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Elenco dei contenuti che hanno ricevuto i maggiori apprezzamenti il 12/04/17 in Risposte

  1. A conclusione del Congresso nazionale dei Circoli numismatici, il Circolo numismatico bergamasco promuove un concorso rivolto ai giovani su un tema avente per oggetto i Circoli numismatici. Il lavoro che risulterà vincente, oltre a ricevere il premio in denaro previsto, sarà pubblicato insieme con gli atti del Congresso. Questo il bando del premio:Bando concorso e biografia Marco Olivari.pdf
    4 punti
  2. E mentre fuori ci si iscrive e si ritirano le tessere dell'Associazione Culturale Quelli del Cordusio....
    4 punti
  3. Tocca ora ai nostri due giovani, Rimoldi e Paolino, bravissimi tra l'altro....
    4 punti
  4. E' stata poi effettivamente come previsto una grande kermesse della nostra numismatica con relazioni, le più svariate, novità, news, premio Tevere, molto pubblico interessato e anche qualificato. Dimostrazione di come una casa d'aste come la Crippa Numismatica possa creare cultura e vedere la numismatica non solo dal punto di vista commerciale ma anche culturale con una visione numismatica a 360 gradi. Tutto quello che ha fatto l'amico Paolo ieri e' indubbiamente virtuoso, lodevole e straordinario. Per noi come Associazione Culturale Quelli del Cordusio un momento importante per l'annuncio della nascita, dei suoi programmi e progetti futuri. Ringraziamo da qui tutti quelli che numerosi si sono iscritti , dall'accademico, allo studioso, al collezionista, a giovani, in particolare tanti amici lamonetiani accorsi per l'evento, una giornata certamente da ricordare per tanti !
    4 punti
  5. Si ritiene che questo meraviglioso cammeo sia un dono realizzato per l'Imperatore Costantino in occasione della sua vittoria sul rivale Massenzio a Ponte Milvio e da allora la sua storia è stata molto travagliata per arrivare fino ai giorni nostri passando tra le mani di ammutinati,mercanti e reali. Secondo la ricostruzione degli esperti a meta del IV secolo venne portata a costantinopoli e stando alle fonti, ricompare nel XIII secolo in Francia. Questi spostamenti lasciano immaginare che sia stata sottratta dal tesoro imperiale della capitale d'Oriente nel corso della IV Crociata, per essere trasferita in un monastero o castello francese. Per un incredibile coincidenza del fato, la Gemma riemerge dall'oblio nel 1622, entrando nella collezione di uno dei più grandi pittori di sempre, Rubens. Nel 1628,ad Anversa, Theodoor Rogiersz aggiunge al cameo una cornice di gemme, probabilmente su richiesta del nuovo proprietario Gaspar Boudaen, che ha intenzione di venderla al sovrano dell'Impero Moghul. Il mezzo scelto per trasportarla? La Batavia. Per alcuni mesi, resta quindi nelle mani dello psicopatico Jeronimus Cornelisz e degli altri ammutinati. La Gemma, recuperata dopo il processo e l'esecuzione di questi ultimi, viene portata a Giacarta, ma raggiunge le coste indiane solo nel 1632, per essere venduta a Mirmousa, un governatore indiano. Dopo giorni di trattative, l'affare non va in porto. La Gemma torna ancora a Giacarta, dove Gaspar Boudaen affida ad alcuni artisti il compito di disegnare in modo accurato l'oggetto; i disegni partono poi alla volta della Persia e dell'India, nella speranza che possano suscitare l'interesse di qualche altro governante. Nel 1636 arriva una manifestazione d'interesse dalla Persia, e Boudaen spedisce prontamente l'oggetto. Anche questa volta, però, l'affare salta. Nel 1638 (ormai a dieci anni dalla partenza del gioiello dall'Olanda) il re di Atjeh, a Sumatra, chiede di vedere la gemma. Il prezzo, troppo alto, fa