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  1. Cinna74

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Elenco dei contenuti che hanno ricevuto i maggiori apprezzamenti il 10/20/18 in Risposte

  1. È vero, molti si avvicinano all'oro monetato semplicemente per diversificare i propri investimenti. Capita poi che ci si fermi a guardare i propri acquisti e che, per puro gusto, la volta successiva si cerchi di "investire" su una moneta diversa; "visto che ci sono la prendo di un altro stato o di un altro regnante". Magari la volta successiva si chiede al cambiavalute di vedere diverse monete, si cerca la possibilità di scegliere la bullion desiderata fra le disponibili e si porta a casa quella meglio conservata. Ad un certo punto, avendo già comprato tutte le tipologie disponibili a prezzo del fino, ci si dice: "vabbe' questa mi manca e costa poco più di quanto pagherei una di quelle che ho già". Vent'anni dopo poi può anche succedere di ritrovarsi a spendere, per una sovrana di un regnante mancante in raccolta, tanti tanti soldi e riporla accanto a quella del padre di questo re, acquistata da ragazzi al costo del fino o ricevuta in omaggio in occasione del proprio battesimo. Non bisogna sottovalutare l'acquisto di monete bullion, più spesso di quanto si pensi esse diventano un trampolino per la numismatica. In quale punto di questo percorso si è diventati collezionisti? Non ci si può ritenere tali se non si acquista ad un prezzo superiore al fino contenuto? Seguendo questo ragionamento non si dovrebbe considerare tali nemmeno coloro che raccolgono monete euro dalla circolazione; si ottengono al nominale. Secondo il mio modesto parere si diventa collezionisti numismatici quando si trova il tempo di fermarsi a guardare i propri acquisti e la stessa osservazione stimola la curiosità, la voglia di approfondire e capire quale possa essere l'oggetto della "caccia" seguente. Buon weekend
    5 punti
  2. Aggiungo anche il 4 soldi Genova del 1814. Si dice che Pistrucci trasse ispirazione da questa moneta nel creare il suo capolavoro.
    4 punti
  3. salve ragazzi cosa ne pensate di questa 1805? accetto pareri positivi,negativi sulla conservazione. grazie come sempre
    3 punti
  4. Secondo me il problema in questo topic è solo il linguaggio. Riassumere una moneta come questa in un grading numismatico secco è complicato e genererebbe sicuramente incomprensioni. La moneta era una signora moneta. Si è sfortunatamente imbattuta in un profano che, per rimuovere la sporcizia o magari una sorta di ossidazione, ha deciso di lucidarla meccanicamente. Con olio di gomito e forse qualche prodotto improprio ha deciso di insistere fino a quando è riuscito a specchiarsi nel tondello stesso. I rilievi restano e sono ancora ben apprezzabili. Dovessimo ragionare solo su di essi potremmo tranquillamente definirli "da qSpl" (essendo stato asportato qualsiasi residuo di lustro, sicuramente non di più). Resta il problema di sottrarre al grading quelli che sono difetti non trascurabili e che sicuramente influenzano il valore della moneta. Credo che tutti noi non acquisteremmo mai questo 5 lire al prezzo di un qSpl "sano". Ebbene ci sono tre vie. La prima consiste nel definire i rilievi e citarne i difetti a parte; sul cartellino scriveremmo qSpl "pesantemente lucidata, colpo importante al rovescio" (a me più che un colpo pare proprio una mancanza di metallo). La seconda la pone direttamente fuori dal classico sistema di grading. NGC o PGCS la chiuderebbero infatti semplicemente "AU details" vista la pulizia impropria. https://www.ngccoin.com/coin-grading/details-grading/ La terza è quella in voga in Italia. Detrarre i difetti dal grading dei rilievi fino ad arrivare a definirla, all'interno della scala stessa, in modo da inquadrarne un verosimile valore economico. Il terzo caso è evidentemente difficile perché capire quanto un collezionista sarebbe disposto a spendere per una moneta del genere è esercizio per commercianti esperti. Voi quanto ci spendereste? Quanto per un bb sano? Quanto per un mb-bb sano? Credo che la maggior parte di chi raccoglie questa monetazione lascerebbe perdere. L'appeal di ciò che compriamo ha molta rilevanza. Spesse volte gli unici che comprano monete, soprattutto comuni, con queste manipolazioni sono neofiti. Ognuno acquista ciò che crede spendendo ciò che ritiene, ci mancherebbe. Col tempo però questi difetti daran noia e si arriverà a preferire un bb "sano" ad uno "stato di zecca details". Questa per lo meno è la mia esperienza e quella di coloro che frequento abitualmente, di certo la si può pensare diversamente. Non sono pochi comunque coloro che non la comprerebbero proprio e questo certamente ne influenza il valore di mercato. Qualche anno fa ci sono passato. Ho acquistato una moneta con problematiche simili più o meno al costo del metallo fino contenuto. Oggi non rifarei l'acquisto, manco riesco a guardarla. Non l'ho più rivenduta, mi serve a ricordare che sbagliare un acquisto è molto facile, che un errore resta tale anche quando costa poco, che una moneta lucidata, saggiata o in qualche modo manipolata non fa per me, che se compro qualcosa deve essere sano e piacermi al punto che non sentirò mai l'esigenza di sostituirlo. Non posso permettermi troppi "tentativi".
