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Contenuti più popolari
Elenco dei contenuti che hanno ricevuto i maggiori apprezzamenti il 02/05/18 in Risposte
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Salve @Gallienus giusto qualche giorno fa l'amico Toffanin mi ha portato a vedere le prime bozze del volume. notizia buona: bello, come tutte lo opere del Toffa. notizia cattiva: non si riuscirà a contenere tutta la monetazione papale in 3 volumi, ne serviranno 4. il secondo tomo, contenente 100 anni di monetato (1521-1621), vedrà la luce nel secondo semestre del 2018, probabilmente in occasione di Veronafil grazie per l'interessamento6 punti
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Buon pomeriggio a tutti, oggi è arrivata anche questa, il millesimo meno raro tra le pubbliche di Ferdinando IV: FERDINAN.IV.SICIL.ET HIER.REX busto a destra e P. in basso A.P. // PUBLICA // COMODI // TAS // 1791 Usuali debolezze, moneta che ha circolato ma che mi incanta...io trovo semplice ma stupendo il rovescio di questi tondelli... Ringrazio Rocco per avermi lasciato campo libero e la condivido con voi. Ciao.5 punti
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La mia infatuazione per Gallieno ormai è definitiva, anche se per ora cerco di contenerla cercando solamente i tipi meno comuni... Questo è l'ultimo trovato: D\ GALLIENVS AVG R\ GENIVS AVG, VII a sx. catalogato nel Göbl 371x (3 esemplari). Sicuramente un tipo non rarissimo, ma nemmeno così comune e in una discreta conservazione che permette una sicura identificazione5 punti
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Riporto alcune frasi tratte dal volume di Andrea Cavicchi: "Su molte monete sia d'oro che d'argento di Francesco Maria II e di Guidobaldo II della Rovere, su di un lato compare un paesaggio con edifici e piante su cui primeggia un albero di rovere con rami intrecciati così com'è solitamente nella rappresentazione araldica dello stemma dell'omonima famiglia. Molto probabilmente si tratta di una vista allegorica in cui l'albero in primo piano simboleggia il Duca, è posto a protezione e a tutela dello Stato rappresentato da una veduta panoramica del territorio del Montefeltro con piccole varianti tipologiche nei vari esemplari."3 punti
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Ferdinando IV° di Borbone, 120 grana 1816 (19° tipo) D; ferd.IV.d.g.sic.et.hier.rex R; hispaniarum.infans contorno in incuso: (*optimi*principis**providenti**) diametro mm 38 - peso grammi 27,503 punti
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Buonasera, volevo porre alla vostra attenzione questo grano di Filippo IV del 1637 con la testa del Re girata a destra, la moneta ha il diametro di 29-32 mm e un peso di 10,12 gr. Colleziono monete di Filippo IV per Napoli da tanti anni e ho esaminato attentamente con una buona lente la moneta ma non sono riuscito a capire se è un'inedito o un falso, peso, diametro e metallo sembrano giusti, se si tratta di un falso l'hanno fatta veramente bene, qualcuno di voi esperti è gia a conoscenza di questa moneta ? queste sono le foto del dritto e rovescio, ringrazio in anticipo chi vorrà darmi un suo parere.2 punti
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Salve a tutti, volevo condividere con voi la mia trepidazione per l'attesa dell'acquisto più lontano che abbia mai fatto in vita mia: mi sta arrivando un 4 tornesi 1800 del buon Ferdinando nientemeno che dal capo opposto del mondo: la NUOVA ZELANDA. Cosa diamine ci facesse laggiù non è dato saperlo; la mia fantasia mi porta a pensare che facesse parte degli oggetti di famiglia di qualche emigrante. Certo fa strano pensare che questa moneta sia uno dei più antichi oggetti europei presenti sull'isola, dal momento che, quando è stata coniata, la Nuova Zelanda non era ancora stata colonizzata ed era fresca fresca di scoperta (Cook ci era arrivato solo trent'anni prima)! Essendo questa terra agli antipodi per noi, non ho speranze di battere il record di distanza (salvo installazione di colonie extraterrestri)... ovviamente speriamo che arrivi, il viaggio è lungo e periglioso!2 punti
