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Contenuti più popolari
Elenco dei contenuti che hanno ricevuto i maggiori apprezzamenti il 12/02/17 in Risposte
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Buon fine settimana a tutti, Voglio condividere con voi il gruppo piu' rappresentativo dei miei Grani Cavalli.6 punti
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Da notare che la leggenda non è parallela al contorno lineare. Errore dell'incisore del conio? Falso d'epoca?3 punti
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Esculapio , Asclepio per i Greci , era per la mitologia greca un semidio , figlio di Apollo e di Arsinoe secondo Esiodo , mentre secondo Pindaro lo era di Apollo e Coronide ; essendo un semidio era percio’ uomo mortale e a sentire Omero si racconta che fosse stato istruito alla scienza medica dal centauro Chirone , mentre secondo un' altra tradizione , che avesse ereditato tale scienza dal padre Apollo . Asclepio Esculapio era una divinità molto adorata dal popolo greco e romano , in quanto preservava la salute e curava e assisteva i malati . Il Tempio dedicato ad Esculapio in Roma venne eretto circa nel 293 a.C. nell’ isola tiberina ; infatti secondo la leggenda nel 293 a.C. scoppiò a Roma una epidemia , fu talmente grave che spinse il Senato alla costruzione di un edificio dedicato alla divinità della medicina greca Asceplio , che a Roma assunse poi il nome latino di Esculapio . Non sapendo pero’ che fattezze avesse il dio e dopo aver consultato i Libri Sibillini , il Senato invio’ ad Epidauro in Grecia una ambasceria di Romani , infatti in quella citta’ era presente un Santuario molto famoso dedicato ad Asclepio , lo scopo del viaggio era di poter ottenere una statua del dio da portare a Roma . Sempre secondo la leggenda , durante i riti propiziatori per il trasporto della statua a Roma un grosso serpente uscì dal Santuario di Epidauro andandosi a nascondere all' interno della nave romana . Gli ambasciatori furono certi della benevolenza del dio e che questo fosse un segno favorevole al viaggio da parte della divinità , quindi i Romani si affrettarono a tornare a Roma dove ancora imperversava l' epidemia . Giunti sul Tevere , mentre gli ambasciatori stavano per rientrare a Roma , accadde che giunti vicini all' isola Tiberina il serpente uscì dalla nave e si nascose sull' isolotto sparendo alla vista , tutti interpretarono il fatto come il luogo dove sarebbe dovuto costruire il Tempio ; subito costruito , il Tempio venne inaugurato nel 289 a.C. e l' epidemia termino’ . L'isola tiberina , a ricordo della storia , venne modellata a forma di nave , di cui i pochi resti in travertino sono visibili ancora oggi . Venne anche innalzato un obelisco al centro dell' isola davanti al Tempio in modo da assomigliare ad un albero maestro di nave . Sull' isola sorsero in seguito delle strutture adibite al ricovero degli ammalati e ciò è testimoniato da numerosi voti ed iscrizioni pervenute sino ai giorni nostri . Quello che restava del Tempio di Esculapio andò completamente distrutto durante l’ anno 997 e sulle sue rovine venne innalzata la Basilica di San Bartolomeo per volere di Ottone III . Il pozzo medioevale presente vicino all' altare della Chiesa dovrebbe essere lo stesso dal quale sgorgava l' acqua utilizzata per curare i malati , infatti la presenza del pozzo in epoca romana antica e’ quanto testimoniato da Sesto Pompeo Festo , un grammatico latino del II secolo . Del pochissimo che rimane dell' antico Tempio di Esculapio sono da ricordare alcuni frammenti dell' obelisco conservati a Napoli e a Monaco e alcuni blocchi di travertino ancora visibili sull’ isola tiberina sotto le costruzioni moderne tra cui un rilievo del bastone di Esculapio . L’ isola tiberina ancora ai nostri tempi , potenza delle tradizioni antiche , e’ un luogo dedicato alla cura dei malati poiché davanti alla Basilica sorge l' Ospedale del Fatebenefratelli . La Basilica di San Bartolomeo risale al 997 , circa la dedicazione