Vai al contenuto

Classifica

  1. dabbene

    dabbene

    Guru


    • Punti

      8

    • Numero contenuti

      20222


  2. ciosky68

    ciosky68

    Utente Storico


    • Punti

      6

    • Numero contenuti

      3881


  3. eracle62

    eracle62

    Utente Storico


    • Punti

      6

    • Numero contenuti

      5568


  4. Malikalkamil

    Malikalkamil

    Utente Senior


    • Punti

      5

    • Numero contenuti

      288


Contenuti più popolari

Elenco dei contenuti che hanno ricevuto i maggiori apprezzamenti il 12/19/17 in Risposte

  1. Anch' io mi sono laureato in storia, e anch' io ho seguito il tuo stesso percorso, facendone il mio lavoro. Siamo dunque colleghi, e forse grazie a questo riusciremo a capirci un po' meglio di quanto non è successo nei precedenti post ;-) . Sono perfettamente consapevole che i giudizi (etici, o di qualsiasi altra natura) vadano tenuti fuori dall'analisi storica, e debbano eventualmente seguire un percorso, per così dire, "parallelo" (è illusorio immaginare un'indagine storica perfettamente asettica, ma è doveroso per lo storico il serio ed onesto tentativo di perseguirla). Tornando alla questione in oggetto: non mi pare di aver dato dello sciocco a nessuno, né è mia intenzione ergermi a tutore storico di nessuno. Non ne avrei lo spessore culturale e neppure la pretesa, avendo ben appreso, in lunghi mesi di lettura dei post di questo forum, l'alto livello medio di preparazione storica. Tuttavia, e perdonami se te lo dico, escludere qualsiasi responsabilità di Vittorio Emanuele III in merito alla presa del potere di Mussolini rappresenta una deviazione dal fatto storico che è francamente inaccettabile da sostenere, e tu come storico dovresti esserne consapevole più di altri. Quando Facta si presentò dal Re chiedendogli di firmare lo stato d'assedio, il Re rifiutò con la motivazione che temeva per la fedeltà delle forze armate. Questo è il fatto storico. Indagini successive hanno appurato che i timori del Re erano infondati, e che le forze armate avrebbero risposto pressoché compattamente ad un suo ordine di spazzare via i fascisti. Probabilmente il Re ne era consapevole anche in quei momenti, ma visto che c'è un "probabilmente" di mezzo ipotizziamo che i timori del Re fossero sinceri. Ti sembra che ciò lo sollevi da responsabilità? Non puoi sostenerlo sulla base delle evidenze storiche. Se il Re avesse firmato lo stato d'assedio e l'esercito gli si fosse rivoltato contro, passando in massa dalla parte di Mussolini, allora avremmo potuto dire che, almeno limitatamente ai fatti di fine ottobre, il Re non aveva responsabilità perché aveva fatto quanto in suo potere per evitare l'ascesa di Mussolini. Invece, come sappiamo, lo accolse come un politico qualunque e gli conferì l'incarico di formare un nuovo governo, pur essendo lui il leader di un partito di minoranza (allora lo Statuto lo permetteva, ma ciò forzava una prassi parlamentare consolidata). Questi sono i fatti, e valgono sia che tu ti chiami Gallienus, Sabbatucci o Emilio Gentile! A scanso di equivoci, ciò non toglie che si possa essere tranquillamente d'accordo sul rientro della salma (a me personalmente la cosa non suscita alcuna emozione, e non posso dirmi contrario), né che qualcuno possa considerare Vittorio Emanuele III un grande re (io non sono tra quelli, e francamente aver donato la sua collezione allo Stato mi pare un ben magro risarcimento per le sofferenze che ha arrecato a tanti italiani con la sua condotta), ma qui siamo, appunto, sul terreno dei giudizi, aperto a qualsiasi istanza. I fatti invece no, quelli non si piegano, e certificano in maniera inequivocabile il ruolo del Re nell'ascesa di Mussolini.
    5 punti
  2. Intanto vediamo un po' la location dell'evento, la Sala Duomo al 1° piano dell'Hotel De La Ville, Via Hoepli 6, Milano, fermata MM1 San Babila o Duomo. Verrà allestita per conferenze con 80 posti a sedere.
    4 punti
  3. Un' altra piccolina nel mio monetiere. AUGUSTUS. 27 BC-14 AD. AR Denarius (18mm, 3.73 gm, 5h). Spanish mint (Colonia Patricia?). Struck 19 BC. CAESAR AVGVSTVS, bare head right / SIGNIS S P Q R RECEPTIS around shield inscribed CL·V; flanked by aquila and standard. RIC I 86a; BMCRE 417; RSC 265. La zecca di Colonia Patricia (attuale Cordoba) emise nel 19 a. C. degli aurei e dei denari con al rovescio la legenda SIGNIS RECEPTIS S P Q R, nel campo monetale è raffigurato uno scudo con al centro CL V e ai lati un’insegna militare ed un’aquila romana. Lo scudo al centro rappresenta il Clipeus Virtutis, lo scudo d’oro che fu posto nella Curia Iulia nel 27 a. C. accanto alla statua della Vittoria che ricordava la vittoriosa battaglia di Azio [8]. Proprio la vicinanza nella Curia con la statua della Vittoria portò il Clipeus Virtutis ad essere assimilato ad ogni vittoria che ottenne Augusto, diventando un simbolo della vocazione vittoriosa del princeps [9]; molto probabilmente fu questo il motivo che portò alla creazione del rovescio in questione su aurei e denari che raffigura lo scudo della Curia affiancato alle insegne militari. La legenda, inoltre, spiega inequivocabilmente la propaganda raffigurata: l’avvenuta restituzione delle insegne militari ad opera dei Parti; grazie alla presenza del clipeus augusteo il messaggio propagandistico che le monete trasmettevano era che la restituzione delle insegne rappresentava una vera vittoria di Roma sui Parti, anche se poi le vicende non andarono proprio così. (Cit) saluti Roberto
