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  1. Gallienus

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Elenco dei contenuti che hanno ricevuto i maggiori apprezzamenti il 08/15/18 in Risposte

  1. Egregio, il nickname è UZIFOX non UFOMIX, legga bene visto che è ben due volte che continua a tirarmi in ballo personalmente... Il fatto che sia moderatore del forum non toglie la possibilità che io possa esprimere un pensiero personale su questo o quell'argomento senza peraltro che il forum debba averne nessuna buona o mala conseguenza come reputazione anche perchè chi mi legge abitualmente conosce perfettamente come opero quando scrivo sul forum e sa perfettamente che come utente mi firmo semplicemente "Simone" e quando invece intervengo in veste di moderatore concludo la firma con "Staff lamoneta.it": i due piani quindi sono nettamente separati. Fatta questa premessa e notando che la questione slab Le deve stare proprio a cuore (visto che ha percepito sul piano personale una mia battuta generica e visto che buona parte dei suoi rari post riguardano casualmente proprio questo argomento) andiamo ad esplicitare il senso del mio intervento di cui Lei non ha colto assolutamente la sostanza e definendolo come "buttarla in caciara." A chi come me colleziona monete e basta (quello che prima ho definito genericamente CONTENUTO) non importa nulla del CONTENITORE (bustine italiche o slab) se queste sono solo orientate a certificare un determinato STATO DI CONSERVAZIONE in quanto pure che gli ottimi @Alberto Varesi o @simonesrt dovessero apporre firma e sigillo papale in ceralacca sulla perizia o sullo slab indicando che la moneta è "BB+" piuttosto che " SPL+++++issimo" personalmente non me ne importerebbe assolutamente nulla, perchè la conservazione solitamente me la valuto da me caso per caso. (Che poi il modo in cui loro valutano la conservazione mi trovi quasi sempre d'accordo è un altra faccenda) Quello a cui invece tengo esclusivamente quando mi rivolgo a professionisti del settore come loro e sulla cui accuratezza non posso transigere è il GIUDIZIO DI AUTENTICITÀ sulla moneta in esame e per esprimerlo basta al caso anche una "semplice" perizia fotografica e sono portato a pensare che in quanto esperti ITALIANI loro siano mediamente nettamente più esperti nella MONETAZIONE ITALIANA di qualsiasi altro perito o (gruppo di periti) straniero. Al contrario se invece domani mattina dovessi vendere tutte le mie monete (dovendo quindi mirare al massimo profitto senza dovermi sentire per questo un bieco speculatore) farei probabilmente mettere prima tutto in slab dal momento che al momento rappresentano sicuramente l'attuale moda imperante che si sta affermando non perchè "le maneggio meglio", "sono più eleganti", "conservano meglio", "sono più sicuro dell'autenticità" come alcuni hanno scritto ma semplicemente perchè, senza tanto girarci intorno "slab = mercato internazionale" e "numerino più grande = più soldi". Questa pratica così di moda raggiunge però a mio vedere una dimensione veramente grottesca e comica quando in virtù del DIO-NUMERINO DI GRADING si arriva al punto che il furbo omino cinese di turno capisce che invece di vendere il falsaccio sciolto e guadagnarci solo una misera cifra X può pensare bene di falsificare tranquillamente anche la scatoletta insieme alla moneta e guadagnarci una cifra 10X o 100X questo con la certezza che tanto qualcuno talmente preso a guardare solo il contenitore e non il contenuto lo troverà sicuramente.. ...In quanto alla possibilità di farsi periziare DIRETTAMENTE in slab dagli enti certificatori USA qualche moneta falsa Le hanno già risposto che è capitato e capiterà di nuovo, in buona fede immagino visto che non si può essere onniscenti su tutta la monetazione mondiale, ma per farglielo fare con la mala fede da parte del conferente credo basti solo trovare l'esemplare falso fatto abbastanza bene per essere adatto allo scopo. Saluti Simone