esiste un aneddoto : Ottone III voleva rendere omaggio a Sant’ Adalberto di Praga martirizzato proprio in quell’ anno , ucciso mentre tentava di convertire al cristianesimo le Tribu’ baltiche della Prussia e decise quindi di costruire una Chiesa sulle rovine del Tempio di Esculapio , per un motivo a me ignoto richiese ai beneventani le spoglie di San Bartolomeo apostolo , i beneventani acconsentirono alla richiesta di Ottone III , ma inviarono a Roma il corpo di San Paolino da Nola , desiderosi di tenersi il corpo di San Bartolomeo ; l’ Imperatore si accorse dell’ inganno ed ando’ ad assediare Benevento facendosi consegnare il corpo di San Bartolomeo , portandolo cosi' a Roma . La Chiesa venne comunque dedicata ai Santi Adalberto , Paolino e Bartolomeo , ma rimase poi conosciuta con il solo nome di Bartolomeo . Esculapio venne anche riprodotto in alcune monete romane di cui una in foto emessa da Gallieno con la legenda che gira intorno alla statua Conservator Aug Un tempietto moderno con statua di Esculapio esiste ancora a Roma a Villa Borghese sulle rive del laghetto . Tempio di Esculapio a Villa Borghese.2jpg2 punti
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https://www.academia.edu/35316395/Intorno_alla_zecca_di_Casole_e_alla_moneta_del_vescovo_Ranuccio._Monete_poteri_comunali_e_faide_familiari_nella_Toscana_del_Trecento Qui trovate lo studio di cui parlavo ieri, pubblicato sulla Rassegna Volterrana di quest'anno che è stata presentata ieri un saluto2 punti
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Tuttavia la ordinaria 2010 FS e la Matrimonio 2011 sempre in cofanetto ufficiale, si trovano diffusamente anche al prezzo di emissione anzi in diverse aste sono state vendute anche al di sotto. Io sono convinto che per la 2017 nei prossimi mesi i prezzi si assesteranno un po' al ribasso rispetto al valore attuale, dato che il mercato è stato invaso in pochi giorni da migliaia di esemplari, più che per qualsiasi altra emissione monegasca. Emissioni che fino ad ora erano ampiamente riservate ai commercianti.2 punti
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@Zenzero Sono d'accordo con la classificazione Baldassarri A.III.2a. Vedo che stai prendendo confidenza con il metodo. Molto bene. Per quanto riguarda il venditore non dobbiamo essere troppo severi. Non è possibile conoscere ogni zecca medievale alla perfezione. Pisa poi è molto complessa nel suo insieme. Saluti2 punti
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Benissimo, vedo un programma con interventi molto interessanti, parecchi Lamonetiani a cui stringere la mano, un'occasione per iscrivermi all'Associazione Culturale Quelli del Cordusio, la possibilità di ritirare finalmente una copia del Gazzettino, quindi, non vedo l'ora di saltare sul treno e farmi un viaggio di tre ore fino a Milano. A presto!2 punti
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Continuo con esporre quel che di Pisa non sono sicuro di come catalogarlo, questa che metto adesso penso che non sarà facile per nessuno: premetto che ancora non ho in mano la moneta perciò per adesso quella che posterò è l'unica foto in mio possesso. La variante non credo sia possibile distinguerla perchè per me è già difficile distinguere se si tratta di un denaro con F / PISA intorno a punto, post 1181 Bald F.I.1. oppure mezzo denaro (mezzaglie) con F / PISA intorno a punto Bald F.III.1. potrebbe aiutare il peso dichiarato di 0.55gr che farebbe propendere l'ago della bilancia più sul F.I.1. Benvoluto sarà ogni tipo di commento2 punti
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Il Battenberg, catalogo di riferimento tedesco, invece, e giustamente, raccoglie in un'unica sezione tutte le emissioni dal 1919 al 1945. Capisco che il Krause non possa (e forse non voglia ) star dietro a tutti gli altri cataloghi del mondo, ma per un paese importante come la Germania, tra l'altro molto collezionato anche negli USA, avrebbero potuto buttarci un occhio petronius2 punti
