Vai al contenuto

Classifica

  1. uzifox

    uzifox

    Utente Storico


    • Punti

      6

    • Numero contenuti

      5527


  2. bizerba62

    bizerba62

    Utente Storico


    • Punti

      5

    • Numero contenuti

      6155


  3. eracle62

    eracle62

    Utente Storico


    • Punti

      5

    • Numero contenuti

      5568


  4. O'trebla

    O'trebla

    Utente Senior


    • Punti

      4

    • Numero contenuti

      893


Contenuti più popolari

Elenco dei contenuti che hanno ricevuto i maggiori apprezzamenti il 06/19/18 in Risposte

  1. Buongiorno a tutti, vorrei condividere con tutti voi il mio ultimo acquisto, un Giorgino di Francesco I d’Este della zecca di Modena. Non si tratta però del classico Giorgino di Francesco I, tipologia di moneta non particolarmente rara da trovare, bensì si tratta della rarissima variante con il busto del duca rivolto a sinistra. Il MIR lo indica con una rarità R4, ma non presenta una foto di tale moneta (quella presente sul catalogo è un fotomontaggio) ed anche cercando online non sono ancora riuscito a trovare tracce di altri esemplari come il mio (tranne i due presenti all’interno della collezione Reale). qualcuno ha già visto passare questo tipo di moneta in qualche asta o vendita pubblica? sono molto gradite anche eventuali foto di altri esemplari! grazie in anticipo, Francesco.
    3 punti
  2. LA SETTIMANA INCOM / 00382 La fabbrica del denaro: svelati i misteri della "zecca". data: 28/12/1949 Processo di produzione di una moneta da 10 lire "Pegaso" L'EUROPEO CIAC / E1010 Italia: La Zecca vara le nuove monete da 20, 50 e 100 lire data: 21/06/1956 https://patrimonio.archivioluce.com/luce-web/detail/IL5000090922/2/italia-zecca-vara-nuove-monete-20-50-e-100-lire.html?startPage=40 MONDO LIBERO / M331 La nuova moneta da 500 lire. data: 13/12/1957 https://patrimonio.archivioluce.com/luce-web/detail/IL5000046269/2/la-nuova-moneta-500-lire.html?startPage=40 L'EUROPEO CIAC / E1108 Roma: Vengono coniate le nuove monete da 500 lire data: 10/05/1958 https://patrimonio.archivioluce.com/luce-web/detail/IL5000090987/2/roma-vengono-coniate-nuove-monete-500-lire.html?startPage=40 RADAR / R0049 "Dove sono finite le monete da 500 lire" data: 14/06/1966 https://patrimonio.archivioluce.com/luce-web/detail/IL5000025623/2/dove-sono-finite-monete-500-lire.html?startPage=80
    3 punti
  3. Salve a tutti: dopo un poco di tempo nel quale non sono riuscita a connettermi molto e a partecipare alla vita del forum, eccomi di nuovo qua per segnalarvi la prossima mostra dedicata alle monete antiche della collezioni Simoneschi a Palazzo Blu, nel centro storico di Pisa. Il potere delle immagini e le immagini del potere: si rinnova la mostra temporanea nella sala del monetiere di Palazzo Blu Sabato 23 giugno, alle ore 11:00, Fiorenzo Catalli e Monica Baldassarri presenteranno al pubblico la nuova mostra temporanea delle monete Simoneschi, esposta nella sala del Monetiere di Palazzo Blu, dal titolo Il potere delle immagini / Le immagini del potere nelle monete antiche della collezione Simoneschi. L’incontro con Fiorenzo Catalli, funzionario direttore presso la Soprintendenza per molti anni, e Monica Baldassarri, curatrice della sezione di Palazzo Blu dedicata al Monetiere Simoneschi, si terrà alle ore 11:00 a Palazzo Blu e prevede una conferenza introduttiva sul tema di Fiorenzo Catalli e una visita guidata alla sala del monetiere, nell’ambito della quale saranno illustrate le nuove monete esposte in mostra. Si ricorda che la nuova mostra temporanea è comunque visitabile tutti giorni dalle ore 10:00 alle 19:00 i feriali e dalle 10:00 alle 20:00 i sabati e festivi, nell’ambito del normale percorso museale di Palazzo Blu (per informazioni su costi e orari si rimanda alla apposita sezione del sito). https://palazzoblu.it/evento/nuove-vetrine-del-monetiere-simoneschi/?event_date=2018-06-23 https://palazzoblu.it/orari-di-visita/ Sperando di poter incontrare in quell'occasione amici vecchi e nuovi, un caro saluto MB
