Vai al contenuto

Classifica

  1. gpbasetti

    gpbasetti

    Utente Senior


    • Punti

      10

    • Numero contenuti

      587


  2. Luca_AT

    Luca_AT

    Utente Senior


    • Punti

      9

    • Numero contenuti

      309


  3. bizerba62

    bizerba62

    Utente Storico


    • Punti

      5

    • Numero contenuti

      6196


  4. savoiardo

    savoiardo

    Utente Storico


    • Punti

      4

    • Numero contenuti

      12251


Contenuti più popolari

Elenco dei contenuti che hanno ricevuto i maggiori apprezzamenti il 12/06/17 in Risposte

  1. Il MEC 12 è ormai uscito da tempo e vorrei provare a presentarvi di seguito la "nuova" classificazione che viene proposta per i denari di Asti, senza nulla togliere al lavoro di classificazione "Astensis" realizzato dai soci del forum. Nel suo contributo Matzke si spinge finalmente oltre le tre fasi indicate da Promis e dal CNI per la monetazione astense, anche sulla scorta di indicazioni che provengono da alcuni ripostigli in precedenza sconosciuti o comunque non studiati adeguatamente. Matzke suddivide le monete comunali di Asti in numerose classi, ripartite a loro volta in diversi sottotipi. Questo consente allo studioso di creare una griglia tipologica a maglie molto più fini di quanto era stato fatto in passato. Non è questa la sede per un’analisi dettagliata della seriazione proposta da Matzke, forse discutibile in alcuni punti e ulteriormente perfettibile in altri, ma è evidente come essa risulti senza alcun dubbio un deciso passo in avanti per la storia degli studi delle monete di Asti e un nuovo punto di partenza per chiunque voglia studiare questa monetazione. Tratto da: L. Oddone (2017) Monete anomale della zecca di Asti o falsi cigoiani? Monete e Storia, Suppl. Archivio Veneto VI serie - n. 13. pagg. 73-87. Di seguito si riporta la traduzione delle classi così come individuate nel MEC 12, sopra illustrate: CLASSE A (1141-1160) Stile rozzo: tondello irregolare, conii sovradimensionati, bordi grossolanamente perlinati, croce relativamente piccola con braccia leggermente concave, A trapezoidale, R tripartita con gambetta triangolare, S in diagonale o inclinate. ---------------------------------------------------------- CLASSE B1 (1160-1200) Stile regolare; tondelli e conii in genere della stessa dimensione, bordi inizialmente perlinati ma in seguito finemente rigati, croce patente relativamente piccola (4-5 mm) con braccia dritte, A triangolare con semiluna sulla parte sommitale, S inizialmente inclinate, poi orizzontali, N con diagonale relativamente ampia, R con parte sommitale leggermente concava e gambetta lunga e stretta. CLASSE B2 Spina nel terzo quarto della croce al rovescio. (Torino, MR - Padova, Fasciolo hoard). ---------------------------------------------------------- CLASSE C1 (1200-1240) Stile genovese; ampia croce nel campo centrale al rovescio tangente il bordo interno, crocetta in legenda staccata dal bordo; 1 o 2 globetti sulla destra (e sulla sinistra) della legenda, grazie della X e della crocetta molto curate, E con braccia orizzontali allungate, R chiaramente tripartita, A e V realizzate con due punzoni triangolari, nelle più recenti N con globetto nella diagonale. CLASSE C2 Crocetta nella legenda al rovescio che diparte direttamente dal bordo. ---------------------------------------------------------- CLASSE D1 (1240 - 1260) Stile raffinato; crocetta al rovescio piccola (4-5 mm), in legenda al rovescio globetto sulla destra o su entrambi i lati della crocetta staccata dal bordo, S ed E con corpo e linee che si restringono e si allargano, N con diagonale fine spesso con globetto. CLASSE D2 Crocetta in legenda al rovescio in stile genovese unita al bordo interno. CLASSE D3 Crocetta staccata dal bordo ma braccio discendente privo di grazia e di forma triangolare. ---------------------------------------------------------- CLASSE E1 (1260-1290) Come la classe D ma con globetti su entrambi i lati della crocetta, braccio centrale della E con globetto (sferico o lineare); piccola spina tra la R e la A di CVNR'ADVS. CLASSE E2 Due globetti sovrapposti su entrambi i lati della crocetta in legenda al rovescio. --------------------------------------------------------- CLASSE F1 (1290-1330) Stile onciale: C ed E onciali chiuse, A con parte sommitale a semiluna, S e X con linee curve (S con corpo centrale ingrossato, come nei tornesi), piccole rosette come interpunzione, N classica.
    8 punti
  2. Buona serata a tutti. Questa sera volevo mostrarvi alcuni puledri della mia mandria. Comincerò con alcuni di Federico, per mostrare soprattutto le varie differenze che si possono ammirare su queste piccole monetine sempre affascinanti. Mi piacerebbe che tutti contribuissero a classificarli e a evidenziare particolari e varie. Magari attribuire anche il grado di rarità e di conservazione in base alle proprie conoscenze. Ecco il primo. Grammi 2.32