desistere anche lui. Boudaen è disperato, tanto che abbassa il prezzo e tenta di nuovo (1640) con Mirmousa, che però non ricorda bene la gemma e vuole rivederla nella sua residenza di Suratte. "Sì, bella, ma ancora troppo costosa" è la sua risposta. Nel'aprile del 1641 la Costantiniana è di nuovo nei magazzini di Giacarta. Attorno al 1645-46, Gaspar Bouden trapassa (forse di crepacuore, dato che cerca di vendere la gemma da 18 anni). Suo figlio accorre dall'Olanda, convinto di poter riuscire dove ha fallito il padre. A chi prova a vendere? Al povero Mirmousa, che da 15 anni si vede passare questo cameo sotto il naso e forse ha sviluppato un certo fastidio per la vicenda. Quasi quaranta anni dopo il suo primo viaggio, la Costantiniana torna in Olanda nel 1655 circa, perchè la troviamo nei registri della famiglia Bouden. Per oltre un secolo se ne perde ogni traccia. Nel 1756 la troviamo battuta a un'asta ad Amsterdam per 5.500 fiorini olandesi. Il nuovo proprietario è Jacob Hop. A partire dal 1783, anche gli eredi di Hop cercano di vendere la Gemma, ma senza successo. Nel 1808, la troviamo addirittura in Francia. Ad essersi interessato è addirittura Napoleone, che ha visto un disegno del cameo fatto dal pittore Pierre Lacour. Il prezzo stabilito, 110.000 fiorini francesi, sembra essere alla portata dell'imperatore, ma gli eventi successivi al 1813 lo portano a disinteressarsi dall'acquisto. Alla fine, nel 1823, il nipote di Jacob Hop riesce a vendere la gemma al sovrano dei Paesi Bassi, Guglielmo I. Da allora, la Costantiniana rimane in Olanda, arrivando alla sistemazione definitiva nel museo di Leiden nel 2014. La storia di questo oggetto, passato dalle mani di Costantino a quelle di Giustiniano, preso dai Crociati, da Rubens e poi da uno psicopatico assassino, quasi acquistato da molti sovrani orientali e da Napoleone Bonaparte e, infine, entrato nel tesoro della corona olandese, è una delle più drammatiche ed eccezionali della storia dell'arte la Gemma Constantiniana mostra un quadro vittorioso,l'imperatore Costantino in un carro, affiancato da sua moglie, Fausta, e sua madre, Helena. Il figlio primogenito di Costantino, Crispo, si erge con orgoglio davanti al trio. Questa potente illustrazione rivela una forte regola dinastica, con l'implicazione che continuerà per molte generazioni a venire. Due centauri, i cui zoccoli si schiantano e calpestano i nemici di Costantino, sono in primo piano nel cammeo. Nel cielo vola la dea Vittoria con una corona d'alloro, che donerà al trionfante Costantino. Nonostante sia ambientato nella pietra, la scena è viva con il movimento. Il nastro svolazzante attaccato alla ghirlanda d'alloro e il cratere di calice rovesciato (una nave usata per mescolare acqua e vino) sotto il centauro di sinistra, anima il cammeo. L'intelligente inclusione di questi dettagli allude all'alto livello di abilità posseduto dall'incisore. Il talento dell'artista è anche reso evidente dalla superficie irregolare della pietra. Benché indistinguibile da una prospettiva a volo d'uccello, il cammeo non è uniformemente piatto. Cesellando attraverso gli strati colorati alternati di agata, ci sono aree in cui l'incisore ha raggiunto un colore contrastante più alto nella pietra.
    3 punti
  6. Buona sera a tutti. Colleziono da Ferdinando IV fino a Francesco II, ma quando capitano occasioni di aggiungere un pezzo che mi piace....fuori dai miei interessi....lo prendo. Carlo di Borbone Tornese 1757. E ho il piacere di farvelo vedere, @Asclepia......so che ti piacciono i pezzi in rame di Carlo di Borbone.... Al prof @Rex Neap, posto pure il contorno della moneta.....come devo descriverlo?
