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Elenco dei contenuti che hanno ricevuto i maggiori apprezzamenti il 05/20/18 in Risposte

  1. DE GREGE EPICURI Personalmente, ritengo che buona parte di queste notizie (tratte per lo più dalla Historia Augusta, e in parte da Lattanzio, in particolare quelle su Licinio) siano difficilissime da confermare. Molti eventi del mondo antico sono di riscontro problematico: in genere ci si basa sulla concordanza maggiore o minore delle diverse fonti, e sulla attendibilità di alcuni storici (considerati più "seri") rispetto a quelli che sembrano divertirsi a narrare vicende romanzate, patetiche e orripilanti. Detto questo, sicuramente, da Augusto in poi, durante il periodo imperiale quasi nessuno ha avuto scrupoli nell'eliminare i possibili concorrenti.
    5 punti
  2. Ho trovato una moneta… … Quanto vale? Iniziamo col dire che le monete del Regno d'Italia sono fuori corso da oramai più di 70 anni e quindi se le hai trovate in casa sarà fondamentalmente per due motivi: Qualcuno le ha collezionate (e quindi probabilmente saranno ben catalogate e conservate in album, vassoi o simili e forse ci saranno in giro per casa anche libri di argomento numismatico, cataloghi d'asta, eventuali fatture di acquisto, etc etc.) Qualcuno le ha accumulate senza particolare criterio e le ha poi abbandonate in soffitta, in cantina, in cassetti, in armadi etc etc... Due consigli preliminari: 1. NON PROVARE MAI A PULIRE, IN NESSUNA MANIERA E PER NESSUN MOTIVO UNA MONETA! Invece di migliorarla l'unico sicuro risultato che otterrai sarà quello di rovinarla irrimediabilmente azzerando anche quel minimo valore eventualmente posseduto. 2. CONSULTA UNO DEI SEGUENTI CATALOGHI SULLA MONETAZIONE ITALIANA: - GIGANTE F. - Catalogo Nazionale delle Monete Italiane dal '700 all'Euro - Gigante Editore - MONTENEGRO E. - Manuale del Collezionista di Monete Italiane - Montenegro Editore Sono facilmente reperibili online o in qualsiasi libreria ad un prezzo di circa 20€ e consultandoli potrai almeno farti un'idea generale di quello che hai in mano. ATTENZIONE! Questi cataloghi oltre a varie informazioni, tra cui la RARITA' delle varie MONETE, riportano anche la loro quotazione in base allo "STATO DI CONSERVAZIONE". Sappi però che questo concetto in numismatica si basa su precisi criteri la cui padronanza si acquisisce solo con molta pratica ed esperienza pertanto quella che ad un occhio non allenato potrebbe sembrare una moneta in ottime condizioni e "che vale tanto perché così ho letto nel catalogo" nella realtà dei fatti si rivela (quasi sempre) una moneta in condizioni scarse e di valore pari a zero. A questo punto: Se ti trovi di fronte ad una collezione strutturata ti consigliamo di non improvvisarti esperto e di rivolgerti direttamente ad un professionista del settore che potrà darti un parere generale sul materiale in tuo possesso ed eventualmente, su tua richiesta e al costo delle tariffe di categoria, procedere a valutazioni e operazioni più approfondite. Se ti trovi di fronte ad un accumulo di monete varie dimenticate in scatole e sacchetti puoi anche divertirti nel fai da te e questo per il semplice motivo che le monete del Regno d'Italia ritrovate fortuitamente in casa nel 99% dei casi non valgono nulla in quanto: o di annate comunissime prodotte in milioni di esemplari, o in pessime condizioni (a causa di lunga circolazione, colpi, graffi, ruggine, tentativi di pulizia, incrostazioni, pesanti patine formatesi in luoghi umidi o inadatti,etc etc) o, ancora peggio, sia in pessime condizioni che di annate comunissime Tuttavia questi accumuli di monete conservano comunque un minimo valore e solitamente vengono trattati all'ingrosso per 10/20 euro al kg per poi essere rivenduti per pochi spiccioli nelle ciotole dei mercatini. Chiaramente discorso a parte per le monete d'argento per cui, anche se in pessime condizioni, il valore è almeno quello del metallo prezioso contenuto. (E comunque nettamente superiore al valore del monetame vario in metallo non prezioso.) Tieni comunque presente che nella monetazione del Regno di Italia esistono MOLTISSIME MONETE OGGETTO DI INTENSIVA FALSIFICAZIONE (e quasi sempre quelle di maggiore valore) quindi anche quelle collezioni che all'occhio di un profano potrebbero sembrare composte da grandi e belle monete di sicuro valore (sempre perché "così ho letto nel catalogo") potrebbero poi rivelarsi all'analisi di un esperto come una semplice raccolta di "falsi da bancarella" e non cambia nulla che "queste monete girano in casa da 30/40 anni" perchè i falsi non sono sicuramente un fenomeno solo di questi giorni. Ma come si riconosce una moneta falsa? Premesso che, come per "lo stato di conservazione", anche per distinguere la falsità o meno