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Contenuti più popolari
Elenco dei contenuti che hanno ricevuto i maggiori apprezzamenti il 04/01/18 in Risposte
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Richard Hobbs del BMha confermato che dal 23 aprile sarà esposto al pubblico il controverso denario di Giulia Domna proveniente dalla art gallery della Yale University e ritrovato in Siria negli scavi degli anni 30 dello scorso secolo. Moneta interessante e assolutamente controversa.9 punti
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Buon pomeriggio. Niente apro sto post per ringraziarvi TUTTI. Oggi Asclepia compie un anno!!! Senza elencare nik, nomi o ruoli, posso solo dire che ho ricevuto più di quanto ho dato, mi sento in famiglia e anche se non vi ho mai visto direttamente sto cominciando a conoscervi. Qui sto imparando, maturando la mia passione (soprattutto) e anche rompendo le scatole....particolarmente quando vi evoco, anzi evocavo, a decine...se notate ho smesso. Almeno per ora. Un ringraziamento particolare a tutti gli amici che frequentano la sezione Monete e Medaglie delle Due Sicilie, già Regno di Napoli e Sicilia che sono quelli che mi hanno supportato e sopportato di più. Grazie a chi mi ha inviato materiale, a chi mi ha consigliato (anche in privato), a chi ha linkato, a chi ha detto la sua, ha chi semplicemente si è fatto una risata in compagnia...insomma è un forum accogliente, con molte persone disponibili e in poche parole non vi libererete tanto presto di me. Grazie ancora a tutti. Saluti. Cristiano.5 punti
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Hai problemi sui contorni del punto trattato? Potresti sempre usare il metodo Schultz L'unica controindicazione è che dovresti prima vedere che effetto fa la soluzione su di te se non noti nessun cambiamento puoi procedere. diversamente desisti.... ___________4 punti
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Alla fine, le immense risorse minerarie e il bisogno sempre più crescente di monete da parte di una nascente aristocrazia, convinsero Carlo V a concedere il privilegio di zecca alle sue colonie. Nacque così la "Casa de la Moneda de México", ovvero la zecca di Città del Messico, la prima del Nuovo Mondo. Il primo viceré della Nueva España, Don Antonio de Mendoza, portò con sé la Real Cédula di fondazione della zecca l'11 maggio 1535. Nel decreto si prevedeva che le monete d'argento e di rame fossero coniate nel sistema "ottale" dei reales spagnoli, in conformità alle disposizioni stabilite per la zecca della madrepatria, e che le monete coniate nella Nueva España avessero lo stesso valore in Spagna e in tutti i suoi possedimenti d'oltremare. Al tempo stesso, il decreto vietava la coniazione di monete d'oro (da qui l'uso continuato dell'oro tepuzque). E così, con ordinanza del vicerè del 15 luglio 1536, nasce il "Real de Plata al precio de 'Tomin' (ottava parte del Castellano) de Tepuzque". La moneta porta al dritto lo scudo coronato di Castiglia, Leon e Granada, nel giro la legenda latina CAROLVS ET IOHANA REGES, su un lato, destro o sinistro, dello stemma, l'iniziale del saggiatore (persona responsabile del controllo del rispetto delle norme di legge, del peso, del metallo, ecc.), e sull'altro lato una M, segno della zecca di Città del Messico. Al rovescio, le Colonne d'Ercole incoronate, svettanti sulle onde del mare, attraversate dalla scritta PL VS VL (PLUS ULTRA, più oltre, più avanti di quello che era considerato, allora, il confine del mondo conosciuto). Nel giro la legenda HISPANIARVM ET INDIARVM, che si credeva ancora che le nuove terre fossero le Indie. petronius4 punti
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Dipende dagli ambiti dal territorio, l'essere vicino a centri urbani dove sono presenti realtà numismatiche è determinante. Noi a Milano abbiamo il mercato del Cordusio, dove possiamo attingere tutte le domeniche a nuove leve, qualche giovane si sta affacciando, e come tutti ha bisogno di trovare punti di riferimento e al Cordusio in un modo o nell'altro ci si sente a casa... Abbiamo fondato una associazione proprio per aggregare e per dare la possibilità ai giovani di riconoscersi in un progetto nuovo, https://www.lamoneta.it/topic/164606-e-nata-lassociazione-culturale-quelli-del-cordusio/ Ciao Eros4 punti