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MI è capitata questa monetina d'argento dall'aspetto più che vissuto e spero di aver aperto questo topic nel posto giusto. Quello che posso dire è che si tratta di Carlo VI° d'Asburgo come Imperatore del Sacro Romano e Re di Napoli (III° come Re di Sicilia) ..... se non erro. D; carol lII.d.g. (c.p.) Testa laureata con lunga capigliatura volta a destra R; rex.si (corona) et.hie (s.m.) Aquila coronata con stemma sul petto M° di zecca Simone Maurigi anno 1734 sphar 68 - MIR 538 Dovrebbe trattarsi di un tarì ha un diametro di 19 mm e pesa grammi 2,15 Ne ha passate di tutti i colori e si vede, ma ora ^______^ riposa tranquillamente in una capsula quadrum. Giuro che è l'unica moneta della mia collezione che è stata trovata (e non da me) nel classico cassetto, questo da mio zio che un giorno mi chiamò per farmi vedere una moneta di un certo carlo, ed ero convinto , visto dove abito, che si trattasse di un classico cavallo di Carlo VIII° (1495) https://numismatica-italiana.lamoneta.it/cat/W-C3C2 punti
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dalla BBC. Svelato il codice segreto utilizzato da re Ferdinando d'Aragona per dare istruzioni a Gonzalo de Cordoba , comandante militare nell'Italia meridionale. Un codice segreto vecchio di 500 anni usato nelle lettere tra uno dei più famosi monarchi spagnoli e un comandante militare è stato rotto. Le lettere di Ferdinando d'Aragona hanno tormentato gli storici per secoli. Costruito utilizzando più di 200 caratteri speciali, sono stati decifrati dall'agenzia di intelligence del paese. Era dietro la riconquista finale - Reconquista - della Spagna dai Mori nel 1492 e dei viaggi di Colombo nelle Americhe. Le lettere tra Ferdinando e Gonzalo de Córdoba includono istruzioni sulla strategia durante le campagne militari in Italia all'inizio del XVI secolo. Sono stati scritti usando il codice segreto nel caso in cui cadessero nelle mani dei nemici. Le lettere sono esposte al Museo dell'Esercito della Spagna a Toledo e ci sono voluti servizi di intelligence quasi sei mesi per decifrarne quattro, alcune delle quali andate avanti per oltre 20 pagine. Il codice-cracking è stato descritto da alcuni come un momento di "Rosetta Stone", nella speranza che possa portare a decifrare altre lettere in codice. Immagine copyrightRADIO TELEVISION ESPANOLADidascalia delle immaginiLe lettere furono scritte da Ferdinando d'Aragona, che fu il primo re di quella che divenne la Spagna odierna. I dettagli delineati nelle lettere vanno dalle istruzioni sui dispiegamenti delle truppe per ammonire il comandante per non aver consultato il re prima di lanciare iniziative diplomatiche. Agli inizi del XVI secolo, ci vollero 15 giorni perché le lettere arrivassero tra le residenze del monarca nell'Italia sud-orientale, dove era situato il comandante. Che aspetto aveva il codice Il misterioso sistema di codifica usato da Ferdinando d'Aragona e Gonzalo de Córdoba era molto complesso. È stato costruito utilizzando 88 simboli diversi e 237 lettere combinate. Per ogni lettera c'erano da due a sei caratteri figurativi come triangoli o numeri. Per complicare ulteriormente le cose, i simboli usati nelle lettere sono stati scritti senza separare parole e frasi. Chi stava combattendo contro chi? All'inizio del XVI secolo, Spagna e Francia combatterono per il controllo del Mediterraneo. Tra il 1499 e il 1504, la lotta si concentrò sul Regno di Napoli. La Spagna strappò il controllo di Napoli dalla Francia nel 1504 e la governò fino al 1647. Pubblico questo articolo anche nella sezione REGNO DI NAPOLI più seguito dagli amici Napoletani.2 punti