    5 punti
  2. Vorrei tanto l'emoticon dell'omino che si gratta.....sgrat sgrat ?
    5 punti
  3. Zecca di Napoli;periodo di autonomia ducale VIII secolo mezzo Follis AE Riferimento:Pannuti e Riccio 1 La foto della moneta è dell'asta n°57 della casa d'aste Nomisma S.P.A. del 18 maggio 2018 ;lotto n° 978.Da un prezzo a base d'asta di € 1000 è stata aggiudicata ad € 1500 + diritti d'asta Il compilatore del catalogo ha attribuito a questa moneta rarità R3 Salutoni odjob
    3 punti
  4. Prendi con le pinze la mia risposta in quanto io sono un collezionista "sui generis", e vado controcorrente rispetto alle tendenze del mercato. Io sono anzitutto un amante della storia e uno studioso, archeologo e antichista come formazione accademica, e non mi interessa l'aspetto "economico": i miei acquisti sono, da un punto di vista di investimento, sicuramente poco convenienti. Infatti non acquisto mai monete in alta conservazione, ma raccolgo solo pezzi in un range tra MB e SPL, e tra un pezzo integro in alta conservazione e due forati o appiccagnolati sceglierò sempre i secondi. Insomma, un autentico demente dal punto di vista del mercato. Quello che mi lascia perplesso è che tu definisca feticista il contatto con il reperto e non invece la ricerca forsennata ed esasperata del FDC totale che ormai appesta il collezionismo del regno d'Italia, moda per la quale una moneta in conservazione SPL+ è una moneta "da cambiare con un pezzo migliore" e nella quale il FDC "commerciale" va schifato perché non è il "vero FDC che troveremmo solo nelle perizie di Tevere e Bazzoni", o che addirittura "per certe monete nemmeno esiste", o "in quarant'anni di collezionismo non ho mai visto un FDC vero e purissimo di questa tipologia", perché "osservandolo con il microscopio si vede che il baffo del re ha un atomo fuori posto dovuto certamente a una mosca che si è posata sulla moneta appena coniata deturpandola per l'eternità". Ecco, a me questo pare feticismo, che con la storia e la cultura che dovrebbero animare la numismatica non hanno NIENTE a che fare. Le monete vanno certo trattate con cura, ma non sono di burro, sono oggetti che hanno attraversato i secoli testimoniando la vita degli uomini, e la loro tutela non deve trasformarsi in una sigillatura in una campana di vetro, se non che laddove sia effettivamente necessario per la loro conservazione - evento questo che si rende necessario solo per una categoria davvero limitata di monete (per fare un esempio: i sesterzi repubblicani in argento con avanzata cristallizzazione del metallo).
    3 punti
  5. Io sarò un bieco tradizionalista, ma non accetterò MAI e poi MAI nella mia collezione un pezzo che non possa prendere in mano. Questo vale sia per gli slab quanto per le perizie nostrane, che distruggo puntualmente. Quello che non capisco è come sia possibile, nel XXI secolo, dovere ricorrere a mezzi di blindatura che mi ricordano le cinture di castità dei secoli andati. Possibile che i collezionisti che sentono il bisogno di una garanzia terza - e mi riferisco a coloro che amano le monete e non ci vogliono solo speculare sopra - non PRETENDANO le perizie fotografiche, in alta risoluzione e consultabili online, ma che non costipano le monete in squallidi (quando non dannosi) contenitori in plastica?
    3 punti
  6. Forse e’ anche però opportuno ricordare perché il sottoscritto e credo la stragrande maggioranza di noi si sia avvicinato e oggi sia nel mondo della numismatica. Il prendere in mano il pezzo di storia, pezzo che e’ passato nei secoli di mano in mano, pezzo che nella tua mano, nelle vostre mani ha scatenato la famosa scintilla, il brivido, l’emozione ...per molti di noi, forse siamo anche romantici, forse anche idealisti, la numismatica e’ ancora un fatto di cuore , di emozioni, di passioni, una moneta chiusa in uno slab e messa in libreria, forse farà guadagnare nel tempo, ma mai da medievalista mi avrebbe portato qui nella numismatica, questo e’ sicuro...e credo sia opportuno tenerne conto invece per il futuro della numismatica ...
