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Elenco dei contenuti che hanno ricevuto i maggiori apprezzamenti il 01/15/18 in Risposte

  1. Buonasera, Era il 10 dicembre 2012 e Lanz metteva in vendita a Monaco la collezione di un importante diplomatico austriaco del secolo scorso, Robert Friedinger-Pranter (1894-7/12/1967) che con un lascito aveva donato la propria collezione alla Caritas 45 anni prima. Molte monete, e con molta storia, ma Lanz a quanto pare non pubblicò a catalogo i pedigree noti (ammesso li conoscesse o li avesse cercati naturalmente..). Al lotto 23 dell'asta Lanz 155 il nostro brutto anatroccolo aveva assunto le sembianze di uno statere o nomos o didramma (è stato definito in tutti e tre i modi) coniato a Thurii nella seconda metà del IV secolo a.C. ; i difetti purtroppo erano parecchi, la decenteatura del rovescio e l'usura generale dei conii ben visibile avevano decretato che nonostante l'offerta partisse da 240€ contro una stima di 400, restasse tristemente invenduto. https://www.sixbid.com/browse.html?auction=553&category=12426&lot=573209 Ma l'esemplare percorse la strada che lo portò a rivelare la sua vera "anima storica" quando cinque anni dopo Classical Numismatic Group raccontò sotto forma di pedigree quelle vicende del suo passato. Il risultato fu che al lotto 25 dell'asta online 409, da una base di 180$/150€ contro la stima di 300$/250€ (che corrispondevano alla base da cui partiva da Lanz) il brutto anatroccolo volava fino a 1100$/920€, un bel più 500% sulla partenza, forse abbastanza per diventare un cigno numismatico. https://www.numisbids.com/n.php?p=lot&sid=2272&lot=25 In sostanza questo è quanto venne alla luce: la moneta probabilmente fu acquistata da Friedinger-Pranter in un'asta di Ludwig Grabow tenutasi a Rostock il 27 luglio 1939, lotto 76. Mancavano 37 giorni allo scoppio della Seconda Guerra Mondiale. Questo nomos proveniva inoltre da una importante vendita di Felix Schlessinger del 4 febbraio 1935, lotto 138, tenutasi in una Berlino che vedeva il ritorno della leva militare obbligatoria, l'avvento della Wehrmacht e della Luftwaffe. E l'ironia della Storia era quantomai singolare in quelle circostanze, poiché il conferente era nientemeno che l'URSS di Stalin, che aveva posto in vendita i doppi del museo dell'Hermitage di San Pietroburgo (le vendite furono diverse e si tennero nella prima metà degli anni '30 sostanzialmente). E qui si fermano le certezze, poiché la moneta potrebbe sia provenire dalle requisizioni operate dalle istituzioni sovietiche negli anni '20, sia essere già appartenuta alla raccolta del museo al tempo degli Zar quindi in un periodo di tempo che va dalla seconda metà del XVIII secolo alla Prima Guerra Mondiale. Che dire.. Non male per un invenduto brutto anatroccolo! Ma questa moneta potrebbe avere anche altro da tramandare. E qui chiedo un aiuto agli utenti del forum. Lanz nell'asta 155 aveva probabilmente notato che questo accoppiamento di conii non era molto comune e definiva la moneta rara, mentre Classical Numismatic Group si è astenuta dal fare menzione del possibile livello di rarità. Personalmente ho cercato di verificare tramite confronti con altre immagini la rarità di questi conii, e mentre il dritto sembra più comune il rovescio non mi è stato facile confrontarlo con altri esemplari, se non con due provenienti dal SNG Volume V Ashmolean (995-996), gli unici che ho potuto individuare con le sigle ΣΩ e ΦΙ al rovescio. Tuttavia mentre negli esemplari dell'Ashmolean sotto la linea di esergo al rovescio si vede un ippocampo (con coda da cetaceo) nell'esemplare ex museo dell'Hermitage sembrerebbe più un pesce (cernia per Lanz, tonno per Classical Numismatic Group). Potrebbe essere un difetto di coniazione invece? Ashmolean 995: Ashmolean 996: Non conosco, purtroppo, in maniera approfondita le serie di Thurii, mi piacerebbe però comprendere se oltre ad una grande Storia questo brutto anatroccolo non celasse anche una variante per nulla comune del rovescio. Sarebbe assai interessante se qualcuno potesse aggiungere altri elementi chiarificatori sia in merito alla storia della moneta che alle sue caratteristiche tecniche ed alla sua rarità. Io per il momento mi fermo, riflettendo su quanto sia fondamentale lo studio personale, fatto di montagne di dubbi da porsi e mari di risposte da darsi.
    4 punti
  2. Appunto.. e minore è la tiratura e ancora minore è il significato della commemorazione. Una moneta battuta in 10000 esemplari su una popolazione di 60 milioni di persone...che commemora? un bel nulla. Diventa una medaglietta ricordo. Vuoi fare una moneta per il 150 esimo unità d'Italia? beh, conia una moneta in almeno 20 milioni di esemplari..se no...chi ne verrà a conoscenza???