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Ringrazio @Rocco68 per avermi invitato nella piacevole discussione. Complimenti ad @Asclepia per la monetina stupenda. Vedere il volto di Ferdinando in questi nominali è davvero una rarità. Posto anche la mia e mi permetto di invitare gli altri utenti a postare invece le monete da 3 e 9 cavalli del 1804, che in giro si trovano certamente di meno della sorellina da 4 cavalli.2 punti
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Questa è la mia casa...la mia casa numismatica, da qui è poi partito tutto e tutto continua nel tempo... Se ci sono novità importanti ritengo quindi giusto comunicarle qui, Lamoneta è un po' il mio rifugio, il mio confidente, uno spazio di dialogo e di espressione che merita di essere il primo anche in questa comunicazione. Il Gruppo Quelli del Cordusio nasce proprio qui nel 2010 grazie all'apporto di alcuni appassionati. Tempo ne è passato ormai, alcuni hanno fatto altre scelte, altri si sono persi nel cammino, ma il Gruppo nel frattempo è cresciuto sempre più grazie al contributo di altri straordinari amici. Non ritorno qui oggi su quanto fatto, tanto...veramente tanto, ma tanto altro si vuole fare e si farà. IL 19 novembre 2017 si è costituita ufficialmente l'Associazione Culturale Quelli del Cordusio. Scelta ormai obbligata e improcrastinabile per noi per poter raggiungere gli obiettivi che ci siamo prefissi e per poter affrontare nuove affascinanti sfide. Una struttura formata inizialmente da 9 straordinari compagni di viaggio, tutti tra l'altro lamonetiani, tre dei quali molto giovani. Io spero che se ne aggiungano nel cammino tanti altri per avere più forza per raggiungere i nostri sogni numismatici. Per noi poi in fondo si tratta veramente di sogni, ne ho parlato dal primo giorno che mi sono iscritto qui sul forum, mi piace sognare ma poi realizzarli i sogni insieme ad altri sognatori. Devo anche dire, che per quanto a volte difficili, si sono poi anche realizzati gratificando gli uomini e i numismatici. Una numismatica che pensa ai valori, giovani come Parma, divulgazione come il Gazzettino, vedere le nostre monete come Ambrosiana. Ma tanti sono ancora i sogni da raggiungere, più impegnativi, più difficili, una forma strutturale però diventa a questo punto necessaria per poter lavorare e crescere. Sogni, obiettivi, valori, lavoro, innovazione, passione, impegno, stare in gruppo, ma soprattutto dialogo, lo dico già subito il dialogo e le collaborazioni saranno centrali per noi e lo dimostra già il fatto di aver aderito da subito al nascente Circuito dei Circoli Numismatici che sta già lavorando attivamente e proficuamente. E' una evoluzione ma con gli stessi virtuosi scopi che ci hanno finora contraddistinto. Ora altri entreranno anche nei dettagli, nel promo, nella spiegazione, rimane questo certamente un nuovo punto di partenza per altre sfide e traguardi da costruire e realizzare insieme. E per finire faccio anche gli auguri a tutti questi compagni di viaggio per un cammino volontario di gratifiche e soddisfazioni per una numismatica sempre più aperta anche alla società civile, ai giovani, agli appassionati, una numismatica per tutti. Certamente l'intenzione è di mantenere e avere sempre un dialogo e un confronto sia qui che in altri ambiti, grazie per il momento dell'attenzione, Mario Limido1 punto
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Buongiorno, avrei un quesito da porre. Come mai alcune monete coniate durante la repubblica di Weimar, e quindi per tipologia riconducibili a quel periodo, sono state coniate anche in epoca nazista? Me ne sono accorto spulciando nella miriade di monete varie e di poco valore che comunque conservo, quando ho notato un 5 reichspfennig del 1936, riconducibile come tipologia alla monetazione di Weimar. Nei cataloghi in rete ho visto che ci sono altre monete della repubblica di Weimar, come il 50 rp, che sono stati coniati fino al 1938. In tal caso, secondo voi, sono da catalogare come coniazioni del terzo reich o, visto che la tipologia rimane la stessa, come coniazioni di Weimar?1 punto
