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Contenuti più popolari
Elenco dei contenuti che hanno ricevuto i maggiori apprezzamenti il 06/13/18 in Risposte
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Altre volte abbiamo scritto che, benché Venezia fosse una città costruita sul mare ed al mare dovesse gran parte della sua ricchezza e fama, nella iconografia della sua monetazione a circolazione “ordinaria”, il mare e le navi che lo solcavano trovano pochissimo spazio e sempre quali contorni o sfondi di una figura più importante posta in primo piano nei tondelli; è il caso del leone di San Marco raffigurato nelle monete che, stante, poggia le zampe anteriori sulla terra e le posteriori sull'acqua a rappresentare il suo dominio su questi elementi. Ben poca cosa. E' anche il caso delle “Giustine” dove, su taluni esemplari, il mare e le galere fanno da sfondo all'immagine della Santa. Solo con le oselle, dal dogato di Sebastiano Venier (1577-1578) in poi, troviamo qualche specifica rappresentazione nautica; una su tutte, a mio parere, svetta. E' l'osella coniata sotto il doge Alvise Mocenigo III ( 1722-1732) nel 1727 – anno VI; celebrante la fabbricazione del nuovo ed ultimo Bucintoro. (Ricordo che il suo varo effettivo avvenne nel 1729 a 10 anni dalla commissione). Troviamo rappresentato uno specchio lagunare e troviamo anche rappresentato il primo e più importante vascello della Repubblica, quello che, per antonomasia, identificava la sua potenza marittima. Dal veneziano buzino d'oro (burcio d'oro) era una imbarcazione a remi di due ponti; il primo a disposizione dei rematori ed il secondo a disposizione delle autorità e leggermente rialzato verso poppa, dove era posizionato il trono ducale; buona parte della superficie poppiera del secondo ponte era sovrastata da una copertura a volta, amovibile, chiamata tiemo, provvista di ampie aperture laterali. Il Bucintoro aveva dimensioni di tutto rispetto: 34,80 metri di lunghezza per 7,30 di larghezza; 35,72 tonnellate di portata, 42 remi mossi da 168 arsenalotti, oltre ad ulteriori 40 marinai addetti alle manovre e poteva imbarcare oltre 200 ospiti. Era a dir poco sfarzoso, riccamente intarsiato e quasi completamente dorato, con una monumentale statua posta a prua raffigurante la giustizia, ai cui piedi, sul rostro prodiero più lungo, c'era il leone marciano; oltre a ciò era altresì impreziosito da circa 500 statue lignee che decoravano le fiancate e la poppa. La legenda dell'osella ne riassume la magnificenza: NON EST INVEN. SIMILIS ILLI (Nessuna invenzione è simile ad esso) La funzione di questa imbarcazione, certamente non adatta alla navigazione marittima stante le sue fattezze, era quella di navigare esclusivamente nelle acque tranquille della laguna per portare il doge a celebrare lo sposalizio del mare alla bocca del porto di Lido, ma non solo; il Bucintoro andava ad accogliere a Fusina re ed imperatori ed altri dignitari che venivano dalla terra ferma in visita ufficiale a Venezia per portarli in piazza San Marco, oppure ad accoglierli al Lido se arrivavano dal mare. Con il Bucintoro si accoglieva altresì il doge di ritorno da qualche missione navale, facendolo imbarcare al Lido per accompagnarlo con gran pompa al suo palazzo. In questa bellissima osella troviamo anche quattro gondole coperte con il felze, ad accompagnarlo; anche queste imbarcazioni, come sappiamo, sono specifiche ed esclusive di Venezia. In una sola moneta due particolarità marittime! Seguono immagini del Bucintoro (Modello statico presente nel Museo Storico Navale di Venezia) e dell'Osella. Saluti Luciano5 punti
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in ogni caso al di là del mio mero parere personale… consiglio questa lettura forse online si trova4 punti