    3 punti
  3. Spulciando su internet ho trovato questo interessante lavoro: Early Byzantine copper coins. è il catalogo di una collezione di monete in bronzo bizantine emesse nel periodo tra la riforma monetaria di Anastasio I (491-518) e quella di Alessio I Comneno (1081-1118). La collezione descritta è stata costituita tra il 1982 e il 2015. Nella prefazione l'autore descrive le circostanze della formazione della collezione e il fascino di questa serie. C'è una lunga introduzione al catalogo stesso che include alcune osservazioni sulla raccolta e lo studio delle monete in bronzo bizantine, una guida alla comprensione delle voci del catalogo e una breve bibliografia. Ci sono 38 capitoli che classificano le monete per regno (ci sono due capitoli ciascuno sulla moneta di Giustiniano I e quella di Maurizio, e tre su quella di Eraclio) e per autorità di emissione. Due brevi capitoli descrivono le monete nella collezione battute dai regni germanici e dai sovrani omayyadi di Bilad al-Sham e del Nord Africa. Sul sito www.byzantine-ae.info è scaricabile in pdf. Personalmente mi sono fatto mandare una copia stampata, costo 50 € comprese ssp. È praticamente la stampa a colori del catalogo ma fa la sua figura.
    3 punti
  4. Grazie Italo, non mancheranno altre occasioni anche diverse, si inizia con un feriale passeremo poi a un sabato passando da aperitivi numismatici di conoscenza a conferenze divulgative per tutti , numismatiche ma anche storiche, della identità, delle tradizioni, insomma ce ne sarà per tutti, arriverà l'occasione giusta per tutti. Mercoledi dalle ore 19 alle 20, 30 al Bar Spadari al Cordusio incontro per tutti, progetti e spiegazione Associazione, vostre proposte, possibilità di iscriversi, e poi di tutto e di più io farò la mia parte con qualche libro importante e difficile da vedere e spiegare, vedremo altro insieme in un percorso per incuriosire e divulgare, arriverà poi una grande sorpresa per tutti i soci che non potranno esserci, ma tutto a suo tempo ...
    3 punti
  5. Buonasera a tutti i cari membri del gruppo. Voglio porgere alla vostra attenzione questa moneta. 60 grana 1733 Carlo VI in conservazione non usuale Non essendo la mia monetazione mi trovo molto in difficoltà. Qualche mese fa l'ho fatta già vedere a qualcuno del forum in privato ma ancora non ero sicuro se acquistarla. Diciamo che adesso che sono ad un passo dal prenderla, vorrei chiedervi quale secondo voi è il prezzo giusto di questa moneta, quale la sua effettiva rarità e la conservazione. Grazie a chi risponderà. P.S. So che non è mai bello parlare del vil denaro ma apprezzerei molto se vi esprimeste su quale possa essere il suo effettivo costo.
    2 punti
  6. Per non annoiarvi troppo con questa storia vi posso dire che quando mi ha detto che voleva 22 euro a pezzo ho pensato di non aver capito bene ma ho subito accettato senza ulteriori contrattazioni Quindi con meno di 200 euro ho preso i 9 pezzi troppo belli e ho lasciato ad altri quelli bruttini (anche perché il costo era uguale)
    2 punti
  7. Dipende dal contesto economico in cui e' stato tesaurizzato ,se il proprietario solo quello aveva da nascondere quello ha nascosto.esistono " tesori" di soli oggetti in ferro,evidentemente il proprietario non possedeva altro e comunque si trattava di oggetti appetibili. Piuttosto di niente e' meglio piuttosto...
    2 punti
  8. La medaglia andrebbe controllata direttamente. Il conio usato è quello originale e non vi sono segni di fratture. Io, di norma, mi affido a questo criterio oggettivo (coni non modificati e non logorati) per l'originalità. E con questo criterio si può fare una collezione bella e abbastanza sicura. In questo caso, però, la foto (ripeto la foto) non mi convince. Può darsi che la storia del conio sia particolare. E' un conio del Paladino. Si sa (indirettamente) che ad un certo momento conflusice tra i coni degli Hamerani, perchè è ricompreso nella vendita al Cardinal Mazio. Può darsi che dagli Hamerani sia stato poco usato e che per tale motivo fosse ancora integro in epoca tarda (e poi si sia rotto rapidamente). Ti dico un'ultima cosa. Se le medaglie papali antiche ti piacciono (sono oggetti d'arte) , comincia a collezionarle. Per la medaglistica antica il CORPUS del Modesti è una guida che facilita lo studio sulla epoca di emissione, segnalando la successione dei coni. Per una medaglia settecentesca, se il conio è originale e la conservazione è valida, non vi saranno certezze assolute, ma il mercato non fa grandi differenze e, fortunatamente per chi acquista, sta orientato verso il basso.
    2 punti
  9. Continuo a pensare che si debbano fare cose possibili, i cambiamenti ci sono, tutto e' in movimento, poi si potrà dire se nel bene o nel male, ma bisogna poi percorrere o tentare anche altre strade diverse, innovative, e dare fiducia ed essere vicini a nuovi soggetti che nascono e vogliono provarci e crescere in modo forse diverso ma sempre per la divulgazione e anche per gli autori numismatici. Oggi io vedo fermenti, tentativi, novità, Lamoneta può essere un grande attore della numismatica anche col cartaceo, ma vedo anche circoli attivi, un coordinamento tra loro che ha già dato dei frutti, vedo commercianti o case d'aste investire in cultura, vedo noi del Cordusio produrre contributi cartacei e poi digitali, per me il mix perfetto ; per una realtà appena partita siamo già a 2 Gazzettini e uno Speciale a colori cartacei fatti con Conferenze comprese, quindi diamo fiducia anche alle novità che nascono e vogliono crescere, io ci scommetto però poi ci vuole anche un cammino condiviso, di vicinanza, se no rimaniamo pure nell'immobilismo, nel veder cadere pezzi importanti e pensare che in fondo stare fermi su tutto possa anche giovare, mi auguro e spero che così non sia per chi vuole giocarsi la partita a 360 gradi ....per la numismatica, solo per quella ...
