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Elenco dei contenuti che hanno ricevuto i maggiori apprezzamenti il 10/15/18 in Risposte
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Capirai, è solo l'inizio, aspetta che il primo riceva il pacco e scatterà la psicosi da spedizione persa4 punti
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Salve, segnalo : http://www.ilgiornaledellanumismatica.it/sentenza-tar-mibac-augustale-rarita/3 punti
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Possiamo dire tranquillamente già da ora che questo evento è un test, sicuramente sarà monitorato in ogni particolare, consenso, interesse, critiche, presenze sul posto, numeri, dati, accessi da YouTube, è giusto ogni tanto sperimentare e vedere a cosa sono interessati gli appassionati e cosa vogliono. Abbiamo le conferenze importanti, abbiamo la parte pratica didattica e di confronto sulle monete sul tema conservazioni che ogni giorno affrontiamo anche qui, potenzialmente viste le discussioni quotidiane dovrebbe esserci un grande interesse, ma non è detto, la numismatica non sempre risponde come si potrebbe pensare, vedremo dopo l'evento e valuteremo l'impatto complessivo. Di certo riscontro l'interesse di autorevoli esponenti della nostra numismatica, ho preparato per Antonio Morello per la rivista Monete Antiche un promo dell'evento che ha ritenuto pregevole. Credo che in casa NIP ci sia interesse e magari potremmo sentire @Alberto Varesi sul tema, la numismatica ha bisogno di service, service per il collezionismo, per il collezionista, anche per la collettività, per le comunità, per chi inizia, per chi vuole invece ulteriori riscontri, credo che il 10 novembre sia un po' tutto questo, lo offriamo alla comunità numismatica con un grande sforzo organizzativo e gestionale e attendiamo i riscontri interni ed esterni, le prenotazioni anche se è il 10 novembre sarebbe però meglio averle un po' prima onde organizzare adeguatamente gli spazi nell'Hotel De La Ville, e come sempre ciò che conta non è contenitore ma il contenuto...3 punti
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Lo scorso sabato al Convegno di Roma Colleziona mi è stata commissionata la pulizia ed il recupero di tre monete dell’Impero Romano. Oggi vi propongo il recupero di un sesterzio di Filippo II (247-249 d.C.), moneta con molte concrezioni calcaree cristallizzate e concrezioni terrose solidificate, che si estendevano su buona parte del tondello. Dopo il consueto bagno in acqua demineralizzata, si è proceduto alla rimozione meccanica delle concrezioni sotto forte ingrandimento che coprivano gran parte di una bellissima patina verde oliva. Ed ecco il risultato finale.2 punti
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Buongiorno torno a postare in questa sezioni dopo un po' di tempo, oggi vi faccio vedere una delle ultime entrate in collezione.. Moneta in rame( le mie preferite) con volto giovane che per Ferdinando ll è quello che preferisco.. Moneta non facile da trovare, ancora meno in alta conservazione... Buona domenica Luca2 punti
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Ecco quì le monete nel dettaglio, partiamo con la 2€ Bernini per passare alle monete dedicate ai segni zodiacali, prima Ariete e poi Toro, infine il retro comune delle monete da 5€. Un saluto a tutti2 punti
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Il premio è andato al Prof. Aldo Luisi, persona straordinaria e grandissimo studioso. Non si può in alcun modo affermare che non sia meritato. La giornata di studio è stata di altissimo livello e tutto il mondo numismatico dovrebbe operarsi affinché eventi del genere si ripetano a cadenza annuale. Personalmente sono convinto che siamo sulla strada giusta. Saluti a tutti Michele2 punti
