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Contenuti più popolari

Elenco dei contenuti che hanno ricevuto i maggiori apprezzamenti il 10/09/18 in Risposte

  1. Cari amici, sperando sia di vostro gradimento ricevere un nuovo lavoro storico-numismatico, abbiamo scritto "VERONA: I Longobardi e gli Scaligeri". http://www.roth37.it/COINS/Verona/index.html Augurandovi una buona lettura, gli Autori Vi inviano cordiali saluti Sergio Rossi & Ottavio de Manzini e con la collaborazione di Andrea Keber Dear friends, we think you agree to receive a new historical-numismatic work. Therefore we wrote "VERONA: THE LOMBARDS AND THE SCALIGERI". http://www.roth37.it/COINS/Verona/index.html Best regards Sergio Rossi & Ottavio de Manzini with the collaboration of Andrea Keber Chers amis, J'éspère qu'il vous plaira de recevoir un nouveau travail portant sur l'histoire et la numismatique. Nous avons donc écrit "VERONA: the Lombards et les Scaligeri"; vous pouvez le lire à l'adresse suivante : http://www.roth37.it/COINS/Verona/index.html Cordialement Ottavio de Manzini & Sergio Rossi avec la collaboration de Andrea Keber
    8 punti
  2. Segnalo l'uscita del 69° lavoro di Sergio Rossi @roth37 e Ottavio de Manzini: "VERONA: I Longobardi e gli Scaligeri". http://www.roth37.it/COINS/Verona/index.html
    4 punti
  3. Taglio: 2€ CC Nazione: Cipro Anno 2015 BNDR Tiratura: 336.000 Conservazione: BB Località: Bibione (Ve) Note: direi di gran lunga la commemorativa più rara ritrovata
    4 punti
  4. No, no... la questione è molto più semplice. La legenda è appunto quella che riporti che si rifà al RIC 88b. Il Clooke-Toone dà l'esemplare come scarce (24 pezzi negli hoard di riferimento). Diversa quella del RIC 103, una "classica" IMP CONSTANTINVS P F AVG. Quindi abbiamo una emissione di Costantino abbastanza precoce nell'insieme (novembre-dicembre 307) e tuttavia tra le ultime da Cesare (nella serie 307-310 cui fa parte la RIC 103 lo vediamo insignito del titolo di AVGVSTO (dovrebbe essergli stato attribuito dopo gli incontri dell'autunno 307 tra lui e Massimiano che portano il primo alle nozze con Fausta, nipote del secondo). Ciao Illyricum
    3 punti
  5. Per Garrucci (1885, 52) e Lenormant (II, 99) il tipo dell’aquila alluderebbe alla presenza di un culto di Zeus a Crotone. L’ipotesi viene accolta anche da Maddoli (1984, 334) che richiama l’attenzione su una moneta crotoniate contrassegnata dall'aquila e dalla leggenda che evocherebbe il mito di fondazione del culto attico di Zeus Meilichios narrato da Antonino Liberale (Met., VI). Di tale culto di cui si conserva memoria nel cippo (o ancora) in arenaria (fine VI-inizi V sec. a.C.) rinvenuto nelle acque antistanti Capo Cimiti dedicato a Zeus Meilichios da Phayllos, concordemente identificato con il famoso atleta crotoniate, vincitore per ben tre volte nelle competizioni pitiche, che aveva partecipato alla battaglia di Salamina (480) al comando della nave che i Crotoniati, unici tra i Greci d’Occidente, avevano fornito per combattere contro i Persiani al fianco degli altri Elleni (Hdt. VIII, 47). Cippo di Phayllos con dedica a Zeus Meilichios Per Head, seguito da Giannelli (1963, 153-4) e Mele, si tratterebbe invece di un simbolo agonistico, allusivo alle vittorie degli atleti crotoniati nei giochi olimpici. Per Mele (1984, 415), in particolare, il tripode e l’aquila rifletterebbero quella valorizzazione delle tradizioni atletico-militari della città verso cui la predicazione pitagorica di quegli anni manifestava ampio consenso. Diversamente Kraay (1976, 168) pensa al prodotto di una zecca sussidiaria, dislocata ad Hipponion, in base al confronto con le più tarde serie enee della città, contrassegnate dal tipo dell'aquila. Tale ipotesi traeva origine dall'osservazione