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Elenco dei contenuti che hanno ricevuto i maggiori apprezzamenti il 05/15/18 in Risposte

  1. Premetto di conoscere molto bene il volume, avendoci lavorato su (sono il curatore della collana in cui è stato pubblicato assieme ad altre opere numismatiche) , mi domando come sia possibile che si critichi un'opera senza averla nemmeno sfogliata... Accetto, per carattere e per educazione, qualsiasi tipo di critica, persino quelle distruttive, quelle che non aiutano a crescere affatto, ma non riesco ad immaginare qualcuno che possa contestare un volume per la sua impostazione di catalogazione per millesimo o nominale, bollandolo come un volume di studio non degno di tale nome. Come se esistesse una cultura di serie A ed altre di leghe inferiori. Stupisce altresì la convinzione che un titolo accademico ufficiale sia condizione necessaria per poter divulgare conoscenza (ahi quanto è sbagliato). Perdonerete questo mio intervento, che non è uno sfogo, quanto una riflessione scritta sul perché a volte è davvero difficile pubblicare volumi in Italia e soprattutto in campo numismatico. Detto ciò, vorrei specificare che il manuale del Magliocca è un volume anzitutto di studio, comprendente molte scoperte ragionate o comprovate da documentazioni, che fanno luce su periodi e coniazioni mai analizzate così a fondo. In aggiunta alla catalogazione di studio, per venire incontro alle tante richieste ed esigenze di mercato, sono state aggiunte anche le valutazioni economiche per condizione, basate su una media delle vendite avvenute all'incanto negli ultimi 10 anni, su transazioni commerciali di cui si è recuperata traccia e su prezzi attuali di vendita. Il comparto iconografico a corredo poi è quanto di più completo la monetazione di Napoli abbia mai visto racchiuso in un unico insieme di pagine, con monete MAI (SOTTOLINEO MAI) PUBBLICATE PRIMA. Ci saranno di certo errori, refusi, incongruenze, deduzioni sbagliate, errori di correzione, grafici, dimenticanze, mancanze, ma, come diceva sempre mio nonno: "sol chi FA, sbaglia" . E ad un autore che mette nero su bianco la sua fatica dopo anni di studi, non riesco proprio a non fare i miei complimenti e a non chiamarlo Prof. Peraltro si tratta del volume che ha venduto di più alla data di uscita di tutte le altre opere della collana che mi pregio di curare; riguardo la disponibilità del volume, mi hanno comunicato essere già limitatissima, per cui di certo si provvederà in futuro ad una ristampa... Insomma il passaparola, vero volano e migliore pubblicità possibile, è una garanzia di qualità della stessa opera, a dispetto della sua catalogazione per millesimo o per nominale. Mi son dilungato troppo. Scusatemi per l'intervento, e buon proseguimento. Pierpaolo Irpino
    9 punti
  2. Ciao a tutti, un'altra moneta per la mia raccolta tipologica in mb o quasi del Regno di Napoli Pagata poco più di un euro al grammo, penso che ci possa stare date le condizioni, nonostante tutto rimane pur sempre una moneta affascinante. Penso che sull'autenticità del pezzo non ci dovrebbero essere dubbi, almeno credo... Una domanda/curiosità: ho letto che sono state coniate a lungo anche dopo il 1791, si è a conoscenza di "quanto" più a lungo? grazie
    4 punti
  3. Scusa @turbato5 ma ti segnalo 1 che esiste la sezione falsi per queste richieste 2 che se posti decine di monete false, a qualcuno potrebbe sorgere il dubbio che tu stia saggiando semplicemente il mercato... O sei solo stato molto molto sfortunato negli acquisti Scusate l'intervento "malizioso"
    4 punti
  4. Ringrazio tutti gli intervenuti e non, augurandomi che questa nostra comune passione mai ci abbandoni, che continui a regalarci sempre quelle emozioni, quegli indimenticabili momenti che essa in particolare può dare ..... sa donarci. Continuiamo a condividerle queste emozioni, condividiamoli in amicizia e con gioia ..(questo passaggio è rivolto anche a me in particolare).. solo cosi, solo in questa maniera si può aggiungere un'ulteriore tocco magico in tutto ciò. Parlavo anche di momenti indimenticabili .... essi sono in vece qualcosa di più personale di difficile esternalizzazione .... ma da questi può partire tutto un certo discorso , un discorso atto ad una crescita culturale comune (questo certamente) ma soprattutto può far si che queste monete , in giro di sovente da molto più tempo di noi , troveranno in un certo lasso di tempo, in un periodo del loro passaggio, della loro storia, alcuni personaggi (noi) che le osserveranno e considereremo in maniera alla quale loro (le monete) non sono proprio abituate ^___^ .... saremo parte della loro storia per un certo punto , per un certo periodo ..... . Nella loro storia forse non lasceremo traccia tangibile (ciò è molto raro) ma, essendo convinto che non si tratti, che non stiamo trattando solo di oggetti freddi e metallici (sono un visionario periferico e di ciò spesso me ne vanto), una nostra impronta, una sorta di firma anche se impercettibile nel proseguo della storia di queste monete noi la lasceremo certamente (e loro le conserveranno gelosamente). Noi come loro siamo storia , oso dire , citare Cicerone consentitemi;“La storia è testimonianza del passato, luce di verità, vita della memoria, maestra di vita, annunciatrice dei tempi antichi.” ..... pensate che ci possano essere differenze ? La memoria è indivisibile, una memoria in particolare è indivisibile , quella saldata dalla passione. La memoria è sempre in certi versi documentabile... così come la storia e sue sfumature e ramificazioni. Tutte le passioni che si lasciano assaporare e digerire sono soltanto mediocri.... ma carissimi amici non è il nostro caso, noi invece la viviamo questa passione, facciamo la nostra storia insieme ad essa..... La nostra passione tinge dei propri colori tutto ciò che tocca osserva, studia e condivide............ lascio a voi carissimi intendere tornando al discorso di prima, al discorso della futura storia delle "nostre" monete. perdonatemi talora sono molto riflessivo ............. spesso un pò troppo, con evidente tendenza all'arrampicata sugli specchi. A tutti buona giornata e a rileggersi. cit.La passione fa le osservazioni più acute e ne trae le conclusioni più assurde. (Jean Paul) .... è ciò mi piace. Grazie di nuovo a tutti.
