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Elenco dei contenuti che hanno ricevuto i maggiori apprezzamenti il 08/29/18 in Risposte
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Buongiorno a tutti i cari utenti del forum, qualcuno avrà notato la mia ricomparsa ieri dopo qualche mese di assenza. Le circostanze mi hanno portato un pochino a frenare con la collezione ma comunque sono riuscito ad accaparrarmi questa bella piastra. Come sempre mi auguro di ricevere pareri e opinioni dagli amici della sezione.4 punti
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Il mio l'ho già postato in discussione, ma questo che sto per condividere ancora no.... E devo confessarvi che ultimamente provo piacere a Collezionare questi veri pezzi di storia del nostro Sud.3 punti
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Penso che con questa foto, fatta con qualità maggiore possa farvi vedere cosa ci ho sempre visto in questa moneta nonostante le brutte macchie nere.3 punti
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Ciao a tutti, ho preso questa coppia di 9 cavalli, non per le diverse annate perchè colleziono solo la tipologica, in effetti me ne bastava solo una... ma perchè mi sembravano diverse. Nell'esemplare del 1790 il valore nominale 9 sembrerebbe spostato in basso rispetto la torre, è una cosa normale? Il mio solito forse-quasiMB a costo conveniente, ma tipologicamente sono a posto e con l'aggunta di un particolare Per entrambe contorno quasi liscio, nel senso che alla lente non visualizzo qualcosa di specifico ed individuabile. Ho riscontrato una notevole differenza di peso, sarà l'usura ringrazio anticipatamente chi vorrà intervenire. 1790 ø mm. 24 - gr. 3,75 1791 ø mm. 24 - gr. 4,652 punti
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Quanto Milano contava coi Visconti e cogli Sforza anche dal punto di vista artistico ? Forse questo libro catalogo di una mostra di qualche anno fa può chiarirvelo, certo la copertina e’ fantastica ...2 punti
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Buonasera a tutti, oggi vorrei condividere con Voi un altro "grande modulo" in rame Napoletano. Si tratta di un mio vecchio acquisto fatto sempre on-line e sempre sul noto sito. 10 Tornesi 1838.2 punti
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Fritz Rudolf Künker GmbH & Co. KG Auction 104, lot 340, 27/09/2005 GRIECHISCHE MÜNZEN (GREEK COINS) AEGYPTUS AEGYPTUS Ptolemaios I., 323-305-283 v. Chr. AV-Pentadrachme, 306/281 v. Chr., Alexandria; 17.79 g. Kopf r. mit Diadem//Adler l. auf Blitz. SNG Cop. -; Svoronos 210. Fast vorzüglich/sehr schön Ptolemaios I. Soter war zunächst einer der bedeutendsten Generale Alexanders des Großen. Nach dem Tode Alexanders stellte sich die Frage der Nachfolge. Alexander hatte lediglich einen noch ungeborenen Sohn und einen halbverrückten Bruder hinterlassen; beide wurden zu Königen erhoben. Sie spielten aber praktisch keine Rolle, selbst ihr eigener General Eumenes sprach ihnen praktisch jede Autorität ab, wie die Errichtung des Throns von Kyinda belegt. Die wirkliche Macht im Reich hatten die Satrapen, also die zu Verwaltern der Provinzen des Reiches aufgestiegenen ehemaligen Generale Alexanders. Diese begannen bald, um die Macht im Reich zu kämpfen. Ptolemaios, der keineswegs die Macht über das Riesenreich Alexanders, sondern "nur" über Ägypten anstrebte, ging äußerst geschickt vor. So ließ er den Leichnam Alexanders, den er den Truppen des Perdikkas geraubt hatte, nicht bei der Oase Siwa, wie von dem toten Herrscher gewünscht, sondern in Memphis, der alten Hauptstadt des ägyptischen Reiches bestatten. 