    3 punti
  7. Buona giornata Giuseppe Discussione estremamente "complicata" per risolverla in poche battute, peraltro il periodo ferragostano non aiuta. In linea di massima, è così ed è acclarato che il ducato/zecchino aveva la sua massima diffusione nel levante; in occidente altre valute, appartenenti a differenti aree monetarie, facevano aggio. E chiaro che la regola generale poteva subire variazioni, che dipendevano in massima parte da congiunture locali ed azioni speculative. Come è accaduto talvolta a Venezia, anche in altre nazioni c'erano periodiche carenze di argento da monetare, o anche oro, e queste carenze si riflettevano sui cambi; in questi casi si apprezzava meglio la moneta dell'uno o dell'altro metallo, a seconda della sua poca disponibilità, incentivandone l'approvvigionamento. Ricordo la carenza di argento intervenuta in Egitto a cavallo del 1400, che costrinse le autorità a sospendere la coniazione del dirham, che fecero rinascere in anni successivi, più sottile e piccolo; oppure i fenomeni speculativi introdotti dai veneziani in Inghilterra quando, a cavallo del 1500, esportavano sacchi di soldini in argento che gli inglesi usavano come mezzo penny, pur non avendo nè il peso nè il titolo di quello, guadagnandoci nel cambio. Non dimentichiamo poi la funzione dei cambiavalute e delle banche; chi si recava in aree dove era benvoluta una determinata moneta, cambiava la propria in quella, così da non avere sorprese in loco e vedersela svalutata se non era conosciuta. saluti Luciano
    3 punti
  8. Buon Ferragosto a tutti, altro taglio del 1858 ostico da reperire é la mezza Piastra. Non scherzo quando dico che é più facile trovare il pezzo falso d'epoca che l'autentico . ?
    2 punti
  9. Mi spiace non sono assolutamente d'accordo, è naturale che ogni moneta devi trattarla nel miglior modo possibile, e capisco anche il riporla in una capsula, ma come fai a non pesare la tua moneta, a cercare le sue unicità, a non analizzarne il bordo, insomma tutti i suoi segreti; a ha volte alcuni particolari li noti dopo anni o solo perché qualcuno te li ha fatti notare. La si può anche comprare nello Slab, ma lasciarla là dentro non è più collezionismo numismatico, è solo un modo capitalistico di preservare il suo affare. È solo il mio pensiero.
    2 punti
  10. Vabbè vuol dire che vi rifaccio vedere una moneta contromarcata che fu mia e che adesso stà cmq in ottime mani. Ancora oggi non si sa chi ha apposto quella contromarca.
    2 punti
  11. La discussione in alcuni tratti ha preso una piega comica. Partendo dal presupposto che io apro sia le perizie che gli slab, in quanto voglio toccare con mano la moneta, è indubbio che Il lato veramente positivo degli slab, non è lo slab (per me oggettivamente osceno), ma il codice di riferimento che permette o potrebbe permettere di seguire la vita della moneta. Con tutta il bene che si può volere ad alcuni dei partecipanti della discussione, non è ragionevole asserire che la perizia è più sicura perché è più difficile falsificare le firme. Questo poteva essere vero vent'anni fa, in un mondo poco globalizzato dove tutti conoscono tutti. Commercialmente, appena si esce dal proprio orticello di conoscenti, le perizie lasciano il tempo che trovano (il novello numismatico, il collezionista estero cosa volete che ne sappia dela firma di Bazzoni o di Tevere? o cosa sappia degli stessi periti). In un mondo globalizzato è richiesta una certificazione certa di autenticità di un'autorità certa. Questa domanda è stata parzialmente accolta dagli americani (e sappiamo bene che che le loro perizie sono tutto fuorché certe). Le scatolette hanno però il limite insormontabile di non permettere di toccare la moneta, e il volume immenso richiesto per una collezione di slab. Basta vedere acquanti di noi ik solo vedere uni slab fa venire un terribile mal di pancia. Immagino che questo avvenga anche per una percentuale non trascurabile di Americani. Da un punto di vista commerciale, a mio avviso, ci sono ancora praterie aperte e spazio per l'inserimento nel mercato di noi italiani, se riusciamo a comprendere alcuni grossi limiti commerciali insiti nelle nostre perizie. Un grosso upgrade per noi, a mio avviso, sarebbe inserire un codice di riferimento univoco senza utilizzare le terribili scatolette o la perizia fotografica per le monete antiche. Basterebbe una Perizia a nome NIP (la storia dei nomi sulla perizia secondo me all'estero non la capiscono) con codice univoco e secondo me le nostre perizie guadagnerebbero spazio e affidabilità.