    3 punti
  3. Buongiorno a tutti il mio ultimo arrivo che dite un mb ci sta?
    3 punti
  4. A conclusione del Congresso nazionale dei Circoli numismatici, il Circolo numismatico bergamasco promuove un concorso rivolto ai giovani su un tema avente per oggetto i Circoli numismatici. Il lavoro che risulterà vincente, oltre a ricevere il premio in denaro previsto, sarà pubblicato insieme con gli atti del Congresso. Questo il bando del premio:Bando concorso e biografia Marco Olivari.pdf
    2 punti
  5. Non avevo mai trovato questa monetina, peccato le pessime condizioni, non conosco il suo grado di rarità, cosa ne pensate? Aquistata in Repubblica Ceca! Cosa ci faceva là un Picciolo di Pisa del 1380-1406? Dovrebbe essere un denaro minuto (picciolo) con croce pisana e con aquila coronata su capitello con il simbolo che sembra una (n) in alto a sinistra Bald A.XVI.1a.
    2 punti
  6. Cari amici Lamonetiani vorrei farvi partecipi dell' ennesimo Bianco (A) entrato in collezione e dal momento che ne ho già diversi, ho deciso di regalarlo alla mia cara Nipotina (una monetina al mese). Nel frattempo che cresce, non vorrei che le rovinasse, le custodisco io
    2 punti
  7. "Per la morte di Clemente X, ai due di agosto, 63 cardinali si riunirono in conclave, ai 30 dello stesso mese ne giunsero altri quattro dalla Francia ed ai 20 di settembre seguì l'elezione di Innocenzo XI. Era camerlengo il card. Paluzzi Altieri e presidente della Zecca mons. Imperiali" (E. Martinori, Annali della Zecca di Roma, 1920). Sede Vacante 1676, ROMA, Testone (Munt 2, CNI 2). D/: Stemma ovale sagomato in cornice SEDE . VACAN - TE . MDCLXXVI In basso: fregio R/: Colomba radiante su pioggia di fiammelle MENTES * TVORVM * VISITA Es. RO - MA ai lati dell'armetta di Mons. Giuseppe Renato Imperiali, presidente di zecca. T/: liscio Peso 9.50 gr. MENTES TUORUM VISITA: "Visita le menti dei tuoi", dall'Inno "Veni Creator" come invocazione per il conclave Ciao a tutti! Stasera volevo presentarvi questo esemplare della mia collezione. Personalmente ritengo questo testone Rarissimo (sono piuttosto pochi i passaggi d'asta che ho registrato), e sicuramente ben più raro della sorella maggiore Piastra, che appare invece abbastanza di frequente! Nel complesso la conservazione è gradevole, con una piacevole patina uniforme e, cosa più importante, scevro di tracce di appiccagnolo o montature. Vostri pareri ed osservazioni sono graditi Michele
    2 punti
  8. DE GREGE EPICURI L' incontro ormai è imminente. A parte le notizie che ci darà Antonio sulla CHRISTIANA RELIGIO, a me veniva da riflettere sui 50 anni del CCNM. Vista la rapidità con cui oggi le cose cambiano, 50 anni sono molti, forse addirittura troppi! Voglio dire: come si può fare per mantenere attrattiva e utile una iniziativa che è partita 50 anni fa? Evidentemente, non è il caso di continuare a fare le stesse identiche cose per 50 anni. E allora? Al Congresso a Bergamo dei Circoli si è iniziata (o forse: si è cercato di iniziare) una riflessione su questo tema. Certo, occorre aggiornarsi, adeguarsi. Ma in che senso? Alcuni aspetti non cambiano poi molto: la curiosità per le monete, la passione per il collezionismo, e per lo studio della monetazione... Però, il contesto cambia: le modalità di studio, le possibilità di acquisto (ed i canali), anche i luoghi e le maniere di incontrarsi. Io però credo che le serate in un circolo, con visione di monete, chiacchiere varie e confronti siano ancora una bella cosa. E voi che ne dite?
    2 punti
  9. il quarto è uno dei più rari presenta la corona con 4 punte al posto delle solite 5, anche questo ribattuto su Carlo VIII
    2 punti
  10. Mi fa piacere l'interesse che si va manifestando per questa iniziativa. Vorrei incoraggiare chi è dubbioso riguardo alla sua partecipazione: non si tratta di scrivere un libro o un articolo di alta numismatica, ma solo di esternare alcune riflessioni personali sul mondo dei Circoli numismatici. Mi capita a volte di dover formulare dei concetti o scrivere qualche testo, e spesso imbastisco le mie idee prima di prendere sonno (e a volte le idee che mi vengono sono un ottimo sonnifero ...), per poi metterle rapidamente sulla carta. Aspetto dunque tutti i vostri contributi, saranno comunque utili per un confronto ampio sull'argomento. Non ci sarà possibile, per motivi economici, dare alle stampe tutti i lavori che riceveremo, ma certamente li posteremo sul sito del Circolo numismatico bergamasco in modo da renderli disponibili a tutti.
    2 punti