305 vor Chr. hatte Ptolemaios seine Macht soweit gefestigt, daß er den Königstitel annehmen konnte. Er starb im Jahre 283 vor Christus eines natürlichen Todes - er war der einzige der Diadochen, der nicht eines gewaltsamen Todes starb. Die von Ptolemaios I. Soter begründete Dynastie herrschte insgesamt 275 Jahre über Ägypten, bis Kleopatra VII., die Geliebte Caesars und des Marcus Antonius im Jahre 30 v. Chr. den Freitod wählte, um nicht im Triumph Octavians vorgeführt zu werden. Von Ptolemaios I. bis zu Kleopatra VII. war der Revers-Typ unserer Münze - der Adler auf dem Blitz - im Ptolemäerreich gebräuchlich. Goldene Pentadrachmen wurden nur von Ptolemaios I. und seinem Nachfolger Ptolemaios II. geprägt. Die zeitgenössische Bezeichnung Trichryson belegt, daß diese Stücke 60 Silberdrachmen entsprachen, da der Ausdruck Chrysous seit den Zeiten Alexanders des Großen generell ein Goldstück im Wert von 20 Silberdrachmen bezeichnete. Schätzpreis: 3,000.00 EUR ILLUSTRAZIONE: Tolomeo I Sotere, successore dei faraoni dell'Egitto indipendente e fondatore della dinastia tolemaica. Tolomeo (n. 366 ca.-m. 283 a.C. ca.) era un nobile macedone, figlio di Lago e di Arsinoe; prese parte alla spedizione di Alessandro Magno in Asia, e si distinse specialmente nella campagna d’India. Alla morte di Alessandro ottenne la satrapia d’Egitto, cui aggiunse, per suo conto, la Cirenaica; presto si liberò di Cleomene di Naucrati che gli stava accanto come ministro delle Finanze e s’impadronì del ricco tesoro da lui custodito. Alla sua tendenza autonomistica si oppose Perdicca, che voleva conservare l’unità dell’impero, ma fu ucciso (321). Tolomeo poi combatté ripetutamente Antigono (315 e 312), vincendone il figlio Demetrio Poliorcete a Gaza e occupando così la Celesiria, che però dovette evacuare l’anno dopo. Si volse allora verso le Cicladi e il Peloponneso; ma battuto (306) da Demetrio a Salamina di Cipro dovette abbandonare anche quell’isola. Assunse, come gli altri diadochi, il titolo di re (305) e partecipò all’ultima coalizione contro Antigono (302-301). Rioccupò la Celesiria, già assegnata a Seleuco e destinata a essere motivo di secolare discordia tra Seleucidi e Lagidi, e Cipro (295); rioccupò infine la Cirenaica, che assegnò al figliastro Maga. Nel 285 associò al regno il figlio Tolomeo detto poi Filadelfo, che aveva avuto da Berenice, diseredando il primogenito Tolomeo Cerauno, figlio di Euridice; morì non molto dopo. Fu valoroso guerriero e saggio politico; a Tolomeo si deve infatti, essenzialmente, l’organizzazione militare, politica e amministrativa dell’Egitto quale si perpetuò sino all’età romana e, in parte, anche oltre. Scrisse anche una storia molto lodata dell’impresa di Alessandro che costituì, con l’opera di Aristobulo di Cassandria, la fonte principale dell’opera di Arriano (da Treccani.it).2 punti
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Lo sapete che per me questo ripostiglio ormai è un chiodo fisso Bene, oggi vi segnalo che da un paio di giorni era presente su ebay niente meno che: ....il vaso in lamina di bronzo che conteneva le monete! Tutto regolare, già passato in vendita con l'asta iniziale che ha disperso nel mercato il ripostiglio. Il pezzo viaggiava sui 212 euro (base di partenza 1 euro) ma giusto stamane è stato ritirato... possibile offerta privata? o ravvedimento del venditore per la vendita fuori dai confini francesi? Propendo di più per la prima ipotesi... contattato privatamente gli avevo chiesto se, ai sensi della normativa francese, si adoperava per richiedere e produrmi il certificato di esportazione in caso di aggiudicazione, ma mi ha risposto di averlo regolarmente acquistato in asta e di essere in possesso del catalogo e della fattura e questo avrebbe allegato al vaso, nulla più... così - nonostante la mia intenzione fosse quella di concorrere all'acquisto - ho deciso di lasciar correre. Ora che è stato ritirato il pezzo, ho anche meno rimpianti dato che di mezzo, si è messo pure il destino! Per chi volesse approfondire gli aspetti giuridici, ho affrontato l'argomento nella sezione specifica qui: Ignoro quale fosse stato il prezzo raggiunto nell'asta, ma nel catalogo era stimato 300-500 euro. A ogni modo, un bel pezzo di storia! Cercando comunque in rete, ancora all'inizio dei miei studi su questo ripostiglio, in merito al vaso ho trovato che era un suppellettile di uso comune-domestico, molto diffuso e di produzione seriale e ripetitiva motivi che hanno probabilmente deposto a favore alla sua immissione nel mercato piuttosto che fargli prendere la strada della musealizzazione.2 punti