    2 punti
  10. Sempre superdettagliato e preciso! Spero che la dubbia affidabilità storica della legenda non tolga a @sghimbescion il piacere di avere una moneta (a questo punto più o meno) contemporanea all’arco di trionfo... Vale sempre il suggerimento a studiare il manuale di lettura delle legende e, ne approfitto per rilanciare, a seguire @Legio II Italica nei suoi post storici ( e non solo) che ti trasmetteranno tantissime informazioni ed un genuino amore per l’arte e la storia.
    2 punti
  11. nooo mario aperitivo bibliofilo, numismatico dimmi cosa porti?
    2 punti
  12. Questo l'ho fatto, non ho invece ben capito a cosa si riferisce @ilnumismatico quando dice di inglobare il post #38 nel #37, ad ogni modo i post #38 e #39 li ho solo nascosti, non cancellati, posso ripristinarli o modificarli in qualsiasi momento petronius
    2 punti
  13. Aggiungiamoci pure Lo Speciale interamente dedicato alla zecca di Milano, ma altro importante cartaceo arriverà ...siamo disponibili ad ascoltare su questi temi chiunque, certamente però bisogna anche chiedere e dialogare ...
    2 punti
  14. Beh nel frattempo la numismatica produce egualmente, vive e propone incontri, conferenze, e scrive tanto e come se scrive vedi il Gazxettino di Quelli del Cordusio.. Eros
    2 punti
  15. MR4 - EGYPT, Alexandria, Philip I (244-249 A.D.), Potin Tetradrachm, 13.43g., 23mm, Year 6 (=248/249 A.D.)
    2 punti
  16. I coni sono ancora quelli originali prima del rifacimento; tuttavia, dalla foto, il diritto (e anche il rovescio) della medaglia non sembrerebbero piatti, ma ricurvi. I vecchi coni erano poco compatibili con la pressione dei nuovi macchinari acquistati (tanto mi è stato riferito) e da ciò derivava questa "anomalia" dei riconi ottocenteschi. Anche la patina non ha il color cuoio del tardo seicento e delle coniazioni Hamerani del primo settecento.
    2 punti
  17. Meravigliosa... la mia aquilana ha una mancanza nell'angolo superiore sinistro poca cosa rispetto a quello che hanno vissuto, lo leggeremo di seguito. Per l'emissione delL'Aquila sembrerebbe tutto tranquillo, nessuna differenza con l'emissione romana, almeno stando a quanto scritto sulla Gazzetta ufficiale. Leggiamo che l'officina carte-valori viene trasferita da Roma a L'Aquila, i biglietti saranno modificati solo nella dicitura sul margine inferiore destro, e nell'ultima parte dell'articolo: "Nulla è innovato in ordine alle altre caratteristiche di detti biglietti che si intendono qui richiamate" I fatti furono ben diversi, le difficoltà enormi, le attrezzature danneggiate, fu il motivo di biglietti meno curati? Posso solo riportare quanto scritto sul sito della Banca d'Italia riguardo quegli eventi tragici e luttuosi: Durante la seconda guerra mondiale, l'allestimento di un nuovo stabilimento a L'Aquila consentì di mantenere comunque inalterata la produzione dei biglietti. L'attività proseguì, seppur molto più lentamente e tra notevoli difficoltà, anche dopo il bombardamento del dicembre 1943 che aveva praticamente distrutto quasi tutte le attrezzature e causato 19 vittime, di cui sedici donne. Mentre nello stabilimento de L'Aquila si stampavano i biglietti dell'ultima serie e le banconote che potevano circolare solo nell'Africa Orientale italiana e in Albania, nelle officine carte valori dell'Istituto Poligrafico dello Stato, che disponeva allora di un macchinario inadeguato, si producevano esclusivamente i biglietti della Banca d'Italia di vecchio tipo, disegnati dal Barbetti. Dall'ottobre del 1943, l'Istituto Poligrafico dello Stato sospese ogni attività, dal momento che alcune delle sue macchine litografiche Roland e altri materiali da stampa erano stati portati dall'esercito tedesco all'Istituto geografico militare di Firenze. Lo stabilimento romano del Poligrafico riprese a funzionare solo nel novembre del 1944, dopo la liberazione della città da parte delle truppe alleate e il recupero dei macchinari sottratti. A seguito delle pressioni esercitate dal Governo della Repubblica Sociale, sempre nell'ottobre del 1943, parte degli uffici dell'Amministrazione centrale della Banca si erano trasferiti a Moltrasio, sul lago di Como. La produzione monetaria venne affidata a stabilimenti privati, sotto il controllo dell'Istituto Poligrafico e di rappresentanti del Provveditorato generale dello Stato e della Banca d'Italia.