    3 punti
  7. PLUS ULTRA era quanto scritto dagli antichi con riferimento alle colonne d'Ercole e quanto riportato su delle bellissime emissioni di Carlo V bravi! Complimenti per la bellissima iniziativa e... restando in tema.. VOTIS MVLTIS MVLTIS MVLTIS ...
    3 punti
  8. Spiego i progetti e gli scopi dell'Associazione Culturale Quelli del Cordusio
    3 punti
  9. Complimenti andate avanti con questa bellissima e importante avventura
    3 punti
  10. tessera 31: felicissimo di essere entrato a far parte di questo splendido gruppo.
    3 punti
  11. DE GREGE EPICURI Ho preso un'altra di queste buffe monete del "regno vassallo" del Ponto e Bosforo. Dico buffe senza alcuna offesa, per il tipo di ritrattistica così inconsueta per noi, che intende rappresentare anche gli imperatori romani; infatti su un lato compariva il re locale, col titolo greco di BACILEOC, mentre sull'altro lato vi era l'imperatore romano contemporaneamente regnante. Sotto all'immagine imperiale compare l'anno "del Bosforo" che inizia, mi sembra, nel 297 a.C. Infatti, su questa moneta a mio avviso si legge BKX (o KKX?), che corrisponde all'anno 622/23 del Bosforo, ed al 325/26 d.C Si tratta proprio dell'anno del 1° Concilio di Nicea, convocato da Costantino stesso! La moneta pesa 6,9 g. e misura 18 mm. Al D, se la mia ipotesi è esatta, Reskouporis V (regno: 304-342 d.C.); al R., Costantino 1°, con una stella e le lettere BKX. Mi pare che assomigli (?) al n. 771 di Anokhin, ma non ne sono certo.
    2 punti
  12. La Gemma Constantiniana è anche conosciuta come Il Grande Cammeo, un riferimento alle sue dimensioni e magnificenza. Ci sono solo altri due cammei di una classificazione simile che è sopravvissuta fin dall'antichità. Si trovano rispettivamente all'interno delle raccolte museali di Parigi e Vienna. Il telaio era originariamente un elaborato design creato su commissione dell'artista barocco Peter Paul Rubens impreziosito da gemme preziose e ritratti complessi. Un'illustrazione del 1765 dell'artista olandese Simon Fokke rivela la cornice nel suo stato iniziale. Durante il diciottesimo o diciannovesimo secolo, si pensa che il telaio esterno sia stato rimosso da un proprietario privato. Questi frammenti sono stati poi venduti per alleviare le spese finanziarie personali
    2 punti
  13. Per chiudere questo brutto 2017 ecco i gli acquistoni di quest'anno (un grazie particolare a Cinna74 per le dritte) .
    2 punti
  14. https://www.academia.edu/35333263/Gazzettino_di_Quelli_del_Cordusio_settembre_2017
    2 punti
  15. Giornata veramente intensa e piacevolissima. Mi dispiace aver potuto seguire la maggior parte delle relazioni solo parzialmente ma come testimoniano le immagini postate ero piuttosto indaffarato al bachetto fuori dalla sala Un grazie in particolare agli amici del Cordusio e del Forum che sono passati a salutare e/o ad iscriversi all'Associazione, complimenti sinceri ai relatori e un plauso alla famiglia Crippa che ha saputo gestire magistralmente l'organizzazione, gli aspetti tecnici (fotografie, video...) ed ha dimostrato come la numismatica non sia solo un lavoro...ma qualcosa di più... Ad maiora anzi, come scritto sulle cartellette date ai partecipanti, PLVS VLTRA Antonio
    2 punti
  16. Per le monete provenienti da aste,la casa d'aste garantisce l'autenticità e lecita provenienza di tutto il materiale,per cui basta dimostrare che è un lotto di quell'asta,eil problema non sussiste,che poi a noi faccia piacere che come fa anche varesi,ti manda insieme alla moneta, anche un bel certificato acolori con la foto della moneta,naturalmente dichiarandone l'autenticità e lecita provenienza,questo Và da se.saluti Aldo.