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In definitiva : gli slab NON garantiscono, per regolamento, l’autenticità della moneta contenuta gli slab NON tengono conto del bordo della moneta per la determinazione del grading gli slab NON sono immutabili e costanti nei risultati del grading, come testimoniato da membri che ne fanno uso gli slab NON sono immuni da falsificazioni, come citato in questa discussione ms allora, alla fin fine, ma questi sarcofagi, che utilità reale hanno se non quella di evitare che una moneta vi possa cascare di mano e di evitarvi di dover usare spirito critico e sviluppare un po’ di esperienza? non sono altro che il simbolo e sintomo della numismatica consumistica e superficiale, appannaggio di speculatori, investitori incompetenti e collezionisti improvvisati. Ma questa è solo la mia personale opinione da classicista. Magari per chi fa monete recenti sono una protezione da perizie fin troppo di parte.4 punti
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Non fosse altro che per motivi di studio per le Monete medievali io ho bisogno di tondelli liberi, li devo vedere, avere in mano, peso, analisi XRF, studiare al microscopio i segni, le poche bustine le ho sempre aperte, e poi quel brivido da cui tutto parti’ nella schiena che mi venne fu per il contatto fisico di tenerla in mano, al pensare alle mani in cui passo’ , alla sua storia, per me il collezionismo Numismatico e’ questo ...spero rimanga così3 punti
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Riprendiamoci i nostri tondelli.. Riprendiamoci l'amore di doverli ammirare nel poterli sentire, ed ascoltar.. Riprendiamoci le patine.. Riprendiamoci l'ossigeno... Riprendiamo a essere custodi e poterli osservarli in ogni parte come si deve.. Viva il tondello libero... Eros3 punti
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Ringrazio Valteri per aver focalizzato l’attenzione su questa rara emissione metapontina, che sembrerebbe collocarsi (Stazio 1973, Johnston 1984 e Rutter 2001) nel momento iniziale della fase a doppio rilievo (post 440/30 a.C.). Il culto di Apollo era ben radicato a Metaponto, come dimostrano le esplorazioni archeologiche e, in particolare, il rinvenimento di un’area consacrata alla divinità già in età arcaica (VII sec. a.C.) e su cui sorse in epoca successiva (metà VI sec.) un edificio templare dedicato ad Apollo Licio. Nel suo datato ma pregnante contributo sulla zecca metapontina negli Atti del XIII Convegno di Studi sulla Magna Grecia (1973), l’indimenticabile prof. Stazio riferiva il tipo monetale dell’Apollo citaredo all'analoga statua citata da Erodoto (IV, 15) ubicata nell’agorà della polis e circondata da piante di alloro. Un alloro bronzeo, probabilmente parte della citata statua, viene peraltro ricordato da Teopompo, citato da Ateneo (XIII, 604F-605A). Sia la statua che l’altare sarebbero stati eretti, a detta di Erodoto, per ordine di Aristea di Proconneso (su cui non mi soffermo), un personaggio dai contorni alquanto sfuggenti, una sorta di figura “sciamanica” che alcuni studiosi collegano al movimento pitagorico. In ogni caso, a prescindere dall'accoglimento o meno della tradizione erodotea, quello che sembra trasparire dal tipo monetale è il rilievo dato al culto di Apollo – a cui il movimento pitagorico era peraltro strettamente legato – nella seconda metà del V secolo a.C. a Metaponto, forse proprio in connessione con le vicende storiche (e/o edilizie) che accompagnarono l’area sacra del tempio.3 punti
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Lira 1717 Vittorio Amedeo II Re di Sicilia Questo esemplare va a giacere vicino a quello del 1718 , acquistato anni fa da un amico del forum Lamoneta.2 punti
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Ecco la slide che per noi e’ il vero riconoscimento cittadino verso di noi per quanto fatto, il segno dell’apprezzamento di Milano per questa opera divulgativa, un unicum per tutti, gli applausi sentiti e corali li giro a voi tutti !2 punti
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Ma il grande riscontro sull’apertura dell’esposizione permanente delle Monete della zecca di Milano e’ arrivata lunedì sera in Ambrosiana per il ritorno della Palma di Federico Borromeo . Circa 110 invitati rappresentanti delle Associazione del mondo del lavoro e delle professioni, sponsor, rappresentanti politici cittadini, il mondo associazionistico , Venaria Reale coi suoi operatori, Ambrosiana in toto e il Soprintendente del Castello dott. Salsi oltre a celebrare la Palma rivedono il simbolo dell’identita’ voluta da tutti e che raccoglie il plauso della nostra città ...il medagliere permanente delle Monete di Milano, il sogno che diventa realtà per tutti2 punti