    3 punti
  4. Vabbe', in questi tempi di falsi coniati su tondelli antichi, moderni e mortacci loro...io mi consolo con questo semplice ed onesto Diocleziano, 26 mm che mette un po' di gioia nonostante il retro in condizioni così così..
    3 punti
  5. Qui invece altre immagini che mostrano l'utilizzo di talleri in Etiopia Data 02.1936 - 03.1936 1) Le monete, contate, sono ordinatamente divise. 2) Accanto all'ufficiale, con cappello coloniale, seduto al banco, si intravedono un graduato dell'esercito italiano e un indigeno in uniforme 3) Gruppo di ufficiali, fra cui un alto grado d'artiglieria, raccolto attorno a un banco con pile di monete e sacchetti, assiste alla consegna del sacchetto 4) Alcuni ufficiali italiani contano delle monete poste sopra un tavolo di legno Data 19.02.1937 Addis Abeba - palazzo dell'ex-piccolo Ghebbì imperiale ad Addis Abeba-Africa Orientale Italiana 5) e 6) Due militari distribuiscono i talleri sistemati sopra un tavolo sul piazzale del Ghebì imperiale ai poveri di Addis Abeba in occasione della nascita di Maria Pia di Savoia
    3 punti
  6. Ciao Alberto. Concordo con quanto scrivi e colgo l'occasione per informare che ho predisposto, a nome della N.I.A., una lettera diretta ad Editalia S.p.a. e, per conoscenza, al MNR. La lettera è attualmente al vaglio del Consiglio Direttivo della N.I.A. che mi dovrà autorizzare all'invio. Non appena avrò ricevuto il "via libera" e dopo averla trasmessa via pec ai destinatari, la posterò anche in questa discussione, affinché tutti possano sapere cosa abbiamo scritto. Cordialmente. Michele
    3 punti
  7. Un saluto a tutti Ho notato nella prossima asta di Leu Numismatik una moneta arcaica di Emporion. E' la prima volta che ne trovo una in asta. A very rare trihemiobol from Emporion SPAIN. Emporion. Circa 450-425 BC. Trihemiobol (Silver, 10 mm, 1.09 g). Forepart of a man-headed bull to left. Rev. Rough incuse. Campo pl. XVI, 3. CNG -. SNG BM Spain -. Very rare and in exceptional condition for the issue. Beautifully toned and very well struck. Extremely fine. Ex Hess-Divo 309, 28 April 2008, 1. La didascalia cita "Hess-Divo 309, 28 April 2008, 1" come provenienza, ma mi pare di aver trovato su acsearch anche un passaggio in asta alla CNG Mail bid sale 73, lotto 7, del 13.9.2006: https://www.acsearch.info/search.html?id=317686 Trovo sia una moneta interessante, che non si vede spesso. Matteo.
    2 punti
  8. 2 punti
  9. Segnalo la recente pubblicazione su Academia.EU di uno studio sull'argomento spesso dibattuto sul forum: Razvan Bogdan Gaspar - Counterfeiting Roman Silver Coins in the 1st – 3rd centuries A.D. Study on Roman Provinces from Middle Danube to Lower Rhine. " The newly written paper for Roman imperial silver coins is expanding the studied area of counterfeited silver coins discovered on archaeological sites by analyzing a hole geographic region stretching from the middle Danube in the East to the shores of the lower Rhine in the West. Aiming to prove the existence of a centralize pattern regarding silver plated coins distribution, the study expanded its investigation to include the random appearance of hybrid and plated hybrid coins. Besides this the focus will remain on counterfeited pieces, their proportions and distribution, with a smaller case study for the Severian period during when most plated pieces were dated for. Towards the end of the study new results can finally support previous debated arguments regarding coin distribution and patterns of distribution in frontier provinces, alongside with Rome’s approach to silver plated pieces. "
    2 punti
