Classifica
Contenuti più popolari
Elenco dei contenuti che hanno ricevuto i maggiori apprezzamenti il 11/07/17 in Risposte
-
Non é in rame! E arruginisce pure. Semmai venisse il dubbio del perchè non é poi stata emessa...4 punti
-
Segnalo l'uscita del n. 333 di Panorama Numismatico Curiosità numismatiche – Pag. 3 Raffaele Iula, Antoniniano unico di Bonoso, apparso e scomparso – Pag. 7 Guglielmo Cassanelli, Michele Chimienti, Giovanni B. Vigna, La monetazione di Pio VII per Bologna. Un ripristino tormentato – Seconda parte – Pag. 11 Alessio Varisco, La croce leonina della Custodia Terrae Sanctae – Pag. 29 Maurizio Carsetti, Cinque piccoli indiani – Pag. 37 Recensioni – Pag. 48 Notizie dal mondo numismatico – Pag. 52 Numismatica 2017 – Pag. 61 Mostre e Convegni – Pag. 62 Aste in agenda – Pag. 633 punti
-
Ottone III: D/ + H TERCIUS CE R/ + IMPERATOR Le immagini vanno ruotate e la leggibilità non è il massimo, è comprensibilissimo che tu abbia avuto qualche difficoltà a darle una giusta classificazione Antonio3 punti
-
Ciao. Sul punto 1. Opera una "presunzione" di culturalità, che peraltro non è assoluta ma può essere vinta laddove, ad esempio, la Soprintendenza non avvii il procedimento che porta alla dichiarazione di culturalità e ciò in quanto, evidentemente, il bene non riveste le caratteristiche per rientrare nel novero dei "beni culturali" secondo la definizione dell'art. 10 del Codice Urbani. Sul punto 2. Se, in sede processuale, si preferisce "patteggiare" e non invece andare al dibattimento per dimostrare che quei beni che si volevano esportare non sono definibili "beni culturali" secondo l'art. 10 del Codice Urbani, allora si può essere puniti anche laddove quei beni non fossero poi dichiarati beni culturali. In queso caso l'imputato ha preferito "prendersi il sicuro" e ottenere uno sconto di pena, piuttosto che rischiare una condanna in dibattimento. Evidentemente tale scelta difensiva sarà dipesa dalla tipologia (e dalla provenienza?) dei beni che si volevano esportare. Sul punto 3. Premesso che la legge punisce l'esportazione di beni culturali (e non l'esportazione di un qualunque bene), l'aver "patteggiato" non significa affatto ed automaticamente che quei beni fossero o divengano "beni culturali"; tuttalpiù potrebbe esserne ...un indicatore, dal momento che se non fossero stati "beni culturali" sarebbe stato (in astratto) preferibile, sul piano difensivo, celebrare il processo per dimostrarne la non culturalità e quindi puntare ad un'assoluzione. Dipende però di quali beni si trattava, delle esigenze dell'imputato, delle valutazioni difensive del caso concreto, ecc. Tutte cose che non possiamo valutare a fondo perché non conosciamo gli atti. Il passaggio in giudicato della sentenza di "patteggiamento" non comporta affatto che quei beni vengano automaticamente considerati "beni culturali", poiché tale definizione è attribuita ai beni (in questo caso libri) solo dalla dichiarazione di culturalità di cui all'art. 13 del Codice Urbani ed all'esito di un procedimento amministrativo (e non all'esito di un procedimento giudiziario). Il Giudice non ha il potere di qualificare un bene come "bene culturale" e il bene non diviene "culturale" a seguito di una sentenza Quindi potrebbe essere benissimo che quei beni confiscati non siano (e non saranno mai) dichiarati "beni culturali". Saluti. Michele3 punti
-
Buongiorno, fino al 1917, circolavano la lira e le due lire d'argento. Poi a causa della guerra furono ritirate e sostituite dai biglietti " buoni di cassa" da 1 e 2 lire. Poi nel 1926 furono coniate le 5 e 10 lire d'argento, via via ritirate dalla circolazione a partire dal 1935 in poi fino a tutto il periodo bellico. Le 5 e 10 lire Impero, furono un atto puramente celebrativo, per la proclamazione dell'Impero non certo per la circolazione, affidata ai "biglietti di Stato". Riguardo la altre, 20 lire Cappellone e Littore, anche loro furono coniazioni celebrative . Gli scudi da 5 lire 1911 e 1914 non circolavano proprio. Non dobbiamo dimenticare che circolava molta moneta "cartacea". saluti Carboneri_-_Circolazione_Monetaria.pdf3 punti
-