    3 punti
  4. Mi permetto sommessamente di ricordare di vedere in questo Network che ha una sua specifica ragione, e in particolare nella Piazzetta dove i temi dovrebbero essere comunque numismatici, più che gli aspetti storici che ci porterebbero inevitabilmente a opinioni divergenti, a vedere la figura e il quanto fatto in ambito numismatico, non è certamente poco sia la passione e l'impegno del Re, quanto abbiamo ancora oggi sia in termini collezionistici che di studio rappresentano ancor oggi la pietra miliare da cui partire per tutti.
    3 punti
  5. Posto anche il mio,3 cavalli Filippo iiii con acciarino, la data sembra 1626. Ciao.
    3 punti
  6. Domenica Gelata..Domenica Fortunata... Questa volta un giovanissimo dalla Liguria ci è venuto a trovare, insieme al suo incredibile entusiasmo ed interesse... Poi è stata la volta della consegna del Gazzettino per un amico Parigino e un'alto Di Valencia. E poi ancora divulgazione, iscrizioni, tondelli, e amicizia.. Insomma un Gazzettino che parla sempre più con "Europa"... Martín de Vos. Amberes (1532-1603). “Il rapimento di Europa”, 1590 circa, olio su rovere, 133,7 x 174,5, Museo delle Belle Arti di Bilbao
    3 punti
  7. Do anche il mio contributo a questo splendido periodo del vicereame... Filippo IV - Triplo Cavallo - 1646 - P.R. 124 MIR 276 - R4
    3 punti
  8. Un bel sesterzio in collezione. Da notare le contromarche al rovescio. Augustus. 27 BC-AD 14. Æ Sestertius (25.34 g, 2h). Rome mint. L. Naevius Surdinus, moneyer. Struck 15 BC. OB CIVIS SERVATOS around oak wreath between two laurel branches / L NAEVIVS SVRDINVS IIIVIR AAAFF around large S • C. RIC I 383 rarity: R. saluti Roberto
    2 punti
  9. Sono il nuovo proprietario di questa moneta
    2 punti
  10. In quel settembre del 1943, a Roma, ciascuno dimostrò quanto valesse. All’alba del 9 settembre Vittorio Emanuele, Badoglio e le massime autorità militari fuggono dalla città: l’esercito è senza istruzioni. Dalla mattina del 10 settembre, a Porta San Paolo, Granatieri di Sardegna, Carabinieri della legione territoriale di Roma, lanceri di Montebello, Genova Cavalleria, reparti della divisione Sassari, paracadutisti del 10° Arditi, sebbene allo sbando e senza ordini, aprono il fuoco contro i tedeschi che intendono entrare in città. Usano i mezzi pubblici per farne barricate. Soldati e ufficiali accanto a professori di storia dell’arte e fruttivendoli. Accorrono anche Sabato Martelli Castaldi e Roberto Lordi, entrambi generali di brigata aerea in congedo, che bersagliano i tedeschi con i loro fucili da caccia. Io li immagino quei due generali interrogarsi e rispondersi: “Prendiamo i nostri fucili e facciamo quello che dobbiamo fare” E’ tutto inutile e si sapeva. Cadono in quattrocento. Alle ore 17.00, i tedeschi prendono Porta San Paolo. Se proprio volessi portare un fiore sulla tomba di qualcuno, lo porterei su quelle dei due generali di brigata aerea. E non dovrei andare al Cimitero del Verano ma alle Fosse Ardeatine, perché sono sepolti lì.
    2 punti
  11. Este tipo lo publiqué en mi libro. Es un cavallo muy interesante!!!
    2 punti
  12. questa è una bella finezza... quindi siamo già sul FERRANDVS ma senza la T ... secondo le datazioni dovrebbe inserirsi all’incirca nel biennio 1486/1487 ...comunque nel breve periodo post-ribellione/pre-tramontano...
    2 punti
  13. Ottimo post @miza , molto chiaro e ben fatto. Sicuramente tornerà utile in futuro Trovo infatti che la monetazione moderna francese sia molto bella e varia visto che esistono anche molte particolarità interessanti come questa (a memoria ricordo anche quella del 50 Centimes 1965 con la scritta Repubblica Francese più grande e meno grande)... Diciamo che è molto simile a quella italiana come varietà (anche se pensiamo a tutti gli argenti) Peccato però che da quello che ho capito non riscontri molto successo nel nostro Paese. Saluti Simone
    2 punti
  14. @foglionco, mi fà piacere conoscere un altro "matto" che la pensa come me, come te colleziono anche massa e lunigiana ed ho seguito tutta l'asta nac assistendo a quella bellissima collezione andata quasi completamente invenduta; che dire, il mio pensiero è che una cosa quando è veramente rara non la trovi facilmente e visto che non tutti siamo Berlusconi dobbiamo esser contenti per quel che riusciamo ad ottenere, io sono molto contento di aver aggiunto ai miei "rottami" questa pezzettino di storia, quasi introvabile. Poi penso anche che le mode son passeggere, e se un giorno i miei figli vorranno vendere la mia collezione, se sapranno aspettare il momento giusto non saranno soldi spesi male, un giorno và di moda i pantaloni di lino e un altro giorno tutti vogliono i jeans strappati, la massa si sposta in gruppo, ma quelli che stanno meglio son quelli che se ne fregano delle mode e vanno dritti per la loro strada, se un paio di pantaloni son buoni e ci stò bene ... non li butto via, magari li porto al lavoro ma non li butto via!