    2 punti
  17. Come tutti sono rimasto piacevolmente sorpreso dall'evento. Ottima l'organizzazione, di alto livello gli interventi. Veramente una iniziativa lodevole che è valsa il viaggio. Complimenti inoltre alla neonata Associazione Culturale - Quelli del Cordusio che ha avuto il suo "debutto in società"(!) e della quale sono diventato orgoglioso socio .
    2 punti
  18. Arriva lo spazio del Cordusio, nell'ordine Crippa, Limido, Caronni e i due giovani Rimoldi e Paolino.
    2 punti
  19. Ultimo arrivato il 2 Quattrini 1782.....questo ritratto non ha pero' un riscontro nella monetazione Napoletana.
    2 punti
  20. E per fortuna non coniano gli euro con i busti dei presidenti del consiglio ai giorni nostri... altrimenti sai che cosa leggeremmo sulle monete!!!
    2 punti
  21. Complimenti alla Crippa Numismatica per la riuscitissima manifestazione. Spero che diventi un appuntamento fisso!!
    2 punti
  22. @Gallienus, nei Quattrini dei Reali Presidii il "nasone" piu' grande lo ha il 4 del 1782
    2 punti
  23. A quello mi riferivo, il "Kleiner" non ce l'ho, meno che mai riviste numismatiche tedesche Pur concordando con le tue tesi storico-giuridiche, continuo a pensare che queste non vadano applicate alla numismatica. Un conto sono le questioni culturali, filosofiche e politiche, altra cosa quelle monetarie (riferite alla sola classificazione, quelle economiche rientrano tra le politiche). Per classificare una moneta, la prima cosa è riconoscere l'autorità che l'ha, più o meno legittimamente, emessa, e questa autorità, anche durante la dittatura, era sempre la Repubblica tedesca, succeduta all'Impero dopo la sconfitta nella Grande Guerra. Non è cambiata la forma istituzionale dello stato, la Germania è rimasta, de iure, una repubblica semi-presidenziale, seppur diventando, di fatto, una dittatura. Ma Hitler non si è fatto re o imperatore, come Napoleone, ha mantenuto, formalmente, lo stesso titolo conquistato grazie a libere elezioni, quello di Cancelliere del Reich, e la stessa forma dello stato. Da questo punto di vista, un cambiamento vero e proprio ci sarà soltanto dopo la seconda guerra mondiale, con la nascita di due nuovi stati che prima non esistevano, e per i quali è giusto, e perfino ovvio, distinguere la monetazione da quella precedente, e tra loro. La stessa cosa è accaduta in Italia col fascismo, anche l'Italia fascista è rimasta, de iure, un regno, seppur, di fatto, una dittatura. E nessuno pensa, e credo abbia mai pensato, di dividere la monetazione italiana in monetazione del Regno, fino al 1922, e monetazione fascista, dal 1922 al 1943. Una divisione c'è, e giustamente, per la cartamoneta emessa dalla Repubblica Sociale, che pur ripetendo gli stessi modelli già in uso nel Regno, rappresentava, anche formalmente, un'entità politica del tutto diversa da quello. Tutto quanto sopra, naturalmente, solo come opinione personale, sulla quale si può benissimo non concordare petronius
    2 punti
  24. Ciao a tutti, Dopo tanto tempo, sono riuscito a completare la piccola (ma ostica) serie dei dollari con sigillo giallo. Anche se non rientrano nel mio interesse collezionistico, ho pensato di acquisirli per ampliare la sezione delle AM lire (ovviamente, anche queste per tipologia e solo della seconda serie, bilingue). La storia che c'è dietro queste banconote è veramente molto interessante, sia da punto di vista storico/economico, che ovviamente anche numismatico. Colgo quindi l'opportunità che questo thread mi offre (oltre che per mostrarvi questa mia ultima acquisizione), per elencarvi alcuni interessantissimi link che approfondiscono questo spaccato storico della cartamoneta americana della II guerra mondiale (e perchè no, che di riflesso, riguarda anche la storia, ancora "recente" del nostro paese) - dollari con sigilli giallo - I “Certificati Argento”, una storia americana durata dal 1878 al 1968 Chiudo in bellezza riportandovi a questa chicca del nostro @petronius arbiter: Propaganda di carta....moneta, interessante escursus nella propaganda bellica della seconda guerra mondiale... sicuramente interessante per gli appassionati di cartamoneta Un saluto a tutti, fab