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scusate sapreste passarmi il link delle anonime di ravenna ? non riesco a trovarle nel catalogo. grazie1 punto
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Ho terminato di leggere il libro di @Reale Presidio e non posso che congratularmi con l'Autore. Utile la parte introduttiva dedicata alla storia dei Presidi dove si narrano non solo le vicende politiche ma anche quelle militari e sociali dell'enclave. Segue il capitolo dedicato alla monetazione nel quale ho trovato interessanti le motivazioni che hanno portato alla coniazione di tale numerario soltanto sotto la dinastia borbonica e non prima. Fatto che non conoscevo era l'interessante ruolo di Michele Castagna nella monetazione napoletana in rame; nonché le possibili classificazioni delle monete dei Reali Presidi: Orbetello o Napoli? La chicca del volumetto è stata la pubblicazione, per la prima volta (che io sappia), dei 4 quattrini ribattuti su una prova in rame dei 6 ducati di Carlo di Borbone (appartenente all'ex collezione reale) dove l'Autore descrive nei particolari, con l'aiuto di ingrandimenti, le prove di tale ribattitura. Chiude il libro l'appendice dedicata alla tiratura dei quattrini. Complimenti Riccardo, hai dimostrato di essere il decano della monetazione dei Reali Presidi di Toscana!1 punto
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Interventi interessantissimi. Sono sorpresa. Non pensavo che dietro la richiesta d'identificazione di una moneta apparentemente di scarso valore ci fosse così tanta movimento. PizzaMargherita1 punto
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Considerato che la mia collezione è di tipo geopolitico, io divido i due periodi. Consideriamo che all'inizio dell'era repubblicana, furono coniate monete imperiali, sino alla riforma monetaria.. Lo stesso accadde con il terzo Reich. In quanto al Battenberg, il "Grosser" divide il Deutsches Reich, in due periodi (1871-1918 e 1919-1945): il "Kleiner" neppure quella (1871-1945, sino alle emissioni alleate del 1946). Le riviste (di fatto collegate alla Battenberg) dividono impero (1871-1918) - Repubblica (1919 - 1932) - Terzo reich (1933-1945)1 punto
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ti ho messo un mi piace però devi girare le foto altrimenti mi viene il torcicollo...1 punto
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A proposito della moneta proposta all'inizio di questa discussione da @STEVE - O, segnalo che oggi in asta Gadoury è stata battuta una moneta proveniente a mio avviso dalla stessa coppia di conii. Cortemiglia, Manfredo II del Carretto (1322)Imperiale, ND, 1322, Billon 0.61 g.Avers : + MAN | FRED'M | ARCh'O en trois lignesRevers : DE ChAR, R E T ORef : MIR 418 , Biaggi 1211, CNI 4Conservation : presque TTB Base: 500 EUR ; Aggiudicata: 550 EUR.1 punto
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Ti consiglio di verificare i passaggi in asta per vedere se questo millesimo abbia prezzi superiori rispetto agli altri (escludendo ovviamente il 1884 e il 1882 per motivi opposti) A me non risulta, ma mi potrei sbagliare. A mio parere e' rara come gli altri millesimi.1 punto
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dovrebbe essere un denaro di MIlano, mistura, Gian Galeazzo Visconti 1378-1402, D/ + COMES VIRTUTUM , croce R/ D . MEDIOLANI 3 C , omega G Z Biaggi n. 14821 punto
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Difficilmente i prezzi per le monete di monaco si sono ribassati, direi cuasi mai, col tempo tendono solo a rialzarsi, magari non in maniera spropositata come è stato per la G.K. ma la tentenza è sempre al rialzo.1 punto
