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Contenuti più popolari
Elenco dei contenuti che hanno ricevuto i maggiori apprezzamenti il 02/19/18 in Risposte
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A questa " l'han fatta cantare" a suo tempo e non poco, è abbastanza vissuta ma mi piace così, chissà cosa mi potrebbe raccontare ..... ma non è detto che non lo faccia.5 punti
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Ne parleremo nei prossimi giorni anche qui nel nostro specifico spazio della nuova area Circoli/Associazioni, ho iniziato col Cordusio come riferimento poi verrà spiegato e illustrato meglio per tutte le altre realtà costituite che vorranno esserci. Abbiamo scelto la formula, tra le tante, di Associazione aperta su Lamoneta, che vuol dire che ci si può iscrivere tutti i lamonetiani, che siano soci e non, ma che vogliano semplicemente interagire leggendo e scrivendo con noi in questo box, quindi chi vuole e pensa sia bello condividere basta un semplice clic, nulla più e tra poco anche qui " Colori e monete della penisola numismatica " e le altre iniziative e proposte per il futuro, vi aspettiamo !3 punti
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ciao Matteo 1/192 di statere non esiste in sicilia. nel sistema dell' obole (1/6 della dracma euboica o attica) ci sono 1/72 di statere (tetartemorion) in Himera (stater = tridracma euboico = 3x5.7g=17.1g) e 1/96 di statere (anche tetartemorion) in Messana occupato dai samians (stater = tetradracma attico = 4x4.3g=17.2g) Un tetartemorion è 1/4 dell' obole. nel sistema della litra (1/5 della dracma attica), la maggior parte dei più piccoli frazioni sono Hexas (1/6 della litra = 1/120 di statere) ma alcuni onkia (1/240 di statere) sono attestati per Katane. cf Christof Boehringer "Kataneische Probleme : Silberne Kleinstmünzen"3 punti
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Per oggi chiudo con un bel decreto per il commercio del settembre del 1806, stampato in Milano sotto il Regno di Eugenio Napoleone di Beauharnais, Viceré d'Italia, in ottime condizioni di conservazione. Buonanotte, Enrico3 punti
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Per me è questione di gusto... io personalmente non le prenderei mai... ma se a te piacciono non devi farti condizionare dai nostri pareri saluti2 punti
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Beh, diciamo che non volevo penalizzare il convegno per alcune paure private. Complimenti a Bergamo e al circolo Bergamasco per un convegno e una città stupenda. Pro e contro della pubblicità ognuno la vede a maniera propria. Identificavo il problema di elencare i commercianti, proprio per il fatto che non tutti avrebbero dato il permesso di essere menzionati. Roberto2 punti
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ciao @scalptor il testo che citi è un ottimo punto di partenza "avanzato" , cioè non è un approccio basico, e condensa e anticipa vari aspetti da approfondire poi a piacimento. la numismatica bizantina è in continua evoluzione, e in 30 / 50 anni un po' di cose sono cambiate, ma rispetto ai tratti generali che si leggono in Grierson, non è cambiato poi così tanto specializzarsi poi vuole dire leggere tantissimo.... io per dire sono "forte" fino al VIII secolo circa , debole dall'800 al 950 circa, schiappa o semi schiappa nei successivi 5 secoli .... ma grazie a Dio ho i libri che, al bisogno, con fatica se non sei esperto del periodo, aiutano a capire...o a farsi un'idea.... per esempio quando postano delle splendide monete del X o XI secolo, non mi vergogno mai a palesare la mia poca competenza perché sono sempre molto sospettoso nei confronti dei tuttologi ... per esperienza spesso tuttologo = nientologo ... le eccezioni sono davvero rare2 punti
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Mah, a me non pare. I commercianti, proprio in quanto tali, rappresentano solo una fase di transito delle monete da una collezione all'altra, e possiedono sì un certo numero di monete di valore, ma nella maggior parte dei casi il valore è inferiore a quello di una collezione pluridecennale, perché il senso del lavoro del commerciante è opposto a quello del collezionista: il commerciante vuole infatti liberarsi dei pezzi il prima possibile, per poter reinvestire il surplus in nuove transazioni, mentre il collezionista ferma il pezzo e accumula valore.2 punti