di una moneta occorre un occhio allenato e preparato, sappi che gli esemplari autentici delle monete riportate nell’elenco sottostante (che riporta i più comuni e diffusi "falsi da bancarella") sono tutti in metallo prezioso (ARGENTO o ORO), quindi almeno all’apparenza dovrebbero avere un colore assimilabile a questi metalli. La prima e semplice prova che puoi fare da solo è poi misurarne il diametro e il peso. Quest’ultimo in particolare deve essere il più accurato possibile e se non hai un bilancino al decimo o, meglio, al centesimo di grammo, puoi rivolgerti a qualcuno per fartela pesare (un orafo ad esempio) e, poiché quasi sempre vengono utilizzati metalli poveri, QUASI SEMPRE il PESO DEI FALSI è MINORE rispetto agli originali. Esistono poi tutta una serie di altri indicatori di falsità che possono essere valutati di volta in volta quali ad esempio il bordo, il contorno, i rilievi ma preferiamo non dilungarci perché ad un occhio non esperto anche una moneta palesemente falsa potrebbe sembrare identica all'originale. Infine puoi anche chiedere un parere qui sul forum accompagnando la tua richiesta di aiuto con: - Fotografie chiare e a fuoco, preferibilmente in alta risoluzione, sia delle due facce della moneta che del contorno. - Indicazione della misura del diametro e del peso. Ribadiamo che, come scritto poco sopra, quest’ultimo deve essere il più accurato possibile, almeno al decimo di grammo. Elenco delle principali monete falsificate (ATTENZIONE! L'elenco non è esaustivo) Clicca sul link per visionare la relativa pagina del catalogo online 5 L. (Lire) 1859 - Vittorio Emanuele II Re Eletto 5 Lire Italiane FIRENZE Marzo 1861 - Vittorio Emanuele II 5 L. (Lire) - Vittorio Emanuele II, principalmente con le seguenti date: - 1861 con Marchio di zecca Torino [T] - 1862 con Marchio di zecca Torino [T] e Napoli [N] - 1864 con Marchio di zecca Napoli [N] - 1865 con Marchio di zecca Napoli [N] e Torino [T] - 1866 con Marchio di zecca Napoli [N] - 1872 e 1873 con Marchio di zecca Roma [R] 100 L. (Lire) 1874 e 1878 - Vittorio Emanuele II 5 L. (Lire) 1878 - Umberto I 20 L. (Lire) 1882 - Umberto 5 L. (Lire) Tallero 1891 e 1896 - Colonia Eritrea - Umberto I 5 L. (Lire) 1901 - Vittorio Emanuele III 5 L. (Lire) 1861 1911 - Vittorio Emanuele III 5 L. (Lire) 1914 - Vittorio Emanuele III 20 L. (Lire) 1927 e 1928 - Vittorio Emanuele III 20 L. (Lire) 1928 "Meglio vivere un giorno da leone che cento anni da pecora" - Vittorio Emanuele III Di questa moneta esistono diverse varianti "di fantasia"; per maggiori informazioni vedi questa discussione 20 L. (Lire) 1936 - Vittorio Emanuele III REGNUM ITALICUM 1918 N.B. Di ogni moneta è presente un collegamento al nostro CATALOGO ONLINE DI NUMISMATICA ITALIANA e cliccandoci sopra verrai portato automaticamente alla scheda analitica della moneta in questione dove potrai trovare varie informazioni che la riguardano. Leggi anche la discussione relativa alle monete di fantasia del 20 Lire 1928 Articolo ideato e realizzato in collaborazione con @ilnumismatico
    5 punti
  3. Non vorrei demoralizzare l'amico @Geronimo80 ma la numismatica, come tutti gli hobby, è una passione e, io parlo per me, non tiene conto di cosa spendo oggi e se un domani si rivaluterà e di quanto. La passione è passione. Faccio un esempio: se costruisco un veliero, non lo faccio con l'idea se quando andrò a venderlo ci guadagnerò, lo faccio e basta. E' pur vero che la numismatica ha un costo e tutti vorremmo alla fine (se non noi direttamente ma chi verrà dopo) recuperare il costo sostenuto. La numismatica è si raccogliere monete ma in primis è studio, conoscenza, informarsi..... la numismatica ti crea un bagaglio culturale che non ha prezzo a differenza delle monete. Sicuramente le monete acquistate da commerciante e rivendute a commerciante non porteranno mai nel tuo portafoglio la somma spesa. per questo bisogna fare acquisti occulati. Chi crede che collezionare monete possa dare la classica rendita per la pensione, si sbaglia. Ci saranno sicuramente monete, all'interno di qualsiasi collezione, che avranno tra un tot di anni un surplus, ma la maggioranza forse non recupererà la spesa fatta. Questo non vuol dire "A cosa serve collezionare", collezionare qualcosa ce l'hai dentro, emozionarsi davanti ad un sesterzio romano o ad un fiorino o ad una lira di V.E.III, è insito in tanti di noi. E' quella la molla che ti spinge a portare aventi una collezione e a spendere, a volte, cifre importanti. La mia collezione un domani varrà quanto ho speso? I miei figli avranno, se nessuno la prosegue, un gruzzolo da spartirsi? Me lo auguro, ma è una cosa che adesso, onestamente, non mi interessa. La collezione è nata con me, è cresciuta con me, morirà con me? Boh. Ai posteri l'ardua sentenza.