    3 punti
  5. Non riesco a capire cosa ci si aspetti da un convegno: è chiaro che se presenzia sempre meno pubblico, anche gli operatori sono disincentivati a partecipare, e si determina un circolo vizioso. Quindi il consiglio è: chi può, ci vada! Per quanto riguarda le vendite: l'attuale congiuntura economica fa sì che chi ha in tasca un "rotolo" lo usi in particolare per acquistare monete d'oro di borsa (ho visto anch'io rastrellarne quantità non trascurabili): d'altra parte l'oro è forte e la politica casereccia allontana da altre forme di investimento. Per i prezzi: sono quelli che sono; se nessuno acquista perché tutti li considerano eccessivi si auspica possano calare (a meno che, come spesso succede, venga riproposto materiale da un'asta recente e, nel caso, qualunque fosse il prezzo di aggiudicazione, è comunque ulteriormente ricaricato dell'utile del commerciante!).
    3 punti
  6. Carissimi, giusto per chiudere il cerchio vi posto anche l'esemplare di Elia Pulcheria ( anche se si legge PulchePia sulla moneta) prodotto con lo stesso Conio del rovescio dei 2 Romolo, anche lo stile dell'incisione del conio del diritto denota la stessa mano... Ricordo che Elia Pulcheria fu imperatrice fino al 450 d.C. , Romolo dal 475 al 476 . Lo stile e la produzione delle monete autentiche di entrambi è diversissimo tra loro, come è logico aspettarsi con il passare di almeno un trentennio tra i due... Si legge benissimo la impossibile sigla di zecca SMAN, come giustamente ipotizzato da @Poemenius Aggiungo anche una scheda di comparazione tra un falso ( il primo ) e altri 3 esemplari di Romolo ragionevolmente autentici… ...direi che a questo punto c'è ancora poco da dire…. Cordialmente, Enrico
    2 punti
  7. taglio 5 cent paese Italia anno 2003 tiratura 1.956.000 condizioni bb città Milano
    2 punti
  8. Ipotesi interessante quella della legenda "FEDERICVS" (intendevi questo vero?), che però si intuisce chiaramente forse solo nell'ultimo esemplare. Ma secondo voi a parte questo aspetto di che tipo / cronologia sarebbe ? E in relazione a questo che peso ha? Perchè si tratta di aspetto importante da valutare insieme a quello dell'eventuale variazione di legenda.
    2 punti
  9. Oggi ho finito i "mi piace", se no te ne davo uno @Baylon PS: oggi ho visto che biglietti simili li scambiavano dal panettiere per 10 Euro l'uno...
    2 punti
  10. salve sono fuori casa e con lo smartphone vedo poco forse siamo in Arezzo con legenda del dritto retrograda un gran saluto a elio
    2 punti
  11. Grazie @Nikita e @miza. Io ho un metodo diverso ancora che si avvicina di più all'analisi di @miza. Per comodità riporto l'immagine che @Nikita ha postato poco fa. Io solitamente evito di controllare la distanza tra 9 e 6 e mi focalizzo semplicemente sulle posizioni del 9 e del 6 rispetto all'1 ed allo 0. Se, come nella figura di sinistra sono posizionate più in basso della testa dei numeri 1 e 0 formando una conca (direi visibile se si focalizza l'attenzione su questo particolare), allora è per certo una 0 grande. Diversamente quando 9 e 6 sono più in alto e le teste di tutti i numeri sono tutte quasi alla stessa altezza allora è uno 0 piccolo. Secondo me è meno difficile di quello che si pensa, basta solo focalizzare l'attenzione su questo particolare e l'occhio nota subito la differenza.
