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Elenco dei contenuti che hanno ricevuto i maggiori apprezzamenti il 02/04/18 in Risposte

  1. Scudo di Pio IX 1847. La famiglia Mastai è di antichissima e nobile stirpe, originaria di Crema nel 1300; un componente di questa famiglia, residente a Venezia, si spostò a Senigallia nel 1557 e sposò una senigalliese. Nel 1625 Giovanni Maria Mastai sposò la contessa Margherita Ferretti di Ancona, ereditandone i titoli, i beni e lo stemma che si aggiunse a quello Mastai. Fu una famiglia molto prolifica e religiosa; il trisavolo di Pio IX ebbe 19 figli, il bisnonno sei figli, il nonno Ercole sette. Giovanni Maria Mastai Ferretti (Pio IX) fu il nono figlio del Conte Girolamo e di Caterina Sollazzi e nacque a Senigallia il 13 maggio 1792, battezzato lo stesso giorno della nascita. Compì gli studi classici nel Collegio dei Nobili a Volterra, diretto dagli Scolopi, dal 1803 al 1808, studi sospesi per improvvisi attacchi epilettici, proprio quando sognava di seguire la carriera ecclesiastica. Dal 1814 fu ospite a Roma dello zio Mastai Ferretti Paolino, Canonico di S. Pietro e poté proseguire gli studi di Filosofia e di Teologia nel Collegio Romano. Nel 1815 si recò in pellegrinaggio a Loreto ed ottenne la grazia della guarigione dalla malattia. Per questo poté continuare i suoi studi e la preparazione intensa al presbiterato. Il 5 gennaio 1817 ricevette gli Ordini Minori, il 19 dicembre 1818 il Suddiaconato, il 7 marzo 1819 il Diaconato, il 10 aprile 1819 venne ordinato Sacerdote. L'11 aprile 1819 celebrò la prima Santa Messa nella chiesa di sant'Anna, annessa all'Ospizio Tata Giovanni, tra i ragazzi che furono il centro del suo apostolato giovanile fino al 1823. Dal luglio 1823 al giugno 1825 fu tra i membri componenti la Missione apostolica in Cile guidata dal Delegato Mons. Giovanni Muzi. Il 24 aprile 1827 fu nominato Arcivescovo di Spoleto a soli 35 anni; il 6 dicembre 1832 venne trasferito al Vescovado di Imola; il 14 dicembre 1840 ricevette la berretta Cardinalizia; il 16 giugno 1846, al quarto scrutinio, con voti 36 su 50 Cardinali presenti al Conclave, venne eletto Sommo Pontefice a soli 54 anni. Un mese dopo concesse l'amnistia (16 luglio 1846) per i reati politici. Dall'agosto 1846 al 14 marzo 1848 è l'epoca delle grandi riforme dello Stato Pontificio (Ministero liberale, libertà di stampa e agli ebrei, Guardia Civica, inizio delle ferrovie, Municipio di Roma, 14 marzo 1849 emissione dello Statuto). Con l'Allocuzione del 29 aprile 1848 contro la guerra all'Austria declina la stella politica del Mastai e incomincia la sua lunga Via Crucis. Il 15 novembre 1848 uccisione di Pellegrino Rossi; dal 24 novembre 1848 al 12 aprile 1850 esilio del Pontefice a Gaeta e quindi ritorno a Roma, ove riprese una illuminata restaurazione. L'8 dicembre 1854 definizione del dogma della Immacolata Concezione. Dal 4 maggio al 5 settembre 1857 viaggio-visita politico-pastorale di Pio IX nei suoi Stati. Nell'aprile del 1860 caddero le Legazioni, nel settembre la Marche e l'Umbria furono annesse al Regno d'Italia. Il 1° luglio 1861 viene pubblicato il primo numero dell'"Osservatore Romano". L'8 dicembre 1864 Enciclica "Quanta Cura" e il Sillabo; il 2 maggio 1868 approvazione della Gioventù Cattolica Italiana; l'8 dicembre 1869 apertura del Concilio Vaticano I che promulga due Costituzioni, la "Dei Filius" e la "Pastor Aeternus" del 18 luglio 1870 e la definizione del magistero infallibile del Pontefice Romano se parla "ex cathedra"; chiusura del Concilio per il precipitare degli eventi politici. Il 20 settembre 1870 presa di Roma e chiusura volontaria del Papa in Vaticano. L'8 dicembre 1870 Pio IX proclamò S. Giuseppe patrono della Chiesa universale. Il 16 giugno 1875 Consacrazione della Chiesa al Sacro Cuore di Gesù. Il 7 febbraio 1878 morte di Pio IX dopo 32 anni di Pontificato.
    6 punti
  2. Oggi ho ritirato la mia copia di "Res Nummariae Mediolanenses", una bellissima pubblicazione di cui farò tesoro, un grazie particolare a @dabbene e@eracle62 due grandi divulgatori numismatici, sono sicuro che l'associazione culturale "Quelli del Cordusio" con i già suoi 100 iscritti ( ma se ne aggiungeranno altri ancora), diventerà un polo imprescindibile della numismatica italiana.