    2 punti
  12. Auguro un Buon Ferragosto a chi ama le monete della antica Sicilia e della Magna Grecia, allegando nel frattempo un esemplare autentico per confronti, proveniente dalle raccolte di due dei più grandi collezionisti di monete classiche del secolo scorso (Lockett e Moretti); esemplare di elevata conservazione e di fascino grandissimo, si dovrebbe trattare degli stessi conii dell'esemplare Kunker, ossia Schwabacher 9. Ex Numismatica Ars Classica 84/576 e 13/407, nonché Ex Glendining Lockett I, 747:
    2 punti
  13. Ai fini collezionistici se si bada solo al contenuto e non al contenitore ci si risparmiano tanti grattacapi e maldipancia tra meglio perizia meglio slab... ... Ai fini speculativi invece le slab sono imbattibili tant'è che permettono di vendere a cifre nettamente migliori anche la più ciofeca dei falsi ? Saluti Simone
    2 punti
  14. Ma le monete devo essere toccate, osservate in tutto e per tutto, apprezzate nei minimi particolari, raccogliendo il magnetismo che ogni tondello conserva e tramanda. La moneta deve respirare, dialogare con il custode, il tondello racconta, a volte sussurra, la magia si è sempre perpetuata, lasciamo che ciò avvenga ancora.. È per ultimo come ho sempre detto, lasciamo che il tempo dipinga il suo volto.. Eros
    2 punti
  15. Buona Giornata, … È diverso tempo che non scrivo più post in tale Forum, ma Domenica 01/07/2018, visitando il Museo storico – archeologico di Nola, mi è balenata l’idea di fare un post in cui ognuno di Noi che visita o che ha visitato un museo in cui vi sono sezioni dedicate alle monete lo posta, affinchè durante le nostre passeggiate se siamo nelle vicinanze possiamo visitarlo. Il Museo storico – archeologico di Nola, ubicato all'interno dell'ex complesso conventuale medioevale delle Canonichesse Lateranensi, è a dir poco di grande interesse per le sezioni dedicate al Villaggio Preistorico di Nola, all'età ellenistico-romana e a quella tardo-medioevale, nonché per la sezione dedicata alla "riggiola" napoletana. Non manca una vetrina dedicata alle monete di Neapolisis (ed eccoci alla nostra Passione), caratterizzate al dritto dalla testa (di Atena o di una ninfa) e al retro dal toro androcefalo, donate dal dott. Luigi Vecchione. Interessante anche i calchi mostranti gli incroci di conio. Peccato per le immagini che, essendo scattate con un cellulare, non sono molto nitide. Cosa da non sottovalutare, date le cose esposte, tra cui il Cippo abellano, e la metodologia di esposizione, ricostruzione anche di una capanna preistorica in grandezza naturale e arredamento della stessa come doveva essere, è il fatto dell’ingresso gratuito sempre che di questi tempi è sempre più raro. Per approfondire il discorso sul Museo.pdf
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  16. Salve a tutti. Qualcuno di voi è a conoscenza di quale sorte abbiano avuto le grandi collezioni napoletane di fine Ottocento-inizi Novecento? Qualcuno sa se sono state vendute in asta, così da reperire il relativo catalogo? Queste sono alcune delle collezioni: Memmo Cagiati Cesare Canessa Enrico Catemario (dovrebbe essere stata venduta da Spink nell'Ottobre del 1994) Riccardo Filangeri (non so se sia conservata nell'omonimo museo) Federico Pane Carlo Prota Eugenio Scacchi
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  17. Non sarebbe il caso di scrivere un post sul disastro avvenuto oggi a Genova , anche per rispetto alla vittime innocenti , ma non ce la faccio a reprimere tutta la mia rabbia verso questa calamita' ed un po' anche nei confronti della "modernita'" costruttiva degli attuali Ponti che crollano . Come erano costruiti bene e con ottimi materiali gli antichi Ponti romani dei quali ancora oggi usufruiamo , mentre di quelli crollati , spesse volte la responsabilita' non era costruttiva o degli Ingegneri , bensi' perché fatti crollare nel corso dei secoli per motivi di guerra offensiva o difensiva . Il "trucco" se cosi' si puo' dire della loro longevita' bimillenaria , deriva dal fatto che per sostenere il passaggio o calpestio si usava l' arco e l' arco ha la proprieta' di distribuire i carichi di punta lungo le pareti curve dell' arco annullando cosi' il pericolo di crolli , questo aggiunto ai materiali impiegati costituiti da calcestruzzo di malta formata da Pozzolana vulcanica , Calce e frammenti di tufo , mattoni e cocci , che uniti insieme diventava indistruttibile , rendendo Ponti ed edifici vari quasi eterni . Altro che le tecnologie e forme moderne .