  11. Per gli amici Napoletani posto questa graziosa medaglia in argento credo coniata a Napoli per l'esposizione di Torino, giusto? Grazie P.S. la medaglia non è mia.
    2 punti
  12. Ciao Alberto. La riflessione voleva solo suggerire che il non possesso di partita IVA come Perito numismatico o il non essere esercenti di un'attività commerciale numismatica non osta acchè un soggetto iscritto nell'Elenco delle CCIAA o all'Albo dei Periti del Tribunale, possa comunque essere ritenuto adeguato all'incarico ed essere quindi nominato quale Perito (anzi, in quel caso la designazione esatta è quella di "Consulente Tecnico della Procura") in un caso particolarmente "delicato", come fu quello della moneta in questione. Neppure io so quali possano essere stati i motivi che hanno indotto la Procura ad operare quella scelta: mi limito solo a constatare che è stata fatta quella scelta. Sulla scorta di ciò, non vedrei validi motivi per non dare visibilità, oltre ai Periti-commercianti, anche ai Periti non commercianti. Sarà poi la Loro preparazione (e la Loro autorevolezza) a fare la differenza. Sono d'accordo con Te che questa sia un'anomalia del sistema, ma: 1. non è certo un'anomalia imputabile ai Periti che non hanno la partita IVA. Le "regole del gioco" non le hanno scritte i Periti non commercianti, ma è l'Ordinamento che ha sempre (almeno finora) organizzato il settore in questo modo; 2. l'anomalia che lamenti mi pare che operi più sul piano fiscale che non su quello prettamente numismatico. Pertanto, potrà ben esistere un bravo Perito numismatico che di mestiere fa il professore di disegno alla Scuole Medie (ma che per tutta la vita ha studiato la monetazione punica), anche se non potrà mai fatturare una sua prestazione peritale con tanto di partita iva (potrà però, all'occorrenza, emettere una ricevuta per prestazioni occasionali, almeno fino ad un certo importo). saluti. M
    2 punti
  13. cè un iportante studio di Paula J. Turner ( Roman coins from India) con 9 imitazioni di aurei di Settimio Severo. giamba
    2 punti
  14. Allegato volantino del Convegno CONVEGNO 2018 a.pdf
    2 punti
  15. Vi terrò aggiornati sulla situazione ragazzi.. Spero bene perché 150€ per me non sono pochi
    2 punti
  16. Beh, veramente non mi pare affatto che ci sia una fondamentale e netta distinzione fra il Ruolo dei Periti Esperti delle C.C.I.A.A. e quello dei Tribunali (peraltro, è lo stesso articolo che, nella parte finale, conferma che l'iscrizione nel Ruolo dei Periti delle CCIAA "può essere considerato titolo valido per l'iscrizione all'Albo dei Consulenti Tecnici del Giudice" (recte: dei Tribunale). La questione della "qualità" del Perito numismatico è destinata a rimanere irrisolta fino a quando (e non è detto che ciò accadrà mai) la "categoria" e quindi la relativa professione non sarà assoggettata ad un Albo professionale, a cui si acceda attraverso un esame di Stato e con un background di studi e/o pratica professionale standardizzati e che siano conferenti con la specifica professionalità. In attesa che ciò accada, è normale che un'Associazione privata che riunisce una parte importante dei commercianti esercenti attività numismatica, cerchi di porsi come una sorta di "Associazione di categoria" e aspiri a valorizzare al massimo il proprio ruolo e la professionalità dei propri iscritti. Personalmente ritengo che facciamo benissimo ad aspirare a ciò e a fare quello che fanno. Tuttavia, fino a quando le "regole d'ingaggio" saranno quelle attuali, nessuna Associazione privata potrà fregiarsi dell'esclusiva peritale né tanto meno, potrà rilasciare ai propri iscritti titoli di Perito numismatico di "rilevanza pubblica", equiparabili a quelli che le attuali normative accordano agli Enti citati sopra. E ciò (sarà anche paradossale, ma questa è la situazione), ancorché per divenire Perito "certificato" della N.I.P. sia probabilmente richiesta una preparazione numismatica di gran lunga più accurata di quella che alcune CCIAA richiedono a coloro che poi ottengono il "titolo" di Perito. Per tornare un attimo alla "diatriba" Periti commercianti / Periti non commercianti, mi viene in mente un ricordo pertinente con questa discussione: - quando si trattò di far esaminare da un Perito la famosa moneta da 20 Lire oro "dei Marescialli" in odore di essere una "patacca" (si era alle prime fasi dell'Indagine della G.d.F. che riguardava il Monetiere del Museo nazionale Romano, e su questo potrà intervenire a ragion veduta @elledi) la Procura della Repubblica di Roma nominò come Perito.....non un Professionista numismatico e nemmeno un Perito numismatico-commerciante......bensì andò a nominare il Prof. Enrico Piras di Sassari, esimio studioso di Numismatica (all'epoca, credo, già in pensione dal suo incarico di