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Buongiorno, Perdonami se forse ho frainteso ciò che hai scritto, ma mi sembra di capire che questa tipologia monetale non rientri nei tuoi primari interessi collezionistici, è corretto? Se così fosse, vorrei evidenziarti ancor più enfaticamente la gradevolezza della moneta in questione, rischiando di tediarti... Tipologicamente è data rara, insieme alla 1784. Non che sia difficile trovarla, ma trovarla GRADEVOLE come la tua, in qualità comunque modesta è davvero "utopico". Tondello e battitura praticamente "perfetti", permettono di godere appieno della bellezza stilistica di questa moneta dell'ultimo quarto del '700... cosa non indifferente La splendida patina eleva ad ennesima potenza l'appeal... Te la comprerei nonostante ho smesso di collezionare... non aggiungo altro, se non i dovuti complimenti di rito, ma con la speranza che il mio intervento abbia ulteriormente contribuito nell'aumentare l'orgoglio di custodirla! Fabrizio2 punti
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Non attribuisco alcun plus valore a questi errori considerandoli semplici curiosita' per i collezionisti . Purtroppo i cataloghi citati , secondo me, hanno dato troppo importanza a questi errori assegnando rarita' e prezzi discutibili tentando cosi' di creare una nuova speculazione. Fortunatamente Il catalogo Mir Savoia attuale e la sua futura edizione , per volonta' dell'autore , non prende in considerazione questa forma di collezionismo2 punti
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Scusate se vado un po' fuori tema ma questo argomento mi fa sorgere una riflessione: si parla spesso di quanto sia importante la libertà, del pericolo degli ismi vari, ma alla fine non viviamo già in una società dove le nostre libertà sono compromesse? Non poter camminare in certi quartieri all'ora che vogliamo perché si rischia di uscirne in mutande, essere costretti a infilare la nostra collezione di monete in una fredda cassetta di sicurezza perché in casa è troppo rischioso, etc etc. Credo che, tra le altre tante priorità, proprio per evitare il rinascere degli ismi, lo stato dovrebbe sapere garantire meglio la sicurezza delle persone2 punti
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Forse vi è SIGILLUM BEATE MARIE DEL BEC L' abbaye du Notre-dame du Bec è un 'abbazia benedettina in Normandia. Stona quel DEL , anche se la medaglia fosse stata fabbricata in area italiana (il legame con l'Italia potrebbe esservi tramite Lanfranco di Canterbury, chiamato anche Lanfranco di Pavia e L. del Bec). E' solo una supposizione. Interessante la commistione di lettere latine, gotiche, onciali. Belle le M.2 punti
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Ricordato di un vecchio aneddoto. Durante gli scavi in Egitto hanno trovato il sarcofago con la mummia. Gli esperti non potevano stabilire di chi è la mummia. Invitato degli esperti sovietici del KGB. Tre sovietici esperto toglie i guanti e chiesto di lasciare la stanza. Ben presto uscirono, asciugandosi il sudore dalla fronte: — Amenhotep ventitreesimo! Gli esperti hanno chiesto: Come hai fatto? Gli esperti del KGB ha risposto - la mummia ha ammesso!2 punti
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Considerazioni sull’ articolo dell’ Ing. Ventrella : Prima di iniziare le riflessioni sull’ articolo , desidero ringraziare prima di tutto l’ amico @gpittini per avermi autorizzato a pubblicare nella Sezione : Storia ed Archeologia , a favore di tutti gli utenti interessati che possono leggere integralmente nel mio secondo messaggio , l’ articolo dell’ Ingegner Mario Ventrella scritto a proposito della dualita’ : Ponte o Porto ? struttura presente nel famoso Sesterzio di Traiano ; seguono i sinceri complimenti rivolti a Ventrella per lo splendido lavoro storico , archeologico e numismatico , svolto con maestria e competenza , atto a dare una possibile identita’ a quella costruzione . Nell’ esporre le mie considerazioni mi affido esclusivamente ai miei circa quarantacinque anni di studio su Roma antica nelle sue varie manifestazioni , non essendo ne’ uno storico , ne’ un archeologo di professione , quindi le mie considerazioni vanno prese come scritte da un dilettante studioso autodidatta di Storia romana . Fatte queste doverose premesse , vengo ad esporre le mie riflessioni e considerazioni sull’ articolo : Ponte o Porto ? Per comodita’ di scrittura seguiro’ passo passo lo scritto di Ventrella , riportando in corsivo e in azzurro i punti che si prestano a riflessione , seguiti dai relativi commenti . 