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Elenco dei contenuti che hanno ricevuto i maggiori apprezzamenti il 06/09/18 in Risposte

  1. 50, 19 e 31 su Bari ? e ricordati degli amici!
    4 punti
  2. Qui c'è il risultato di tanto ma tanto sacrificio.. Che però il tempo e i fatti hanno ricompensato...vedi l'inaspettata serata con la Travaini e la Milano stretta a coorte.. Grazie 4 mori, manifestazioni di stima servono sempre, mi fanno pensare che poi alla fine qualcuno ha compreso il nostro messaggio.. Sono momenti di soddisfazione immensa essere li insieme al gotha della numismatica e averla accanto, potendone discorrere insieme come se ci conoscessimo da sempre.. Ricorderò questa serata come la vittoria della passione su tutto... Eros
    4 punti
  3. Ciao a tutti, appena presa da un amico..un bel tari' di Filippo III.. altra moneta che si vede sempre di meno in giro.. saluti Eliodoro
    3 punti
  4. Ho preso questo token per la storia che porta con se, sul web ho trovato qualche traccia che vado di seguito a descrivere. In questa mia moneta/gettone è raffigurata una nave, ma esistono token con al dritto il volto della liberty, di conseguenza molto simili ai large cent* utilizzati negli Stati Uniti nello stesso periodo: Large cent in mio possesso* ________NOT ONE CENT (gr. 9)________ _ Essendo questi token una coniazione privata, la scritta al retro "NOT ONE CENT" (non un centesimo), scongiurava un'eventuale accusa di contraffazione. La rimanente dicitura emula una famosa frase risalente al 1797, "Milioni per la difesa, ma non un centesimo per un tributo". Sarebbe scaturita dalla richiesa di un'ingente somma di denaro da parte dei francesi per far cessare le spedizioni contro le navi americane. Nel 1837, quaranta anni dopo, c'erano ancora molti americani che ricordavano il grido "milioni di dollari per la difesa, ma non un centesimo per tributo", dato i tempi piuttosto duri, il motto finì su molti token. Il panico del 1837 fu il risultato delle politiche economiche adottate dal presidente Andrew Jackson, con la conseguente penuria di monete dovuta all'accaparramento. https://it.wikipedia.org/wiki/Panico_del_1837 La produzione di questi token nel periodo 1837/41 è stata una risposta diretta per aiutare a risolvere la carenza di monete durante questo periodo storico. ____________________________________ MILLIONS FOR DEFENCE NOT ONE CENT FOR TRIBUTE
    2 punti
  5. Salve a tutti, Apro questa discussione per mostrarvi l'ultimo pezzo entrato in collezione che mi sono voluto regalare per il mio compleanno. Si tratta di un grosso genovese attribuibile dal numerale ad Antoniotto Adorno. Moneta abbastanza rara che difficilmente appare sul mercato numismatico. Sebbene leggermente decentrata al rovescio , oltre ad essere di ottimo peso ( 3 grammi precisi ) presenta una piacevole patina scura da antica collezione. Ed infatti trattasi dell'esemplare ex collezione Ercole Gnecchi, esitato all'asta Ratto del 1914, lotto 1513.
    2 punti
  6. Proprio perché non si ritiene gli enti americani affidabili sulla monetazione italiana si sta chiedendo un'iniziativa a chi tali monete le conosce perché ci lavora quotidianamente. Non si chiede plastica ma un canone ed un linguaggio condiviso in primis e, a seguire, un ufficio in seno alle associazioni che "liberi" gli stessi commercianti dall'onere di giudicare le monete che essi stessi mettono in vendita. A te sembra normale portare a chiudere una moneta da tre associati Nip e ottenere tre diverse valutazioni? Oppure si ritiene normale acquistare monete da commercianti affiliati, conferirle in seguito in asta e leggere nella descrizione: "nonostante perizia spl-fdc per noi sono bb-spl"? Ora mi si risponderà che bisogna conoscere le monete e che chi acquista senza coscienza "merita" di essere circuito? Non me ne voglia nessuno dei lettori ma più passa il tempo più mi convinco che le associazioni numismatiche siano più un sindacato di categoria che un "ordine" o uno strumento che dia garanzie ai consumatori circa l'etica degli associati.