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Buongiorno, domani si ricomincia a lavorare e oggi la si passa a rilassarsi guardando le monetine oggi vi mostro questa muraiola a mio avviso eccezionale per argentatura e rilievi intatti..questi piccoli tagli in mistura quando son belli sono uno spettacolo per me e difficilmente resisto....rovescio con tondello leggermente ondulato. grazie a chi darà la sua opinione...un saluto a tutti marco2 punti
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Durante una cena estiva, dove tutti, o quasi, portano una bottiglia di buon vino, ne è comparsa una di "Novecento" un Chianti classico Riserva 2001 della cantina Dievole. Dopo una prima occhiata, ho notato che nella parte alta era stata incastonata una moneta. Per celebrare i 900 anni della tenuta, i maestri di vigna hanno creato un vino, del quale sono state prodotte 9000 bottiglie, fatto con uve sovramaturate, raccolte solo alla metà di novembre e "sigillato" con una riproduzione di una moneta d'argento, proprio come quelle che avevano permesso l'acquisto di Dievole. La tenuta vanta una storia antichissima, nasce nel lontano XI secolo e più precisamente il 10 maggio 1090, quando due uomini, per l'acquisto del podere, pagarono due capponi, tre pani, e sei Denari Lucchesi di buon argento. Dopo un attento studio, riportato in un attestato storico numismatico posto all'interno della confezione, sono stati creati i coni per la riproduzione della moneta. Una bella testimonianza di storia e passione per la terra. Prosit2 punti
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Ma di fatto è già così, che ci piaccia o no. Con la differenza che ora il limite temporale e di valore è assolutamente arbitrario e lo decide di volta in volta la sensibilità del giudice di turno, con tutto un numero di procedimenti e processi che partono appunto perché questo limite non è chiaro in partenza...2 punti
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Certo duole vedere che una città come Milano in una discussione cosi carica di emotività e della famosa identità che qualcuno continua a reclamare dicendo che si sta perdendo... quando poi la suddetta venga snobbata..latiti.. Non chiediamoci poi come mai la città è in sofferenza.. Non chiediamoci poi come mai i circoli sono vuoti... Non chiediamoci poi come mai siamo solo in due...ops..in questo thread miracolosamente in tre... Non chiediamoci poi perchè non c'è reciprocità... Non chiediamoci poi perchè si voglia svoltare... Non chiediamoci poi il perchè e il per come quando si è solo critici e non presenti...o propositivi.. Non chiediamoci poi perchè non si è Milanesi se.... Se non si interviene in una discussione del genere dove l'identità urla, forse è il caso di rivedere alcuni preconcetti.. Eros2 punti
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Numismatica Ars Classica NAC AG Auction 86, lot 105, 8/10/2015 The Roman Empire Gaius, 37 – 41 Sestertius 39-40, Æ 28.40 g. C CAESAR DIVI AVG PRON AVG P M TR P III P P Pietas, veiled and draped, seated l., holding patera in outstretched r. hand and resting l. arm on statue of Spes; in exergue, PIETAS. Rev. DIVO – AVG / S – C Gaius, veiled and togate, offering from patera above altar before elaborately decorated hexastyle temple of Divus Augustus, garlanded for sacrifice; before and partly behind him, an attendant restrains bull, while a second attendant looking l. holds another patera. C 2. BMC p, 156, *. RIC 44. CBN 100. Struck on a very broad flan and complete. Pleasant dark brown-green tone and about extremely fine Ex NAC 18, 2000, 438 and NAC 46, 2008, 502 sales. In 37 AD the temple of Divus Augustus was completed on the Palatine Hill and its dedication was performed the last two days of August that year – the month renamed in honor of Augustus. Caligula, as Pontifex Maximus, led the sacrificial ceremonies. This coin commemorates that dedication and ceremony. The events coordinated with the dedication were