professore di Scuola media), nonché Perito numismatico della CCIAA e del Tribunale di Sassari. Beh, questa designazione qualche riflessione la dovrebbe suggerire, anche all'interno di questa discussione. Quanto a coloro che, per capacità personali o per sconfinata stima e fiducia verso il loro abituali "rifornitori" di monete, non vedono che necessità vi sia di trattare un argomento come quello dei Periti numismatici, della loro formazione tecnica e della rilevanza "pubblica" del loro titolo, non posso che concordare che, nel loro caso, il perito numismatico potrebbe anche non esistere....e nessuno se ne accorgerebbe o ne sentirebbe la mancanza. Tuttavia, e non vorrei nel dire questo risultare irriverente verso qualcuno, tale posizione mi sembra analoga a quella del soggetto che dice che a lui non interessa il fatto che la benzina rincari perché, tanto, lui va a piedi e non usa la macchina..... Saluti. M.
    2 punti
  17. Anche da parte mia il ringraziamento per questa lodevole iniziativa. Non mi resta che iniziare a pensare a qualche idea per partecipare...... Spero che tanti giovani aderiscano all'iniziativa e che portino una bella ondata di emozioni numismatiche!!
    2 punti
  18. @Luca_AT Gran bel lavoro. Lo metto subito in archivio. Grazie a nome di tutti Cari saluti
    2 punti
  19. Caro Gallienus, se desideravi averla hai fatto benissimo ad acquistarla, come esempio posto un esemplare appena passato nell'ultimo incanto di Bolaffi. Certo è che la vicenda storica riguardante la sua battitura postuma esalta sicuramente questo nominale, comprendo di conseguenza anche il tuo entusiasmo... Eros
    2 punti
  20. @gpbasetti Da osservante delle regole, tanto per professione quanto per inclinazione personale, mi ritengo lusingato della concessione e pertanto non posso esimermi dal partecipare. Anzi ne sono estremamente felice! @dabbene caro Mario ti ringrazio per le belle parole, che so essere sincere ed amiche. Sarò ben lieto di dare il mio punto di vista perché, come ben hai ricordato, è proprio lo scambio di opinioni a fare la differenza nel mondo della numismatica (e non solo )
    2 punti
  21. Associazione di cui sono onorato di far parte (rappresentando anche la mia ragazza). Sono davvero felice per i risultati che sta raggiungendo!
    2 punti
  22. Benché mi ritenga persona ligia a regole e regolamenti, non mi sento di escludere dalla partecipazione chi è "fuori età" per 24 ore ! Dovevamo ben porre un limite - e lo rispetteremo - , ma il buon senso penso che vada sempre applicato, con parsimonia. Aspetto quindi il tuo elaborato, e grazie per l'apprezzamento.
    2 punti
  23. !!!!! EURECA !!!! Situato . Jeton dei Paesi Bassi, ha tagliato le loro leggende. Perché? Metto immagini e leggende. MON ESPERANSE PASSE MES FORTVNES 1523 IETTOIRS DE MESSIEVRS DES FINANSES DE L Grazie mille a tutti. Un cordiale saluto
    2 punti
  24. In un lotticino preso per poco ho trovato qualche moneta mancante in collezione.. La prima è questo quarto di grosso del I tipo di Emanuele Filiberto del 1567 zecca Torino con sigle TBC di Bernardo Castagna. A parte le foto pessime la moneta, anche se strettina, si presenta in buone condizioni ed è tutta leggibile. La condivido volentieri...
    1 punto
  25. Buongiorno, posto questa medaglia coniata dal CCFNP di Piacenza in occasione del 250° anniversario della morte del Cardinale Giulio Alberoni e della fondazione dell'omonimo collegio. Scheda già presente nei cataloghi, solo da modificare, grazie. http://numismatica-italiana.lamoneta.it/moneta/W-MH693/69
    1 punto
  26. Si ritiene che questo meraviglioso cammeo sia un dono realizzato per l'Imperatore Costantino in occasione della sua vittoria sul rivale Massenzio a Ponte Milvio e da allora la sua storia è stata molto travagliata per arrivare fino ai giorni nostri passando tra le mani di ammutinati,mercanti e reali. Secondo la ricostruzione degli esperti a meta del IV secolo venne portata a costantinopoli e stando alle fonti, ricompare nel XIII secolo in Francia. Questi spostamenti lasciano immaginare che sia stata sottratta dal tesoro imperiale della capitale d'Oriente nel corso della IV Crociata, per essere trasferita in un monastero o castello francese. Per un incredibile coincidenza del fato, la Gemma riemerge dall'oblio nel 1622, entrando nella collezione di uno dei più grandi pittori di sempre, Rubens. Nel 1628,ad Anversa, Theodoor Rogiersz aggiunge al cameo una cornice di gemme, probabilmente su richiesta del nuovo proprietario Gaspar Boudaen, che ha intenzione di venderla al sovrano dell'Impero Moghul. Il mezzo scelto per trasportarla? La Batavia. Per alcuni mesi, resta quindi nelle mani dello psicopatico Jeronimus Cornelisz e degli altri ammutinati. La Gemma, recuperata