    2 punti
  7. infatti …. non è piu' di questo forumn ( era comunque una vecchia conoscenza e sa benissimo quello che posta )
    2 punti
  8. Mica male anche questo bell'oggettino, la creatività non potrà fermarla mai nessuno.. Come la passione..
    2 punti
  9. Ma quali soldini.... che il problema possa anche essere di natura economica è vero, ma per il motivo contrario: non perchè si dovrebbe rinunciare a chissà quali introiti ma perchè i volumi necessari a giustificare tale impegno da parte di 3 o più periti dovrebbero essere particolarmente elevati
    2 punti
  10. La presentazione a Milano del gazzettino dell'Associazione con il trio delle meraviglie numismatiche..............................Tiziano, Eros e Mario Grazie a tutti.....................................
    2 punti
  11. Dollari & Wampum Nel 2000, dopo il fiasco dei dollari Susan Anthony, la Zecca ci riprova. Stavolta è il volto di una graziosa fanciulla a impreziosire il dritto della moneta, mentre al rovescio compare un'aquila in volo, tra le più belle dell'intera monetazione americana. L'obiettivo, ancora una volta, è quello di convincere gli americani a rinunciare all'utilizzo del biglietto verde con l'effigie di George Washington in favore della moneta metallica di pari valore. Ancora una volta, il fallimento è pressoché totale. Aver sostituito la tetra Susan con la dolce Sacagawea, e averle dato un bel colore dorato, impossibile da confondere con qualsisasi altra moneta, non serve a raggiungere lo scopo. Così, dopo nove anni in cui la produzione progressivamente diminuisce, nel 2009 si decide di cambiare il disegno del rovescio, così da poter, almeno si spera, interessare i collezionisti. Il rovescio sarà ogni anno diverso e, in accordo col soggetto del dritto, la ragazza indiana che guidò la spedizione verso ovest di Lewis e Clark, celebrerà gli importanti contributi apportati dalle tribù indiane e dai singoli nativi americani allo sviluppo e alla storia degli Stati Uniti. 2010: Il tema scelto per quell'anno è la Great Law of Peace, la Grande Legge di Pace, ovvero la formazione della Grande Confederazione delle Tribù Irochesi, una struttura politica liberamente formatasi nel XVI secolo, che univa le tribù esistenti nella zona dell'attuale New York. Simbolo di questa unione, raffigurato sulla moneta, è una cintura Hiawata, con cinque frecce legate insieme. La cintura significa la creazione della Haudenosaunee (la Confederazione degli Irochesi), al suo centro c'è un pino bianco che simboleggia la nazione Onondaga, con altri quattro caratteri che indicano le altre nazioni facenti parte della Confederazione: i Mohawk, gli Oneida, i Cayuga e i Seneca. La cintura Hiawata altro non è che un Wampum, e chi ha avuto la pazienza di seguirmi fin dall'inizio ricorderà che se ne è già parlato, ed è stata mostrata, nel post #4. Ed ecco allora che con questo dollaro, che celebra, anche se forse involontariamente, i primi mezzi pre-monetari del continente americano, il cerchio si chiude, siamo tornati là dove avevamo iniziato, e così anche il mio compito può dirsi concluso...grazie a tutti petronius
    2 punti
  12. Nella zona dei Castelli Romani , zona collinare montana di natura vulcanica situata a pochi chilometri a Sud di Roma , sorgono molti piccoli centri di antica e antichissima storia ad iniziare da Tuscolo i cui ruderi sono tutt' ora visibili e dalla mitica Alba Longa , la madre di Roma . Tra questi centri collinari , quello di Grottaferrata presenta una unicita' : preserva nel suo territorio l' ultimo dei numerosi Monasteri Bizantini che nel medioevo erano diffusi in tutta l’Italia meridionale e nella stessa Roma ; questo monastero e' oggi conosciuto come Abbazia di San Nilo . L' Abbazia Greca di San Nilo a Grottaferrata fu fondata nell' anno 1004 da un gruppo di monaci greci provenienti dall' Italia meridionale in epoca bizantina guidati da San Nilo di Rossano importante personalità spirituale di primo piano della Calabria del suo tempo ; l' Abbazia fu costruita sopra una antica Villa romana originariamente di epoca repubblicana e utilizzando parte del materiale antico . L' Abbazia oltre ad essere un gioiello italiano , unico dell' arte greca bizantina , contiene anche un Museo , al cui interno ci sono reperti archeologici , monete antiche comprese e oggetti artistici di ogni epoca , questo Museo per vari motivi e' rimasto chiuso e per lavori , “sepolto” per proteggere i suoi tesori , per ben 15 anni ; lo scorso anno ha finalmente riaperto al pubblico . Sapevo che questo Museo era chiuso da tanti anni , forse sono stato uno degli ultimi a visitarlo prima della chiusura e avevo perso la fiducia nel vederlo riaperto , tanto che mi era sfuggita la notizia della sua riapertura nel 2017 ; meglio tardi che mai . http://www.lavocedeicastelli.com/citta/grottaferrata/grottaferrata-riapre-il-museo-dellabbazia-greca-di-san-nilo/ Per avere un' idea di quanto contiene il Museo leggere vedere i seguenti due link : http://it.cathopedia.org/wiki/Museo_dell'Abbazia_di_San_Nilo_a_Grottaferrata http://www.youreporter.it/video_Museo_dell_Abbazia_di_San_Nilo_a_Grottaferrata I Monaci producono e vendono nelle loro cantine anche dell' ottimo vino dei Castelli .