    3 punti
  4. Apriamo questa interessante discussione per domandare a collezionisti e numismatici ....."Ma quante sono le serie di prova ufficiali esistenti della serie imperiale millesimata 1936..e soprattutto...chi sono stati all'epoca i fortunelli beneficiari???" Chi lo sa? Io lo so ma non lo dico...e forse lo sa anche qualcun altro...mica è un segreto...o meglio...forse lo era..ma i soliti "cercatori" (onore al grande BIZERBA in questo caso), hanno trovato uno studio davvero interessante sull'argomento....uno studio pubblico...che getta un bel po' di luce sulle ombre e i misteri della monetazione di prova... Pronti???? Via...aperta la discussione
    2 punti
  5. Ciao io ci sono da venerdì a domenica e aggiungi due posti a tavola grazie Silvio
    2 punti
  6. ...ma il simbolo della mascella di cinghiale ricorre anche altrove e qui pare che il riferimento alla mandibola quale simbolo della lega etolica non c'entri... KINGS of ILLYRIA. Monounios. Circa 305/0-280/75 BC. AR Stater (20mm, 10.70 g, 1h). Cow standing right, looking back at suckling calf standing left below; above, jawbone of boar right / Double stellate pattern divided by line, all in double linear square border; BAΣIΛEΩΣ MONOYNIOY at sides; all within linear circle border. Gjongecaj emission 5, 204–5 (same dies); Paškvan –; Maier –; Meadows, CH (forthcoming) 230 (this coin); SNG Copenhagen –; BMC 3. Good VF, a couple small die breaks. Extremely rare emission 5 stater. Monounios, an Illyrian king in the late 4th – early 3rd centuries BC, was the first Illyrian king to issue coins in his own name. The Illyrians consisted of a number of tribes whose habitation extended from the coast to the mountainous inland area bordering on Paeonia. These tribes were not politically unified, but it seems that they were connected by a common culture and language, and were governed by hereditary kings and queens. Little of their language is known, and it was extinct by the 5th century AD, but enough fragments are attested to classify it as Indo-European. Although little is known of Monounios’ reign, his issue of coinage took place only after he had extended his influence to Dyrrhachion, and the coinage may have been connected with his intervention in Macedonian affairs. In 280 or 279, it is reported that Monounios unsuccessfully aided Ptolemy I Epigone, son of Lysimachos, against Ptolemy Keraunos. A bronze helmet has been found in Lake Ohrid, on the border between modern-day Macedon and Albania, with the Greek inscription ‘Of King Monounios’, apparently confirming the presence of his army in this conflict of Macedonian succession. Pompeius Trogus (24,4) describes a “Dardanian prince” who offered Ptolemy Keraunos help against the invading Celts in 279. It seems likely that this prince was Monounios, and either Monounios had Dardanian heritage (references to which are not preserved elsewhere), or the distinction between Illyrian and Dardanian was unclear to the author. The circumstances under which Monounios came to control the mint at Dyrrhachion are unknown. Around that time, Dyrrhachion issued an Alexander-type tetradrachm (Paškvan 1a = Price 661) which is obverse die linked to an issue struck in Monounios' name (Paškvan 1 = Price pl. CLVIII, H). It is likely that these issues were the first coinage he struck, and it was probably a very small issue--only one example of each are known today. In any case, Monounios was apparently content to adopt the familiar cow / stellate design of Dyrrhachion for the bulk of his coinage, of which there are various issues. The first issue (Gjongecaj identifies five) is linked to Monounios solely by his monogram that appears above the cow on the obverse, while the reverse is unchanged from the standard type with club and ethnic. This subtle introduction of his name in the form of a monogram may well indicate that he did not gain control of Dyrrhachion by force, and we can imagine that he may even have been invited in by at least one faction within the city. However, he was soon bold enough to replace the monogram with his name and title. The second emission features the jaw bone of a boar above the cow on the obverse, the legend ΒΑCIΛEΩC MONOYNIOY on two sides of the rectangle, with ΔYPPA and the club on the remaining sides. The third emission adds a ground line to the