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  18. Penso sia Filippo l'Arabo con legenda A K M IOV [ΦIΛIΠ]ΠOC EVCE Ecco un esempio: https://www.acsearch.info/search.html?id=3462243
    2 punti
  19. Sull'incisore Girolamo Paladino non vi sono notizie precise. E' certa una sua attività a Roma nella seconda metà del secolo XVII. Un documento ne parla come "sigillaro" presso la Corte Pontificia. Per la medaglistica papale è noto per una serie di "medaglie di restituzione" di papi da Martino V a Pio V , composta da circa 40 medaglie, incise durante il pontificato di Alessandro VII per iniziativa o con l'incoraggiamento del Cardinale Francesco Barberini. Si tratta di una serie di restituzione, che si caratterizza per soggetti del rovescio legati a specifici eventi ed abbastanza originali. I coni del Paladino, dopo la sua morte in età ancora giovane (si parla del 1689), furono acquistati dagli Hamerani e da essi utilizzati per la loro attività di commercio di medaglie; nel 1823 furono trasferiti alla Santa Sede (acquisto del Cardinal Mazio) con relativi riconi ottocenteschi. La medaglia in foto proviene dai coni originali, ma la concavità ne colloca la realizzazione in epoca ottocentesca. Durante le riconiazioni Mazio i coni (sia per il diritto che per il rovescio ), per usura, furono rifatti con leggere ma evidenti differenze. La scena della caccia al cinghiale allude alla intensa attività del Pontefice contro le ere
    2 punti
  20. Questa volta, anziché proporvi una nuova moneta proveniente da qualche ripostiglio registrato, come ormai son solito fare, volevo portarvi un po' "dietro alle quinte" e farvi vedere come, questa attività (il collezionare monete da hoard) non sia cosa così semplice. Perché una moneta sia di provenienza certa bisogna comunque andare un po' a fondo e, per tutte le monete che finora ho acquistato, a monte (e talvolta anche a valle!) ho sempre fatto un certo lavoro d'indagine se non addirittura di intelligence. Le casistiche possibili sono molte, si va dal caso più semplice con l'asta di vendita iniziale con catalogo pubblico in cui viene presentato il ripostiglio, fino alla moneta che ormai è in circolazione da moltissimi anni e che ha subito un sacco di passaggi rischiando di perdere addirittura la traccia di provenienza originaria richiedendo quindi un attento lavoro di ricerca a ritroso. Accanto a questi vari gradi di difficoltà, ci sono poi i casi - come quello in cui recentemente mi sono imbattuto - in cui una moneta viene data come proveniente da hoard ma che in realtà, da hoard proprio non viene... perché? Sostanzialmente perché o il venditore vuole lucrare su questa caratteristica (che accresce il valore della moneta) o perché a sua volta l'ha presa come tale e quindi in buona fede la rivende così. Il caso concreto riguarda questa monetina: Claudio II (moneta di consacrazione), antoniniano; 18 mm - 1,60 gr - AE; Zecca: officina locale? D\ "DIVO C[...]IO", busto radiato e drappeggiato a destra. R\ "[...]ECRATIO", aquila stante frontalmente con testa girata a destra. La moneta viene descritta come proveniente dal ripostiglio di Morgat-en-Crozon (Finistère) il che ovviamente ha suscitato subito il mio interesse. Contattato privatamente il venditore mi riferisce di averla in collezione da più di 20 anni, di averla sempre classificata con questa provenienza ma di non disporre di particolare documentazioni né memorie circa la precedente provenienza, ma di essere piuttosto sicuro dell'attribuzione a questo ripostiglio in quanto non è cosa comune - dice lui - trovare un antoniniano di consacrazione con l'aquila vista frontalmente e che consultando un po' di bibliografia troviamo proprio un esempio di aquila frontale proveniente da questo ripostiglio. Orbene, pur tendenzialmente fidandomi della buona fede delle persone e trattandosi di un acquisto pulito e regolare in quanto per l'eventuale transazione avrei ricevuto documentazione regolare, restava comunque aperta la questione della provenienza da ripostiglio... e allora via, partiamo con le indagini! Cosa so di questo hoard? Nulla, se non che si tratta di un ripostiglio spesso citato in vari lavori e quindi di una certa importanza. Disponibile in rete non si trova nulla o quasi. Un buon punto di partenza però lo offrono il catalogo online della Biblioteca Nazionale Francese e il sito www.ric.mom.fr Il RIC online (www.ric.mom.fr) innanzitutto mi dice che: a) non esistono antoniniani ufficiali attribuiti alle zecche operative con Claudio II / Quintillo che presentino per la serie di consacrazione con Aquila un busto drappeggiato... primo elemento non proprio confortante. b) tra le opere di riferimento nel ric online trovo il titolo del saggio di studio di questo specifico ripostiglio "J.-Y. Éveillard, 'La trouvaille d'antoniniani de Morgat-en-Crozon (Finistère)', TM II (1980), 31-58" che dev'essere sicuramente una rielaborazione approfondita dello studio preliminare che avevo beccato in rete - sempre a livello di solo titolo: " Un Trésor monétaire du III siècle à Morgat en Crozon [Bulletiin de la Société archéologique du Finistère", 104, 1976] J.-Y. Eveillard et A.-H. Dizerbo". c) infine, sempre dal RIC online scopro che esiste un esemplare, il numero 780 del ripostiglio di Morgat-en-Crozon, con "Eagle stg. right, head turned left" e tre esemplari (781-783) con "Eagle stg. left, head turned right" Il catalogo della Biblioteca Nazionale di Francia invece mi riporta un po' di bibliografia di riferimento: a) "J.