dopo il processo e l'esecuzione di questi ultimi, viene portata a Giacarta, ma raggiunge le coste indiane solo nel 1632, per essere venduta a Mirmousa, un governatore indiano. Dopo giorni di trattative, l'affare non va in porto. La Gemma torna ancora a Giacarta, dove Gaspar Boudaen affida ad alcuni artisti il compito di disegnare in modo accurato l'oggetto; i disegni partono poi alla volta della Persia e dell'India, nella speranza che possano suscitare l'interesse di qualche altro governante. Nel 1636 arriva una manifestazione d'interesse dalla Persia, e Boudaen spedisce prontamente l'oggetto. Anche questa volta, però, l'affare salta. Nel 1638 (ormai a dieci anni dalla partenza del gioiello dall'Olanda) il re di Atjeh, a Sumatra, chiede di vedere la gemma. Il prezzo, troppo alto, fa desistere anche lui. Boudaen è disperato, tanto che abbassa il prezzo e tenta di nuovo (1640) con Mirmousa, che però non ricorda bene la gemma e vuole rivederla nella sua residenza di Suratte. "Sì, bella, ma ancora troppo costosa" è la sua risposta. Nel'aprile del 1641 la Costantiniana è di nuovo nei magazzini di Giacarta. Attorno al 1645-46, Gaspar Bouden trapassa (forse di crepacuore, dato che cerca di vendere la gemma da 18 anni). Suo figlio accorre dall'Olanda, convinto di poter riuscire dove ha fallito il padre. A chi prova a vendere? Al povero Mirmousa, che da 15 anni si vede passare questo cameo sotto il naso e forse ha sviluppato un certo fastidio per la vicenda. Quasi quaranta anni dopo il suo primo viaggio, la Costantiniana torna in Olanda nel 1655 circa, perchè la troviamo nei registri della famiglia Bouden. Per oltre un secolo se ne perde ogni traccia. Nel 1756 la troviamo battuta a un'asta ad Amsterdam per 5.500 fiorini olandesi. Il nuovo proprietario è Jacob Hop. A partire dal 1783, anche gli eredi di Hop cercano di vendere la Gemma, ma senza successo. Nel 1808, la troviamo addirittura in Francia. Ad essersi interessato è addirittura Napoleone, che ha visto un disegno del cameo fatto dal pittore Pierre Lacour. Il prezzo stabilito, 110.000 fiorini francesi, sembra essere alla portata dell'imperatore, ma gli eventi successivi al 1813 lo portano a disinteressarsi dall'acquisto. Alla fine, nel 1823, il nipote di Jacob Hop riesce a vendere la gemma al sovrano dei Paesi Bassi, Guglielmo I. Da allora, la Costantiniana rimane in Olanda, arrivando alla sistemazione definitiva nel museo di Leiden nel 2014. La storia di questo oggetto, passato dalle mani di Costantino a quelle di Giustiniano, preso dai Crociati, da Rubens e poi da uno psicopatico assassino, quasi acquistato da molti sovrani orientali e da Napoleone Bonaparte e, infine, entrato nel tesoro della corona olandese, è una delle più drammatiche ed eccezionali della storia dell'arte la Gemma Constantiniana mostra un quadro vittorioso,l'imperatore Costantino in un carro, affiancato da sua moglie, Fausta, e sua madre, Helena. Il figlio primogenito di Costantino, Crispo, si erge con orgoglio davanti al trio. Questa potente illustrazione rivela una forte regola dinastica, con l'implicazione che continuerà per molte generazioni a venire. Due centauri, i cui zoccoli si schiantano e calpestano i nemici di Costantino, sono in primo piano nel cammeo. Nel cielo vola la dea Vittoria con una corona d'alloro, che donerà al trionfante Costantino. Nonostante sia ambientato nella pietra, la scena è viva con il movimento. Il nastro svolazzante attaccato alla ghirlanda d'alloro e il cratere di calice rovesciato (una nave usata per mescolare acqua e vino) sotto il centauro di sinistra, anima il cammeo. L'intelligente inclusione di questi dettagli allude all'alto livello di abilità posseduto dall'incisore. Il talento dell'artista è anche reso evidente dalla superficie irregolare della pietra. Benché indistinguibile da una prospettiva a volo d'uccello, il cammeo non è uniformemente piatto. Cesellando attraverso gli strati colorati alternati di agata, ci sono aree in cui l'incisore ha raggiunto un colore contrastante più alto nella pietra.
    1 punto
  27. molto bella l'iniziativa: sicuramente parteciperò!
    1 punto
  28. 1 punto
  29. Vediamo di sensibilizzare sull'iniziativa anche il CGN che spero possa partecipare con qualche aderente @magdi, @matteo95, @Caio Ottavio Mi piacerebbe anche sentire un parere da tanti del forum ne cito qualcuno come @Matteo91ma anche @Afranio_Burro o @Tm_NPZ o @Littore
    1 punto
  30. Ciao Motoretta, non è la monetazione che studio e colleziono.....ma un "mi piace" la monetina se lo merita.
    1 punto
  31. La conosco ? L'ho già visto da qualche parte ? Che dire : ottima moneta. Una R sola ? No dai è uno scherzo, quando vuoi venderla ricordati degli amici papisti, di uno in particolare però....