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Il collezionista s’impegna nel lavoro di Sisifo di togliere alle cose, mediante il possesso di esse, il loro carattere di merce, dando loro però solo un valore d’amatore invece del valore d’uso. (Walter Benjamin) Sinceri Auguri di buona Pasqua a tutto il Cordusio e ai Lamonetiani Saluti dal medio Adriatico. Me medesimo (per dirlo alla Brancaleone) , il Mitico @santone e l'inimitabile @iachille a rileggerci presto3 punti
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Chiedo scusa per il contenuto poco attinente ma fú disegnata dal mio bis nonno Corrado Mezzana Questa è la bozza per i 50 centesimi:3 punti
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Titolo Evento: L'ass. Cult. Quelli del Cordusio con la Prof. Lucia Travaini Categoria: Eventi culturali Data Evento: 05/06/2018 00:00 L'Associazione Culturale Quelli del Cordusio PRESENTA " La Prof. Lucia Travaini ( Dipartimento di Studi Storici, Università degli Studi di Milano ) racconterà venti anni del suo insegnamento di numismatica alla Statale " L'evento si terrà all'Hotel Galles, Piazza Lima 2, Milano ( fermata MM1 Lima ), in Sala Milano, dalle ore 18,30 alle 21,30 di martedì 5 giugno 2018 Link al calendario: L'ass. Cult. Quelli del Cordusio con la Prof. Lucia Travaini2 punti
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Buonasera, si è sempre detto che questo forum è un luogo dov’è liberamente si possono affrontare nei dovuti modi tutti gli argomenti. il problema a parer mio, è proprio trovare il modo, più che l argomento stesso. Non credo che l intento sia il danneggiare chi vende, anche perché chi vende , in più occasioni , dal forum ne ha anche tratto benefici. Pertanto serve molta coerenza. E’ evidente che si discute di immagini, e come tali vanno trattate, salvo casi lampanti, la forma dubitativa sarebbe L ottimale. Skuby2 punti
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Un forum come questo ha bisogno di lettori ma soprattutto di attori, di chi scrive, posta, ci sono ottimi numismatici ma non scrivono o scrivono poco, c'è bisogno di utenti che abbiano entusiasmo, che si veda dalle loro parole che scrivono crearsi altre passioni, che si accendano nuove fiammelle, nuove emozioni, indubbiamente tu lo hai fatto senza alcun dubbio, quindi i migliori auguri e complimenti ancora per tanti anni come questo ! Mi raccomando che tutto poi diventi anche reale un giorno Parma, Verona, Milano ...le occasioni sono e saranno tante ...2 punti
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E' l'emissione dei ''testoni''. Le teste infatti sono molto più grandi sia delle emissioni di Enrico Dandolo che di Pietro Ziani sia di quelle da Ranieri Zeno in poi. Marino Morosini invece fa parte di queste emissioni con la testa grande. Personalmente trovo che questi ''testoni'' abbiano un certo fascino. Si perde quello che era il canone di Policleto, ma si guadagna in visibilità dei ritratti. Un po' come certe maschere africane, esageratamente lunghe, ma cariche di significato. I grossi di quest'epoca si riconoscono da lontano... Arka2 punti
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Salve, da ciò che ho potuto leggere, alla fine mi sembra di capire che non ci sono assolute prove che questo esemplare sia o non sia autentico. Forti dubbi da entrambi le parti ma mancanza di elementi chiari, oltre ogni ragionevole dubbio. Nell' impossibilità da ambo le parti di produrre prove certe (le concrezioni sono replicabili così come le discordanze stilistiche potrebbero far pensare ad un conio differente), l'opinione generale acquista una sua rilevanza. In questo caso, purtroppo, non credo che l'opinione generale sia molto favorevole e questo inevitabilmente potrà condizionare l'esito del risultato d'asta. Ho interpretato il primo post di @gionnysicily come un modo garbato di evidenziare serie perplessità senza fare troppa pubblicità (potenzialmente ingannevole). Non dimentichiamo che quello che per alcuni è solo un hobby, per altri è anche un mezzo di sostentamento. Per certe discussioni che hanno un impatto sul lavoro degli utenti, il forum dovrebbe avere, a mio avviso, un