Ciao @odjob non ti nego che mi piacerebbe mettere in collezione oltre al 3 grana dell'altro tipo anche il 12 carlini o del 9 o del 10...ma non proseguirei oltre con la monetazione decimale, mi fermerei lì...questo almeno lo penso oggi...probabilmente tra qualche anno quando e se avrò trovato il 3 grana giusto e il 12 carlini giusto potrei cambiare idea... In genere per offrire la moneta mi deve piacere e molto, ci son periodi di stallo e periodi come questo in cui mi sto innamorando un po' troppo spesso povero portafoglio... In passato un 12 carlini pazzesco l'avevo trovato, avevo pure offerto e parecchio, davvero troppo per le mie tasche ma non è bastato...ti/vi mostro la moneta... io resto sempre senza parole quando la rivedo....E questa ti fa venire voglia di averlo un 12 carlini in collezione anche se non collezioni Gioacchino2 punti
-
Buonasera a tutti,proseguendo nel mio intento di integrare I dati raccolti visitando la mostra sui longobardi a Pavia, con visite sui luoghi di provenienza di parte dei materiali esposti,dopo Cuneo,mi sono recato a Pagazzano B.G. per visitare il M.A.G.O.( museo archeologico delle grandi opere),sede deputata ad accogliere I reperti della necropoli di Fara Olivana,rinvenuti durante I lavori della BreBeMi. Gia' il tragitto percorso per arrivarci si e' rivelato costellato di toponimi celtici (con desinenza in ate o ago ) e longobardi ( con desinenza in engo ),la meta,Pagazzano, esibiva un toponimo che molto probabilmente rimanda ai pagani intesi come cattolici non ortodossi quindi ariani,I longobardi appunto,per non parlare di Fara Olivana un nome che e' tutto un peogramma. La sede del museo e' il castello visconteo ,maniero splendidamente conservato e da poco restaurato,che offre diverse opzioni di visita ,non solo archeologica,ma anche storica o legata alla civilta' contadina. La sezione archeologica non e' ricchissima ma sicuramente vale la pena visitarla,si comincia con alcuni reperti dell'eta del bronzo, ceramiche e spilloni,degna di nota e' una situla in bronzo decorata a sbalzo con teorie di personaggi maschili,esempio piu' occidentale di manufatti tipici della cultura venetica delle situle attestata sprattutto ad Este. Si prosegue nella sala dell'eta'del ferro con ceramiche galliche ,fibule , vaghi di collana in vetro e piccoli oggetti in bronzo della facies di Golasecca,dal territorio circostante viene anche una tomba gallica nel cui corredo erano presenti,tra l'altro,due dramme padane e tre "dioboli",cosi erano definiti nella didascalia della vetrina, che a me sono sembrati tre "normali"oboli ,rari ma comunque oboli,niente a che vedere con I fantomatici dioboli celtici. Si continua con la romanizzazione ,assi repubblicani,bronzetti,ceramica a vernice nera,sigillata gallica e un bel poculum della bottega Aco. Finalmente la sala successiva e' quella dei reperti longobardi:si tratta di una decina di corredi disposti in ordine cronologico,tutti di notevole livello,comprendenti cinture multiple con ageminature splendidamente conservate e restaurate con perizia,oppure croci auree quasi tutte con decorazione a stampo,corredi femminili ecc. Purtoppo quasi tutte le armi erano state portate in laboratorio per stabilizzarne l'ossidazione ferrosa. Veramente eccezionale un corredo femminile da Caravaggio (se non ricordo male ),con al suo interno una fibula rettangolare in bronzo con decorazione a smalti e granati rosso sangue,una cosa mai vista,solo quella valeva la visita al museo!. Qualche considerazione:purtroppo le visite si possono effettuare solo in gruppi accompagnati da una guida quindi si rischia di perdere anche mezz'ora per aspettare il turno del proprio gruppo,qualche imprecisione sia nelle didascalie sia nelle spiegazioni delle guide,la mancanza di un bookshop mi e' un po' dispiaciuto ma considerando la relativa attualita' delle scoperte si puo' perdonare,purtroppo non e' consentito effettuare foto e non avendo voglia di piantare grane mi sono attenuto alle loro disposizioni. Concludendo si puo' affermare che il M.A.G.O. e' una bella realta' espositiva,sicuramente puo' ancora migliorare sia in quantita' sia in qualita',avendo,solo per la parte altomedievale, un bacino di piu' di centoventi tombe. Naturalmente attendiamo al piu' presto le pubblicazioni degli studiosi che si stanno occupando della necropoli di Fara Olivana. Saluti. Adelchi.2 punti
-