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Avevo notato questo lotto ma ho pensato ad un errore di classificazione (moneta in bronzo anzichè in argento). Oltre alla differente posizione della legenda ROMA, (sopra il cavallo nella dracma d'argento, sotto il cavallo nella litra in bronzo) c'è l'ulteriore differenza che nella litra in bronzo il cavallo ha le briglie, assenti invece nella moneta in argento. Inoltre il peso di grammi 3,80 è alto rispetto all'intervallo che ha la dracma d'argento (3.14 - 3.26), mentre rientra perfettamente tra i pesi (più alti) della litra in bronzo. La dracma in argento (Crawford 26/2) è un R4, la litra in bronzo (Crawford 26/3) è una moneta comune. Però se ci confermi che è d'argento...1 punto
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Ciao a tutti, da un pò di tempo mi piace collezionare monete e mi è capitata in un asta su ebay questa moneta che dalla descrizione mi indicava essere della zecca di Desana-Piemonte. E' la prima volta che ne vedevo una di questa zecca, ho letto da qualche parte che queste monete erano coniate dai Tizzoni, che erano dei falsari (correggetemi se sbaglio). mi chiedevo se qualcuno potesse darmi indicazioni sul nominativo di questa moneta e che valore potrebbe avere, grazie in anticipo.1 punto
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Benvenuto sul Forum, la moneta è un liard di Delfino Tizzone (1583 - 1598). A Desana non si coniavano falsi ma contraffazioni, cioè monete che riprendevano in tutto e per tutto un prototipo di moneta emessa da uno Stato più grande (Francia, Stato Pontificio, Ducato di Milano... giusto qualche esempio) ma con delle sostanziali differenze di peso e/o intinseco in modo da renderne vantaggiosa (leggasi: remunerativa) l'immissione sul mercato. Altre zecche italiane che coniarono parecchie contraffazioni furono Castiglione delle Stiviere, Maccagno... Sposto nella Sezione di competenza Antonio1 punto
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Si tranquillo @margheludo, adesso aspetto anche a mettere altre cose, c'è già tanto sul fuoco, ricordati di chiamarmi quando approdi sul continente così le vedi dal vivo1 punto
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@Zenzero x il post 5 Escluderei la mezzaglia. Per una classificazione precisa aspetterei altre immagini almeno per quanto mi riguarda. Noto che il nuovo testo sta avendo successo ciao a tutti1 punto
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Caro Luciano Complimenti per l'interessante relazione che facesti al CCNM e che mi sono riletto ora d’un fiato, molto ricca di dati e citazioni interessanti . in un mio articolo che apparira’ a breve negli Atti di Taormina riporto un altro esemplare del grosso di Antonio Venier con ritratto fisiognomico1 punto
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Se hai letto bene, a mio parere, i più rari sono quelli con sì RC ai lati ma anche con le cifre PIU' alte rispetto al valore! Ho semplicemente notato che tra gli esemplari noti e visionati (forum, ebay, aste, siti, negozi, ecc. da dove attingo il mio personale archivio), quelli senza RC sono più numerosi di quelli con RC e cifre più alte. Sicuramente i meno rari sono quelli con RC e la cifre allineate. Nessuno si era mai soffermato troppo sull'alternanza cifre alte/allineate. La vera rarità di questa monetazione sono sempre stati i 4 del 1798 senza sigle, da qui i tentativi di abrasione delle lettere RC. D'altronde le lettere possono essere abrase, ma le cifre allineate non possono certo essere spostate più in alto... Magari domani saltano fuori 100 esemplari senza RC...1 punto
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Io, ed esprimo una mia opinione, non noto nulla di diverso; rilevo inoltre che si dovrebbe spiegare cosa sarebbe "testa diversa" quando si inseriscono nuove monete a catalogo.1 punto