regolamento che possa tutelare tutte le parti coinvolte (magari uno scambio preliminare rigorosamente privato di conversazioni con l'intervento di un moderatore), nell'interesse e nella tutela di tutti. A chi interesserà questo pezzo all'asta? A questo stadio della ricerca, a prescindere dalla sua genuinità non ancora assolutamente dimostrabile, sicuramente a meno persone e questo è un danno per gli organizzatori dell'asta. Anche battibecchi esageratamente accesi e polemici, sebbene umanamente comprensibili (ma raramente giustificabili), non danno lustro a chi ne viene coinvolto ed anche questo, nell'interesse di chi fa questo per mestiere, dovrebbe essere evitato. Nessuna polemica, solo un'espressione di un pensiero totalmente personale e non di parte. A.2 punti
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Ciao e Buona Pasqua di Resurrezione , spero di dare le giuste risposte.Il discepolo è Giovanni lo stesso che è ai piedi della croce con la Madonna e Maria di Magdala , e al quale Gesu affida sua Madre. Non entra nel Sepolcro per rispetto di Pietro , che è l'apostolo scelto da Gesu' dopo di Lui .Per quanto riguarda vide e credette è riferito al fatto che non ci fu bisogno di andare a tastare il lenzuolo dove era stato il corpo del Cristo.Quello che invece fa Tommaso. Il nuovo Testamento è sempre attuale anche ai giorni nostri l'uomo morto in croce è venuto a fare cose nuove, anche i discepoli ebraici e seguaci del vecchio testamento non comprendevano ,ma poi hanno iniziato a comprendere man mano che insegnavano la parola di Gesu'. Anche io ho i miei dubbi, ma ho avuto ed ho la fortuna di confrontarmi con esperti in teologia e sacerdoti alcuni di questi con profumo di santita'.2 punti
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Sommessamente vorrei richiamare l'attenzione sul conio del diritto, quello con la quadriga. Esso corrisponde al conio O19 del Jenkins, che è combinato con almeno 6 conii del rovescio (uno solo con la svastica) e ha avuto una vita produttiva abbastanza lunga. Nel caso dell'esemplare Gemini esiste un apparente scivolamento di conio verso destra e una maggiore usura. Tuttavia la sua rappresentazione appare semplicemente inverosimile osservando solo la parte posteriore del cavallo di destra. Nel conio originale e in TUTTI gli esemplari finora pervenuti sono sempre visibili le due ruote del carro dell'auriga. La prima ruota (di sinistra) è parzialmente ricoperta dalle ultime zampe a destra dei cavalli e nel conio originale (come si può vedere in NAC) le zampe sono rese correttamente dal punto di vista prospettico. Nel pezzo Gemini le zampe posteriori del cavallo di destra sono diventate improvvisamente piantate dritte e non si vede più la ruota di sinistra posta dietro. Un semplice abominio stilistico e NON si tratta di un nuovo conio, in quanto per il resto è un conio O19, ma è semplicemente un conio falso ricavato e ritoccato erroneamente da un esemplare con tale conio. Se poi nella moneta Gemini tale conio del diritto è abbinato a un inedito conio del rovescio, che però ripete quasi pedissequamente il conio R 57 del Jenkins (l'unico noto con la svastica), salvo una svastica modificata e in peggio e un bordo a puntini che comparirà solo in successivi conii del rovescio della serie di Panormo (mai con la svastica). Un ulteriore elemento di sospetto e credo sufficiente per condannare l'esemplare Gemini come falso. Vediamo se Gemini ritirerà questa moneta....2 punti
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Distinguere le monete cinesi dalle taiwanesi Entrambi i paesi usano la scrittura ideografica cinese. Le monete cinesi all'inizio riportano 中国 (Zhong-guo), di cui il primo carattere indica la Cina e il secondo vuol dire nazione, oppure per esteso 中华人民共和国 (Zhonghua Renmin Gongheguo, Repubblica Popolare Cinese) mentre quelle taiwanesi si leggono da destra a sinistra e all'inizio della scritta riportano 國民華中 (Zhonghua Minguo, Repubblica di Cina), in cui 國 è un altro modo di scrivere 国 Distinguere le monete giapponesi dalle altre La scrittura giapponese si basa anch'essa sugli ideogrammi, di derivazione cinese ma quasi tutti diversi da quelli cinesi, anche se contemporaneamente impiega un ulteriore tipo di alfabeto (un sillabario, con segni facilmente distinguibil dagli ideogrammi in quanto graficamente più semplici). Le monete più recenti riportano la scritta 日本国 (Nihon Koku), coi primi due caratteri che indicano il Giappone e il terzo uguale al cinese per nazione. E' indicato anche il nome della valuta 円 , che in realtà non si legge "yen" ma "en" quelle più vecchie invece riportano la scritta leggibile da destra a sinistra 本日大 (Dai Nihon, Grande Giappone).1 punto