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Buongiorno Silver,è da lo scorso inverno che si stanno intensificando le discussioni, tra i vari studiosi e collezionisti, sul posizionamento dei gigli sulle "palle" nello stemma dei medici. si è partiti con le 1805 capelli lisci, alle 1817 e 1818 gigli invertiti tra loro 1-2/ 2-1 per poi arrivare alla monetazione di Ferdinando II°........ e qui......... si è visto di tutto . saluti Michele2 punti
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Nel Martirologio Romano alla voce “Memoria della beata Maria Vergine del Rosario” si legge: in questo giorno (7 ottobre nota delle scrivente) con la preghiera del Rosario[1] o corona mariana si invoca la protezione della santa Madre di Dio per meditare sui misteri di Cristo, sotto la guida di Lei, che fu associata in modo tutto speciale all’incarnazione, passione e risurrezione del Figlio di Dio. L'origine della Madonna del Rosario è attribuita all'apparizione di Maria a san Domenico di Guzman[2] (Caleruega, Burgos 1170 circa - Bologna 1221) – foto 1 – , nel 1208 a Prouille, allora composta da qualche abitazione e da una cappella che trasformò nel primo convento da lui fondato; un’altra versione la fa risalire al 1212 quando sempre san Domenico di Guzman, durante la sua permanenza a Tolosa, pregò la Vergine Maria per sapere come combattere l’eresia albigese e Lei gli consegnò il Rosario. Quindi il culto verso la Vergine del rosario è molto antico e risale al XIII secolo, epoca dell’istituzione dei domenicani che furono i maggiori propagatori. Il 7 ottobre 1571 a Lepanto, nel corso della guerra di Cipro, ci fu uno scontro navale tra le flotte musulmane dell'Impero ottomano e quelle cristiane (federate sotto le insegne pontificie) della Lega Santa che riuniva le forze navali della Repubblica di Venezia, dell'Impero spagnolo con il Regno di Napoli e il Regno di Sicilia, dello Stato Pontificio, della Repubblica di Genova, dei Cavalieri di Malta, del Ducato di Savoia, del Granducato di Toscana, del Ducato di Urbino, della Repubblica di Lucca, del Ducato di Ferrara e del Ducato di Mantova. Questa fu la quarta battaglia, in ordine di tempo, detta anche battaglia delle Echinadi o Curzolari, nonché la maggiore, e si concluse con la vittoria della flotta cristiana sui turchi musulmani; l’annuncio della vittoria giunse a Roma 23 giorni dopo. La vittoria fu attribuita all’intercessione della Vergine Maria e a seguito di ciò il papa Pio V (oggi san Pio V, al secolo Antonio (in religione Michele) Ghislieri, Bosco Marengo (AL), 17 gennaio 1504 – Roma, 1º maggio 1572), istituì la festa di Santa Maria della Vittoria e il 7 ottobre del 1572 venne celebrato il primo anniversario della vittoria di Lepanto. Pio V consacrò la vittoria ottenuta «...per intercessione dell'augusta Madre del Salvatore, Maria», intitolando il giorno 7 ottobre a «Nostra Signora della Vittoria», successivamente rinominata da papa Gregorio XIII (al secolo Ugo Boncompagni, Bologna, 7 gennaio 1502 – Roma, 10 aprile 1585) in «Nostra Signora del Rosario». Da allora in poi si utilizzò ufficialmente anche il titolo di Auxilium Christianorum, titolo che non sembra doversi attribuire direttamente al Pontefice, ma ai reduci vittoriosi, che ritornando dalla guerra passarono per Loreto a ringraziare la Madonna: i forzati che erano stati messi ai banchi dei remi furono liberati e, sbarcati a Porto Recanati, salirono in processione alla Santa Casa, dove offrirono le loro catene alla Madonna; con esse furono costruite le cancellate poste agli altari delle cappelle. Lo stendardo della flotta fu donato alla chiesa di Maria Vergine a Gaeta. La ricorrenza della Madonna del Rosario fu poi spostata alla prima domenica di ottobre, e dal 1913 dal papa Pio X (dal 1954 san Pio X, al secolo Giuseppe Melchiorre Sarto, Riese (TV), 2 giugno 1835 – Roma, 20 agosto 1914) è stata rispostata al 7 ottobre. Il culto per il Rosario ebbe un’ulteriore diffusione dopo le apparizioni di Lourdes del 1858, dove la Vergine raccomandò la pratica di questa devozione. Alla Madonna del Rosario sono intitolati numerosi istituti, chiese e congregazioni cattoliche, essendo una