    6 punti
  3. dalla BBC. Svelato il codice segreto utilizzato da re Ferdinando d'Aragona per dare istruzioni a Gonzalo de Cordoba , comandante militare nell'Italia meridionale. Un codice segreto vecchio di 500 anni usato nelle lettere tra uno dei più famosi monarchi spagnoli e un comandante militare è stato rotto. Le lettere di Ferdinando d'Aragona hanno tormentato gli storici per secoli. Costruito utilizzando più di 200 caratteri speciali, sono stati decifrati dall'agenzia di intelligence del paese. Era dietro la riconquista finale - Reconquista - della Spagna dai Mori nel 1492 e dei viaggi di Colombo nelle Americhe. Le lettere tra Ferdinando e Gonzalo de Córdoba includono istruzioni sulla strategia durante le campagne militari in Italia all'inizio del XVI secolo. Sono stati scritti usando il codice segreto nel caso in cui cadessero nelle mani dei nemici. Le lettere sono esposte al Museo dell'Esercito della Spagna a Toledo e ci sono voluti servizi di intelligence quasi sei mesi per decifrarne quattro, alcune delle quali andate avanti per oltre 20 pagine. Il codice-cracking è stato descritto da alcuni come un momento di "Rosetta Stone", nella speranza che possa portare a decifrare altre lettere in codice. Immagine copyrightRADIO TELEVISION ESPANOLADidascalia delle immaginiLe lettere furono scritte da Ferdinando d'Aragona, che fu il primo re di quella che divenne la Spagna odierna. I dettagli delineati nelle lettere vanno dalle istruzioni sui dispiegamenti delle truppe per ammonire il comandante per non aver consultato il re prima di lanciare iniziative diplomatiche. Agli inizi del XVI secolo, ci vollero 15 giorni perché le lettere arrivassero tra le residenze del monarca nell'Italia sud-orientale, dove era situato il comandante. Che aspetto aveva il codice Il misterioso sistema di codifica usato da Ferdinando d'Aragona e Gonzalo de Córdoba era molto complesso. È stato costruito utilizzando 88 simboli diversi e 237 lettere combinate. Per ogni lettera c'erano da due a sei caratteri figurativi come triangoli o numeri. Per complicare ulteriormente le cose, i simboli usati nelle lettere sono stati scritti senza separare parole e frasi. Chi stava combattendo contro chi? All'inizio del XVI secolo, Spagna e Francia combatterono per il controllo del Mediterraneo. Tra il 1499 e il 1504, la lotta si concentrò sul Regno di Napoli. La Spagna strappò il controllo di Napoli dalla Francia nel 1504 e la governò fino al 1647. Pubblico questo articolo anche nella sezione REGNO DI NAPOLI più seguito dagli amici Napoletani.
    5 punti
  4. DE GREGE EPICURI Fra le tante relazioni interessanti, ho apprezzato per la sua originalità quella sui Fratelli Gnecchi, che mi sembra il frutto di notevole attività di ricerca e documentazione. In effetti, vista la loro importanza come fondatori della numismatica milanese ( e in parte di quella italiana dell'Ottocento e Novecento), i due Gnecchi finora sono stati un po' trascurati, per le polemiche e le contrapposizioni che Lesino ha ben raccontato, e sarebbe ora invece di valorizzarli!
    5 punti
  5. Queste sono le uniche due tipologie di alfonsino minuto coniate a nome di Giacomo II d'Aragona nella zecca di Bonaria. Fino agli anni '80 attribuite alla zecca di Villa di Chiesa, furono poi riclassificate dallo studioso Crusafont nella zecca di Bonaria, colle attualmente inglobato nella città di Cagliari e suo quartiere residenziale. Le due tipologie sono entrambe in mistura e si distinguono per la legenda al dritto e al rovescio: Mir 5 : D/ IACOBVS ARAGON ; R/ ET SARDINIE REX MIR 6 : D/ IACOBVS DEI GRA ; R/ ARAGONUM REX La tipologia aragonum rex é estremamente più rara e secondo lo studioso Mariano Sollai é coniata in un periodo antecedente, precisamente tra il 1325 , anno in cui arrivò sull'isola lo zecchiere Michele Ros e il 1326, anno in cui Pisa cedette definitivamente i diritti sull'isola agli Aragonesi. Infatti prima di tale data era ancora incerta la sorte delle armi e solo successivamente all'annessione ufficiale Giacomo II assunse anche il titolo di re di Sardegna. Con l'alfonsino d'argento, dal valore di 18 alfonsini minuti e coniato nella zecca di Villa di Chiesa si chiudono le emissioni monetali del primo re aragonese della Sardegna.