    2 punti
  12. Ciao @nikita_ Sono del parere che la moneta di @anthon1984 sia un 1960 "0 grande". Esaminando la moneta anch'io avevo avuto la stessa impressione che hai avuto Tu, che ci fosse troppo spazio fra il 9 e il 6. Però il 9 nella moneta in oggetto è più steso rispetto alla più comune 1960 0 piccolo. Quindi nella partita eravamo 1 a 1. Quello che poi mi ha convinto che si tratti di uno "0 grande" è stato il particolare che sono andato ad evidenziare nella foto che posto: Le distanze superiore ed inferiore fra il numero 1 e il numero 9. Nella monta in oggetto, essendo il numero 9 più disteso, si avvicina di più al numero 1 nella parte bassa dei numeri, quindi, lo spazio inferiore fra i due numeri (1 e 9) è minore rispetto a quello superiore. L'esatto contrario lo notiamo in un 1960 "0 piccolo" che ha in 9 posizionato in maniera più verticale... Sei d'accordo @nikita?
    2 punti
  13. A me sfugge la logica esecutiva di un falso prodotto senza il minimo rispetto stilistici nei confronti dell’originale..... se sei capace di incidere un conio ex novo , fallo al meglio, cercando di farlo il più possibile somigliante alla moneta originale, e ritoccalo finché non arrivi al risultato ottimale. Se devi fare un conio che ha poco o niente in comune con la moneta originale, cui prodest? siccome non è la prima moneta che vedo con queste caratteristiche ( ottima tecnica ma stile incongruo, esecuzione per coniatura, evidenti usure di conio, testimoni di uso intensivo) , sto cercando di trovare una spiegazione un po’ più articolata.
    2 punti
  14. Proprio oggi ricorre il 2220simo anno dalla famosa battaglia di Zama , che in pratica determino' la fine politica e militare della grande Cartagine , nel post tralascio i fatti precedenti e posteriori alla battaglia , mi soffermo invece sul colloquio molto umano che fecero i due grandi rivali Scipione ed Annibale il giorno prima dello scontro nel quale Annibale cerco' invano di venire a patti con il Romano e cercando in tal modo di evitare lo scontro armato ; segue una breve considerazione sull' uso degli elefanti da parte del cartaginese ad inizio battaglia . Occorre anche dire che il luogo esatto della battaglia non e' stato mai individuato con certezza , diciamo che la battaglia si pensa essersi svolta in un punto pianeggiante situato circa a meta' strada tra Naraggara e Sicca , come si puo' vedere nella cartina allegata . Fatta questa breve premessa veniamo ai fatti che precedettero il giorno dello scontro ; Annibale richiamato in patria dall' Italia si trovo' inevitabilmente a dover affrontare Scipione in Africa e sapendo delle sue splendide vittorie militari ottenute in Spagna , della presa di Cartaghena e le vittorie contro il fratello Asdrubale ed anche delle sue innate qualita' diplomatiche ad accattivarsi amicizie , vedi Masinissa , si senti' pronto ad accettare l' incontro con Scipione sperando di contrattare una pace onorevole per Cartagine evitando il protrarsi della guerra con Roma , al che Scipione si oppose e fu battaglia . Questo il testo completo dell' incontro tra Annibale e Scipione riportato da Polibio , il piu' vicino ai fatti , che scrisse essere stato raccontato anni dopo la battaglia da Scipione in persona . I due comandanti si recarono all' incontro da soli accompagnati ciascuno da un interprete , per primo prese la parola Annibale, che cosi' inizio il dialogo : “Io avrei voluto che mai i Romani avessero estese le loro mire oltre i confini d' Italia e che i Cartaginesi non fossero mai usciti dall' Africa : perche' all' uno e all' altro popolo tali domini erano vasti a sufficienza e insomma quasi fissati dalla natura . Pero' al momento che e' scoppiata una guerra tra di noi , prima a causa della Sicilia , poi un' altra per dominio della Spagna , ed infine , sebbene la fortuna ce ne dissuadesse , siamo arrivati al punto che voi gia' una volta siete stati in pericolo di perdere la vostra patria ed ora ci troviamo noi nella medesima situazione , non ci