delle tradizionali e più celebri e importanti raffigurazioni nelle quali la Chiesa cattolica venera Maria, Madre di Gesù. La Madonna del Rosario, ebbe nei secoli una vasta gamma di raffigurazioni artistiche, quadri, affreschi, statue: è rappresentata con una veste azzurra e una corona del Rosario tra le mani – foto 2 – , la cui iconografia è ripresa da quella più antica della “Madonna della cintola”; di solito è raffigurata seduta in trono con il Bambino in braccio, in atto di mostrare o dare la corona del rosario – foto 3 e 4 –; la più conosciuta è quella in cui la corona viene data a Santa Caterina da Siena e a San Domenico di Guzman, inginocchiati ai lati del trono – foto 5 –, come nella Madonna di Pompei – foto 6, 7, 8 –, venerata nella basilica di Pompei (NA) – città la cui patrona è proprio la Madonna del Rosario – e in cui si conserva una tela attribuita alla scuola di Luca Giordano, di non eccelso valore artistico e restaurata, ma di notevolissimo valore spirituale e taumaturgico poiché oggetto di culto molto intenso e diffuso, con pellegrinaggi che si concentrano durante le due suppliche: l'8 maggio (l'8 maggio 1876 ebbe inizio la costruzione della basilica) e la prima domenica di ottobre. Il quadro dono di suor Maria Concetta De Litala all’avvocato Bartolo Longo (Latiano (BR), 11 febbraio 1841 – Torre Annunziata (NA), 5 ottobre 1926) – foto 6 – , il 13 novembre 1875, fu trasportato su un carro di letame a Pompei. L’uomo, inviato in quella località dalla contessa Marianna Farnararo vedova De Fusco come amministratore di alcune sue proprietà, si era riavvicinato alla fede cristiana cattolica dopo essere stato attratto dall’anticlericalismo e dallo spiritismo. Il quadro fu inizialmente esposto nella chiesa parrocchiale ma subito iniziarono a manifestarsi grazie e miracoli per intercessione della Madonna, a tal punto che si rese necessario costruire una chiesa più grande e su consiglio del vescovo di Nola, Bartolo Longo iniziò il 9 maggio 1876 la costruzione del Santuario, che terminò nel 1887. Il quadro della Madonna, dopo essere stato opportunamente restaurato, venne sistemato su uno splendido trono; l’immagine poi venne anche incoronata con un diadema d’oro, ornato da più di 700 pietre preziose, benedetto da papa Leone XIII. La costruzione venne finanziata da innumerevoli offerte di denaro, proveniente dalle tante Associazioni del Rosario sparse in tutta Italia: in breve divenne un centro di grande spiritualità, elevato al grado di Santuario e di Basilica Pontificia. Bartolo Longo istituì anche un orfanotrofio femminile, un istituto per i figli dei carcerati e divenne promotore del periodico «Il Rosario e la Nuova Pompei», che ancora oggi si stampa. Nel 1893 Bartolo Longo offrì a papa Leone XIII la proprietà del Santuario con tutte le opere pompeiane e, qualche anno più tardi, rinunciò anche all’amministrazione che il Pontefice gli aveva lasciato. [1] Il rosario è una preghiera devozionale e contemplativa a carattere litanico tipica della Chiesa cattolica; materialmente il rosario cattolico è una cordicella circolare costellata da 50 grani divisi in 5 gruppi di 10 da un grano diverso e dalla quale pende una serie di tre grani, un grano separatore e un crocifisso. Al crocifisso si recita il Credo, al grano separatore il Padre Nostro, ai tre grani tre Ave Maria (una per ognuna delle tre virtù teologali, la Fede, la Speranza e la Carità) e scorrendo i grani separatori il Padre Nostro, una dossologia, la recita e la meditazione su un episodio saliente della vita di Gesù e di Maria, detti "misteri" del rosario, e il Gloria, e scorrendo quelli in 10 l'Ave Maria. La recita completa consiste in 200 Ave Maria raggruppate in quattro serie, chiamate corone e contemplanti i “misteri; fu il papa Giovanni Paolo II (al secolo Karol Józef Wojtyła, Wadowice,18 maggio 1920 – Città del Vaticano, 2 aprile 2005 - oggi san Giovanni Paolo II) che nel 2002 aggiunse, con la Lettera apostolica «Rosarium Virginis