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Elenco dei contenuti che hanno ricevuto i maggiori apprezzamenti il 05/07/18 in Risposte
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Ma un giorno nel paese arriva lui di giovedì E' un giovedì, quel primo giorno di gennaio del 1767, quando lui fa la sua prima comparsa in paese. Il paese è Annapolis, Maryland, ma LUI, chi è? Eccolo qua, il DOLLARO! O, per meglio dire, la prima moneta (ebbene sì, di carta ) su cui compare, per la prima volta, la parola "dollaro" come unità di misura del valore. La cartamoneta era in uso da quasi ottant'anni nelle colonie inglesi d'America, per la precisione dal 1690, quattro anni prima che la Bank of England emettesse la sua. La maggior parte delle emissioni non erano banconote nel senso che intendiamo oggi, ma piuttosto bills of credit (o bills of exchange, come quello in foto), paragonabili ai moderni IOU's (I owe unto, io vi devo, più o meno l'equivalente delle nostre cambiali). A precorrere i tempi era stato ancora una volta il Massachusetts, che il 10 dicembre 1690 aveva autorizzato un biglietto da 5 scellini, che può essere considerato il primo esempio di cartamoneta emessa da un governo dell'emisfero occidentale. Il Maryland, che aveva incominciato a emettere cartamoneta nel 1733, utilizzando all'inizio, come tutti, i valori della monetazione inglese, nel 1766 decise di abbandonare tale sistema in favore di una nuova valuta chiamata "dollar". Questo perché, come abbiamo visto, le parole inglesi "dollar", "Spanish dollar", Spanish milled dollar" erano usate da molto tempo per identificare le monete d'argento circolanti nelle colonie. In particolare nel Maryland si preferiva usare il termine "dollaro", piuttosto che "sterlina", quando si parlava di denaro, così la soluzione semplice fu di utilizzare anche per la cartamoneta il nome con cui la gente aveva maggiore familiarità. E non ci volle molto perché nella mente della popolazione il dollaro assumesse lo status di valuta ufficiale. Così, la colonia inglese del Maryland, fu la prima entità politica ad aver introdotto ufficialmente nella monetazione il termine "dollaro". Questo avvenne con le emissioni autorizzate nel novembre 1766 per un importo di 173.733 dollari, senza valore legale, che videro la luce il 1° gennaio 1767, data riportata sulle stesse...un giovedì, appunto E non solo "dollari", ma anche multlipi e frazioni I nuovi dollari del Maryland erano pagabili in Bills of Exchange a Londra, al cambio di 4 scellini e 6 pence per un dollaro. Tali importi erano equivalenti al dollaro spagnolo, ovvero il "pezzo da otto". Il cambio in sterline fu stampato sul retro dei biglietti, per aiutare il pubblico nella conversione, unitamente alla terribile prescrizione "Tis DEATH to counterfeit" petronius3 punti
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Eravamo a Milano Numismatica, 28 gennaio 2017, la prima visita di gruppo a un Medagliere a Milano per 40 numismatici molti anche del forum. Molto consenso, molti apprezzamenti, ma già dal giorno dopo io pensavo al passo successivo al Medagliere fruibile per tutti, ogni giorno, pagando un biglietto e che fosse rappresentazione di un percorso divulgativo della zecca milanese. Non sapevo come muovermi assolutamente, poi un giorno vidi che il Rotary Milano indiceva nell'anno della milanesità un Concorso per fare e sovvenzionare un Service culturale per la città. Preparai una lunga e dettagliata relazione, un planning, una progettualità esecutiva, aspettai...ma sapevo che erano tante le proposte. Un giorno mi chiamarono e mi dissero hai vinto, ora tocca a te, seguii il Progetto e la sua esecuzione, fallo diventare realtà, noi finanzieremo due grandi e belle teche per le monete. Iniziò l'avventura, in silenzio perché non si poteva fare altro, mesi di lavoro, contattai tutti i vertici dell'Ambrosiana, ritrovai gli occhi della divulgazione e poi il Prof. Alteri, curatore dell'esposizione permanente e del catalogo e tanti altri operativi, la mia seconda casa diventò l'Ambrosiana. Quando potevo andavo là, certo era bello, Ambrosiana è