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Ah, @pizzamargherita, dimenticavo! RG e AC dove le hai viste? Non esistono tali sigle sui quattrini dei Presìdi. Ai lati della corona puoi trovare: C -C nel 1782 (Cesare Coppola, direttore della zecca) A-P- nel 1791 (Antonio Planelli, direttore della zecca) R-C nel 1798 (Regia Corte, sigla che indicava le monete battute a beneficio della Regia Corte, i cui introiti la regina Maria Carolina utilizzava per scopi politici cfr. Pannuti-Riccio, 1984, pag. 226). I motivi per cui i 4 quattrini del 1798 siano privi di sigle sono tuttora oscuri. Una ipotesi suggestiva avanzata da un eminente studioso, è che potrebbero essere state battute durante la Repubblica Napoletana e le lettere siano state asportate per poterle identificare. Ciò spiegherebbe eventuali segni/omissioni/imperfezioni/errori sulle monete napoletane del 1798... Ma questa è un'altra storia... Per qualsiasi cosa, a disposizione!1 punto
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Prova a leggere qui A prescindere da quel che potresti leggere in merito nella discussione, che è molto vecchia, oggi, come Utente Senior, hai a disposizione 1Mb per ogni post per allegare foto, se anche devi ridurre le dimensioni io penso sia sufficiente petronius1 punto
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Chiedo scusa per il ritardo! Non mi sono dimenticato di postare le foto, il problema è che sono molto grandi e non me le fa caricare.. (come potrei fare? )comunque veramente bello, il museo Correr di per se e la sala numismatica in particolare.. monete di venezia veramente belle e a dir poco irraggiungibili.... comunque consiglio a tutti di farsi un giretto a Venezia, merita veramente ( palazzo ducale è una delle cose più belle che abbia mai visto)1 punto
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Grazie per l'analisi storica, sicuramente interessante e puntuale. In effetti, ciò che confonde (e che ha confuso anche me) è che nei cataloghi, quantomeno in quelli che ho consultato, le due monetazioni sono separate, forse per comodità, forse perché il terzo reich viene considerato come un periodo "eccezionale" da un punto di vista storico-politico1 punto
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L'Hotel Michelangelo visto dall'ingresso principale della Stazione Centrale1 punto
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E anche quest'anno auguro un buon giorno di sant'Eligio a voi tutti http://numistoria.altervista.org/blog/?p=32471 punto
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Io ho risolto il problema in maniera radicale. Ho trovato lavoro lontano e mi alzo alle 5.45.1 punto
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Ecco, io invece questa e quella del 2017 non le ho ancora trovate! Speriamo di invertire i ritrovamenti prossimamente1 punto
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Non dico che non sei in regola ma neanche al sicuro del tutto. Per questo sarebbe opportuno avere per le monete oggetto di interesse da parte delle Istituzioni ampie "assicurazioni" scritte da parte della Casa d'Aste e dei conferenti. Infatti, in caso di controversia, nessuno metterà in dubbio la buonafede dell'acquirente, ma, ahimè, le monete potrebbero essere sequestrate.1 punto
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A dire il vero potrebbe trattarsi di monete bizantine di zecca siciliana (troppo piccole le foto per affermarlo o negarlo). In questo caso le monete sarebbero di interesse e valore enormemente maggiore. Diciamo che questa é l'unica eventualità che spiegherebbe il valore di 2500 euro a pezzo (non conosco il prezzo di questi solidi ma sono abbastanza raretti). In questo caso però non darebbero alcuna informazione riguardo a transazioni e contatti commerciali nel VI secolo a meno dell'ovvia considerazione che durante le guerre gotiche si emettevano solidi in Sicilia per pagare le spese militari. L'unico museo interessato a solidi di zecca siciliana che mi viene in mente potrebbe essere il medagliere di Siracusa, che però si focalizza (e un pó si fossilizza) sul periodo greco, dando poco spazio alle successive monetazioni. In Sicilia, a parte il Paolo Orsi, non ricordo grandi esposizioni numismatiche. Non centra nulla col topic, ma sarebbe bello avere un museo, da qualche parte, che contenga solidi e frazioni bizantine di zecca diversa (Ravenna, Roma, Napoli, Sicilia ecc. Ecc.) per apprezzarne conio e differenze. Magari un museo dedicato al medioevo.1 punto