che l’abbinamento di tipi differenti è un tratto peculiare delle cd. monete di “impero” o di “alleanza”, a cui andrebbero pertanto ascritte anche le serie tripode-aquila. Esse documenterebbero, a giudizio di Kraay, un’emissione di alleanza riferibile a Crotone (tripode) e ad Hipponion (aquila). L’ipotesi di Kraay fu accolta inizialmente anche da Parise (1982, 108) per poi essere successivamente confutata dallo studioso (Parise 1990, 302-3) in base all'incrocio di conio tra uno statere a tondello stretto e spesso del tipo tripode/aquila e legg. TE (rilavorato con rasura del TE) ed un esemplare con la sola leggenda di Crotone . Per Stazio (1984, 376) le emissioni con aquila incusa al R/, integrandosi strettamente con gli altri segmenti produttivi della zecca (gruppo B: granchio; gruppo C : trampoliere), dovevano considerarsi non il prodotto di una zecca sussidiaria, bensì l’espressione di contrassegno di officina crotoniate – analogamente al granchio e al trampoliere - riferibile, forse, al culto di Zeus Olimpio. Un indizio in tal senso potrebbe cogliersim a giudizio dello studioso, nel racconto erodoteo (V, 44-45) relativo all’indovino Callias di Elide – riportato nel post precente - che avrebbe affiancato i Crotoniati nella guerra contro i Sibariti. Le strette connessioni tra gli Iamidi, presenti a Crotone in occasione dello scontro con Sibari, con l’Elide e con il culto di Zeus inducono Stazio a considerare l’introduzione del tipo dell’aquila l’indizio di “un momento di collegamento con il santuario di Olimpia e di particolare fortuna del culto di Zeus nella città”. Abbreviazioni: - R. Garrucci, Le monete dell’Italia antica, Roma 1885 - G. Giannelli, Culti e miti della Magna Grecia, Firenze 1963 - C.M. Kraay, Archaic and Classical Greek Coins, London 1976 - F. Lenormant, La monnaie dans l'antiquité, II, Paris 1878 - G.F. Maddoli, I culti, in Crotone, Atti del XXIII Convegno Studi sulla Magna Grecia (Taranto-Crotone 1983), Taranto 1984, 318-343 - A.Mele, Crotone e la sua storia, ibid., 9-87 - N.F. Parise, Crotone e Temesa. Testimonianze di una monetazione d’impero, in G.F. Maddoli-A. Stazio (curr.), Temesa e il suo territorio (Atti del Colloquio di Perugia-Trevi 1981), Taranto 1982, 103-118; Id., Moneta e società in Magna Grecia. L’esempio di Crotone, in Crise et transformation des sociétés archaïques de l’Italie antique au Ve siècle av. J.-C. (Roma 1987), Roma 1990, 299-306 - Stazio, Problemi della monetazione di Crotone, in Crotone, cit., 369-398
    3 punti
  6. Buona sera a tutti! È da Un anno che oramai ho in collezione questo quattrino boninia docet che ritengo assai simpatico! La conservazione non è eccelsa ma neanche brutta... poi beh... E un doppio quattrino? è il primo che vedo così! Che ne pensate voi? E se ne avete uno simile, non esitate a condividerlo!
    2 punti
  7. Un tema che sicuramente non smetterà mai di creare discussione, infatti la classificazione di una moneta è sicuramente soggettiva, anche per gli stessi periti, che come persone umane hanno ogniuno una loro visione. Certo i tavoli sono molto utili a capire il discorso, parlare con dei professionisti esperti della materia non puo far altro che aiutare a capire, per una classificazione comunque corretta anche il più bravo dei periti potrebbe non sbagliare, ma darne una soggettiva, che poi potrebbe essere contrapposta ad altra classificazione di altro perito, insomma rimane sempre un problema ostico la classificazione. Ma daltronde ci vuole sempre una persona che giudichi e che dia un parere altrimenti ci sarebbe il caos più totale, quindi la verità a mio personale parere stà nel mezzo, far classificare una moneta (importante) da più periti e poi ottenere una sorta di valutazione media così da avere una reale classificazione.