Milano, Federico Borromeo, la prima Biblioteca pubblica, San Carlo Borromeo, la Cripta di S. Sepolcro, per Leonardo da Vinci il vero centro nel centro antico milanese, e poi c'erano 22.000 tra monete e medaglie... Un cammino lungo, tortuoso, con tante,tante difficoltà, ma questo si sapeva quando ci sono tante anime da unire e coordinare, ma la volontà comune c'era. Credo che con gli ostacoli, le difficoltà che si sono presentate difficilmente si potrebbe fare ora di più, una storia infinita, ma le motivazioni erano enormi, volevo arrivarci per Milano, come un traguardo, un sogno da lasciare a tutti... Arrivò intanto la formazione della nostra Associazione e quando si presentò il problema Catalogo, ci offrimmo come sponsor privati ritenendo il catalogo cartaceo, il dono non solo visivo ma quello di guida e segno per la collettività. Io credo che per una Associazione Culturale fare questo per una comunità come quella di una città come Milano sia il massimo come valore, un qualcosa che va oltre sigle, appartenenze, gruppetti, un qualcosa oltre tutto e tutti, semplicemente un dono per Milano, senza avere nulla in cambio, un dono che aiuterà la crescita culturale, sia collettiva che individuale. Lunedì sera ci sarà la presentazione ufficiale cittadina e con gli sponsor, doneremo all'Assessore della Cultura di Milano questo Service, sabato replicheremo col mondo culturale numismatico per chi vorrà e riterrà di presenziare, certo qui ho raccontato l'1%...per sapere il 2% invitatemi a un aperitivo magari da Spadari, baricentrico tra Ambrosiana e il Mercato del Cordusio, sarà un piacere parlarne...3 punti
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Ciao a tutti, queste le ho prese ieri, sono diverse, quindi per la mia tipologica vanno bene , sono in bassa conservazione ma non hanno corrosioni e sono costate poco., quella più grande di diametro, ma meno spessa, pesa di meno il tipo da gr. 10,25 e ø mm. 29,00 -__ ed il tipo da gr. 12,25 e ø mm. 26,00 ___2 punti
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Buona sera a tutti, di 5 T con la la lettera P del Perger ribattuta ne ho visti parecchi...soprattutto quando feci ricerche per il mio volume dello scorso anno, ed è quindi facile imbattersi in questa particolarità della P (del Perger) ribattuta. Fu proprio in quel volume, in uno dei 5 saggi proposti, che affrontai il discorso dei 5 Tornesi 1797 e 1798; e furono proprio queste "doppie" a darmi conferma di ciò che avevo trovato e che mi indicavano la strada corretta dei miei studi. In pratica (ed è facile capirlo per chi ha letto il saggio in questione), credo che quella doppia P, in pratica indichi l'intenzionalità dell'incisore di spostare sempre più in alto (a ridosso dei rami) la sua sigla ..... o no !! .... poi fino a quando, restringendo, restringendo....non vi fu più spazio utile per inserirla e si decise di inserirla sotto lo stemma. Ebbi anche la conferma con un 5 T in particolare...di cui ho conservato il dettaglio; dalla foto è chiaro che la P è a metà....quasi fuori tondello.2 punti
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Continuando la collezione delle Zecche Piemontesi vi presento : Quarto di Grosso di Guglielmo I Paleologo (1464-1483) Zecca di Casale D/ GVLIERMVS MARChIO ; Stemma a targa tra G V R/ MONTISFERRATI Z C ; Croce patente accantonata da 4 fiori Mistura2 punti
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Invece si perché ha la P di Perger sotto alla corona d'alloro al dritto che è battuta due volte, a me interessano le ribattiture2 punti
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Leggo solo ora di questa importante iniziativa di Mario, questo per dire che in questi ultimi mesi frequento pochissimo il forum a causa di tante cose che non sto qui a raccontare. Ho letto tutti i commenti positivi fatti a Mario... meritatissimi! Niente da aggiungere se non che... ci vorrebbe un Mario in tutte le città d'Italia. Grazie Mario per tutto quello che fai per gli altri. Per me, ti farei... Santo subito!2 punti