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@Sanni... Grazie di cuore. Per il periodo precedente sai quanto è complesso...Ma ci sto lavorando.2 punti
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Concordo in toto, la passione è la molla di tutto e sia te, Eros, che Mario siete due grandissimi appassionati e contagiate tutti noi.2 punti
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Gli Etruschi furono un popolo italico molto legato economicamente ai metalli , favoriti in questo dalla ricchezza e varieta' di metalli che estraevano principalmente nelle Colline Metallifere della Toscana marittima e dall' isola d' Elba , oltre che da altre localita' minori come ad esempio i Monti della Tolfa nell' alto Lazio dove si trovano Blenda minerale delle Zinco , Galena , Pirite e Cinabro da cui si estrae il Mercurio. I minerali che venivano estratti erano principalmente : Calcopirite un solfuro di Rame e Ferro , Galena un solfuro di Piombo spesso argentifera , Blenda un solfuro di Zinco , Cassiterite un ossido di Stagno utile in lega con il Rame per formare il Bronzo , Ematite , Marcassite , Pirite e Limonite minerali ricchi di Ferro . Il minerale piu' importante era comunque il Ferro elbano , tanto che in parte era venduto o barattato in lingotti con altri popoli del Mediterraneo , le cui scorie di forno per la lavorazione occupavano sulla costa di Populonia di rimpetto all' Elba , fino al periodo anteguerra del 1940 , molti metri di spessore tanto da formare delle colline artificiali che furono ancora sfruttate per ricavarne altro minerale . Completata questa breve carrellata dei minerali industriali toscani ed elbani , sorge ora un problema metallico che fa riferimento al titolo del post : l' Oro , rimane oscuro da dove provenisse o venisse estratto questo prezioso nobile metallo che stando ai numerosi gioielli sopravvissuti alle spoliazioni ed esposti nei Musei italiani ed esteri doveva essere abbondante almeno per le classi agiate etrusche , metallo trasformato principalmente in gioielli ma anche in monete , oggetti esposti che rappresentano certamente una minima parte rispetto a quelli trafugati nelle tombe nel corso dei secoli ; stando alla grande quantita' di gioielli in oro trovati usati per ornamenti personali ma anche per uso domestico come recipienti ,nonche' per monete , si presume che la gran parte dell' Oro doveva essere estratto nel territorio etrusco e una piccola parte provenire dal commercio estero ; personalmente non trovo altra possibilta' per spiegare questa abbondanza di Oro etrusco , mi rimane molto difficile pensare che l' Oro provenisse solo o in gran parte dal commercio con altri popoli del Mediterraneo , metallo troppo raro e troppo prezioso per essere barattato . Ma se l' Oro veniva principalmente estratto sul territorio , dove si poteva trovare ? Quasi tutti i solfuri metallici elencati che si trovano in Toscana contengono piccole percentuali di Oro , specialmente la Calcopirite , Pirite , Marcassite e Rame nativo dell' Impruneta localita' vicino Firenze e della Val di Cecina vicino Pisa , ma gli Etruschi sapevano estrarlo da questi minerali ? Conoscendo le abilita' mineralogiche nell' individuare i giacimenti e lavorative metallurgiche degli Etruschi e' probabile che lo sapessero trovare ed estrarre . Altra localita' etrusca da dove poteva essere estratto l' Oro e' stata recentemente individuata nei Monti Volsinii , colline che si estendono sopra il Lago di Bolsena , esattamente nel Monte Landro , dove le rocce vulcaniche a Leucitite contengono piccole pagliuzze di Oro visibili anche ad occhio ; per coincidenza sulla cima del Monte Landro esisteva un antichissimo Tempio votivo Etrusco le cui fondamenta sono state riportate in luce insieme ad oggetti votivi . http://www.academia.edu/8308651/Loro_degli_Etruschi_volsiniesi Concludendo il problema dell' Oro etrusco e' lecito supporre che l' Oro utilizzato in gran quantita' dagli Etruschi provenisse da giacimenti locali e solo parzialmente da scambi commerciali . In foto : discarica di scorie ferrose di miniera di Ferro presso Serrabottini , scorie ferrose sulla spiaggia di Popolonia , vari oggetti in Oro trovati nelle tombe etrusche tra cui anche un vaso , pagliuzze d' Oro nella Leucitite di Monte Landro , vedute del Lago di Bolsena da Monte Landro , la cima di Monte Landro e il Tempio etrusco di Monte Landro .2 punti