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  25. Mi sa che era troppo empirico....ora prendendo due punti, punta del ciuffo e punta del collo (non uno) e unendoli con una retta non sembrano più cosi diverse...a ruotarle non so come si fa...
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  26. Vi presento il mio ultimo acquisto: Giulio sede vacante 1769 (Muntoni 3) chiuso for di conio da Cavaliere. Purtroppo le mie foto non rendono giustizia a questa moneta. Al Veronafil ho avuto l’opportunità di mostrarla a @Monetaio, che ringrazio per avermi accolto al suo banco. Cito gli appassionati di papali: @DARECTASAPERE @sixtus78 @anto R @Sixtus85 @rcamil @Giov60 @ZuoloNomisma @latino (Perdonatemi se mi sono dimenticato di qualcuno ). Martin
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  27. @Asclepia, non per scoraggiarti...e non premiare i tuoi sforzi......ma se dovessimo applicare questo metodo alle monete (diciamo solo Ferdinando II ?) ci sarebbero almeno 200 varianti R3.
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  28. @Rocco68..mi ero preso "la fissa" sui tagli del rame di Carlo, ma ho controllato, hanno tutti la treccia fino al nominale più basso ... il 3 cavalli. Non ci credevo, ma è così. Della serie 57 credo che il più raro in assoluto sia il 9 Cavalli; la Pubblica ed il Grano R3..... il 6, il 4 ed il 3 si può dare un R2
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  29. Io non ci noto alcunché di diverso,nè la testa e né la scritta periferica
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  30. Ciao @cartamonetabarni....nonostante le foto "sparaflesciate" il bordo irregolare o completamente assente in alcuni punti al dritto parla chiaro e anche con il colore del metallo non ci siamo, tutta la moneta poi risulta impastata, non emergono i rilievi... se fosse autentica un Morgan 1893 "s" (San Francisco) varrebbe un bel po'...e non lo trovi dentro un oblò di cartone...
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  31. @Rocco68 finalmente la esci mannaggia che bella...i rilievi sono eccellenti per un tornese e il ritratto di Carlo è magnifico...già e molto rara, poi trovarla in questa conservazione è una vera chicca...lo splendido queste monete lo raggiungono di rado, questa non sarà splendida ma è certamente superiore al bb...io direi proprio tra il bb e lo spl, non ci sono traccie di grande circolazione ma solamente una tipica schiacciatura . Grazie di averla condivisa...di mi piace te ne posso dare uno solo ma sta monetina è da invidiare...a me il rame napoletano esalta.
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  32. Come promesso è ora anche on line nella nostra pagina di Accademia edu il Gazzettino di settembre 2017, buona lettura ! https://www.academia.edu/35333263/Gazzettino_di_Quelli_del_Cordusio_settembre_2017
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  33. Ciao @Asclepia, molto bella! Ottima conservazione, peccato per i colpi , sembrano essere stati causati da un coltello o qualcosa di simile. Per quanto riguarda il ritratto , lo hai confrontato con quello del catalogo anche me sembra diverso, ma non è detto che sia l'unico conio del 2 once.
