . In mano si distingue qualche carattere sfumato della legenda (ore 1-5). La superficie è in parte coperta da concrezioni. Vi pare degno di insignirlo del titolo suddetto? Ciao Illyricum
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  19. DE GREGE EPICURI Io in questo caso non condivido il disgusto dell'amico Illyricum per il termine "catorcio", che mi pare molto chiaro ed espressivo. Sapete tutti che ho sempre avuto grande interesse per monete molto malconce, purchè interessanti e in qualche modo identificabili; e non condivido affatto il parere di chi sconsiglia tali acquisti. Ciò non toglie che: un catorcio è un catorcio, non ci son santi! Rifiutare questo termine è un po' cadere nel politicamente corretto, che già imperversa in altri campi. Nessuno vuole insultare una moneta lisa e la sua storia; però è bene dire le cose come stanno. Devo anche aggiungere che, quando in "identificazioni" vengono postati dei tondelli del tutto illeggibili (o quasi), avverto una certa insofferenza e passo alla discussione successiva. Vedo ora il rovescio postato da Illyricum: tanto di cappello, interessantissima moneta!
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  20. Ciao @lukas1984 Che dire conservazione rara per il tipo e bello il colore dell'argento...i capelli e il mascherone al dritto sono impressionanti, per me spl/qspl...la moneta ha circolato poco, il resto sono difetti di conio che non influenzano la conservazione della moneta. Ciau!
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  21. Bellissimo grano @Rocco68 anzi più che bellissimo...l'avevo adocchiato pure io...ma non posso offrire ovunque...sono contento che sia finito nella tua stupenda collezione. Come scrivi non se ne vedono molti in questa conservazione, che a giudicare dalle immagini arriva tranquillamente oltre il bb+... Domani, forse, una new entry la posto pure io Ciau!
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  22. Infatti questa norma avrebbe un senso se venisse introdotta una soglia (che in alcuni articoli è indicata in 10.000) e se fosse da oggi in avanti.
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  23. attento che ti sta arrivando un'onda alle spalle.
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  24. Al n. 3 potete osservare l'ubicazione dell'Arsenale. Fonte:"Pianta della citta di Napoli come esiste nel presenta anno 1790" di Giovanni Antonio Rizzi-Zannoni.
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  25. Altro esempio: https://www.sixbid.com/browse.html?auction=4131&category=109227&lot=3382950 Moneta non ottimamente conservata, ma di grande rarità. Eppure, risulta invenduta a 2.000 Euro. Ultimo esempio: https://www.sixbid.com/browse.html?auction=4131&category=109227&lot=3382979 Moneta ufficialmente invenduta. Eppure, ieri, ho seguito l'ultima parte della vendita e questa era proposta come partenza a 28.000 (ventottomila!). Poi, casualmente, risulta invenduta. Da qui, penso che ci fossero chiaramente dei prezzi di riserva mooolto più elevati delle stime. Da qui, se la mia ipotesi è giusta, si spiegherebbero questi (altrimenti inspiegabili) invenduti. Che ne pensate?
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  26. @tonycamp1978 davvero un grandissimo esemplare, sei andato più che bene [emoji4]....complimenti.
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  27. A questo punto piuttosto che fare il collezionista a qualcuno potrebbe convenire maggiormente aprirsi una partita IVA e se non si superano i 30.000 euro di guadagno annuale lavorare con il regime dei minimi al 5% ? Concordo anch'io con il pensiero che questa nuova proposta abbia molti punti deboli e facilmente raggirabili. Vedo favorite esportazioni, mercato nero e danneggiato chi in questo settore ci lavora onestamente perché avrà meno clienti, meno introiti e verserà di meno. Si rischia di uccidere un intero settore con una tassazione così importante.