    4 punti
  6. Salve a tutti, volevo condividere con voi la mia trepidazione per l'attesa dell'acquisto più lontano che abbia mai fatto in vita mia: mi sta arrivando un 4 tornesi 1800 del buon Ferdinando nientemeno che dal capo opposto del mondo: la NUOVA ZELANDA. Cosa diamine ci facesse laggiù non è dato saperlo; la mia fantasia mi porta a pensare che facesse parte degli oggetti di famiglia di qualche emigrante. Certo fa strano pensare che questa moneta sia uno dei più antichi oggetti europei presenti sull'isola, dal momento che, quando è stata coniata, la Nuova Zelanda non era ancora stata colonizzata ed era fresca fresca di scoperta (Cook ci era arrivato solo trent'anni prima)! Essendo questa terra agli antipodi per noi, non ho speranze di battere il record di distanza (salvo installazione di colonie extraterrestri)... ovviamente speriamo che arrivi, il viaggio è lungo e periglioso!
    3 punti
  7. Buongiorno a tutti! E' parecchio tempo che non pubblico nulla sul forum: nel frattempo la mia passione numismatica è cresciuta e ha cambiato settore (gli euro non mi danno più gusto) Avrei piacere a condividere con voi uno dei rovesci più belli che ho in collezione: Marco
    3 punti
  8. dalla BBC. svelato il codice segreto utilizzato da re Ferdinando d'Aragona per dare istruzioni a Gonzalo de Cordoba , comandante militare nell'Italia meridionale. Un codice segreto vecchio di 500 anni usato nelle lettere tra uno dei più famosi monarchi spagnoli e un comandante militare è stato rotto. Le lettere di Ferdinando d'Aragona hanno stormentato gli storici per secoli. Costruito utilizzando più di 200 caratteri speciali, sono stati decifrati dall'agenzia di intelligence del paese. Era dietro la riconquista finale - Reconquista - della Spagna dai Mori nel 1492 e dei viaggi di Colombo nelle Americhe. Le lettere tra Ferdinando e Gonzalo de Córdoba includono istruzioni sulla strategia durante le campagne militari in Italia all'inizio del XVI secolo. Sono stati scritti usando il codice segreto nel caso in cui cadessero nelle mani dei nemici. Le lettere sono esposte al Museo dell'Esercito della Spagna a Toledo e ci sono voluti servizi di intelligence quasi sei mesi per decifrarne quattro, alcune delle quali andate avanti per oltre 20 pagine. Il codice-cracking è stato descritto da alcuni come un momento di "Rosetta Stone", nella speranza che possa portare a decifrare altre lettere in codice. Immagine copyrightRADIO TELEVISION ESPANOLA Didascalia delle immaginiLe lettere furono scritte da Ferdinando d'Aragona, che fu il primo re di quella che divenne la Spagna odierna. I dettagli delineati nelle lettere vanno dalle istruzioni sui dispiegamenti delle truppe per ammonire il comandante per non aver consultato il re prima di lanciare iniziative diplomatiche. Agli inizi del XVI secolo, ci vollero 15 giorni perché le lettere arrivassero tra le residenze del monarca nell'Italia sud-orientale, dove era situato il comandante. Che aspetto aveva il codice Il misterioso sistema di codifica usato da Ferdinando d'Aragona e Gonzalo de Córdoba era molto complesso. È stato costruito utilizzando 88 simboli diversi e 237 lettere combinate. Per ogni lettera c'erano da due a sei caratteri figurativi come triangoli o numeri. Per complicare ulteriormente le cose, i simboli usati nelle lettere sono stati scritti senza separare parole e frasi. Chi stava combattendo contro chi? All'inizio del XVI secolo, Spagna e Francia combatterono per il controllo del Mediterraneo. Tra il 1499 e il 1504, la lotta si concentrò sul Regno di Napoli. La Spagna strappò il controllo di Napoli dalla Francia nel 1504 e la governò fino al 1647.
