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Elenco dei contenuti che hanno ricevuto i maggiori apprezzamenti il 03/06/18 in Risposte
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Carissimi Lamonetiani, avendo finalmente completato l'annata con monete in buona conservazione, desidero condividerle con Voi - come già feci con quelle del Cinquantenario - prima di archiviarle in luogo climatizzato e sicuro. Vi ringrazio fin d'ora per l'attenzione e per gli eventuali commenti.6 punti
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Posso contribuire alla ricostruzione della storia dei Buoni di Cassa Olivetti in quanto sono il figlio della persona che li ha ideati e ne ha seguito la realizzazione. Sono quindi in grado di fornire qualche notizia che integra quanto pubblicato da Ezio ed Elio Novascone. Nel 1944 mio padre, Dante Giacobini, era il Dirigente con la responsabilità dell’amministrazione alla Olivetti di Ivrea. Nell’Italia tagliata in due dalla Linea Gotica, anche la Olivetti aveva difficoltà per il pagamento di stipendi e di fornitori a causa della scarsa disponibilità di carta moneta (come è noto, il Poligrafico dello Stato, con sede a Roma, non poteva più rifornire il nord Italia). Il problema solo in parte poteva essere risolto con assegni bancari. Mio padre ebbe quindi l’idea di utilizzare per stampare buoni di cassa la carta da lettere che aveva in filigrana il logo della ditta con le lettere ICO (Ingegner Camillo Olivetti). Di questa carta prodotta prima della guerra, che era di qualità molto buona, erano disponibili forti quantitativi. Inoltre la Olivetti disponeva di un’ottima tipografia interna. D’intesa con il “triumvirato” che dirigeva la ditta in assenza di Adriano Olivetti (allora rifugiato in Svizzera), composto da Giovanni Enriques, Gino Martinoli e Giuseppe Pero, mio padre seguì lo studio del modello e fece stampare buoni di cassa da 50, 100 e 500 lire per un ammontare di 20 milioni di lire. Vennero fatte due emissioni per ognuno di questi valori (25 agosto e 7 novembre 1944). Inoltre, furono prodotti anche buoni molto più semplici per importi in centesimi, su cartoncino (dimensioni mm 35X35) con timbro tondo a secco della ditta e indicazione del valore stampata in inchiostro nero (es., Olivetti – 80 centesimi). Questi buoni, noti come “biglietti Olivetti” avrebbero dovuto avere un’esclusiva circolazione interna (sotto l’indicazione del valore figura la scritta “Utilizzabile solo dai dipendenti per gli acquisti presso la Ditta in Ivrea”). L'interesse era forte, perchè lo spaccio Olivetti vendeva anche grano e carne portati a Ivrea (spesso dall’area di Pavia) grazie all’attività del CORISMA (Consorzio Rifornimento Spacci e Mense Aziendali), del quale era Presidente mio padre. La diffusione dei buoni fu quindi molto più ampia del previsto, e al di fuori della ditta. In realtà, venivano accettati da tutti e circolarono ampiamente in Ivrea e in tutto il Canavese in quanto la Olivetti, almeno in quel periodo, dava garanzie maggiori dello Stato. I buoni continuarono a circolare in Canavese fino ai primi anni Cinquanta. Vi era un accordo con le banche di Ivrea che avrebbero ritirato i buoni, che però erano molto apprezzati e di fatto alle banche non ne arrivò nessuno. La Olivetti li distruggeva quando ne veniva in possesso, e questa è la ragione della loro rarità. E' interessante notare che dopo le due emissioni del 1944 la Olivetti non continuò a produrne, ritenendo fosse poco corretto che la ditta pagasse i propri dipendenti con soldi stampati all'interno, che poi venivano usati per acquisti negli spacci della ditta stessa. Questo dà l'idea di quale fosse il senso di correttezza e di giustizia sociale di quei dirigenti che erano stati formati da Camillo Olivetti e influenzati dal suo insegnamento e dal suo esempio. Giacomo Giacobini Giacomo Giacobini4 punti