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Buona serata Temo che la tua ricerca resterà vana; non esistono registri o repertori su quante oselle in oro venivano coniate. Le oselle d'oro nelle loro varie combinazioni di multipli di zecchini, erano infatte coniate su ordinazione; chi le voleva portava l'oro in zecca, pagava le spese di coniazione e se le portava a casa. Se per le oselle di circolazione ordinaria (diciamo così), quelle in argento per intenderci, ci si può fare un'idea approssimativa (dico approssimativa) del loro numero, perché coniate in base al numero dei nobili presenti nel Maggior Consiglio di quell'anno, per quelle in oro ciò non è possibile. Ho detto approssimativo, perché è provato che, oltre al numero di oselle regalate dal doge ad ogni membro del Maggior Consiglio, taluni se ne facevano coniare privatamente degli esemplari per distribuirli a familiari e/o amici; classica ostentazione, così come veniva fatto per le oselle in oro. saluti luciano2 punti
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Sisto V - zecca di Fano - Quattrino https://numismatica-italiana.lamoneta.it/moneta/W-FASISV/112 punti
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ragazzi scusate per il tipo di risposta che ho dato era da interpretare <in realta ho messo un MI PIACE di troppo> per quanto riguarda la giornata milanese continuate pure cosi giamba2 punti
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Bene allora omaggiamo ancora la zecca di Milano con un bel esempio dove Filippo II viene esaltato stilisticamente e per nominale.2 punti
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La prima di queste monete (@gallo83) corrisponde a uno stato più avanzato dei conii, con fratture al D/ tra fiocchetto in basso a sinistra e stemma del Card. Pacca, al R/ ad ore 10 (leggerissima) sotto la lettera L. Il secondo esemplare (@giulira) mostra uno stato più precoce dei conii senza evidenza di fratture (quella al R/ vicino alla nube sembra piuttosto un segnettino, ma la bassa definizione della foto non consente giudizi attendibili). Ovviamente la moneta di questa sede vacante "famosa" per la frattura di conio è lo scudo, non il mezzo scudo (i cui conii presentano danneggiamenti comunque limitati). Per quanto riguarda le quotazioni delle alte conservazioni, un FDC vero, senza hairlines, con minimi segnetti di aggiustamento e ben impresso s'invola sopra i 1500 Euro, nonostante si tratti di una moneta non particolarmente rara (tiratura di circa 60.000 esemplari).2 punti
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Grazie caro Luca, la tua grande sensibilità ha compreso il nostro vero spirito, tu mi hai visto all'opera, parlare e raccontare al Cordusio nelle gelide mattine Milanesi, la storia emozionante della vita numismatica ai giovani e meno giovani con la passione e il cuore in mano.. Eros2 punti
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Buonasera Luca, le medaglie "brutte" sono a mio avviso quelle più recenti, se vai indietro nel tempo troverai delle vere opere d'arte con uno stile decisamente migliore. Io le tengo in un monetiere fatto a mano da un falegname, 12 cassetti con 16 spazi 45x45. Cordiali Saluti Silver2 punti
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Segnalo agli specialisti la pubblicazione di questo simpatico libricino dedicato alla famosa serie di Gallieno con gli animali: https://www.cgbfr.com/catalogue-des-monnaies-romaines-gallien-lemission-dite-du-bestiaire-atelier-de-rome-wolkow-cedric,lc162,a.html L'autore è un simpatico collezionista francese che conosco.1 punto
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Buonasera a tutti, completo la serie del 1792 con i nominali in argento. Piastra 1792. Dritto- Busto di Ferdinando IV, intorno: FERDINAN. IV. D. G. SICILIAR. ET HIE. REX, sotto P. (le iniziali del Perger). Rovescio- Stemma borbonico sormontato dalla Corona Reale, ai lati M. /A.P. INFANS 1792 /HISPANIAR e sotto il valore: G.120 Contorno con treccia a rilievo. Peso 27,07 grammi1 punto