Mariae», i cinque misteri luminosi (o della Luce), da recitarsi facoltativamente il giovedì, in luogo dei misteri gaudiosi e contemplanti 1) il battesimo di Gesù nel fiume Giordano, 2) le nozze di Cana, 3) l'annuncio del Regno di Dio, 4) la trasfigurazione di Gesù sul monte Tabor, 5) l'istituzione dell'Eucaristia, ai quindici misteri tradizionali (cinque della Gioia o gaudiosi, cinque del Dolore o dolorosi, cinque della Gloria o gloriosi) Nella forma tradizionale, si recita ogni giorno una corona meditandone i misteri: la prima comprende i misteri gaudiosi (o della gioia), contemplati il lunedì e il giovedì; la seconda i misteri dolorosi (o del dolore), il martedì e il venerdì; la terza i misteri gloriosi (o della gloria), il mercoledì, il sabato e la domenica. Nella forma tradizionale, si recita ogni giorno una corona meditandone i misteri seguendo la seguente cadenza: Misteri gaudiosi (o della gioia) - da recitarsi il lunedì e il giovedì oppure il lunedì e il sabato - e comprendenti 1) l'annunciazione dell'Arcangelo Gabriele a Maria Vergine, 2) la visita di Maria Vergine a Santa Elisabetta, 3) la nascita di Gesù, 4) la presentazione di Gesù al Tempio, 5) il ritrovamento di Gesù al Tempio; Misteri dolorosi (o del dolore) - da recitarsi il martedì e il venerdì - e comprendenti 1) l'agonia di Gesù nell'orto degli ulivi, 2) la flagellazione di Gesù alla colonna 3) l'incoronazione di spine, 4) Gesù è caricato della Croce, 5) la crocifissione e la morte di Gesù; Misteri gloriosi (o della gloria) - da recitarsi il mercoledì, il sabato e la domenica oppure il mercoledì e la domenica - e comprendenti 1) la risurrezione di Gesù, 2) l'ascensione di Gesù al Cielo, 3) la discesa dello Spirito Santo nel Cenacolo, 4) l'assunzione di Maria Vergine al Cielo, 5) l'incoronazione di Maria Vergine. I misteri gaudiosi (o della gioia) si contemplano il lunedì e il sabato - in quanto è accettabile l'idea di non recitare i misteri gloriosi due giorni di seguito, facendo però restare il sabato, come da tradizione, un giorno a forte carattere mariano -, i misteri dolorosi sempre il martedì e il venerdì, i misteri gloriosi il mercoledì e la domenica, mentre il giovedì è dedicato ai misteri luminosi (invece che a quelli gaudiosi). Il primo documento ufficiale della Chiesa cattolica relativo alla preghiera del rosario risale al secolo XV: papa Sisto IV (al secolo Francesco della Rovere, Pecorile (SV) 21 luglio 1414 – Roma, 12 agosto 1484) con la bolla “Ea quae ex fidelium” del 12 maggio 1479 affermò che la pratica del Rosario era anticamente diffusa nelle diverse parti del mondo, e caduta in disuso, era stata di recente ripristinata. [2] San Domenico di Guzman (Caleruega, Burgos 1170 circa - Bologna 1221), teologo spagnolo, fondatore dell'ordine cattolico dei frati domenicani, studiò teologia e filosofia all'Università di Palencia e intorno al 1196 divenne canonico della cattedrale di Osma, in Castiglia. Nel 1203 accompagnò Diego de Azevedo, vescovo di Osma, in missione religiosa a Roma, e sulla via del ritorno in Spagna rimase colpito dagli abusi del clero e dalla diffusione dell'eresia albigese in Linguadoca, che contrastò. Ottenuta una sede e una chiesa a Prouille, presso Tolosa, Domenico e alcuni suoi compagni condussero una vita di penitenza, studio e preghiera, istituendo nel 1208 un convento femminile e ricevendo nel 1215 l'approvazione ecclesiastica all'istituzione dell'ordine dei frati domenicani. Quattro anni dopo il riconoscimento dell'ordine, fondò sei conventi in Lombardia, quattro in Francia, tre fra la Toscana e Roma, quattro in Provenza e due in Spagna. Morì durante una campagna missionaria a Bologna nel 1221 e venne canonizzato nel 1234.1 punto