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In tale ipotesi il termine ‘testone’ si adatterebbe perfettamente a quella testa di cui tralascio la specificazione che potrebbe pensare di manipolare un tondello di 30 g di argento 800 del diametro di 36 mm coniato alla soglia degli anni 2000 per commemorare un evento di cinque secoli prima, togliendo fisicamente la scritta in rilievo che percorre il contorno per tutti i suoi 11,3 cm, nella prospettiva che un’altra testa al di sotto del suo livello non possa accorgersi del bidone.2 punti
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maggio 2018 0,80 € Albania 1 Qindar. Ar 1935, Zog I 18,6 mm. 2.000.000 i pezzi coniati2 punti
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Bisogna comunicare virtualmente coi giovani ma poi molto realmente, parlare, spiegare, consigliare, rimanere dei fari da seguire, senza questo contatto poi umano molto sarà vano, certamente noi negli eventi reali che comunichiamo qui sul forum e alla domenica al Cordusio ci siamo, chi volesse sabato può assistere al momento storico dell'inaugurazione della prima esposizione permanente di monete della zecca di Milano aperta per tutti voi in Ambrosiana a Milano.2 punti
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Giusto per tirare su questa discussione, stamane al Cordusio era pieno di giovani, molto movimento, tanta gente, e uno di questi si è anche iscritto alla nostra associazione. Direi segnali che fanno ben sperare..2 punti
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Se ti ha attratto, hai fatto benissimo ad accaparrartela.. Ricordiamoci sempre che sono loro a scegliere noi..2 punti
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Ma è una riproduzione moderna di un denario delle guerre sociali. Di nessun valore. Metto a confronto la tua (a sinistra) con un altro esemplare identico (a destra)2 punti
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Una cosa che è bene sapere è che rarità e stato di conservazione hanno un ruolo molto importante nella formazione del prezzo di una moneta medievale. Una moneta rarissima potrebbe avere un prezzo alto anche in conservazione mediocre, mentre una comune potrebbe costare poco anche se in conservazione elevata. Inoltre due ducati dello stesso doge, quindi della medesima rarità, possono avere prezzi molto differenti in base alla conservazione. Nella maggior parte dei casi il valore cresce rapidamente al crescere della conservazione (anche di decine di volte!!!). Quindi 1.500 euro per una moneta comune ma in altissima conservazione potrebbero essere un affarone, ma anche una fregatura se la conservazione non è altissima, ma solo "alta". Chi ti dice se la conservazione e la rarità sono congruenti col prezzo? Il consiglio migliore è di fidarti solo di te stesso, della tua esperienza e del tuo occhio. Per accumulare esperienza ci vogliono tempo e MOLTI sbagli. Quindi il consiglio è di partire con cose poco costose, che potrai rivendere quando sarai più esperto con perdite ridotte (chiamale "prezzo pagato per farsi le ossa"). PS Il modo migliore per gettare soldi è farsi prendere dal "timore di perdere l'affare"2 punti
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Taglio: 2 euro cc TDR Nazione: Finlandia Anno: 2007 Tiratura: 1.970.400 Condizioni: BB Città: Milano Taglio: 2 euro cc Nazione: Finlandia Anno: 2012 Tiratura: 1.977.000 Condizioni: BB Città: Milano Taglio: 2 euro Nazione: Finlandia Anno: 2002 Tiratura: 1.239.000 Condizioni: BB Città: Milano2 punti
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E' di oggi la notizia che per la prima volta dal 1943, il premio Nobel per la Letteratura non sarà assegnato. L'accademia di Svezia, dopo lo scandalo molestie sessuali e l'indagine per gravi irregolarità finanziarie, ha deciso di annullare la premiazione del 2018. La medaglia dei premi Nobel, una breve cronistoria riportata in alcuni articoli. Una medaglia, un diploma e una somma di denaro (8 milioni di corone, all'incirca 900 mila euro) è ciò che si porta a casa chi si aggiudica il premio Nobel. Ma com'è fatta l'ambita medaglia di Stoccolma? Le medaglie per i Nobel per la Chimica, Fisica, Letteratura e la