  10. _____________________________________ MILLIONS FOR DEFENCE NOT ONE CENT FOR TRIBUTE Per finire una curiosità: Gli ultimi tipi di token con questa dicitura per intero furono coniati nel 1863/64, in piena guerra civile. Ce ne era un tipo di soli 3,00 gr. che ricalcava l'Indian Head Cent in uso a quell'epoca e riportava solamente NOT ONE CENT, ma come già accennato in precedenza, anche se i token erano molto somiglianti ai cent in corso, quella scritta al retro scongiurava chi li produceva da un'eventuale accusa di contraffazione. Non si conoscono esemplari coniati oltre il 1864 in ricordo dei fatti del 1797.
    2 punti
  11. DE GREGE EPICURI A me pare che la moneta, probabilmente malconcia, sia stata sottoposta ad una pulizia acida molto aggressiva, che ha creato una diffusa porosità. Non ho sottomano il RIC, ma dovresti trovarla facilmente: la scritta al rov. è SPQR OPTIMO PRINCIPI, con la Fortuna seduta verso sin.
    2 punti
  12. Ecco per la prima volta (dopo la pubblicazione nel Manuale) .....il 3 ducati 1832...a colori.
    2 punti
  13. Per chi non lo conosce, un'interessante video pieno di sorprese e monito ecologico finale.
    1 punto
  14. I miei più sinceri complimenti, davvero! Hai inventiva e manualità che ti invidio!
    1 punto
  15. Ciao a tutti! Continuiamo... Stasera ho fatto tris, ché ho combinato tre dei miei hobby: Numismatica, Fotografia e Stampa 3D (in ordine cronologico!) Ho stampato un tubo di prolunga da 40 mmper la mia Nikon e l'ho subito provato con un banalissimo obiettivo standard 18-55 di fascia bassa (quello del kit del 2006) che (poveretto..) tenevo da una vita sepolto nella valigetta. Devo dire che il risultato mi ha stupito: - 5 Escudos portoghesi - un cent sudafricano (in sottofondo un righello: 15 mm di diametro!) - dettaglio del leone: - le belle caravelle diciamo che così ho trasformato un'ottica da poco in un bel obiettivo macro. Naturalmente - mancando i contatti - bisogna fare molto in manuale, ma per foto di questo tipo non disturba più di tanto. Queste le ho fatte alla svelta, senza usare treppiede o lampade dedicate. Morale della favola: se volete una bella ottica macro, non ci sono alternative (io per es. ho un sigma 70mm 2,8 1:1), ma se volete sperimentare un po' e spendere poco utilizzando obiettivi standard, vi consiglio calorosamente di provare questo metodo - e se non avete una stampante 3d, per qualche decina di euro li comprate già fatti ? Adesso faccio ancora un "PING!" a @ilnumismatico e poi finisco! Servus, NJk
    1 punto
  16. Ha detto tutto l'amico @cliff Rovescio interessante ma difficilmente reperibile in buona conservazione
    1 punto
  17. Ciao a tutti. Sono d'accordo di rispedirle tutta al venditore entro lunedì/martedì prossimo. Se qualcuno "a caso" (@Poemenius?) avesse tempo/voglia/interesse di/a fotografarle durante il WE le raccatto e gliele porto. Purtroppo la batteria della mia Canon mi ha prematuramente lasciato e sono in attesa di acquistare un paio di "compatibili". A disposizione. TWF
    1 punto
  18. ehmmm... quale delle due è rimasta nel cassetto???
    1 punto
  19. Da un bello statere di Tarso, al rovescio un satrapo seduto in scranno ed armato di arco, ne controlla la freccia
    1 punto
  20. Ciao! E' un sesterzio di Settimio Severo con le tre Monetae al rovescio. - è una moneta comune o rara? Direi non comune con questo rovescio. - l'imperatore è considerato comune o raro? Comune ma non comunissimo. - il materiale è oricalco? Sì - che grado di conservazione dimostra?  MB o qMB - che valutazione commerciale può raggiungere?  Con questa conservazione direi 20/30 euro massimo. Qui la catalogazione completa più probabile (esistono alcune varianti di busto e di legenda): Septimius Severus, AE Sestertius, the three Monetae Septimius Severus (193-211 AD). AE Sestertius, 194 AD, Rome. Obv. L SEPT SEV PERT AVG IMP III, laureate head right. Rev. MONET AVG COS II P P / S C, the three Monetae. RIC IV, 670.
    1 punto
  21. Sembra quasi un tentativo di restauro per coprire un cratere, oppure quel che rimane di una montatura.
    1 punto