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A volte la numismatica ci permette di raccontare storie incredibili, che riconciliano anche con la vita, parliamo tanto di giovani ma.... Si sedeva sempre vicino a me, probabilmente gli ero simpatico, forse questioni di empatia, capita a volte, certamente l'arzillo novantenne nel parlare risultava più giovane di me ed era estremamente curioso, voleva capire, apprendere...chiedeva, domandava... Mi raccontava la sua vita, dei tragici momenti della guerra, di rocambolanti avventure, della ripresa e della voglia del dopoguerra, una Italia che non ho visto, che non conosco se non tramite i racconti di mio padre, ma mio padre non c'è più... E allora lo seguivo nel suo affabulare ma nel contempo lui era fortemente e emotivamente impegnato quando partivo nelle mie digressioni numismatiche... Lui me lo permetteva a differenza di altri, anzi mi incoraggiava, mi incalzava con continue domande a cui io non sono abituato nell'indifferenza del mondo reale. E allora nacque una complicità, un voler imparare, mi portava ogni tanto qualche moneta dell'800 e voleva sapere la storia, cosa rappresentavano, in particolare lo affascinava il 1848 con le sue mitiche monete, le monete porta messaggi, in fondo un mix di storia e numismatica e in questo crescendo rossiniano storico io andavo ovviamente a nozze... Quando gli parlai della nuova Associazione Culturale Quelli del Cordusio si iscrisse subito e venne a sentirci e volle poi commentare le varie relazioni, insomma sembra che il sacro fuoco lo abbia ormai contagiato alla sua età. Eppure la numismatica, nella sua trasversalità totale, porta a tutto questo, affascina il giovane ma anche in questo caso il molto anziano, permette a tutti di poter parlare di storia, economia, simboli, vita...e se scatta la scintilla...scatta anche chi non penseresti mai... E' il potere e il fascino delle monete e ora ogni volta che lo incontro inizia con e quella moneta del...e quell'altra del... Lunga vita...mio nuovo amico numismatico !3 punti
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Ciao, a tutti so che dopo le monete postate da @El Chupacabra e da @piergi00 questa che non va oltre al MB, un po sfigurerà...... ma insomma questo passa il convento..., ed almeno è raretta.... e ho fatto la coppia dei torino 36 e 37. ciaoo2 punti
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.....stavo visionando un po di monete Napoletane sulla baia, di tutti i tipi e di ogni conservazione, perchè mi piacciono tutte. Molte foto sono illegibili e molte monete inguardabili per lo stato in cui si trovano. Clicco sulle immagini e ingrandisco le monete per osservarle meglio. E questa volta in un lotto di 6 monete mi trovo un 5 Tornesi del 1819 ridotto molto male, vissuto e pieno di colpi ai bordi.....a memoria rileggo tutte le parole delle legende e qualcosa attira la mia attenzione: Nella parola SICILIARVM....manca la M! Ricordo di averne visto solo altri due quest'anno. Cosa avreste fatto al mio posto, lo avreste lasciato....anche se malridotto? Ho preso solo lui nel lotto, contento il venditore di aver tolto un "rottame" e contento io per aver trovato un'altra variante. Arrivato oggi e fotografato insieme ai due gia' in collezione.2 punti
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La n°1, metto nuovamente il video che non è apparso al mio primo post ( era comparso solo il link).2 punti
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DE GREGE EPICURI Al CCNM (Milano, via Terraggio 1) martedì 17 aprile alle 20.45 Luca Gianazza terrà una conferenza sul tema: "Nelle tasche del "mercenario": il ritrovamento del Colle del Teodulo (monete dei secoli XV-XVII)". La storia è abbastanza strana ed emozionante. Nel 1984 alcuni escursionisti presso il Colle del Teodulo, sulla via che collega la Valtournanche (Valle d'Aosta) con la Mattertal (Svizzera Vallese) scoprirono a circa 3000 metri di quota i resti di un cadavere umano, rimasto intrappolato per secoli nel ghiacciaio, insieme con