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  28. Ricordiamo il calendario di dove sara' possibile ritirare la copia cartacea del Gazzettino 2 : 1) ogni domenica mattina al mercato del Cordusio 2) domani per chi sarà presente a Bergamo al Congresso Nazionale dei Circoli Numismatici 3) il 25 novembre sabato al pranzo lamonetiano del Convegno di Verona 4) al Crippa Workshop domenica 3 dicembre a Milano Non si possono escludere altre occasioni o appuntamenti ulteriori, ritengo che comunque prima di Natale verrà messo in digitale su Lamoneta e su Academia.edu nella pagina a noi dedicata per tutti.
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  29. e lasciargli un metro di spazio verde anche dall'altro lato era chiedere troppo ? come dici una delle due sole tombe conosciute trattata come una panchina.
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  30. Dal mio punto di vista assolutamente no, tenuto conto dell'eccellente conservazione.
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  31. Risalendo nella legge si arriva a stabilire che sia la "vera" interpretazione di questa dicitura "i) i redditi derivanti da attivita' commerciali non esercitate abitualmente;". Da qui la retroattivita' visto che in realta' quella legge gia' c'era. Quindi se vendo una moneta o comunque un oggetto da collezionismo ricado in questa tipologia. Ma mi sfugge il perche' se vendo una bicicletta usata no... Insomma mi sembra un po' deboluccia la cosa.
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  32. Aprire le custodie delle divisionali porta ad avere per le mani delle monete FDC (o PROOF), ma significa privarle delle custodie originali che ne garantiscono la "non circolazione" e che, comunque, alcuni privilegiano nella ricerca. Detto questo, visto l'attuale valore al ribasso, la perdita della confezione a vantaggio della manipolazione non rappresenta una grossa perdita. In futuro, in caso di un ritorno all'apprezzamento per questa monetazione, potrebbe rivelarsi un errore. Come conservare le monete? Fondamentale è il tipo di aria in cui si trovano. Atmosfera umida e/o inquinata interagisce col metallo della moneta. La plastica può preservarle da pericolose ossidazioni, ma d'altro canto può apportarne anch'essa per gli stabilizzanti contenuti nel polietilene o nel propilene, senza contare che le tasche (o le buste) non sono a tenuta stagna. Il sottovuoto preserva la moneta, ma impedisce - per chi l'apprezza - la formazione della patina (che è una ossidazione anch'essa). Non esiste, quindi, un metodo sicuro e definitivo per conservare i nostri tondelli. L'ideale sarebbe un ambiente dove l'aria è pulita (quella di città è controndicata), asciutta, lontana da fonti di calore e dai raggi solari (che possono - entrambi - accelerare le ossidazioni) ed un frequente controllo delle monete onde intervenire in caso di un principio di ossidazione non desiderata. La fortuna fa il resto...
    1 punto
  33. Gli aurei ormai hanno un mercato particolare che ha escluso il collezionista medio. Personalmente, penso che per un collezionista medio spendere 2000 euro + diritti per un aureo in quelle condizioni non sia un buon investimento come, penso anche il contrario che uno pieno di soldi un aureo così non lo guarda neanche e il risultato purtroppo per i proprietari di queste monete, è quello che si è già visto in qualche asta passata.
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  34. Complimenti, ottima piastra! Di solito il diritto è molto "debole" i capelli non sono quasi mai cosi visibili, quindi per me qSPL. Saluti e buona giornata Silver
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  35. Ciao @Liamred00! In merito alle banconote da 10€ della Grecia (parliamo di valore solo in FDS), la Y004 è la più quotata 32€, mentre la Y009 è quotata 20€.
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  36. I segni sono da spazzolatura sulla lastra, difatti se vedi non ce n'è uno che sia uno che prosegue sul rilievo.
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  37. Visto che stiamo sulla stessa barca ci si può beccare e bere qualcosa. Ovviamente pure con gli altri,così mi faccio dare pure due dritte!
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  38. Entrata in collezione!! la cercavo da 2.5 anni!!!