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Scudo di Pio IX 1847. La famiglia Mastai è di antichissima e nobile stirpe, originaria di Crema nel 1300; un componente di questa famiglia, residente a Venezia, si spostò a Senigallia nel 1557 e sposò una senigalliese. Nel 1625 Giovanni Maria Mastai sposò la contessa Margherita Ferretti di Ancona, ereditandone i titoli, i beni e lo stemma che si aggiunse a quello Mastai. Fu una famiglia molto prolifica e religiosa; il trisavolo di Pio IX ebbe 19 figli, il bisnonno sei figli, il nonno Ercole sette. Giovanni Maria Mastai Ferretti (Pio IX) fu il nono figlio del Conte Girolamo e di Caterina Sollazzi e nacque a Senigallia il 13 maggio 1792, battezzato lo stesso giorno della nascita. Compì gli studi classici nel Collegio dei Nobili a Volterra, diretto dagli Scolopi, dal 1803 al 1808, studi sospesi per improvvisi attacchi epilettici, proprio quando sognava di seguire la carriera ecclesiastica. Dal 1814 fu ospite a Roma dello zio Mastai Ferretti Paolino, Canonico di S. Pietro e poté proseguire gli studi di Filosofia e di Teologia nel Collegio Romano. Nel 1815 si recò in pellegrinaggio a Loreto ed ottenne la grazia della guarigione dalla malattia. Per questo poté continuare i suoi studi e la preparazione intensa al presbiterato. Il 5 gennaio 1817 ricevette gli Ordini Minori, il 19 dicembre 1818 il Suddiaconato, il 7 marzo 1819 il Diaconato, il 10 aprile 1819 venne ordinato Sacerdote. L'11 aprile 1819 celebrò la prima Santa Messa nella chiesa di sant'Anna, annessa all'Ospizio Tata Giovanni, tra i ragazzi che furono il centro del suo apostolato giovanile fino al 1823. Dal luglio 1823 al giugno 1825 fu tra i membri componenti la Missione apostolica in Cile guidata dal Delegato Mons. Giovanni Muzi. Il 24 aprile 1827 fu nominato Arcivescovo di Spoleto a soli 35 anni; il 6 dicembre 1832 venne trasferito al Vescovado di Imola; il 14 dicembre 1840 ricevette la berretta Cardinalizia; il 16 giugno 1846, al quarto scrutinio, con voti 36 su 50 Cardinali presenti al Conclave, venne eletto Sommo Pontefice a soli 54 anni. Un mese dopo concesse l'amnistia (16 luglio 1846) per i reati politici. Dall'agosto 1846 al 14 marzo 1848 è l'epoca delle grandi riforme dello Stato Pontificio (Ministero liberale, libertà di stampa e agli ebrei, Guardia Civica, inizio delle ferrovie, Municipio di Roma, 14 marzo 1849 emissione dello Statuto). Con l'Allocuzione del 29 aprile 1848 contro la guerra all'Austria declina la stella politica del Mastai e incomincia la sua lunga Via Crucis. Il 15 novembre 1848 uccisione di Pellegrino Rossi; dal 24 novembre 1848 al 12 aprile 1850 esilio del Pontefice a Gaeta e quindi ritorno a Roma, ove riprese una illuminata restaurazione. L'8 dicembre 1854 definizione del dogma della Immacolata Concezione. Dal 4 maggio al 5 settembre 1857 viaggio-visita politico-pastorale di Pio IX nei suoi Stati. Nell'aprile del 1860 caddero le Legazioni, nel settembre la Marche e l'Umbria furono annesse al Regno d'Italia. Il 1° luglio 1861 viene pubblicato il primo numero dell'"Osservatore Romano". L'8 dicembre 1864 Enciclica "Quanta Cura" e il Sillabo; il 2 maggio 1868 approvazione della Gioventù Cattolica Italiana; l'8 dicembre 1869 apertura del Concilio Vaticano I che promulga due Costituzioni, la "Dei Filius" e la "Pastor Aeternus" del 18 luglio 1870 e la definizione del magistero infallibile del Pontefice Romano se parla "ex cathedra"; chiusura del Concilio per il precipitare degli eventi politici. Il 20 settembre 1870 presa di Roma e chiusura volontaria del Papa in Vaticano. L'8 dicembre 1870 Pio IX proclamò S. Giuseppe patrono della Chiesa universale. Il 16 giugno 1875 Consacrazione della Chiesa al Sacro Cuore di Gesù. Il 7 febbraio 1878 morte di Pio IX dopo 32 anni di Pontificato.1 punto
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Ricordo benissimo, placca straordinaria tra l'altro, e' stato un vero piacere conoscerti e spero di rivederti o al Cordusio o ai prossimi eventi, a presto, Mario1 punto
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Complimenti @Asclepia. Moneta veramente bella e ben conservata, con patina uniforme. Secondo me siamo sul BB/BB+ Martin1 punto