obverse, while the reverse reads ΒΑCIΛEΩC MONOYNIOY on two sides, ΔY above and P below, with the club completely eliminated. Sometimes in this issue there is a control mark in the obverse exergue, such as a bird. For the fourth emission, the obverse remains the same as on the third emission, but on the reverse the city’s abbreviation has been replaced with a club and a spearhead. On the fifth and final emission, the obverse remains the same, but the reverse legend features only Monounios’ name and title, omitting both the city’s name and the control marks of the club and the spearhead. The succession of issues, as Monounios’ name increases in prominence and the city name is ultimately removed, suggests a gradual increase in Monounios’ authority and an awareness that he could use the coinage to reflect his rising power. The significance of the boar’s jaw on the obverses of Gjongecaj's emissions 2-5 is a mystery. Jördens and Becht-Jördens have pointed out that the boar’s jaw went on to become the symbol of the Aitolian League on their coinage, suggesting a connection with the Caledonian Boar that, according to legend, inhabited Aitolia before being killed by a group of Greek heroes. However, this does not explain the connection with Monounios, since Illyria is not near Aitolia, nor is it near Arkadia, the home of that other famous beast, the Erymanthian Boar. There also seems to be no link between the Greek words for either ‘boar’ or ‘jaw’ and the names of any Illyrian tribe or member of the royal family, nor was any Illyrian hero present at the hunt for the Caledonian boar. The pecularities of Monounios’s coinage have led to speculation about the circumstances in which an Illyrian king would issue coins at a Greek city, adopting the city’s designs but placing his own name and title on the coins. Otto Mørkholm and Ulrike Peter suggest that Dyrrhachion could simply have loaned Monounios its minting facilities for a set period of time, possibly for an emergency issue. However, the multiple issues by Monounios and the fact that Monounios’ successor Mytilios also issued coins from Dyrrhachion suggest a more permanent link, possibly in the form of conquest or at least some form of political control. The cow / stellate pattern coins of Monounios have rarely appeared in the market. CoinArchives includes only two specimens sold in all the recorded auctions through 2011. In the catalogs of major public collections, there are three in the BM (BMC 1-3), three in Tübingen (SNG 1341 and 1508-9), two in Munich (SNG 468-9), two in Copenhagen (SNG 425 and 528), one in the Fitzwilliam (McClean 5075), one in Brussels (Hirsch 1174), and one in Venice (von Schlosser p. 66, 1). In addition to these published pieces, Maier also records four in Berlin, two in Paris (one of which may be Mionnet II 164), and one in Vienna. In the major private collections, there is one each in Jameson (no. 1112), Lockett (SNG 1642 = Pozzi 2943), and Weber (no. 2978).
    2 punti
  7. Ciao a tutti, vi ho fatto attendere eh? (per non dire che mi ero completamente dimenticato dell'ultima banconota... ) Mi scuso e procedo subito alla descrizione dell'ultima banconota della serie Capranesi emessa nel primo periodo Repubblicano. La diecimila lire venne emessa in due emissioni leggermente differenti, distinguibili per il colore differente: più giallo il primo, mentre il secondo ha una tonalità più arancio/rossiccia (dipende se siete più o meno daltonici di me al riguardo ) Il primo tipo venne emesso nel 1948, e questo che posto è proprio l'esemplare che riporta il decreto di quell'anno. L'ho già postato altre volte (l'amico @nikita_ ormai sarà stufo di vederlo... ma confido che avrà qualche chicca storica e/o numismatica al riguardo) ma per amore e completezza della discussione lo ripropongo. Chiedo anche un vostro contributo a chiunque abbia notizie e/o riferimenti di passaggi in aste pubbliche di esemplari in più alta conservazione di questo: Sono sempre curioso di capire quanto effettivamente sia raro in alta conservazione (diciamo dallo Spl [vero] in poi) Una curiosità cinematografica riguardo questo biglietto posso inserirla già subito: E' questa la banconota protagonista del celebre film con Totò e Peppino "la banda degli onesti" (uscito nel 1956, quindi in piena emissione del "giallino" primo tipo).