  22. @Ema.monete Qualche osservazione al volo da esperto del settore (insegno italiano e latino al liceo e di tesine ne vedo tante). 1. All'inizio: dici che la moneta è stata ideata nel VI sec. a.C. e poi nella scheda sottostante dati uno statere al 685 a.C. (che sarebbe quindi all'inizio del VII, cento anni prima di quanto hai detto prima). Correggi entrambe, visto che l'invenzione della moneta è databile tra VII e VI e lo statere in oggetto va datato intorno al 600 a.C. 2. Giustifica il testo, sei un nativo digitale perbacco! Io userei anche un carattere visivamente più gradevole - non troppo bizzarro, ma con qualche grazia, come per esempio Perpetua - salvo indicazioni differenti del tuo CdC 3. A pag. 5 hai scritto pecuni anziché pecunia 4. Nel paragrafo sul baratto c'è incertezza sui tempi verbali: prima parli dell'origine della moneta con il passato remoto, poi al presente. Rendi il tutto omogeneo, e ricorda che la forma è importante (altro esempio: correggi "dal VIII secolo" in "dall'VIII secolo") 5. Non ho capito il senso di questa frase: "L'impiego dell'argento pone attenzione sulla conservazione della moneta nella classificazione numismatica.": perché proprio dell'argento? Poi lo spieghi, ma così come viene proposta la frase non funziona. 6. Concordo con chi mi ha preceduto sull'importanza di una premessa metodologica e di una conclusione. In bocca al lupo!
    1 punto
  23. @Ema.monete Fa piacere quando le ore spese per obiettivi inconsistenti possono tornare ad avere un perché, a distanza ? . Devo ancora mettermi a leggerla con calma e lo farò volentieri, l'ho solo fatta scorrere velocemente per adesso. Mi sento però di darti due consigli. Il primo, cura meglio l'impaginazione, l'occhio vuole sempre la sua parte. Il secondo, aggiungi assolutamente un'introduzione tua personale, 9 volte su 10, ahimè, si soffermano a leggere quella, se colpisce può già bastare per fare una buona impressione e "magari" invogliare ad andare oltre, viceversa scorrono a razzo gli argomenti o saltano proprio ad un'altra tesina. L'introduzione, più che dire cosa tratti, dice chi sei e cosa hai in zucca, e ciò vale più di mille argomenti diversi. P.S. Ancor meglio una premessa in cui parli della tua passione, credimi...
    1 punto
  24. Anche se mi ero ripromesso di parlare d'altro, segnalo questo interessante articoletto di Cinzia Bearzot sul commercio greco, dal titolo "IL MERCATO NEL MONDO GRECO: TEORIA E PRASSI", che allego: Il mercato nel mondo greco.pdf In sintesi, Bearzot sostiene che la pratica del commercio in Grecia fosse, naturalmente, molto diffusa; tuttavia filosofi e aristocratici mostravano una certa diffidenza verso il commercio al minuto e verso al commercio in generale qualora questo fosse orientato al profitto personale e non al bene della polis. Riporto un paio di estratti di particolare interesse per quanto si è detto finora in questa discussione: Naturalmente ogni commento è ben accetto
    1 punto
  25. Grazie @eliodoro.... quando in altre sedi scrissi è sostenni che le sigle c'erano..sono stato un po' sbeffeggiato. E vabbè.. sono ragazzi.
    1 punto
  26. Grazie a tutti per le gentili risposte... sopperite alle carenze culturali e anche "visive" con grande competenza! Vi posto delle foto migliori, aggiungendo il peso (grammi 3,79) e il diametro (che è tra 18 e 19 mm., non riesco a misurarlo meglio). Suppongo che non sia un falso. Mi rimane da stabilire quanto può valere...
    1 punto
  27. 1 punto
  28. Ricordo ricordo e se ricordo, era fra le mie preferite My Sharona. Un quel periodo stavo con una tipa che era ossessionata da Patty Smith, devo dire che comunque con il tempo l'apprezzai anch'io. Era un'altra icona per le generazioni del tempo, anche questo pezzo visto il suo successo prolungato, entra di diritto anch'esso negli anni 80, anche se devo dire che secondo me è intramontabile. Ogni volto che l'ascolto mi da una carica incredibile, come il pezzo che vorrei proporvi domani...