Ho fatto un po' di ricerca e questa raccolta di informazioni trovate mi sembra la migliore conclusione. Fino all’XI secolo nelle storie su san Giorgio non c’era alcun riferimento all’uccisione di un drago, il santo era venerato semplicemente come soldato-martire che aveva convertito i popoli infedeli. Per questo fino ad allora l’immagine tradizionale che lo rappresentava era di un cavaliere intento a trafiggere un uomo, simbolo del persecutore pagano e dell’eresia. La più antica rappresentazione di san Giorgio risale alla prima metà del X secolo e si trova in Armenia, nella chiesa della Santa Croce eretta sull’isola Akdamar. Qui un bassorilievo mostra tre santi a cavallo, e tra questi c’è anche Giorgio, raffigurato mentre trafigge con la sua lancia non un drago, bensì una figura antopomorfa. Gli altri due cavalieri sono san Sergio che uccide un animale feroce (al centro), e san Teodoro alle prese – lui sì – con un drago. Nella cattedrale di Nikortsminda (inizio XI secolo) in Georgia, la scena si ripete: Teodoro neutralizza un drago-serpente, mentre Giorgio colpisce una figura umana. La credenza che anche Giorgio avesse fronteggiato un mostro prese corpo in Oriente. Negli affreschi e nei rilievi orientali infatti il santo era sempre affiancato da Teodoro, in lotta con il (suo) drago: una prossimità che a un certo punto indusse gli artisti a far convergere verso il mostro entrambi i santi, fino a che Giorgio non “assorbì” del tutto il tema figurativo del drago. La prima testimonianza è in Cappadocia, nella chiesa di Santa Barbara a Soganli (XI secolo). Contemporaneamente, intorno all’immagine di san Giorgio che uccide il drago iniziò a definirsi una storia vera e propria, che si faceva tanto più ricca di particolari quanto più il culto del santo si diffondeva. I primi testi che narrano l’episodio risalgono alla fine dell’XI secolo e contengono già tutti gli elementi che conosciamo: il mostro lacustre, la principessa salvata, l’addomesticamento del drago condotto in città, la conversione del popolo. La storia di san Giorgio e del drago si stava diffondendo, ma avrebbe mantenuto ancora a lungo una dimensione locale, circoscritta alle regioni orientali, se non fosse stato per le Crociate. I cristiani si identificarono facilmente nel santo vittorioso che aveva liberato una terra in mano agli infedeli: come santo protettore dei crociati, nessuno era più adatto di san Giorgio. Ma anche un altro fattore potrebbe aver contribuito al successo del santo tra i soldati pellegrini: la visione, a Bisanzio, di una grande tavola dipinta raffigurante un sovrano che trafigge un drago, schiacciandolo sotto i suoi piedi. L’immagine era posta davanti al vestibolo del Palazzo imperiale e rappresentava l’imperatore Costantino trionfante sulla “tirannia degli empi”, simboleggiata da un drago-serpente. L’iconografia aveva goduto di grande fortuna ed è plausibile che i crociati ne avessero visto un esemplare, poi sovrapposto all’impresa del santo sauroctono. In tempi rapidissimi il culto di san Giorgio si diffuse in tutta Europa, e con esso la rappresentazione del cavaliere che uccide il drago (in Inghilterra la prima immagine è dell’inizio del XII secolo). Mentre in Oriente il mostro aveva un aspetto simile al serpente, la versione esportata dai crociati aumentava di dimensioni e acquistava zampe e ali, trasformandosi nel drago che tutti noi conosciamo. Grazie @dabbene e @teofrasto per avermi spinto con il vostro scritto ad approfondire la storia ed ha imparare cose nuove Armenia, chiesa della Santa Croce, San Teodoro a sinistra, San Sergio al centro, San Giorgio a destra cattedrale di Nikortsminda in Georgia: sulla sinistra Teodoro neutralizza un drago-serpente, mentre a destra Giorgio colpisce una figura umana Cappadocia, chiesa di Santa Barbara a Soganli (XI secolo) San Teodoro e San Giorgio affrontano insieme il drago2 punti
-