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Ma chi sono i nove compagni di viaggio citati da Mario? Presidente - Mario Limido @dabbene Vice-presidente - Eros Guglielmo @eracle62 Segretario - Antonio Rimoldi (il sottoscritto) Tesoriere - Fabrizio Lepre @flepre Consiglieri - Tiziano Caronni @Parpajola , Davide Di Silvestro @davide1978 , Enrico Lesino @Testone68 , Alessandro Paolino @aleale , Davide Testa @Dave951 punto
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Ciao, eccoti i riferimenti : Ma a mio personalissimo parere sono incongruenti...1 punto
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Cosa aggiungere? Ottima la presentazione di Mario. Posso solamente dire che far parte di questa fantastica Associazione Culturale mi fa enorme piacere. Sarà possibile tesserarsi già questo week-end, al convegno di Verona (giornata di sabato) o al mercatino del Cordusio.1 punto
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E lo so...è bruttino e di pezzi nuovi manco l'ombra... allora se nessuno si fa avanti ne posto uno passato in asta tempo fa....direi un bb pieno ma forse anche un bb+ visto il tipo di moneta...io in collezione lo vorrei...vediamo se qualcuno si ricorda dove è passato?1 punto
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Emanvele affermi che: questa moneta, non è mai stata pulita ed è sempre rimasta nell'apposita capsula, quindi invariata rispetto allo stato in cui era all'acquisto (a Barcellona, priva di scatola e certificato). La cosa mi pare molto strana, una moneta se è rimasta SEMPRE nella sua capsula, non può presentare quei segni, poi affermi che: , ma come fa arrivare la "sporcizia" su una moneta che è SEMPRE stata nella sua capsula? Una moneta Proof in quelle condizioni, non avrebbe passato il controllo qualità, l'unica cosa che mi viene in mente, e qualcheduno, il tuo amico, o prima di lui una mano poco accorta ha provveduto ad una pulizia di quella "sporcizia" a cui tu alludi........( le monete NON vanno pulite!) Saluti TIBERIVS1 punto
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1823-1923 Altra medaglia di GIANNINO CASTIGLIONI per il centenario della CARIPLO CASSA DI RISPARMIO DELLE PROVINCIE LOMBARDE Notare al D/. una grande pianta e sotto uomini e donne che raccolgono i frutti Mentre al R/. gruppo di persone che portano acqua, da cui un rivolo scende alle radici di una giovane quercia. Bronzo mm. 70 - Autore Modello GIANNINO CASTIGLIONI, ENRICO FARE' INC. - Stab. JOHNSON Rifer. 150 ANNI DI MEDAGLIE JOHNSON n. 1067 BANCHE E MEDAGLIE GLI ANNIVERSARI pag. 1351 punto
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Splendida medaglia di GIANNINO CASTIGLIONI che il CIRCOLO NUMISMATICO MILANESE fece coniare per la DIFESA AEREA NAZIONALE Non fermatevi all'impatto visivo della bella medaglia, ma osservate tutti i piccoli dettagli rappresentati, così entrate in sitonia con la genialità dell'autore e apprezzerete anche la capacità tecnica del modellato. D/ Nel campo gruppo di aquile volanti verso destra in atto di reggere l'Italia con corona di alloro e bandiera; in basso veduta geografica dell'Italia, a destra DATE ALI ALLA VITTORIA D'ITALIA, in piccolo G. CASTIGLIONI R/ Nel campo in alto aerei e dirigibile; nel centro PLAVSO AGLI ASPRI CIMENTI / AVSPICIO DI PIV' ARDITI VOLI / IL CIRCOLO NUMISMATICO MILANESE / PER LA DIFESA AEREA NAZIONALE / MILANO 1915- 1917, in basso raffigurazione simbolica di alcuni monumenti italiani e di stabilimenti. Argento, mm. 55 - Autore GIANNINO CASTIGLIONI - S. JOHNSON Rifer. 150 ANNI DI MEDAGLIE JOHNSON 1836-1986 n. 111 VELIA JOHNSON UNA FAMIGLIA DI ARTIGIANI MEDAGLISTI pag.1081 punto