    1 punto
  29. Un basso rilievo che diventa straordinario..dando vita alla terza dimensione...sublime...
    1 punto
  30. purtroppo è difficile da dire, infatti dopo il principato di Gordiano III le condizioni politiche ed economiche peggiorarono e anche l'antoniniano fu svalutata con l'aggiunta di materiali meno nobili come rame e stagno; il contenuto d'argento era molto basso, quindi a mio avviso il peso di un antoniniano è molto labile. Borgia.
    1 punto
  31. https://www.google.it/search?q=massalia+tripod+athena&client=tablet-android-samsung&prmd=isvn&source=lnms&tbm=isch&sa=X&ved=0ahUKEwigi7P-_t3bAhWD-qQKHffhDTQQ_AUIESgB&biw=1280&bih=800#imgrc=O7xbfyAjqyHqwM:
    1 punto
  32. Ciao @monnalisa2, si tratta di un 3 Ducati del 1852 e non del 1832. Osserva bene la data. Cordiali saluti, Rocco.
    1 punto
  33. Da collezionista "puro", preferisco la rarità alla conservazione, per cui non riuscirò mai a vendere una moneta. ??
    1 punto
  34. @eliodoro ha toccato un argomento interessante, @dareios ha colto nel segno, ma vorrei integrare: Molti commercianti e venditori, sempre meno collezionisti (veri) ed è questo quello che sta accadendo (mia considerazione); è ovvio che questa situazione genera sempre la caccia e la ricerca della moneta bella, ma non è assolutamente riferita esclusivamente al solo periodo borbonico; la questione è che delle borboniche ve ne sono, ovviamente, in altissima percentuale, dovuto anche al sistema di coniazione diverso. Ma le monete in alta conservazione vanno via sia se sono medievali, sia del vicereame e queste ultime si vedono di rado e quelle borboniche rimangono spesso al palo perchè sia commercianti che venditori le vorrebbero sempre più belle per spuntare poi prezzi ragguardevoli. Ho visto molte "inedite" e/o rarissime borboniche, alcune anche molto interessanti in termini di ricerche, passate e che passano inosservate, oppure osservate...."ma chi se ne frega" per il solo motive che sono BB e/o sotto questa conservazione. Quindi la questione non è di quale periodo sia il pezzo, ma quanto brutto è .... !! La paura è che una moneta in basso stato di conservazione, non può mai essere "piazzata" ad un prezzo elevato. Spero di essermi fatto capire.
    1 punto
  35. Questa è la più significativa. Non è passata in acido ma riconiata su un tondello antico con la sua bella patina originale, e tanti saluti alla XRF.
    1 punto
  36. 06/18 50 C. Brasile 1000 reis 1924 Al D/ figura dell'abbondanza con in mano una cornucopia...Nel campo frontale la costellazione della Croce del Sud
    1 punto
  37. La raccolta sistematica di immagini è l'unica cosa che, forse, potrà aiutarci. Mi complimento Ottimo lavoro....
    1 punto
  38. Mi sorprende che il MNR non verifichi che la riconiazione di queste monete avvenga nel rispetto delle normative vigenti. Come N.I.A. ci riserviamo di presentare un esposto all'Autorità Giudiziaria ove tali riconiazioni non dovessero recare le punzonature previste dagli articoli del Codice Urbani sopra richiamati, che servono ad identificarle immediatamente come riproduzioni. Saluti. Michele
    1 punto
  39. Mi fa venire in mente quando i cambiavalute nei porti e nei grandi centri commerciali, inchiodavano sui banchi le monete contraffatte...
    1 punto
  40. Potrebbe essere una forma di protesta contro le occupazioni/annessioni. Se non sbaglio la valuta giapponese circolava in Corea fino a poco dopo la seconda guerra mondiale.
    1 punto
  41. A mio parere, l'unico modo di risolvere il problema è quello d'indicare la rarità in funzione del grado di conservazione di ciascuna moneta. Una stessa moneta può essere comune in conservazione BB o SPL ma diventare rara in FDC (vedi il 2 lire del 1911). In questo modo, peraltro, i compilatori dei più noti Cataloghi offrirebbero al pubblico un qualcosa di veramente innovativo, con relativo auspicabile ritorno in termini di vendite.