    2 punti
  15. Continua la carrellata: Iperpero di Alessio I, Costantinopoli Ripostiglio di Blagoevgrad (Bulgaria) composto da 62 trachea 1/2 e 1/4 di siliqua, coniate a Roma da Teodorico per Anastasio (qui magari faccio felice @Poemenius? ) Ducato d'imitazione coniato in India tra il 1600 e il 1800 (parlando di India e di imitazioni, forse questa potrebbe interessare @Matteo91) Avrei voluto postare diverse altre immagini: mancano molti ripostigli, tutta la sezione papale e quella del Regno e altre curiosità. Purtroppo, per farlo, dovrei ridimensionare le immagini all'inverosimile e non avrebbe più senso mostrarvele.. spero comunque di aver fatto cosa gradita, prendete questa mancanza come spunto per visitare il museo
    2 punti
  16. Cari amici e appassionati di monete contemporanee estere, Solitamente, mi accontento di collezionare la tipologia, ma quando vengo a conoscenza che di una moneta esiste anche la variante mi diverto a darle la caccia. (rigorosamente in ciotola) Il 20 francs 1950, di varianti ne ha veramente tante. Questa moneta fa parte della monetazione della quarta Repubblica, periodo storico che va dal 1946-1958 Vi presento alcune di queste varianti che sono riuscito a trovare: Ecco le differenze: con 3 oppure con 4 piume
    1 punto
  17. Il 22 marzo del 1963 a seguito di alcuni lavori lungo la A45 circa a mezzo miglio a est di Chester House Farm (vedi link: http://www.chesterfarm.co.uk/Pages/home.aspx), verso il ponte sopra la ferrovia, venne scoperto un grosso contenitore in terra cotta contenente circa 42.000 antoniniani risalenti al III secolo d.C. Il vaso venne rotto durante i lavori di scavo e abbondante parte del contenuto di monete si sparse nel terreno. Altra parte era invece ammassata in blocchi poi separati e puliti. David Dickinson, il "farm manager" della Chester Farm (per il periodo 1958-1972), venne chiamato dagli operai che trovarono il deposito e appurò che la giara contenente le monete era interrata a una profondità di circa tre piedi e coperta con una lastra di pietra di tipo Collyweston (una particolare roccia stratificata che si trova nell'Inghilterra centrale e che tradizionalmente viene impiegata per la copertura dei tetti nei villaggi rurali). Dopo una prima analisi, il sig. Dickinson acconsentì per il trasferimento di tutto il materiale, recipiente compreso, al museo di Northampton. In seguito, quando fu deciso di trattenere ed esporre solamente il recipiente e parte del ripostiglio, il quantitativo rimanente fu venduto. Una buona parte delle monete venne pulita e il ripostiglio risultò coprire un arco temporale che va da Valeriano I a Probo con una data di chiusura presumibilmente di poco successiva al 282. Le monete di Probo infatti, stando a quanto riporta Bland nella tabella allegata al suo saggio "Hoarding in Britain: an overview" sono 26 e in particolare: 25 della zecca di Lugdunum, inclusi 4 esemplari della nona emissione secondo Bastien (databili appunto al 282) e 1 della zecca di Ticinum (PROVIDENT AVG -- //B, RIC 551, sesta emissione). Attualmente quanto venne trattenuto è esposto al Wellingborough Museum: Le foto mi sono state inviate direttamente dal museo... e devo dire che l'immagine del vaso con dentro le monete è d'effetto! Dopo questa doverosa premessa, passo a farvi vedere invece questi pezzi recentemente acquistati e provenienti dal ripostiglio in oggetto: 1) VICTORINVS - PIETAS AVG 2) VICTORINVS - SALVS AVG 3) TETRICVS I - LAETITIA AVG N 4) TETRICVS I - SALVS AVGG 5) TETRICVS II - SPES PVBLICA Nell'inserzione di vendita mancavano i riferimenti all'hoard... ma mi si è aperto un cassetto della memoria, una vecchia inserzione vista su vcoins: quei cartellini tondi mi parevano assai simili a quelli nella foto qui sopra (ex Irchester Hoard), così ho chiesto al venditore che provenienza avessero: presto detto, fatture d'acquisto alla mano il venditore attuale mi ha detto che si tratta di una serie di monete acquistate in vari lotti a un'asta del 2009 in cui è stata venduta la collezione Chubb (collezione iniziata a partire dagli anni '40 del '900) di cui questi esemplari facevano parte e... nell'asta in questione erano indicati come ex Irchester Hoard, proprio come i sei esemplari venduti da Den of Antiquity che in descrizione citava: In letteratura il ripostiglio in questione è citato al numero 755 del testo di A. S. Robertson "An Inventory of Romano-British Coin Hoards", ed. Royal Numismatic Society, 2000. Spero di non avervi annoiato con l'ennesimo ripostiglio del III secolo, ma - se non si era capito - ultimamente la mia collezione si sta indirizzando abbastanza verso questa tematica strettamente collegata alla storia dell'Impero Gallico