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  13. E’ raro vedere un pubblico così numeroso e variegato per una conferenza di numismatica come l’altra sera, credo che se non avessimo bloccato poi il numero avremmo avuto molta più gente, c’e fame di eventi e relatori importanti, i complimenti e gli echi continuano ad arrivare, il lavoro, i sacrifici, le idee, la divulgazione per tutti alla lunga prevale su tutto ...
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  14. L’introduzione dell antoniniano vede di nuovo l’adozione della corona radiata per distinguerlo dal coesistente denario di valore inferiore ma di peso poco diverso, per le auguste, non potendo inserire la corona radiata, si è ricorsi al crescente. Quale dimostrazione migliore della adozione generalizzata di un riconoscimento formale simbologico anziché fisico? per i doppi sesterzi vale la stessa considerazione, ci sono sesterzi di Traiano decio che arrivano ai 30 grammi e doppi sesterzi da 31.....una differenza non apprezzabile da nessuno, oltretutto con lo stesso materiale di base. Idem per Etruscilla...segno che era solo la simbologia a valere e fare da cesura. Gli assi in oricalco più leggero e più pesanti non esistono più dopo l’introduzione Della radiatura, ergo la radiatura stessa è la conditio sine qua non per essere o no un dupondio, indipendentemente dal peso e dal metallo. Se ne consegue che dopo l’adozione neroniana della radiatura, tutto ciò che non la ha, qualsiasi sia il suo peso( esclusi i sesterzi) e qualsiasi sia il materiale( bronzo-rame-oricalco) non è un dupondio, quindi può essere solo un asse.....,
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  15. Ricordo Gino Santercole... per me un gran simpaticone. ciao Gino
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  16. Vero! Tuttavia, qui li ho riportati unicamente per sottolineare il divario (all'interno del medesimo catalogo) delle due rarità... L'Attardi, purtroppo, è molto datato. Il Montenegro, che rispetto al Gigante riporta alcune "varianti", mantiene per qualche anno le stesse valutazioni. Il Gigante fa differenza solo fra oro "giallo" ed oro "rosso" con solo tre eccezioni: 1882 "1 rovesciato" (R3), 1883 "3 della data su 2" (R2) e 1885 "5 della data su 3" (R) senza, però, darne una valutazione in euro.
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  17. In my opinion these two pictures represent the same coin, not clones. But the second one has not been properly outlined: infact it is perfectly round on its bottom where it has been surely cut according a circular pattern; you may notice some darker areas (the "background") corresponding to the empy zones of the first photo. I also believe that a different lighting before catching the photo or a post-processing handling (or both) is further responsible for the different appearance of these two images.
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  18. QA/* S. M. V. SILVESTER. VALERIO. D*. Le doge agenouillé devant Saint Marc ; à l'exergue : *ANNO* I*. R/*TERRA - MARIO*. Deux oliviers avec des trophées d'armes sur deux îles, au-dessus banderole inscrite BONI EVENTVS et aigle, au-dessous CHIOS* NAR*. TTB R Argent, 36,5 mm, 9,57 g, 8 h. Pao.177. Frappe commémorative pour la victoire de Narenta en Dalmatie et de Chios. Un petit trou sinon un exemplaire très beau à superbe avec une jolie patine. Questo è un originale ( anche se non sembra - è argento)
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  19. Caro @Ciprios, Ovviamente sì, visto che cambia la rarità. Tuttavia, il discorso è assai più complesso: dipende molto dall'acquirente. "ilnumismatico" t'ha detto che lui non lo considera che un inutile sovrapprezzo e non è certo un parere isolato il suo. Ad essere sinceri, anch'io ritengo che queste "correzioni" siano poco interessanti a meno che non abbiano una motivazione "storica" alle spalle (come ad es. puoi vedere la discussione nelle "rubriche speciali - Monete e Medaglie delle Due Sicilie, già Regno di Napoli e Sicilia - Piastra 1858 aquile rovesciate"). Del resto, se non ho capito male, tu l'hai acquistata semplicemente perché ti piaceva la moneta e non perché aveva la data ribattuta (non saresti stato in dubbio se te l'avessero venduta per quella caratteristica). Il mio "1891 ribattuto" lo acquistai ad un asta Semenzato nel 1987 e senza che fosse sottolineata questa caratteristica. Erano però, altri tempi e allora queste peculiarità non erano