Medicina sono tutte uguali tra loro, ma diverse da quelle per la Pace e per l'Economia. In comune hanno però le dimensioni - 66 millimetri di diametro - e il fatto che fino al 1980 sono state tutte realizzate in oro 23 carati, del peso di 200 grammi. Da allora, si è passati ad utilizzare oro 18 carati e un peso di 185 grammi per la medaglia di Economia e 175 grammi per tutte le altre. Le differenze stanno poi nell’essere state disegnate da artisti diversi: Erik Lindeberg, scultore svedese, per le medaglie di Chimica, Fisica, Medicina e Letteratura; Gustav Vigeland, scultore norvegese, per la medaglia alla Pace; Gunvor Lundqvist Svensson, scultore svedese, per l’Economia. Tutte, in differenti stili a seconda della mano dell’artista che le ha realizzate, raffigurano sulla parte anteriore il ritratto di Alfred Nobel e gli anni della sua nascita e della morte in latino – NAT-MDCCC XXXIII OB-MDCCC XCVI. Sul retro delle quattro medaglie disegnate da Lindeberg è poi inciso il nome del Nobel e la scritta: “Inventas vitam iuvat excoluisse per artes” (“Cerchiamo di migliorare la vita attraverso le arti”). I simboli raffigurati variano a seconda delle rispettive istituzioni di premiazione. Il retro della medaglia per la Pace raffigura un gruppo di tre uomini a voler rappresentare un legame fraterno, con la scritta “Pro pace et fraternitate gentium” (“Per la pace e la fratellanza degli uomini”). Inciso poi sul bordo della medaglia “Prix Nobel de la Paix”, il nome del Nobel e l’anno di premiazione. Sul retro della medaglia per l’Economia è raffigurata la stella polare, emblema dell’Accademia Reale delle Scienze. Anche in questo caso il nome del Nobel è inciso sul bordo della medaglia. Proprio questa scarsa visibilità del nome del “laureato” è stata la causa di uno scambio di medaglie nel 1975. Erano gli anni della guerra fredda quando il russo Leonid Kantorovich vinse il Nobel per l’Economia e l’americano Tjalling Koopmans quello per la Pace. Solo dopo quattro anni di sforzi diplomatici le medaglie scambiate tornarono nelle mani dei legittimi proprietari. Ogni vincitore ha la possibilità di richiedere fino a tre riproduzioni della medaglia per uso personale o per donazioni a musei o università. La medaglia è identica all’originale, ma realizzata in bronzo placcata in oro e non è vendibile al pubblico né alle istituzioni. Alcuni conii della medaglia. Alcune curiosità. Il problema è che non sempre questi importanti riconoscimenti finiscono incorniciati a una parete. Alcune volte si trovano a vivere storie decisamente più avventurose. Il caso più recente è quello del fisico novantaduenne Leon Lederman, che ha messo all’asta la sua medaglia venduta poi per 765 mila dollari il 28 maggio scorso. «È stata da qualche parte su uno scaffale per almeno vent’anni – ha detto Lederman – e ora venderla mi sembra la cosa più logica da fare». Più eclatante è il caso di James Watson che ha venduto all’asta la sua medaglia per farsi pubblicità e tornare alla ribalta, dopo essere stato allontanato dalla comunità scientifica in seguito alle sue dichiarazioni sul quoziente intellettivo degli africani. La medaglia è stata acquistata per quasi 5 milioni di dollari dal miliardario russo Alisher Usmanov, che l’ha poi restituita a Watson perchè riconoscente degli sforzi che lo scienziato ha fatto contro il cancro, malattia che ha causato la morte del padre di Usmanov. Ci sono invece Nobel che hanno ceduto la propria medaglia per scopi umanitari. È il caso di Luigi Pirandello, che nel 1935 la donò in occasione della raccolta d’«oro per la patria», e di Niels Bohr, che nel 1940 donò il ricavato a sostegno della resistenza finlandese. A volte, invece, a sbarazzarsi della medaglia sono gli eredi del premiato. Quella di Francis Crick, ad esempio, ha fruttato oltre 2 milioni di dollari alla nipote Kindra, che ne ha poi devoluto parte al centro biomedico intitolato allo zio. Solo 47 mila dollari è stato invece il valore attribuito alla medaglia del figlio di Niels Bohr, Aage, anch’egli fisico. Ma è andata ancora peggio agli eredi dello scrittore William Faulkner, che non ricevettero