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  39. Addirittura!! Ma no dai, io non credo..È che sai...dopo qualche anno vatti tu a ricordare se in quella scatolina di plastica c'erano 7 o 8 medaglioni...aspetta no, mi pare fossero 6...anzi no, ora che ricontrollo sul foglietto di carta nella scatola leggo "7 med." ma guardando meglio in realtà 2 eran dei grossi sesterzi di Traiano poco riconoscibili...[emoji12] [emoji12] [emoji28]
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  40. Oddio...tra " tutto" e " quasi niente", c'è una bella distanza...magari si potrebbe cominciare almeno con il censire e magari pubblicare, quello che sta nei citati " sacchi di monete( non solo di bronzo)....cosa che è ancora ben al di là dall'essere fatta se non per la parte dove ci hanno messo " le mani" ( in solido o con i soldi) i privati e poco altro materiale censito e pubblicato dagli addetti ai lavori.... I medaglioni sono effettivamente un'altra categoria, ma lo sono anche tante altre monete che ancora attendono di riveder le stelle, e con loro collezioni e tanto altro che avrebbero un impatto storico e culturale ben più grande del solito medaglione decontestualizzato di cui si sa tutto e che non apporta niente di nuovo alla conoscenza numismatica...mi pare che qui si faccia un po' di confusione tra il valore economico ( che colpisce il nostro immaginario) e quello storico culturale...
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  41. appena arrivato il 2€ PROOF San Pietro e San Paolo (prima PROOF vaticana ) davvero un piccolo capolavoro, stupenda!
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  42. Recente acquisto per migliorare la conservazione in collezione ! Cavallotto Carlo II
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  43. Dear all, I would like to write because I am the cataloger of 51 Gallery's auction. I apologize but I don't speak Italian and don't often read the forum (whose members and comments are however of high quality). I will try to be more present in the future ;-) Concerning this coin, I would like to make some clarifications: The photo (like all those of 51 Gallery) was taken by Lübke & Wiedemann in Stuttgart. This is undoubtedly the Rizzo and Franke-Hirmer's coin. Regarding the provenance, I had heard from Michel Bendenoun, who sold this coin in 1985 (I have worked in the past at Tradart), the "story" that the Leu 1982's auction came (all or part) from Dr. Athos Moretti. This "story" was "transmitted" by several other sources (e.g. Triton 2014 - 17 - lot 418). 51 Gallery has recently received an email stating that this was apparently not the case. Wishing to be as exact as possible, I therefore removed this provenance and inquired. As far as I know, this coin would come in fact from the Max Hirmer collection (who died the year before). Best regards, JB
    1 punto
  44. Ne esistono diverse varianti per cui non è detto che al tempo dell'estensione del CNI fossero tutte censite. Al numero 2 trovi la variante con due anelli. Nel tuo esemplare non riesco a leggere bene ma mi pare che nella legenda del verso ci sia solo l'anello all'inizio della legenda....la classificherei come una possibile variante del n°2 del CNI ciao Mario
    1 punto
  45. Buona sera, volevo mostrarvi questa moneta... mi sembra in buona conservazione "le foto un po meno, a voi i giudizi... grazie.