    3 punti
  9. Certamente si, magari da questo mezzo scudo di Filippo II sempre di Milano, però col busto rivolto dall'altra parte, può partire un confronto iconografico, delle riflessioni ulteriori su zecche italiche. A volte, capisco la mera fiscalità che comunque ho preannunciato avrei rispettato, ma poi quello che conta sono le monete, il vederle, il divulgarle, il creare confronti sullo stesso regnante su varie zecche, il portare alla riflessione ...è il nostro compito da volontari... E su Filippo II c'è un mare numismatico che ci appartiene perché coinvolge la monetazione di tutta la nostra penisola... Un po' in fondo quello che hanno fatto poi libri recenti su un singolo regnante come l'Olivares, o come il recente D'Andrea - Boroni - Santone, una visione d'insieme, permettiamo anche dalla sezione generalista di fare qualche riflessione a 360 gradi su iconografie, tecniche di coniazione, stili...in fondo poi la moneta, la numismatica ci appartiene tutti.... Ora però per non essere sgridato passo e vediamo se escono riflessioni o spunti ulteriori però nell'altra sezione, ovviamente vi seguirò con grande attenzione .... da Varesi 63
    3 punti
  10. buon sera @Filippo Pellizzaro @Asclepia @Silver70 @eracle62 aggiungo foto più 'calde' e qualche dettaglio; attendo fiducioso il vostro parere (ma anche quello di altri amici del forum saranno preziosi ... tra gli altri conto di leggere @roman de la rose @Martin_Zilli @santone @Gallienus @motoreavapore @ilnumismatico @Rocco68 @lamanna921 @odjob @gennydbmoney) e vi chiedo, gentilmente, se, oltre a conservazione e rarità, poteste gentilmente darmi qualche indicazione in merito ad un giusto prezzo. Molte grazie a tutti quanti vorranno esprimersi, buon fine settimana. ps. la mia impressione, ma attendo il vostro giudizio esperto, è che sia figlia di un conio 'sfinito' ancor più che 'stanco' (più ad dritto che al rovescio) : al dritto non presenta segni di usura se non minimi (lieve patina su campi lucenti con soli segni di contatto) .. il mare è perfetto e sembra quasi muoversi (giudicate voi il dettaglio) .. albero e corona del Sebeto ben definiti (meno marcati il volto, il busto e la pala) .. il Vesuvio 'sbuffa' con gioiosa abbondanza: anche al rovescio solo minimi segni di contatto, rilievi ben leggibili (meglio marcati del dritto) e da notare la variante NEAP: .. stemma ben impresso e dettagli ancora freschi .. i tre gigli sono ben visibili nello stemma
    3 punti
  11. Buonasera, volevo porre alla vostra attenzione questo grano di Filippo IV del 1637 con la testa del Re girata a destra, la moneta ha il diametro di 29-32 mm e un peso di 10,12 gr. Colleziono monete di Filippo IV per Napoli da tanti anni e ho esaminato attentamente con una buona lente la moneta ma non sono riuscito a capire se è un'inedito o un falso, peso, diametro e metallo sembrano giusti, se si tratta di un falso l'hanno fatta veramente bene, qualcuno di voi esperti è gia a conoscenza di questa moneta ? queste sono le foto del dritto e rovescio, ringrazio in anticipo chi vorrà darmi un suo parere.
    2 punti
  12. Buonasera amici...vi presento una recente acquisizione. E' il primo di questa serie di grani che metto in collezione. So' che sono monete difficili da reperire ben conservate, come la maggior parte del rame siciliano, in particolare i grani 1801-1804 si presentano sempre molto vissuti...questa come vi sembra? Inoltre la rarità è ballerina a seconda dei cataloghi o testi che ho consultato: Montenegro la da come Rara Gigante la da Non Comune Il D'Incerti la da come Comune (anche se c'è da dire che il D'Incerti è un po' stretto nel grado di rarità che assegna a diverse monete) C? NC? R? La verità sta nel mezzo o possiamo definirla rara? Di certo mi sento di dire che non è una moneta Comune. Ogni commento è gradito. Saluti.
    2 punti
  13. Tradotto da testo; E' comune teoria che le monete dell'Inghilterra medievale sono molto più standardizzate a riguardo le altre del continente, e forniscono dettagli sulle loro zecche emittenti fino alla fine del XIII secolo. Oltre 20.000 monete medievali sono state registrate dal Portable Antiquities Scheme e sono diventate una risorsa estremamente importante per esplorare la storia economica e monetaria di questo paese. Ho trovato girando per le rete e gradirei segnalare, questo interessantissimo sito riguardante le monete medievali inglesi. mi auguro possa servire alla community. https://finds.org.uk/medievalcoins
    2 punti
  14. E' una moneta della Libia, questa del link di seguito: https://en.numista.com/catalogue/pieces79880.html
    2 punti
  15. certo che rispetto agli euro che collezionavi è un'altra cosa!
    2 punti
  16. Monetieri zecchi in casseforti da 1 tonnellata in locale blindato antiproiettile a 3 metri dall'ingresso della questura. Libere, tranne quelle che non voglio far patinare.
    2 punti
  17. Ultimo arrivo in collezione zecca di Pisa. Veramente difficile da trovare il mir lo riporta come R4 Grosso da un soldo con Vergine e Bambino in trono elmo/aquila coronata su capitello, 1312-1313 sul libro della Monica @monbalda è (penso io) erroneamente scritto come IV.2d. , ma credo dovrebbe essere secondo il suo metodo di classificazione A.IV.2f D/ Nel campo la Vergine nimbata e coronata, seduta di fronte in trono, con il bambino nimbato in braccio, in atto di benedire. Ai lati PI - SE; in campo l'elmo R/ Nel campo aquila su capitello, con le ali spiegate e testa a sinistra con corona a 3 foglie, nella legenda †henricus · - · simpator Come accade spesso per queste monete troviamo un foro otturato
    2 punti
  18. buongiorno, peso 2.90 grammi argento LUN 44 ex asta ghiglione 52 lotto 89 NC ricordiamo che sotto il castello si trova l'iniziale dello zecchiere e in leggenda su lato del castello si trova la sigla del doge a volte in numeri e a volte in lettere (otavvs). Sul lato della croce per 500 anni le monete omaggiano Corrado II di Svevia futuro imperatore per aver dato a Genova il diritto di coniare moneta. (conradvs rex).