    1 punto
  42. 50 sen giapponese in argento .720, in base ai caratteri è dell'anno 9 era Showa (1934), corrispondente al regno dell'Imperatore Hirohito, il regno più lungo tra tutti quelli degli imperatori giapponesi (1926-1989). Le due fenici erano il simbolo della famiglia imperiale, in particolare dell'imperatrice, rappresentano il fuoco, il sole, la giustizia, l'obbedienza, la fedeltà e le costellazioni stellari. Magari è stata forata male per eventualmente usarla come amuleto portafortuna, foro stranissimo a mio parere però, irregolare, frastagliato, dalle immagini la moneta da l'impressione di essere vuota all'interno.. potrebbe essere anche il foro di un proiettile di piccolo calibro, tipo 22 o 6,35 Oppure è stato asportato malamente il crisantemo altro simbolo utilizzato dalla famiglia imperiale. Uno sfregio? Era presente sulla moneta proprio in corrispondenza del foro. Furono sostituite con monete di pari valore in ottone nel 1946 e potevano essere utilizzate sino al 1953, per caso provengono da Hiroshima o Nagasaki e ne portano i segni?
    1 punto
  43. Segnalo una peculiare dramma di Sardi con un monogramma sul diritto e uno molto simile sul rovescio. Il monogramma sul diritto (ammaccato) è come quello della dramma al post # 3478. KINGS of MACEDON. Alexander III ‘the Great’. 336-323 BC. AR Drachm (16.5mm, 4.23 g, 12h). Sardes mint. Struck under Menander, circa 324/3 BC. Head of Herakles right, wearing lion skin; monogram to lower left / Zeus Aëtophoros seated left; monogram in left field, rose below throne. Price 2569A; ADM I Series X var. (none noted with these controls); Meydancikkale 1642–4. Near EF, toned. Very rare issue with monogram on obverse, one in Pella, two in CoinArchives, three in Meydancikkale hoard.
    1 punto
  44. Nell'ultima asta Nomisma 4 E-live è passato all'incanto, al lotto 3704, un particolare cavallo a nome di Pietro Giovanni Paolo Cantelmo attribuito alla zecca di Sora. La sua peculiarità sta nel fatto di riportare per intero il nome della cittadina ora laziale SORE mentre solitamente è abbreviato con le sole due lettere SO. Il CNI ne censisce solo tre esemplari con questa caratteristica ai nn°32-33-34 ma nessuno appartenente alla Collezione Reale. Ho anche fondati motivi per ritenere che gli esemplari descritti al n°32 e 33 del CNI altro non siano che la stessa moneta il che riduce a due gli esemplari censiti. Ovviamente si tratta di una semplice variante di legenda ma di certo apprezzata da chi la cercava da tempo. D/ CAROL (...); stemma di Francia coronato. R/ PE (° I ° P °) CA ° SORE ° AL ° DX °; croce ancorata. L'immagine è quella (ruotata) della casa d'aste.
    1 punto
  45. L'antica Sicilia era ricca di corsi d'acqua, per la maggior parte non lunghi, ma venerati dalle popolazioni locali, molti dei quali non abbiamo corrispettivi nomi in greco antico. E' possibile immaginare una provenienza dalla Sicilia orientale e c'è un piccolo fiume, presente anche in estate, che è Ciane. Il suo nome in greco classico era Κυανός ossia Kyanòs (pronunciato come Chianòs) . Non so se, per influenza e fonetica locale le lettere KY possono essere rese anche con una X, la ventiduesima lettera dell'alfabeto greco. In antico si pronunciava come una consonante occlusiva velare aspirata /kh/. L'interessante è che successivamente viene pronunciata, come nel greco moderno, con lo stesso suono del tedesco ich. Quindi il passo fonetico al KY non è poi così lungo.... Pertanto la leggenda XANAI, se corrette graficamente, potrebbe indicare questo fiume, che parte dal Cozzo Pantano per sfociare nel porto di Siracusa. E' attualmente famoso per la presenza della pianta papiro, che il tiranno siracusano Gerone II avrebbe importato dall'Egitto per il tramite dell'amico Tolomeo II Filadelfo. Non credo che la spiga del rovescio abbia attinenza con il papiro, forse importato poco dopo, quanto con la ricchezza del territorio, molto fertile e il fiume era allora pescoso.