2. L 'immagine del dubbio : Gli artisti romani non conoscevano ancora i principi geometrici della prospettiva e perciò evitavano le rappresentazioni di profilo per non trovarsi in imbarazzo . Le immagini in prospettiva sulle monete romane sono in effetti rarissime , ma una delle prime , forse la prima , compare proprio in un Sesterzio di Traiano (Foto 1) , forse anche qui ci fu la mano e le istruzioni di Apollodoro ? infatti si nota al centro un Tempio con ai lati due colonnati visti in prospettiva , cioe’ non allineati orizzontalmente al Tempio , dando in tal modo all’ immagine un senso di profondita’ . Anche l’ Asse di Settimio Severo , per quello che riguarda il solo camminamento sul Ponte , sembra presentare un aspetto in prospettiva , se infatti si nota bene , pare di vedere tra la balaustra laterale inferiore e l’ altra superiore , dei personaggi in transito forse 5 , non sembrano statue perche’ se lo fossero sarebbero state rappresentate anche sopra la balaustra piu’ alta , dando in tal modo a questo particolare delle due balaustre , un aspetto prospettico ; se cosi’ fosse saremmo di conseguenza in chiara presenza di un Ponte con camminamento arcuato , visto con il particolare del camminamento pedonale in prospettiva . Di questa particolare forma geometrica arcuata del camminamento del Ponte di Traiano e di Settimio Severo , daro’ in chiusura una mia interpretazione . Siamo quindi sorpresi dal fatto che l'ipotetico ponte del sesterzio di Traiano, destinato al passaggio sul Danubio di un intero esercito, ignori entrambe i requisiti: sia la superficie curva del piano di calpestio del ponte sia i gradini chiaramente visibili su uno gli accessi. Essi rallenterebbero la marcia dei soldati e soprattutto sarebbero un ostacolo insormontabile per i carri con le salmerie e le macchine d'assedio al seguito. Qualcuno sostiene che l'immagine del sesterzio era solo un'icona simbolica, ma non capisco perché il monetiere abbia aggiunto i gradini, che sono un'incongruenza stridente per un ponte militare. Quanto qui scrive Ventrella mi trova in perfetto accordo , quei chiari gradini presenti sotto l’ Arco di destra non depongono a favore di un Ponte militare , ne’ civile aggiungerei , perche’ se i gradini fossero stati una modifica postuma intervenuta alla fine della guerra dacica , magari resasi necessaria per qualche calamita’ naturale dovuta al Danubio , tipo straripamenti e crollo di una rampa di accesso , questa modifica postuma non avrebbe comunque permesso il passaggio di carri , a meno che questi non fossero stati fatti passare sul Danubio tramite chiatte , in tal caso i gradini sarebbero serviti solo per il transito pedonale su uno dei lati delle sponde fluviali , mentre l’ altro accesso sarebbe rimasto tramite rampa inclinata . Riserviamo l'ultimo punto alla ricerca di una spiegazione per la catena di galleggianti che attraversa l'opera, porto o ponte che sia. Chiaramente si tratta di un dispositivo per bloccare il transito delle imbarcazioni. Sappiamo che già i romani del terzo secolo giunsero in qualche caso a bloccare l'accesso dal mare a fiumi e porti. Si trattava di una barriera continua costituita di navi affiancate sul fronte della foce, che proseguiva ininterrotta sulle due sponde con opere murarie e terrapieni. Infatti la catena che chiaramente si nota sotto il Ponte era destinata allo scopo sopra indicato sia ad uso di un Ponte che per un Porto ; probabilmente i primi a servirsi di un tale sistema di difesa marina , furono i Siracusani che secondo la tradizione , tramite una catena , protessero l’ ingresso del Porto Grande di Siracusa , racchiuso tra il promontorio del Plemmirio e l’ isola di Ortigia , dalle navi della flotta ateniese nel corso della guerra del Peloponneso quando Atene invio’ una flotta contro Siracusa , appunto per impedire l’ accesso al Porto ai nemici . 