alcuna offerta. Sempre a proposito di eredi, è successo anche che la medaglia d’oro diventasse addirittura motivo di “guerra” giudiziaria tra loro. Quello che stupisce è che in questo caso si tratta di un Nobel per la pace, e non uno qualunque: nientemeno che Martin Luther King. Brian Schmidt è stato bloccato all’aereoporto di Fargo, Nord Dakota, per il contenuto “sospetto” della sua valigia: la medaglia in oro ricevuta a Stoccolma (Creative commons tramite Wikipedia) Altre volte ancora la medaglia “viaggia” tra Stati e continenti. Quella di Carlos Lamas, premiato per la pace nel 1936, ha letteralmente fatto perdere ogni traccia di sé dopo la morte del Nobel. È ricomparsa nel 1993 in un banco dei pegni del sud America ed è poi passata per le mani di diversi collezionisti, per essere battuta, infine, all’asta a Baltimora (USA), l’anno scorso, per 1,6 milioni di dollari. I Nobel Niels Borh e George de Hevesy sono i protagonisti della storia più avvincente: in tempo di guerra hanno dissolto in acqua regia le due medaglie in oro dei colleghi Max von Laue e James Franck Infine, c’è la storia, degna di un film d’azione, di altre due medaglie, quelle dei Nobel per la fisica Max von Laue e James Franck. Era il 1940, l’inizio della seconda guerra mondiale, e in Germania vigeva il divieto assoluto di far uscire oro dal Paese. I due fisici riuscirono lo stesso a mandare le loro medaglie al collega Niels Bohr in Danimarca per salvarle dalle razzie naziste. Quando però le truppe tedesche giunsero a Copenaghen, le due medaglie espatriate (e per di più appartenenti a un ebreo e a un oppositore al regime nazista) diventarono come due sentenze di morte. Bisognava farle sparire. Nasconderle era rischioso e distruggerle quasi impossibile vista la stabilità chimica dell’oro. Fu il genio del chimico George de Hevesy, che di lì a tre anni avrebbe ricevuto anch’egli un Nobel, a trovare la soluzione… quella chimica, adatta a “tramutare” in un pomeriggio i 23 carati di entrambe le medaglie in un liquido giallo pesca. Tre parti di acido idrocloridrico e una parte di acido nitrico, in altre parole acqua regia concentrata. È questo l’unico solvente in grado di allentare i legami chimici che tengono insieme in modo tanto stabile gli atomi d’oro. Il liquido color pesca fu quindi lasciato da Hevesy su uno scaffale in un’anonima boccetta da laboratorio. Là rimase indisturbata per oltre cinque anni, fino a quando, a guerra finita, Hevesy potè tornare e invertire la reazione chimica. L’oro ricavato fu inviato alla Nobel foundation di Stoccolma che ricostituì le medaglie e le restituì successivamente ai legittimi proprietari. Sperando di aver fatto cosa gradita. PB1 punto
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Quarto di Grosso di Piemonte I Tipo 1581 N Carlo Emanuele I Mir Savoia 675a1 punto
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DE GREGE EPICURI Esiste anche una PIETAS, velata, con lineamenti abbastanza simili. Quello che "si dice" (ma è appunto un "si dice") è che si tratti di una immagine idealizzata di Livia; sono tutte monete conate da Tiberio, uno dei suoi figli (Nero Claudio Druso era l'altro). Tieni conto che il nome LIVIA non compare mai, mentre sul sesterzio con le mule e il carpentum è scritto: SPQR IULIAE AUGUST; infatti, dopo la morte di Augusto (14 d.C.) prese il nome di Iulia Augusta, mentre il suo precedente era Livia Drusilla. Cerco di allegare qualcosa, da Wildwinds.1 punto
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Si variante comune: base sottile, stella lontana e rami corti. Ha un colpo al bordo a ore 7 e qualche graffietto. Le foto hanno i parametri alterati ma nel complesso una buona moneta. E queste che sparate sono...1 punto
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per essere sicuri del nominale ci vuole il peso. Visto il diametro Immagino il dubbio sia tra 2 e 4 reales.1 punto
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diciamo che con questa il Perger aveva capito che la sua iniziale doveva metterla sotto lo stemma...1 punto