    2 punti
  8. Per gli amici appassionati con queste monetine, ecco il mio nuovo acquisto. Moneta comune ma che mi ha piaciuto. A presto. Alain.
    2 punti
  9. A me ha fatto piacere leggere che ci sono molti numismatici, ossia studiosi, scienziati. Mi rammarico, solamente, che siano veramente pochi i post orientati alla divulgazione del sapere a beneficio dei semplici collezionisti. Almeno per quanto riguarda la monetazione di mio interesse.
    2 punti
  10. Peraltro, conservazione pure molto buona. Complimenti!
    2 punti
  11. Maggioranza... minoranza... ma di cosa diamine stiamo parlando? A me certi discorsi fanno venire i brividi. Che qualcuno (e in questa discussione ne ho letti tanti) pretenda di ergersi a nume tutelare dell ars numismatica, a pashadaran del modus collezionandi suscita grande tristezza. Quindi una volta che avete stabilito che “siete 23 vs 5” a pensarla in un certo modo su questo forum cosa dobbiamo dedurne? ora che “avete una maggioranza” possiamo certificare certe verità su tavole di pietra? Addirittura arrivo a leggere che beh “chi pridilige il FDC non lo sceglie tanto per scelta o convincimento personale, quanto per un indottrinamento modaiolo”... Affermazioni pesanti, e discretamente arroganti. Perché, vedete, un conto è discutere e cercare di confrontarsi, ben altro è invece è cercare di stabilire (o addirittura farlo!!) la supremazia di un determinato sistema sopra un altro. Non credo che il forum serva a questo. Leggo molta intolleranza verso chi non si “allinea”, e la cosa mi suscita forte perplessità. Ma in definitiva, a voi, ma cosa ve ne può importare se c è chi predilige un bel FDC, e per L aggiunta in SLAB. A me interessa il giusto, e non son aprioristicamente ne per L una ne per L altra parrocchia, prediligendo quel che posso nelle migliori conservazioni che le mie finanze permettono, non giudicando chi mette in collezione gli MB, non giudicando chi cerca gli MS. non mi ritengo portatore di una verità collezionistica, ritengo che ciascuno debba poter fare quel che più gli aggrada, senza doversi sentire attaccato dai “puristi” (che poi sarebbe interessante capire da dove si trae questo auto convincimento). Se un collezionista di 80 anni colleziona da 60 pezzi in MB questo è il Vangelo della moneta? A volte leggendo questi commenti rammento una favola di esopiana memoria, “Olim vulpes, quam Fames vehementer opprimebat, in alta vinea uvam rubentem viderat eamque, summis viribus saliens, appetebat. Cum pluries conatus suos iteravisset, numquam dulcem illum cibum potuit attingere..” continuate voi...
    2 punti
  12. Taglio: 2€ CC Nazione: Portogallo Anno 2012 Tiratura: 500.000 Conservazione: BB Località: Bibione (Ve)
    2 punti
  13. E una medaglietta in oro raffigurante la Regina Elisabetta, la si poteva trovare con tanta ma tanta fortuna all'interno del fustino del detersivo marca PERSIL negli anni 60
    2 punti
  14. L'aquila, quasi costantemente presente sulle monete a doppio rilievo, sulle monete incuse di Crotone compare occasionalmente in pochi coni con, al rovescio del tripode, non un tripode incuso bensì una aquila ad ali spiegate incusa . Tra varie ipotesi su questa presenza, vale un cenno quella che, dal racconto di Erodoto ( V , 44-45 ), vi legge un collegamento con l'indovino Callia che avrebbe affiancato i Crotoniati, ricevendone onori, nella presa di Sibari . Callia, della stirpe di Iamo indovino in Olimpia di Elide sulle cui monete si trova la raffigurazione di una simile aquila ad ali spiegate .
    2 punti
  15. Nella mia Collezione di monete Napoletane stanno insieme rarità in mb, qbb, BB, Spl e qualcuna in qFDC, e sono uno spettacolo viste le une accanto alle altre?