    1 punto
  18. Forse qui possiamo raccogliere alcuni esempi di monete che vorremmo davvero...a parte i danni. Inizierò, con questo grande 1857 penny da Upper Canada--così tanti rim nicks.... v ------------------------------------------------------------- Maybe here we can collect some examples of coins that we would really like…except for damage. I’ll start, with this big 1857 penny from Upper Canada—so many rim nicks…. v.
    1 punto
  19. Buona sera a tutti gli amici del forum! In occasione dell'ultimo Veronafil, oltre a godermi le bellezze del gioiellino scaligero, ho avuto l'opportunità di fare un bel giro del Veneto. Durante questo mio mini tour, ho avuto modo di visitare Padova e, in particolare, i suoi Musei Civici. Questi comprendono, oltre alla notissima Cappella degli Scrovegni, anche un'importante sezione, la Bottacin per l'appunto, dedicata alla numismatica. Probabilmente gli utenti più esperti conoscono questo museo, ma ormai ho preso l'abitudine di parlare (e di mostrare alcune immagini) delle collezioni numismatiche che incontro lungo lo Stivale, con la speranza di farle conoscere al maggior numero di persone possibili. Spero di fare cosa gradita anche stavolta Il Museo Bottacin, come detto, fa parte dei Musei Civici patavini, e nasce nel 1865 per volontà di Nicola Bottacin, ricchissimo mercante di stoffe nonché appassionato collezionista. Oltre a sezioni dedicate agli oggetti più disparati (quadri, sculture, ceramiche, stoffe, mobili, argenteria, ecc), il museo presenta una ricca sezione numismatica (con annessa biblioteca consultabile), in cui è possibile ripercorrere tutta la storia della moneta, dalle primissime emissioni greche agli ultimi euro. La collezione abbraccia, inoltre, diverse aree geografiche, dal bacino del mediterraneo fino alla Cina. Sono anche presenti diversi tesoretti, sia rinvenuti in territorio veneto sia provenienti da altre zone ed acquistati in blocchi. Molto belli e particolari sono anche i medaglieri, fatti costruire appositamente dal Bottacin dai migliori artigiani della città. Di seguito, posto alcune foto. Chiedo perdono per la qualità (mi accorgo solo ora di quanto sia scadente), ma ho dovuto modificare e ridimensionare a dismisura ogni immagine per renderla caricabile..
    1 punto
  20. Amalasunta , figlia del grande Re goto Teodorico , nacque a Ravenna , forse , nel 495 e venne assassinata nell’ Isola Martana , Lago di Bolsena , nel 535 ; alla morte del padre , avvenuta nel 526 , divenne regina del regno dell' Ostrogoti in Italia in quanto suo figlio maschio Atalarico , nipote eletto come successore di Teodorico , era ancora un fanciullo . Si e’ scritto molto su Amalasunta , sulla sua condotta filoromana accresciuta dal fatto di aver trasmesso al figlio Atalarico la sua linea politica considerando che un giorno sarebbe diventato Re dei Goti e dei Romani ; su Amalasunta tutti gli scritti convergono nell’ essere stata una grande donna , degna figlia del padre Teodorico , la quale tento’ di proseguire la politica paterna affinche’ Goti e Romani vivessero in pace con pari diritti e doveri , ma da entrambe le parti , gota e romana , retaggi di secoli di guerre cruente tra il mondo latino e quello germanico non permisero la pacifica fusione tra i due popoli , che da parte Latina sarebbe stata comunque numericamente , enormemente preponderante rispetto ai Goti , questa unione avrebbe portato alla creazione di una nuova e forte Italia , cosi’ il progetto tanto appassionatamente e faticosamente intrapreso da Teodorico e Amalasunta , cadde per sempre ; non di minore peso , sul fallimento dell’ unione goto romana , intervennero anche fattori religiosi , infatti in questo campo influi’ molto la Chiesa romana in quanto i Goti erano Ariani e questo non era visto di buon occhio dalla Cattolica Roma ; anche Giustiniano , reggente cristiano dell’ Impero Romano d’ Oriente , in costante contatto con il Senato e la Chiesa di Roma , cercava un pretesto per intervenire militarmente in Italia , per riportarla sotto l’ Impero , pretesto che trovo’ anche a causa dell’ avvenuto assassinio di Amalasunta , ritenuta dal suo popolo o da parte di esso , troppo filoromana . Il seguito della morte di Amalasunta e’ un' altra storia . Ora piu’ che tante parole , conta quello che scrisse uno storico e soldato , contemporaneo testimone diretto dei fatti , Procopio di Cesarea , al quale rimando , spero senza annoiarvi , i Tomi : II , III e IV del Libro Primo , de : “La guerra gotica” , Tomi che trattano la parte finale della vita da Regina , di Amalasunta . Per mia facilita’ , perche’ altrimenti troppo lunghi , riporto fotograficamente i Tomi trattati , avendo voi , in caso di necessita’ di migliore lettura , la possibilita’ di ingrandirli tramite "immagini" . Allego inoltre un bel link , nel quale insieme ad un po’ di Storia del personaggio , troverete anche alcune leggende locali di Bolsena , nate postume intorno alla figura di Amalasunta : https://www.google.it/url?sa=t&rct=j&q=&esrc=s&source=web&cd=2&cad=rja&uact=8&ved=0ahUKEwiMv6jTk4zYAhVD-qQKHWatBMUQFggzMAE&url=http%3A%2F%2Fwww.meteomarta.altervista.org%2Fportale%2Fla-storia-della-regina-amalasunta&usg=AOvVaw1fNEMUTOous9kUvWhnNMNc