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Dal punto di vista teorico, tutte le monete con più di 50 anni son soggette alla medesima legge. Di fatto, come è noto, vale solo per le monete antiche.1 punto
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Ciao @borbonik...allora penso che questo nominale mi manca...penso che sia rara, che sia afflitta da debolezze di conio ma che abbia pure circolato abbastanza...la moneta però è molto piacevole, dovessi darti un giudizio direi MB/BB la vedo lì nel mezzo...1 punto
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DE GREGE EPICURI @Legio II Italica: In effetti, anche Carolus Patinus (Charles Patin?) parla specificamente del porto di Ancona; che può essere stato il punto di passaggio per Zara e poi per la Mesia. Inoltre, la catena che chiude e blocca l'accesso depone per un porto, e non per un fiume. Infine, come dici giustamente, i gradini di accesso ad un ponte, che era dedicato anche ai carriaggi, sono un'assurdità, e depongono semmai per un ponte "ornamentale" o fra due parti di un porto o di una città.1 punto
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Sono d'accordo con te, la moneta è una cosa molto seria, la fiducia che si da alle banconote appartenenti ad una valuta forte deve essere incondizionata, durare nel tempo e non deve dare inoltre adito ad incertezze e confusione. Onde evitare "figurine/banconote" l'unica via sarebbe quella adottata dagli Stati Uniti. Un loro evento storico molto importante ha dato vita ad una banconota commemorativa (vedi mio post n. #4) tutt'ora in corso di validità, banconota stampata in miliardi di pezzi ed initterrotamente emessa dal 1976 (anno della commemorazione) sino al 2013. Se ne parla così, tanto per... figurati che se le facessero veramente io stesso non le collezionerei.1 punto
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Prego https://www.kuenker.de/data/ergebnisliste/A143-A146-Results.pdf Salutoni odjob1 punto
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Io infatti ho pensato già da ora di metter “qualcosa da parte” ed ho poco più di 18 anni. Chissà se in futuro qualcosa frutterà, al massimo ci avrò guadagnato in esperienza1 punto
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Peccato anche lasciar cadere una moneta così con alti contenuti simbolici iconografici. Vediamo un albero in primo piano e come spesso capita rappresenta una allegoria. Probabilmente l'albero è proprio lui, il Duca, davanti a tutti e a tutto, che si pone come argine e a protezione dello Stato che è simboleggiato dalla rappresentazione del territorio di Montefeltro. Classico esempio di moneta che vuole veicolare un messaggio, trasmetterlo agli utilizzatori, spesso è così e indubbiamente questa è una delle monete rappresentative della nostra monetazione, bello averla vista qui.1 punto
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Tranquillo, l'acetone è del tutto innocuo... non danneggia neppure la patina. Serve solo a togliere lo sporco.1 punto
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la prima moneta e commemorativa 2018 Taglio: 2 euro ccNazione: AustriaAnno: 2018Tiratura: 18.100.100Conservazione: qFDCLocalità: Milano Note: NEWS!!!1 punto
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Ciao Alain Il CNI segnala 11 tipi di questa moneta Non ho ancora trovato immagini di confronto, ma penso possa essere il numero 4 o il 51 punto
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Ciao @Gallienus complimenti per il tondello raro, bello e per la volontà di rimpatriare una delle pochissime monete napoletane che ha visto i canguri...il giro che ha fatto lo possiamo solo immaginare e di certo non si può dire che non abbia circolato viste le distanze percorse... Ciau.1 punto