    2 punti
  19. questa zecca è presente nel volume in corso di preparazione sulle monete aragonesi in sud Italia, edizioni D'Andrea
    2 punti
  20. Salve @gpittini , il problema dell' attribuzione del Sesterzio di Traiano con il Ponte riferito alla costruzione del Ponte sul Danubio in occasione delle guerre daciche e' praticamente condivisa da tutti o quasi i numismatici . L' iconografia del rovescio della moneta non lascia dubbi , di un Ponte si tratta , ma potrebbe rappresentare un Ponte reale o un Ponte simbolico ? se fosse un Ponte reale sarebbe fuori dubbio quello sul Danubio che tanta ammirazione e stupore desto' nei contemporanei per la sua magnificenza e capacita' costruttiva , quindi degno di essere rappresentato su una moneta , l' unico dubbio sarebbe dovuto a quella catena che unisce le due sponde atta ad impedire all' occorrenza la navigazione sul fiume , ma perche' impedire la navigazione quando il Danubio , come il Reno era percorso regolarmente da navigli romani ? secondo dubbio , i due accessi al Ponte presentano due archi con statue sull' attico , forse Vittorie , il che presupporrebbe che la struttura finale del Ponte fosse stata ultimata solo alla fine della seconda guerra dacica , altrimenti non avrebbe avuto senso porre delle statue a guerra ancora non conclusa ; inoltre e' visibile sotto l' arco di destra una serie di gradini , difficilmente un Ponte su un fiume presenta l' accesso in salita , per di piu' tramite gradini che avrebbero impedito il transito sul Ponte ai carri per i rifornimenti veloci all' esercito romano invasore , perche' quei gradini ? Un arco romano con gradini , ad esempio , e' quello di Ancona eretto appunto da Traiano in occasione della ristrutturazione del Porto di Ancona , punto di accesso piu' vicino alla costa dalmata , parte dell' attuale Croazia , Porto dal quale Traiano potrebbe essersi imbarcato raggiungendo l' esercito romano in Mesia pronto per le guerre daciche , accorciando di molto il tragitto altrimenti terrestre , con approdo probabilmente a Zara , l' antica Colonia Julia , e da qui tirare dritto fino al punto di invasione della Dacia sul Danubio , accorciando in tal modo il tragitto tra le due sponde dell' Adriatico ; potrebbe questo Ponte rappresentato sul Sesterzio essere una rappresentazione allegorica di un Ponte tra Ancona e Zara ? se cosi' fosse saremmo pero' in mancanza di un arco romano a Zara , senza gradini , ma quasto arco mancante potrebbe anche essere stato distrutto nel corso dei secoli , sorte toccata anche a tanti archi di Roma . Insomma concludendo , il magnifico Ponte del Sesterzo traianeo presenta una quasi certezza di attribuzione , ma forse anche qualche remoto dubbio .
    2 punti
  21. RARA! Questa tipologia con valore nominale per palermo è tutta rara, Non solo i nominale più grossi vedi il 10 Grani e il 5 grani, ma anche il due come il tuo e l'uno sempre poco considerato ma altrettanto raro. Io sono anni che insisto sul rame di Ferdinando III per Palermo, per dargli la giusta dignità e la giusta considerazione a livello di rarità. Anche se il concetto è sempre astratto, e non mi piace molto parlarne, perchè la numismatica è fatta prima di studio e ricerca e la rarità ricopre sempre un ruolo secondario, vedi i più grandi testi che non riportano le diciture sulle rarità, i testi nascevano prima di tutto per classificare i tondelli. Ma i tempi sono cambiati e non ci sono più solo le figure prevalenti del ricercatore accademico, che in alcuni casi non ha neanche avuto modo di apprezzare di persona gli stessi nominali trattati. Ma nuove figure di appassionati raccoglitori e anche studiosi che stanno dando al mondo scientifico il più grande apporto mai avvenuto, attraverso il reperimento di esemplari non censiti e di considerazioni nuove frutto di ricerche più avanzate dovute anche dalla presenza di materiale e strumenti tecnologici di supporto. Per terminare questa breve disamina, caro Asclepia hai cuccato un buon esemplare di 2 grani del 1803, con fascino straordinario a mio avviso( almeno a me crea questa sensazione), in conservazione medio alta per la tipologia, e per la data a parte la presenza sotto di una battitura mi sembra tutto regolare. Bel colpo
    2 punti