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  18. Cari Lamonetiani, anche questo ferragosto faccio un intervento riguardante una moneta di Leontini, precisamente il tetradramma del tipo attribuito al c.d. maestro della foglia, che sarà esitata (poveri noi e speriamo di no) nella prossima asta KUNKER. https://www.sixbid.com/browse.html?auction=5146&category=161022&lot=4302958 Si tratta di un ridicolo falso moderno, che il falsario ha cercato di "camuffare" creando ad arte zone di ossido e di argento sporco.... Il risultato è ovviamente pacchiano. Basta notare il brutto aspetto della moneta, e guardando poi alcuni dettagli (etnico, naso "alla francese" ahaha, salti di metallo etc....) si riesce subito a smascherarlo... Consiglio (rinnovo in tal senso) a KUNKER di investire in professionisti/collaboratori capaci di riconoscere almeno queste cose elementari da a-b-c della numismatica.......... Saluti Odisseo
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  19. Qui di seguito è un americano pezzo da 5 cents ("nickel") del tipo 1913-1938. Spesso ora chiamato un Indiano Head 5-cent pezzo, ma ai vecchi tempi era quasi sempre un Buffalo nickel. Buffalo nickels—il monetas mio grande‑nonno Tom si riferiva a quando avrebbe detto di la neighbor che era così a buon mercato che avrebbe “spremere un nickel fino a quando il bufalo urlò.” Questa era la storia quando i bambini erano a portata d'orecchio, comunque. Era l'altra estremità del buffalo che la versione adulta si è concentrata su. (E scommetto che questo "spremere un nickel fino a quando il buffalo sh-t" è andato ben oltre la semplice famiglia storia, e era corrente in molte parti del paese durante la cassa-poveri 1930s.) v. --------------------------------------------------- Below is an American 5-cent piece (“nickel”) of the 1913-1938 type. Often now called an Indian Head 5-cent piece, but in the old days it was almost always a Buffalo nickel. Buffalo nickels—the coins my great‑grandfather Tom was referring to when he would tell of the neighbor who was so cheap he would “squeeze a nickel until the buffalo screamed.” That was the story when children were within earshot, anyway. It was the other end of the buffalo that the adult version focused on. (And I’ll bet this “squeeze a nickel until the buffalo sh-t” went far beyond mere family history, and was current in many parts of the country during the cash-poor 1930s.) ? v.
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  20. Ilion (Troas), AE, Diadumenian, 217-218. Rev. Hector standing behind slain Patroclus and wards off a Greek. Another warrior tries to walk away with Patroclus. Voegtli, pl. 23j (this specimen). From auction MMAG 41 (1970), no. 376. ILLUSTRAZIONE: Achille che cura Patroclo, vaso con figure rosse del pittore di Sosia
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  21. Sicuro del peso? Dovrebbe essere un Esterlin del Babante coniato a nome di Wenceslas I (1353 - 1383) dalla zecca di Lussemburgo dritto: DVX BRAB ANTIE. verso: MONETA LOCEBGES https://www.coinarchives.com/w/lotviewer.php?LotID=2967974&AucID=3003&Lot=1021&Val=2e467ef431c8f282788f4dfef0eb5f1a l'unica cosa che non torna è il peso decisamente leggero....la norma è fra 1,23 e 1,45 circa... ciao Mario
    1 punto
  22. Qui sono tutti giovincelli Mario, ma dalla scarsa vena poetica .
    1 punto
  23. it is a forgery made by casting.
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  24. Sono d' accordo , uno dei piu' belli e meglio conservato Ponte romano e' quello di Alcantara in Spagna , costruito nell' anno 105 ed ancora in piedi e utilizzato perché sorretto da archi , che come spiegato scaricano i carichi di punta del piano di calpestio lungo i semicerchi dell' arco annullando o quasi i pesi di carico , e' una legge fisica non chiacchiere . E' vero che non si puo' fare un paragone con i carichi di punta moderni che poggiano sui ponti attuali , ma questo si potrebbe risolvere con ponti ad arco anziché a struttura portante dritta riducendo i rischi di crolli e aumentandone la durata nel tempo ; 2000 anni di vita con calpestio umano e di carri , non stanno comunque in rapporto con calpestio di macchine e TIR con soli 50 anni di vita , ci deve essere qualcosa nel rapporto che non torna .
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  25. Ci sono passato in viaggio di nozze 20 anni fa, mi ricordo il panorama che vi era sottostante e sinceramente non vedevo l'ora di esserne fuori, sesto senso? Condoglianze ai parenti delle vittime. Concordo con Legio II Italica i ponti fatti una volta reggono ancora e credo che se quelli ingegneri ci fossero oggi con lo stesso materiale saprebbero anche calcolare i carichi odierni senza farli crollare.