    1 punto
  21. Commento superficiale e affrettato.Nel 1915-18 rappresentò al fronte l'unità nazionale.E tenne unito l'esercito.Senza di lui avremmo perso la guerra e gli Austroungarici avrebbero dato man forte ai tedeschi in Francia...
    1 punto
  22. Si notano, una M e una R, saggi nummulari ? Ciao Roberto
    1 punto
  23. Complimenti @Brennos2, la Obolos 8 offriva un gran bel gruppo di monete, grandi pedigree, grandi storie da raccontare, la seconda parte della vendita della collezione Stoecklin ha avuto un ottimo successo per un'asta elettronica, e chi ha comprato secondo me ha comprato bene. Questo tetra stando a Nomos potrebbe essere appartenuto alla collezione del Granduca russo Michailovich e venne messo in vendita da Naville nel 1922 per conto di Spink. In quell'occasione chi si aggiudicò la moneta fu un certo C.E.L. Brown, industriale anglo-svizzero, che la vinse contro Ratto e che probabilmente fu la fonte dell'acquisizione da parte del Barone Bellio. In conclusione la moneta ha potenzialmente un pedigree che risale all'800!! Ancora complimentoni Brennos!
    1 punto
  24. Si, "potrebbe" essere, per quel che vale dirlo, per evitare sorprese bisogna sempre visionare sia il fronte che il retro per una giusta valutazione.
    1 punto
  25. Questi portamonete metallici con inserimento ed espulsione a molla delle monete erano di moda in Inghilterra e in Francia verso la fine del 1700-e i primi del 1800. Ho tenuto la documentazione di un articolo del genere comparso in un’asta di alcuni anni fa, precisamente un portamonete inglese di nichel (40 x 45 mm) per i pezzi da 1 scellino, 6 pence e 3 pence. Alcuni portamonete erano multiuso in quanto potevano contenere anche francobolli ed essere pure usati come portafiammiferi. Inoltre avevano una zigrinatura per accendere i fiammiferi e un comparto ove inserire lo scovolino per pulire la pipa. Un anello permetteva l’attacco del portamonete a una catena.
    1 punto
  26. Come ti hanno già detto i riflessi non aiutano, ma sembrerebbero banconote molto ben conservate. Saluti
    1 punto
  27. Concordo in pieno con chi mi ha preceduto, le monete quando piacciono, quando suscitano emozioni, bisogna cercare di comprarle senza preoccuparsi della conservazione e del giudizio del mercato. Purtroppo al giorno d'oggi persino le monete antiche si vendono nelle aste solo se in fdc o quasi e questa è una evidente stortura del mercato odierno, che speriamo venga corretta in futuro.
    1 punto
  28. Volendo essere cinici : la presidenza del consiglio passa ma la nobilta' resta.
    1 punto
  29. Si ma Berlinguer non fece rientrare le salme in questione. Quanto al conflitto di interesse se io facessi parte di un ristretto ed elitario gruppo di persone (e la nobilta' lo e' per definizione )quanto aumenterebbe il mio prestigio all'interno dello stesso se mi trovassi in condizione di poter compiere tale operazione? O adesso I mai piu'. "A pensare male si fa peccato ma di solito ci si azzecca ". Detto questo ho voluto dare questa piega alla discussione per avere un altro punto di vista,per completezza. Lungi da me qualsiasi velleita' politica ,e' solo "pour parler" ,visto che parliamo di Savoia.
    1 punto
  30. Concordo pienamente! Magnifico ritrovamento e particolarissimo errore di conio. Non mi esprimo sull'ipotetico valore ma è indubbiamente un bel pezzo! Chissà come è sfuggito ai controlli di zecca (poi chissà quale zecca).
    1 punto
  31. molto interessante anche l'evoluzione del ritratto di Filippo IV dal 1626 al 1646 ( barbato) Discutendo con @fedafa, ho sempre denunciato il ritratto particolare di FIlippo IV del periodo di Orazio Celentano, quasi afro con i labbroni fuori. Davide, chiaramente, non concorda.. Mi so rubate le vostre foto
    1 punto
  32. Ciao Eros, bellissimo sto 3 cavalli con legenda completa e ben leggibile, ottimo ritratto, e rarita' maggiore del mio post iniziale.
    1 punto
  33. Ciao@giulicarp, cavallo di Carlo VIII, zecca l'Aquila, la legenda del rovescio dovrebbe essere civitas aquilana. Saluti Eliodoro
    1 punto