Buona serata Chiedi niente ..... ci sono autori che hanno scritto volumi sulla situazione politica-economica (e non solo) che ha favorito e decretato il successo del ducato d'oro, chiamato poi in epoca successiva zecchino. Nel mio lavoro, sebbene non specifico di questo aspetto, perché più incentrato sull'iconografia, qualche accenno l'ho fatto; in ogni caso, sappi, che la "fortuna" del ducato d'oro non è stata dovuta ad un colpo di fulmine, anzi .... i primi anni è stato un vero percorso in salita; i ducati non venivano accettati da tutti, perfino lo Stato della Chiesa, per il pagamento delle decime, voleva i fiorini e quindi nasceva la necessità di dover effettuare il cambio ducato/fiorino con l'aggiunta di spese.... In ogni caso un pozzo di informazioni al riguardo (peraltro abbastanza recente tra gli scritti veneziani) è il libro di A. Stahl, che consiglio. saluti luciano2 punti
-
Buonasera @Zenzero, secondo me ha fatto bene a comprare la moneta, peraltro con millesimo molto più raro rispetto al 1640. Quanto scrive Dabbene poco sopra a mio parere è giustissimo. Il rovescio è estremamente interessante perché sebbene il cavaliere sia sempre stato interpretato come san Giorgio, in effetti ha i tratti somatici del conte Filippo. Inoltre, nessuno si è mai chiesto come mai esso trafigga una figura umana anziché il "più classico" drago. Saluti, Teo2 punti
-
2 punti
-
2 punti
-
Saluti @odjob ,quando Plinio il giovane raccontò della morte dello zio, specifico' anche la data, e lo fece "alla romana" - non [um] kal [endas] sep tembres - nove giorni prima delle calende di settembre, per calende nel calendario romano si intendeva il primo giorno di ogni mese e andando in dietro di nove giorni, contandoli tutti come erano soliti fare all'epoca si arriva effettivamente al 24 agosto. Non esiste più la copia originale della lettera di Plinio il giovane ma solo copie medievali e successive copie delle copie trascritte dagli amanuensi nei monasteri e custodite oggi in alcune importanti biblioteche come quella vaticana dove, al foglio 87 del codice laurenziano mediceo si legge proprio la data del 24 agosto, ma si è recentemente scoperto che, nella biblioteca dei Girolamini a Napoli, all'interno del codice oratorianus risalente al 1501 si legge con grande sorpresa -Kl nove (m)bris - facendo slittare la data al 24 di ottobre, lo stesso Cassio Dione piu' vicino di noi agli eventi parla di eruzione avvenuta in autunno. del ritrovamento della moneta in questione ne sarà felicissimo Alberto Angela che, in tempi non sospetti, arrivò a questa conclusione con un interessantissimo studio pubblicato in un libro, già postato in un altra discussione https://www.lamoneta.it/topic/148562-tito-e-l-eruzione-del-vesuvio/ che credo valga veramente la pena leggere, saluti.2 punti
-
beh credo che fossero autorizzate si dato che alcune hanno tirature considerevoli.... tutt'ora se ne trovano ancora molte FDC in vendita in bustine...cofanetti...ecc ecc... Gia se ti capita di fare un giro al MTM di Monaco ne hanno diverse in vendita , tempo fa mi avevano dato anche un listino2 punti
-
@occhiolungoxxl alla prese con uno strano tondello..... _______ _____________________________ Salve, un mio amico mi ha inviato una foto tramite whatsapp, voleva sapere _____________________________ se era possibile determinare il valore di questa moneta. Vorrei anche sapere, _____________________________ ma questa è solo una mia curiosità, quale sovrano vi è raffigurato? grazie. _______________________________ _______________________________________________________________________________________________ E questa la foto? dovevi postarla per forza? _______________________________________________________________________________________________ Che succede? Le altre volte mi hai chiesto sempre peso e diametro! _______________________________________________________________________________________________ Non li ha chiesti perchè i dati sono conosciuti: 1,65 - 85Kg. 81 anni _______________________________________________________________________________________________ ___ ____________________________ Risale agli anni '30 allora, è già un indizio! Il peso non mi è stato fornito, ____________________________ ma onestamente mi sembra enormemente eccessivo quello che mi indicate ____________________________ per una moneta del diametro di 1,65. _______________________________________________________________________________________________ @occhiolungoxxl quelli sono i dati ponderali di chi è raffigurato! _______________________________________________________________________________________________ Non è un sovrano, almeno credo... ma aspetta altri pareri. _______________________________________________________________________________________________ Credo di non averla in collezione, controllo e vi faccio sapere. _______________________________________________________________________________________________ _________ Mi manca! _______________________________________________________________________________________________ ___ @samantha_coin mi hai chiamato? _______________________________________________________________________________________________ ______ no, volevo dire che non c'e' l'ho in collezione. _______________________________________________________________________________________________ Possiamo comunque attriburgli un valore? _______________________________________________________________________________________________ ________ Nessun valore, fidati _______________________________________________________________________________________________ Nessun valore dici? Vabbè, il mio amico ci resterà male.... _______________________________________________________________________________________________ Non quanto ci siamo rimasti male noi a vedere quell'immagine! _______________________________________________________________________________________________ @occhiolungoxxl hai qualcosa in comune con chi vi è raffigurato _______________________________________________________________________________________________ In comune? con quel sovrano? cosa? _______________________________________________________________________________________________ ____ Siete entrambi dei troll! _______________________________________________________________________________________________ ___________ _______________________________________________________________________________________________2 punti
-
La domanda posta "e' meglio..." la intendo in termini di investimento, perche' ovviamente ognuno e' libero di organizzare la sua collezione in base a quelli che sono i suoi obiettivi... le sue passioni ... le sue possibilita' finanziarie... ecc. Per come intendo io questa domanda opto per la scelta di collezionare monete comuni in altissima conservazione, poiche' ormai cio' che e' definito "raro" nei cataloghi, seguendo la sua tiratura, non lo e' piu' nella realta' del mercato. Il mercato on line ha facilitato la possibilita' di acquistare monete "rare" in modo veloce e pratico.. basta un click. Nel mercato attuale e' raro invece il FDC reale delle varie tipologie monetali... facciamo un esempio... provo a digitare "50 centesimi 1889 definito raro nei cataloghi"... ne escono a dozzina per cui non sto comprando niente di raro e ambito... poi provo a digitare "1 lira 1863 M fdc definita comune" me ne escono poche in vendita... e non proprio fdc.2 punti
-
Ho acquistato dei Luigini da classificare. Alcuni ci sono riuscito ed alcuni no. Vi posto intanto il primo, grazie in anticipo per l'aiuto. Peso 1.89 diametro 21mm1 punto
-
Buona serata, in occasione del Centenario della Rivoluzione di Ottobre 1917-2017 (che cade il 7 novembre), visto che la Russia non ha emesso monete celebrative dell'evento, propongo la serie del 1967 della mia raccolta, dove, però manca il pezzo da 15 kopeks (chi lo possiede, prego di postarlo). Qui le monete da 10 e 20 kopeks (la leggenda del 20 kopeks, dove al rovescio c'è la corazzata "Aurora", al dritto dice "Cinquanta anni di potere sovietico")1 punto
-
Malawi La valuta del Malawi è il Kwacha, nella lingua locale significa "alba", mentre Tambala significa "gallo". La conseguenza poetica è che "cento galli fanno un'alba". 1 Tambala - 19711 punto
-
Si è vero però, quelli leggibili quasi tutti (basta guardare online) presentano la D dritta...quindi come rarità non può essere paragonabile; forse è NC forse R... sarebbe bello vedere se qualche altro appassionato della monetazione ha pezzi con questa particolarità o ne ha qualcuno salvato nell'archivio fotografico. Certamente non è Comune. Quindi l'hai portata a casa come un 3 grana normale? In ogni caso hai aggiunto un bel pezzo in collezione e a mio modesto parere meno comune di quanto riportano i cataloghi. Complimenti ancora1 punto
-