    4 punti
  5. Le luci calano, si pensa ad altre straordinarie e nuove avventure, arriverà a brevissimo un altro grandissimo evento, il 5 giugno con la Prof.ssa Lucia Travaini che ci onorerà della sua presenza per un incontro dal tema veramente importante. Evento che dalla lista dei partecipanti a oggi sembra attirare un pubblico diverso dalla precedente Ambrosiana, se così fosse, meglio, vuol dire che sappiamo attrarre più componenti diverse della nostra numismatica. Ma quando finisce un evento come questo che di fatto inizia ora con l’apertura al pubblico, ora inizia il momento delle analisi, delle statistiche, delle riflessioni, un evento secondo me va studiato dopo a 360 gradi per vedere tutto, con una analisi aziendalista come merita, su come e’ stato accolto, da chi si e da chi eventualmente no, il target, i consensi nei media, la comunicazione avuta dalle associazioni, dalla società e lo si potrà analizzare nel tempo dalle visite, dai ritiri dei cataloghi in Ambrosiana stessa, indubbiamente già da ora possiamo dire uno straordinario successo si profila all’orizzonte anche se con qualche nota curiosa che proviene dal nostro mondo Numismatico , certamente il Cordusio ne esce come un gruppo Associativo che riesce ad andare oltre alla città di provenienza ma a raccogliere adesioni e consensi in tutta la nostra penisola ed è proprio la penisola numismatica che e’ ora nelle nostre menti ...
    3 punti
  6. Mi è dispiaciuto non poter essere presente ma faccio davvero i complimenti a coloro i quali hanno reso possibile la Giornata e hanno donato alla nostra città una mostra numismatica permanente. Mi sembra ci sia poco da dire se non GRAZIE!
    2 punti
  7. @eracle62..ti ricordi la chiacchierata che ci siamo fatti sugli "spiccioli" di Ferdinando IV per il popolo napoletano ? ..... Oggi, tornato da lavoro, mi sono ricordato....e ne ho tirato fuori qualcuno......
    2 punti
  8. Buonasera a tutti, non ho ancora ricevuto il Magliocca, non l'ho potuto leggere e non mi posso esprimere. Ma avendo anche io nel mio piccolo, collaborato con Pietro, mettendo a disposizione le monete Napoletane della mia Collezione e quel poco di esperienza maturata in 24 anni di studio e ricerca sulle varianti delle stesse, considero quest'opera come il frutto della passione e dell'impegno di Pietro e dei tanti collezionisti che lo hanno aiutato a formarla. Grazie Pietro a nome di tutti noi.
    2 punti
  9. @rastan, scusami nemmeno conoscevo il tuo nick, anzi a dire il vero non pensavo nemmeno che fossi iscritto su questo forum. Lasciamo che la discussione, se si vuole, vada avanti tranquillamente con interventi ai quali posso dare anche delucidazioni dettasgliate in merito al mio lavoro....è a questo... che tengo molto. Mi raccomando.
    2 punti
  10. Siccome piovono follis ... ecco un altro. Galerio, RIC 37b di Londinium. In conservazione inferiore agli esemplari precedenti, il rovescio è migliorabile asportando una concrezione superficiale che sembra sia adesa a aquanto rimane dell'argentatura (a moneta in mano se ne intravvede parte). Le macchie più chiare sono probabilmente esiti di un parziale distacco della stessa. Esemplare segnalato dal Clooke-Toone come "R" (solo tre esemplari negli hoard di riferimento). Ciao Illyricum
    2 punti
  11. Di solito le medaglie uniface sono copie ottocentesche (vedere le quotazioni sul catalogo lamoneta) questa a mio parere è una copia del diritto di questa medaglia. Marcantonio Memmo (1612-1615) Medaglia 1612 Medaglia veneziana visita del neo eletto doge Memmo che governò Bologna al cardinale Maffeo Barberini, al dritto il doge Marco Antonio Memmo (1612-1615), al rovescio il cardinale Maffeo Barberini (Urbano VIII ) (1606-1623). Opus: Guillaume Duprè, Ø 91 mm Voltolina 862, Forrer I - 657. 210,00 g. RR Asta VL NUMMUS n. 6 lotto 737 del 11 / 6 / 17
    2 punti
  12. Che lo stato della conservazione determini anche il grado di rarità di una moneta, non c'è alcun dubbio. Questo vale anche per le cosiddette monete comuni, fino a un certo punto però. Terrei fuori per esempio le monete dal 900 in poi che se ne possono trovare ancora in fdc in notevole numero. Se prendiamo invece per esempio una moneta comunissima in rame del periodo borbonico o di periodi ancora più antichi, allora il discorso cambia. Trovare infatti una moneta che ha circolato per tanti anni in conservazione superiore allo splendido, diventa veramente difficile. Da qui la desunzione di rarità in base alla conservazione e io dico che ci stà tutto. La differenza più sostanziale poi, tra una moneta rara o rarissima che sia, in base alla sua conservazione, diventa essenzialmente il suo valore economico.