resta altro che chiedere agli dei la grazia affinche' vogliamo far cessare questa guerra . Io sono pronto a farlo , perche' ho sperimentato con i fatti come sia inconstante la fortuna e come basti una piccola e trascurabile circostanza perche' la bilancia penda a favore dell' una o dell' altra parte e la sorte ci tratti come bambini . Io temo pero' molto o Scipione , sia perche' tu sei molto giovane , sia perche' ogni cosa ti e' riuscita favorevolmente cosi' in Iberia come in Africa e finora la fortuna non ti ha mai torto il suo volto , io temo , dicevo , che per queste ragioni tu non creda alle mie parole benche' esse meritino ogni fiducia . Tu comunque considera da una sola cosa che io ora ti diro' , quale sia lo svolgersi delle vicende umane e non voglio ricordarti avvenimenti del passato , ma cose dei nostri giorni . Io sono Annibale , l' uomo che dopo la battaglia di Canne divenne padrone di quasi tutta L' Italia e poco tempo dopo si avvicino' alla stessa Roma , e posto il campo a quaranta stadi dalla Citta' , decideva cosa fare di voi e della vostra terra . Ora sono qui in Africa ridotto a dover discutere con te che sei Romano della salvezza mia e di quella dei Cartaginesi . Proprio in considerazione di questo , io ti consiglio di non insuperbire ma di comportarti nella situazione presente come deve comportarsi un uomo , cioe' scegliere sempre tra i beni il piu' grande e fra i mali il piu' piccolo . Quale uomo prudente vorrebbe avventurarsi in un pericolo come quello che ti e' davanti ? Se vincerai non accrescerai di molto la tua gloria ne' quella della tua patria ma se sarai vinto distruggerai tutte le gesta nobili ed illustri da te compiute in passato . Ma a quale scopo io sto parlando ? Io propongo dunque che i Romani vengano in possesso di tutto cio' per cui abbiamo fatto guerra in passato : la Sicilia , la Sardegna , le provincie della Spagna e i Cartaginesi si impegneranno a non fare piu' guerra per questi possessi . Si tengano inoltre i Romani anche tutte le altre isole esistenti tra l' italia e l' Africa . Credo che queste condizioni daranno ai Cartaginesi la piu' grande sicurezza per l' avvenire ed a te e ai Romani la piu' grande gloria” Cosi' parlo' Annibale a Scipione , forse presagendo in cuor suo l' esito funesto della battaglia poiche' ormai l' esercito veterano e sempre vittorioso in Italia era quasi decimato dal tempo trascorso , altrimenti la sola esperienza ventennale di guerra in Spagna e in Italia non spiegherebbe questa debolezza interiore verso Scipione invitandolo in tutti modi a trattare la pace anche a costo di perdere tutte le vecchie conquiste che ormai non appartenevano piu' ai Cartaginesi ma ai Romani , ed infatti a conferma , Scipione cosi' rispose ad Annibale : “Non furono i Romani ad iniziare la guerra in Sicilia , ne' a quella per la Spagna . Causa di queste furono indiscutibilmente i Cartaginesi . Tu Annibale , lo sai benissimo e gli dei ne furono testimoni (riferimento al famoso giuramento di Annibale) dando la vittoria non a quelli che cominciarono le ingiuste azioni di guerra , ma a quelli che furono costretti a difendersi . Io piu' di ogni altro considero la mutabilita' della fortuna ed ho la massima considerazione per le vicende umane . Perche' se prima della venuta dei Romani in Africa tu avessi lasciato l' Italia e proposte tali condizioni , io credo che avrei avuto ogni speranza di vederle accettate . Tu invece hai lasciato l' Italia contro i tuoi desideri , mentre noi venuti in Africa , siamo diventati padroni di tutto il territorio , e' quindi chiaro che la situazione e ' ora notevolmente mutata . Ma cio' che piu' conta e' che eravamo gia' giunti a patti . I tuoi concittadini , vinti , ci scongiurarono per ottenere la pace , mettemmo per iscritto le condizioni fra le quali , oltre a quelle che tu ora formuli , c' era quella che i Cartaginesi avrebbero restituito i prigionieri senza riscatto , avrebbero consegnato le navi da guerra , avrebbero pagato cinquemila talenti ed