extravagant and the city was brought to a virtual standstill so that everyone would be able to attend. The temple was destroyed by fire but rebuilt in 89/90 under the rule of Domitian although he added his father and brother to the roster of those being honored, along with Minerva, his favorite deity. The temple was further restored in the 150’s AD under Antoninus Pius. The temple was eventually destroyed and its foundations have not been excavated. MSG. ILLUSTRAZIONE: MARCO AURELIO E I MEMBRI DELLA FAMIGLIA IMPERIALE OFFRONO UN SACRIFICIO AGLI DEI IN GRATITUDINE PER IL SUCCESSO DELLA CAMPAGNA MILITARE CONTRO ALCUNE TRIBU' GERMANICHE (MUSEI CAPITOLINI, ROMA)2 punti
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Salve. Un acquisto delle vacanze questa medaglia della città di Ginevra, sul modello di un tallero del 1589 molto raro. D/ GENEVA CIVITAS 15 89 Stemma della città sotto il sole. R/ POST TENEBRAS LVX C G Aquila bicipite coronata Diametro 41 mm, per il peso attendiamo il rientro.1 punto
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Caspita @Rocco68 , il 10 Tornesi del 1841 è introvabile, in queste condizioni poi per me sarebbe un miracolo avercelo. Sulla Baia attualmente ce ne uno solo in vendita ma per me non è collezionabile, troppo usurato e poco leggibile. Complimenti.1 punto
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Ricordo di aver visitato quella mostra con i miei figli. E' stata molto interessante, Milano come centro artistico europeo, con l'incontro tra gli influssi artistici dell'europa del nord ed i primi segni del Rinascimento italiano. Il Duomo di Milano, almeno la parte risalente alla fine del XIV e fino a tutto il XV secolo, ne è un simbolo, per rendersene meglio conto si potrebbe visitare il Museo del Duomo. Purtroppo, il declino artistico ebbe inizio dopo la caduta di Lodovico il Moro, quando si raggiunse il culmine con la presenza di Leonardo a Milano. Negli anni successivi, tranne le due brevi parentesi di Massimiliano Sforza e Francesco II Sforza, il Ducato di Milano fu sottoposto a governanti stranieri. In mancanza di una corte ducale, la committenza venne ridotta alle autorità religiose ed alla nobiltà locale. Nei periodi successivi non mancò la presenza di artisti prestigiosi, ma nulla a vedere al confronto di Firenze, Venezia, Roma e Napoli.1 punto
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Aggiungo i due dritti del 10 Tornesi 1838, quello di @motoreavapore e il mio..... Per evidenziare la differenza di punteggiatura.1 punto
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Colgo l'invito e contribuisco con questo 10 Tornesi 1841 per Ferdinando II, Busto normale.1 punto
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La definizione corretta e' ominino di Denisova, localita' sui monti Altai in Siberia dove si rinvennero I resti ,quindi denisoviani. Grazie agli studi sul DNA mitocondriale si e' appurato che discenderebbe da un antenato comune con homo sapiens e homo neanderthalensis , l' homo heidelbergensis, seconda " out of Africa" ,tra I 500'000 e ll milione di anni fa. Alcuni tratti del DNA denisoviano si ricontrano in popolazioni della Nuova Guinea e Melanesia, prova delle ibridazioni e del trascinamento genetico dell' homo sapiens durante la sua migrazione verso est.1 punto
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Li hai già indicati..una figura del re più "cicciotto" ed un rovescio con gigli più grandi fino ad occupare quasi completamente il campo1 punto
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Scusi. Specialisti Gli orientalisti hanno identificato questa moneta rara. Complimenti. Sei il proprietario di una moneta rara. Era molto difficile da capire. Ho trovato una singola vendita. AL-ANDALUS COINS: ALMOHAD TAIFAS Dirham. REYES DE MURCIA. HUDÍES. MUHAMMAD AL-WATHIQ. SIN CECA (¿XÀTIVA?). Anv.: Reconociendo al Califa Abasida. 1,55 grs. AR. Las acuñaciones de los reyes de Murcia suelen ser muy apreciadas por el bonito estilo nesjí, sinuoso y elegante. Esta pieza es una de las mejores conocidas. MAGNÍFICA. RARÍSIMA. Lorente (Murcia)-131; V-2154. EBC.1 punto