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  46. Qui bisogna fare un pò di ordine e ricostruire la storia di questo bellissimo didramma agrigentino. Per fortuna ho tutti i cataloghi e riferimenti e quindi partiamo da dati oggettivi. 1) la prima notizia compare in Rizzo, che la riporta alla tav. III, 2, anche se l'immagine è stata ricavata da un modesto calco in gesso. Non viene riportato il peso, ma la sicura appartenenza alla collezione di Agostino Pennisi Statella (1890-1963), alla terza generazione dei grandi collezionisti baroni Pennisi di Fioristella. La collezione Pennisi iniziò ad essere dispersa già prima della seconda guerra mondiale, con relativamente pochi pezzi, che aumentarono non poco nel dopoguerra. Solo un nucleo, costituito da importanti nominali in argento, sopravvisse alla morte del figlio Orazio e venduto dai suoi eredi nel 1988 alla Regione Sicilia e depositato nel medagliere di Siracusa. Fu dispersa anche la grossa collezione di bronzi sicelioti, che fu acquistata per buona parte da Vincenzo Cammarata e credo confluita almeno in parte nella sua grandissima collezione che credo sia ancora sotto sequestro e depositata presso la Soprintendenza. Questo didramma fu venduto privatamente da Pennisi intorno agli anni '50 ed entrò in una importante collezione straniera, di un certo RR, che non sono riuscito a identificare. 2) Ricompare nel 1964 nel bellissimo volume di Franke-Hirmer, Die Griechische Munze, al n. 65 Non è ancora riportato il peso, ma solo l'appartenenza alla collezione RR. Questo collezionista poi lo ha messo in asta nel 1982 presso la Bank Leu di Zurigo. 3) Bank Leu 30, del 28 aprile 1982, n. 23, dove è stato aggiudicato alla bella cifra di CHF 47,000. Viene citata la provenienza dalla collezione Pennisi e specifica che è la stessa moneta riportata su Franke-Hirmer. Per la prima volta viene riportato il peso, 8,64 g. La moneta apparentemente viene ceduta a un collezionista o piuttosto a un commerciante americano, che a sua volta l'ha messo in vendita tre anni dopo, nel 1985, a New York presso la The Numismatiuc Auction Ltd (TNA), di Mrs. Dany Bendenoun, del gruppo di Tradart. 4) The Numismatic Auction Ltd. Ancient Coins, 3, 1.xii.1985, n. 19, dove è stato aggiudicato a ben 52.250 dollari Il peso è sempre 8,64 g. No so chi l'ha preso, ma dopo oltre 30 anni ricompare quest'anno presso 51 Gallery, che è una casa di aste belga, specializzata in antiquariato e non solo in monete. Si tratta di un canale piuttosto sofisticato e usato quasi solo da collezionisti e commercianti di un alto livello. E' una casa di aste che non si ritrova nei database CoinArchives e in Acsearch, forse per una sorta di snobismo e per mantenere un profilo piuttosto esclusivo. 5) 51Gallery, 19.x.2017, n. 24 Il peso è sempre LO STESSO, questa volta alla terza cifra decimale, 8,643 g. Da quello che si può vedere dalle foto, anche considerando le diverse condizioni di ripresa fotografica, e per avere sempre lo stesso peso, almeno dal 1982, personalmente sono molto fiducioso che si tratta sempre della stessa moneta, anche se si può avere la certezza assoluta solo dopo un esame diretto. Mi lascia assai perplesso la teoria di un perfetto duplicato, che mi sembra assai azzardata, non comprendendo la tecnologia per riprodurre in maniera esatta finanche le ossidazioni (le macchie più scure, che convengo possono essere dovute ai solfuri, anche se l'ultima parola può essere offerta solo da un esame chimico). Poi non dimentichiamo che esiste comunque da qualche parte almeno l'originale e sarebbe assai imbarazzante che salti fuori. Per me è fantascienza e non sbaglia chi parla di paranoia.... Non ho tempo per fare un accurato censimento degli esemplari usciti con la stessa coppia di coni. Uno è quello di ANS SNG 1001 (g. 8,51), di conservazione però molto scadente:
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  47. Il problema delle foto in una mostra che contiene materiale di più enti prestatori dipende strettamente dalle norme di copyright con le quali quegli stessi enti regolamentano la riproduzione di immagini degli oggetti a loro afferenti. Alcuni enti, per esempio, chiedono espressamente che le riproduzioni fotografiche vengano realizzate in maniera esclusiva sotto il diretto controllo del personale tecnico della stessa istituzione. Altre istituzioni consentono invece che lo scatto possa essere prodotto da terzi. Inoltre, generalmente nessuna immagine fotografica può essere pubblicata o comunque riprodotta con qualsiasi mezzo senza una concessione scritta rilasciata dalla Soprintendenza di competenza ( e basta vedere le didascalie o le filigrane che accompagnano le immagini di monete di enti pubblici che si trovano su questo stesso forum, per capire come questa norma sia qui conosciuta e recepita). A meno che non ci sia un esplicito consenso in questo senso da parte di tutti gli enti prestatori, la direzione del museo (il funzionario del piano di sopra) nel quale si svolga una mostra con oggetti non "proprii" non può quindi acconsentire alla riproduzione fotografica del materiale prestatogli. Se l'addetto alla mostra di Pavia avesse chiuso un occhio e avesse acconsentito alle riprese fotografiche, avrebbe probabilmente commesso se non un vero e proprio illecito quanto meno un atto di leggerezza, passibile di denuncia da parte dell'istituto concedente il/i pezzo/i fotografato/i. Pertanto, non mi sembra che per aver fatto rispettare una consegna che, immagino, sia stata tassativa, il custode della mostra abbia fatto perdere la faccia a Pavia, anzi tutt'altro. Poi uno è libero di pensare ciò che vuole e di esprimersi come vuole. Saluti
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  48. Comunque, tornando alla domanda di Cliff che ha introdotto il 3d "Cosa ne pensate dunque di questa operazione? E' una operazione di valorizzazione della moneta secondo voi? La moneta esteticamente (e alla fine anche il relativo valore di mercato) ne ha guadagnato? " Per me direi assolutamente di sì, oltre a quanto già ampiamente evidenziato, l'acconciatura dei capelli si giova di una ritrovata frangia, alcune antiestetiche doppie battiture sono scomparse... ...alcune lettere, come già detto (TRP) sono ora delicatamente sfinate con eleganti punte a coda di rondine... Alcuni profondi graffi nei campi colmati... La G di AVG ha visto un allungamento della stanghetta (forse è per queste ricrescite che la moneta ora pesa un po' di più di quella "originale" pur avendo subìto solo interventi di "rimozione") Esteticamente la moneta 2.0 è migliorata, è più apprezzabile e il valore ne sarà di conseguenza aumentato. Vorrei ringraziare il Sig A.P. responsabile sia del dipartimento di numismatica sia di quello di archeologia di Bert. (sotto foto di questo dal sito Bertolami/Chi siamo/Team) per la sua netta e chiara risposta. In sintesi mi domandassero: "Compreresti un'auto usata da quest'uomo?" io risponderei assolutamente di sì! A.P.
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  49. Buongiorno @Bassi22, sì, si tratta della riproduzione del grosso che Bazzini (cioè me),Ottenio 2002 hanno attribuito a Vittoria. Tengo a precisare ulteriormente che comunque l’attribuzione non è unanime. Le ragioni che nell’articolo citato hanno portato a indicare in questa zecca il centro di emissione di queste monete a mio parere restano valide. Non ci vedo nessun nuovo motivo né per attribuirle a Tortona, come qualcuno - per la verità mi sembra un po' troppo sbrigativamente - ha tentato di fare, né mi paiono più convincenti le ragioni per assegnare a Vittoria i denari scodellati con la dedica a san Vittore. Comunque resta il fatto che l’attribuzione non è certa. Come lei ha potuto vedere alcuni studiosi sono poi propensi a ritenerla battuta in una zecca dell’Italia Meridionale. Delle riproduzioni, delle quali allego l’immagine dell’esemplare da lei segnalato per fare in modo che in futuro si possa fare il confronto (allego anche la foto di una moneta originale), sono noti anche i conii (immagine qui sotto) e sono stati pubblicati da Alberto Campana alcuni anni fa, sul n. 52 (luglio/agosto 2010), pp. 41-42 della rivista Monete Antiche. Un caro saluto, Marco
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  50. Spero di farvi cosa gradita postando l'immagine di un'incisione del '600 che illustra la reggia di Napoli e il "Largo di Palazzo" (attuale piazza del Plebiscito), da notare la fontana dinanzi la reggia, la stessa che verrà poi spostata in via Medina. La parte indicata dalla freccia è l'arsenale oggetto della discussione.
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