considerate. Oggidì è diverso: ci sono collezionisti che hanno lasciato il sentiero principale per raccogliere unicamente varianti, errori e ribattiture. Si può non essere d'accordo, ma ognuno colleziona ciò che più gli piace e sarà il tempo a dire se non sarà stata che una moda passeggera. I manuali, comunque, hanno avallato la cosa: Montenegro (2015): 20 Lire 1891 "standard" = C; MB : Au; BB : Au; SPL : 300; FDC : 350; ECZ : 450; 20 Lire 1891 "1 ribattuto" = R; MB : Au; BB : Au; SPL : 300; FDC : 400; ECZ : 650: Attardi (2008): 20 Lire 1891 "standard" = C; MB : Au; BB : 100; SPL : 120; FDC : 160; 20 Lire 1891 "1 ribattuto" = R; MB : 100; BB : 110; SPL : 150; FDC : 300. Come vedi, pur non avendo un gran surplus (e prendendo come sempre i valori dati dai manuali con le dovute cautele, qui oltretutto datati) i cataloghi tendono a riconoscere una maggiorazione alla moneta che è stata ribattuta. Per concludere, io posseggo sia il 1891 che il 1893 con data ribattuta e, ultimamente, sono entrato in possesso del 1882 "1 capovolto" (qui sotto te lo posto), ma non li ho cercati e li ho presi unicamente perché il prezzo era quello del tondello più comune. M'avessero chiesto un sovrapprezzo, sicuramente glieli avrei lasciati... ma io miravo ad avere il "giro completo" dei Marenghi d'Umberto e basta. Se avessi mirato alle sole "varianti" come alcuni fanno, probabilmente avrei accettato di pagare un piccolo sovrapprezzo, pur di acquisire il pezzo in questione.
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  20. Pensate che appena l’ho vista pensavo fosse un biglietto d’ingresso allo stadio..
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  21. @Nikko ma chiaramente non esclusivamente a lui, che te ne pare? Mi mancava come tipologia e si tratta comunque di un tipo non comunissimo. Per una dozzina di €... mi pare una discreta presa. Constantine II AE Follis, Siscia mint 317 AD. Ob: CONSTANTINVS IVN NOB CAES laureate, draped, cuirassed bust right Rs: CLARITAS REIPVBLICAE radiate Sol standing left, raising right hand, globe in left, chlamys across left shoulder. mintmark: BSIS diameter: ~18 weight: 3,20 g colour: green Il RIC lo da R3... che mi pare abbondante come rating... ma almeno "scarce" lo darei, come mercato. Ciao Illyricum PS:
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  22. Sono con il cellulare quindi non ho tempo di verificare bene; in questo link però dovrebbe esserci qualche esempio abbastanza calzante. Anche il peso mi sembra in linea con quello da te condiviso. http://www.anythinganywhere.com/commerce/coins/coinpics/indonesia.htm
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  23. @ARES III mi è tornato in mente cosa mi aveva ricordato questa moneta. Cosa ne pensi?
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  24. Che siano molti i collezionisti disposti a spendere 50 euro per una perizia credo sia una ipotesi del tutto personale e, a mio avviso, priva di fondamento. se così fosse i colleghi che periziano ai convegni non si farebbero la guerra all'ultimo euro. Come già scritto da Simone, qualche anno fa un "temerario" provò a fare qualcosa in stile pcgs/ngc, con risultati catastrofici. i tempi sono cambiati e la stessa realtà, oggi, farebbe sicuramente meglio (o meno peggio) ma certamente non darebbe "da mangiare" a 3 periti.
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  25. Di esimia rarità e bellezza!! Stando a quanto afferma dux-sab non è rarissima,(bisognerebbe vedere se quelle osservate da lui erano diverse l'una dall'altra o erano 2 o 3 che girarono di frequente per accasarsi definitivamente) è la prima volta che vedo questa moneta ma,non collezionando sabaude,non faccio testo nell'attribuire la rarità a questa tipologia di monetazione. Salutoni odjob
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  26. per togliere l'ossido, se la medaglia é di bronzo ,esistono delle matite di varie misure specifiche per questa funzione , é un lavoro da fare con molta calma e puo dare buoni risultati. per togliere la cera microcristallina ci sono solventi specifici (ligroina) che potrebbero variare da un prodotto all'altro, chiedi in un buon negozio per restauratori. per quello che riguarda la tua medaglia che hai trattato, se é semplicemente ossidata la cera non crea nessun problema, se invece il problema é di altra natura come corrosione, cancro del bronzo..dovresti togliere la cera e trattare la zona danneggiata, se ne vale la pena.