    2 punti
  16. Ciao Gallienus, approdo a questa discussione solo dopo aver letto - ed apprezzato -il Tuo intervento nel tread su conservazioni e rarità; intervento che non posso che sottoscrivere appieno. Mi complimento dunque per la Tua ultima acquisizione, si tratta certamente di un esemplare di ottima conservazione per la tipologia nonché di rara apparizione sul mercato. Contribuisco alla discussione mostrando l'esemplare della mia collezione, acquistato ormai alcuni anni fa...esemplare peraltro ritratto sul catalogo Gigante. Grazie per il Tuo contributo. Buona domenica
    2 punti
  17. Giusto per alleggerire la tensione e come passatempo :) Quando ne trovate qualcuna sul web inseritela dentro questa discussione. p.s. non dimenticare la traduzione quando ci vuole :D Non possiamo permetterci monete di cioccolato quest'anno, dovrete accontentarvi di sterline reali.
    1 punto
  18. è arrivato oggi il mio regalo di Natale
    1 punto
  19. Recente arrivo in collezione questo 5 soldi della reggenza di Carlo Emanuele II del 1648. Moneta facile da trovare, ma veramente difficile da trovare in una buona conservazione visto la lega bassa specialmente con questo millesimo. In questo esemplare di 4,70 grammi di peso conforme alla tipologia, a parte una debolezza di conio ad ore sei che non permette di vedere bene la scritta SOL S del valore, l'impronta è ancora fresca e non usurata e permette di vedere bene i visi del duca e della reggente che, visto il rilievo, sono i primi a perdere particolari per l'usura. Dopo molto tempo ho finalmente trovato un esemplare in una conservazione soddisfacente da inserire in collezione che mi fa dimenticare un altro esemplare in conservazione simile che mi era stato offerto e che non avevo acquistato anni fa pentendomi amaramente subito dopo... penso sia successo anche ad altri, ma quando capita, a me lascia degli strascichi... non compro più una moneta dello stesso tipo se non raggiunge almeno una conservazione simile ed un prezzo simile.. e spesso (quasi sempre) il buco in collezione rimane! Difficile che capitino due volte le buone occasioni!! Questa volta invece mi è andata bene e sono soddisfatto, penso che questa moneta rimarrà in collezione e non verrà più sostituita....
    1 punto
  20. All’inizio del V sec. a. C. la Licia ha emesso come ‘Dinastie incerte’ suoi stateri d’argento di circa 9 g con un cinghiale raffigurato sul diritto e una tartaruga raffigurata sul rovescio. Esemplare con la tartaruga di terra e il cinghiale in cammino a sinistra (Leu Numismatik Web Auction 4). Greek DYNASTS OF LYCIA. Uncertain dynast, circa 470-440 BC. Stater (Silver, 19 mm, 9.08 g, 2 h). Boar walking left. Rev. Tortoise within pelleted linear square; all within incuse square. Müseler II, 33 (this coin). SNG von Aulock 4071. Beautiful old collection toning. Die break on the reverse, otherwise, very fine. Ex Peus 357, 28-30 October 1998, 313.
    1 punto
  21. Salve a tutti , noto con rammarico che da un po' di tempo la nostra Sezione riscuote pochissimo interesse , basta infatti osservare la mancanza di interventi , evidentemente dovuti a scarso interesse verso il Post presentato . A proposito degli ultimi Post , dei quali vedo che vengono offerti argomenti sempre piu' derivanti da articoli tratti da giornali o da altra fonte , di cui mi sono servito qualche rara volta anche io , i quali andrebbero pero' seguiti o premessi con un commento personale di un certo spessore da parte di chi lo pubblica , questo allo scopo di invogliare chi legge , oltre al contenuto dell' articolo , ad esprimere un proprio parere , altrimenti il Post rischia di rimanere fine a se stesso e in tal modo risulta poco utile alla sezione , se non come semplice informazione .