  34. Buonasera a tutti. Quanto accaduto in questi giorni dovrebbe aiutare a ragionare con più calma su alcuni fatti del passato. Lascerei all'A.N.P.I. e ai vari D'Alema le polemiche di retroguardia poiché in fondo li si può anche capire: con una polemica su Vittorio Emanuele III qualche voto o qualche tessera per i loro movimenti si raccatta più facilmente... Ma non è questo che può interessare una persona seria. Nella valutazione di Vittorio Emanuele III si fa spesso riferimento a tre situazioni: avvento del Fascismo, Leggi sulla razza e 08 Settembre. Nel 1922 l'Italia era appena uscita dalla Grande Guerra, aveva avuto il biennio rosso, non so quanti governi in tre/quattro anni e l'Europa era percorsa da generale malcontento e rivoluzioni: la classe politica italiana non sapeva esprimere nulla di valido e di utile al paese e questo portò al governo Benito Mussolini. Nel suo primo governo figuravano liberali, popolari e poco mancò al coinvolgimento dei socialisti: De Gasperi, Gronchi e altri ne facevano parte. Con il tacito avvallo di Giolitti e di altri statiti di primo piano dell'epoca. Di quale colpa si è macchiato il Re? Nel 1938 - dopo anni di governo, dopo la proclamazione dell'Impero, dopo la Conferenza di Monaco - Mussolini era all'apice del successo, aveva già legato il proprio destino a una Germania in via di forte riarmo (e che annettendo l'Austria era al Brennero) mentre in Europa vi era già la sensazione di una guerra imminente. Cosa doveva fare il Re? Non firmare le leggi e abdicare, gettando il paese nel caos e permettendo alle potenze straniere di trarre giovamento? Arrestare Mussolini, aprire una crisi del Regime e, ugualmente, gettare il paese nel caos? Se i fatti fossero valutati con il metro del tempo e non con quello - sbagliato per definizione - dell'oggi ci si accorgerebbe che certi accadimenti (pur schifosi) potevano assai difficilmente essere evitati. Nel 1943 il Re lascia Roma e si trasferisce a Brindisi. Era suo dovere. Punto. Su questo le discussioni mi sembrano davvero pretestuose. Avrebbe potuto informare i Ministri e lasciare disposizioni più chiare? Certo. Ma con gli Americani che anticipano l'annuncio dell'armistizio, Hitler che vuole a tutti i costi far prigioniera la Famiglia Reale, il Vaticano preoccupato per le sorti di Roma avrei voluto vedere altri cosa avrebbero fatto. E' un dato di fatto che il Re salvò la continuità dello Stato, evitò che all'Italia fosse riservata la sorte della Germania e fu punto di riferimento per tanti (Ciampi non vi dice nulla?). L'unica critica ragionata che può essere mossa al Re è quella di non aver consentito al Principe di Piemonte, Umberto, di rimanere a Roma. Io andrò presto a omaggiare la tomba del Sovrano, ricordando il racconto di un mio caro che mi riferì di un nostro semi-parente (mio Padre l'ha conosciuto) che aveva diritto a una pensione per l'invalidità patita nella guerra del '15-'18 ma non la riscuoteva dicendo che "per Vittorio Emanuele (cioè per la Patria) avrebbe fatto quello e altro". Andatelo a dire ai cialtroni che vediamo nei telegiornali.... Un saluto.
    1 punto
  35. Non esageriamo. Eccone uno. MIR 278 RRRRR ma variante inedita (almeno credo). Perchè?
    1 punto
  36. Eccola, poi provo a farne una allo specchio.
    1 punto
  37. Be, nulla da ridire su ciò che hai detto, sarà sicuramente stata dura trovarsi in un ruolo che non è ciò che vorremmo, con un padre che è tutto l opposto di te e che non fatico affatto a vederlo approvare l operato di bava beccaris...che riposi pure in pace in italia, nessunissimo problema.. Però, però...un giudizio bisognerà pure formarselo nella coscienza, un giudizio anche fondato su ciò che è accaduto a noi ed i nostri cari, e su ciò che vorremmo per il futuro delle generazioni di giovani italiani.. Altrimenti, a stare qua ad analizzare la psiche di chi ha avuto potere troveremmo sicuramente traumi e situazioni difficili anche nella storia di stalin o Hitler e tanti altri. Però bisogna decidere, avere un parere, ed il mio, non me ne voglia chi la pensa diversamente, non può che essere negativo, e vorrei dire, con tutti i difetti, votata con brogli o meno, io dico nettamente e con forza: viva la Repubblica! Che con tutti i suoi difetti ci permette anche solo di esprimere le nostre opinioni su questo forum senza essere mandati al confino, o senza dover sperare che i traumi e le problematiche infantili del prossimo re non lo spingano a dare il potere ad un dittatore per risolvere i propri nodi interiori.
    1 punto
  38. Con uno sentito augurio di buone Festività: una parte dei titoli dei nostri lavori (roth37 & Okt)
    1 punto
  39. Solitamente una discussione funziona finché ci si confronta con rispetto e correttezza, senza che arrivi qualcuno che pretende di zittire gli altri, magari dando loro degli sciocchi. E infatti finora è andato tutto benissimo. Oltretutto mi pare che non vi sia necessità di una tutore storico: qui ci sono pochi somari, dal momento che la numismatica è una passione "seria", che presuppone una certa preparazione di base, certo superiore alla media degli utenti degli altri forum. Per questo si riescono ad esprimere qui posizioni un po' più approfondite di ciò che avviene altrove. Perché la storia, soprattutto quella contemporanea, difficilmente ha una sola chiave di lettura, e ogni episodio ha le mille sfaccettature caratteristiche della complessità del reale. Con intelligenza e preparazione, una discussione sulla storia è quanto di più interessante si possa fare. Così almeno è per me: la Storia è la mia vita; mi ci sono laureato e poi è diventata il mio lavoro. Ai miei studenti, il primo giorno di lezione, ripeto sempre l'insegnamento del mio Maestro, ossia che "la storia non va giudicata, va capita". Ed è un'attività molto più difficile di quanto si pensi.