L'unico "manuale" specifico e " ad ampio spettro"che mi viene in mente in questo momento è il Traité de numismatique moderne e contemporaine di A. Engel e R. Sessure, ma è del 1897... Diversi aspetti che @Malikalkamil ha ricordato (punto di vista economico, tipologico, ponderale ecc...) li trova nel manuale di Lucia Travaini Monete e storia nell'Italia medievale, peraltro scritto senza eccessivi tecnicismi. Come dice il titolo, tratta sostanzialmente di problematiche relative alla monetazione medievale, ma secondo me può essere un buon viatico anche per l'età successiva. Volendo, ci sarebbe poi anche l'onnicomprensivo e voluminosissimo Le zecche Italiane fino all'Unità... ? Saluti, Teo1 punto
-
1 punto
-
Io sono per l' FDC, lo pago per tale e poi voi me lo massacrate!!!1 punto
-
Buonasera, Torno a presentarvi l'ultimo acquisto, Un 3 Grana 1810 di Gioacchino Napoleone Murat. Non eccelle in conservazione ....ma la variante mi ha "costretto" a prenderlo. Cosa ne pensate e sopratutto....l'avevate mai vista?1 punto
-
Per la mia collezione, V.E.III, ho scelto la strada che mi porta a cercare le monete se non FDC almeno SPL sia per le comuni che per le rare. Collezionando sia monete che cartamoneta del Re numismatico, ho preferito una collezione piacevole alla vista; costa? Sicuramente. Mi sono rimaste impresse le parole di un noto commerciante: " Il brutto ce l' han tutti, il bello pochi." Credo, almeno io la penso così, che si colleziona per passione e si prova piacere quando si trova il pezzo mancante, ma sotto sotto il pensiero economico è vigile. Nessuno butta i soldi, si spende per passione.... sperando che un domani......... (lascio a voi la risposta).1 punto
-
Ciao @Monetaio Proprio perché i mercati sono sempre in evoluzione, rispondere "cosa è meglio collezionare" (il bello o il raro), non è facile. Oggi va di moda il FDC, ma chissà se fra 100 anni quando cederemo () le nostre collezioni sarà ancora quella la moda.... Personalmente colleziono quello che ritengo "Bello e di mio interesse" Dando la precedenza al FDC saluti1 punto
-
1 punto
-
Buongiorno, posto una piccola devo di circa 13 mm. mancante di apicagnolo, sul diritto ci leggo S. CAR e al verso sembra una Madonna con Bambino, sapreste riconoscerla? Grazie1 punto
-
Medaglia devozionale, bronzo/ottone, della prima metà del XVII sec. (dopo il 1610), probabile produzione romana.- D/ La Madonna del S. Rosario, stante in piedi con Gesù Bambino in braccio a sx, in ornato formato da 7 o 8 corone da rosario, anepigrafe.- R/ S. Carlo Borromeo, aureolato, in preghiera davanti al crocifisso. Ciao Borgho1 punto
-
Nella mia collezione ho scelto la rarità a discapito della bellezza....facendo V.E.III tutti gli anni è naturale che le conservazioni migliori a volte me le sogno.....e che sogni...... Continuerò su questa strada, con passione aggiungo, perchè le cose a metà non sono per me..... Iniziassi a collezionare OGGI.....sceglierei la bellezza, lo dico con tutta sincerità... Ciao Giuseppe1 punto
-
Interessantissima discussione, anche se già affrontata in passato... sono comunque argomenti sempre utili Secondo me, la Storia si ripete sì, ma non sempre allo stesso modo L'Euro è più collezionato, quindi non vedo disinteresse stile Lire repubblicane (che hanno comunque pure loro alcune belle rarità!) come andava di moda dire qualche anno fa; penso comunque si creerà una monetazione ricca sì di monete comunissime (è la regola!) ed altre (poche!) rare. Sempre secondo me, le monete rare saranno quelle che già sono rare ora. Difficile pensare ad eventi che riducano drasticamente le quantità di monete comuni, così da farle diventare rare nel tempo! L'importante resta sempre collezionare con passione e pensare al passato e al presente, per capire il futuro!1 punto
-
@anto R, oggi proverò a fare altre foto migliori e cercare di ruotarle in base alle immagini postate da @ak72, per il momento grazie ad entrambi1 punto
-
Anche io la mia collezione del Regno d'Italia l'ho impostata così, le comuni dal qFDC al FDC pieno e per quelle in Rame possibilmente in Rosso "Eccezionale"...1 punto
-
1 punto
-