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Ciao . è possibile anche che vi siano gigliati coevi con Robert...circa i simboli, sono coevi la ghianda ed il giglio..gli altri sono postumi ( vado a memoria che sto in giro)..saluti Eliodoro1 punto
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Ti ringrazio ☺️ Le foto che facevo prima non le rendevano affatto giustizia, specie nei dettagli.1 punto
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Qui entriamo nella grande storia, altra grande moneta, altro memorabile ritratto e poi il grande simbolo e dite poco ....1 punto
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Quello che dici è corretto, per gli oggetti di sicura provenienza archeologica documentata (ritrovamenti archeologici, scavi repertoriati, tesoretti) non c'è il limite di valore e ciò vale anche per le monete. Per le monete invece con provenienza da commercio numismatico o possesso privato il limite è quello di 1500 € per le monete anteriori al 1500 d.C. , per le monete posteriori al 1500 d.C. invece la soglia di valore è 15.000 Euro. Puoi guardare la tabella riepilogativa per le monete a pagina 12/13 di questo documento delle Douanes: https://www.google.com/url?sa=t&rct=j&q=&esrc=s&source=web&cd=2&ved=2ahUKEwjF7_a2g5LdAhVM16QKHeCdBZ8QFjABegQICRAC&url=http%3A%2F%2Fwww.douane.gouv.fr%2Finformations%2Fbulletins-officiels-des-douanes%3Ffichier%3DE2_12-030.pdf&usg=AOvVaw3QBE6HkQtITL-z1Ce-exzY1 punto
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Ogni iconografia ha un suo perché, più o meno calzante, ma c'è, ma oltre le motivazioni del perché di questa o altra iconografia il commento va poi sulla realizzazione del simbolo scelto, sulla qualita' del disegno, sulla sua rappresentativita'. Devo dire che anche a me piace la Basilica di San Marco che vedo anche in logo, quanto ci sarebbe da dire anche sui particolari anche di questa moneta, non tanto sul perché ma quanto sul come ....1 punto
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Anche a me piace. Nella versione a Fondo Specchio rende ancora di più. Trovo il Fondo Specchio molto adatto alle figure " semplici ", senza nulla togliere alla magnificenza di disegni più complessi come la Basilica di San Marco o l'emissione dedicata a Tito Maccio Plauto.1 punto
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Complimenti, ancora un ottimo esemplare, davvero molto affascinante.1 punto
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Chissà se un giorno si parlerà non più di Scomparsa dei Neanderthal ma di una nuova razza ibrida..1 punto
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Bisogna tornare alla moneta e a quello che rappresenta, alle iconografie, ai messaggi a cosa rappresenta l’oggetto moneta, a raccontarla e divulgarla tento di fare una operazione simile su Milano in sezione moderne, si sta cercando di farla in area euro dove ritrovo la genuinità e freschezza di anni fa, ormai persa, oggi la Numismatica e’ tutt’altro e le energie vanno perse in tutto ma non nella divulgazione che e’ quella che servirà pena lo scomparire in futuro ....1 punto
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Marco sei.....esageratamente piacevole da vedere.. La mistura poi non tiene confronti per me.. Appena la guardi svanisce, quando la metti via, e poi la riguardi non c'è più.. Insomma irresistibilmente affascinate, come il tuo tondello che urla e anche di brutto..1 punto
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Quella faccia non mi è nuova... http://www.zeccadilucca.it/shop/scheda_prodotto.php?ID1=3&ID2=10&ID=33&pag=categoria&pageNum_prodotti=41 punto
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Visto ma non dice il peso, anche se le immagini non danno adito.. Va be tagliamo la testa o ciucc... Un bel 4 cavalli del 1804 contorno liscio, 16 mm. gr. 1,6. Ovviamente balza subito all'occhio il dato ponderale, diametro inferiore e peso inferiore, se poi ci mettiamo anche la fattura..1 punto