    2 punti
  8. Ciao, buondì a te! La tua domanda è molto vasta, complessa e personale (cioè direttamente collegata al gusto alla sensibilità ed alle preferenze personali di ciascun collezionista) che una risposta certa è definitiva non la troverai mai, atteso che quella certa e definitiva sarà solo ed esclusivamente quella che incontrerà poi il tuo personale gusto estetico ed interesse storico-numismatico. Ciò premesso, posso darti quello che è un mio personalissimo parere. il 1800 è un periodo davvero complesso, per tutte le vicissitudini e le conseguenze che l’astro napoleonico portò con se, e che neppure il congresso viennese riuscì a sradicare. Questo può dare al collezionista che si sta interessando di questo secolo, diverse possibilità collezionistiche, ad esempio: -raccogliere le monete battute nel periodo rivoluzionario, collocato immediatamente prima o subito dopo il 1800, e qui ad esempio potrai viaggiare attraverso i simboli, le legende e gli stili monetali delle varie repubbliche italiane che vennero istituite, facendosi promotori degli ideali della rivoluzione francese, che nel corso di questa discussione sono state accennate. Queste sono: Repubblica Subalpina 1800-01 e Repubblica Piemontese 1798-99 (Torino), Repubblica Ligure 1798-05 (Genova), Repubblica Cisalpina 1800-02 (Milano), Municipalità provvisoria di Venezia 1797 (Venezia), Governo popolare di Bologna 1796-97(Bologna), Repubblica Romana 1798-99 (Roma, Perugia ed altre zecche minori), Repubblica Napoletana 1799 (Napoli) -puoi integrare la collezione sopra menzionata anche con le emissione degli Stati Sovrani, come ad esempio quell Borbonico e Austriaco. -concentrarti sulle emissioni napoleoniche (che comprendono diverse zecche, contraddistinti da vari simboli di zecca) e collaterali a queste, con Stati satelliti retti da suoi parenti (ad esempio il regno delle due Sicilie sotto Giuseppe e Gioacchino, Lucca e Piombino sotto la sorella Elisa, o Parma, dopo il congresso di Vienna, assegnato alla moglie Maria Luigia) -oppure potresti concentrarti sul periodo post napoleonico, e sui moti rivoluzionari dal ‘21 in poi, con nuove repubbliche rivoluzionarie (come Venezia e Milano nel ‘48) o quello che più ti piace e ti attrae secondo la tua personale chiave di lettura storico-artistico-numismatico. un cordiale saluto, Fab
    2 punti
  9. caro mfalier, quest'anno mi sono liberato da impegni e se c'e ancora posto mi aggiungerei al pranzo. Un saluto
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  10. Per chi vuole partire invece insieme dalla Fiera direi di vedersi dalle 12,20 alle 12,30 allo Stand 254 fila G di R- R, Riccardo Rossi, poi verso le 12,30 ci dirigiamo insieme verso la Grotta Azzurra
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  11. Più volte, nel corso di varie discussioni in questo forum, avevo accennato a una prossima pubblicazione dell'atteso Corpus di Ulla Westermark sulla monetazione di Akragas, dal 520 al 406 a.C. (manca quindi ancora un Corpus per il IV e III secolo a.C.). Adesso è finalmente disponibile da quest'anno. C'è la possibilità di visionare anche online questa grandiosa opera, in due volumi in inglese (il primo di testo e foto, il secondo di catalogo) sui seguenti links: http://urn.kb.se/resolve?urn=urn:nbn:se:uu:diva-345876 http://uu.diva-portal.org/smash/record.jsf?pid=diva2%3A1189867&dswid=3347 http://uu.diva-portal.org/smash/record.jsf?pid=diva2%3A1190038&dswid=1039 Mi ha piacevolmente sorpreso questa disponibilità a consultare l'opera online. Evidentemente la scuola svedese è sufficientemente evoluta per permettere tale consultazione, anche se le copie cartacee sono sicuramente più gradevoli....
    1 punto
  12. Vorrei condividere il nuovo arrivo in collezione. Si tratta di un soldo del II tipo di Carlo Emanuele I del 1585 sigle MG per Michele Grobert coniato nella zecca di Chambery. Moneta non rara, ma non facile da trovare in buona conservazione, quindi sono contento di inserirlo fra le mie monete e aggiungere la foto a catalogo in cui mancava ancora. https://numismatica-italiana.lamoneta.it/moneta/W-CE1/26 Spero che vi sia gradita, come fa piacere a me il fatto di poter ammirare le vostre monete!
    1 punto
  13. Infatti la parte del leone lo fa il pranzo invernale. Io purtroppo presente solo al mattino per ritirare Gazzettino e speciale da @dabbene e per il consueto giro turistico?
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  14. Non hai di che scusarti. Hai detto la tua e io ho replicato sulla base delle mie conoscenze storiche e mitologiche, anche per un eventuale approfondimento che le possa confermare o mettere in discussione.
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  15. DE GREGE EPICURI In parte puoi avere ragione, ma credo che in molti casi, su questa strada, si possa approdare solo alle caratteristiche psicologiche (o psicopatologiche) degli autori, senza aggiungere molto alla conoscenza storica. Hai fatto gli esempi di Fede e di Travaglio, che (per carità, senza entrare nel merito!) confermano queste mie perplessità. Naturalmente, la psicopatologia è interessantissima!
    1 punto
  16. Grazie Silvio di averci presentato questa bella moneta
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  17. Ciao, ti riferisci ai 120 grana in generale o a quelli coniati sotto Ferdinando II? Comunque gli esemplari in rame sono falsi dell'epoca realizzati da diverse tipologie di falsari salvo qualche rarissimo esemplare di prova apparso sul mercato... Le macchie verdi o nere su questa tipologia di monete non vuol dire per forza che sono in rame ma si manifestano durante il naturale processo di ossidazione dato da una non corretta conservazione delle stesse...