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  34. Buon pomeriggio. Oggi finalmente è arrivata vi posto qualche scatto...cosa sono secondo voi quei graffi ripetuti sulla moneta?? Il ritratto è identico a quello delle 2 once? Io ci vedo il capello un po' più lungo e le punte più stondate nella corona...voi che dite? ogni commento è gradito ciau!
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  35. P.S R.C.L.A........ significa : "Regina Coeli Laetare Alleluia".
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  36. è un bagattino in rame con leone in quadro, per Venezia a fa parte delle monete autonome per Venezia e la Terraferma D/ R.C..L.A - busto della Beata Vergine con Bambino - in esergo dovrebbero esserci le iniziali del massaro R/ Leone in soldo in quadrato con quattro rose ai lati
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  37. Luca Gianazza vince il Premio Tevere, complimenti !
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  38. Più le guardo più mi convinco che possano provenire dallo stesso ripostiglio,le patine omogenee, il pessimo stato di conservazione, la presenza di molte contromarche simili attribuibili a zone differenti, tacche di saggio e sopratutto l'improvvisa abbondanza nelle offerte commerciali, mi fanno supporre che questi pezzi provengano tutti da una zona caratterizzata di forti scambi commerciali. Nella mia fantasia ne dedurrei che tutte queste monete facessero parte di un tesoretto appartenente ad un commerciante.
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  39. Io son rimasto senza soldi in Tunisia perché quei mentecatti di Alitalia hanno bloccato sulla carta un importo di riserva pari al doppio del costo del biglietto. Piuttosto che tornare con la loro lurida compagnia vado a piedi.
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  40. Buongiorno, dovrebbe essere classificato come, IMPERIALE periodo 1299 - 1313, CROCICCHIO/FUSCONI 29/B
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  41. Buongiorno @Luca_AT, in questo momento non sono in grado di inviarti una immagine della moneta del CNI, migliore di quella da te postata. Sperando di fare cosa gradita, allego però la foto di un altro esemplare dell’imperiale di Cortemilia di Manfredo del Carretto. Buona giornata, Marco
    1 punto
  42. Dovrebbe essere un panterino della repubblica di Lucca del 1718 come questo https://www.sixbid.com/browse.html?auction=2693&category=56718&lot=2268164
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  43. Zecca di Piacenza, sesino, forse Ranuccio o Francesco Farnese? Ciao Borgho
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  44. Certamente si, giornata importante per i contenuti numismatici ma veramente di grande soddisfazione per noi che eravamo ai banchi per le iscrizioni. Onestamente dobbiamo dire che in pochi giorni stiamo avendo adesioni maggiori di ogni più rosea previsione, dal giovane, al collezionista, ad importanti studiosi, ad accademici ed esponenti che rappresentano la nostra numismatica. Continueremo sia al Cordusio sia tra poco anche tramite bonifico bancario per chi preferirà , nel contempo ringraziamo i numerosi che hanno voluto aderire oggi sia da Crippa che al Cordusio, aderire vuol dire darci la forza per fare sempre di più e meglio quanto ci siamo prefissati, quindi un grande grazie agli amici ora nostri soci tra i quali anche tanti lamonetiani !
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  45. Quando si sviscerano studi...tutte le monete vanno di moda.