    1 punto
  22. Se ne è già parlato in passato, ma mi pare un tema sempre attuale, che mi è stato rinfocolato da alcuni spunti recenti. Lo spunto decisivo deriva da un thread da me aperto in cui presentavo un mio pezzo molto raro e chiedevo confronti e opinioni agli altri utenti. Questo thread non mi è stato granché utile per capire qualcosa in più della mia moneta - solo 3 sintetici contributi, due di complimenti (sempre graditi, ci mancherebbe) e uno di critica (utile) - ma in compenso la dice lunga sulla numismatica contemporanea. La mia perplessità deriva da questo: - propongo al forum una moneta di una tipologia (non parlo di una variante, ma di una tipologia intera!) che sarà presente nelle collezioni di un numero di utenti che si conta sulle dita di una mano e l'interesse suscitato è poco più di zero! E non parlo di oscure monete semisconosciute: è un pezzo in argento di tipologia scudo presente sul catalogo Gigante, che quindi TUTTI conoscono o avranno visto in fotografia almeno una volta (forse non dal vero, dal momento che in 25 anni di numismatica a me non era mai capitato)... - Poi invece ci sono thread chilometrici in cui decine di utenti si sdilinquiscono sull'eccezionale eccezionalità del FDC Tevere di un pezzo a confronto con il banale FDC commerciale di un'altra moneta di cui al momento ci sono 83 esemplari in vendita su ebay, o estenuanti discussioni su monete coniate in milioni di pezzi che presentano tra loro differenze conservative che per essere percepite richiedono il microscopio elettronico... Vi prego di non pensare che io sia rimasto "offeso" perché una mia moneta è stata snobbata (le monete le compro per me, anche se in alcuni casi le mostro volentieri agli amici): ciò che continua a sorprendermi - e, permettetemi, a disgustarmi - è questa piega della numismatica, in cui conta solo la conservazione e non la rarità del pezzo. Una dinamica che a mio parere risulta VERAMENTE svilente nei confronti di una disciplina tanto nobile. Trovo triste che - come leggo da più parti - sia ritenuta preferibile una moneta FDC ma comune a una rara ma in conservazione inferiore. Trovo triste che le aste con monete rare ma in conservazione non eccelsa siano ritenute "adatte per chi inizia", come se la numismatica seria fosse quella che guarda solo alle alte conservazioni. Trovo triste che il valore storico di pezzi rarissimi soccomba miseramente di fronte a pezzi di cui esistono milioni di esemplari ma che sono stati deposti su un cuscino di seta nel momento della coniazione e da allora non son stati nemmeno guardati per più di tre minuti consecutivi per evitare di offuscarne il lustro abbagliante (corredato ovviamente di patina pluriiridescente - sempre sperando che non sia stata prodotta in laboratorio). Insomma, se penso alla numismatica tra 50 anni temo che sarà riassumibile in teche blindate in cui non si saprà nemmeno più che moneta ci sia dentro, l'importante sarà che sullo slab ci sia stampato "MS 70". Un saluto da un testardo numismatico di vecchia scuola: io continuerò a comprare i miei pezzi rari in bassa conservazione, e alla fine dei miei giorni me li farò seppellire con me, come un sovrano del mondo antico, dato che essendo tutti sotto all'SPL evidentemente saranno ritenuti "non collezionabili". Magari tra qualche secolo sarò ritrovato anch'io ed esposto in un museo con le mie monete.
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  23. D'accordissimo sui premi, riconoscimenti, incentivi per chi scrive, incoraggia, cuce e ricuce, propone ma soprattutto scrive, Lamoneta ha bisogno come non mai di scrittori, lettori ce ne sono tantissimi, ma il forum lo fanno gli attori ...io per esempio ero un fan degli utenti d'oro a fine anno per sezione, era anche un momento emozionante e premiante, chissà ....
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  24. buonasera e grazie per i commenti! come si fa a capire se una moneta è autentica? ho cercato su internet foto dei bordi ma non ne ho trovate per fare un confronto, però le monete che ho trovato uguali a queste mi sembravano uguali alle mie...
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  25. Ottimi ritrovamenti @5imo, ci sono pezzi che ti invidio proprio
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  26. Bella impronta Alain Gran bella conservazione! Il mio in collezione è messo molto peggio!!