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  18. Scusa se mi permetto Prtgzn ma non mi pare un MB anche se ha dei colpi al D/ uno sul viso e uno nel campo la moneta non ha graffi deterpunti ed è ancora tutta leggibile ed i rilirvi sono più di 3/4 visibili.Il fatto che sia stata pulita non incide sulla conservazione ma solamente (nel caso) nel prezzo,comunque quasi tutte le monete con 100 anni di vita formano una patina e se non c'è vuol dire che sono state pulite magari l'importante è che sia stato fatto in un modo non invasivo senza lasciare traccia sul tondello. Per me al BB ci arriva , al limite qBB/BB.
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  19. è un grande amico oltre ad essere una ottima persona,e poi con lui posso sfoggiare il mio dialetto che altrimenti rischierebbe di arrugginire...?
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  20. Aggiorno l'elenco, adesso siamo 35. E' il secondo miglior pranzo primaverile di sempre. Il record di 54 dell'anno scorso resta imbattuto, ma ci difendiamo bene lo stesso. gigetto13 cippal dabbene +1 eracle62 mfalier 417sonia Bassi22 Tm-NPz + 1 ciosky68 italpen Ross14 Roth37 + 1 Ottone Angelonidaniele Blaise Cembruno5500 piergi00 Fabio El Chupacabra Aleale Cinna74 PAPERONEdePAPERONI. Rex Neap + 1 PriamoB Zenzero + 2 gianvia dave95 mazzarello silvio + 1
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  21. Salve I tesori del titolo sono descritti in una serie di 25 monete da 20 dollari in argento .925 FS emessa nel 1985 sotto l’autorità del Governo delle Isole Vergini Britanniche dalla Franklin Mint. P.S. Data l’aria che tira, ho integrato la firma dei miei post.
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  22. Ciao riprendo questo post per segnalarvi se vi fosse sfuggita nella sezione di competenza una mostra che abbiamo appena aperto. Silvio
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  23. contorno troppo sottile, per me falsa
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  24. Confermo. La parola follaro deriva dalla parola latina follis, che in significava sacchetto, ma che in latino volgare era diventata "follaro", vedi napoletano folariello-follariello che significa sacco o guscio. La parola nel tardo impero romano era passata a significare anche sacchetto di monete, e in seguito la moneta da 40 nummi, poi divenuta la base del sistema monetario bizantino.
    1 punto
  25. Precisamente, cosa vuoi sapere? Se è fdc? Se erano troppi i due milioni e passa spesi nel 1985? Se sono troppo pochi i 1500 euro (cifra desunta da cosa?) che varrebbe oggi? O semplicemente vuoi sapere se le monete romane siano un bene rifugio? Perché, nell'ultimo caso, e già ti è stata data una risposta, le monete romane non hanno un valore intrinseco superiore a quello del metallo di cui son fatte. Quindi no, non possono essere considerate, in maniera rigorosa, come un bene rifugio. Ciò non toglie che, in alcuni casi, riescano a mantenere o addirittura ad aumentare di valore. Ma il discorso, come hanno già detto, è articolato e non lo si può riassumere in quattro righe. Ad ogni modo, per il poco che vale la mia opinione, penso che la situazione non sia tragica come l'hai descritta tu, se si colleziona cum grano salis.
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  26. La presenza della mascella di cinghiale su questo tetradramma di tipo alessandrino ne ha suggerito l'attribuzione alla Lega etolica.... Coins of the Greeks Aitolia Aitolian League. Tetradrachm (Silver, 17.02 g 11), Circa 239. Head of youthful Herakles to right, wearing lionskin headdress. Rev. ALEXANDROU Zeus, holding eagle in his right hand and scepter with his left, seated left on throne; to left, below his right hand, boar’s jaw bone to right; to left and below throne, monogram. Price - . Cf. D. Tsangari, Corpus des Monnaies d’or, d’argent et de bronze de la Confédération Ætolienne (Athens, 2007), Third Series, Issue 16, 460-461 and Issue 17, 462-463, all struck from the same obverse die, D 1, but with an Aetolian League reverse. A. Walker, “Silvia Hurter: Some Memories and a New Coin from Aetolia,” SNR 88 (2009), pp. 15-22, fig. 1 ( this coin ). Unique. A spectacular piece of great numismatic interest, beautifully centered and of very fine Hellenistic style. Extremely fine. From the Collection Z, Switzerland, ex Lanz 146, 25 May 2009, 114 (misidentified). This coin is a numismatic discovery of great importance. The unusual symbol, the jawbone of a boar, strongly suggested that it had been minted in Aetolia, but it was its superb and highly individual obverse style that allowed it to be more securely identified. Upon comparing it to the wellknown tetradrachms struck by the Aetolian League (obverse: head of Herakles in a lionskin headdress; reverse: seated figure of Aetolia) a rather astonishing discovery was made: this obverse die was not only used for the first League tetradrachms (obverse D 1), but it was then recut (D 2) and continued in use for the immediately following issues! This means that the Aetolians must have decided to produce tetradrachms, probably for military payments in the run up to the war against Macedon, initially of the familiar Alexander type. They then almost immediately decided to change the design for a more patriotic version of their own, especially since using a Macedonian coin type to finance a war against Macedon probably felt most peculiar.