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DE GREGE EPICURI Questa dovrebbe interessare molto @Illyricum65, viste le ultime monete che ha postato. E' una emissione di Costantino in memoria del padre Costanzo Cloro, coniata in Britannia (zecca di Londinium) dove l'augusto era morto nel 306 (pare a York); ed è anche una moneta, a mio avviso, piuttosto bella, specie al rovescio. D: DIVO CONSTANTIO PIO, busto laureato ma anche velato, come si apprezza bene soprattutto al vertice del capo, e inoltre corazzato. Al R. MEMORIA FELIX, e in esergo PLN. Un altare sormontato da una fiamma, ed ai lati due aquile. Mi pare sia la RIC 790. Pesa 6,9 g, che non è moltissimo, ma non poco per queste emissioni; diametro 24,5 mm.1 punto
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Buonasera , condivido con tutti voi amanti delle patine naturali questo scorcio di vassoio..... Spero sia di vostro gradimento anche se non Collezionate monete Napoletane. Saluti, Rocco.1 punto
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Vai tranquillo la mia post pay o quando posso la carta di credito paga per 3 abbonati diversi , il controllo non si fa con l intestatario loro chiedono autorizzazione solo dell importo da prelevare non importaa chi sia intestata la carta1 punto
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Ho una domanda da porvi; è possibile pagare con una carta di credito con l'intestazione del titolare diverso , la mia al momento ha dei problemi e non posso effettuare il pagamento, a voi e mai successo ? Grazie a chi mi potrà aiutare.1 punto
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500 lire Barbetti senza matrice (1943-1950) Della stessa serie pubblicitaria: 100 lire Italia turrita (1944)1 punto
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Il fatto importante è che si crea un precedente importantissimo e favorevole per l'annosa questione sulla rarità e pregio delle monete ! E non è poco... Un cordiale saluto, Enrico1 punto
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Gianfranco, ripesco questo post per ... mettere il tuo esemplare in compagnia di un suo simile. Pesa 5,5 mm per 27 mm sull'asse lungo (la moneta ha una forma ovale). Si tratta di nummi della seconda riduzione ( 48 esemplari per oncia per un peso teorico di 6.72 g cadauno). Ciao Illyricum1 punto
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Bello il 2 Euro e il bronzital alla fine ha reso bene su questi 5 Euro... grazie mille Alex1 punto
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Ho ricevuto risposta da Lars Rutten, che ringrazia per la segnalazione. Erano già stati avvisati e stanno valutando la moneta. 1 punto
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Equatorial African States, 50 francs 1963, km 3. Rame-nickel. Rep Centrafricana, Ciad, Congo, Gabon1 punto
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Perfettamente d'accordo per certe tipologie. Diciamo che le banconote "normali" andrebbero prese in FDS. Tanto per essere ripetitivi dove si dice che la numismatica e praticamente tutti gli hobby sono passione e ........ però se spendo 10 € per una banconota brutta,difficilmente un domani recupererò la spesa; se invece ne prendo una FDS ho più probabilità di riavere quello speso. Qui mi fermo perchè sono cosciente che ci sono state scuole di pensiero in merito, esprimo solo il mio punto di vista.1 punto
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Qualche altra osservazione. Posto di sotto le due tabelle allegate al catalogo dei conii pubblicato da Francesco Mazio nel 1824. Si tratta dei prezzi di vendita al pubblico, come ben specificato nella introduzione al testo, e, quantunque non detto esplicitamente, non possono che fare riferimento al rame. Cito Poi Adolfo Modesti dal I vol. della "La medaglia annuale dei Romani Pontefici" p. 26 "(...) così i riconi risultano essere diversi per spessore, conformazione dei bordi, contorni, patine e per l'aspetto generale della medaglia (...). L'analisi di cui sopra dà buoni risultati se condotta su esemplari di bronzo [in realtà rame], meno su quelli in argento, dove la patina non varia da un tipo di medaglia all'altro; in ogni caso i riconi in argento rappresentano una percentuale