    1 punto
  32. i numismatici Professionisti sono coloro che hanno una PIVA ed una licenza, siano essi iscritti alla NIP, NIA o "liberi battitori"; non è quindi una concezione auto-referenziale. Quanto a fare il lavoro degli altri, mi pare che fino ad oggi accada proprio il contrario; ci sono Professionisti di altri rami che fanno i numismatici, non mi risulta il contrario.
    1 punto
  33. Salve a tutti, la medaglia credo sia questa. 1686. TAKING OF BUDA ‒ EINNAHME VON OFEN (BUDA). Cityview with Danube, above fl ying Victory with trumpet and Palm branch. OVEN A REGE OVO DICTUM LEOPOLDO ARMIS ADDICTUM A .1686.2.SEPT. Rev. Crowned Eagle on rock, holding an egg and a key. HOC RECLUSO RELIQUA INCLUDENTUR. Edge: URBIS EXPUGNATIO ORBIS EST OVATIO. Mi chiedevo quanto la presenza del foro, unita alla conservazione non delle migliori possa influire sul suo valore. Sembra anche anche ci sia un secondo foro, dalla parte opposta, ma dato che sopra ci sono le lettere, forse è una strana concrezione passante? O un foro riempito e taroccato? Possibile? In rete, da profano, ho trovato solo tre quotazioni (250, 400, 1000 euro) ma in effetti di esemplari che sembravano messi meglio. Forse può essere anche "lavata" o "pulita" in qualche modo, ma non mi sono azzardato a toccarla. Cosa ne pensate? Grazie, Massimo
    1 punto
  34. Ma in effetti....me lo domando anche io !!! Perchè voler essere equiparati ad altre categorie Professionali come Medici, Avvocati, Ingegneri, Geometri ecc ecc dove solo gli iscritti all'Albo possono rilasciare Perizie ? (mi domando come possano, gli utenti, tollerare un siffatto panorama, in totale mancanza di concorrenza....) Dopo (poca) fatica per ottenere questa iscrizione, che non ci comporta nè l'apertura di una Partita IVA, nè gli oneri di una sede (negozio o ufficio), dove non siamo soggetti a verifiche fiscali, dove non rischiamo economicamente nulla perchè se ci chiamano si guadagna - quasi sempre in nero - se no si continua a fare quello che facciamo normalmente ovvero l'infermiere, il vigile urbano, l'imbianchino o il medico, l'avvocato, l'ingegnere, il geometra ecc ecc (ma alcune di queste non sono forse le stesse categorie "protette" citate prima ? interessante....), finalmente una Associazione che ci dà visibilità, così magari avremo anche la possibilità di fare del sano commercio abusivo (arrotondare non guasta mai) e....taaac arriva la NIP a romperci le uova nel paniere con questa richiesta assurda. Non c'è più religione ! Buon Natale e tutti !
    1 punto
  35. Che dire? Ha persino la sua bustina a corredo! Secondo me Martin l'ha pagata ben meno di quanto indicato da @Monetaio mettendo un bel pezzo in collezione... Bravo Martin!!!
    1 punto
  36. Complimenti per l'acquisto @wstefano, banconota molto affascinante, hai fatto un buon affare.
    1 punto
  37. domani una delle copie prese a Verona arriverà alla mia ex prof di Italiano che si è presa seriamente la briga di rivedere accuratamente le bozze del mio articolo, grazie a cui la mia "forma" ha preso la sua "forma". Avanti così! e speriamo che il buon Federico potrà insistere per una (e più) repliche dell'esperimento.
    1 punto
  38. Concordo, probabilmente un effetto della ribattitura. Se ci fate caso tutti i riccioli e minimi dettagli corrispondono.
    1 punto
  39. spettacolare (anche se al di fuori dei miei interessi), non ne avevo mai viste nemmeno io. Da approfondire, sicuramente, come tutte le monete emesse dalla ecca veneiana dopo il 1797. Complimenti per l'acquisto!
    1 punto
  40. Rigorosamente zecca di Aosta !!!
    1 punto
  41. bellissima, mi piace molto. Poca usura ed uniforme. Bordo senza pecche.
    1 punto
  42. Come mai nessun amico esperto dice nulla? A me piace come moneta Rispecchia anche una parte della mia "filosofia": la conservazione può non essere il meglio, quello che conta è la valenza storica!
    1 punto
  43. Salve,altra moneta a cui tengo parecchio è questa, non si tratta di moneta rara , ma è in una conservazione abbastanza piacevole. Un grano 1737 per Carlo di Borbone, zecca di Palermo.
    1 punto
  44. e tu.......continua a chiedere...........così ci teniamo in allenamento
    1 punto
  45. Quest'anno mi sono aggiunto anch'io, ho iniziato casualmente e senza nessuna intenzione di collezionismo, ma poi è stato più forte di me e sono caduto in trappola
    1 punto
  46. Non è la mia monetazione, ma da una veloce ricerca mi è saltata fuori questa pagina del Battaglini sulle monete di Rimini e mi sembra che la tua corrisponda alla numero 14, quindi Sigismondo Pandolfo... ora non so se questa variante sia più o meno rara, anche se penso di si perché ho trovato solo immagini dell'altro tipo, qualcuno saprà dirti di più....
    1 punto