    1 punto
  27. chi guadagna sempre e' il banco cioè la case d'asta, ebay, sixbid insomma chi fornisce la piattaforma
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  28. Ciao se non succede niente ci sarò dal venerdì alla domenica Silvio
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  29. Il collezionismo di monete romane antiche non e' una forma di investimento se non si entra nel concetto del lunghissimo tempo , databile a molti decenni da quando si inizia , non prima dei 40/50 anni . Inoltre ammettendo che inizi a comprare monete romane a 20 anni di eta' e continui a comprarne fino a 60 , poi per vari motivi decidi di vendere tutta la collezione gia' difficile da vendere in blocco , le monete che ti faranno guadagnare qualcosa saranno solo quelle che avrai acquistato quando avevi circa 30/40 anni , per le altre non guadagnerai nulla , anzi probabilmente ci perderai anche soldi ; in totale si e no , se ti andasse bene , forse recupereresti i soldi spesi in 40 anni di collezionismo . Tutto questo discorso teorico , poi naturalmente esistono le eccezioni , per dirti che collezionare storia materiale quale sono le monete e' passione pura che dovrebbe essere esente da interesse economico , come potrebbe essere il caso di chi acquista solo monete d' oro .
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  30. No. Adesso sappiamo che la serie non venne omaggiata da VEIII. Si, ufficialmente, sottolineo ufficialmente, le serie ufficiali, comprensive dei due pezzi in oro furono 53 più due serie che non comprendevano l'oro. A queste vanno aggiunte probabilmente un altro quantitativo di serie di prova al momento non noto. Di nuovo c'è che adesso sappiamo a CHI vennero "regalate", le monete in questione, compreso l'oro (e ricordiamo che la povera gente aveva donato le fedi nuziali).
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  31. Complimenti per il tondello...
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  32. Oggi al Cordusio locandina evento Prof. Travaini, e consegna Gazzettino 3.
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  33. Taglio: 1€ Nazione: Irlanda Anno: 2013 Tiratura: 958'000 Condizioni: BB Città: Pavia (PV)
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  34. Questa Litra di Gela è spettacolare sembrano due rovesci... Guerriero a cavallo e toro androprosopo un'incanto..
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  35. se uno compra il 5 febbraio e il 12 febbraio si chiede già se sta guadagnando o perdendo ... è normale che ci perde , le collezioni vanno create in 20/30 anni di tempo e poi magari iniziare a fare due conti del valore attuale
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  36. Mi spiace per la settimana che dovrai passare, avremo modo comunque di vederci..
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  37. Hai ragione Mario. Allora: il pranzo è fissato alle ore 13.00 alla pizzeria Grotta Azzurra, in via Scuderlando, 87. Bis di primi e bis di secondi, acqua vino, caffè O in alternativa pizza per l'astronomica cifra di euro 15,00. Non è il "Perbellini", ma l'importante è stare insieme e scambiare due chiacchiere in serenità. Il posto è a 4 minuti a piedi dalla Fiera
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  38. Il discorso forse è un po' articolato. Ma in sostanza personalmente credo che in media e sul medio-lungo termine se non compri male (obbrobri, mal restaurati, etc.) non ci guadagni di sicuro, ma nemmeno perdi o perdi molto. Però ti godi una passione, quindi a costo zero o quasi. Perciò è la passione ad essere il vero valore aggiunto. Comunque prima di avventurarti in spese ingenti, la passione e lo studio ti precederanno e così un po' di oculatezza negli acquisti, no?!
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  39. Ancient Greek - Sicily, Gela c. 430-425 BC - AR Litra (15/13.5mm; 0.49gm) - Warrior on horseback / Man-headed bull - HGC 2, 374; SNG ANS 82
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  40. Beh in questo momento quale canzone più azzeccata loro mitici...
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  41. ..... appena fatti, scusate per l'attesa.