minima rispetto a quelli in bronzo, mentre l'utilizzo dell'oro è in genere indice di originalità per i rari esemplari prodotti con questo prezioso metallo." Si dice, in sostanza, quanto affermato da @renzo1940! Possiedo il catalogo Tkalec del 2007 (collezione Boccia, oro), mentre non quello successivo del 7 maggio 2008, ed è strano perché allora ricevevo tutti questi cataloghi, segno, forse, che fu un'edizione limitata destinata ai cultori. Il Tkalec 2007 presenta foto a bassa risoluzione, purtroppo, e salvo per le più antiche medaglie in cui parla esplicitamente di riconi (ma non Mazio, e comunque nella maggior parte dei casi invendute) per il resto nulla si dice relativamente all'originalità, che viene data per scontata per tutti i Pontefici da Alessandro VII a seguire (noto, incidentalmente, dei prezzi di aggiudicazione piuttosto contenuti). Infine il solito commento: parlare di autenticità per le medaglie pontificie, è spesso argomento "fumoso", perché anche i riconi Mazio furono originali in quanto battuti in Zecca con conii generalmente originali, perché molte medaglie in varie epoche furono variamente ribattute in Zecca o dagli incisori o loro eredi a titolo privato (ma non illegittimo) per decenni o secoli dopo la morte del Pontefice che rappresentavano, perché poco si sa sulle tirature effettive delle medaglie ... P.S. sperando di fare cosa gradita posto il PDF del Catalogo (che a suo tempo mi ero scaricato) nella biblioteca del forum lamoneta.it: Sfortunatamente sul sito Tkalec, ove sono raccolti i vari cataloghi pubblicati, vi è un errore relativamente proprio a questo file che risulta mancante; è invece presente il PDF (sempre con foto, ahimè, a bassa risoluzione) della seconda parte della raccolta (medaglie argento e rame): http://www.eauctions.ch/home/PreviousAuctions.aspx1 punto
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Ciao @Saxo , oltre alla mia precedente risposta aggiungerei una considerazione che forse quanti personaggi hanno cercato invano fin' ora il passo alpino scelto da Annibale per scendere in Italia , debba avere molta importanza , forse determinante , la questione degli elefanti al seguito della spedizione . Mi spiego meglio , a parte le ossa che fino ad oggi non sono state trovate ne' in prossimita' dei passi alpini , ne' nelle salite e discese , ne' nei dirupi o fondo valli , ne' in pianura , dove l' esercito punico sosto' per riprendere forze , tutto cio' farebbe gia' sospettare della veridicita' della tradizione storica di questi 37 elefanti al seguito di Annibale ; infatti occorre tenere ben presente dell' alimentazione di un elefante che secondo ricerche ammonta a circa 200 Kg. di cibo al giorno e circa 130 litri di acqua giornalieri per ogni singolo elefante adulto . questa alimentazione potrebbe determinare con una approssimativa certezza quale passo scegliesse Annibale per favorire questi pachidermi affinche' non morissero di fame e di sete . Ora e' impensabile che l' esercito cartaginese si portasse dietro dall' inizio della salita alle Alpi e fino alla pianura italica la bellezza di circa 7400 Kg. di cibo e circa 4810 litri di acqua solo per elefanti , senza contare i numerosi cavalli e tutti gli uomini , quindi Annibale deve per forza avere seguito un percorso dove fosse disponibile dell' acqua e della vegetazione almeno fino in prossimita' dello spoglio e arido passo alpino ; in pratica gli elefanti sarebbero stati digiuni e senza acqua solo per pochi giorni ecco perché probabilmente morirono piu' per la fatica e per lo stress climatico a cui furono sottoposti , che per fame o sete . Concludendo , il passo alpino in cui transito' Annibale , tenendo conto degli elefanti al seguito , delle loro necessita' alimentari e se la tradizione storica fosse vera , deve avere influito necessariamente in Annibale sulla scelta del passaggio del valico , considerando che sugli elefanti da guerra Annibale faceva molto affidamento per la sua campagna d' Italia , un