    1 punto
  40. Non fu solo il re (volutamente in minuscolo), non fu solo la cricca di ufficiali che lo seguì nella fuga, non furono solo i gerarchi fascisti.....ma per favore non diamo la colpa a chi, ignaro, pagò per le incapacità dei sopra citati.... Per farvi un'idea nei collegamenti che seguono potete trovare l'elenco dei caduti e dei deportati della SOLA provincia di Reggio Emilia del SOLO giorno dell' 8 settembre 1943...nei giorni successivi molti altri li seguirono.. e quanti dal resto d'Italia e dai territori occupati?.. Forse molti di questi poveretti in buona fede credettero e aderirono al fascismo, forse rimasero fedeli al giuramento fatto al re...ma quella fu la loro unica colpa, non il disastro provocato dall'incapacità e dall'egoismo delle classi sopra citate... Caduti militari dell'8/9/1943 nati nella provincia di Reggio Emilia: http://www.albimemoria-istoreco.re.it/Risultati.aspx?Tabella=cadutiguerra194045&DataMorteGG=08&DataMorteMM=09&DataMorteAAAA=1943 deportati militari dell'8/9/1943 nati nella provincia di Reggio Emilia: http://www.albimemoria-istoreco.re.it/Risultati.aspx?Tabella=militariinternatiguerra194045&DataCatturaGG=08&DataCatturaMM=09&DataCatturaAAAA=1943 Volendo potete cliccare su Cerca negli Albi e selezionare un criterio di ricerca per verificare date e luoghi dal 1939 ala 1945....IMPRESSIONANTE! Per cui, dopo tanti anni, diamo pacifica sepoltura al re numismatico ma ricordiamo che molti dei nominativi che potete reperire nei collegamenti di cui sopra non hanno nemmeno avuto una degna sepoltura...e tutti ed ognuno di loro meriterebbe di essere sepolto al Pantheon. Un pacifico saluto a tutti Mario
    1 punto
  41. A parte l'ignoranza, i media sono colmi di gente imbevuta di ideologia e con una capacità di leggere e interpretare i fatti storici al livello di ragazzini di terza media. Inoltre il dibattito muore sul nascere, perché certe epoche storiche sono diventate dei tabù, tranne che per ripetere a ciclo continuo quello che il politically correct vuole.
    1 punto
  42. 20 Francs 1950 4 piume G.GUIRAUD 20 Francs 1950 B, 4 piume G. GUIRAUD
    1 punto
  43. Questa è il 20 francs 1950 3 piume G.GUIRAUD 20 Francs 1950 3 piume GEORGES GUIRAUD 20 Francs 1950 B 3 piume GEORGES GUIRAUD
    1 punto
  44. festa di Natale al Astengo. Ci si rivede il 7 gennaio. Chiunque vuole avvicinarsi alla numismatica e' ben accetto. foto 1: Al centro Astengo, il Circolo è intitolato al padre, il Presidente Onorario Gardella, il tesoriere Schivo. In primo piano il vice presidente Cammarano e moglie piu' Pedrazzi. sul sfondo il Presidente Figari e Mosconi foto 2: I Soci, taglia il panettone l'ex Presidente Negrino foto 3: I due consiglieri Io con Bisagno (detto occhio di lince detto anche alessioildoge )
    1 punto
  45. Ciao a tutti! Qui un articolo de La Stampa di oggi che condivido: http://www.lastampa.it/2017/12/17/italia/cronache/grande-guerra-e-fascismo-le-scelte-del-re-che-chiudono-le-porte-del-pantheon-x5YWrfHj2ie34nwZEjyk3M/pagina.html Grande Guerra e fascismo. Le scelte del re che chiudono le porte del Pantheon GIOVANNI SABBATUCCI Come tutti i Paesi che hanno vissuto cambi di regime e fratture politiche profonde, l’Italia ha sempre avuto qualche difficoltà a riconoscersi in un passato comune e a coltivare una memoria condivisa dei suoi morti. Il nostro - non dimentichiamolo - è il Paese in cui, nel 1878, gruppi di repubblicani cercarono di gettare nel Tevere la bara con la salma di Pio IX, di cui si stava celebrando il funerale; e nel 1946 un manipolo di irriducibili fascisti trafugò i resti di Mussolini da un cimitero milanese. Per questo va salutata come un gesto di civiltà la decisione del presidente Mattarella di consentire una silenziosa traslazione nel santuario piemontese di Vicoforte delle spoglie della regina Elena del Montenegro, consorte di Vittorio Emanuele III, morta in esilio a Montpellier e lì sepolta nel 1952. Una figura, politicamente neutra (molto diversa da quella della suocera, l’ingombrante Margherita di Savoia) e generalmente benvoluta dagli italiani. Ma la polemica non poteva mancare ed è puntualmente arrivata. A sollevarla alcuni fra i numerosi, e sempre litigiosi, rampolli della dinastia sabauda, che hanno contestato le modalità discrete del trasferimento e hanno subito alzato la posta: se torna la regina - questo il ragionamento - è giusto che torni anche il sovrano, ora sepolto ad Alessandria d’Egitto; e che riposi, accanto ai primi due re d’Italia (Vittorio Emanuele II e Umberto I), a Roma, nella sede augusta del Pantheon. In questo caso, però, l’analogia non funziona. Quella di Vittorio Emanuele III è una figura controversa e fortemente contraddittoria. Fu, nel suo primo quindicennio di regno, un re equilibrato, addirittura in fama di progressista o quanto meno di «giolittiano». Eppure, nel 1915, non tenne in alcun conto il parere del Parlamento, come peraltro le sue prerogative gli consentivano, pur di portare l’Italia in guerra. Nell’ottobre