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Buongiorno e buona Pasqua , ho queste due monete Borboniche da classificare e vorrei chiedervi se vale far fare una perizia e a chi rivolgermi saluti Simone Le mie foto non esprimono appieno la qualità delle monete1 punto
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Un ottimo regalo è uscito dall'uovo di Pasqua, il regalo confenzionato dall'Associazione a tutti gli appossianti di Numismatica.1 punto
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Salve, l'intento sicuramente non è quello di danneggiare chi vende, ma alle volte il risultato che si ottiene è questo, a prescindere da chi abbia torto o ragione. In questo caso, anche se il dilemma si fosse affrontato in maniera più "soft" il risultato non sarebbe cambiato. Questo è innegabilmente un danno e per questo motivo dovrebbe essere considerato (in particolare modo quando si parla di aste organizzate da gente seria, appassionata e ben conosciuta). Concordo pienamente, ci vuole coerenza, ciononostante sono convinto che certi temi, una volta resi pubblici, finiscono per avere sempre un risultato simile. Io personalmente, se avessi delle remore su lotti di un'asta ancora in corso, avendo competenza ed esperienza (ma purtroppo sono carente di entrambe), gestirei in privato le mie perplessità, concordando di rendere pubblica la discussione solo quando si ottengono delle prove condivise, conclusive ed inoppugnabili. Ripeto, nessuna polemica, solo una condivisione di pensiero. Saluti A.1 punto
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@AsclepiaCi incrociamo raramente ma leggendo i tuoi post emerge il profilo del "lamonetiano" perfetto, un bel mix di simpatia entusiasmo diplomazia competenza pacatezza e tanto altro, ti auguro (e lo auguro al forum) tanti di questi anni, buona pasqua a tutti.Giovanni1 punto
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Dopo aver sfogliato 768 pagine del testo sono arrivato a qualche interpretazione che puo' essere anche un po fantasiosa Allora primo rigo si legge KE BO Che vuol dire Signore Proteggi (KYRIE BONTHEI) Secondo rigo BARDA che dovrebbe essere un nome BARDAS Terzo rigo EK PRO SP che dovrebbe stare per EK PROSWPOI e significa delegato di Quarto rigo dovrebbe essere TMNTRA che traduco come TIMIOTERA Quinto rigo non ci leggo niente. Quindi la legenda dovrebbe significare "Signore Proteggi Bardas Delegato di Timiotera" Non so se ha alcun senso... ma comunque non trovo nessun sigillo analogo.1 punto
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Ma si era fatta crescere la barba in segno di lutto per la morte del marito? Sarebbe paradossale!!1 punto
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Buon pomeriggio e ancora buona Pasqua a tutti! Grazie Eros...Si a Verona conto proprio di esserci il Venerdì e probabilmente anche il Sabato, quindi ci si potrà conoscere di persona lì, spero pure di incontrare vis-à-vis altri lamonetiani! Saluti Cristiano1 punto
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Anche io penso si tratti di un lieve eccesso di metallo sulla J, inoltre l'usura ha fatto il resto del lavoro.1 punto
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Poi ci sarebbero queste che non ho mai messo in collezione, perchè? Perchè non c'e' la certezza matematica di sapere in quale paese sono state utilizzate: Olanda? forse Belgio? Italia? Lussemburgo? Francia? Romania? Danimarca? e tante altre ancora, sia per l'emissione del 1939 che per l'emissione del 1942. Riguardo il loro utilizzo sul territorio italiano: a volte sono escluse le prime emesse nel 1939 per la Polonia, non considerando che, se ancora in discrete condizioni, nulla toglie che potrebbero essere state usate anche dal 1942 in poi. Quindi, come fanno certi inserzionisti per