  47. Caro Dabbene, concordo con quanto scrivi. Rilevo che se si è arrivati a tanti interventi su una problematica che ritengo particolarmente tecnica, con quella attenzione e quel garbo da parte di tutti coloro che sono intervenuti, un motivo ci sarà. C'è voglia di chiarezza (e non sto dicendo che l'ambiente non sia chiaro, dico che vi vedo un poco di confusione). Riassumo: 1) innanzi tutto il certificato di garanzia lo può rilasciare soltanto il commerciante che ha venduto il pezzo; 2) la perizia la possono rilasciare tutti, ma stante la complessità dell'elaborato e il costo che ne consegue, penso che l'utilizzazione sarà costosa e quindi ridotta;. 3) ne consegue che la perizia propriamente detta riguarderà, il più delle volte, monete di valore elevato; 4) ulteriore conseguenza è il pericolo, non solo per il cliente, ma per il "perito poco perito" di rimetterci di tasca propria nel valutare un pezzo importante La ricognizione di una associazione in relazione ai periti presenti sul territorio è sicuramente importante perchè offre all'interessato la possibilità di una scelta. Se l'interessato deve richiedere una perizia su una moneta importante (e si è detto che le perizie si richiedono su monete importanti), non credo che utilizzerà il criterio alfabetico per individuare il perito nell'elenco di cui si è detto. Ovviamente, come sempre, è solo una opinione. Cordialità Polemarco
    1 punto
  48. In parte condivido il tuo punto di vista rispetto al fatto che ormai si conia moneta solo per venderla, poi magari ci si raffigura Topolino o Asterix... Però se ci riflettiamo ci rendiamo conto di come la numismatica si stia allontanando dalla sua origine. Ora ai collezionano monete moderne che non vengono coniate per la normale circolazione. Ecco qual'è la differenza sostanziale. Per questo c'è una scuola di pensiero che le fondo specchio quasi non le considera nemmeno "vere monete". Personalmente colleziono anche le proof, ma per un gusto prettamente personale.
    1 punto
  49. Infatti i banchi dei commercianti degli euro erano i più affollati. comunque di sicuro gli euro hanno avvicinato un sacco di gente alla numismatica
    1 punto
  50. L'idea di unificazione europea è cosa antica: se ne parla sporadicamente in certe opere letterarie fin dal XIII secolo, e dal XVIII aumentano le discussioni in tema, a volte corredate da descrizioni di ipotetiche strutture politiche come governi e parlamenti comuni. Ma è nel XIX secolo che l'europeismo di principio diventa qualcosa di più concreto: anche a causa del crescente malcontento per le frequenti tensioni e guerre dell'epoca molti intellettuali e politici cominciano a proporre progetti per la formazione degli "Stati Uniti d'Europa". Per quanto riguarda le valute, a causa della necessità di avere un minimo d'ordine nel crescente interscambio commerciale europeo si vive la parentesi dell'Unione Monetaria Latina. Dopo la prima Guerra Mondiale alcuni capiscono che nonostante gli orrori di questa guerra nulla sarebbe cambiato, contrariamente all'opinione diffusa all'epoca che si fosse trattato della "guerra destinata a porre fine alla guerra": negli anni '20 viene fondato il primo movimento europeista generico organizzato, l'Unione Paneuropea di Richard Koudenove-Kalergi. E' a questo periodo che risale la produzione delle prime medaglie con sembianze di moneta, prodotte da privati o associazioni proprio per promuovere l'idea di unità europea, come queste: Poco prima della seconda guerra mondiale il dibattito sull'opportunità di formare una federazione europea aumenta e l'idea è sempre più popolare in Francia e Gran Bretagna. Durante la seconda Guerra Mondiale, nel giugno del 1940, Jean Monnet (all'epoca capo del comitato di coordinamento degli alleati) propone a Churcill e al governo francese un trattato d'unione federale tra Francia e Gran Bretagna: il piano viene accettato ma non è più attuabile a causa della resa francese ai nazisti, avvenuta subito dopo. Il nucleo dell'Europa che abbiamo oggi nasce direttamente dalle macerie della seconda Guerra Mondiale: il primissimo tentativo di creare istituzioni europee comuni è un progetto di unione doganale italo-francese avviato nel 1948, destinata secondo le previsioni all'estensione graduale ad altri paesi. Questo piano procede con lentezza e viene definitivamente superato quando il 9 Maggio 1950 al Quai d'Orsai, sede del Ministero degli Esteri francese, viene letta la Dichiarazione Schuman, scritta da Monnet anche se porta il nome del ministro degli esteri francese Robert Schuman. La dichiarazione segna l'inizio del processo d'integrazione europea: partire dalla messa in comune del carbone e l'acciaio (all'epoca economicamente e strategicamente importanti come il