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  26. Mi piace immaginare che questo pezzo contromarcato sia stato usato come lasciapassare da un immaginario brigante G. Scarafone
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  27. Infatti è questo che mi ha fatto pensare! Facendo una statistica a spanne delle varie fonti che ho consultato (dalle più accreditate alle semplici scopiazzature) direi che siamo intorno al 50 e 50 tra le due versioni, forse anche con una leggera prevalenza del refuso! E dire che sarebbe bastato continuare a leggere e poi farsi due conti! Sembra la storia della regina Vittoria con l'emofilia: è talmente importante lo Stahl che è in grado di trasmettere un refuso a mezzo mondo! ?
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  28. Ciao, mi scuso con tutti per la mia veloce risposta. Ora con un'attimo di tempo dò spiegazioni più chiare. L'errore nasce dal calcolo sbagliato di Stahl. Scrive lo stesso "A 67 monete per marco il ducato sarebbe stato di un mezzo per cento più pesante del fiorino". Eccolo lo sbaglio. Se dividiamo una marca per 67 ducati e mezzo si ottiene un peso di 3,53 (gr. 238,499360 : 67,5 = 3,533) ma il mezzo ducato IN MENO non corrisponde ad un mezzo per cento in meno ma bensì al 0,74 %. Se calcoliamo lo 0,74 % del ducato otteniamo 0,026 grammi. Assommando 0,026 ai famosi 3,533 ottieni la cifra di..........3,559. Sono errori che possoni tanquillamente starci in uno scritto come lo Stahl veramente impegnativo. Meno comprensibili sono gli altri che riprendono ciò che scrive Alan senza nemmeno fare 2 calcolini.
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  29. Ehm....... Credo che questa prova sia già stata fatta. Ti toccherebbe pagare la cena. Le societàdi grading non sono affidabili quantoneno sulle monete italiane. A mia memoria ricordo almeno una decina di falsi osceni periziati per veri negli ultimi tempi. Casomai si può verificare con quale percentuale certificano per vere monete false.
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  30. 1 punto
  31. Il "mistero" a mio avviso è quella sorta di griglia, ruota dentata, cremagliera o che altro è posta sotto lo stemma. Se si riuscisse ad identificarla, potrebbe essere d'aiuto per capire il perché sia stata creata questa targhetta. Stante la misura del diametro, non escluderei al 100 % che possa trattarsi di un bottone da livrea - come ha suggerito Palpi - quanto meno la sua parte centrale, da incollarsi su una base metallica provvista al verso da un anello per fissarla alla giubba.
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  32. Se ai procede passo dopo passo con la logica il mistero un po' si schiarisce. Dal momento che è IMPOSSIBILE che sia una produzione ufficiale per vari motivi (conio approssimativo, mancata documentazione, assoluta incongruenza con un sistema di monete stabile fin dalla nascita della Città del Vaticano nel 1929, per non parlare delle ipotesi più improbabili quali lo "sbaglio", come se girassero allegramente tondelli in oro dove capitavano), si tratta ovviamente di una produzione privata, ed è dunque un gadget e non una moneta. Bello fantasticare, ma la numismatica resta una scienza, anche qualdo parliamo di tondelli commemorativi nati l'altroieri.
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  33. Classical Numismatic Group, Inc. Electronic Auction 417, lot 154, 28/03/2018, Hammer 80 USD Greek THESSALY, Pharkadon. Late 5th-early 4th centuries BC. AR Obol (12mm, 0.61 g, 11h). Horse advancing right / Athena standing right, holding spear and shield; all within shallow incuse square. BCD Thessaly II 606; HGC 4, 297. Near VF, lightly toned, minor porosity, slight doubling on obverse
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  34. Roma Numismatics Limited Auction 4, lot 124, 30/09/2912, Hammer 550 GBP Thessaly, Pharkadon AR Obol. Thessaly, Pharkadon AR Obol. Circa 425-375 BC. Horse pacing right within border of dots / Herakles, naked but for lion skin wrapped over his left arm, standing facing, head right, holding bow in his left hand and club in his right, Φ-A above, [K-P below retrograde]; all within a shallow incuse square with rounded edges. Cf. Triton XV, 608 (same dies). 0.63g, 12mm, 5h. Good Very Fine. Extremely Rare. The Triton XV example sold for US$1200, despite the head of Herakles being off-flan.