far suscitare più interesse verso questi biglietti (magari lo fanno anche inconsapevolmente) non c'è più nulla di sbagliato di dire genericamente che sono banconote utilizzate a suo tempo per l'occupazione tedesca in Italia, si ci deve limitare a dire che sono state emesse per essere usate nei territori occupati dalla Germania durante la seconda guerra mondiale, qualsiasi essi siano. tra cui anche l'Italia. In questo specifico caso la "fantasia" sta nella descrizione di un'eventuale inserzione di vendita, va da sè che presentandole solo come "Occupazione tedesca (e/o nazista) dell'Italia", il collezionista di banconote di area italiana è più invogliato a comprarle. Non c'e' nulla di male naturalmente a metterle nella propria raccolta, ma il collezionista deve essere messo al corrente che non sono banconote che sono state usate solo in Italia in quel periodo, ma che potrebbero essere state utilizzate in un qualsiasi Paese occupato dai tedeschi.1 punto
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Se guardo alla mia "esperienza di vita" come socio di un Circolo da oltre vent'anni, dovrei dire che no, giovani collezionisti non ce ne sono. In quel Circolo, che conta un centinaio di iscritti, io, che sono entrato da un pezzo negli "anta", continuo a essere uno dei più giovani, almeno tra i frequentatori abituali. Ma se guardo a questo forum, allora divento più ottimista, perché qui di giovani ne vedo molti, e soprattutto molto preparati nel campo che hanno scelto. Alla fine, anche se, come dice @dabbene l'inclinazione oggi porterebbe i giovani verso altri lidi, io credo che il ricambio ci sarà, come c'è sempre stato, la numismatica, per fortuna, non finirà con noi petronius1 punto
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Vera la prima affermazione, purtroppo falsa la seconda. Come puoi vedere in questa pagina ebay di monete vendute, quelle da 10 euro (ma immagino sia lo stesso per quelle da 5) si vendono anche a molto meno del prezzo di emissione https://www.ebay.it/sch/Monete-e-banconote/11116/i.html?_from=R40&_nkw=10 euro italia proof&LH_Complete=1&LH_Sold=1&rt=nc&_trksid=p2045573.m1684 (30 euro per il dittico Puccini 5+10, mi sa che con quella cifra non ce ne compravi nemmeno una delle due, al prezzo di emissione). Poi ci può stare l'eccezione, come i 10 euro per L'Aquila venduti a 125 euro, ma per la maggior parte la realtà è quella di quella pagina, e io stesso ne ho viste spesso offerte a 30 euro sui banchi dei convegni, a fronte di un prezzo di emissione superiore ai 50 (e non è che ci fosse la fila per comprarle ). Questo naturalmente non significa che in futuro l'interesse per queste monete non possa crescere, e possano di conseguenza rivalutarsi anche dal punto di vista economico, anche se, personalmente, sono piuttosto scettico. Ma, soprattutto, non significa che tu debba smettere di collezionarle, se ti piacciono. Collezioniamo per il piacere di farlo, se poi ci scappa anche un po' di guadagno (o almeno, una non-rimessa), meglio, ma il piacere è, e deve restare, la molla principale, altrimenti tanto vale comprare titoli di stato invece che monete. petronius1 punto
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G. Schlumberger, Sigillographie de l'Empire Byzantin, 1884 che mi pare si trovi liberamente in rete, se cerchi sigilli di "Nicola" ti darà circa un milione di risultati ... prova a vedere se lo trovi e spulcialo con calma... io ho guardato i primi 50/ 60 e ho trovato cose simili ma non identiche...ma non ero nemmeno a metà libro ciao1 punto
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Auguri per una serena Pasqua e una spensierata Pasquetta a tutti gli amici delle sovrane. Enzo1 punto
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A proposito di ribattiture, aggiungo uno dei pezzi ad oggi più rari censiti recentemente dal Bruni , secondo esemplare censito dopo quello della collezione del prof. Donnadieu, nel Bruni 2017 pag. 50 appendice 4. Madonnina a conio rozzo, ricalcante i conii di Pio VI, ribattuta su sampietrino di Civitavecchia 1796.1 punto
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Carissimo anche questo 2 soldi niente male affatto...1 punto