3. Il Ponte sul Danubio : …….Molti Storici hanno creduto per oltre un secolo che la tradizione di un ponte retto da giganteschi piloni di muratura piantati nel fondo del fiume, fosse solo una leggenda. Traiano aveva certamente passato il Danubio ma probabilmente si era servito di un lungo ponte di barche. La principale prova addotta da loro era la presunta assenza di vestigia dei giganteschi piloni. In realtà, alcune tracce importanti dei pilastri erano state già rilevate a fine ottocento e nella prima metà del novecento ma la loro attribuzione era rimasta dubbia. Finalmente, nel 2009 giunse la conferma che un gruppo di ricercatori serbi aveva portato felicemente a termine una lunga campagna di sopralluoghi subacquei per la localizzazione e definizione della struttura del ponte di Traiano. La giornalista serba Vesna Peric Zimonjic ha fornito, in un comunicato via internet la posizione, il numero e la dimensione delle basi sommerse dei piloni in calcestruzzo rivestiti di pietra. Si contano venti piloni alti 40 m, con campate regolari di 38 metri (130 piedi romani) che aggiunte alle due rampe d'accesso nelle estremità, portano la lunghezza complessiva del ponte a oltre 1100 m (3). I resti dell'opera si trovano fra Kladovo in Serbia e il porto fluviale romeno di Turnu Severin (Dobreta nella topologia romana), pochi km a valle delle "Porte di Ferro"…………………..Mi sembra ora spontanea la domanda: perché mai il monetiere del sesterzio del "ponte" sia dovuto ricorrere a un'icona fantasiosa, quando la stessa colonna traiana forniva il modello cui ispirarsi? Ma se siamo convinti che non si può trattare di un ponte, quale è l'immagine alternativa del sesterzio? A questo punto ritengo che dovremmo passare a considerare un porto come possibile soluzione. La prova del primitivo Ponte di barche che attraversava il Danubio viene confermata da un pannello della Colonna Traiana (Fig. 2) nel quale si vede chiaramente l’ esercito che vi transita provvisoriamente nel corso della prima guerra dacica .Tutta la complessa opera costruttiva del Ponte di Drobeta ci viene raccontata dettagliatamente da Cassio Dione , il che fa anche sospettare che Dione abbia visto personalmente il famoso Ponte perche’ fornisce misure e particolari che difficilmente oltre un secolo dopo la costruzione poteva rintracciare su manoscritti ; la descrizione del Ponte e’ trattata nel libro LXVIII , tomo XIII : “Traiano fece costruire un ponte di pietra sull’ Istro (antico nome del Danubio) per il quale non posso degnamente esprimere la mia meraviglia . Questo era infatti rispetto alle altre opere meravigliose promosse da Traiano , quella che le superava tutte . Infatti e’ composto da venti piloni di blocchi in pietra squadrati , per un altezza di centocinquanta piedi (circa 43 metri) senza contare le fondamenta , mentre la larghezza e’ di sessanta piedi (circa 17 metri) . Questi piloni che distavano l’ uno dall’ altro centosettanta piedi (circa 49 metri) , erano uniti da archi . Chi non proverebbe stupore per la spesa fatta per questa costruzione ? e come d’altronde non meravigliarsi del modo stesso in cui ciascun pilone sorgeva , in un grande fiume , in mezzo ad una corrente piena di gorghi e su un fondale molto melmoso ? infatti non fu possibile deviare il corso del fiume . Ho parlato della larghezza del fiume , ma essa non e’ sempre uguale , anzi qualche volta si raddoppia o si triplica , fino a parere un mare , ma anche il punto piu’ stretto e piu’ adatto a un ponte , e’ larghissimo . In verita’ quanto piu’ nella sua discesa da una grandezza pari a quella di un mare si restringe in una gola (Porte di Ferro) per poi nuovamente fluire piu’ grande del mare stesso , tanto piu’ diventa impetuoso e profondo , cosi’ che anche questo particolare spiega l’ estrema difficolta’ per la costruzione del Ponte . L’altezza di ingegno di Traiano risulta evidente anche da questa impresa . Tuttavia ai nostri giorni il Ponte non offre alcuna utilita’ , poiche’ si ergono sul fiume senza alcuna funzione , i soli piloni , non offrendo cosi’ alcuna possibilita’ di transito , quasi che esistessero soltanto per mostrare che non vi e’ nulla che l’uomo non possa fare . Infatti Traiano temendo che l’Istro in qualche periodo dell’anno si potesse congelare e che quindi la guerra dovesse essere condotta dai Romani al di la’ di esso , fece costruire il ponte affinche’ il passaggio risultasse facilitato proprio grazie alla sua presenza . Ma