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  27. Ciao, giovedì ho ricevuto la busta con le assegnazioni, ho rispedito il modulo ieri mattina e ieri verso le due mi è stata comunicata l'avvenuta lettura della mail. Speriamo facciano prima del solito? PS: si è parlato del nuovo sito dell'ufn vaticano, ma io nn riesco a trovarlo...
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  28. Complimenti Piergi Bellissima moneta !
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  29. confermo L'Aquila Carlo VIII cavallo 1495, M.I.R. 107
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  30. Il profilo di Ferdinando II, nel tondello in questione rispetto al tipo normale messo a confronto è completamente diverso, non solo per la folta chioma... Bisogna conoscere il disegno e avere una certa pratica visiva, per scorgere le differenze.. Ma per me che la materia è il mio pane quotidiano, solo per esempio a 12 anni dipingevo e disegnavo con scioltezza qualunque cosa, diviene più semplice notarlo. Se quello che vedo posto al centro dei due ritratti presi ad esempio corrisponde al tondello postato, siamo in presenza di una nuova tipologia del sovrano. Se aguzzate la vista lo capirete..
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  31. Hess-Divo AG > Auction 334 Auction date: 29 May 2018 Lot number: 99 Price realized: 200 CHF (Approx. 201 USD / 174 EUR) Lot description: ROMAN COINS Estimate: COINS OF THE ROMAN REPUBLIC. C. Piso Frugi. Denarius, 67 BC. AR 3.58 g. Laureate head of Apollo r., behind, symbol: human foot. Rev. C PISO L FRVG Naked youth on horse galloping r., palm branch over l. shoulder; above, control-mark: B Cr. 408/1 and Tab. XLII, 24 (for symbol/control­mark); Syd. 840a. Good style. Extremely fine Provenance: Münzen und Medaillen AG, Basel-Fixed Price List 609 (2004), 51 CHF illustrazione: Il Fantino di Capo Artemisio (II secolo a.C.) Il cavallo è al galoppo; il giovane fantino è vestito di una tunica corta. Datato intorno al 140 a.C., Periodo ellenistico. (Atene, Museo Archeologico Nazionale).
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  32. Una poesia bisogna leggerla Butterò questo mio enorme cuore tra le stelle un giorno Giuro che lo farò E oltre l'azzurro della tenda nell'azzurro io volerò Quando la donna cannone D'oro e d'argento diventerà Senza passare dalla stazione L'ultimo treno prenderà E in faccia ai maligni e ai superbi il mio nome scintillerà Dalle porte della notte il giorno si bloccherà Un applauso del pubblico pagante lo sottolineerà E dalla bocca del cannone una canzone suonerà E con le mani amore, per le mani ti prenderò E senza dire parole nel mio cuore ti porterò E non avrò paura se non sarò bella come dici tu Ma voleremo in cielo in carne ed ossa Non torneremo più E senza fame e senza sete E senza ali e senza rete voleremo via Così la donna cannone Quell'enorme mistero volò Tutta sola verso un cielo nero nero s'incamminò Tutti chiusero gli occhi nell'attimo esatto in cui sparì Altri giurarono e spergiurarono che non erano stati lì E con le mani amore, con le mani ti prenderò E senza dire parole nel mio cuore ti porterò E non avrò paura se non sarò bella come vuoi tu Ma voleremo in cielo in carne ed ossa Non torneremo più E senza fame e senza sete E senza ali e senza rete voleremo via
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  33. Le due monetine mancanti, anch'io le ho circolate. Le inserisco giusto perché nel 1982 i mondiali li abbiamo vinti!
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  34. Penso sia un cavallo di l’Aquila
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  35. salve, niente di particolarmente pregiato, però mi è sembrata originale la funzione di questa moneta incastonata nell'elsa di questo vecchio coltello
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  36. quanti brutti ricordi con questa tipologia. quando l'ho presa q.bb, dissanguandomi, negli anni 80 era di esimia rarità. tempo 6 mesi ne uscirono 6 o 7 tutte in ottima conservazione.