  22. Facendo una veloce ricerca sull'argomento mi sono imbattuto in uno studio etnobotanico (scaricabile in pdf) "IL FIORE PERDUTO La cultura del Papaver somniferum nell'area del Mediterraneo" Riporto alcuni stralci che mi hanno molto incuriosito... "Ci è noto che anche il sovradosaggio da oppio venne usato come strumento di omicidio oltre che, come già detto, come mezzo per procurarsi l'eutanasia. Diversi furono gli imperatori che ne fecero quest'ultimo tipo di uso o quello di terapia nella fase agonica: Nerva, Traiano, Adriano, Settimo Severo e Caracalla (Escohotado, 1997, p.27)." " Riguardo agli imperatori sappiamo che moltissimi erano consumatori abituali di oppio puro o sotto forma di teriaca come Cesare, Nerone, Traiano e Antonio Pio. Si dice che Tiberio si trasferì a Capri per avere sempre a disposizione il miglior oppio dell'impero che li veniva prodotto dai papaveri portati secoli prima dai greci (Escohotado, 1998, p.125). " " A riprova della facile accessibilità dell'oppio ai romani abbiamo un censo fiscale dell'anno 312 che ci rivela che vi erano 793 negozi dedicati alla vendita di questo prodotto il cui volume di affari forniva il 15% delle riscossioni tributarie globali. Inoltre gli imperatori impedivano di speculare sul prezzo, che era controllato, ad esempio nell'anno 301 l'editto sui prezzi di Diocleziano fissa a 150 denari il costo del modius castrense di oppio la cui capacità era di 17,5 litri. Era estremamente economico se si pensa che allora un chilo di hascish veniva venduto ad 80 denari (Escohotado, 1998, p.131)." L'autore dello studio cita: "Escohotado Antonio, 1992, Para una fenomenologia de las drogas, Mondadori, Milano" "Escohotado Antonio, 1998, Historia General de las Drogas, Alianza Editorial, S.A., Madrid" Sperando che Escohotado Antonio offr le prove circa la veridicità di tali affermazioni, mi rimane una grande curiosità...
    2 punti
  23. Quando ero giovane e idealista, con la mia bella laurea in Storia Antica e tanti sogni sul migliore dei mondi possibili, lasciare la mia collezione a un museo era un sogno, un atto grande, segno di sensibilità sociale e culturale. Oggi, dopo anni di collaborazione con Musei, una più approfondita conoscenza dell'ambiente dei beni culturali, delle dinamiche istituzionali e del modus operandi di chi le gestisce, sono arrivato alla conclusione "meglio il compro oro". La spaventosa condizione della conservazione del patrimonio numismatico pubblico in Italia (ogni riferimento a qualsiasi collezione pubblica è superfluo: dai furti nella Collezione Reale alle corrosioni della Collezione Gnecchi alle lucidature sidoliane di diverse collezioni musali, agli accatastamenti nei depositi di miliardi di pezzi antichi, privati di qualsiasi possibilità di catalogazione, ma soprattutto l'inaccessibilità ai pezzi per chiunque, cittadini e studiosi inclusi, a fronte invece di un uso personalistico degli stessi da parte dei soliti "pochi") rende i privati gli unici interlocutori adeguati al fine della salvaguardia, diffusione, custodia e promozione a fini culturali delle nostre monete. Quando devo utilizzare a fini di ricerca dati numismatici, la mia preghiera è che si trovino in mani private o siano magari passati per case d'asta: se risultano invece citati in collezioni pubbliche so già che i miei tentativi di ottenere qualche dato o una semplice fotografia finiranno quasi certamente nel nulla. Ed è ogni volta un tormento per chi, un tempo, sognava una Numismatica disponibile a tutti e tutelata quale patrimonio inestimabile del nostro passato nazionale.
    2 punti
  24. Da una pregevole dracma di Argo, il più forte ( dopo Achille ed Aiace ) dei guerrieri achei all'assedio di Troia, qui nell'impresa della sottrazione del Palladio .
    1 punto
  25. Caro Giamba, l'evento è stato caratterizzato da interessanti interventi, vedi quello citato da Pittini sugli Gnecchi, ma anche altri. Da questa giornata ne sono uscite delle belle testimonianze di vivacità ed una bella pubblicazione, che con piacere vedo è stata molto apprezzata. Lasciami dire che non comprendo quale possa essere stato l'errore. Mario e noi altri abbiamo organizzato con grande impegno e forza tutto ciò e gradiremmo che tu ci indicassi le tue perplessità. Grazie, Davide.
    1 punto
  26. 1 punto
  27. Bravo @miza, sottolineo a chi in seguito voterà (non vorrei che dalla “fretta” pensassero che le monete sono tue) che miza ha semplicemente ruotato nel senso corretto le monete di @prtgzn, quindi nel caso vi piaccia una o più delle tre monete, dovrete citare prtgzn nelle successive votazioni.
    1 punto
  28. Gentilissimo @Alberto Varesi, è possibile fare un'ipotesi seppur approssimativa sulle date di uscita del II volume? Riguarda il mio periodo d'elezione e sono straordinariamente trepidante per l'attesa, il mio buon vecchio Berman ormai cade a pezzi...