    2 punti
  13. Superba iniziativa ! Non ci sono abbastanza complimenti ... un sogno che diventa realtà
    2 punti
  14. Sono curiosità che possono essere considerate varianti... Si trattava di recuperare un conio ancora buono l'anno successivo o correggere un errore fatto in fase di preparazione del conio. Interessanti, ma solo per studio, perché la moneta era quella, non si trattava di una modifica dell'impronta, come dovrebbe essere una variante vera e propria.. ma una variante apportata al conio volutamente per svariati motivi.
    2 punti
  15. E poi arrivi prima e vedi arrivare ad uno ad uno tanti amici.. E poi arriva I'ora fatidica e si spalanca il portone.. E poi vedi che la gente non vede l'ora di entrare.. E poi mentre sali le scale, il cuore si spalanca d'emozione per le grandi opere che ti si stagliano d'innanzi.. E poi arrivi nella sala conferenze e non ti aspetti questo pienone.. E poi parla Mario e ti accorgi che ce l'abbiamo fatta... E poi i racconti si su susseguono e i relatori anche... E poi arriva la gratifica dall'amico e compagno di tante fatiche Mario.. E poi arrivano gli applausi... E poi ti accorgi che il pubblico freme per andare a vedere i tondelli.. E poi arrivi nella magica sala delle teche.. E poi esplode l'apoteosi... E poi gli occhi diventano lucidi e gli appassionati sono increduli ed estasiati.. E poi ci sono i confronti per quello che si ha avuto il privilegio di vedere.. E poi il clima diventa straordinariamente euforico.. E poi ci sono quelli che vorrebbero comprasi qualche tondello che lo ha attratto e incantato.. E poi appagati si esce dall'Ambrosiana, e si prende l'aperitivo nel nostro "ufficio volante"... E poi si scambiano le emozioni e si progetta nuove imprese.. E poi...e poi...e poi...Grazie Mario Limido, grazie ragazzi.... Viva la Numismatica....
    2 punti
  16. Eccoci con il riassunto. Io conto 20 adesioni per il momento: gigetto13 cippal dabbene eracle62 mfalier 417sonia Bassi22 Tm-NPz + 1 ciosky68 italpen Ross14 Roth37 + 1 Ottone Angelonidaniele Blaise Cembruno5500 piergi00 Fabio
    2 punti
  17. Queste.....riportate anche nel Manuale sono delle A rovesciate !!
    2 punti
  18. E' di oggi la notizia che per la prima volta dal 1943, il premio Nobel per la Letteratura non sarà assegnato. L'accademia di Svezia, dopo lo scandalo molestie sessuali e l'indagine per gravi irregolarità finanziarie, ha deciso di annullare la premiazione del 2018. La medaglia dei premi Nobel, una breve cronistoria riportata in alcuni articoli. Una medaglia, un diploma e una somma di denaro (8 milioni di corone, all'incirca 900 mila euro) è ciò che si porta a casa chi si aggiudica il premio Nobel. Ma com'è fatta l'ambita medaglia di Stoccolma? Le medaglie per i Nobel per la Chimica, Fisica, Letteratura e la Medicina sono tutte uguali tra loro, ma diverse da quelle per la Pace e per l'Economia. In comune hanno però le dimensioni - 66 millimetri di diametro - e il fatto che fino al 1980 sono state tutte realizzate in oro 23 carati, del peso di 200 grammi. Da allora, si è passati ad utilizzare oro 18 carati e un peso di 185 grammi per la medaglia di Economia e 175 grammi per tutte le altre. Le differenze stanno poi nell’essere state disegnate da artisti diversi: Erik Lindeberg, scultore svedese, per le medaglie di Chimica, Fisica, Medicina e Letteratura; Gustav Vigeland, scultore norvegese, per la medaglia alla Pace; Gunvor Lundqvist Svensson, scultore svedese, per l’Economia. Tutte, in differenti stili a seconda della mano dell’artista che le ha realizzate, raffigurano sulla parte anteriore il ritratto di Alfred Nobel e gli anni della sua nascita e della morte in latino – NAT-MDCCC XXXIII OB-MDCCC XCVI. Sul retro delle quattro medaglie disegnate da Lindeberg è poi inciso il nome del Nobel e la scritta: “Inventas vitam iuvat excoluisse per artes” (“Cerchiamo di migliorare la vita attraverso le arti”). I simboli raffigurati variano a seconda delle rispettive istituzioni di premiazione. Il retro della medaglia per la Pace raffigura un gruppo di tre uomini a voler rappresentare un legame fraterno, con la scritta “Pro pace et fraternitate gentium” (“Per la pace e la fratellanza degli uomini”). Inciso poi sul bordo della medaglia “Prix Nobel de la Paix”, il nome del Nobel e l’anno di premiazione. Sul retro della medaglia per l’Economia è raffigurata la stella polare, emblema dell’Accademia Reale delle Scienze. Anche in questo caso il nome del Nobel è inciso sul bordo della medaglia. Proprio questa scarsa visibilità del nome del “laureato” è stata la causa di uno scambio di medaglie nel 1975. Erano gli anni della guerra fredda quando il russo Leonid Kantorovich vinse il Nobel per l’Economia e l’americano Tjalling Koopmans quello per la Pace. Solo dopo quattro anni di sforzi diplomatici le medaglie scambiate tornarono nelle mani