cavallo si poteva facilmente rimpiazzare presso gli alleati Galli che lo attendevano in pianura , un elefante no . In considerazione di quanto esposto credo che si dovrebbero esplorare e privilegiare nella ricerca quei passi alpini tra quanti supposti , dove vegetazione ed acqua fossero maggiormente disponibili fino il piu' vicino possibile al passo alpino restringendo in questo modo il numero dei passi presi in esame e qui fare delle ricerche stratigrafiche alla ricerca di probabili indizi di natura animale ed umana . P.S. Per capire quanta importanza riponesse Annibale nell' uso degli elefanti da guerra basta pensare alla futura battaglia di Zama quando da buon africano qual' era , dispose in prima linea una nutrita linea di elefanti per sfondare quella romana , cosa che comunque non gli riusci' .1 punto
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@Nonsolo Buongiorno ti invio il link della Biblioteca on line del Bollettino di Numismatica riguardo al Corpus Nummorum Italicorum. Potrai scaricare il Vol. XV che comprende la monetazione che ti interessa. https://www.numismaticadellostato.it/web/pns/iuno-moneta/biblioteca/corpus Saluti1 punto
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Ciao, appena possibile farò qualche foto dettagliata, sono appena rientrato a da Firenze.1 punto
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mi inchino virtualmente a chi ha fatto questa scelta e ha messo a disposizione di tutti un'opera d'ingegno anche chi come me non è primariamente interessato questo ambito è invogliato a leggere e capire grazie!1 punto
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Non collezionando medaglie in oro, non ho mai approfondito la vicenda dei riconi in oro e ripropongo pertanto notizie ricevute in incontri tra medaglisti, che non sono in grado di comprovare con documentazione ufficiale. I riconi Hamerani avvenivano su base di accordi privati: gli Hamerani conservavano la proprietà ed il diritto di uso dei loro coni e potevano fabbricare medaglie a richiesta dei compratori in qualsiasi metallo. Dopo l'acquisto dei coni Hamerani (e anche dei coni in possesso della famiglia Barberini e di altri) da parte del Card. Mazio per conto della Santa Sede; la materia fu disciplinata, regolamentata: mi risulterebbe che per il bronzo vi era un catalogo con le emissioni a disposizione e che per i metalli nobili i riconi avvenivano invece previo approvvigionamento del metallo da parte dei richiedenti e con una procedura amministrativa complessa. Infatti, mentre i riconi in bronzo sono molto più comuni delle medaglie originali, i riconi in argento sono rari al pari o più delle medaglie originali. Per l'oro il materiale è pochissimo; mi affido al ricordo della più importante asta di medaglie papali in oro di questo secolo, battuta da Tkalec nel 2007 (mi sembra). Non sono riuscito a ritrovare il catalogo , ma ho in memoria di aver notato in quella importantissima collezione dei riconi. Quanto alla medaglia di Benedetto XIII in asta Thesaurum, proviene da conio un po' logoro, ma non è presente la grossa frattura verticale nel rovescio che si trova nei riconi Mazio.1 punto
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Leggo anche Θεον, quindi starebbe per Dio Sincleto, personificazione della senato (cittadino), un modo per ribadire l'autinomia cittadina. Potrebbe essere Pergamo? https://www.acsearch.info/search.html?id=9402341 punto
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Frammento di crocefisso : i piedi sono sovrapposti e si vede il punto dove è stato infisso il chiodo. Il materiale dalla foto sembrerebbe piombo, magari in lega. Dalla foggia della fascia che copre il ventre, propenderei anch'io per datarlo nel '7001 punto
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È un cristo in ottone/bronzo separato dalla sua croce dello stesso metallo. Spesso nel lato opposto c'era la madonna. Penso fine 17001 punto