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I due puntini mi pare ci siano, leggermenti spostati verso la parte di destra rispetto al centro della banda. L'allungamento della piuma verso l'esterno anche. Grazie per le informazioni. Illyricum1 punto
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Classical Numismatic Group, Inc. Electronic Auction 314, lot 25, 6/11/2013, Hammer 190 USD IBERIA, Ventipo. Mid 2nd century BC. Æ As (30mm, 22.96 g, 7h). Helmeted male head right / Warrior standing left, holding trident and shield. ACIP 2331 var.; CNH 1 var.; SNG BM Spain 1530 var. VF, attractive green patina with earthen highlights. Rare variant. There appears to be some variety in the reverse type for this coin. This coin shows the soldier on the reverse holding a trident. A specimen in CNG 91, lot 27, shows the soldier holding a reversed spear. All of the above cited specimens show the soldier holding a long staff with two pellets on shaft.1 punto
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Hai colto perfettamente lo spirito della discussione se hai posto al centro dell’attenzione questa piccola perla della chiesetta milanese medievale di San Protaso in mezzo a una città totalmente trasformata. Oggi San Protaso e’ un simbolo, e di simboli qui anche parliamo, conosco bene la storia e la realtà associativa che la sostiene e anche la possibilità di fare eventi, questa e’ una Milano da scoprire e ti ringrazio di avermi anticipato. Sul resto la discussione nasce come box/contenitore/quasi una sezione per Milano dove potete inserire tutto ciò che ritenete interessante e da divulgare, monete, libri, storia, eventi, link tutto ciò che fa parte di questa città, diciamo uno spot culturale e divulgativo per Milano che trovate facilmente anche da Wikipedia e quindi per tutto il mondo. La mia osservazione e’ però calzante e non irrilevante, anni fa in molti si chiedeva addirittura una sezione qui tutta sola per Milano, mi domando e vi domando dove sono finiti questi utenti divulgatori e amanti di Milano ? Spariti ? Non hanno visto questa discussione che dura da mesi e di 28 pagine ? O non sono divulgatori ? Certamente più di uno comunque ...ma la domanda e’ se Milano e’ veramente tutta qui, una città indiscutibilmente il centro Numismatico Italiano, anche culturale e comunque con tanti fermenti nuovi ....1 punto
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Cosi a occhio non mi piace, troppo centrata, lettere troppo affogate e anche lo stile generale non mi convince, ma e' solo la mia opinione.1 punto
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Grazie a tutti dalle risposte ricevute penso proprio che il metodo migliore e quello che avevo adottato .......... riporre le monete nella cassaforte .1 punto
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Ciao a tutti, Non vorrei fare il guastafeste, ma dalle foto proposte, il giudizio di qFdC/FdC mi sembra decisamente ottimistico dal momento che non si vede neppure un accenno di lustro e la brillantezza del metallo è praticamente nulla... Per un qFdC/FdC dovremmo essere a questi livelli! Dalle foto proposte, dovremmo essere orientativamente intorno al qSpl1 punto
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Io dopo averle sigillate le sotterrerei in un bunker antiatomico, non si sa mai! Si sta a scherzare, eh (ma nemmeno più di tanto)...1 punto
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E' proprio vero che il mondo è vario....... penso che la via giusta sia tra questi due pensieri.....filosofici.....1 punto
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Personalmente penso che nella preparazione dei tondelli in lega di rame non c’erano degli “standard” fissi. Vi erano delle ragioni di opportunità al fine di avere dei vantaggi immediati migliorando il lavoro di coniatura e indiretti poi, con la durata delle monete in circolo, in quanto il metallo aveva migliorato le sue caratteristiche ed erano più resistenti all’usura. Ad esempio, se al rame puro aggiungiamo piccole percentuali di stagno e piombo, da un lato abbassiamo la temperatura di fusione pur mantenendo la plasticità di lavorazione del rame puro, mentre dall’ altra aumentiamo la tenacitá/resistenza del prodotto “moneta” più durevole all’uso....Volendo essere precisi a questo punto sarebbe corretto di parlare di bronzi... Un saluto a tutti1 punto