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Salve , alcune monete d' Oro di Populonia e altri gioielli etruschi ricavati forse da Oro toscano2 punti
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DE GREGE EPICURI Rinaldi è un pozzo di scienza, e ci ha riportati magicamente in pieno umanesimo, con tutto il gusto, la raffinatezza estetica, la scelta dei colori (che non era mai casuale), le simpatie/antipatie per i personaggi antichi che si respiravano a quell'epoca. Ovviamente, con la numismatica erano agli inizi, e non si facevano alcun problema a chiamare (sulle monete) Caracalla ed Eliogabalo con questi appellativi! Poi, abbiamo scoperto un sacco di cose: che Avito Cassio fu ingannato dalla falsa notizia della morte di M.Aurelio (fake news anche a quei tempi!), che la pergamena migliore era fatta nel Quattrocento con pelle di vitello, che la Historia Augusta va post-datata forse di 1 o 2 secoli...2 punti
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Carissimo Federico, le visualizzazioni, sono strameritate, quando si divulga con tanto amore e d'uopo.. Mi ricordo la prima volte che entrai in sezione notando subito i tuoi post. Mi colpi l'ardore e la tenacia del tuo divulgar. Ma più di tutto rimasi affranto del poco consenso. Non riuscivo a capire come si potesse ignorare e non intervenire, lessi immediatamente la passione fra le righe. Io riesco a leggere, e voglio leggere..e per questo che sono Eracle, Eros, e sono qui...2 punti
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Buona sera, all'Elba si estraeva anche una buona quantità di rame anche se il fenomeno estrattivo di questo metallo, così come descritto da alcuni storici, è stato ridimensionato ma resta pur sempre importante, per quanto riguarda l' oro esiste una antica cava detta "dell'oro" che in realtà era di rame ed alcune voci su una antica miniera d'oro sfruttata dagli etruschi e dai romani che ivi battevano anche moneta, tutto comunque da verificare, il fatto certo è che ogni tanto qualcuno (compreso un mio amico) si cimenta a livello obbistico nell'attività di estrazione del prezioso metallo giudicato comunque da chi lo ha analizzato in quantità non sufficiente per uno sfruttamento conveniente.2 punti
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Pietro finalmente ne sono venuto in possesso! Un manuale, dal 1674 al 1860, delle monete di Napoli che farà la differenza con gli altri sinora in circolazione. Completo, aggiornato e con molti dettagli sarà il riferimento per la mia incompleta collezione e ... credo, per molte case d’aste. Chi s’avvicinerà a questa monetazione non potrà farne a meno e, nello stesso tempo, avrà modo di acquisire unitariamente fatti storici non sempre lineari e comprensibili. Il testo è immediato, di facile consultazione e privo di quei ghirigori intellettualistici finalizzati al compiacimento personale. Non è semplice produrre un testo comprensibile per tutti! Pietro ci è riuscito; ha fatto un grande lavoro che invidio e apprezzo moltissimo. Forse, l’unico appunto è la copertina: debole e sottile. Bene, ora mi prenoto e aspetto il manuale con tutte le monete precedenti al 1674. Grazie Pietro Magliocca2 punti
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Un nomos ( 430 A.C. ; 7,64 g. ) con al diritto una interessante , non comune , rappresentazione di Apollo , seduto in scranno , in atto di suonare la cetra . La moneta segue , pressoché immediatamente , i primi tipi a doppio rilievo con ancora al diritto la spiga ( discussione "Metaponto : stateri con figura umana" 11/04/2016 ) , spiga che , qui , già è spostata al rovescio . Catalogato da Noe al n. 431 e da Rutter in H.N.I. al n.1504 , è moneta di grande rarità , nota in soli 4 esemplari : NAC 13 n. 134 , che unisco in calce , e poi Vienna , Lecce e Francoforte . Nella scheda che anche unisco , l'esemplare in Francoforte non è però elencato . Una notazione a margine Dalla stessa scheda , potrebbe incuriosire , o forse neanche , che il nostro esemplare al Museo di Lecce sia notato come " stolen between 1915 and 1922 " Ignoro se questa rarissima moneta sia poi tornata nella nostra non impenetrabile custodia , oppure se , ove tuttora ne proseguisse la latitanza , se ne abbia almeno qualche immagine a futura memoria.1 punto