dei legittimi proprietari. Ogni vincitore ha la possibilità di richiedere fino a tre riproduzioni della medaglia per uso personale o per donazioni a musei o università. La medaglia è identica all’originale, ma realizzata in bronzo placcata in oro e non è vendibile al pubblico né alle istituzioni. Alcuni conii della medaglia. Alcune curiosità. Il problema è che non sempre questi importanti riconoscimenti finiscono incorniciati a una parete. Alcune volte si trovano a vivere storie decisamente più avventurose. Il caso più recente è quello del fisico novantaduenne Leon Lederman, che ha messo all’asta la sua medaglia venduta poi per 765 mila dollari il 28 maggio scorso. «È stata da qualche parte su uno scaffale per almeno vent’anni – ha detto Lederman – e ora venderla mi sembra la cosa più logica da fare». Più eclatante è il caso di James Watson che ha venduto all’asta la sua medaglia per farsi pubblicità e tornare alla ribalta, dopo essere stato allontanato dalla comunità scientifica in seguito alle sue dichiarazioni sul quoziente intellettivo degli africani. La medaglia è stata acquistata per quasi 5 milioni di dollari dal miliardario russo Alisher Usmanov, che l’ha poi restituita a Watson perchè riconoscente degli sforzi che lo scienziato ha fatto contro il cancro, malattia che ha causato la morte del padre di Usmanov. Ci sono invece Nobel che hanno ceduto la propria medaglia per scopi umanitari. È il caso di Luigi Pirandello, che nel 1935 la donò in occasione della raccolta d’«oro per la patria», e di Niels Bohr, che nel 1940 donò il ricavato a sostegno della resistenza finlandese. A volte, invece, a sbarazzarsi della medaglia sono gli eredi del premiato. Quella di Francis Crick, ad esempio, ha fruttato oltre 2 milioni di dollari alla nipote Kindra, che ne ha poi devoluto parte al centro biomedico intitolato allo zio. Solo 47 mila dollari è stato invece il valore attribuito alla medaglia del figlio di Niels Bohr, Aage, anch’egli fisico. Ma è andata ancora peggio agli eredi dello scrittore William Faulkner, che non ricevettero alcuna offerta. Sempre a proposito di eredi, è successo anche che la medaglia d’oro diventasse addirittura motivo di “guerra” giudiziaria tra loro. Quello che stupisce è che in questo caso si tratta di un Nobel per la pace, e non uno qualunque: nientemeno che Martin Luther King. Brian Schmidt è stato bloccato all’aereoporto di Fargo, Nord Dakota, per il contenuto “sospetto” della sua valigia: la medaglia in oro ricevuta a Stoccolma (Creative commons tramite Wikipedia) Altre volte ancora la medaglia “viaggia” tra Stati e continenti. Quella di Carlos Lamas, premiato per la pace nel 1936, ha letteralmente fatto perdere ogni traccia di sé dopo la morte del Nobel. È ricomparsa nel 1993 in un banco dei pegni del sud America ed è poi passata per le mani di diversi collezionisti, per essere battuta, infine, all’asta a Baltimora (USA), l’anno scorso, per 1,6 milioni di dollari. I Nobel Niels Borh e George de Hevesy sono i protagonisti della storia più avvincente: in tempo di guerra hanno dissolto in acqua regia le due medaglie in oro dei colleghi Max von Laue e James Franck Infine, c’è la storia, degna di un film d’azione, di altre due medaglie, quelle dei Nobel per la fisica Max von Laue e James Franck. Era il 1940, l’inizio della seconda guerra mondiale, e in Germania vigeva il divieto assoluto di far uscire oro dal Paese. I due fisici riuscirono lo stesso a mandare le loro medaglie al collega Niels Bohr in Danimarca per salvarle dalle razzie naziste. Quando però le truppe tedesche giunsero a Copenaghen, le due medaglie espatriate (e per di più appartenenti a un ebreo e a un oppositore al regime nazista) diventarono come due sentenze di morte. Bisognava farle sparire. Nasconderle era rischioso e distruggerle quasi impossibile vista la stabilità chimica dell’oro. Fu il genio del chimico George de Hevesy, che di lì a tre anni avrebbe ricevuto anch’egli un Nobel, a trovare la soluzione… quella chimica, adatta a “tramutare” in un pomeriggio i 23 carati di entrambe le medaglie in un liquido giallo pesca. Tre parti di acido idrocloridrico e una parte di acido nitrico, in altre parole acqua regia concentrata. È questo l’unico solvente in grado di allentare i legami chimici che tengono insieme in modo tanto stabile gli atomi d’oro. Il liquido color pesca fu quindi lasciato da Hevesy su uno scaffale in un’anonima boccetta da laboratorio. Là rimase indisturbata per oltre cinque anni, fino a quando, a guerra finita, Hevesy potè tornare e invertire la reazione chimica. L’oro ricavato fu inviato alla Nobel foundation di Stoccolma che ricostituì le medaglie e le restituì successivamente ai legittimi proprietari. Sperando di aver fatto cosa gradita. PB
    1 punto