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Ciao Thopo : la foto è di pessima qualità ed anche lavorandoci sopra il risultato è insoddisfacente, l'immagine risulta confusa, poco incisa. Di falsi non ne ho notizia : la medaglia è comunissima, fu attribuita a tutti coloro che parteciparono alla prima guerra mondiale, compreso il personale civile militarizzato ; sul mercato la si può acquistare a pochi euro, mi chiedo che senso avrebbe falsificarla. Ne conosci la provenienza? Potrebbe essere un oggetto di scavo, rimasto sepolto per anni nel terreno ? Ad ogni modo è impossibile farsene una idea dalle foto che hai inviato : se ti è possibile di inviarne di più chiare e incise, poi ne riparliamo. Il nastro è dichiaratamente NON quello previsto per questa medaglia, lo puoi tranquillamente eliminare.1 punto
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Colgo l'occasione per allegare una copia scansionata dello studio di Carroccio, che resta il più recente. Carroccio 2000 tori androprosopo - cicala - incuso reggino.pdf Purtroppo ho una scansione troppo scadente del lavoro di Robinson del 1946. Chi la possiede potrebbe impilarla qui....1 punto
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Ciao, posto con una punta di commozione, l'esemplare, purtroppo ormai perso per sempre, del nostro compianto Agrippa, storico membro del forum, e grande amico. Conservazione molto buona (fotografia orribile) malgrado il buco e le croste1 punto
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5- Il potere d’ingrandimento di una lente Argomento delizia e cruccio degli utilizzatori! Determinare con precisione il potere di ingrandimento (PI) di una lente, è cosa abbastanza difficoltosa, ma c’è un metodo che permette di avere un risultato apprezzabile, senza dover ricorrere a formule complesse. Misurate, in millimetri, la distanza di messa a fuoco che corrisponde alla “lunghezza focale” (LF) della lente che state utilizzando (fig. 8). Dividete 200 con la misura che avete verificato e otterrete il potere di ingrandimento (approssimativo) della vostra lente. Es.: LF=20 mm PI= 200/20= 10X; LF=50 mm PI= 200/50= 4X Da questi esempi si può capire che maggiore è il PI, minore è la LF, quindi quando leggete su una lente (spesso avviene su prodotti cinesi!) 30X o 40X, quanto dovrebbe essere la LF? Basta fare 200/30X=DF 6,666 mm o 200/40X=DF 5 mm, che significa che dovreste tenere la lente a una distanza di 6,5 mm o 5 mm dall’oggetto, cosa che manualmente è praticamente impossibile! Con le lenti manuali si possono raggiungere al massimo i 20X (LF= 10 mm) e bisogna fare un bell’allenamento per utilizzarle, anche perché presentano un campo visivo alquanto ridotto. 6- Il microscopio Il microscopio è un ingranditore complesso, costituito da un sistema di lenti che permette di arrivare anche ad altissimi ingrandimenti, mantenendo planarità e assenza di aberrazioni cromatiche. Ne esistono diverse tipologie in funzione degli esami che si devono eseguire. Per l’utilizzo in campo numismatico, sia per la verifica di genuinità di monete antiche sia per operazioni di restauro, il più indicato è il “microscopio stereoscopico”, che permette una visione tridimensionale della moneta. Di questo tipo ne esistono due versioni con diversi sistemi ottici (fig. 9) In alcuni casi è necessario utilizzare anche un altro tipo di microscopio, il “microscopio metallografico” che permette di esaminare la superfice del metallo eseguendo osservazioni specifiche ad alti ingrandimenti, con un sistema di illuminazione particolare come si può vedere dalle figg. 10 e 10a. 7- Quale tipo di ingranditore usare in numismatica? Girando per convegni, spesso, abbiamo notato che sia collezionisti che operatori, per verificare lo stato di conservazione di una moneta, spesso utilizzano lenti da 10X, che