Adriano temendo che per i barbari , una volta sgominate le guarnigioni a presidio del ponte , fosse molto facile passare in Mesia , fece rimuovere la sovrastruttura di quest’opera” La conferma a quanto letto ci giunge anch’ essa da un pannello della Colonna Traiana (Fig. 3) , mentre la rappresentazione del Ponte sul Sesterzio potrebbe essere stata semplificata ad una unica campata vista di difficolta’ per l’ incisore a rappresentarlo intero . Per terminare vediamo i fattori teorici che sono pro e contro un Ponte ed un Porto ; fattori pro e contro che il Sesterzio rappresenti il Ponte sul Danubio . A favore : 1 L’eccezionalita’ della costruzione mai realizzata in precedenza , degna di essere riprodotta su una moneta anche se in maniera ridotta , al pari di altri edifici costruiti da Traiano e monetati 2 la evidente similitudine con il Ponte rappresentato nella Colonna Traiana 3 la barca e non una nave a vela rappresentata sotto il Ponte , barca piu’ adatta ad un transito su fiume piuttosto che ad un grande Porto come Ancona o Civitavecchia Contro : 1 i gradini presenti sotto l’ arco di destra 2 la forma ad arco del camminamento Siamo quindi a +1 per il Ponte Fattori pro e contro un Porto (Ancona o Civitavecchia) A favore : 1 la forma arcuata dell’ iconografia che farebbe pensare ad un bacino interno di un Porto 2 nel caso specifico del Sesterzio di Traiano , la struttura arcuata divisa in tanti piccoli settori quadrati , che farebbe pensare ad una rappresentazione simbolica del nome antico di Civitavecchia : Centumcellae , che significa : cento celle , …..magazzini , …..cantine . Contro : 1 nella rappresentazione di Porti sulle monete romane di Nerone e Traiano sono presenti anche navi a vela proprio ad indicare i lunghi viaggi per mare , mentre nel Sesterzio in esame siamo in presenza di una semplice barca a remi , piu’ adatta ad un fiume . 2 anche in questo caso non si spiega perche’ un Arco di accesso sia rappresentato con gradini mentre l’ altro non li ha , se la moneta rappresentasse un Porto dovrebbe essere simmetrica anche nei particolari , la spiegazione che adduce Ventrella non mi convince perche’ lo stesso si dovrebbe verificare in entrambi i lati del Porto . 3 non si capisce inoltre perche’ il porto di Ostia rifatto da Traiano abbia una vistosa e dettagliata rappresentazione iconografia , mentre per quello ipotetico di Civitavecchia , frettolosa e scadente . Siamo quindi a -1 per un Porto Per concludere , una ipotesi personale : e se fosse invece un Ponte portuale ? si adatterebbe bene a tutte le ipotesi : 1 la forma ad arco adatta al solo transito pedonale per attraversare velocemente le due sponde del Porto e per favorire il passaggio in entrata ed uscita al Porto di navi anche a vela con alto albero maestro 2 avere un accesso al ponte da un lato con gradini e dall’ altro senza , non creerebbe problemi di interpretazione perche’ potrebbe essere dovuto dalla differente pendenza delle due sponde del Porto allo scopo di rendere il Ponte perfettamente semicircolare e simmetrico rispetto alla superficie del mare . 3 la catena di protezione , che bene si adatterebbe sia ad un Ponte che ad un Porto e per questo non l’ ho nominata nel questionario ; la catena farebbe pensare in questo caso che il Ponte portuale fosse posto proprio all’ imboccatura del Porto . 4 Per struttura territoriale della costa questo ipotetico Ponte portuale lo posizionerei piu’ ad Ancona piuttosto che a Civitavecchia , dato che nella lingua greca antica dei Dori di Siracusa , che fondarono Ancona , an kona , significa : gomito , nome che fa pensare ad una braccio di costa curvo , facilmente unibile alla terra ferma tramite un Ponte a protezione del Porto . Ci sarebbero altre considerazioni da fare , ma termino qui per non annoiare ulteriormente i lettori . Oltre alle citate foto 1-2-3 , seguono le foto dei pannelli riguardanti la partenza di Traiano da Ancona con l' esercito che transita sotto l' Arco della Citta' nell' atto di imbarcarsi per la seconda guerra dacica ; il provvisorio Ponte di barche sul Danubio ; una barca a remi sul Danubio simile a quella della moneta ; transito dell' esercito sotto uno degli Archi del Ponte sul Danubio e in basso il dio Danubio che osserva .1 punto