un consistente numero di oggetti, fra cui 184 monete. Si trattava forse di uno dei tanti uomini d'arme in viaggio dalle terre tedesche, attraverso il Vallese, per mettersi al servizio delle signorie italiane del Cinque-Seicento. Le monete provengono per la maggior parte dall'area lombarda, piemontese e sabauda, con una percentuale più ridotta di esemplari coniati a nord delle Alpi: dunque, il tutto è coerente con quanto ci si poteva attendere, considerando le regioni messe in comunicazione dal valico. Non mancano però gli elementi di sorpresa, fra cui una notevole presenza di monete contraffatte, specie di Milano e dei Savoia, ad esempio un falso ducatone; inoltre, pezzi d'argento di grosso modulo, pesantemente tosati. Ma si trattava proprio di un mercenario? Diversi elementi potrebbero far pensare di no.1 punto
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Buon pomeriggio a tutti... Tornato dal lavoro, trovo l'amata busta imbottita ad aspettarmi (in realtà ci sono due buste)...dentro un 4 tornesi che mi fa un effetto contrastante ma che ho preso comunque...moneta con buoni rilievi, un bel fascio, un bel rovescio, mai pulita ma...con cratere ha ore 12 e a ore 6...come vi pare??? sono stato un folle a pigliarla?? Mi sto trasformando in una crocerossina??...Graditi pareri... Grazie in anticipo e saluti. Ah: variante con i rami che terminano sulle A...mi mancava, pure per quello l'ho voluta.1 punto
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salve a tutti. acquistando un lotto all'asta ho avuto l'occasione di ampliare la mia collezione con alcune monete delle zecche di Palermo Napoli e Messina. gradirei un vostro aiuto per quanto riguarda la giusta classificazione la conservazione e valore. Grazie in anticipo1 punto
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Questo testone di Pio IV ha la particolarità di avere al D/ le chiavi decussate senza cordone e fiocco. E' classificabile come CNI 26 - Muntoni 50 - Serafini 194. Io credo sia almeno R2 come rarità. Di tale moneta ho visto, prima di questa in vendita su un noto sito internet estero (tra l'altro con errata classificazione), solo l'immagine presente sul Serafini; sul CNI manca, mentre sul Muntoni viene riportata quella del Serafini. Qualcuno ha dei passaggi in asta? Grazie per la vs. attenzione.1 punto
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Ciao @Brios grazie per l'interesse, quello della scheda e' un quattrino che e' però più grande, la croce ha i bracci un po diversi ma non riesco a pensare ad altro che a Mantova, se hai visto la scheda successiva a quella che hai postato, tratta il mezzo denaro che ha la stessa aquila retrospicente (che guarda all'indietro ) ma ha la croce non cantonata da rosette, i dati metrologici sono però più simili.1 punto
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ok, come convivente sei il top, ma come agente segreto... devi ancora farne di strada!1 punto
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Sicuramente caro amico hai fatto benissimo inutile te lo dica io, questo e in primis per la passione con la quale racconti il fatto, la storia .... perché a questa moneta (bella) hai aggiunto un'altra storia da raccontare. Salutoni e alla prossima.1 punto
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Se ti interessa @El Chupacabra, se hai anche gli ori o pensi di prenderli, sto facendo realizzare gli astucci per la serie '36 completa, uguale all'astuccio per l'emissione prova.1 punto
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Post che fa scuola! Che dire... mi ricorda le pazzie (economiche) e gli infiniti cambi per migliorare i vari pezzi... Ancora oggi per il due lire ho una sorta di deviazione mentale tendente al masochismo... vabbè che non l'ho più cercato, ma non ne ho ancora trovato uno come lo vorrei... Notevolissimo il dritto del tuo, bellissimo il campo! Il 50 cent è molto forte, dalla foto1 punto