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  46. (I've logged on to see the above post by Beard1961--I'll post this and then return to read it. Sorry about the interruption.) Again, an interesting discussion. So echoing the (calm!) words of petronius, what follows are personal opinions only…. I agree with luke when he makes the case for the Germany of 1933-1945 being plainly distinguishable from what came before, or what came after. As always, the past informs the future, and it’s often easy to see the political, economic and social forces in the Germany of 1919-1932 that led to the departure of 1933. But for me, anyway, the “departure of 1933” is the only way I can see it—the Nazis took Germany in a sharply different direction. It’s true—as suggested earlier in this thread—that the German “departure of 1933” was less immediately obvious than the Russian “departure of 1917,” but it was a heck of a lot more deliberate (which further concealed the intensity and consequences of the break). In 1933—as all of here know too well—Nazi Germany embarked on a mission to transform both itself and Europe politically, socially, economically, and—Goddamn it—demographically. -------------------------------------------------------- I note here one important reason—important today—for separating out 1933-1945 from the rest of German history: it is far more polite when discussing (or indeed even thinking) of those years and their consequences), to differentiate between “Nazis” and “Nazi Germans” on the one hand, and simply “Germans” on the other. That is, “those who won’t remember history are doomed to repeat it,” but also “the sins of the mothers and fathers should not be visited upon their children.” (And those two sometimes contradictory truths are particularly important for Americans also to keep always in mind, because we too have demographic crimes—crimes in both red and black—to answer for. Goddamnit.) ---------------------------------------------------------------- So off the soapbox, and on to some coin-reasons for thinking why my little German coin-catalog from 1986 ( Dietzel Münzenkatalog—Deutschland ab 1871 ) was correct to break things up thusly: “Kaiserreich von 1871-1918;” “Weimarer Republik von 1919-1933;” and “Drittes Reich von 1933-1945.” The Krause world coin catalogs descend from the old Yeoman catalogs, so I went back to some earlier editions and found (to my surprise) that it took some time before Yeoman arrived at the above formula of my ‘86 Dietzel Münzenkatalog. At one time, Yeoman grouped the coins of 1936-1945 under the heading “Nazi Totalitarian State, “ but then also broke its listings in what we now recognize as the customary place—just before the 1933 Martin Luther issue. To denote this point of departure(!), Yeoman inserted only the following: “Coinage Law of March 18, 1933.” And, well, I just can’t help it: Anyway, here is some of why I think the Nazi German coinage of 1933-1945 stands apart: 1. Iconography unique in the German series. (Namely, the encroaching “swastika.”) 2. The revival and consistent use of the type-face (font) “Fraktur.” Discarded 1948. 3. The end (by '38) of every pre-1933 design type. 4. The end (in ’45) of every design type of 1933-45. 5. The 1933 end of the 4-rpf coin, nicknamed for the Weimar politician Brüning. 6. The 1933 end of the 3RM coin, and so the old Imperial and pre-Imperial thaler. 7. The fact of the aluminum 1935 50-rpf and its interplay with its nickel counterparts. 8. The near-total demonetization of the 1933-45 coinage as soon as practicable. 9. The thorough-going renunciation of the coinage’s most distinctive iconography. 10. The 1948-50 return to the coin-colors introduced by Weimar in 1923. Okay. I’ll stop already…. v.
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  47. Il conio del 4 Quattrini 1782....fu riutilizzato per il 6 Ducati del 1783?
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  48. Buon fine settimana a tutti, Voglio condividere con voi il gruppo piu' rappresentativo dei miei Grani Cavalli.
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  49. Ho dei progressi Questa è la testa dell'aquila.
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  50. Liberia La storia della Liberia comincia nel 1822 con l'arrivo di un gruppo di afroamericani sulla costa occidentale dell'Africa, fu formata così una colonia di "liberi uomini di colore". Nel 1847 gli abitanti dichiararono l'indipendenza del proprio territorio. La fondazione della Liberia fu finanziata da gruppi filantropici americani, ma nonostante gli aiuti il paese attraversò una disastrosa situazione economica. Dopo la seconda guerra mondiale gli Stati Uniti fornirono un'assistenza economica che permise qualche progresso. Negli ultimi trent’anni è vittima di un duro regime e di una guerra civile. Nel 2005 divenne una repubblica presidenziale. 5 Dollari del 1989
    1 punto
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