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Le datazioni di questo periodo sono estremamente complesse per la mancanza non solo di documenti ma anche di supporti, pertanto vanno, secondodo me, proposte con estrema cautela1 punto
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Per quanto riguarda la mezza piastra con l'anno V del pontificato (asta n. 9 di Ranieri) oggetto dell'inizio della discussione, informo che la perizia eseguita da Moruzzi ha poi certificato che essa è stata contraffatta trasformando VI in V con l'abrasione della I (Ranieri ha correttamente ripreso indietro la moneta rimborsando tutto, compreso il costo della perizia). Fermo restando che esista un solo conio di D in diverse fasi evolutive, come esposto da Giov60 e Rcamil, faccio solo ulteriormente notare che tutte le lettere di D (non solo le lettere E e L del nome del pontefice, come osservato da dux-sab) hanno una base diversa. A me sembra che nel tipo 2 (nuvole sottili) tutte le lettere del nome del pontefice (CLEMENS, escluse C e S) hanno le basi ricamate, a differenza di quelle del tipo 1 (nuvole grosse) che sono diritte. Invece, per quanto riguarda le lettere dell'iscrizione sulla parte destra di D (XI - P - M - AN - VI) , si riscontra esattamente l'inverso: ad avere le basi ricamate sono quelle del tipo 1, mentre nel tipo 2 sono diritte. Insomma nella evoluzione di questo unico conio di D sono proprio cambiate tutte le lettere...1 punto
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Sicuramente l'argomento dei denari suberati è molto complesso e si potrebbe anche concordare con la nota affermazione di Crawford che TUTTI i denari suberati erano falsi d'epoca, con anima di bronzo coniata con rivestimento di argento. Punto. Però sarebbe comunque opportuno meditare sul lavoro di Debernardi che avevo allegato. Colpisce una considerazione. Studi abbastanza approfonditi hanno permesso di concludere che circa il 5% dei denari romani repubblicani è suberato. Una percentuale veramente alta se applicata al grande numerario prodotto da Roma. Ad esempio, si sa che il dollaro è una valuta ampiamente falsificata. Da estrapolazioni matematiche è stato affermato che nell'antica Roma repubblicana la falsificazione d'epoca, ammettendo che tutti i denari suberato erano falsi d'epoca, era di circa 1000 volte superiore alla falsificazione del dollaro... Allora in pratica doveva essere fiorentissima in antico la falsificazione mediante suberatura, nonostante che rispetto ad oggi i falsari correvano rischi ben maggiori (se scoperti, venivano condannati a morte). A fronte della dimensione di un simile problema forse servirebbe una maggiore attenzione sull'affermazione che i suberati erano SEMPRE fatti con conii imitativi. E' vero che è molto difficile trovare esemplari in buon argento e quelli suberati che abbiano gli stessi conii, ma ciò dipende anche dall'elevato numero dei conii usati nelle zecche ufficiali e ancora scarseggiano veri Corpora che analizzino una determinata emissione in tutti i conii noti. Di solito i suberati sopravvissuti fino ad oggi hanno condizione spesso modesta (come d'altra parte anche non pochi denari in buon argento) e non è sempre facile riconoscere i conii... Ci sono comunque emissioni che hanno pochissimi suberati e altre emissioni, non necessariamente più comuni, che invece sono ricchi di suberati e guarda caso hanno generalmente un'alta percentuale di denari in buon argento che sono stati contromarcati dai saggiatori. Allego due immagini tratte dall'articolo di Debernardi1 punto
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E con esse l'idea che questi piccoli dischi di metallo e la ricchezza erano concetti intercambiabili e simultanei...la moneta come espressione massima di ricchezza e benessere. Tutto nacque da un fatto semplicissimo: le nuove terre contenevano grandi quantità d'oro e d'argento. Fu questa, naturalmente, una delle ragioni primarie, se non la principale, dell'inizio prima, e del mantenimento poi, della colonizzazione spagnola. In un primo momento, questi metalli venivano immediatamente spediti alla madrepatria, per essere velocemente trasformati in monete. Il primo indizio che qualcosa di importante stava accadendo, fu proprio la grande quantità di monete d'oro e d'argento che la Spagna poteva ora