riteniamo non adeguate a tale scopo. Se teniamo conto che tali tipi di lenti vengono utilizzate come standard internazionale nel grading dei diamanti dove è necessario individuare i più piccoli difetti, va da sé che tale strumento non è adatto per il grading numismatico, pena incappare in un giudizio completamente sbagliato, valutando difetti del metallo che in realtà tali non sono. Per tale attività riteniamo che le lenti più adatte sono quelle con un potere d’ingrandimento 4-5X, che dovrebbe essere adottato come standard operativo, in maniera che tutti noi sapremmo vedere i difetti allo stesso modo. Tale potenza d’ingrandimento permette di stabilire la maggiore o minore visibilità di un difetto, permettendo allo stesso tempo la completa visione della moneta in esame. L’utilizzo di una lente 10X va riservata per l’esame dei particolari che permettono di stabilire la genuinità di una moneta quando non si ha a disposizione un microscopio. Per chi si dedica al restauro monetale, invece, è assolutamente necessario utilizzare il microscopio stereoscopico con un adeguato illuminatore. Fine seconda parte1 punto
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Ciao Norberto. Si, è giunto il momento di "svelare" la fonte di queste notizie molto precise e circostanziate. Contrariamente a quanto scriveva Domenico nel post di apertura di questa discussione, non ho alcun merito nella scoperta delle stesse, ma ho soltanto (e, aggiungo, casualmente) reperito una pubblicazione che le contiene e che si trova in circolazione fin dal 2015; non rientrando nel novero delle pubblicazioni usualmente ritenute "numismatiche", in pochi - credo - l'avevano finora letta. Direi anzi, se mi è permesso, che il maggior pregio di questa pubblicazione sia proprio quello che la Ricercatrice che l'ha realizzata è una Storica pura, quasi certamente del tutto digiuna di numismatica, e per tale motivo il Suo lavoro non ha nessuna di quelle "dannose contaminazione" che troppo spesso caratterizzano le pubblicazioni scritte da numismatici e per numismatici. Singolarmente (ma significativamente), fra la bibliografia richiamata nel libro non vi è neppure un'opera numismatica tradizionale. E ciò, paradossalmente, dopo aver letto il libro, sembra potersi considerare un fatto sorprendentemente positivo. In poche parole, qualche tempo fa navigavo su internet alla ricerca di qualche testo sulla monetazione coloniale italiana, quando il motore di ricerca mi restituisce fra i risultati un titolo che non avevo mai sentito: "Gli Indigeni preferivano i talleri - La lira tra demonetazione a fini militari e colonizzazione dell'Etiopia" L'Autrice del libro - la Dott.ssa Nunziatina Panetta - non è una numismatica ma una Storica, che a partire dal 2009 si è recata presso l'archivio Centrale dello Stato dell'Eur (Roma) per condurre una ricerca finalizzata alla realizzazione della tesi di laurea in Sociologia. Nella sua ricerca, l'Autrice ha rinvenuto ed esaminato 4 buste tra gli Atti del Ministero del tesoro - Direzione Generale del tesoro, Portafoglio dello Stato, Serie monetazione imperiale in Etiopia. Il testo, dopo la trattazione più propriamente riferita all'argomento del titolo del libro, riporta nella seconda parte una serie di notizie in gran parte del tutto inedite (almeno per me) sulla monetazione imperiale, prove incluse, corredando l'illustrazione dell'argomento con alcune tavole riportate in appendice, fra cui anche l'elenco completo nominativo dei fortunati destinatari delle serie di prove del '36, che Domenico stava postando. Il tutto è rigorosamente documentato. Il libro, che alcuni amici con i quali sono in più stretto contatto hanno già acquistato, è reperibile unicamente online attraverso un portale di print on demand. Basterà inserire su google gli estremi dell'Autrice e il titolo per essere indirizzati al suddetto portale ed effettuare, se lo si desidera, l'acquisto del libro, che naturalmente consiglio a tutti gli appassionati di questa monetazione. Saluti. Michele1 punto
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