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Caro @Zenzero, posto che nel tu caso non si vedono bene le interpunzioni se non quella prima della S, tuttavia l'esemplare che hai postato dovrebbe ricadere piuttosto nel mio gruppo A.IV.2e (- SIMPATOR) e sue eventuali sotto-varianti che per ora però non avevo mai riscontrato, mentre il gruppo successivo (hai ragione a dire che lì c'è stato un refuso nella elencazione della lettera) raccoglie gli esemplari a legenda - USIMPATOR. Vedi di veficare bene se prima della crocetta di inizio legenda sul lato aquila (per me il rovescio), c'è il punto o meno. Bell'esemplare per il tipo comunque, anche con il foro otturato (i grossi da un soldo a nome di Enrico VII spesso hanno problemi di conservazione...) Un caro saluto MB1 punto
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Ciao @gpittini, la discussione si sta facendo molto affascinante ; in effetti il Ponte sul Sesterzio di Traiano potrebbe anche essere una stilizzazione ad una sola campata del Ponte sul Danubio , anche se questo non spiegherebbe i gradini dell' arco di destra e la catena posta tra le due sponde , come gia' ho dubitato nella mia precedente risposta . A questo punto l' unica altra supposizione sul significato reale del Ponte rappresentato in questa moneta , ricade sul Porto di Ancona che Traiano ristrutturo' prima delle guerre daciche in previsione della partenza . Proviamo quindi a ragionare su questa seconda possibilita' , sappiamo da Diodoro Siculo che Ancona fu fondata dai Dori provenienti da Siracusa al tempo di Dionisio e che la parola "ancona" in Greco "an kona" vuol dire "gomito" , termine che sicuramente i Greci presero a causa della conformazione a gomito che in quell' epoca aveva la costa in quel punto dove poi sorse la citta' . Non sembrerebbe assurdo pensare che Traiano nel ristrutturare il Porto costruisse anche un Ponte ad una sola campata (ad Apollodoro sembra che nulla fosse tecnicamente impossibile) che unisse le due sponde dell' ingresso del Porto , questo spiegherebbe anche due particolari del Sesterzio : primo la presenza della catena che si nota sotto il Ponte della moneta , posta a protezione del Porto stesso , catena che secondo la tradizione di Tucidite era presente anche all' ingresso del Porto Grande di Siracusa posta al fine di impedire l' ingresso alle navi nemiche cartaginesi ed ateniesi ; secondo : i gradini sotto l' arco di destra altrimenti inspiegabili per un Ponte su un fiume , come i Danubio , costruito anche per il transito di carri . Per la rappresentazione invece simbolica del Ponte rimando alla mia precedente risposta n° 18 Se fosse presa in considerazione l' ipotesi che il Sesterzio con Ponte possa rappresentare un particolare di un Porto , allora bisognerebbe allargare la possibilita' , oltre che a quello di Ancona , anche al Porto di Centum Cellae , attuale Civitavecchia , costruito anch' esso da Traiano , poiche' : "Centum Cellae (questo il nome latino che significa Cento [numerose] Celle) era all'epoca riferito, secondo quanto scrisse Plinio il giovane per la prima volta in una lettera nel 107 d.C., a un luogo dove erano in corso grandi lavori per la costruzione del porto, nei pressi della villa dell'imperatore Traiano. Si può ipotizzare quindi che la città venne a compimento intorno al 110 d.C. Numerose sono le ipotesi avanzate per spiegare l'origine del toponimo Centumcellae; si ritiene possa riferirsi al numero di insenature naturali che erano presenti sulla costa, oppure ai numerosi ambienti costruiti nella darsena per la raccolta merci, o ancora alle cento stanze della Villa Imperiale. Nell'828, in seguito all'invasione distruttiva dei Saraceni, la popolazione lasciò il centro, rifugiandosi prima sui monti, poi in un nuovo sito chiamato "Cencelle" (per distinguerla dal primitivo), fino a quando non fece definitivamente ritorno nell'889 nella città d'origine, cambiandone il nome in Civitas Vetula (Città Vecchia) per distinguerla da Cencelle" Come si nota , la questione interpretativa di questo Sesterzio e' piuttosto complessa e di non facile soluzione perche' si presta a diverse interpretazioni , ma come di solito accade la piu' semplice e' forse quella piu' reale . Panoramica del Porto di Ancona visto dall' alto , ma non confrontabile con l' aspetto antico .1 punto