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  42. @And08 sono fuori casa, ma nello smartphone ho recuperato questa... si intravedono i cartellini (prendilo come antipasto!):
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  43. Alessio ci vediamo allora anche se non potrò esserci a pranzo
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  44. Buongiorno Jafa, per farti un'idea ti consiglio di visitare i siti www.deamoneta.com oppure www.acm-auctions.com Su questi siti puoi confrontare le monete in vendita di varie case d'asta importanti e meno importanti. li troverai di sicuro una panoramica di monete degli stati preunitari e confrontare anche i prezzi. un consiglio da dove iniziare? NAPOLI, NAPOLI e sempre NAPOLI
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  45. Ma un giorno nel paese arriva lui di giovedì E' un giovedì, quel primo giorno di gennaio del 1767, quando lui fa la sua prima comparsa in paese. Il paese è Annapolis, Maryland, ma LUI, chi è? Eccolo qua, il DOLLARO! O, per meglio dire, la prima moneta (ebbene sì, di carta ) su cui compare, per la prima volta, la parola "dollaro" come unità di misura del valore. La cartamoneta era in uso da quasi ottant'anni nelle colonie inglesi d'America, per la precisione dal 1690, quattro anni prima che la Bank of England emettesse la sua. La maggior parte delle emissioni non erano banconote nel senso che intendiamo oggi, ma piuttosto bills of credit (o bills of exchange, come quello in foto), paragonabili ai moderni IOU's (I owe unto, io vi devo, più o meno l'equivalente delle nostre cambiali). A precorrere i tempi era stato ancora una volta il Massachusetts, che il 10 dicembre 1690 aveva autorizzato un biglietto da 5 scellini, che può essere considerato il primo esempio di cartamoneta emessa da un governo dell'emisfero occidentale. Il Maryland, che aveva incominciato a emettere cartamoneta nel 1733, utilizzando all'inizio, come tutti, i valori della monetazione inglese, nel 1766 decise di abbandonare tale sistema in favore di una nuova valuta chiamata "dollar". Questo perché, come abbiamo visto, le parole inglesi "dollar", "Spanish dollar", Spanish milled dollar" erano usate da molto tempo per identificare le monete d'argento circolanti nelle colonie. In particolare nel Maryland si preferiva usare il termine "dollaro", piuttosto che "sterlina", quando si parlava di denaro, così la soluzione semplice fu di utilizzare anche per la cartamoneta il nome con cui la gente aveva maggiore familiarità. E non ci volle molto perché nella mente della popolazione il dollaro assumesse lo status di valuta ufficiale. Così, la colonia inglese del Maryland, fu la prima entità politica ad aver introdotto ufficialmente nella monetazione il termine "dollaro". Questo avvenne con le emissioni autorizzate nel novembre 1766 per un importo di 173.733 dollari, senza valore legale, che videro la luce il 1° gennaio 1767, data riportata sulle stesse...un giovedì, appunto E non solo "dollari", ma anche multlipi e frazioni I nuovi dollari del Maryland erano pagabili in Bills of Exchange a Londra, al cambio di 4 scellini e 6 pence per un dollaro. Tali importi erano equivalenti al dollaro spagnolo, ovvero il "pezzo da otto". Il cambio in sterline fu stampato sul retro dei biglietti, per aiutare il pubblico nella conversione, unitamente alla terribile prescrizione "Tis DEATH to counterfeit" petronius
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  46. Lasciando un momento da parte l'aspetto rarità, che riguarda una irrisoria quota parte di monete Romane, le monete del basso impero hanno un valore economico molto inferiore a quelle dell'alto impero. La Roma antica è "popolare" soprattutto per il 1° e 2° secolo; D'altra parte le monete Costantiniane, ad esempio, sono estremamente abbondanti. Abbondanza di monete unita a bassa "popolarità" sono anche la causa del minore prezzo di mercato di alcuni imperatori ad esempio Gordiano III o Filippo I, ma anche in misura minore Caracalla, oppure Settimio Severo. All'opposto altri imperatori sono molto richiesti. Nerone per fare l'esempio più significativo, ha una diffusione di monete pari all'incirca a quelle di Licinio, Giulia Domna o Massimino, ma per ragioni di popolarità il prezzo delle sue monete è forse 10 volte più alto (a parità di conservazione). Lo stesso per Augusto che ha una frequenza di sue monete vendute in asta molto alta, sullo stesso livello di Settimio o Costanzo II. Eppure valgono molte volte di più quelle del primo imperatore Romano. Resta comunque il fatto che una moneta può quotare X oppure 1000 volte tanto a causa dello stato conservativo, in primis.
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  47. Se per valore, intendi economico, la risposta é: "TU". Per altri valori, quali quello storico, artistico, eccetera, il discorso diventa un po' più articolato, ma alla fine é sempre l'interesse umano, seppur non venale, ad esser la risposta.
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  48. GREEK COINS SICILY SYRACUSEAR-Dekadrachm, 42.71 g. 405-400 BC. Obv.: ΑΘΛΑ Quadriga l., Victory, armour, helmet. Rev.: ΣΥΡΑΚΟΣΙΟΝ / EY[AINE] Signed reverse die of Euainetos. Head of Arethusa l., dolphins. SNG ANS 363; Gulbenkian 312 (same obvers die); Gallatin Obv. III. and Rev. C.I. Rare in this condition. Good exremely fine Estimate: 55000 CHF
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  49. Altro esemplare in cui il guerriero germanico è più visibile... RÖMISCHE MÜNZEN (ROMAN COINS) -Kaiserliche Prägungen -Kaiserliche Prägungen670.Domitianus, 81 - 96.. Sesterz 86, auf den Sieg im Wieder Becken über die Chatten. Kopf mit Aegis / Kaiser mit Speer und Schild zu Pferd über germanischem Krieger. RIC 317; C. 485. 22.71 g. Dunkelgrüne Patina Sehr schönEx Slg. Meyer-Coloniensis (Auktion Münzzentrum 64, 1988, 184).Schätzung (estimation): 1500,-- EUR
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