  19. Avete notato quegli strani graffiti che a volte sono visibili su alcune monete greche? Assomigliano molto a lettere, sono sempre in bell'evidenza sulla moneta e sono stati incisi avendo cura di non rovinare la raffigurazione principale della moneta.... https://www.academia.edu/36640584/F._De_Luca_Numeri_iscritti_e_numeri_graffiti_sui_tetradrammi_di_Tolomeo_I_Sotere_in_Quaderno_di_Studi_Associazione_Culturale_Italia_Numismatica_XII_2017_pagg.5-20
    1 punto
  20. Occhio a queste monetine perchè nel Manuale troverete un bel pò di sorprese di catalogazione.... erano monete senza sigle al rovescio (3-4-6-9 cavalli) a differenza dei nominali più alti, dove le inserirono (12 cavalli e 3 tornesi). Ma se su questi due ultimi riusciamo a leggerle e capire la differenza (ad esempio tra una C e C ed una A e P), perchè evidente .... su questi piccolini come si poteva fare per distinguerle ? Magliocca capì dove c'era la differenza anche senza aver incise le sigle. Un passaggio di carica in zecca deve per forza di cose avere una differenza sul conio..... in pratica è una firma, anche senza le sigle.
    1 punto
  21. A Rocco, che non sarà al prossimo Verona l'ho dovuta spedire....ma a te @gennydbmoney, la consegnerò PERSONALMENTE a Verona...magari immortalando l'evento con una bella foto davanti allo "stand" della Neacoins .... dove sarò presente per coloro i quali, ancora, vorranno acquistarne una copia. La Numismatica, quella per passione ... è soprattutto questa: amicizia, scambio di idee, di sapere e cordialità tra di Noi. Vorrei sottolineare questo ASPETTO ...... perchè ( non per avere consensi ed ecc. ecc. ecc. dei mal pensanti) ma a Parma ne ho avuta moltissima, da persone veramente "squisite"..... che hanno davvero "nel cuore" il concetto della parola Numismatica e come deve essere trasmessa alle future generazioni........con queste Persone (con la P maiuscola) sono stato davvero benissimo. Con questo mio, chiamatelo anche "sfogo" personale..... (ma è così), mi sento con il pensiero e con il mio modo d'essere, molto vicino a queste persone. @dabbene, @eracle62, @Parpajola, Giamba72 ... ed ecc. ecc. ecc. in pratica un pò tutti questi qui. Le distanze non ci permettono di rapportarci a "pelle".... ma con e su questo forum, cercheremo di ovviare. A presto.
    1 punto
  22. 0,64 g. 16,27 mm Grazie mille per il tuo aiuto. Un cordiale saluto
    1 punto
  23. Segnalo l' uscita della nuova edizione del catalogo : IL MARENGO Alberto Varesi Editore 9a Edizione 2018-2019 70 pagine illustrate con prezzi e rarita'
    1 punto
  24. Voi più parlate ed io più fremo nell'avere tra le mani quest'opera che sarà molto probabilmente il punto di riferimento di collezionisti, studiosi, appassionati e,perché no, di commercianti e case d'aste... Non dico altro perché non ho ancora l'opera a disposizione ma conoscendo la passione dell'autore non dubito che sia un grande lavoro e che tutti gli amanti della zecca partenopea devono avere assolutamente nella propria biblioteca...
    1 punto
  25. Beh, meno male che non sei capace a fare belle foto!! Hai fatto invece delle foto davvero gradevoli e soprattutto (cosa veramente importante) esplicative, cosa che non riesce a alcuni che invece si credono fotografi professionali ma non si accorgono delle figuracce che la loro foto gli fa fare...
    1 punto
  26. Continuando nelle mie ricerche sull'emissione di Marcellinus, RRC 439/1, ho notato questo esemplare, che prima aveva un piccolo foro, alle ore 12,30, che poi è stato abilmente otturato, senza significative variazioni di peso: 1a) Crédit de la Bourse, 19.iv.1995, 1097 g. 3,86 1b) Aureo & Calicò 258, 20.iii.2014, 1081 g. 3,85 Invece questo altro esemplare mostra alcune differenze su un tratto del bordo, che appare essere stato poi come "smussato", alle ore 10 del diritto: 2a) Elsen 86, 10.xii.2005, 219 = Bankhaus Aufhauser 2, 21-22.x.1985, 183 g. 4,03 2b) G. Hirsch 328, 10.v.2017, 318 = G. Hirsch 323, 22.ix.2016, 2280 g. 4,01 Quindi dopo il 2005 la moneta appare essere stata restaurata, per abbellirla un poco. In fondo in questo caso non siamo di fronte a una situazione esagerata. Piuttosto mi sono trovato di fronte a una moneta che mi lascia molto perplesso. Apparterrebbe a una coppia di conii non attestata da nessun altro esemplare noto e non mostra alcun legame di conio con gli altri denari noti (finora ho trovato altri 14 conii D/ e 18 conii R/, che sono risultati essere collegati da numerosi incroci di conio). Lo stile appare diverso e non mi piace il fondo del tondello. Poi il segno di controllo del cambiavalute appare molto strano. Sospetto sia un falso, anche se non molto recente, a meno che l'apparente segno di controllo con sia invece una crepa dello strato di argento con affioramento della sottostante anima di bronzo.... Gradirei la vostra opinione se debbo depennarlo dal mio Corpus.... 3) Peus 386, 26.iv.2006, 600 = Lanz 42, 23.xi.1987, 390 g. 3,57