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  27. Ormai ho perso il conto degli esemplari di questa tipologia presenti in collezione ! Denaro Tornese Filippo di Savoia , zecca Chiarenza Mistura diam. 18/19 mm. ; gr. 0,80/0,90 D/ + PhS D SAB P AChE / croce patente ; cordone ritorto R/ + DE CLARENCIA / castello tornese
    1 punto
  28. Grazie tante per le precise informazioni Illyricum, non mi sono proprio accorto della denominazione AUGUSTO nel RIC VI 103. Dopo il tuo post sono più contento poiché è la mia prima moneta di Costantino da Cesare, veramente ottimo per la mia piccola collezione.
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  29. Concordo con Paolino al /D P.BO.NO.RV.C. al /R .SANT.PETRUS. Gamberini (volume 3 non 4 avevo scritto male)numero 594 valutazioni Lire 50/60 (nel 1915 ?) e' Castiglione per Rodolfo Gonzaga.
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  30. Ciao, la moneta non è malaccio. Curiosamente ne ho appena acquisita una. La catalogazione è errata ed a mio avviso quella corretta è ancora più interessante. Dove sta l'errore ? Ciao Illyricum
    1 punto
  31. non conoscendo questa moneta, azzardo l'ipotesi che fosse tonda. Se invece era realmente ellittica, perdonate l'intrusione.
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  32. Carissimo, le tue discussioni sono manna per questo forum....sarà un momento che passerà, non demordere. Roberto
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  33. 134/2 Anonymous. 194-190 BC. As (29.49 gm). Laureate head of Janus / Prow right; L PL H above. Crawford 134/2; Sydenham 333. Fine, dark green patina. Dr. Busso Peus Nachfolger Auction 378 - April 28th, 2004 No.: 349 250 $ Il Crawford la cataloga così, potrebbe essere un grosso affare
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  34. A meno di fare i monologhi divulgativi, ne abbiamo letti tanti qui, ce ne sono in corso anche ora, qui poi dipende molto dal divulgatore che di fatto in questi casi diventa più un blogger che un forumista ....e qui ci vuole costanza, caparbietà, idee, preparazione ...
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  35. Medaglia in bronzo cuoriforme - gr. 0,98 - mm. 15,08 x 18,43 D/ Madonna del Rosario con il Bambino R/ San Domenico in Soriano
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  36. Piccola medaglia con la MADONNA DEL ROSARIO e Gesù bambino sopra le nuvole, al R/. SAN DOMENICO con tre gigli nella mano sinistra. Bronzo, diametro mm.15
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  37. Discussione tutt'altro che nuova, e che ciclicamente ritorna. Innanzitutto va chiarito il concetto di rarità indicato dai vari cataloghi di settore, che è in realtà un grado di reperibilità sul mercato. Ossia, non dipende certo dal numero concreto di pezzi esistenti, quanto da un rapporto tra quanto disponibile sul mercato e la richiesta del mercato stesso. E', insomma, un parametro puramente commerciale, altrimenti non ci troveremmo simili indici di rarità su monete, ad esempio del regno d'Italia, rispetto a monete di zecche più o meno minori infinitamente più rare in quanto a pezzi realmente esistenti, ma meno ricercate dal mercato. Per quanto riguarda il voler cercare di quantificare di quanti pezzi si parla in determinate categorie, penso sia impresa impossibile. Ogni monetazione fa storia a se stante, e non esistono studi così specifici in grado di quantificare i pezzi esistenti, sopratutto se si parla di rarità non assolute quali può essere un R3 (se può essere facile contare i pezzi R5, in quanto parliamo di poche unità, ben diverso il discorso quando vanno censiti centinaia di pezzi sparsi per il mondo). Oltrettutto gli studiosi numismatici in senso stretto non considerano affatto importante il fattore rarità, che invece è basilare per un collezionista.
    1 punto
  38. Concordo! George V at 70-anni, o, in English, the "three score and ten" (3 x 20 + 10) promised to us by the Christian Bible. v.
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  39. dichiarando la mia completa non conoscenza, dovrebbero essere una serie di monete greche..... sapete dirmi qualcosa di piu'?