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DE GREGE EPICURI Questo invece, in un latino secentesco abbastanza involuto, pensa che sia proprio un porto: sia perchè un ponte non avrebbe avuto una sola campata, che per la presenza di una navicella, che sembra essere tranquillamente ferma nel porto, e non trasportata dalle acque impetuose del fiume.1 punto
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leggo FILIPRUS. è conosciuto questo errore sui tipi con ritratto a sinistra?1 punto
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Che dire, persevero nell'affermare che questo nominale mi ha sempre rapito, nella sua semplicità non so perchè mi ha attratto ed ancora non posso rimanere insensibile davanti ad ogni esemplare, nonostante ne possegga un paio mi pare... Hai fatto benissimo a riportarlo a casa e complimenti ovviamente anche per il record.. D'altronde trovarlo in conservazione più alta è un'impresa ardua.., il tondello per la tipologia c'è tutto.1 punto
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Complimenti bella moneta, dal buon stato di conservazione. Sembra la variante con il 3 sul 2.1 punto
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Ultimo arrivo in collezione zecca di Pisa. Veramente difficile da trovare il mir lo riporta come R4 Grosso da un soldo con Vergine e Bambino in trono elmo/aquila coronata su capitello, 1312-1313 sul libro della Monica @monbalda è (penso io) erroneamente scritto come IV.2d. , ma credo dovrebbe essere secondo il suo metodo di classificazione A.IV.2f D/ Nel campo la Vergine nimbata e coronata, seduta di fronte in trono, con il bambino nimbato in braccio, in atto di benedire. Ai lati PI - SE; in campo l'elmo R/ Nel campo aquila su capitello, con le ali spiegate e testa a sinistra con corona a 3 foglie, nella legenda †henricus · - · simpator Come accade spesso per queste monete troviamo un foro otturato1 punto
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La foto scattata allo stand IPZS al World Money Fair di Berlino purtroppo non è delle migliori.. Moneta Marco Polo della nuova serie esploratori molto molto bella. Anche il 2 euro proof commemorativo del 60° anniversario dell'istituzione del Ministero della Salute è davvero ben fatto.1 punto
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Ciao! Giusto. PB iniziali del massaro Paolo Benedetto, che ha svolto il suo periodo in zecca dal 14.06.1489. saluti luciano1 punto
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Beh visto che ci siamo... Giusto per arricchire la discussione e per donare qualche spunto eventuale in più, posto il mio esemplare per gli amici della sezione. Eros1 punto
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la seconda moneta è invece di Cosimo III De'Medici....è sempre una moneta per Livorno....sempre un Tollero ma con raffigurato il porto... Cosimo III fu il Granduca con il Regno più lungo di tutta la storia Toscana....regnò dal 1670 al 1723....ma il suo fu anche un regno caratterizzato da un forte declino politico ed economico rispetto ai fasti precedenti dei Medici ed alla sua morte lasciò il Granducato come una delle potenze più povere d'Europa. La moneta come già detto è un tollero per Livorno, al D/ è raffigurato il busto del Granduca coronato e con lunga capigliatura (a seconda delle date esistono varianti di conio diverse per il busto) mentre al D/ viene raffigurata una veduta sul porto di Livorno....uno dei più importanti se non il più importante dell'epoca...fulcro delle attività commerciali verso il Levante... in particolare questo che presento è un tollero del 1695...data di rarissima apparizione, mancante in quasi tutte le collezioni private e pubbliche (non è presente nemmeno al museo del Bargello) e considerata tra R4 ed R5....un perfetto gioiello :hi:1 punto
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