-Y. Éveillard, 'La trouvaille d'antoniniani de Morgat-en-Crozon (Finistère)', TM II (1980), 31-58" b) " Un Trésor monétaire du III siècle à Morgat en Crozon [Bulletiin de la Société archéologique du Finistère", 104, 1976] J.-Y. Eveillard et A.-H. Dizerbo" c) e un catalogo di vendita "Trésor du Rest-Menen en Plestin-les-grèves : 100 haches en bronze. Trésor de Sarcelles... Trésor de Morgat en Crozon... 2e partie du trésor de St-Colombier en Sarzeau...: [Vente à Marlaix, Galerie des ventes, le 5 mars 1978. commissaire-priseur Boscher] Di positivo ci sono alcuni aspetti interessanti: il ripostiglio conteneva alcuni - pochi - esemplari di antoniniani della serie DIVO CLAVDIO / aquila e che le monete (quali? quante?) sono poi state vendute in un'asta pubblica poco tempo dopo la loro scoperta e catalogazione, quindi è plausibile trovare in circolazione monete provenienti da questo ripostiglio. Rimane da capire come legare la moneta (busto non consono) con le monete catalogate... stiamo parlando degli anni '70, primi '80 quindi le attenzioni per queste monete erano ancora limitate sebbene si stesse iniziando un lavoro di catalogazione seria e di studi approfonditi sulle imitazioni locali proprio in quegli anni... può starci che il pezzo sia stato mal classificato o magari inserito in eventuali imitazioni locali e quindi non meglio precisato nella catalogazione... certo avere i libri di riferimento potrebbe aiutare! E qui arrivano in soccorso i forum di numismatica esteri, in particolar modo dalla francia dove, parlando con un po' di "colleghi collezionisti" riesco a recuperare due paginette interessanti tratti dal lavoro più recente: a) la composizione del ripostiglio b) il catalogo delle monete della serie di consacrazione Certo, non ci sono immagini... per sperare di trovar qualcosa bisognerebbe procurarsi questo: ma è alquanto introvabile e comunque, dalle informazioni che ho ricevuto dovrebbero essere riportate le immagini delle monete più rare e di maggior importanza. E quindi? A quali conclusioni si possono arrivare? Mi sono predisposto questa serie di punti fissi: 1) secondo il RIC online, la moneta in questione è quella che viene classificata come: "Eagle stg. left, head turned right", visto che non fa menzione di "eagle stg. front"... ma cozza con la descrizione del ripostiglio che invece farebbe cadere il pezzo nel numero 780, presente in un solo esemplare... e in più i concetti di left/right spesso sono equivocati: destra di chi guarda il tondello o destra di chi è raffigurato nel tondello?!? 2) non sono repertoriate imitative della serie DIVO CLAVDIO con aquila nel ripostiglio, quindi la presenza del busto anomalo non trova una possibile spiegazione in un'ottica di produzione locale 3) volendo attribuire per certo la moneta al ripostiglio, in assenza dei dati fisici precisi per i singoli pezzi (nel report viene riportato solamente il peso medio, ma non è in nessun modo indicativo), dobbiamo considerare unicamente la descrizione... mettendo da parte quella relativa al busto dell'imperatore e quella relativa alla posizione dell'aquila... rimane solamente la chiave di lettura della legenda: - il pezzo in esame ha rovescio con legenda leggibile "[...]ECRATIO", al più, essendo generosi, "[...[...]SECRATIO"; i due tipi (per complessivi 4 esemplari) descritti nel report del ripostiglio invece hanno legenda: "CONSECRA[...]" e "CONSECRATIO" quindi non ci sarebbe alcuna corrispondenza tra il nostro pezzo e quelli descritti nel ripostiglio. In sintesi quindi sia tipo di busto che legenda del rovescio attualmente leggibile sono in apparente contrasto con quanto descritto come appartenente al ripostiglio, certo, le immagini sarebbero l'elemento determinante, ma è alquanto probabile che di immagini non ve ne sia traccia nemmeno nel catalogo di vendita per cui, in assenza di una ricevuta d'acquisto che leghi la moneta alla vendita pubblica del 1978 si può dire con ragionevole sicurezza che la moneta in questione non proviene dal ripostiglio analizzato. Ad aver tratto in inganno il venditore attuale, di cui non metto assolutamente in dubbio la buona fede, potrebbe essere stata molto probabilmente una precedente catalogazione a livello di riferimento bibliografico: molto spesso gli antoniniani del III secolo, specialmente i gallici e certi pezzi di Claudio II, Gallieno e altri imperatori più o meno contemporanei, vengono classificati anche con i cataloghi dei principali ripostigli del periodo e Morgat-en-Crozon è proprio uno di questi. Il fatto di aver davanti un antoniniano di consacrazione con aquila rappresentata frontalmente deve aver spinto il classificatore iniziale a usare il riferimento di questo ripostiglio francese per la catalogazione del pezzo dando così origine all'equivoco. Perché ho scritto questo lungo post? Perché a volte credo si bello vedere anche cosa sta dietro alla ricerca di un singolo pezzo e, nel mio piccolo, per illustrare un metodo (non IL metodo!) di lavoro per offrire uno spunto anche a chi, per la prima volta, vuole provare a cimentarsi con un approccio un po' differente al semplice (e dignitosissimo!) collezionismo di sola sensazione (ovvero = prendo la moneta semplicemente perché mi piace). Sperando di non avervi annoiati, vi saluto e vado a caccia di nuovi pezzi!