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Cari Lamonetiani, ecco le mie 5 Lire del 1827 coniate sotto la direzione di Filippo Lavy a Torino e di Andrea Podestà a Genova. Il Vostro parere sulla conservazione sarebbe molto gradito. Vi ringrazio anticipatamente.1 punto
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Bella moneta. Direi MB/BB. Senza segno del massaro. Lettere tipiche delle prime emissioni. Croce speculare braccio/petto. Molto gradevole. Bravo1 punto
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La filosofia cambia quando svaligiano l'appartamento sotto al tuo e quello di fianco,si trasforma in masochismo. E' come andare a donne senza preservativo....prima o poi capita che ti prendi una brutta malattia, ma te la sei goduta!! Oppure andare sempre a manetta con la moto, prima o poi ti schianti, ma almeno te la sei goduta.... Diciamo che preferisco pensarci prima e non quando oramai la frittata è fatta... Cordiali Saluti Silver1 punto
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C'è il diritto alla privacy e questo e' un forum pubblico, essendo materia sensibile non sempre si autorizza, e' così in molti convegni, ricordo anche importanti. O meglio credo che alcuni potrebbero acconsentire, altri no...io di liste non ne ho viste molte ....1 punto
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Cari Amici,ho un debole per i piccoli moduli e voglio postare le immagini di una rara monetina di questo Papa,classificata Muntoni 29.La tipologia è riprodotta anche in uno scudo d'oro e in un quattrino.Credo che sia il grosso più raro di questo Pontefice,mai visto,da me,in aste nazionali o europee recenti.Un segno di conio in alto a destra nel rovescio,mi fa pensare a problemi durante la coniazione della moneta.Seguono foto.1 punto
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Si, sembrerebbe proprio un larin delle Maldive di fine '700, ma sulla sua autenticità e valore non mi so esprimere.1 punto
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Bellissima, concordo perfettamente con la datazione di borghobaffo. Dal colore sembra piombo con una percentuale di stagno.1 punto
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Grazie mille @And08, informazioni utilissime!!! Buona serata, Massimo.1 punto
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E questo é niente... ElKun é educato e possibilista Dovreste provare a stare qui in negozio con noi anche solo un pomeriggio... L'ultima stamattina: "impossible, mio suocero era un dirigente bancario, figuriamoci se gli regalavano dei falsi..." Quando mi han chiamato e le ho detto "no problem, 100€ per la stima e per la perizia se vuole andare avanti", é scappata via assieme alla fiducia nel defunto suocero.1 punto
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scusate l'errore di battitura nel post precedente (Ho fai come Germania - da leggere in O si fa come in Germania), sto scrivendo in autobus al telefono, abbiate pietà........1 punto
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Ciao, so per certo che alcuni commercianti, che viaggiano con qualche decina di monete in oro, siano titubanti sul pubblicizzare la loro presenza. Sai, fuori dal convegno possono essere facili bersagli. R.1 punto
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Salve @Legio II Italica , interessantissima discussione! Ennesima conferma che con curiosità, studio e ricerca si possono sempre trovare valide alternative alle ipotesi tradizionalmente accettate; ognuno ha poi la possibilità di valutare i pro e i contro e di farsi un'idea propria, e trovo che il bello di confrontarsi con eventi così lontani nel tempo sia proprio questo Grazie e buona giornata!1 punto
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Molto interessante Brenno, grazie le onkie singole ( 1/12 della litra?) sono molto piu’rare dei tetartemorii e anche degli emitetartemorii battuti nella Grecia continentale. Oktre a Katane si conoscono di altre zecche siciliane? puoi dirci dov’e’ apparso l’articolo che hai citato di Boheringer? Grazie1 punto
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(a cura di Luca Lombardi) Anastatica inserto di letteratura numismatica Vol. I Bari 20171 punto
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Da amante dei piccoli argenti papali (anche se mi fermo al periodo delle emissioni a martello, a dire il vero) non posso che apprezzare questa monetina Segnalo un passaggio da Munzen und Medaillen asta 26 (2008) lotto 484: Buona giornata, Antonio1 punto