    1 punto
  29. Grazie mille @profausto è stato gentilissimo! Dopo ore di ricerca sono riuscito a trovare anche io una simile corrispondenza con RIC 664. Le allego la descrizione e link a wildwinds. Secondo lei si tratta di RIC 664 o RIC 827? Qual è la differenza? Questo il RIC 664 (datato 125-128)
    1 punto
  30. Essendo monete coniate espressamente per essere vendute ai collezionisti o agli investitori, è ovvio che il valore facciale sia semplicemente una convenzione.
    1 punto
  31. Ciao, purtroppo nulla di particolare: Solo la LA 472204 M si è avvicinata ad essere una banconota radar (numero uguale se letto da destra a sinistra e viceversa) per esserlo doveva essere una 402204 oppure una 472274, purtroppo non lo è, pazienza Sono tutte 100.000 Caravaggio del I° tipo Ciampi-Stevani - emissione del 23 10 1983 le otto che hanno come seconda lettera della combinazione alfanumerica una A , ed emissione 28 10 1985 l'unica che ha come seconda lettera la B. MB quelle con gli strappetti e da quasi-bb a bb+ le altre, resta comunque valido il mio suggerimento al post n. #6.
    1 punto
  32. Bravo @Telegono1 ,cosi' si fa', si citano le fonti ,poi uno puo' valutare e farsi un'idea,ma bisogna sempre dargli modo di farlo. Ciao.
    1 punto
  33. Adesso si che sembra un bel Sebeto... La luce fa miracoli come diceva e dimostrava Caravaggio, per la conservazione tenendo conto anche della tipologia e di un presunto conio stanco, notando la differenza dei rilievi rispetto al mare, questa disomogeneità potrebbe effettivamente propendere per questa teoria, considererei ol tondello complessivamente vicino al BB. Vi è infine da precisare caro Astericz, che un conto è il mercato e le realizzazioni di vendita, un conto sono le quotazioni dei cataloghi che comunque sono sempre indicativi di massima, e non possono certo rispecchiare in pieno le contrattazioni del mercato reale, in quanto troppi fattori entrano in gioco. Se poi parliamo della monetazione Napoletana entramo in un campo stroppo vasto, per nominale, millesimo, regnante, e stato conservativo reale, pensa solo che alcuni fdc li comprerei tutti io al prezzo di catalogo... Ciao, Eros.
    1 punto
  34. Caro @Astericz, come dice @Asclepia i problemi principali sono imputabili al conio stanco al R/. Personalmente la moneta mi piace molto, e a mio parere può tranquillamente essere considerata complessivamente come un BB.
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  35. Mah, argomento complesso, l'ideale e' il passaggio diretto a un erede con una certa consapevolezza, a volte questo non c'è però, rimane la vendita in vita in questo caso si formeranno nuovi collezionisti, nuovi germogli, bello anche questo in fondo, poi c'è l'animo che vuole donare, che vuole dare alla collettività tramite le istituzioni, sentimento alto che però non trova una rispondenza reale oggi nel nobile atto. Nel caso oggi preferirei piuttosto donare ad amici, giovani, appassionati e che apprezzerebbero, gesto altrettanto nobilissimo ma che avrebbe sicuramente dei degni e sicuri custodi, in fondo poi sappiamo che tutto e' transitorio, noi siamo dei gestori a tempo, le monete passano e passeranno di mano ...
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  36. Mi sembrava di averla già vista. Ecco perchè mi era famigliare. https://www.delcampe.net/it/collezionismo/item/430449688.html E qui il venditore la dava ad un prezzo più consono, ma non è riuscito a venderla decidendo così di passare alla baia. Giudicate un pò voi.
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  37. A volte è anche interessante confrontare le iconografie monetali di varie zecche, torniamo su Milano e vediamo se ci porta qualche ulteriore riflessione. Due mezzi scudi, uno con busto non coronato e uno coronato.... Ranieri 5 e Varesi 63
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  38. Ma veniamo alle nostre monete...già, perchè in tali Internment Camps si decise, per ragioni di sicurezza, di non far circolare le monete australiane e neo zelandesi dell'epoca, come il penny con cui ho aperto tale discussione. Nel 1943, pertanto, venne emessa appositamente una serie di gettoni da 1 penny, 3 pence, 1, scellino, 2 scellini e 5 scellini destinati ad essere adoperati esclusivamente all'interno dei campi di prigionia. Due ditte di Melbourne furono incaricate dal governo australiano di coniare i gettoni, in particolare la Arendsen & Sons produsse i tagli da 1 penny, 2 e 5 scellini, mentre la KG Luke & Co produsse i tagli da 3 pence e da 1 scellino. Tutti i tagli erano in rame ad eccezione del penny coniato in ottone. Le emissioni della KG Luke & Co si distinguono per una maggiore raffinatezza nei dettagli. I gettoni, hanno un design molto semplice ed essenziale, con un foro al centro, circondato da una perlinatura e due rami intrecciati con noci di gomma e bacche. Al diritto è presente la denominazione "Internment Camps" mentre al rovescio il valore. Allego le immagini del gettone da un penny.