    1 punto
  27. Ciao a tutti, mi aggiungo anche io per il pranzo.
    1 punto
  28. Sarò a Verona da venerdì pomeriggio a domenica mattina... e al pranzo di sabato.
    1 punto
  29. La vera domanda da porsi è: "Ma perchè i Curatori hanno raccolto le biografie (e in genere i post) più interessanti nella slide bar verticale?" E perchè non utilizzare il buon lavoro di questo utente per colmare la lacuna conoscitiva anzichè andare su Wiki? Ciao Illyricum
    1 punto
  30. Se non ricordo male sino al periodo di Giuliano e Gioviano nei vari AE era ancora presente una minima quantita' di argento circa il 2% e con Valentiniano I scompare praticamente del tutto. saluti maumo
    1 punto
  31. Beh, Saarland sta scritto pure sulla moneta (non è altro che il nome tedesco della Saar, mentre in francese è denominato Sarre), il dubbio che si trattasse della medesima entità territoriale doveva pur venire... del Saarland Francia e Germania avevano deciso di creare uno stato indipendente, ma la popolazione preferì l'annessione alla Germania. Curiosità: per qualche anno la Saarland ebbe pure una nazionale di calcio propria, affiliata alla FIFA, che partecipò pure alle qualificazioni ai mondiali del 1954 venendo peraltro eliminata proprio dalla Germania Ovest. Detto questo, direi che numismaticamente parlando il Saarland andrebbe trattato, come fa il Krause, come uno stato a parte, quindi slegato dalla monetazione tedesca.
    1 punto
  32. Grazie, il Krause gli da l'assegnazione come di uno stato chiamandolo SAARLAND per questo non lo trovavo. E questa è la descrizione che ne da: La Saar, il decimo stato della Repubblica federale tedesca, si trova nel bacino della Saar, ricco di carbone, sul franco-tedesco frontiera e ha una superficie di 991 km². e una popolazione di 1,2 milioni. Capitale: Saarbrucken. È un importante centro di estrazione mineraria e industria pesante. Dal tardo XIV secolo fino alla caduta di Napoleone, la città di Saarbrucken era governata dai conti di Nassau Saarbrucken, ma il territorio circostante era soggetto al dominio politico e culturale della Francia. Alla fine del L'era napoleonica, il Saarland passò sotto il controllo della Prussia. Alla Francia furono assegnate le miniere di carbone della Saar dopo la prima guerra mondiale I, e il Saarland è stato reso un territorio autonomo del League of Nations, la sua futura appartenenza politica da determinare per referendum. Il plebiscito, 1935, ha scelto la reincorporazione in Germania. La Francia rioccupò il Saarland, 1945, stabilendo forti legami economici e assumendo l'obbligo della difesa e affari esteri. Dopo un'agitazione sostenuta dalla Germania occidentale, La Francia concordò nel 1955, con il ritorno della Saar in Germania entro gennaio 1957.
    1 punto
  33. Mi permetto di segnalare in merito anche questo sito, che spesso utilizzo per seguire le spedizioni tracciate negli scambi con collezionisti internazionali: https://www.17track.net/it
    1 punto
  34. giusto per essere precisi con gli utenti che seguono la discussione, purtroppo noto attribuzioni errate anche nelle aste, addirittura leggo Ferdinando I secondo periodo ......... ma se Ferdinando I muore nel 1494, il cavallo e ribattuto su Carlo VIII il cui breve regno [1495 ] è successivo alla morte di Ferdinando I come si fa a scrivere " secondo periodo " ???
    1 punto
  35. Ciao a tutti, la monetazione napoletana è piena di esemplari ribattuti. Riguardo le date, la ribattitura si ritrova, ad esempio, sulle piastre di Ferdinando II°. In epoca medievale, la ribattitura era piuttosto normale; i Normanni ribattevano su follari bizantini, gli Aragonesi su monete angioine e viceversa. Ecco un cavallo di Ferdinando I° D'Aragona ribattuto su di un cavallo di Chieti di Carlo VIII°. Saluti Eliodoro
    1 punto
  36. E poi ci sono le gratificazioni.. E poi ci sono le telefonate che non ti aspetti.. E poi ci sono i post che non pensavi.. E poi ci sono i perchè tanto successo... E poi ci sono i perchè alle assenze... E poi ci sono i perchè la gente cambia cosi in fretta.. E poi meno male che ci sono ancora quelli veri.. E poi ci sono i veri amici... E poi ci sono per fortuna ancora i tondelli.. E poi ci sono quelli che pensavi persi... E poi c'è sempre la passione quella che non ti lascia mai...