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Il Senato ed il Popolo Romani concedevano diverse corone come premio al valore e questo sia nell’era repubblicana che in quella imperiale. Una di queste era la corona trionfale, composta d’alloro, che distingueva il valore della vittoria degna del Trionfo. Nel seguente denario di Pompeo vediamo il suo ritratto al dritto con la legenda IMP CN. MAGN mentre al rovescio vi è una vera e propria scena allegorica nella quale si vede al centro il figlio di Pompeo Magno, Cnaeus Pompeus jr., tra il genio della Spagna che è a destra e reca in mano un caduceo; indossa anche una tunica corta ed una corona turrita e la personificazione di Cordoba che è a sinistra e reca sulla spalla un trofeo mentre colloca sulla testa di Pompeo una corona d’alloro. Nel campo a sinistra si legge PR. Q, in esergo M. MINAT SABIN (Cr. 470/1 c). Un’altra era quella ovale di mirto riservata a chi avesse conquistato qualche città con poco spargimento di sangue. Il mirto era una delle piante simboliche più care all’antica Roma ed è Tito Livio che ci fa sapere che l’Urbe era sorta nel punto in cui era cresciuto il mirto. Tale affermazione non va colta solo alla lettera visto che gli antichi avevano osservato che il mirto, per crescere, scacciava qualsiasi altra pianta. Tale esuberanza vegetale divenne il simbolo della supremazia ed è così che gli odorosi rami di mortella potevano sostituire l’alloro nell’incoronazione dei combattenti valorosi più per diplomazia che per violenza. Tale pianta era anche sacra ad Afrodite ed è per questo che giunse a rappresentare anche l’amore. I poeti che avevano cantato d’amore nei loro versi, venivano quindi incoronati con il mirto. Nel seguente denario della Repubblica Romana fatto coniare da Man. Emilio Lepido, vediamo la corona di mirto sul capo di Roma che presenta anche un diadema ed un ritratto drappeggiato, rivolto a destra; dietro *. Al rovescio vi è una statua equestre su arco di trionfo e legenda M AEMILIO LEP (Cr. 291/1). Altra corona era quella ossidionale concessa a chi si distingueva per valore salvando il proprio esercito dall’oppressione nemica. La vediamo nel dritto di questo denario di Giulio Cesare, sul suo ritratto rivolto a destra. Dietro sono incisi un lituus ed un culullus, davanti la legenda CAESAR IMP. Al rovescio la legenda M METTIVS e Venere in piedi e rivolta a sinistra mentre tiene la Vittoria nella mano destra ed uno scettro nella sinistra. Il gomito sinistro di Venere è appoggiato su uno scudo e nel campo a sinistra vi è una G (Cr. 480/3). In questo denario si può notare una novità che per due secoli Roma aveva evitato e cioè quella di incidere sulle monete il ritratto di un sovrano e Cesare era stato da poco nominato dittatore per la quarta volta ed era questo un tempo senza precedenti. La possibilità di apporre questo ritratto era stato concesso dal Senato, ma ciò non evitò di instillare in molti romani il timore che Cesare ambisse a diventare re di Roma tanto che di lì a poco si giungerà alla congiura delle Idi di Marzo. C’era poi la corona civica: una ghirlanda di rami di quercia che distingueva chi salvava un proprio concittadino dalla morte imminente sopprimendo l’assalitore. Rivediamo questo tipo di corona nel rovescio di questo denario di Augusto circondata dalla legenda: OB CIVES SERVATOS. Al centro vi è poi lo scudo sul quale si legge: S.P.Q.R CL(ipeus) V(irtuti). (RIC 79). Chi indossava tale tipo di corona era oggetto di molti riguardi. Quando appariva in pubblico tutti si alzavano in piedi ed aveva un posto d’onore riservato tra i Senatori oltre ad essere perpetuamente dispensato da tutti gli obblighi di servizio allo Stato. Il Senato concesse ad Augusto un onore speciale senza precedenti e che consisteva nella possibilità di issare la corona civica sul proprio palazzo. Nel corso delle calende di marzo, poi, a partire da quelle del 27 a. C., il Senato donava ad Augusto una corona di quercia in oro come riconoscenza per aver salvato la vita dei cittadini romani restaurando la pace nell’impero. Vediamo Augusto con la corona civica in questo busto marmoreo. Chi era insignito di tale serto veniva appellato “uomo di quercia” intendo così simbolizzarne la forza.1 punto
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