    1 punto
  40. Questa scheda biografica fa da prologo alla discussione vera e propria che nasce da alcune considerazioni effettuate dopo un recente acquisto. Ho avuto modo di acquisire ultimamente un denario frammentario (un vero peccato perché con buoni dettagli) ad un prezzo da… “pizza quattro stagioni”. Di basso valore numismatico per la sua lacunosità, mi consente però di inserire nei vassoi il ritratto di questo imperatore di secondo piano (il gesto più saliente alla fine fu l’aver ordito e concretizzato l’uccisione di Caracalla) senza svenarmi o togliere fondi per esemplari più calzanti i miei interessi collezionsitici. IMP C M OPEL SEV MACRINVS AVG, busto laureate e corazzato, rivolto a destra / FELICITAS TEMPORVM, Felicitas stante sinistra, reggente caduceus nella mano destra, scettro nella sinistra. RIC IV 59; BMCRE pg. 496; RSC 15a. Siamo quindi in presenza di uno dei due imperatori che non soggiornarono mai, in quanto tali, a Roma. E’ il primo, in quanto stessa sorte toccherà in seguito a Massimino Trace. Come abbiamo visto in apertura la sua fisionomia era caratterizzata da una barba riccia. Se andiamo a confrontare i ritratti della statuaria con quelli numismatici notiamo che esistono due tipi di ritratti sulle monete: uno con barba corta e abbastanza curata (giovanile?) e uno con barba fluente (più senile?). Di seguito alcuni esemplari presi a caso e ordinati cronologicamente. April - December 217 April - December 217 July 217 - March 218 July 217 - March 218 July 217 - March 218 July 217 - March 218 Non vi è alcuna possibilità di collocare l’emissione rispetto alla ritrattistica: i due tipi sono mescolati senza distinzione cronologica. Inoltre i 14 mesi di regno non consentono di ipotizzare una variazione del ritratto dovuta ad un evidente e progressivo invecchiamento. Si potrebbe supporre che la barba lunga fosse specifica dei ritratti più tardi (che ne so, sul campo di battaglia magari si radeva di meno) ma questa caratteristica è presente anche nei periodi iniziali (aprile-dicembre 217). Ma la riflessione di fondo è la seguente. Macrinus non è mai stato a Roma da Imperatore. Quindi come si è giunti a raggiungere un’effige imperiale? Forse la barba corta è più idealizzata e meno personale mentre quella con la barba lunga è più realistica se prestiamo fede alla statuaria ma allora la domanda è: chi ha scolpito le statue? Tra l’esercito vi erano dei scultori? Lo dubito… forse veniva demandato il lavoro ad artigiani locali di provata bravura? Forse, come ho letto da qualche parte, venivano create delle piccole statue (figuline?) con il volto del regnante e queste inviate alla zecca di Roma per la coniare monete (e magari creare statue per esporle al popolo nei luoghi pubblici per rendere note le fattezze dell’Imperatore)? Una situazione simile la osserviamo anche nel già citato Massimino I il Trace e il suo ritratto che da abbastanza idealizzato passa nel tempo a quello più caratteristico… e in questo caso la distanza geografica è minore. In estrema sintesi: come faceva la zecca centrale ad esser al corrente dell’aspetto di un neo imperatore? Ciao Illyricum
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  41. Ciao @lucalup, secondo me è giusta la tua classificazione come quattrino grosso bianco o Crazia da 4 quattrini bianchi o 5 neri I semestre 1504 - II semestre 1509 Seguendo il Mir io lo classificherei come Mir 93/2 con lo stemma degli Albizzi con B sopra
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  42. Buongiorno è un convegno da pubblicizzare, bisogna lavorare già da adesso per il prossimo anno, Sabato mi sono trattenuto l'intera giornata allo stand di A C M aste Napoli , è stato piacevole interloquire con gli amici di sempre campani e nuovi amici foggiani. un abbraccio particolare per la piacevole giornata a Lorenzo Avagliano , francesco, Antonio Cava, Lello, luca, Pietro Paolo Testa, Michele Straziota, Donato Caro,Domenico , Roberto Fratello, Pino de biase e i suoi Amici Pietro e Mario. sicuramente ho dimenticato Qualcuno ma va bene così. Saluti Michele
    1 punto
  43. Acquistato ieri al Convegno Numismatico di Grenoble presso il banchetto dello stesso autore Guy Maurel . Prezzo di copertina 60 euro. Scontato a 50 euro @legioprimigenia
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  44. Aggiungo immagini di un altro esemplare ribattutto, sta volta si tratta di un pezzo appartenente ai non ridotti a data 1797 e nello specifico appartenete alla variante AROSTOLORUM, con riferimento Serafini 474. Come detto in precedenza per un altro esemplare da @rcamil, probabilmente si tratta di una ribattitura fatta con l'intento di recuperare un pezzo non troppo ben riuscito in prima battitura. Diametro 30,31mm e peso 11,80gr.