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Ormai ci siamo con l'inaugurazione. .......sabato toccherà a noi1 punto
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Al di la' della truculenza la notizia e'interessante : https://ilfattostorico.com/ Tra I numerosi reperti rinvenuti guardate cosa e' questa guarnizione di spada. Si notano quattro teste mane con elmo di tipo Vendel,non pensavo fossero cosi antichi ( meta' del V sec d.C ).1 punto
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Ciao @Legio II Italica,rimuginando sulla funzione di questa "borchia"mi sovviene che in quel periodo le spathe avevano un grosso "bottone" ,che poteva essere di materiali diversi,applicato al fodero,quindi potrebbe anche non essere un pomolo dell'elsa. Riguardo alle teste e' palese che si tratti della raffigurazione di quattro personaggi barbuti con elmo del periodo pre vichingo della cultura di Vendel,si nota addirittura la camicia spuntare dal bordo dell 'usbergo. I "ghirigori senza senso" ,come li definisci, sono nientemeno che Triskeles,un archetipo dell'arte indoeuropea che pervade tutto il cammino delle civilta' euroasiatiche,che ben si confa' all'iconografia scandinavo-barbarica. Se dovessi dare un perere ipotizzerei che si tratti del prodotto di un artigiano romano scandinavo operante tra le due culture. Oggetti simili si producevano ,nello stesso periodo,anche in Pannonia ,sul limes orientale.1 punto
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Ciao amici. Interessante il 5 tornesi balbuziente....PPerger.... Adesso che so che c'è, ci starò attento pure io.1 punto
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Solo per questa particolarità? Ok, ci starò attento, se ne capito un'altra identica la prossima è tua1 punto
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quanta confusione prodotta da questi gadget della Perugina, però son dolci ricordi....1 punto
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dico anche io la mia anche se non mi posso definire un esperto, sicuramente il foro per la precisione con cui è fatto è di fattura moderna ma alcune cose oltre a quelle citate da @monetiere rendono anche me sospettoso, ad esempio nei campi sia a diritto che a rovescio si notano vari crateri, vero è che potrebbero essere frutto di corrosione però oltre a ciò vedo delle bollicine che sono presenti anche vicino al fogliame e DENTRO UNA D a rovescio, bollicine da non confondere coi punti di interpunzione nella legenda, bollicine che non mi spiego se non da fusione o da cancro e per il cancro mi sembrano piccoline, inoltre anche i rilievi della ghirlanda non mi sembrano coerenti con quelli delle lettere della legenda....sarebbe utile un confronto visivo saluti1 punto
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Effettivamente! Alla fine prezzo della moneta più spedizione pareggia il costo di acquisto presso i commercianti. Potresti aggiungere una foto del graffio presente nella tua moneta? Grazie Penso comunque farò una segnalazione.1 punto
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Eccola, finalmente arrivata! Attendo vostri pareri. Una moneta che secondo me ha un bel fascino!1 punto
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Si ho visto come e finita. Adesso forse capite il senso del mio post. Io non capivo il senso di quel prezzo. Per questo all`inizio ho scritto se parliamo di qualcosa di raro. Saluti.1 punto
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A proposito della statua del probabile Navarca da Cavenzano trovata nei pressi di Aquileia e risalente alla fine del I secolo a.C. , Museo Archeologico Nazionale di Aquileia , postata da @Illyricum65 , allego l' elenco dei Prefetti della flotta (classis) ravennate ufficialmente conosciuti , tra questi la statua in oggetto potrebbe appartenere ad un personaggio vissuto entro il I secolo d.C. Al tempo dell'Imperatore Nerone , il Praefectus classis Ravennatis era Publio Clodio Quirinale . Accusato di empietà per aver oppresso con la sua dissoluta crudeltà l'Italia , come se fosse l'ultima delle nazioni , fu condannato a morte . Evitò l'onta dell'esecuzione con il veleno . Al