Buongiorno a tutti! Solo cinque anni fa veniva pubblicato da Roberto Ganganelli il ritrovamento del primo esemplare noto di grosso agontano di Perugia. L'articolo edito sul Giornale della Numismatica è consultabile online: Un "unicum" ritrovato, il grosso agontano della zecca di Perugia. - “GdN” n. 3 di marzo 2012, pp. 20-25. Link: http://www.ilgiornaledellanumismatica.it/?p=13208 Giusto ieri su facebook, nella pagina Monete medievali zecche italiane e straniere gestita da Andrea Keber (a cui va tutto il merito di aver prontamente riconosciuto la moneta) è comparsa una richiesta di classificazione come tante... che presentava il secondo esemplare ad oggi noto di questa rarissima moneta! (Link alla discussione FB: http://www.facebook.com/groups/1479895188938527/permalink/1886702811591094/ ). Sono in attesa di informazioni circa la provenienza della moneta e i dati ponderali. Dopo aver confrontato i due esemplari con un programma di sovrapposizione d'immagini, posso dire con buona certezza che i due esemplari condividono il R/, in cui compare Sant'Ercolano, provenienti dallo stesso conio. Conii differenti invece per il D/.1 punto
-
1 punto
-
1 punto
-
Questa è la differenza fra Numismatica e Collezionismo. Il Numismatico studia la moneta nel suo insieme,la storia,le origini,il metallo,la conservazione viene quasi per ultimo.Il Collezionista cerca il pezzo unico,raro e chiaramente molte monete sono rare o rarissime in FDC. Oggi acquistano molto le comuni in FDC perchè, credo, lo fanno sperando un giorno diventino una rarità......1 punto
-
Ti posto delle monete che seguendo le linee dettate da Monetaio deduco essere state lavate secondo i metodi spiegati... ci tengo però a dire che se il lavaggio è fatto bene...per le monete in alta conservazione con fondi lucenti come queste.. il risultato è che fanno un bell' effetto... perché viene fuori un metallo fresco, lucente, nuovo..1 punto
-
La moneta e' importante, non ci sono dubbi, se il prezzo poi e' stato abbordabile hai fatto bene, in fondo il rovescio rappresenta una grande scena con una legenda altrettanto simbolica e poi quello che conta come sempre e' se la moneta in mano piace e crea una emozione .1 punto
-
Prediligo, laddove le tasche lo consentano, monete comuni in fdc e "veramente" rare in bassa conservazione.. un mix tra i due approcci mi soddisfa e credo che non si debba necessariamente escludere l'uno o l'altro... poi di alcune monete il fdc non esiste quindi collezionare a 360gradi implica anche accontentarsi!1 punto
-
Ipotesi: MA per Marcello e 13, valore in soldi. In questo caso potrebbe essere un peso per la mezza lira veneta della metà del XVI secolo. Forse Milano, tuttavia non mi è chiaro cosa ci sia sopra lo scudo: come nelle macchie di Rorschach ci si può vedere di tutto. Saluti Gzav1 punto
-
Penso che il cambiamento di approccio sia anche legato alla diffusione delle tecnologie: oggi ogni moneta viene fotografata a risoluzione altissima (il famoso "formato pizza") per cui ogni invisibile micrograffio diventa un colpo di scimitarra; inoltre, il confronto su forum e social network incentiva l'esibizione di pezzi superlativi. Dunque nessun dubbio che il mercato vada in direzione dell'altissima conservazione: proprio qualche giorno fa leggevo qua sopra un thread su un 100 lire fascione in cui un esemplare SPL+ veniva commentato a suon di "io non l'avrei preso" e "io avrei cercato di meglio". Dunque io certo vado collezionando "contromano", dal momento che la mia raccolta punta a esemplari tra MB e SPL, e non disdegno monete forate e appiccagnolate: anzi le prediligo, non nel senso che le pagherei più di una moneta integra ma nel senso che dovendo scegliere tra una moneta appiccagnolata e una integra a maggior prezzo scelgo invariabilmente quella appiccagnolata. Tutto questo non per mia pitoccheria - anche perché so bene cosa sarà poi premiato dal mercato - ma perché, come ripeto periodicamente, io vedo la numismatica come storia, e ciò che a me interessa è unicamente la funzione storica dell'oggetto monetale. Un appiccagnolo rappresenta un riuso e si carica quindi di ulteriore significato, mentre un FDC è di fatto una moneta fallita, che non ha avuto la possibilità di svolgere il compito per il quale era nata. Dunque ai miei occhi appare - seppur inevitabilmente più "bella" esteticamente - meno INTERESSANTE.1 punto
-
1 punto
-
1 punto
-
Sul sito intanto è comparsa l'immagine del 2 € cc con la notizia in vendita prossimamente. Quindi per ora niente data1 punto