del 1922, fu il suo rifiuto di firmare un decreto di stato d’assedio già pronto a spalancare le porte della capitale ai fascisti. Da allora il re avallò, senza visibili resistenze, tutte le scelte più sciagurate del regime, dalla cancellazione di ogni procedura democratica alla discriminazione dei cittadini su base razziale (provvedimento che violava la lettera, oltre che lo spirito, dello Statuto), fino all’entrata in guerra a fianco della Germania nazista. E’ vero che alla fine fu lui a decretare la caduta di Mussolini, così come ne aveva consentito l’ascesa. Ma, quando si trattò di tirar fuori l’Italia dalla guerra, il re condivise con il suo governo e i suoi generali la responsabilità della tragedia del dopo 8 settembre: dove lo scandalo non stava tanto nella sua fuga dalla capitale, quanto nella somma di disorganizzazione, inganni e inutili furbizie con cui l’operazione era stata preparata sotto la sua regia. Ricordare tutto questo non significa negare la possibilità di un trasferimento delle spoglie di Vittorio Emanuele III in una sede meno lontana di Alessandria d’Egitto, e comunque dentro i confini della patria. Ma questo luogo non può essere il Pantheon: un nome che evoca non solo un famoso monumento, ma anche un luogo ideale in cui raccogliere e onorare le riconosciute glorie nazionali. La salma del sovrano potrebbe riposare in pace, accanto a quella della moglie, a Vicoforte, o a Superga, o in uno dei numerosi luoghi di culto che i Savoia, quando non erano ancora re d’Italia, edificarono a gloria della loro dinastia. ===================================== Ciao NJk
    1 punto
  46. La prossima banconota Capranesi che andrò a descrivere sarà il 50 lire "Buoi", per me la vera opera d'arte della cartamoneta italiana del Regno d'Italia. La postai tempo addietro, ma oltre ad essere saltate le immagini, mi piace riproporla in un contesto di approfondimento come questo. Il tripudio di decorazioni ed i dettagli incredibilmente minuti, rendono questo biglietto un autentico quadro da ammirare ripetutamente. La scena agreste rappresentata nel rovescio del biglietto, nella sua semplicità grafica, risulta al tempo stesso ricercata e realistica a tal punto da far quasi materializzare davanti a noi questa scena, percependo perfino i profumi contadini della buona terra agricola, prevalente attività lavorativa di quegli anni che videro anche il nostro paese sconvolto dalle brutalità della prima grande guerra. L'aquila araldica, con scudo sabaudo crociato in petto compare nei due angoli inferiori del biglietto, sormontato dai prodotti agricoli, simboli di sussistenza per intere famiglie che non condividevano altro che il duro lavoro agricolo, sin dalla più giovane età (e chi ha ancora nonni o padri che hanno vissuto quei tempi, può avere la fortuna di ascoltare direttamente da loro storie di vita al riguardo...) Al dritto troviamo la raffigurazione della dea Atena Pallade, simbolo si assennatezza e ponderatezza, con elmo e corazza, scudo nella mano sinistra e una pianta di ulivo nella sinistra, simbolo di pace e serenità... peccato sia rimasta solo una bellissima illustrazione e non anche un'intenzione, che c'avrebbe (a noi, ed a tanti altri) evitato indicibili sofferenze. Bellissima la trasparenza dei buoi raffigurati nel retro (e qui domando: era qualcosa di voluto tecnicamente? oppure si riscontra a seconda della quantità di inchiostri usati nella stampa?) Il biglietto riporta la firma del console italiano negli States: qualcuno ha ulteriori notizie in merito? Qualitativamente è un biglietto dai grandi colori, aspetto ostico da reperire su questa tipologia. Ho avuto la gran fortuna di incontrare ed acquistare (in questo preciso ordine) quasi "per caso" questo biglietto, ma ho colto al volo l'attimo fuggente (non me lo sarei mai perdonato, nonostante "il salasso" inaspettato e non indifferente che ho affrontato). La carta è croccante, con delle leggere grinze nella parte superiore destra del biglietto, che vengono enfatizzate dalla scansione. Benchè frusciante, la carta è molto sottile. E' dovuta ad un diverso processo produttivo della tipologia Barbetti, che invece l'aveva molto più pesante e corposa? Vi lascio con la stringata scheda riepilogativa, sperando in un vostro contributo a 360 gradi su questa banconota e/o anche sulla precedente. @petronius arbiter cortesemente, ti chiedo se avresti la pazienza di correggere il titolo della discussione eliminando le parole ripetute. Grazie!
    1 punto
  47. Fatto, immagini inserite, grazie
    1 punto
  48. Al post n.63 vi ho mostrato un cavallo aquilano con errore nella legenda al rovescio "RECNI" . Ecco la versione napoletana con lo stesso errore. Grammi 1.89 mm 18. Di seguito le due monete.
    1 punto
Questa classifica è impostata su Roma/GMT+01:00
×
  • Crea Nuovo...

Avviso Importante

Il presente sito fa uso di cookie. Si rinvia all'informativa estesa per ulteriori informazioni. La prosecuzione nella navigazione comporta l'accettazione dei cookie, dei Terms of Use e della Privacy Policy.