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  35. Buongiorno, Mostro il mio 1858. Buon ferragosto a tutti, Filippo.
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  36. Come identificazione hai beccato .... il continente... (...è una moneta europea...?) Si tratta di un escalin coniato dalla zecca di Dole a nome di Filippo IV, vedi collegamento: https://www.dumez-numismatique.com/article.asp?langue=fr&article=7224 ciao Mario
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  37. 1 punto
  38. Peccato però che le monete in slab non le puoi tenere in mano, pesare, misurare il titolo...in pratica non le puoi studiare e qui nasce una evidente contrapposizione insanabile con le monete da ricerca e studio...cose dette più volte.
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  39. Mi sembra un pò fuori luogo il confronto con ponti di epoca antica, all'epoca il "traffico" era costituito da cavalli, bighe e quant'altro, oggi ci passano milioni di autoveicoli e tir. Un traffico che è notevolmente più esasperato anche solo rispetto a 50 anni fa quando fu creato questo ponte, figuriamoci rispetto all'epoca romana. Non parlerei nemmeno di materiali inadeguati, ho sentito oggi in tv più di un esperto del settore ed erano più o meno tutti d'accordo che il ponte non era costruito con materiali scarsi, tutt'altro, ma era carente proprio come progettazione, è infatti se ho capito bene uno dei soli tre ponti al mondo costruiti con queste caratteristiche, e tutti hanno dato problemi sin da subito. Non è vero nemmeno che sia calato il silenzio sulle problematiche di questo ponte dal 1977, difatti da anni si parlava di abbatterlo e costruirlo ex novo, e da più parti in tempi recentissimi era stato lanciato l'allarme sulla sua pericolosità. Insomma, stiamo parlando dell'ennesima tragedia annunciata.
    1 punto
  40. GREEK COINS Thessaly Pelinna. First half of the 4th century BC, or earlier, perhaps the last quarter of the 5th. Drachm (Silver, 17mm, 6.06 g 12). Thessalian cavalryman, wearing petasos and chlamys, and holding a transverse spear, riding to right on galloping horse; below, in tiny letters, IA. Rev. ΠEΛ - IN Warrior advancing left, wearing petasos and chlamys and with a sword in a scabbard held by a baldric, hurling short spear with his right hand and holding a round shield, ornamented with a star, and two other spears in his left. BCD 1227 ( this coin ). Moustaka 142a. Traité IV 528, pl. CCXC, 16-17. Nicely toned. Tiny test cut on the obverse edge at 1 o’clock, otherwise , nearly extremely fine. From an American Collection and from the BCD Collection, Nomos 4, 10 May 2011, 1227, ex Coin Galleries, MBS, 25 May 1988, 106.
    1 punto
  41. hai ragione ma ,dovendo rimpicciolirle,perchè non venivano accettate sono venute piccole così.Appena posso vedo di sostituirle con più grandi Salutoni odjob
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  42. Buongiorno, Nella sezione euro ve ne sono molte , per citarne una , grazie al consiglio di @Spike73 qui sotto , La ringrazio.
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  43. Per confronto posto il rovescio del Tari' 1859 Troverete molti particolari in comune,
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  44. @Alberto Varesi ha riassunto benissimo la questione del "riconio": "teoria autorevole, ma sempre tale, che la seconda rigatura sia frutto di una coniazione postuma." Non vi sono certezze in proposito. Se poi ve ne fosse la dimostrazione, resterebbe da stabilire il valore numismatico di tale riconio effettuato con i conii originali in Zecca. Molte "prove" del Regno e della Repubblica sono probabilmente abusive ed eseguite in modo analogo a quello qui ipotizzato, per fini speculativi; tuttavia vengono classificate e collezionate.
    1 punto
  45. Ricordo benissimo la questione delle due rigature e la teoria, autorevole ma sempre tale, che la seconda rigatura sia frutto di una coniazione postuma. ergo, al limite è questa la "variante" che deve essere indicata nella perizia, non la prima.