    1 punto
  21. Buongiorno a tutti...tante offerte vanno male ma qualcuna riesce...ecco l'ultimo arrivato, un 2 quattrini per i Reali Presidi del 1782 moneta non comune che tra i vari quattrini per i possedimenti toscani si fa vedere forse più di altre...resta però sempre molto difficile trovare questi spiccioli in buona conservazione, io ad esempio, avevo già lo stesso nominale e lo stesso anno in collezione, comprato come BB ,ma sinceramente lo classificherei qbb al massimo (poi magari posterò le foto per un confronto)...comunque, credo di aver migliorato la conservazione di qualche spanna con l'ultimo arrivato... Ecco qualche dato e poi a voi i commenti sulla moneta e sulla sua conservazione: monetina in Cu con un tondello di 21 mm Al D : FERDI. IV. D.G. SICILIAR. REX P sotto il busto Al R: C C REALI PRESIDII QVATTRINI 17 II 82 Grazie in anticipo a chi parteciperà. Scusate le foto ma la moneta è sotto plastica...so già che devo liberarla ma faccio sempre fatica ad avvicinare una forbice ad una perizia
    1 punto
  22. Eccomi con un'altra monetina presa a Modena, è la prima della Serie Re Eletto che entra in collezione.....vi piace?
    1 punto
  23. Un po' di pazienza, questo è un forum, mica facebook. Qui la gente tende a rispondere quando è competente sull'argomento... io per esempio non mi occupo di monete straniere e quindi mi astengo dal dare giudizi che magari non sarebbero veritieri. Vedrai che entro domani avrai risposte precise, sicure e affidabili.
    1 punto
  24. E' un semplice elenco (per quello non lo ricomprerei)... Ha solo, di interessante, il confronto tra il 500 Lire 1957 "Caravelle" (prova) e quello per la circolazione in argento e lo studio sui 10 Lire "pegaso".
    1 punto
  25. DE GREGE EPICURI Credo che "scarce" sia attendibile. I tetradrammi alessandrini di Filippo non sono particolarmente comuni.
    1 punto
  26. Di Adolfo Modesti ho i due volumi sulle medaglie annuali pontificie. Belli e interessanti. Ma anche da questi mi sovvengono alcuni dubbi, come ad esempio quelli sulle coniazioni in rame. Non sono praticamente mai riportate e non si capisce quando, a parte i riconi di Francesco Mazio (era il direttore della Zecca di Roma tra l'ultimo decennio del XVIII secolo e il 1830 e l'operazione in questione fu di recupero conservativo ma anche prettamente commerciale), queste furono prodotte.
    1 punto
  27. @El Chupacabra per quanto riguarda Attardi mi riferivo al catalogo su Errori e varianti della Repubblica. @Asclepia non hai capito male, è la prima volta che mi accingo ad acquistare un catalogo numismatico, essendomi (ri)avvicinato a questo mondo da poco. Come mia abitudine, oltre a collezionare, mi piace anche conoscere ed approfondire le tematiche che tratta la collezione, perciò spesso inizio ad acquistare libri prima di partire seriamente con le mie passioni, anche perchè la numismatica è un argomento talmente vasto che bisogna per forza limitarsi e iniziare da qualche parte.
    1 punto
  28. Si dovrebbe trattare di Leone VI il saggio https://it.wikipedia.org/wiki/Leone_VI_il_Saggio Sul prezzo non ti saprei dire, tieni conto che io ne ho una trovata in un lotto di antiche da pochi euro (anche se in conservazione leggermente infeiore) la moneta non è in conservazione eccelsa, immagino che il valore si attesti all'interno delle poche decine di euro. Lascio ai più esperti l'onere di esprimersi con più precisione sul valore
    1 punto
  29. Giustiniano no di certo Da cellulare leggo male ma pare Leone VI
    1 punto
  30. 1 punto
  31. Ben trovato, io comunque pur rimanendo su monete auree di borsa opterei per dei Marenghi del Regno d'Italia anziché sulle sterline...suvvia un po' di sano nazionalismo non credo che guasti... o no??? Sinceramente, Massimo.
    1 punto
  32. Carlo V (o Carlos I, secondo il numerale ispanico)? Lo stemma potrebbe essere il suo, sebbene la presenza dello scudetto di Portogallo nel secondo granquarto potrebbe far pensare a suo figlio. Intrigante la raffigurazione anepigrafe al "rovescio": una corona chiusa (quindi segno dell'autorità regale-imperiale), radiosa (a conferma del prestigio della carica), e circondata da sei occhi e sei orecchie (come a dire che il potere sovrano sente e vede tutto? ---> una sorta di Grande fratello rinascimentale!).