    1 punto
  46. La fondazione del circolo è avvenuta nel 1936, quando un ristretto gruppo di collezionisti di monete e medaglie diede vita a Genova al Circolo Numismatico Ligure, allo scopo, tra l’altro, di riprendere a distanza di anni la tradizione genovese rivolta alla ricerca numismatica cui si erano dedicati Serra, Gandolfi, Ruggero, Desimoni e altri appassionati studiosi. Corrado Astengo, già a quell’epoca noto collezionista ed appassionato studioso di monete genovesi e della Liguria, fu tra i soci fondatori e fu eletto alla carica di Presidente del Circolo. Egli ottenne dalla Società Ligure di Storia Patria la facoltà di accogliere nella sua sede i soci del Circolo Numismatico Ligure, rendendo loro il beneficio di poter consultare la sua biblioteca ricca di testi di numismatica. L’apice del prestigio numismatico di Corrado Astengo fu la nomina, avvenuta nel 1959, alla presidenza della Società Numismatica Italiana. Il riconoscimento, da molto blasone al Circolo Numismatico Ligure, oltre ad imprezziosire l’efficace attività di Corrado Astengo e le sue grandi doti di studioso della numismatica. Dal 1964, anno della morte di Corrago Astego, ad oggi il circolo numismatico ligure è a lui intitolato. Come il suo predecessore il dott. Giovanni Pesce fu un illustre numismatico. Nel 1964, i soci dell’Astengo lo nominarono all’unanimità come nuovo Presidente. Sono molte le sue pubblicazioni in vari settori delle ricerche storiche, dalla paleontologia alla monetazione genovese. Nel 1975 escono i due testi fondamentali per l’approfondimento della numismatica ligure: il Nostro Presidente Giovanni Pesce e il socio Prof. Giuseppe Felloni pubblicano: “Le Monete Genovesi. Storia, arte ed economia delle monete di Genova dal 1139 al 1814”. Il libro è disponibile anche in lingua inglese. Giuseppe Lunardi altro illustre numismatico e socio del circolo pubblica il libro “Le monete della repubblica di Genova”. Ancora oggi questi due testi risultano fondamentale per l’approfondimento della numismatica ligure. Le case d’aste e i Periti fanno riferimento all’opera di Lunardi per catalogare/periziare le monete di genova. Nel 1980 viene pubblicato il libro di Lunardi sulle monete delle colonie genovesi; uno studio complessivo che raccoglie organicamente il materiale attribuendogli un inquadramento storico e cronologico. Uno studio unico anche perché il Corpus Nummorum Italicorum manca non solo dei volumi relativi alla Sicilia ma anche di quelli riguardanti le emissione degli italiani all’estero. La Presidenza del dott. Renzo Gardella, tuttora membro della Società Numismatica Italiana e Presidente onorario del circolo Astengo, fu un periodo molto costruttivo. Si segnala l’importante pubblicazione del socio comandante Maurice Cammarano, bravissimo numismatico, e dedicata ai luigini. Si tratta del Corpus luiginorum, edito nel 1998 e di cui è attesa una riedizione aggiornata. Nel 2000 il circolo ha curato la pubblicazione del libro di Enrico Janin: scritti di argomenti numismatici dal 1972 al 1999. In onore, come segno di gratitudine e di affetto per il predecessore, Renzo Gardella e i soci hanno raccolto tutti gli scritti, di argomenti numismatici del dott. Giovanni Pesce dal 1941 al 1991, in un volume, di oltre 200 pagine, pubblicato nel 2005. A questa presidenza ha fatto seguito, a partire dal 2007, quella del dott. Fabio Negrino, docente dell’Università di Genova e attuale consigliere della Società Numismatica Italiana e della Società Ligure di Storia Patria; quest’ultimo ha organizzato numerose conferenze e ha promosso iniziative e collaborazioni, nonché la traduzione in italiano e la prossima pubblicazione del volume del numismatico greco Mazarakis, dedicata alle imitazioni del ducato veneto nel Mediterraneo orientale. Ha inoltre promosso una pubblicazione dei soci Figari e Mosconi relativa alla monetazione alessandrina, contenente oltre 2000 immagini di monete romane alessandrine provenienti dalla collezione Datari; anche questa di prossima uscita. Oggi il circolo ha sede presso la Società Ligure di Storia Patria, nella prestigiosa cornice di Palazzo Ducale a Genova.