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  37. Riassumiamo ormai in questa meritata pausa estiva, 142 soci virtuali, 127 soci reali a oggi, numeri impressionanti, parlano da soli, eventi incredibili fatti in soli 6 mesi da una nuova realtà, andando da Res Nummariae Mediolanenses in una Milano in cui mancava da circa 35 anni una giornata divulgativa solo su questa zecca, andando a Colori e Monete della Penisola Numismatica, in un evento in cui si vuole abbracciare tutti e tutte le monetazioni, tutti gli appassionati della nostra penisola, record di visualizzazioni in streaming, un evento volutamente fortemente simbolico, per poi andare all'unicum, al sogno numismatico che diventa realtà, all'esposizione permanente in Ambrosiana di monete della zecca di Milano che la città attendeva dal 1800, per concludere con la numero 1 Accademica della nostra numismatica, anche internazionale, la Prof.ssa Lucia Travaini, tanti simboli, valori, fatti reali realizzati, tanti mondi diversi, per concludere coi cartacei realizzati quali lo Speciale sulla Zecca di Milano a colori e in edizione limitata, al Catalogo delle monete di Milano dell'Ambrosiana pubblicato e finanziato da noi, per arrivare al terzo e nuovo Gazzettino. Ci sarebbe poco altro da dire, però lasciatemi aggiungere ancora qualcosa, eventi così non si realizzano dal nulla e in un attimo, dietro c'è lavoro, tanto, tanto, organizzazione, ci vuole un background di conoscenze, rapporti, incontri, frutto dell'aver seminato molto in questi anni in più campi e ambiti, certamente anche in Lamoneta ma non solo, ci vogliono divulgazione, passione, colloqui, telefonate, voglia di essere vicini e reali con tanti, tanto ripeto spirito solidaristico e di volontariato culturale, senza avere nulla in cambio, e sottolineo niente, continueremo a fare, in una giusta evoluzione e programmazione che deve essere sempre necessaria per capire le tendenze e i movimenti, il fare...perché per non fare , anche in modo qualitativo, perché avremmo dovuto fare tutto questo ? Per stare immobili certo non ci saremmo mossi, una cosa è certa, nel fare evolutivo continueremo...continueremo... Ma chi ha altre belle immagini, che so che ci sono, per mostrare meglio questo eccezionale evento ? Ma Milano, la Milano culturale, storica avrà lunedì sera una grande nuova inaugurazione, un altro grande evento, ci sarò e cercherò di raccontarla in esclusiva per Lamoneta, ma questo riguarderà ora @Legio II Italica che preparo già con l'occasione ....
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  38. Secondo me anche il profilo non è lo stesso, la fronte e il mento sono più spigolosi rispetto agli altri due profili conosciuti, per me è una tipologia a se che andrebbe sicuramente studiata per collocarla al suo posto... A meno che non sia un'elaborazione al computer... ☺️
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  39. Ciao , oltre a vino e monete , all' interno dell' Abbazia anche tanta arte .
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  40. Riprendo un commento di Monetaio (Pino), che mi era sfuggito qualche tempo fa? Ma e' cosi peregrina l'idea che Monetaio, Varesi, Cavaliere (uso a caso nomi di autorevoli periti, ma potrei dire Tizio, Caio e Sempronio, riconosciuti periti nel panorama numismatico italiano), si ritrovino attorno ad un tavolo una volta al mese a periziare (con tariffe predefinite) con lo stesso criterio degli americani le monete di quei collezionisti, che invece della perizia del singolo perito (la cui firma e' per lo piu' sconosciuta fuori dai confine nazionali) si ritrovassero una moneta certificata (in slab, bustina o come volete) denomitata NIP Italia (o quell che volete)? E che tutte le perizie fossero archiviate in un sito come fa PCGS o NGC, con codice a barre o QR, tali che anche il collezionista di San Francisco o Singapore, sia invogliato ad acquistare quella moneta (generalmente di area Italiana) immessa sul mercato, e non la medesima certificata PGCS o NGC (dove probabilmente il perito Americano e' mono esperto di quella tipologia). Mi pare che una cosa del genere la faccia Moruzzi, pero' non mi spiego perche' non lo si possa o voglia fare a livello di sistema. Ovviamente solo per chi richiede questo tipo di servizio/tutela. La mia e' solo una riflessione, ma mi pare una soluzione che sul piano della logica e semplicita' sia difficile da contestare.