avrebbero dato ostaggi in garanzia di adempimento . Avevamo gia' stabilito fra noi tali condizioni e per esse abbiamo mandato ambasciatori al Senato e al popolo romano , anche voi li avete mandati . Noi per comunicare il nostro assenso , voi per chiederne la ratifica . Il Senato approvo' il trattato ed anche il popolo romano diede il suo consenso . Ma i Cartaginesi ottenuto cio' che volevano mancarono ai patti e ricorsero al tradimento , Che c'e' piu' ora da fare ? Tu ora mettiti al mio posto . Dobbiamo togliere le piu' gravi condizioni gia' imposte perche' essi siano premiati della loro slealta' e insegnino a quelli che verrano a violare la fede e i patti stretti coi benefattori ? O perche' ottenuto cio' che richiedono ce ne siano grati ? Non appena ebbero ottenuto supplicando quello che volevano , appena poterono fondare su di te una lieve speranza ci trattarono da nemici . Stando cosi' le cose si potrebbe parlare di pace al popolo romano solo con l' aggiunta di di nuove e piu' gravi imposizioni , non e' assolutamente il caso di togliere qualcosa alle condizioni gia' stabilite . Quale conclusione avra' quindi il mio discorso ? Che voi e la vostra patria vi arrendiate a nostra discrezione oppure che ci vinciate in combattimento” Polibio , Storie , libro XV , 6-8 Polibio seppe del contenuto dell' incontro tra Annibale e Scipione direttamente da Gaio Lelio , intimo amico e stretto collaboratore di Scipione , per intenderci quello che fu Agrippa per Ottaviano , il quale racconto' a Polibio molti fatti della vita di Scipione tra cui il racconto dell' incontro , fatti che Polibio riporto' integralmente nella sua opera storica . Come si puo' capire , in base al dialogo tra i due personaggi , il cui contenuto puo' essere ragionevolmente veritiero nel contenuto , entrambi rimasero fermi sulle loro convinzioni : Annibale da ottimo generale era ben consapevole dell' inferiorita' militare rispetto a Scipione , ormai i suoi superstiti veterani d' Italia , il nerbo del vecchio ed attuale esercito , erano pochi e invecchiati , per questo tento' in tutti i modi di venire a patti con Scipione , Scipione da parte sua rigetto' contro Annibale la responsabilita' della guerra ed ora che era giunto al passo finale non intendeva fermarsi ma concludere vittoriosamente la guerra ; comunque il dialogo tra i due denota un rispetto reciproco e quasi una amicizia velata e reciproca tra i due generali che nascostamente si ammiravano a vicenda . L' utilizzo minimo di ben 80 elefanti nel corso della battaglia di Zama denota la consapevolezza dell' inferiorita' militare di Annibale rispetto all' esercito di Scipione e pur sapendo Annibale che ormai i Romani dai tempi di Pirro sapessero ben difendersi dalla carica degli elefanti , se ne servi ugualmente sperando nel miracolo , ma i Romani aprendo i varchi tra le Legioni schierate fecero disperdere nei corridoi liberi la carica iniziale degli elefanti nella pianura , senza arrecare alcun danno agli uomini ; il resto della battaglia e' noto e le cartine con le fasi della battaglia parlano meglio delle parole . L' esercito di Annibale fu completamente distrutto e Annibale con un pugno di uomini fuggi ad Adrumeto .
    2 punti
  15. Non può mancare la Sterlina 2017, quella del bicentenario...
    2 punti
  16. Non perché è il mio avatar, ma per l'iconografia di grande impatto e sempre attuale... ... da tramandare alle future generazioni. I miei saluti, Pasquale
    2 punti
  17. taglio 1 euro paese italia anno 2016 tiratura 3.000.000 condizioni spl città trieste note NEWS! taglio 1 euro paese sanmarino anno 2015 tiratura 1.675.600 condizioni bb+ città trieste
    2 punti
  18. In asta Bertolami 52 al lotto 9, il prossimo 08-11-2018, un rarissimo, notevole nomos con al diritto Falanto sul delfino ed al rovescio testa di ninfa contornata da rami di ulivo : tra le prime emissioni a doppio rilievo di Taranto . Unisco, di pari tipologia, un altro esemplare passato a suo tempo ( 1998 ) in NAC 13 al lotto 77 .