    1 punto
  47. Buongiorno e buon sabato a tutti! Ripesco questa discussione per un consiglio bibliografico: conoscete il libro "Storia della moneta araba" di Al Maqrizi, tradotto da Vincenzo Tarascio? È un buon testo? Grazie a chi mi risponderà, Afranio
    1 punto
  48. Ho letto la discussione con interesse. Mi sembra che sull'argomento siano state sollevate alcune ipotesi quantomeno improbabili: graffi deturpanti sulla moneta, a scopo di frode, determinati dai rulli, determinati dalla pressa ...?!?!? E' vero che l'ultima è stata considerata una "versione ufficiale" fino a qualche tempo fa (graffi causati dagli attrezzi utilizzati per staccare la moneta ancora incandescente dal conio), ma si tratta certamente di fantasia! Non vi è molto da aggiungere a quanto detto da francesco77 o teofrasto: i graffi sono stati determinati con ragionevole certezza da una lima (o da una spazzola di metallo) per portare a peso il tondello (o liberarlo da eccedenze localizzate). Ovviamente la forza della pressa si esercitava maggiormente sulla superfici libere (fondi) e il rilievo (che si formava per la pressione sul tondello riempiendo il conio - negativo) subiva sforzi di entità inferiore e manteneva, più o meno, i segni della raspatura (ovviamente, maggiormente a livello delle cosiddette debolezze di conio). Non mi sembra che vi possano essere tanti dubbi: non può essere stato che così! A proposito è verosimile (ma chiedo conforto) che l'introduzione della virola abbia determinato la localizzazione dei graffi nelle parti centrali della moneta, proprio per una questione di sforzi sul metallo. Inoltre: non è vero che i graffi siano presenti quasi esclusivamente sul rovescio delle monete; inoltre sono caratteristici di molte coniazioni regionali italiane (si vedano i Savoia) e non solo Napoli! ;)
    1 punto
  49. Buongiorno a voi, il mio modesto parere è che i graffi presenti sulle monete (non solamente napoletane, si badi), costituiscano ciò che resta della "messa a peso" del tondello, avvenuta prima della coniatura. A me personalmente non è mai capitato di vedere monete che presentassero graffi "vivi", effettuati cioè in una fase di post battitura. Ho controllato tantissimi (o per lo meno moltissimi!) esemplari con un forte ingrandimento e in tutti, i graffi si sono rivelati essere SEMPRE al di sotto dei rilievi. La stessa cosa mi pare accada anche nell'esemplare di Sanni al post #13: i graffi su questa moneta sono, è vero, sì nitidi e chiari (come peraltro accade a tanti dei pezzi che presentano questo difetto), ma schiacciati e non taglienti come invece accadrebbe se il processo di graffiatura fosse avvenuto dopo la coniazione. E' comunque evidente che per averne la certezza bisognerebbe quantomeno controllare con una lente molto forte o, meglio ancora, con un microscopio bioculare. Mi trovo dunque ad essere completamente d'accordo con quanto scritto poco sopra da Francesco77 e ritengo quanto scritto nell'articolo di Panorama Numismatico diversi anni fa ancora valido tutt'oggi. Un cordiale saluto, Teofrasto Per Elledi: Buongiorno Elledi, ti chiedo una cortesia: in che senso dici che i graffi possono essere causati dalla pressa? In che modo si sarebbero creati durante la fase di coniazione? Ti prego di scusare la mia ignoranza, ma non riesco proprio a capire... Un grazie anticipato, Teofrasto
    1 punto
Questa classifica è impostata su Roma/GMT+02:00
×
  • Crea Nuovo...

Avviso Importante

Il presente sito fa uso di cookie. Si rinvia all'informativa estesa per ulteriori informazioni. La prosecuzione nella navigazione comporta l'accettazione dei cookie, dei Terms of Use e della Privacy Policy.