coniare grazie al metallo proveniente dall'altra parte dell'oceano. L'oro e l'argento venivano raffinati sul posto e, trasformati in lingotti, spediti alla Casa de Contrataciòn di Siviglia, l'organizzazione fondata nel 1503 appositamente per il commercio d'oltreoceano. Di questi lingotti beneficiava, prima di ogni altro, il re, al quale spettava la quinta parte (il quinto real) di tutto quanto arrivava dalle nuove colonie. Ma, una volta trasformati i lingotti in monete, a beneficiarne furono l'economia tutta e i commerci, non solo della Spagna, ma dell'intera Europa. Gli unici a rimanere a bocca asciutta, erano proprio i fornitori del metallo, i primi coloni spagnoli, e i nativi che avevano imparato ad apprezzarne il valore. Queste persone, nei Caraibi, in Messico, e più a sud ancora, stavano rapidamente espandendo la loro economia e i loro commerci, ma perché questa espansione potesse continuare avevano urgente bisogno di monete. Una spedizione di reales inviata dall'imperatore Carlo V nel 1523 si rivelò ben presto insufficiente, e si dovette continuare a fare uso dei mezzi di scambio dei nativi. Non era nemmeno possibile coniare monete sul posto, sia perché non c'erano i mezzi materiali per farlo, sia perché i diritti di conio erano prerogativa esclusiva del re, che per il momento non ci pensava proprio a concederli alle sue nuove terre. Per risolvere il problema, fu inventato così il "peso en oro" che si relazionava all'unità monetaria principale El Castellano. Un Castigliano era una moneta d'oro del peso di 4,60 grammi, originariamente coniata da Enrico IV e in seguito dai monarchi cattolici (Los Reyes Catòlicos). Fu coniato a Siviglia a partire dal 1475. L'oro, in polvere o in fogli, veniva fuso, in lega con il rame, in forma di dischi, di dimensioni e peso variabili, corrispondenti all'unità monetaria e ai suoi multipli e sottomultipli. Le emissioni avvenivano sotto la supervisione municipale, e sui dischi veniva impresso il marchio di un funzionario spagnolo. Dal "peso en oro", derivò il nome "Peso", comune ancora oggi a molte valute dei paesi latinoamericani. Ma non ci volle molto perché incominciassero le frodi, le prime nel 1522, consistenti essenzialmente nell'aumentare la percentuale di rame a scapito di quella dell'oro. Gli indigeni, notando l'inganno, diedero a questi dischi il nome di "oro tepuzque", dove tepuzque è parola azteca che significa rame, e incominciarono a rifiutarne l'uso. Purtuttavia, la circolazione di oro tepuzque, andò avanti fino ai primi anni '90 del Cinquecento. A oggi, non sono noti esemplari di queste "monete", probabilmente tutte rifuse per recuperare l'oro, per cui dovrete accontentarvi della foto di un Doble Castellano della zecca di Siviglia petronius1 punto
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Andrea Saccocci il direttore uscente è Adriano Savio1 punto
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Più che un lavorone, c'è voluta tanta pazienza. Ho la fortuna, per lavoro, di avere la fotocopiatrice che fa fronte e retro, per cui alla sera lanciavo la stampa di un volume e al mattino lo trovavo pronto. Poi alla rilegatura e in fine con file excel adattare le etichette in funzione della larghezza. Però quando fai le cose che piacciono, non pesano tanto. Come dico sempre : pazienza e tanta pazienza perchè le cose fatte di fretta non riescono mai bene. Mi sembra che tutto sommato sia uscito un bel lavoretto.1 punto
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@Sirlad faremo di tutto, ma sempre nel rispetto della legge e delle nostre risorse. Comunque ho chiesto ad un collega amministratore di un forum di "scrittori" e mi ha risposto in questo modo: La fonte è un'azienda italiana che stampa on demand.1 punto
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Davvero un esemplare bello. Il 1840 è assieme al 1839 la data più comune della tipologia...tuttavia trovarli in queste condizioni non è mai facile. Bei fondi e ottimi rilievi per me è SPL/FDC da queste foto ma in mano potrebbe anche esser meglio...la frattura è comune su queste tipologie in rame e comunque è molto limitata e marginale. complimenti...sono un amante di questo taglio marco1 punto
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