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  41. ___________________ MILLIONS FOR DEFENCE NOT ONE CENT FOR TRIBUTE La Francia, a seguito della Rivoluzione, avrebbe voluto gli Stati Uniti come un loro alleato in una guerra contro gli inglesi, ma nel 1794 gli americani firmarono con gli inglesi il trattato di Jay (raffigurazione dell'epoca che immortala le intese tra le due nazioni). Amicizia, commercio e navigazione, furono i principali accordi tra Stati Uniti e la Gran Bretagna. La cosa fece arrabbiare molto i francesi, che a loro volta scatenarono la loro marina ed i corsari sulle navi americane scatenando quella che viene ancora oggi definita "La quasi guerra" del 1798/1800. Nel 1797 il Presidente John Adams inviò tre diplomatici per tentare di negoziare la fine degli attacchi francesi alle navi americane, ma alle esose richieste di denaro da parte dei francesi Pinckney, uno dei tre diplomatici, rispose: "milioni di dollari per la difesa, ma non un centesimo per un tributo". La frase girò per tutto il territorio americano alimentando sentimenti antifrancesi, alla fine il "detto" divenne un grido unanime.
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  42. I dupondi erano radiati da Nerone in poi. Proprio il fatto che in epoca Flavia gli assi fossero indifferentemente in rame o oricalco e di peso calante o eccedente, testimonia quanto l’uso di coniare i dupondi con testa radiata e gli assi senza( e il peso del metallo, checchè se ne dica NON contava ai fini della determinazione di un qualsiasi valore intrinseco, che NON esisteva, fatevene una ragione) fosse ormai radicato e accettato. Per le imperatrici dubito che fossero dupondi anche io , la loro monetazione era solo di omaggio. Non necessitava di un taglio intermedio. O non necessitava di riconoscimenti frequenti, almeno in alto impero. Tant’e che in epoca successiva, si passa all’uso del crescente sotto al busto per differenziare assi e dupondi e sesterzi e doppi sesterzi.
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  43. Beh, quasi Perché prima di incominciare a coniare le monete, bisognava trovare un posto dove farlo La prima Zecca Quel posto non poteva essere che a Philadelphia, sede del governo e capitale federale. Il 18 luglio 1792, David Rittenhouse, che era stato scelto da George Washington in persona come primo direttore della Zecca degli Stati Uniti, acquistò due lotti di terreno per questo scopo. Su quei lotti sorgevano già alcune strutture, ma erano inadeguate per le necessità della Zecca. Furono così rase al suolo, e si iniziò la costruzione dei nuovi fabbricati. I lavori procedettero rapidamente per tutta l'estate, e il 7 settembre il primo fabbricato era pronto per ospitare laminatoi e trafilatrici al primo piano, e una fornace per la fusione dei metalli al piano terra. Subito dopo, si diede il via alla costruzione dell'edificio principale, su tre piani, che avrebbe ospitato gli uffici, i locali per il pubblico, un caveau seminterrato, e una stanza per la coniazione dell'oro. Fu presto evidente che le due strutture non erano abbastanza grandi per ospitare tutte le operazioni della Zecca, così il 4 ottobre 1794 fu acquistato un ulteriore lotto di terreno, su cui venne costruito un terzo fabbricato. Tutti e tre li vediamo in una libera interpretazione di Edwin Lamasure Jr, in un acquerello dei primi del '900 (non esistono dipinti coevi), realizzato su commissione di Frank H. Stewart, che dopo aver acquistato i fabbricati (già venduti una prima volta nel 1835), consapevole della loro importanza storica, tentò di girarli alla municipalità di Philadelphia o al governo federale, affinché li ricostruissero, con i materiali originali, in un altro posto, ricevendo un rifiuto da entrambi. Avendo necessità di una nuova sede per la sua azienda di forniture elettriche, non gli restò altra scelta che demolirli non prima però di averli fatti romanticamente ritrarre da un famoso paesaggista dell'epoca. Uno dei principali problemi per la neonata Zecca, era quello di mantenere in condizioni adeguate i macchinari per la laminazione, necessari per trasformare i lingotti di metallo nelle lunghe strisce da cui poi si sarebbero ricavati i tondelli grezzi. I laminatoi erano in rame, e si consumavano e rompevano facilmente, costringendo spesso a interrompere la produzione. Soltanto più tardi sarebbero arrivati laminatoi, assai più resistenti, in acciaio. Quanto alle presse, erano del tipo a vite, e venivano mosse dalla forza umana, o da quella dei cavalli. Ci volevano dai due ai quattro uomini per far oscillare il pesante braccio trasversale che girava il meccanismo a vite. E tali presse, non erano adatte per la coniazione delle monete di grosso modulo, come i dollari d'argento, ma questo i funzionari della Zecca lo scoprirono solo nel 1794, poiché era loro probito coniare oro e argento fino a quando non avessero depositato titoli a