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  37. Non c'è assolutamente paragone con nessuna altra monetazione questo te lo posso garantire, in quanto cultore di più zecche.. La monetazione Napoletana, non ha eguali per varianti, errori, varietà, messaggi subliminali, ecc..ecc.. Per il discorso delle rarità caro Elio, è parecchio tempo che mi sgolo in tal senso, nell'affermar, che lo stato conservativo ne determini la stessa, e non solo per il periodo del vicereame.. Infatti i cataloghi non sempre tengono conto di questo aspetto che specie per questa monetazione, è fondamentale.. Inoltre ci sarebbero tanti altri fattori, e non solo quelli attribuibili alla tiratura del tondello, ma altre variabili che andrebbero analizzate per ogni nominale. Ma ci vorrebbe un tomo solo per raccontarvi..
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  38. Un pezzo storico, per un personaggio meritevole e incredibilmente umano, fuori dagli schemi, e con una sensibilità sbalorditiva.. Come tutti i più grandi artisti...
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  39. Ciao Jeronimo , come già anticipato da @ZuoloNomisma è un denaro di Siena la cui coniazione risale al 1180 (anno della concessione del diploma firmato dal cancelliere imperiale Cristiano di Magonza che le dava il diritto di battere moneta, diritto ufficializzato poi nel 1186 da Enrico VI) Sono monete abbastanza difficili da catalogare perché coniate per un lungo periodo, credo almeno 100 anni, che presentano un gran numero di varianti con lettere della legenda spesso stilizzate e talvolta incomprensibili, la legenda al dritto recita "SENA VETVS" (Siena antica) ricordando le gloriose ed antiche origini della città, mentre al verso è riportata la contrattura di un passo tratto dal libro dell'apocalisse. il Signore Dio disse: "Ego sum Alpha et omega, principium et finis....." per cui puoi leggere sulla tua moneta ALFA.ET. . Il tuo esemplare è di difficile lettura perché ha, oltre alle "S" tipicamente orizzontali, le lettere " T " fatte come una semplice "I" e la lettera "F" come una "C" squadrata. Monete molto affascinanti e misteriose, la tua in particolar modo. Spero di essere stato abbastanza chiaro e comprensibile, un saluto a te e a tutta la Spagna .
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  40. Ciao, qui trovi tutto classificazione e quotazioni, mi sembra di vedere che in alto e in basso ci siano gli attacchi per uno spillone. http://numismatica-italiana.lamoneta.it/moneta/W-ME495C/1
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  41. Ancora non riesco a capire perché alcune volte sono varianti e alcune volte curiosità .
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  42. DE GREGE EPICURI Questo però è Marcantonio Memmo, 1536-1615, doge dal 1612 alla morte. Bellissima medaglia veneziana, forse @417sonia ci può dire qualcosa.
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  43. In una feroce critica, che purtroppo mi trovo in parte a condividere, si parla di Venditti che dai primi anni '70 sino alla fine degli anni '80 ci ha regalato il meglio di se, emozioni, messaggi... negli ultimi 25/30 anni è solo "uno con il cappello che canta". ----------------------------------------
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  44. Grazie Gabriele da noi tutti, certo Lamoneta è stata partecipe e teatro anche lei di tutto questo, sia nella prima discussione del gennaio 2010, che in quella di questi giorni, in fondo anche di far partire una realtà associativa reale che avesse delle radici qua era stata anni fa oggetto di discussione attiva. Nel mio intervento che potrete risentire sul nostro canale youtube quellidelcordusio, Lamoneta è citata tra l'altro più volte... https://www.youtube.com/channel/UCqP7Vmgu7Afpiplbt3so2mQ
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  45. Numismatica Ars Classica > Auction 106 Auction date: 9 May 2018 Lot number: 1002 Price realized: To Be Posted Lot description: Severus Alexander, 222 – 235. Aureus 226, AV 6.69 g. IMP C M AVR SEV – ALEXAND AVG Laureate and draped bust r. Rev. P M TR P V – COS II P P Nymphaeum of Severus Alexander above building of which both sides are seen in perspective; in centre, three arches, the central arch containing two statues, the side arches one statue; on roof facing quadriga, to l. and r. three pieces of statuary; below, open space with figure; underneath, five arches alternately large and small; on either side of space, wing of building in three tiers, in each wing, top and centre tiers of two arches, each containing statue; each wing is surmounted by standing figure; semi-circular basin in front of building. C 298. BMC 323 note. RIC 58. Calicó 3109. Of the highest rarity, apparently only the third specimen known. An issue of tremendous importance and fascination featuring a superb portrait and the only surviving image of this spectacular monument, which is today almost completely destroyed. Virtually as struck and almost Fdc When the Emperor Elagabalus was killed by the Praetorian Guard at the behest of his grandmother in A.D. 222, he was succeeded by his popular 13-year-old cousin, Severus Alexander. The reign of Severus Alexander, strongly influenced by his powerful mother, Julia Mamaea, was generally prosperous for Rome and the Empire, but miscalculations with respect to the army ultimately brought it to a bad end. In a conscious attempt to distance Severus Alexander from the excesses of Elagabalus, the young emperor was surrounded with able advisors like the famous jurist Ulpian and the senatorial historian Cassius Dio. Such men assisted him in reorganizing the municipal administration of the capital and in legal reforms, many of which were aimed at