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Tipologia rarissima e misconosciuta (ne esistono anche in bronzo con delle lettere) fino a pochi anni fa.... poi hanno iniziato a falsificarle e sono balzate agli onori della cronaca. Quindi un grazie ai falsari che involontariamente hanno fatto un bel po' di pubblicità a questa misteriosa emissione https://www.academia.edu/1469456/Coins_and_Medallions_struck_for_the_Inauguration_of_Constantinopolis_11_May_330._2011_Lars_Ramskold._Niš_and_Byzantium_IX_pp._125-158_1 punto
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Ciao, complimenti per il ritrovamento, è una delle prime monete del 2018 che vedo... Per quanto riguarda le tirature penso che bisognerà pazientare ancora, non ho trovato nulla e di solito i dati ufficiali si fanno attendere.1 punto
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Riprendo la discussione, per la parte relativa al dio Sandan, aggiungendo un estremamente raro tetradramma ed una rara dracma dei Seleucidi, con ai rovesci due raffigurazioni relative a quella antica divinità molto legata alla città di Tarso . Aggiungo anche un bellissimo tetradramma, per Tarso, dell' imperatore Adriano, passato di recente in asta Nomos 15 al lotto 242, con al rovescio una incisiva rappresentazione di Sandan sul " leone " .1 punto
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Grandissima discussione, tra le più divulgative e belle dell'intero forum, ti rinnovo i complimenti e sappi come capita spesso anche a me anche ora che i divulgatori vanno quasi sempre da soli...e' il loro , il nostro destino non c'è nulla da fare...ma qui c'è la passione vera e genuina ...1 punto
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Tanti simboli milanesi, Duomo, S. Carlo, Brera...chissà magari arriverà anche quella sulla Palma dell'Ambrosiana, lunedì sera ho visto un distintivo fatto fare dall'Ambrosiana, in edizione decisamente limitata, con sopra il simbolo della Palma, veramente bello ...1 punto
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C’è tutto sul sito, come sempre http://www.vaticanstate.va/content/vaticanstate/it/servizi/ufficio-filatelico-e-numismatico/emissioni-numismatiche/ultime-emissioni.paginate.1.html1 punto
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anche a me è capitato di non riceverli, certo 2 volte consecutive diventa seccante ( io proverei comunque ad attendere questa settimana) .1 punto
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Le ultime foto postate delle foglie con "patina" sembrano piu' soffrire di corrosione , forse a causa di umidita' , almeno viste cosi' in foto non mi sembra si tratti patina naturale dovuta al tempo trascorso .1 punto
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Qualche immagine della interessantissima serata, tutti affascinati dal manoscritto miniato del 1400, personalmente mi ha stupito l'alto livello pittorico delle miniature. Grazie Gerarluigi L'originale e pregevole coperta in pelle del manoscritto miniato.1 punto
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Ciao , la diversia' delle patine su foglie dello stesso manufatto , cosa alquanto strana , credo possa dipendere soltanto da differenti percentuali dei minerali in lega , Rame e Zinco = Ottone , "bronzo" moderno , che costituiscono le foglie , altrimenti risulterebbe un fatto inspiegabile .1 punto
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Ottima serata ieri al CCNM pochi ( colpa anche del meteo) ma buoni argomento sofisticato e molto interessante. Abbiamo appreso che anche i manoscritti , precedenti i libri a stampa , hanno parlato delle monete seppur da un punto di vista esclisivamente storico. Molto bravo davvero il relatore Gerarluigi Rinaldi , archeologo, storico e numismatico.1 punto
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Citazione della giornata che serve per tutti in fondo anche in numismatica ...meditate ...1 punto