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Ciao a tutti Stasera, ho il piacere di condividere un mio recente acquisto, riguardante una brutta (come conservazione) ma rarissima e interessantissima moneta che é una delle poche monete coniate nella zecca di Fabriano che si aggiunge all'altro quattrino di Leone X che possiedo già (sempre di fabriano). Un pregio di questa moneta, è che si tratta della variante più rara rispetto a quella che si vede spesso in giro. Se possibile volevo avere un parere riguardante il valore e se possibile, avrei il piacere di consultare qualche passaggio d'asta perchè io purtroppo ho trovato solo questo che però non riguarda la mia moneta, perchè non ha la variante. Nomisma 45 12/5/2012 1277 qSPL - 250 EUR 518 EUR Grazie mille in anticipo1 punto
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sicuramente il pranzo sarà un momento per conoscerci. Chiunque volesse aggiungersi lo faccia sapere per tempo.1 punto
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beh! la moneta non è che si presenta bene... io non la pagherei nemmeno la cifra proposta1 punto
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Un ottimo spl, direi siamo leggermente oltre i 4000. Bello anche per la mancanza dei tradizionali difetti di zecca quali ad esempio debolezze o lesioni del tondello.1 punto
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Grazie di cuore a tutti per i complimenti e grazie a Sergio per avermi onorato con la sua presenza.1 punto
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@chersoblepteha puntualizzato bene la traduzione relativa al termine nòmisma (scusate ... ho provato a vedere come digitare lettere greche ma non ci sono riuscito). Aggiungo ciò che forse può essere di interesse. Nòmisma la traduciamo con moneta,misura legale, ma il suo primo significato è uso, consuetudine, istituzione. Deriva da nòmos, che significa legge, ma in primis usanza, consuetudine. E nòmos deriva da nomè, che significa pascolo, e deriva dal verbo nemo, -ein, che significa pascolare, ma anche spartire, dividere, possedere. E' intuitivo comprendere come tutto parte dal possesso di greggi e terreni da pascolo. Come anche pecunia deriva da pecus.1 punto
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Mi raccomando anche il dopo evento può essere un momento fondamentale, un po come quando esci da teatro, e ci si ferma a raccontare le impressioni, ed a conoscersi...1 punto
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Si Lucolos meglio finirla qui . Amici più di prima. Ciao.1 punto
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Ciao, io devo ancora trovarne uno, probabilmente nella tua zona sono stata distribuiti alcuni rotolini che sono stati aperti… La distribuzione inoltre non è elevatissima, vado a memoria ma mi sembra che siano 1.500.000 pezzi, quindi non tantissimi1 punto
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Ciao @Matteo91 , il mio greco è parecchio arrugginito (credo siano trascorsi oltre 10 anni dall'ultima volta che mi sono cimentato in una versione ), ma mi pare che in tutti i casi da te citati l'autore utilizzi il termine νόμισμα. ξενικωτέρας γὰρ γενομένης τῆς βοηθείας τῷ εἰσάγεσθαι ὧν ἐνδεεῖς ἦσαν καὶ ἐκπέμπειν ὧν ἐπλεόναζον, ἐξ ἀνάγκης ἡ τοῦ νομίσματος ἐπορίσθη χρῆσις πορισθέντος οὖν ἤδη νομίσματος ἐκ τῆς ἀναγκαίας ἀλλαγῆς θάτερον εἶδος τῆς χρηματιστικῆς ἐγένετο διὸ δοκεῖ ἡ χρηματιστικὴ μάλιστα περὶ τὸ νόμισμα εἶναι καὶ γὰρ τὸν πλοῦτον πολλάκις τιθέασι νομίσματος πλῆθος, διὰ τὸ περὶ τοῦτ᾽ εἶναι τὴν χρηματιστικὴν καὶ τὴν καπηλικήν ὁτὲ δὲ πάλιν λῆρος εἶναι δοκεῖ τὸ νόμισμα καὶ νόμος παντάπασι, φύσει δ᾽ οὐθέν1 punto
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E' vero se ne è parlato più volte, ma si tratta di un settore molto importante della numismatica ed il fatto che non si sia concluso nulla vuol dire solo che (per dirla con il Sommo Poeta) "Vuolsi così colà dove si puote, e più non dimandare ". Poi dicevo sopra Napoleonidi (non solo Napoleoniche) ricordando che con il sostantivo in questione si annoverano in numismatica anche tutte le monetazioni dei Governi apparentati con Napoleone (Gov. Popolare di Bologna, Rep. Piemontese, Gov. Pop. di Venezia, I Rep. Romana, ecc.).1 punto