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Grazie, ma questo lo so anch'io... Il punto è che il "FERT" senza "T" o se una rosetta è sopra la "F" di un "FERT", io la considero a tutti gli effetti una variante e non un errore, esattamente come la scritta "SICILIAR" o "SICILIA" mancante della lettera "R", nei 10 tornesi di Ferdinando IV di Borbone e ci sono tanti altri esempi che si potrebbero fare.1 punto
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Infatti sembra , dovrebbe provare a passare sul pezzo una calamita per vedere se fosse ferro anziche' bronzo , sembra di vedere della ruggine .1 punto
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Ben trovati. Giocare con queste cose equivale a giocare al casinò... tutto bene se fatto con buonsenso e senza farsi prendere la mano... Proprio come nel gioco d’azzardo ci si deve limitare nello scommettere quello che si è tranquillamente disposti a perdere ... senza rimpianti e senza creare problemi alle proprie finanze personali o familiari... Tuttoil resto è già stato detto e scritto... altissima volatilità.... previsioni??? Impossibili!!!!!!1 punto
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Ciao Cesare,a prima vista sembrerebbe il manico di un utensile,vedi rimasuglio ferroso ad uno dei capi. d'altro canto non ricordo aes signatum decorati con il motivo a"cani correnti". Ciau.1 punto
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Anche questa è una moneta molto bella @El Chupacabra, ha qualche riga, ma in mano, come dici, deve essere senz'altro piacevolissima, quanto alla rarità da te menzionata, sui cataloghi in mio possesso non ho trovato nulla, però se l'Attardi la considera caratteristica rara per gli scudi di V.E II, sarà senz'altro così anche per quelli di Carlo Alberto.1 punto
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Ma non è in sala. E' soltanto Online (e-auction) Le offerte inviate fino ad allora fanno da base per la sessione Live dove vengono battute una alla volta.1 punto
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Ciao anche per me è una mancanza di metallo, anche se però la posizione sarebbe quella della rosetta. Detto questo, anche questa, come quella del 1847, è una SIGNORA moneta e Rara! Mi fai venire voglia di spendere...1 punto
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MEDAGLIE PAPALI - ASTE GENNAIO 2018 Come è tradizione, il numero di aste nel primo mese dell'anno è stato limitato con offerta di medaglie papali contenuta. Ha proposto una bella asta BERTOLAMI con circa 30 lotti, in massima parte riferiti ad annuali in oro in ottima conservazione. L'aggiudicazione è stata totalitaria, con prezzi - se ben ricordo - leggermente inferiori ai precedenti. Ecco la sintesi: Pio VI - € 5.250+diritti; Pio IX € 2600/4400 + diritti; Leone XIII - € 3.400+diritti; Pio X € 3.600+diritti; Benedetto XV € 2.000/3.000 +diritti; Pio XI - € 2.700/3.400+diritti. Le poche medaglie in argento e bronzo, abbastanza interessanti, proposte con base sostenuta, sono risultate in massima parte invendute. Noto l'aggiudicazione di un massimo modulo in bronzo di Pio IX - Altare San Giovanni - per € 500+diritti. ASTA WAG - Questa ditta ha esperito la consueta asta mensile on line con circa 20 lotti di medaglie papali (in massima parte riconi Mazio in bronzo, aggiudicati mediamente per € 65 + diritti). Era presente anche qualche annuale in argento e specificamente: Pio IX - anno XXXI - SPL+ € 115+diritti; Leone XIII - anno XX - SPL - € 85+diritti. Ho anche rilevato nel corso del mese: - In asta CNG - bella medaglia in argento Gregorio XIV - Annona - opus N. De Bonis - USD 1.600+diritti; - in asta KOLNER - medaglia Urbano VIII - annuale anno XVIII - Miniere Monteleone - € 230+diritti.1 punto
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A guardarla così sembrerebbe solo una carenza di tondello o, comunque, una curiosità che non varia rarità né valore commerciale.1 punto