    1 punto
  19. Ciao a tutti! Quando mia figlia prende un bel voto ci tengo a darle un pensierino, ho già cominciato a "traviarla", non con caramelle ma con monete. (Che perfido che sono!) Visto che a lei piace cavalcare, le avevo preso questa: Oggi mi sono arrivate queste: Da in alto a sinistra in senso orario: - Gran bretagna, Corona commemorativa del Giubileo d'argento della Regina Elisabetta II (1952-1977) - (Grandiosi 38,61 mm di diametro e più di 28 grammi) - Italia, 10 Lire 1950 - Pegaso - (per l'età che ha è ancora messo bene) - Norvegia, 1 Krone 1972 - Fjordpony - (purtroppo non in ottime condizioni) - Somalia, Moneta da 10 Scellini del 2000, Serie Oroscopo cinese, celebrativa del Cavallo - (Praticamente FDC) Piano piano gliele do tutte, la prima sarà la Regina, che lei ha scritto un bel compito di francese. =_=_=_=_=_=_=_=_=_=_=_=_=_=_= Comunque - parlando d'altro - si discute sempre su come e cosa collezionare: quello di concentrarsi sui cavalli, potrebbe essere davvero uno spunto per il futuro della numis-pargola. Servus Njk
    1 punto
  20. Ciao buonasera vorrei sapere se potrebbeRo avere valore ??? Sono in fior di stampa Grazie e arrivederci
    1 punto
  21. 2016 - MEDAGLIA PER IL 550° ANNIVERSARIO DELLA MORTE DI CECCO III ORDELAFFI (1435 – 1466), SIGNORE DI FORLI' DAL 1448 AL 1466. Padre di Antonio Maria Ordelaffi e fratello di Pino Ordelaffi. Medaglia emessa dal Circolo Filatelico Numismatico Forlivese Dittico in bronzo e in argento Dritto: il volto di profilo di Cecco III Ordelaffi; a destra della testa si erge la Torre Civica, o “comunale” ; luogo di morte di Cecco III Ordelaffi, pugnalato, e lo stiletto con il quale trovò la morte. A sinistra della medaglia troviamo una coda di leone, proveniente dallo stemma della famiglia Ordelaffi. Rovescio: Cecco III Ordelaffi che raggiunge a cavallo il castello, sullo sfondo, in camicia da notte (la tradizione forlivese vuole che, malato per una ferita di guerra, abbia sentito i rumori della rivolta nella piazza e sia sceso in camicia armato di lancia per calmare la folla). Sotto il cavallo vi è una conchiglia, che era l'emblema della famiglia Rangoni di Spilamberto (famiglia della madre). Coniazione: stabilimento Picchiani e Barlacchi. Artista: Mario Di Cicco Diametro: Bronzo 60 – Argento 40
    1 punto
  22. L'incrocio con pulcheria se ben ricordo è citato a pg 212 del RIC x
    1 punto
  23. Grazie ancora @gennydbmoney per il giudizio espresso. Saluti
    1 punto
  24. A ben pensarci, vi saranno quei momenti od occasioni che possono essere definiti "speciali", a cui va dato appunto un premio "speciale". In onore di un particolare periodo storico della monetazione italica, non può e non deve mancare il tondello per eccellenza confacente al termine "premio"... Regno delle Due Sicilie - 1813 - Medaglia per il ritorno a Napoli dalla Campagna di Russia del Re Gioacchino Murat P.S. Miei prodi medaglisti ora, se volete, potete scatenare l'inferno... alla caaaarica
    1 punto
  25. Grazie @gennydbmoney per il riscontro che mi trova concorde; per quanto attiene la conservazione cosa ne pensate ? Sarò lieto di leggervi anche a tale proposito ed auguro a tutti una buona serata
    1 punto
  26. In asta Solidus 35 al lotto 15 il prossimo 28-10-2018, un didramma di Thasos di variante piuttosto rara . Soprattutto inconsueto il quadrato incuso al rovescio, di fattura particolarmente arcaica tanto da farne ipotizzare, dal compilatore, una delle primissime emissioni di quella zecca .
    1 punto
  27. Buonasera , il primo conio, se vogliamo essere pignoli, è la piastra 1791 PRO FAVSTO.... La SOLI REDVCI è stata coniata in sostituzione della PRO FAVSTO...