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Caspita @nikita_, sei tu? Ma cosa stavi facendo, chattavi con lo smartphone? Un vero precursore Io sono nato nel 1981, quindi purtroppo gli anni '80 per metà me li sono persi. I miei primi ricordi risalgono al 1984, quando traslocai, e all'inizio del 1985, quando tutto rimase sotto la neve. In compenso ho vissuto la seconda metà del decennio con la meraviglia e l'incanto di un bambino che scopre il mondo, e quindi ai miei occhi gli anni tra il 1986 e il 1990 sono ancora oggi bellissimi e perfetti, senza preoccupazioni, costellati solo di gioie e scoperte. Forse tutto sommato è stato un bel modo per vivere quel periodo.1 punto
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Nell’ anno 101 ebbe inizio la campagna militare di Traiano contro Decebalo resosi pericoloso verso gli interessi romani in Mesia sul confine danubiano per aver utilizzato a proprio vantaggio il vecchio trattato di pace stipulato con Domiziano che prevedeva , a seguito dei precedenti scontri in Dacia non favorevoli ai Romani , l’ invio di maestranze romane e di tanti tanti denari tramite i quali Decebalo finanziava ingenti armamenti . Traiano , avuto il potere da Nerva , questo non poteva piu’ permetterlo , blocco’ l’ invio dei beni a Decebalo , il che equivalse ad una dichiarazione di guerra . Superate quindi le Porte di Ferro sul Danubio punto di accesso alla Dacia , tramite una strada scavata nella roccia , costruzione che venne immortalata da una lapide incisa su roccia che ne tramandava la costruzione , Traiano giunse con l’ esercito nei pressi della antica localita’ di Tapae nella quale nell’ 86 Decebalo sconfisse pesantemente il Prefetto Cornelio Fusco , sconfitta romana in parte riscattata nell’ 89 da Tettio Giuliano che nella stessa localita’ vi sconfisse i Daci , al che venne stipulato un trattato di pace sconveniente per i Romani che pero’ dovettero accettare , anche per il motivo delle difficili campagne germaniche di Domiziano . Come si vede questa localita’ di Tapae , nelle sue immediate vicinanze , in Dacia , fu sede di tre terribili battaglie tra Romani e Daci , le prime due del tempo di Domiziano impiegarono da parte romana due o tre Legioni piu’ ausilairi , quella combattuta da Traiano , secondo le fonti pare fossero impiegate ben 14 Legioni piu’ ausiliari , in quanto Traiano da comandante militare quale era , conosceva bene le difficolta’ strategiche e logistiche della guerra dacica appena iniziata . Purtroppo la perdita dei commentari di guerra scritti dallo stesso Traiano lasciano un vuoto incolmabile sugli eventi delle due guerre daciche , per cui gli unici documenti disponibili sono i pannelli della Colonna Traiana , i passi relativi a Traiano negli scritti di Cassio Dione quando tratta di Traiano e qualche accenno di altri antichi storici ; facendo una riflessione , non possiamo biasimare Cassio Dione di scarso impiego di tempo per il nostro interesse sulle guerre daciche , la sua opera letteraria storica era immensa , la Storia Romana partiva dalle origini arrivando fino ad Alessandro Severo , quindi Dione fu “costretto” a condensare i fatti narrati nelle vicende piu’ generali e importanti , inoltre dai suoi scritti sembra di capire che Dione non fosse particolarmente interessato ai fatti prettamente militari , se non per sommi capi , infatti nel nostro caso a proposito dei preliminari dell’ invasione della Dacia dei quali nulla tramanda e a proposito della battaglia di Tapae , riporta solo poche righe nel libro LXVIII , VIII : “Per queste ragioni il timore di Decebalo nei suoi riguardi (di Traiano) non era ingiustificato . Mentre Traiano nel