-
un quinario di Cn. Cornelius Cn.f. Lentulus Clodianus per maggiori informazioni e riferimenti: http://numismatica-classica.lamoneta.it/moneta/R-G211/71 punto
-
1 punto
-
Ciao, posto questa breve discussione su alcune monete imperiali collegate a culti arcaici romani. Testimonianze numismatiche del perdurare di culti e tradizioni del periodo monarchico e repubblicano: gli ancilia. Per i Romani marzo era, in base a quanto stabilito da Romolo, il primo mese dell’anno. La motivazione a ciò va ricercata nel risveglio della Natura (così importante nelle fasi iniziali per una cultura fondata su agricoltura e pastorizia) ma anche dalle antiche ricorrenze sacre dedicate a Marte e che aprivano il periodo dedicato alle guerre (da marzo a ottobre). Le cerimonie erano celebrate da sacerdoti detti Salii, il cui nome derivava dal latino salire, cioè saltare, in quanto durante le cerimonie religiose avanzavano con passo saltellante. La tradizione mitica latina riporta che in età monarchica, durante una processione indetta per bloccare una pestilenza fosse caduto dal cielo uno scudo bilobato (detto ancile) inviato da Marte e che in seguito a ciò l’epidemia cessò. Numa Pompilio, il regnante del momento, venne informato dalla ninfa Egeria che il possesso dello scudo avrebbe garantito a Roma la vittoria nelle guerre intraprese: fece costruire quindi altri 11 scudi identici per rendere impossibile l’identificazione di quello divino al nemico e li fece custodire nella Regia nel Foro Romano, affidandoli appunto ai citati Salii. Gli scudi sacri entrarono tra i “pignora imperii”(pegni del comando), che il popolo romano doveva custodire, per potersi assicurare il predominio sul mondo conosciuto. Altri “pignora imperii” erano l’ago della Madre degli Dei, la quadriga in terracotta del Tempio di Giove, le ceneri di Oreste, lo scettro di Priamo, il velo di Iliona e il Palladio troiano. Disegno schematico di unoscudo bilobato. Due dischi in bronzo pertinenti a uno scudo bilobato, dalla tomba 1036 di Casale del Fosso Veio 750-730 aC Roma, Museo Nazionale Etrusco di Villa Giulia.1 punto
-
Queste sono altre tipologie della serie IMPERATOR II: Antonino Pio (138-161). Sesterzio, ca. 140-144. D/ ANTONINVS AVG PIVS P P TR P COS III. Testa laureata a destra. R/ IMPERATOR II BRITANNIA (in esergo) S-C. Britannia, seduta a sinistra su una roccia, tiene stendardo e lancia e appoggia il gomito su scudo. RIC 745. C. 119. AE. g. 23.66 mm. 33.00 RR. Lievi tracce di pulitura. Bel BB+. http://www.deamoneta.com Antonino Pio (138-160) Sesterzio – Testa laureata a d. – R/ IMPERATOR II, la Fede stante a d. – RIC 716 AE (g 26,46) Campi ritoccati BB+ Nomisma, asta 46, 27-28 ottobre 2012 Asse di Antonino Pio 138-161 d.C. Testa di Antonino verso destra ANTONINVS AVG PIVS P P TR P COS III r/ Lupa che Allatta i Gemelli IMPERATOR II S C tra le lettere SC una galea romana. Peso 10,45 g Diametro 28 mm RIC.734 http://www.deamoneta.com Antoninus Pius AR denarius from Rome mint. 143 AD. ANTONINVS AVG PIVS P P TR P COS III Laureated bus right. IMPERATOR II, winged caduceus between crossed cornucopiae. RIC 112. Co. 451. 3,58 gm., 17 mm. Nice silver tone. http://www.vcoins.com Antoninus Pius Denarius. Minted: Rome Size: 18mm Weight: 3.24 grams Obverse: ANTONINVS AVG PIVS P P TR P COS III, laureate head right Reverse: IMPERATOR II, Victory standing front, head left, holding wreath and palm. http://www.vcoins.com Queste sono solo alcune, come già detto all'inizio. Ci sono comunque altre iconografie con legenda IMPERATOR II. Quanto agli ancilia... dopo Antonino Pio scompaiono senza testimonianze e non si sa nemmeno se e quando termini il culto dei Salii. Probabilmente decadrà nel periodo post-costantiniano... Ciao Illyricum :) PS: Testi e siti utilizzati ove non specificato:: Feste e scudi sacri di F.Cenci, Archeo, numero 338, arile 2013, pag.110 e segg. Wikypedia http://www.forumancientcoins.com/monetaromana1 punto
Questa classifica è impostata su Roma/GMT+02:00
Lamoneta.it
La più grande comunità online di numismatica e monete. Studiosi, collezionisti e semplici appassionati si scambiano informazioni e consigli sul fantastico mondo della numismatica.
Il network
Hai bisogno di aiuto?