petrolio e il gas oggi) di Francia, Germania e altri paesi che vorranno aderire per formare gradualmente un'unione economica europea che faccia da solida base per una futura unione federale. Nel settembre del 1950 avviene la fondazione della UEP (Unione Europea dei Pagamenti) con la creazione contemporanea della prima unità europea di conto, l'UCE (Unità di Conto Europea): inizialmente proposta col nome di "Epunit", è una valuta scritturale con una parità aurea di 0,888671 grammi, uguale a quella del dollaro USA. A questo periodo risalgono gli "Europinos" coniati nel 1952 per promuovere l'idea dell'economista francese Jacques Rueff, consigliere economico di De Gaulle, secondo cui il passo seguente e indispensabile per unire l'Europa era creare una valuta comune. La Comunità Europea, istituita coi trattati di Roma del 25 marzo 1957, viene attivata il 1 gennaio 1958 e il primo ministro del Lussemburgo Pierre Werner nel novembre del 1960 propone l'istituzione di un'altra valuta di conto europea chiamata "Euror". Nel 1961 il comitato per gli Stati Uniti d'Europa (detto anche Comitato Monnet, perchè formato nell'ottobre 1955 su proposta di Jean Monnet) propone di realizzare un'Unione Europea delle Riserve Monetarie come primo passo verso una moneta europea vera. Le discussioni proseguono negli anni '60, e in questo periodo si colloca l'inizio della coniazione di medaglie rappresentanti una valuta unica denominata profeticamente in Euro da parte del MFE (Movimento Federalista Europeo), la sezione italiana della UEF (Unione Europea dei federalisti). Galleria: http://collezionieuro.altervista.org/gallery/PreEuro%20e%20Probe/Preeuro%20MFE/#5 Periodo storico importante per il processo d'unione monetaria è la fine degli anni '60: nel dicembre del 1969 i capi di stato e di governo della Comunità europea discutono di alcuni piani per l'istituzione di un'unione monetaria entro il 1977 o 1978 circa, e prospettano l'istituzione di un Fondo di riserva europeo. I colloqui si concretizzano nell'ottobre del 1970, quando viene presentato il Rapporto Werner ( http://ec.europa.eu/economy_finance/emu_history/documentation/chapter5/19701008en72realisationbystage.pdf ) sulla realizzazione per fasi dell'unione monetaria. Il programma prevedeva l'istituzione di una valuta unica il 31 dicembre 1980. Nel 1972 il MFE sostiene il processo lanciando una "Campagna per la moneta unica europea" e l'Unione paneuropea produce le medaglie che altrettanto profeticamente del nome di quelle del MFE riportano l'attuale simbolo dell'Euro. Galleria: http://taxfreegold.co.uk/paneuropa.html Ad aprile dello stesso anno nasce il "Serpente", accordo per la regolazione dei cambi fra Belgio, Francia, Germania, Italia e Paesi Bassi. Il processo subisce una battuta d'arresto nel 1973 a causa della crisi energetica, con la turbolenza a livello planetario causata anche alle valute. In piena crisi, nel 1975, l'UCE diventa una specie di precursore dell'ECU perchè viene strutturato come paniere composto da quantità fisse delle valute degli allora 9 stati della Comunità europea. Le acque riprendono a smuoversi solo nel 1977 quando Roy Jenkins, all'epoca Presidente della Commissione europea, propone di riprendere il progetto di unificazione monetaria. Al Consiglio europeo di Copenhagen del 1978 , Giscard d'Estaing e Schmidt propongono la creazione dello SME (Sistema Monetario Europeo), che entra in funzione nel marzo del 1979, a cui partecipano Belgio, Danimarca, Francia, Germania, Irlanda, Paesi Bassi e Italia. Il valore e la composizione sono inizialmente uguali a quelli dell'UCE e dal gennaio 1981 l'ECU sostituirà l'UCE come unità di conto nei bilanci comunitari. Da lì a pochi anni inizia la vasta produzione di medaglie rappresentanti l'ECU, di cui c'è una bella galleria in questo link: http://collezionieuro.altervista.org/gallery/PreEuro%20e%20Probe/Preeuro%20ECU/ Nel dicembre del 1986 viene istituito il Comitato per l'unione monetaria dell'Europa (detto anche Comitato Giscard d'Estaing-Schmidt) che nel marzo 1988 presenta la proposta con cui riparte definitivamente il processo per l'unione monetaria. A giugno il Consiglio europeo di Hannover, presieduto da Jacques Delors delinea le famose tre fasi che porteranno all'istituzione dell'Euro il 1 gennaio del 1999. (cronologia completa dell'unione monetaria qui, aggiornata al post #13 http://www.lamoneta.it/topic/65910-cronologia-dellunione-monetaria-europea/ )
    1 punto
Questa classifica è impostata su Roma/GMT+01:00
×
  • Crea Nuovo...

Avviso Importante

Il presente sito fa uso di cookie. Si rinvia all'informativa estesa per ulteriori informazioni. La prosecuzione nella navigazione comporta l'accettazione dei cookie, dei Terms of Use e della Privacy Policy.