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infine... poiché la vera particolarità forse del tuo è l'occhio, voglio riportarti un semisse da stesso conio di dritto assegnato proprio a Costantinopoli.... giusto per dire che altri hanno avuto la mia stessa sensazione Auctiones GmbH Auction Lot Date Start Hammer eAuction #48 94 (« | ») 22. May 2016 * (please log in) * (please log in) Description Iustinianus AV Semissis Iustinianus (527-565 AD). AV Semissis (19 mm, 2.19 g), Constantinopolis. Obv. D N IVSTINIANVS P P AVG, diademed, draped and cuirassed bust to right. Rev. VICTORIA AVGGG, Victory seated right, inscribing numerals on shield; star to right, christogram to left. MIBE 17. Sear 143. Good very fine.1 punto
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Salve , credo che la tua perplessita' sulle due diverse rappresentazioni del dio sin/nannar nasca dal fatto che questo dio sumero aveva la doppia sessualita' , femminile e maschile , questo spiega le due diverse rappresentazioni . Quando l' Imperatore romano Caracalla venne ucciso nel 217 , si stava recando in visita a Carre per rendere omaggio al dio Luno = sin/nannar sumero , che aveva doppia sessualita' ; nel caso avesse onorato il Luno femminile sarebbe stato soggetto alla volonta' delle donne , se invece avesse onorato la parte maschile del dio Luno , avrebbe dominato la propria vita indipendentemente dalle donne .1 punto
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Quando si parla di monogrammi troviamo spesso molte varianti citate in tanti e famosi libri, molte per Marciano, molte per Zenone, per Leone....e il povero Anastasio??? spesso, troppo spesso, per Anastasio si citano 2 e 3 varianti, se non come spesso accade una sola.... Voglio fare un po' di Giustizia :) le varianti che trovate qua citate provengono da noti volumi (DOC, MIB, Morello etc), da vari Hoards del VI sec pubblicati, e da tante immagini che mi è capitato di raccogliere negli anni. 22 varianti...e sono certo non saranno le sole... se ne avete altre, sono bene accette :)1 punto
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In Turchia sono stati sequestrati alcuni oggetti antichi venduti di contrabbando tra cui una spada micenea "attributed to Achilles of Troy fame" https://www.dailysabah.com/investigations/2017/12/21/achilles-sword-alexander-bust-among-record-turkish-police-haul-of-26456-ancient-artifacts1 punto
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Forse occorre comunque considerare il ruolo che l'impero romano d'oriente, quello bizantino nonché la forte componente della cultura ortodossa hanno avuto nella storia del Paese. Stiamo sempre a lodare la numismatica per la sua componente storica che ci piace molto... applichiamola allora però, altrimenti resta un puro elemento estetico e non impariamo nulla...1 punto
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Athena inventò il flauto doppio e lo suonò a un banchetto degli dei. Siccome Hera e Afrodite che ridevano di lei, ne chiese il motivo; fu invitata a recarsi nella foresta e, specchiatasi, in un , vide il suo volto distorto nello sforzo di suonare. Athena abbandonò il flauto e maledisse chi lo avrebbe raccolto, sorte che toccò a Marsia. La sua musica, infatti, assurse a tale fama da suscitare l'invidia di Apollo, che lo sfidò a una gara, arbitrata dalle Muse. Non riuscendo a vincere, Apollo ingannò Marsia, sfidandolo a suonare e cantare allo stesso tempo, tenendo lo strumento a testa in giù. Mentre Apollo riuscì facilmente a farlo colla sua lira, mentre Marsia non riuscì a competere con il flauto; Apollo fu allora dichiarato vincitore e prese una rivincita molto crudele su Marsia, scuoiandolo vivo e inchiodandone la pelle a un pino, nei pressi del fiume che poi prese proprio il nome di Marsia. Siccome Marsia era figlio di Liber (simbolo della libertà nelle colonie di jus italicum), nel Foro di Roma e di altre città italiche, vi era la sua statua, quale simbolo di libertà e di giustizia, dove abitualmente si ritrovavano gli usurai e coloro che avevano bisogno di prestiti. La colonna con statua della Vittoria si riferisce al porto di Ostia (che si ritiene fondato da Ancus Marcius) e probabilmente commemorava la vittoria presso la stessa città di C. Marcius Rutilus, dittatore nel 356 I Romani probabilmente pronunciavano Marcia “MARZIA” o “MARSIA”. È quindi probabile Censorinus abbia volutamente inserito nella moneta il buon satiro per laa splendida assonanza tra il suo nome e quello della gens1 punto
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