corso della spedizione contro i Daci , era giunto nei pressi di Tapae , dove si erano accampati i Daci ……” poi Dione prosegue con l’ aneddoto del fungo gigantesco offerto a Traiano allo scopo di farlo desistere dal proseguire oltre anzi di tornare indietro ; cio’ non giustifica la mancanza di fatti piu’ militareschi come questa prima e grande battaglia avrebbero meritato di essere tramandati avendo Dione a disposizione i commentari del De Bello Dacico di Traiano ma forse la causa della mancanza di particolari fu proprio questa . Proviamo a ricostruire i preliminari che portarono Traiano fino a Tapae ; Traiano provenendo forse da Singidunum o da Viminacium proseguendo per Tibiscum o forse partendo da Drobeta in Mesia , non e’ certo quale strada seguisse nel 101 , arrivo’ alle Porte di Ferro ; dopo un breve scontro con i Buri presso Berzobis : “Inde Berzobim , deinde Aizi processimus” , scrive Traiano in un frammento sopravvissuto dei suoi Commentari , popolo germanico alleato dei Daci , apri’ una strada militare che passava sul fianco dei monti costeggiando la riva destra delle Porte di Ferro, presso l' attuale località di Otelu Rost , allo scopo di raggiungere in fretta , evitando agguati in queste gole , una zona più pianeggiante . Questa strada militare costruita con maestria dai genieri romani venne ricoperta dal Danubio dopo la costruzione della diga nel 1973 , oggi la strada non e’ piu’ visibile tranne qualche breve tratto ; a ricordo di questa eccezionale costruzione viaria Traiano fece incidere sul fianco dei monti e in un punto a ridosso della strada la Tabula Traiana , questo pannello inciso nella roccia è stato invece salvato dalle acque per grande merito degli archeologi rumeni , abbassando tramite la diga il livello dell’ acqua affinche’ rimanesse esposta all’ aria a perenne ricordo , insieme ad un breve tratto dell' originaria strada su cui essa sorgeva . Traiano riuscì a schierare un esercito composto da numerose legioni danubiane , oltre ad unita' ausoliarie : pare che Traiano porto’ in Dacia ben 14 Legioni piu’ Vessillazioni di altre Legioni e Ausiliari , questo sarebbe l’ elenco : I Adiutrix , I Italica , I Minervia , II Adiutrix , IIII Flavia , V Macedonica , VII Claudia , X Gemina , XI Claudia Pia Fidelis , XIII Gemina , XIIII Gemina Martia Victrix , XV Apollinaris , XXI Rapax (probabilmente questa Legione era gia' scomparsa al tempo di Domiziano a seguito della sconfitta di Cornelio Fusco) , XXX Ulpia Victrix . In piu’ Vessillazioni legionarie delle Legioni : II Augusta , III Augusta , III Gallica , IV Scythica , VI Ferrata , VII Gemina , IX Hispana , Legio XII Fulminata , XX Valeria x e XXII Primigenia . Il totale delle forze messe in campo da Traiano in base a questi dati sarebbe stato in totale di circa 150.000 soldati , e’ un numero enorme di armati , circa 1/3 di tutte le forze armate disponibili di Roma e che oltre tutto avrebbero sguarnito varie frontiere dell’ Impero Romano , quindi questi dati vanno presi con l’ inventario del dubbio . Di contro Decebalo , oltre ai suoi Daci avrebbe avuto l’ appoggio militare di Buri , Roxolani , Bastarni , forse di Iazigi e in base ai dati forniti da Strabone in Geografica , Decebalo potrebbe essere stato in grado di mettere insieme un esercito in totale di circa 200.000 armati . A Tapae Traiano ingaggiò una feroce ed epica battaglia , nella piana presso Tapae si contrapposero , stando ai numeri sopra stimati , non meno di 80.000 / 100.000 uomini tra Romani e Daci , considerando le riserve da ambo le parti che a rigor di logica non presero parte alla battaglia ; possiamo solo immaginare l’ imminenza dello scontro quando entrambi gli eserciti emisero il loro grido di battaglia e che dato il numero dovette riecheggiare terribile a chilometri di distanza . Lo scontro , come illustrato anche sulla Colonna Traiana fu favorevole ai Romani ma non decisivo ed a costo di un enorme numero di morti , di feriti piu’ o meno gravi tanto che Traiano in mancanza di bende mediche , tanti furono i feriti , si tolse il suo mantello per farne fasce per i feriti e di quanti rimasero scioccati dalla ferocia della battaglia come un particolare delle Colonna tramanda . Decebalo comunque poté attestarsi all' interno delle sue fortezze della Transilvania , pronto a sbarrare l' accesso alla capitale Sarmizegetusa Regia . Qui i Romani svernarono , poiché la stagione ormai avanzata rendeva sconsigliabile attaccare questa linea fortificata durante l' inverno . Traiano a battaglia terminata edifico’ un cenotafio a ricordo dei “fortissimi uomini caduti per la Repubblica” come recita la lapide ; per alcuni storici questo cenotafio sarebbe quello di Adamclisi , ma questa localita’ e’ lontanissima da Tapae quindi non si spiegherebbe la localizzazione di un cenotafio cosi’ distante dalla prima battaglia , a meno che Traiano non volle ricordare con il cenotafio di Adamclisi tutti i soldati romani morti , solo alla fine della seconda e conclusiva guerra dacica . Certamente i Commentari scritti da Traiano sulle due guerre daciche sono una perdita inestimabile per la storiografia pre e post militare del periodo dacico . In foto la Tabula Traiana nelle gole delle Porte di Ferro , Pianta della battaglia di Tapae , Pannelli della Colonna Traiana con scene attribuite alla battaglia di Tapae tra i quali particolari di scene di medicazioni ai soldati feriti in battaglia in stato di scock , Gole delle Porte di Ferro con volto gigantesco di Decebalo scolpito nella roccia1 punto
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Osservando il pannello della Colonna Traiana relativo ai medicamenti che avvengono nel corso o post della battaglia , si nota il diverso abbigliamento degli addetti alle medicazioni che pur avendo indumenti militari , pero' differiscono dai Legionari . Indossano dei pantaloni aderenti fino a sotto il ginocchio , non hanno corazza ma solo una specie di casacca a maniche corte dentellate , una corta spada o pugnale al fianco e un piccolo elmo ; probabilmente i Medici da campo erano tratti tra gli Ausiliari perche' il Medico sulla destra cura la gamba di un soldato vestito come lui ma diverso dal Legionario curato da un altro Medico .1 punto
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Come no? Comunque, e non ti ho detto niente perché son sempre contrario... prova ad affinare con una limetta, o con della carta vetrata fine, la punta degli stuzzicadenti, diventeranno moto più appuntiti. E data la tua perseveranza nell'uso di questo nobile leghetto, alla fine sarai premiato con uno stemma personalizzato. Il SOS Sovrano Ordine dello Stuzzicamonete _______________________1 punto
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È molto simbolico. Questa medaglia è dato di talento ragazze alle studentesse.1 punto
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L'uso di coni già esistenti per adattarli in toto o in parte per altre coniazioni è una prassi molto usata dai produttori di medaglie, ovviamente si cambiano le scritte oppure un lato e la medaglia è pronta con un ovviamente consistente risparmio di denaro per chi l'ha commissionata. Nel caso specifico cioè la medaglia del matrimonio del principe ereditario usata per festeggiare Roma capitale o meglio la presa di Porta Pia (il motto "Roma intangibile" si trova spesso sulle medaglie che si riferiscono all'evento risorgimentale del 1870) ha una doppia valenza cavalcare l'onda dell'entusiamo popolare per le nozze reali con le concomitanti celebrazioni annuali della presa di porta Pia, poi non scordiamoci che queste sono produzioni di ditte private le quali sfruttavano qualsiasi evento per aumentare i propri guadagni con costi di produzione più bassi. In allegato alcune immagini di medaglie riferite ai festeggiamenti per Roma capitale con il motto di "Roma intangibile".1 punto
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