    1 punto
  33. ottima introduzione culturale numismatica < martinori, mazzucchelli, e perche no un bel Brambilla < pochi l hanno visto dal vivo> ricordati nel tempo assieme all'aperitivo di presentare alcune collezioni milanesi
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  34. Grazie per la risposta. Le caratteristiche del metallo e il suo colore fanno pensare effettivamente a un riconio della prima metà dell'Ottocento. Ignoravo che la minor "forza" dei torchi potesse tradursi in un aspetto "bombato" (se non ho capito male) dei fondi, anche se a me tali non appaiono da questa foto. Di solito, da quel che so, i riconi del Mazio si riconoscono in conii molto sfruttati e fratturati perché, appunto, le medaglie presentano le caratteristiche "terminali" dei conii stessi. Inoltre vi sarebbero particolarità del bordo (ampiezza, irregolarità, ecc.) caratteristiche di ogni tipologia di medaglia. In questo caso non vi sono apparentemente fratture cui riferirsi, mentre sul bordo sembrano comparire due incisure piccole arciformi (ad ore 6 e 12 del R/) che si ritrovano anche in altri esemplari (ma non so attribuire loro un significato). Per quanto mi riguarda la difficoltà nel definire l'epoca di coniazione (e i riconii) è il motivo principale che mi tiene lontano dal collezionare le medaglie papali.
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  35. Ha solamente sbagliato il numero del post dove si doveva collocare la banconota, il post #38 va nel #35 e non nel #37. Nel #35 si parla ancora del 500 lire Capranesi, è giusto che la banconota sia messa lì, nel #37 invece si era già cominciato a parlare del 1000 lire, ora la discussione è più lineare, grazie
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  36. Scusate, ma non ho capito quale post dovrei modificare e come, potete darmi il numero? petronius
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  37. Che dire... in questo caso preferisco non pensare o perlomeno tengo per me certi pensieri. Credo che si sia già discusso di questa particolare moneta qui sul forum, soprattutto per via del "rovescio" su cui alcuni (come hai anche riportato tu) vedono una "mappa" dei dintorni di Efeso. E' sicuramente una moneta intrigante, sulla quale è stato detto e scritto parecchio.
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  38. In effetti le monete di Consacrazione di Claudio II furono emesse in grande quantita' e varieta' in tutto l' Impero . La tua presenta uno stile iconografico che la pone tra le non ufficiali , certamente una imitativa , stabilire pero' con certezza l' area geografica di emissione non e' facile , opterei per un' area gallica e/o balcanica .
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  39. Bell'aquiletta! Mentre son quasi certo che sia imitativa, non son così sicuro che sia di area francese. Potrebbe benissimo essere una imitativa di area Romana, una di quelle innumerevoli emissioni fraudolente fatte direttamente dagli operatori della zecca di Roma (vedi rivolta di Felicissimo) che comprendeva proprio la serie DIVO CLAUDIO e alcune tra le ultime serie di Gallieno
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  40. Hadipuska significa fucile. Sulla pagina segnalata c’è la possibilità di traduzione automatica con questo risultato: 1931 'ROYAL ARMY UNGHERESE DI SZOMBATHELY 3. BRIGATA MISTA - È STATA FONDATA DA TENENTE GENERALE STEPHEN KNIGHT SHVOY' BR MEDAGLIA D'ARGENTO. SEGNO: KÁROLY SZABÓ (40MM) T: 2- NOME: 1931 'Royal Army ungherese di Szombathely 3. Brigata Mista - è stata fondata da tenente generale Stephen Knight Shvoy' Br medaglia d'argento. Segno: Károly Szabó (40mm) T: 2- DESCRIZIONE DEL LAVORO: Descrizione delle opere - 1931. "Royal Miracle Brigade del Royal Szombathely ungherese - fondato dalla contessa István Shvoy, tenente generale," medaglia d'argento Br memorial. Segno: Károly Szabó (40mm) T: 2- Codice articolo - DAR227-31182
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  41. Sono due pezzi da un soldo della reggenza di Maria Gonzaga per Carlo II: https://catalogo-mantova.lamoneta.it/moneta/MN-MA/1
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  42. Cosa intendi per "concavità" quale elemento per attribuirla ai riconi del Mazio? Grazie.
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  43. Hai perfettamente centrato la moneta. Si tratta di un 10 soldi del doge Alvise Pisani 1735/1741. La particolarità sta nella data. Il doge precedente Carlo Ruzzini moriva il 5 gennaio 1735. Ed allora perchè 1734. Forse data more veneto? La tua moneta mi permette di far notare che la Serenissima aveva un proprio calendario. Il termine more veneto (abbreviato in m.v.) indica la presentazione di una data secondo il calendario vigente nell'antica Repubblica di Venezia, che in precedenza era vigente anche nell'Impero Romano ed era da sempre usato dai Veneti. Il ciclo dell'anno (il capodanno) ha inizio il 1º marzo, di cui ci resta testimonianza nei nomi dei mesi di settembre (settimo mese a partire da marzo ), ottobre (ottavo mese a partire da marzo), novembre (nono mese dell'anno) e dicembre (decimo mese), seguiti dai mesi di rinnovamento e morte. L'introduzione del calendario gregoriano nel Veneto, quindi, non stravolse l'uso ufficiale della Repubblica Veneta, per cui per secoli indicando "more veneto" nei mesi di gennaio e febbraio si indicavano in pratica i mesi dell'anno successivo gregoriano (esempio: gennaio 1571 "more veneto" era il gennaio 1572 gregoriano).