    1 punto
  45. Aggiungo foto migliori opera del mio prode fotografo
    1 punto
  46. Mi ricordo gli anni settanta. Un molto, ma molto, grande numero di collezionisti si dedicava ai miniassegni. E noi, numismatici puri e duri, ci dicevamo: ''Povera numismatica, dove è finita...'' Mi ricordo i primi anni novanta. Un molto, ma molto, grande numero di collezionisti si dedicava alle tessere telefoniche. E noi, numismatici puri e duri, ci dicevamo: ''Povera numismatica, dove è finita...'' Mi ricordo gli anni dieci del XXI secolo. Un molto, ma molto, grande numero di collezionisti si dedicava al FDC, comprando così solo monete comunissime magari in slab e snobbando quelle rare ma non perfette. E noi, numismatici puri e duri, ci dicevamo: ''Povera numismatica, dove è finita...'' Una cosa accomuna questo molto, ma molto, grande numero di collezionisti dediti alla moda del momento, ma lascio a voi la risposta. Arka
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  47. Gli incusi del contorno sono preparati prima della coniazione vera e propria e arrivano in zecca già in questo stato, le virole di zecca aggiungono poi la rigatura. Questo spiega anche perchè esistono i contorni di tipo A e B, ossia con le scritte orientate in un senso o nell'altro, dovuto appunto al fatto che gli incusi sono già presenti e i tondelli finiscono sotto la pressa coniatrice in modo del tutto casuale. Anche la presenza di alcuni 2 Euro con scritte sul contorno diverse da quelle previste, è spiegabile con la presenza nel mucchio di alcuni tondelli preparati per un paese diverso da quello che poi li ha usati. Sul come riescano questi tondelli ad entrare sul mercato collezionistico, beh, considerando la natura umana mi stupisco che ne escano così pochi... non è necessario che fuoriescano dalla zecca, questo tondello in zecca probabilmente nemmeno c'è entrato....
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  48. La discussione è questa, giusto? Mi pare che si dica già molto su questi titoli, poi, ora che l'ho vista, ricordo anche di averla letta a suo tempo, perché mi era stata segnalata con un MP...ma forse solo la prima parte, fino al post #27 di marzo 2015, non gli aggiornamenti del 2017 petronius
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  49. DE GREGE EPICURI Continuo sulla fine del III secolo e vi mostro il fratello minore di Carino, cioè Numeriano (leggermente meno comune di Carino). Pesa 3,5 g. Al D la legenda reca: IMP C NUMERIANUS PF AUG, busto dell'imperatore a destra. Al R compaiono due figure: Numeriano, e Giove, che gli porge un globo, su cui sta una Vittoria con corona in mano. Scritta: VIRTUS A-UGG. C'è una gamma sopra all'esergo, e XXI sotto. La zecca dovrebbe essere Antiochia, e penso si tratti del RIC 466 v2, ma come sempre vi chiedo se confermate. Scusate i margini non ritagliati, ma ora non ho il solito programma.
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  50. Alexander III AR TetradrachmKings of Macedon. Alexander III (336-323 BC). AR Tetradrachm (26 mm, 16.88 g), Amphipolis, circa 314-310.Obv. Head of Heracles right, wearing lion skin.Rev. AΛΕΞΑΝΔΡΟΥ, Zeus seated l. on throne, holding eagle and sceptre; in left field, Λ above bukranion.Price 430.Pleasant surfaces. Nearly extremely fine. ILLUSTRAZIONE: FALANGE MACEDONE
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