tempo della guerra civile degli anni 68-69 , l'imperatore Vitellio affidò il comando delle flotte Ravennatis e Misenis a un membro dell'ordine equestre di nome Sesto Lucilio Basso . Quest'ultimo , però , poco dopo tradì Vitellio e passò dalla parte di Vespasiano , consegnandogli la flotta Ravennatis . Sotto Vespasiano , il comando passò nelle mani del sostenitore dei Flavi , Cornelio Fusco . Con i marinai della flotta Ravennatis , nel 70 d.C. fu formata una nuova legione , la II Adiutrix . Tito Appalio Alfino Secondo , verso la seconda parte del II secolo . Tito Cornasidio Sabino , tra la fine del II e la prima parte del III secolo . Gneo Marcio Rustio Rufino , al tempo di Settimio Severo e Caracalla . Una probabile ricostruzione di come poteva apparire il Porto di Classe , Ravenna Fonte Wikipedia .1 punto
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Ciao, vedo solo ora il post e sono dispiaciuto di non aver risposto prima. Complimenti per l'iniziativa è per lo spirito divulgativo e contagioso che sembra avere sempre una marcia in più. Purtroppo sono all'estero e non potrò essere presente all'inaugurazione. Un grande in bocca al lupo!1 punto
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Grande Alberto anche lui ebbi modo di conoscerlo a Milano, e grandissimo Fabrizio un'icona.. Ma adesso devo omaggiare nuovamente un'immenso..1 punto
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Rimaniamo a casa nostra con un Grande classico, e poi... un genovese che canta in napoletano, troppo forte.1 punto
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Mi dispiace ma le foto degli affreschi sono pessime. Ve ne posto una solo per darvi una idea.1 punto
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E ora passiamo al laboratorio. Alcune splendide monete repubblicane, tra cui un denario con un ritratto di Cesare spettacolare. Accanto un denario di Marco Antonio, anche questo con un incredibile ritratto (mi vergogno un po' a dirlo, ma del denario di Marco Antonio me ne sono accorto solo dalla foto!)1 punto
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Sicily, Agathokles (317-289), Bronze, Syracuse, c. 310-309 BC, ; AE (g 6,53; mm 19; h 12); ?YPAKO?I?N, head of Athena r., wearing corinthian helmet decorated with a griffin, Rv. Warrior on horseback r., holding spear and wearing chlamys. CNS II, n. 117; SNG ANS 700. Tooled, about extremely fine. ILLUSTRAZIONE: CAVALIERI PUNICI CONTRO CUI COMBATTERONO A LUNGO I CAVALIERI SIRACUSANI1 punto
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Posso ora arrivare al vero motivo della discussione. Premetto che io non sono un esperto e che pertanto può essere facile persuadermi con teorie affascinanti...Battute a parte, sono rimasto piuttosto influenzato da Leslie Kurke e P. N. Ure, nonché da Robert Tye, ma anche dallo stesso Seaford e altri studiosi. Semplifico molto, eventualmente posso condividere un po' di bibliografia. La moneta nasce nel VII secolo a.C.. Ció siginifica che l'economia (e il genere umano, più in generale) ne ha potuto fare a meno per migliaia di anni. Di certo non mancavano neppure la tecnica per incidere il metallo. Passiamo un attimo a quello che succede dopo la sua introduzione: il mondo greco (in senso ampio) conosce un periodo di grande fermento culturale, politico ed economico. In questo secolo vengono poste le basi per il pensiero moderno, si sviluppa la matematica, la filosofia...non mancano i primi esempi di speculazioni finanziarie (pensiamo a Talete e ai mulini, guarda a caso a Mileto, una delle prime città a coniare moneta). Puo essere una coincidenza: si, ma magari non lo è. Torniamo a prima della nascita della moneta: la situazione politica era caratterizzata dalla presenza di un'autorita centrale, di carattere prevalentemente religioso. Il tempio era anche il centro di raccolta e redistribuzione dei beni. La circolazione della ricchezza era controllata da una ristretta cerchia di individui. Quanti popolani potevano raccogliere ricchezze e riscattare la propria posizione sociale? Le mie sono domande vere, non è retorica: sto ragionando