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  39. Buongiorno, io ho 47 anni e colleziono monete e medaglie degli stati preunitari in argento da soli 4 anni. Ho 2 figlie piccole ed una Moglie con le quali condivido tutto, con un semplice file excel ho catalogato ogni singola moneta, indicandone la provenienza, data di acquisto , il prezzo pagato ,il prezzo stimato ecc...ecc.. Tutte le monete sono inoltre state fotografate in buona definizione (sono un fotografo amatoriale dal 1992), e tutte le fatture di acquisto sono conservate in una apposita scatola. In questo modo, mia moglie o le mie figlie potranno decidere se tenerle e continuare a collezionare, vendere tutto al giusto prezzo e con tutta la documentazione, oppure donare a chiunque esse vogliano. Siamo solo in transito qui su questa terra quindi meglio organizzarsi per tempo. Cordiali Saluti Silver
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  40. Diciamo che se non ci sono serie particolari e la media della conservazione è bb (magari ce ne potrebbe essere qualcuna in miglior condizioni) si ci potrebbe ricavare grossomodo un 60/80 euro. Considerando che non ci sono ne spese per il pagamento e ne spese postali, una quarantina di euro si potrebbero pure spendere, tra l'altro la cifra da sborsare non è proprio impegnativa. Potrebbero servire anche per degli scambi nei mercatini, chi vende banconote vende pure monete, potresti utilizzarle pure così. Se lo ritieni opportuno facci sapere le serie
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  41. Ma sia gli uni che gli altri si lasciano fregare facilmente Basta fare così https://www.ebay.it/sch/i.html?_from=R40&_trksid=m570.l1313&_nkw=c+u+b+a&_sacat=11116 petronius
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  42. Scaricato. Veramente ben fatto
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  43. sto seguendo l'asta e anche io mi sono soffermato su questa "moneta". Ti dirò, non la trovo corretta, non mi ispira, e più semplicemente non mi piace, non ci punterei 1 euro. riguardo fosse una prova, mi sembra strano usare il piombo ,addirittura colorarlo. Per controllare i rilievi? mah, molto piu' probabile un riconio moderno.
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  44. Vedremo ora di preparare sempre per la cultura, la storia, la numismatica italiana qualcosa di nuovo tra non molto, ovviamente diverso, ma di qualità per soci e non soci, non ci si ferma mai, l'offerta reale deve essere ampia e ogni volta vedremo di soddisfare altri interessi, bacini, periodi storici ...quindi a molto presto !
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  45. Quindi se lo avessi pagato 600 euro sarebbe stato perfetto ?.:-)....le bolle o spennellate varie sarebbero sparite d'incanto ????:-) ...ebbene si lo confesso...è stato ridorato dallo stesso re perche la doratura originale non era di suo gusto ....nonostante sia stato ridorato a me piace e lo metto nella mia collezione !....un saluto a tutti e buona vita !:-).
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  46. Eccolo, ma purtroppo non ha la S inversa... Numismatica Felsinea, asta n. 6, lotto 494 - 19 novembre 2017 Mi (0,28 g) RRR MIR 35; Biaggi 233 - BB Classe B1 (Mec 12) Sempre dalla stessa casa d'asta ne passò un altro qualche anno fa... Numismatica Felsinea, asta n. 2, lotto 1485 - 30 giugno 2015 Mi (0,31 g) RRR - qSPL - Schiacciatura marginale di conio e ribattitura. Classe D3 (Mec 12) Asta n. 20, lotto n°1199 del 19/5/2007 - BB - Stima: 180 EUR - Aggiudicato a: 400 EUR Classe D3 (Mec 12)
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  47. Questo dovrebbe essere lo spirito giusto, quello che contraddistinse generazioni di numismatici... Caro Luca, le passioni crescono, e il tempo ristabilirà gli equilibri affievoliti. Fortunatamente esistono ancora appassionati che credono nei progetti, e gli eventi di quest'ultimo periodo fanno ben sperare.. Eros p.s. Ogni tipologia ha il suo racconto, ogni nominale la sua storia, ogni periodo la sua favola, le conservazioni quando si sa leggere lasciano il tempo che trovano..perchè quello che conta sono solo le emozioni, e le emozioni vanno a pari passo con quello che si riesce a scorgere nelle proprie letture..
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  48. Se fosse possibile sarebbe interessante fare un piccolo censimento anche per gli oboli. Io al momento ne conosco solo alcuni esemplari di alcuni cataloghi d' asta, magari li posso postare e indicare le caratteritiche.
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  49. Ciao a tutti nuovamente. Avrei ancora bisogno della Vostra competenza, per identificare questa piccola moneta. Diritto nel campo REX in cordoncino perlinato, Rovescio croce patente in cordoncino perlinato, diametro 12 mm materiale sembra Argento, provenienza Piemonte. Ringrazio per l'aiuto.
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