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  46. Riesumo questo "antico" ma sempre interessante post per aggiornarlo riguardo le sorti della collezione Scacchi già inquisite da precedenti utenti, a quanto pare la suddetta collezione è confluita per lascito testamentario nella proprietà della Società Napoletana di Storia Patria, unica quindi tra le raccolte di quella famosa generazione di studiosi a non essere dispersa in asta ma ancora integra… attualmente è in corso un progetto di catalogazione digitale descritto sinteticamente nel notiziario del portale numismatico dello Stato, il testo è qui disponibile a partire dalla pagina 106: https://www.numismaticadellostato.it/pns-pdf/notiziario/Notiziario_4_2014.pdf#page=106
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  47. Dall'indagine dell' universita' di Urbino emerse che a Cirene erano custoditi altri quattro medaglioni: due rotondi ,uno ottagonale e uno decagonale piu' tre distanziatori a colonnina. Anche la cronologia ,alla luce dei nuovi manufatti e' stata riconsiderata,sulla base dei pendenti precedentemente noti la produzione era datata tra 324 e 326 d.C. Ora invece andrebbe fissata al 346/347-350 d.C. quindi all'epoca del regno congiunto di Costante e Costanzo II ,figli di Costantino. In definitiva l' ipotesi qui sostenuta e' che nel 1968 in Libia fu rinvenuto un tesoro di solidi e medaglioni, subito disperso in parte fu recuperato dalle autorita' e in parte fini' sul mercato antiquario , I pezzi piu' importanti risulterebbero dunque facenti parte di una collana unitaria,vero unicum nel panorama archeologico tardoantico. Per I particolari rimando alla fonte: Ante Quem # 6, Tempo e preziosi. Tecniche di datazione per l'oreficeria tardoantica e medievale : I pendenti monetali del tesoro di Sidi bu Zeid:nuovi spunti cronologici sull'impiego dell' opus interassile. Michele Asolati.
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  48. Avevo letto del ruolo degli ebrei sefarditi a Venezia dopo le espulsioni dalla penisola iberica (non ricordo dove, è un effetto collaterale della lettura compulsiva ?), ma non avevo ragionato sul fatto che essi avessero potuto contribuire ad espandere verso ovest lo zecchino (in corrispondenza dei loro luoghi d'origine, dove conservavano legami d'affari). In questo senso mi par di capire che, sebbene lo scudo d'oro abbia assunto l'egemonia in Europa come moneta di grosso taglio a partire dalla metà del '500, lo zecchino abbia conservato, ed anzi allargato alle nazioni occidentali, la preminenza nei commerci levantini almeno fino all'imposizione su larga scala dell'argento spagnolo (e, in misura minore, del tallero del leone e di quello di Maria Teresa). Quindi, in linea di massima, la stessa nazione poteva usare scudi (o la propria valuta nazionale) per le transazioni in Europa e zecchini per quelle nel levante, è corretto? Nei prossimi giorni mi dedicherò ad impostare una cartina che descriva la situazione dello zecchino nel '600, anche se ho dei dubbi rispetto a certe zone che, come già avvenuto per la cartina del '400, spero riusciremo a sciogliere insieme. Ad esempio il corso dello Zambesi è preferibile unirlo al Nordafrica, evidenziando le vie carovaniere, oppure trattarlo isolatamente, come risalito dagli zecchini portati via costa dai portoghesi? PS vi chiedo un ultimo consiglio riguardo la cartina del '400, così poi la archiviamo e passiamo all'altra: assodato che la Corona d'Aragona coniò imitazioni del ducato, e ciò è indice di circolazione importante, io l'ho indicata come "area a circolazione preminente accanto al fiorino", ipotizzando un sorpasso della moneta veneziana su quella fiorentina come avvenuto ad esempio in Italia del sud. Ho letto, però, diversi testi in rete dove si riportavano contratti e conti espressi esclusivamente in fiorini ancora nel XV secolo. So che la moneta di conto sui documenti è una cosa e il circolante effettivo un'altra, ma non è che forse sarebbe il caso di considerare l'Aragona del '400 come "area a circolazione subordinata accanto al fiorino"? E' un nodo che è possibile sciogliere in base all'avanzamento attuale degli studi? E la Sardegna, politicamente aragonese, ma molto vicina a Genova, avrei dovuto ricomprenderla nell'area del ducato, anche se dallo Stahl non mi risultano ritrovamenti? Grazie ancora per il vostro prezioso apporto a questa discussione, so che fa caldo e non vorrei aver acceso troppe micce! ? Buona giornata Giuseppe
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  49. Ritornando sull'ipotesi G. S. C. ARAGON ho trovato su un testo online di archibugiari corrisponde il luogo e la data. E' solo una ipotesi. Antonio
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