a voce alta Si può parlare di un popolo libero in questo contesto politico? Nel VII secolo si assiste all'ascesa dei tiranni, supportati proprio dal popolo che chiedeva maggiore equità. Nello stesso secolo arrivano anche le monete e i cambiamenti sociali sopra descritti. Ure sostiene che siano stati i tiranni a coniare le prime monete. Kurke ci dice che gli aristocratici (coloro che controllavano la ricchezza, come detto sopra) si opposero alla moneta, in quanto avrebbe dato la possibilità ai cittadini comuni di agire con maggior libertà in un nuovo mercato, compromettendo pertanto la posizione privilegiata degli stessi aristocratici. Con la moneta i tiranni avrebbero da un lato accontentato il popolo, dando loro maggiore libertà, e dall'altro avrebbero ottenuto nuovi introiti applicando un valore nominale maggiore del valore intrinseco. Sono pensieri in libertà, ma essendo proposti anche da accademici, credo valga la pena parlarne insieme1 punto
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Vabbè, da un punto di vista di corso legale siamo d'accordo, sarebbe una pseudo moneta da ritirare immediatamente perchè non rispetta i parametri del decreto; dal punto di vista numismatico sarebbe ben altra cosa, ibridi di questo tipo sono molto ricercati e quotati sul mercato, ancor più lo sarebbe questa che è tedesca, paese dove c'è grande interesse su questo tipo di cose. Peraltro ho parecchi dubbi sulla reale esistenza di questo ibrido, visto che mai se n'è sentito parlare e sarebbe davvero fantascientifico pensare sia un pezzo unico, visto che una cosa del genere non esce per caso, ma deve necessariamente essere stata prodotta fraudolentemente in zecca.1 punto
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Buongiorno Rocco, le varianti sembrano infinite e sicuramente non sono state ancora individuate tutte. Come penso ben saprai, gli incisori applicavano di propria volontà queste piccole modifiche con lo scopo di confermare l'originalità delle stesse di fronte alla Corte con l'obiettivo di smascherare agilmente i falsari che ai tempi producevano quantità "industriali" di copie in bassa lega placcate in Argento. Credo che tramite questo forum ne vedremo delle belle e forse tra qualche anno, l'elenco delle varianti subirà ulteriori modifiche con tanti nuovi inserimenti anche grazie alle segnalazioni di questo forum. Saluti e buona giornata Silver1 punto
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Buon 1° Maggio a tutti... Ho da poco aggiunto un secondo Sebeto alla mia collezione per Carlo di Borbone. Che vi pare? 120 Grana, 1735, NEA , con alberello con chioma grande e 3 rami, sbuffo del Vesuvio piccolo e contorno liscio. La condivido con gli amici del forum. Saluti.1 punto
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In questi giorni ho trovato una bella doppietta monegasca con entrambi i sovrani! Taglio: 2 euro Nazione: Monaco Anno: 2001 Tiratura: 899.800 Conservazione: B Località: Castelletto Cervo (BI) Note: l'unico 2 euro di Monaco circolante (escludo il 2017, ma c'è tempo) che non avessi mai trovato. Anche se la condizione è quella che è, si aggiunge alla collezione! Taglio: 2 euro Nazione: Monaco Anno: 2015 Tiratura: 1.306.782 Conservazione: SPL Località: Castelletto Cervo (BI)1 punto
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Ritornando alla moneta per il 4 novembre 1918,innanzi tutto si può fare un 5 o 10 euro in argento,questa fu' l' ultima guerra per l'unità d'Italia, scusate,ma è stata fatta una moneta a ricordo dell'entrata in guerra? Ma come si fa a non tenere in considerazione il 4 novembre 1918.1 punto
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Taglio: 2 euro cc Nazione: Portogallo Anno: 2007 Tiratura: 1.250.000 Condizioni: BB Città: Milano Taglio: 2 euro cc Nazione: Portogallo Anno: 2016A Tiratura: 680.000 Condizioni: BB+ Città: Milano Note: NEWS!!!1 punto
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Taglio: 2 euro cc Nazione: Lituania Anno: 2015 Tiratura: 990.000 Condizioni: BB+ Città: Milano Note: NEWS!!!1 punto
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