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Vero, in Livio "aes grave" può significare solo "bronzo pesante". Però la datazione delle prime monete fuse alla seconda metà del IV secolo, seppur prevalente, non è unanimemente accettata1 punto
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Tutti gli esemplari che ho e ho avuto provengono dalla Francia. Sono monete battute a Casale, ma che sono poi state nella loro totalità spacciate oltralpe.1 punto
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A trovarli certi nominali... Secondo me questa tipologia è molto più rara.. Complimentoni un ritratto settecentesco stupendo..1 punto
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Qui c'è la storia nella storia.. Vicende seicentesche, committenze, artisti, simboli, istituzioni, un lavoro che se non si è addetti ai lavori non si immagina minimamente. Le opere non nascono mai per caso, come i divulgatori, come il Cordusio.. Accadono eventi che prescindono dalle nostre volontà, ci sono delle missioni che ti scelgono, come i tondelli, noi siamo solo degli strumenti.. Uomini preposti all'eredità... Eros1 punto
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Io la terrei cosi', e' talmente concia che non vedo miglioramenti possibili. Magari comprane una messa meglio, giusto per apprezzare i rilievi.1 punto
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Diciamo che è un errore che ti ha insegnato a stare più attento ma che non ti è costato molto. Per la descrizione/valore delle banconote ha già detto tutto @nikita_1 punto
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Lasciamo un po’ di spazio anche alle altre iniziative. Tutte hanno bisogno di essere sostenute. Riporto in alto l’ interessante conf. di stasera presso il CCNM1 punto
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Roma Numismatics Ltd > Auction XV Auction date: 5 April 2018 Lot number: 546 Price realized: 34,000 GBP (Approx. 47,599 USD / 38,922 EUR) Note: Prices do not include buyer's fees. Lot description: Trajan AV Aureus. Rome, AD 112-113. IMP TRAIANVS AVG GER DAC P M TR P COS VI P P, laureate, draped and cuirassed bust right / Frontal view of the hexastyle façade of Trajan's Forum, with central entrance and two alcoves containing statues to either side, an elaborate statue group comprised of facing quadriga between three statues on each side atop the roof; FORVM TRAIAN in exergue. RIC 257; C 168 var. (not cuirassed); Calicó 1031; BMCRE 509; Biaggi 494; Woytek 409f. 7.30g, 19mm, 6h. Good Extremely Fine. The finest example of this desirable type to have been offered in many years. Trajan became consul for the sixth and final time on January 1, AD 112; on the same day he dedicated his new Forum complex. It is thought to have been designed by the architect Apollodorus who accompanied Trajan on his campaigns in Dacia and is famous for building a bridge across the Danube river recorded by ancient authors and artists. When complete, the vast complex consisted of the area fori (main square), the Basilica Ulpia, the column of Trajan, and two libraries, all situated adjacent to the Markets of Trajan on one side and the Forum Augustum on another. The project sought to exceed previous imperial fora in plan, scale and ornamentation while focusing directly on Trajan's military achievements in Dacia. Each imperial forum had specific architectural and decorative schemes which created specific ambiences; thus, Trajan's military theme is vastly different from the Forum of Vespasian (also known as the Temple of Peace and not officially called a forum since there is no evidence of it serving a political function) which instead contains gardens, fountains and promenades. One ancient account tells us that "all along the roof of the colonnades of Trajan's forum there are placed gilded statues of horses and representations of military standards, and underneath is written Ex manubiis [from money obtained through spoils]" (Aulus Gellius, Attic Nights 13.25.1). Perhaps the message the emperor wished to send was that his rule saw such great military achievement that his successes alone were capable of creating the greatest public architectural