improving public morals and reducing displays of excessive luxury. New laws enacted under Severus Alexander also did much to protect the property rights of soldiers and their ability to pass on their possessions to heirs of their own choosing. In A.D. 229-230, he also raised the purity of the silver denarius from 43% at the outset of his reign to 45% and then 50.5%. In A.D. 230, Ardashir, the first of the Sasanian monarchs, invaded Roman Mesopotamia and besieged Nisibis, prompting Severus Alexander to lead a campaign against the upstart Sasanian Empire. The emperor arrived in Syria in A.D. 231, where he first attempted to negotiate a return to the borders that had existed under the late Parthians. When the negotiations collapsed in the following year, Severus Alexander and Ardashir moved on to open war. Several inconclusive battles were fought and the emperor was successful in forcing the Sasanian Persians to withdraw from Mesopotamia, but he could do nothing to overthrow Ardashir or his dynasty. In A.D. 233 Severus Alexander returned to Rome where he celebrated a grand triumph as a latter-day Alexander the Great, the conqueror of Persia. However, even while this was going on new trouble was brewing in the North. The Germanic Alemanni overran and destroyed the Roman limes (frontier fortifications) near the Black Forest, threatening invasion deeper into Roman territory. The emperor marched to the Rhine frontier to halt their advance, but once there he tried to put an end to their onslaught through diplomacy and bribery. This soft approach rankled with the legionaries, who thought such negotiation to be dishonorable, and on March 19, A.D. 235, members of Legio II Parthica and Legio XXII Primigenia mutinied and killed both Severus Alexander and his mother at Mogontiacum (Mainz). The mutineers proclaimed Maximinus Thrax, a rough and ready prefect of Legio II Parthica, to be the new emperor. The murder of Severus Alexander was a watershed moment for the Roman Empire. It not only brought an end to the dynasty founded by Septimius Severus in A.D. 193, but marked the beginning of the Crisis of the Third Century and the destructive age of the Barracks Emperors. This stunning and exceedingly rare aureus of Severus Alexander advertises some of his improvement works in Rome as it shows on the reverse the features of the Nymphaeum divi Alexandri, one of the three nymphaea explicity listed by name (the others are Nymphaea Tria on the Aventine and the Nymphaea Iovis beneath the present-day Piazza S. Silvestro) of the fifteen assessed in the city of Rome, according to the catalogue of the regionses of the fourth century AD. It was constructed in A.D. 226 as the terminus of a new aqueduct-the Aqua Alexandrina-built on the Esquiline Hill as part of a project to enlarge the old Baths of Nero. The castellum (tower) of the Nymphaeum is still visible in the Piazza Vittorio Emmanuelle to this day (at the fork of the Labicana and Collatina streets) and is fed by the Aqua Iulia (the "Mostra"). Originally, as depicted on the coin the Nymphaeum took the form of a triple triumphal arch surmounted by an image of the emperor riding in a quadriga, although in A.D. 226 Severus Alexander had yet to win a notable military victory or celebrate a triumph. Victories flank the main building while statues stand within the arches and in smaller arches below. The water from the fountain gathered in the pool enclosure at the base. The same Nymphaeum types also appeared on contemporary denarii, sestertii, and asses. Divergent details on some asses led to scholarly debate about whether some examples depicted the Nymphaeum and others the Baths until it was discovered that the "Baths" issues were really Nymphaeum asses with tooled modifications. Severus Alexander's achievements in civil engineering are summarised in the "Life of Alexander Severo" (Chap. 25) contained in the Historia Augusta, as follows: "He rebuilt the edificies raised by his predecessors and saw to the erecting of many others, including the Thermea named after him, sited next to the old Thermae of Nero and fed by the aqueduct now called Alexandrine". ILLUSTRAZIONE: IL NINFEO DI ALESSANDRO SEVERO A ROMA, COM'ERA E QUELLO CHE RIMANE.
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  46. Una bellissima e motivata disamina quella che viene da @Dave95, un giovane appassionato che in fondo rappresenta un po’ tutti quelli che ne fruiranno da ora, i nuovi appassionati, i giovani, le future generazioni in fondo questo Service e’ soprattutto stato fatto anche per voi, complimenti ancora Davide !
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  47. Posto 3 "chicche " di pezzi estremamente rari esposti nelle teche dell'ambrosiana da ieri. Che probabilmente faranno venire la pelle d'oca ai collezionisti milanesi che , come me , si emozioneranno per vedere monete viste so in disegni..o quasi
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  48. Ringrazio pubblicamente l'amico Claudio per essersi preso cura nella mia moneta ottendendo un risultato che non mi sarei mai aspettato. Grazie al suo lavoro certosino l'aspetto adesso è gradevole, e per il mio standard (colleziono monete in conservazione medio-bassa) è notevole. A seguito di questo intervento non penserò più di cambiarla/sostituirla come era la mia intenzione iniziale, convinzione nata vedendola con tutte quelle concrezioni diffuse e durissime su cui non ho avuto la meglio. Ora riposerà nella sua casella accanto a questa di un annetto più vecchia
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  49. Questi sono i miei autentici quattro 1 cent falsi. Vedi che c'è una bella differenza!! Saluti
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