garanzia, come previsto dal Mint Act. Albion Cox fu il primo assayer (responsabile della qualità della produzione) della Zecca, e Henry Voigt, che aveva lavorato in una zecca tedesca, il primo Chief coiner. A entrambi fu richiesto di depositare obbligazioni per un importo di 10.000 dollari, prima di accettare depositi di oro e argento. Diecimila dollari erano una somma inimmaginabile nel 1794, e nessuno dei due poteva sperare di trovarla. Così. il 3 marzo di quell'anno, il Congresso ridusse la somma richiesta al chief-coiner a 5.000 dollari, e quella dell'assayer a soli 1.000 (soli si fa per dire, erano sempre un sacco di soldi ). A quel punto, il direttore Rittenhouse pagò per conto di Voigt, e Charles Gilchrist per Cox. Gilchrist era un commerciante in bottoni, fibbie e orologi, e uno dei primi depositanti di lingotti d'argento. Eh già, perché, costruita la sede, espletate tutte le formalità burocratiche, messi in funzione i macchinari, la Zecca non avrebbe potuto coniare neanche un penny in argento (men che mai in oro), se qualcuno non le avesse fornito la materia prima...di suo, la prima Zeccca degli Stati Uniti, non possedeva nemmeno un'oncia di metalli preziosi petronius
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  44. Per aumentarne il prezzo?!...,, radiata /dupondio laureata /asse( o sesterzio) tutto il resto sono solo chiapparelle per i locchi
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  45. Sono troppo veloce a leggere... Pensa caro Pietro, che all'età di 14 anni la mia irresistibile sete di conoscenza mi costringeva a leggere un libro al giorno e non ti parlo di romanzi... L'arte per me fu l'uterior valvola di sfogo, che riuscì ad appagarmi anche se pur marginalmente.. Lessi il tuo racconto, l'amor verso codesta scienza mi fu chiara, scorsi l'instancabile e quasi ossessivo chieder loro, la magnificenza col quale a noi si mostravan.. Sublimi tondelli mi apparven all'iride, e delizia per la mia mente e l'inquieto pensier, mi portaron ad apprezzar la tua opera... Eros
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  46. Caro Pietro, per colpa tua mi tocca cambiare cartellino a quasi tutte le monete di Ferdinando IV...
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  47. Forse Lira non conosci abbastanza il mondo delle Classiche. NGC probabilmente non ha esperti sufficientemente preparati per questo settore. Ma ti posso assicurare che esistono fior di esperti, in primis grandi mercanti ( soprattutto europei) che sono preparatissimo sull’argomento. Secondo. Non vorrei smontare la tua fiducia nelle ‘scatolette’ - cui mi pare tu tenga molto - ma se non vi sono slabs per le antiche non e’ per una carenza di esperti della NGC bensi e’ esattamente il contrario, ovvero sono gli stessi collezionisti che non tollererebbero degli slabs per le loro monete. Ergo e’ una questione di domandapiuttosto che di offerta che determina la non rilevanza degli slabs per le antiche. Infine - mio parere personale - mentre per le moderne l’esaspetazione del collezionismo ha portato ad una differenziazione molto spinta dei diversi gradi di conservazione e di conseguenza originato la necessità di preservare nel modo piu attento possibile queste minime differenze ( di qui i gradi UNC. / PROOF etc nelle varie sfumature) attraverso gli astucci protettivi chiamato slabs. Per le antiche inveve tali criteri non possono essere applicati. Essendo ke monete in orimis battute a mano e quindi con diff molto piu varie e marcate le une con le altre. In secundis i criteri che definiscono la conservazione non possono essere troppo sofisticati e sono necessariamente molto diversi da quelli applicati alle moderne. Ergo la vedo molto difficile che lo slab ( e i criteri americani) prendano domani il sopravvento nel settore delle Classiche . Diversamente sarebbe gia’ accaduto.
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  48. Buonasera, vorrei cercare di capire meglio la questione del cancro del bronzo. Facilmente al primo comparire di macchioline verdi e ossidazioni sulle monete, specialmente se antiche, di rame o bronzo, il terrore di vederle deturpate porta a urlare al cancro del bronzo. Molto spesso, invece, si tratta di normali ossidazioni del metallo e, quindi, del normale sviluppo della sua patina, dovuto alla malachite o all'azzurrite. Penso che, però, possa essere utile ed opportuno postare qualche riferimento tangibile, fotografico, di entrambi i casi e delle differenze riscontrabili tra le concrezioni del cancro del bronzo e quelle della normale patina. Credo, infatti, che l'osservazione più o meno diretta dei fenomeni e dei singoli casi, sia l'unico modo per imparare a fare la dovuta distinzione e saper riconoscere, in tempo, un eventuale cancro del bronzo, senza inutili allarmismi. Spero in numerosi interventi, anche tecnici, e contributi! Grazie :)
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