space in Rome. Following Trajan's death, Hadrian is reported to have added a colossal temple to the deified Trajan and his wife Plotina (of which very little survives) so that the completed Forum focused not only on Trajan's military victories, but also on his apotheosis. The magnificence of this complex in comparison to previous imperial fora is emphasised by ancient witnesses, one of whom, when describing the emperor Constantius II's reaction when he first visited Rome in AD 357, says it was "a construction unique under the heavens, as we believe, and admirable even in the unanimous opinion of the gods..." (Ammianus Marcellinus 16.10.15). It was later a space where various important events occurred; Hadrian and Aurelian ordered the burning of notes of debt to the state here (Historia Augusta, Hadrian 7.6, Aurelian 39.3), Marcus Aurelius held a sale of imperial treasures here following a period of war as an alternative to taxing the provinces (Historia Augusta, Marcus Aurelius 17.4) and here laws were frequently fastened up on bronze tablets to be read by the public. This coin was produced following the dedication of the forum and depicts the magnificent arch commemorating Trajan's victories in Dacia which acted as its entrance. Martin Beckmann (see The Early Gold Coinage of Trajan's Sixth Consulship in The American Journal of Numismatics Vol. 12 (2000), pp. 119-156) argues that it was part of the first production of AD 112 which contained a group of types focusing on commemorating the forum such as depictions of the Basilica Ulpia, and Equus Traiana (the following year saw the production of coins showing the newly built Trajan's Column). His study reveals that there were ten dies for this reverse type and that "from the die links it appears that the forum type carried on strongly, perhaps to the end of the entire series..." implying that significant importance was attached to the promulgation of this great architectural work, the grandest of all imperial fora to date, made possible by the emperor's military victories. Estimate: 25000 GBP illustrazione: i mercati di Traiano1 punto
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Qualche giorno fa ha fatto l'ingresso nella mia collezione (per il momento non ancora fisicamente) un pezzo di Massimiano proveniente da un ripostiglio tedesco del 1964 di cui ahimé non sono riuscito a ottenere grandi informazioni... tuttavia si tratta di un pedigree interessante (e di una moneta non comunissima) oltre che di una provenienza "certa". MAXIMIANUS D\ IMP C MAXIMIANVS PF AVG R\ PAX AVGG, /S - La pace stante a sinistra con in mano Vittoria e scettro Zecca: Lugdunum; Biglione; 22 mm; 3,61 gr. RIC - ; Bastien 276 (5 esemplari noti) Ex Comm. Francese; Ex Gert Boersema, Ex coll. Eberhard Link, Ex. tresor d'Horath (Germania, 1964) Il pezzo da quanto mi riferiscono "colleghi forumisti" francesi dovrebbe avere lo stesso conio dell'esemplare 276 d nella pl. XIX del testo di Bastien usato come riferimento di catalogazione. Per quanto riguarda il ripostiglio in questione invece, ho trovato unicamente come riferimento una nota a margine di un testo francese che rimanda a uno scritto tedesco: "H. Cuppers, « Trésor d’Horath, 1964 (canton de Bernkastel) », Archäologische Funde im Landkreis Bernkastel, Zeltigen, Bernkastel-Kues, Lankreis Bernkastel, 1966, p. 99 et pl. 51"... ovvio che ho sguinzagliato a destra e a manca i miei spulciatori di archivi esteri per vedere se recupero qualche info in più ma... al momento, questa è la somma delle informazioni a mia disposizione ...e tutto sommato sono abbastanza soddisfatto!!!1 punto
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Eccomi..le monete che colleziono io (basso impero) ci stanno bene...anche le più grandi.1 punto
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1878 LE DONNE MILANESI OFFRONO UN FIORE ALLA REGINA Motivo della medaglia, da: COMANDINI L'ITALIA NEI CENTO ANNI DEL SECOLO XIX GIORNO PER GIORNO ILLUSTRATA, V° volume pag.7721 punto
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Segno o tessera per un SALASSO D/ Corona di Spine con al centro S * C R/ SALASO sotto in grande S *C1 punto
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