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Assolutamente… il fatto di averla finalmente letta e datogli "una casa" per me è un'emozione bellissima!!.. ed hai ragione… è un pezzetto di storia nelle mie mani.. con tutto il carico di umanità che una moneta, per sua natura, porta con sé. .. Scusa mi sono lasciato andare al romanticismo!!!!! Grazie ancora ed un caro saluto.1 punto
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Grazie a tutti quelli che hanno partecipato al convegno, giornata davvero magnifica, con un grande afflusso di pubblico ma la mia più grande soddisfazione è stata vedere tra il pubblico professori provenienti da molte università italiane che sono venuti come spettatori, questo mi ha riempito di orgoglio! Visto il successo speriamo davvero di continuare la serie l’anno prossimo! Grazie ancora a tutti!1 punto
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Ciao @Alex_S, potrà sembrarti banale il consiglio che sto per darti, ma prima di procedere all'acquisto, cerca un luogo nella zona in cui vivi dove possa vedere le monete dal vivo, poiché potrà capitarti che una moneta vista in foto e che vuoi avere in collezione, dal vivo possa deludere le tue aspettative. In alternativa ti lascio il link al canale youtube del nostro @Alex-Vee in cui potrai ammirarne la reale bellezza. https://www.youtube.com/channel/UCYE8r5-hmz2ytQSOX-jYFSw/videos1 punto
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Conferma pagamento e registrazione 8 ottobre ed ora in attesa di spedizione. Da quello che leggo quindi le spedizione devono ancora partire per tutti...1 punto
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Medaglia devozionale anepigrafe, annunciazione (prima foto) e S. Antonio da Padova (seconda foto) credo primi decenni del XVIII secolo. Attendi conferma da borghobaffo però.1 punto
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Banconote da gioco della ditta Transcar di Parigi. Solitamente, per dei giochi di società, creavano biglietti monofacciali francesi e delle loro colonie. 5.000 lire Regine dei Mari (1947-1963) 1.000 lire Busto dell'Italia contrassegno medusa (1947-1961) 500 lire Italia ornata di Spighe (1947-1962)1 punto
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Taglio: 2€ CC Nazione: Italia Anno: 2018 Tiratura: 4'000'000 Condizioni: spl Città: Ascoli Piceno1 punto
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Ho notizie positive riguardo l'invio dei cataloghi. Ci è stato riferito che, scrivendo al contatto del sito, li spediscano anche se non rispondono alle mail inviate. Li inviano gratuitamente facendosi carico anche della spedizione internazionale da 15,75 pounds....che classe! Ci è arrivata conferma di una consegna effettuata ad un membro del forum. Insomma scrivete al contatto, immagino inviino fino ad esaurimento dei cataloghi stampati. Buon week end.1 punto
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No, non è fortuna. E ' serietà di un operatore corretto che rispetta le regole e rispetta il cliente.1 punto
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Grazie @@snam e @@centurioneamico per le integrazioni fotografiche e per le informazioni correlate alle stesse. Tra l'altro, avete postato delle bellissime fotografie! Sostituirò il nome della discussione con qualcosa tipo "Microscopia applicata alle monete" per facilitarne la ricerca futura e raccoglierò un po' di casistiche per discuterne assieme ed ampliare gli esempi presentati. Ciao Illyricum :)1 punto
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Vi allego un'immagine ove è possibile vedere le differenze tra un prodotto di corrosione da stagno (cerchi verdi) e da piombo (cerchio giallo). E' chiaro che nelle prove di laboratorio laddove risulta esserci presenza di stagno probabilmente c'è anche del piombo (sono entrambi bassofondenti e tendono quindi a salire in superficie) ma quelle venature giallo-verdi sono tipiche del piombo.1 punto
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