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  44. Ormai stiamo sviscerando "un mondo" dietro a questa bellissima serie, "un mondo" che ci mostra anche uno spaccato di quello che è stato il nostro recente passato, fatto di molteplici emissioni, poi ritirate, e con loro, cadute nel dimenticatoio anche parte dei nostri ricordi. E allora rimaniamo ancora sul taglio da 1000 Lire "Regine del Mare" (), ma spostiamo ora l'attenzione sull'esecuzione tecnica di questa bellezza. L'emissione per l'Aquila permette di capire meglio a cosa mi sto riferendo. Allego relativa scheda in fondo, precisando che è del fine Novembre 1942... Meno di un anno dopo, dal 25 Luglio 1943, il nostro paese avrebbe vissuto uno dei momenti più tragici del '900. Lo stralcio della GU postato sopra da @nikita_ faceva riferimento ad un sistema di stampa calcografico. La stampa di questa per l'Aquila evidenzia dettagli decisamente meno definiti, quasi confusi come se ci fossero problemi tipografici. Ciò è dovuto ad un procedimento tecnico differente? Ed ancora... Al tatto la carta appare decisamente più sottile della controparte stampata a Roma (Per capirci... un po come accade per le 50 Lire "Lupa" stampate sempre a l'Aquila...) Si sa qualcosa al riguardo? In GU venne rivelato qualche dettaglio tecnico differente dalle stamperie Romane? Che questo "impoverimento tecnico" delle banconote (carta meno consistente, stampa più grossolana...) significava anche meno attenzione e meno risorse da destinare alla cartamoneta a favore di qualcos'altro (interessi bellici prima di tutto)? ... forse un preludio a quel periodo buio? Di carne al fuoco ne abbiamo tanta... Arte, tecnica, storia, ricordi dei nostri nonni/genitori... chi più ne ha più ne scriva... discussione che può ancora dire molto grazie all'apporto di tutti
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  45. Posto alcuni scatti effettuati con una vetusta compatta (ormai definitivamente inutilizzata, anche se ancora funzionante). Lo stativo era costituito da una scatola di scarpe e due forchettoni da insalata come supporto. Il trasferimento della foto su Pc avveniva tramite un normale cavo USB e successivamente (anche se come argomento non rientra in questo topic) la foto veniva importata in un programma di editing fotografico (Gimp). Il risultato è quello che vedi di seguito... La foto del 50L 1911 in perizia è uno scatto nudo e crudo, sempre con la vetusta compatta. Il montaggio invece, è effettuato con la stessa attrezzatura ma con delle luci diverse (i primi esperimenti...)
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  46. localizzata : Stoter di Zealand dell'anno 1595, coniato a Middelburg . Guarda questi link: Questo è da Westfriesland: https://nl.wikipedia.org/wiki/Stoter Est della Zelanda: https://www.kamerbeek-antiek.nl/Product/Stoter_zeeland_1595/
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  47. Le monete "postume" intese come monete di Consecratio o con la legenda Divus erano emesse dal successore all' Impero l' anno stesso della morte o al massimo entro l' anno successivo alla morte dell' Imperatore precedente . Ma quanto scritto non era una regola , infatti molti Imperatori postumi emisero monete commemorative dedicate ad Imperatori vissuti anche vari decenni prima ed anche di secoli precedenti , vedi ad esempio Augusto , tanto per nominarne uno , che fu commemorato da Tiberio , da Caligola , da Tito , da Nerva ed anche da Traiano Decio quasi 250 anni dopo la morte ; Traiano Decio oltre che commemrare Augusto , emise monete chiamate di "restituzione" con legenda Divus dedicate ad altri Imperatori dei secoli precedenti , come ad esempio Tito , Antonino Pio , ecc.
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  48. Ciao La medaglia nel complesso è considerata rara. Di questa medaglia esistono un infinità di varianti che vanno dal metallo con cui è stata coniata (bronzo,argento oro e piombo) alle varianti di punteggiatura. Inoltre, questa tipologia è stata copiata negli anni infatti, il periodo di coniazione va dall'anno santo del 1700 a quello del 1825. Dato che spesso non è riportata la data, è difficile capire quando sia stata coniata... Dallo stile io suppongo che risalga all'anno santo del 1750... L'unica cosa che non riesco a capire dalle foto, è che non vedo se l'appiccagnolo è stato tolto oppure se è stata coniata così. Se fosse la seconda ipotesi,allora il valore commerciale sarebbe più elevato. Buona serata
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  49. Se abiti a Milano, puoi andare in uno dei negozi specializzati: ad es. Abafil... Comunque, se continui a scrivere VEIIII (con 4 I), difficilmente troverai un catalogo che ne parli... Quanto ai punti da te espressi: 1. Per le immagini, meglio Gigante; 2. Informazioni: il Gigante è più completo nelle descrizioni; il Montenegro è più completo per le varianti e per i tipi di monetazione; 3. Quotazioni: entrambi riportano prezzi sovrastimati, ma il Gigante sembra meglio aggiornato...
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