    1 punto
  28. Buonasera, visto che en passant è stato citato Cigoi, sperando di fare cosa gradita posto le pagine del Opus monetale Cigoi del Brunetti riguardanti la parte su Romolo Augustolo. Saluti, Teo
    1 punto
  29. Ciao Eliodoro, direi proprio di sì guardando la posizione relativa delle lettere rispetto anche al disegno, il che tende ad escludere la fusione ( peraltro anche il fatto di avere pesanti tracce di riconiazione su una moneta precedente tendeva già ad escluderlo ) e anche la reincisione o modifica di un altro pezzo più o meno antico, nella pratica impossibilità di modificare estensivamente due pezzi nella stessa maniera. @Tinia Numismatica Credo la risposta alla tua perplessità sia da cogliere nelle parole di @Poemenius... non vedo molte altre possibilità, se si accetta che è un falso dati i troppi problemi ed incongruità presenti, ancor più evidenti nel secondo pezzo… alla fine è un pezzo di fantasia e non una imitazione da un originale… Sono evidenti tutte le pecche di essere stato ragionevolmente eseguito in un epoca ( dai primi anni '80 andando indietro, magari anche molto ) in cui si accettava un po' di tutto senza troppe domande, soprattutto se insolito, probabilmente con database enormemente meno estesi e non consultabili elettronicamente e magari con collegamenti tra studiosi che erano ancora con carta e penna … Cordialità, Enrico
    1 punto
  30. Spesso scrivendo ci si fraintende. Credo che nessuno si sia offeso e nessuno vuole offendere. Se @ilnumismatico volesse cimentarsi in una sua perizia con questo metodo penso sarebbe interessante per tutti.... Grazie per aver condiviso la moneta sul forum , i rilievi sono comunque meglio conservati che la norma ....poi de gustibus... Come hanno detto sopra, Saluti Rivoluzionario- Napoleonici
    1 punto
  31. Sesino di Piacenza per Filippo di Borbone, mi pare del tipo 5 https://numismatica-italiana.lamoneta.it/moneta/W-FILPR/0 Ciao Mario
    1 punto
  32. Perfettamente d’accordo con te Enzo (anche per quanto riguarda la terminologia...), non mi pare di aver scritto qualcosa che si discosti dal tuo pensiero, anzi, ho abbondantemente circostanziato il mio PERSONALE giudizio con precise motivazioni in base a quello che noto in foto. Sono perfettamente d’accordo inoltre nel ritenere il giudizio di conservazione mostrano estremamente stringato per monete che invece meriterebbero una più ampia spiegazione, anche in ambito peritale. a tal riguardo, anticipo anche qui una novità... chiedo scusa per il carattere più grande, sono appunti copiati da un file, e da tablet non riesco ad uniformare la grandezza del carattere. io ed altri colleghi periti, SPECIALIZZATI ognuno in SPECIFICHE monetazioni (chi ad esempio tratta le decimali del regno, chi le predecimali preunitarie, chi le papali 600entesche o quelle a martello, chi le medievali.. e così via) stiamo sviluppando un sistema valutativo finalizzato non solo alla determinazione di un preciso grado di conservazione, ma contestualmente, anche in un giudizio qualitativo che solitamente appare relegato a vaghi e brevi note di contorno (ad esempio, se è eccezionale, perché? Anche un Bb potrebbe avere un carattere di eccezionalità per alcune monetazioni). Il sistema si sviluppa attraverso un'analisi tecnico/valutativa, elaborata sulla base del procedimento specifico di coniazione della moneta. La scheda peritale sarà comunque estremamente SEMPLICE da leggere anche per il collezionista novizio. Inoltre, il suddetto sistema, prevede una motivazione dettagliata di ogni singolo aspetto valutato nella scheda peritale. Tutto questo, che potrebbe apparire ai più eccessivamente prolisso, ha invece una finalità ben precisa: annullare quel grado di soggettività che comunque rimane presente in ogni giudizio peritale. O almeno, è quello che ci auguriamo di conseguire con questo progetto. Riepilogando, il grading offrirà: un’analisi logico/strutturale basata sul procedimento tecnico di coniazione Un’analitica spiegazione commentata per ogni aspetto valutato Il grado qualitativo relativo alla conservazione espressa Riproduzione fotografica professionale della moneta, con dettagliata scheda tecnica e riferimenti bibliografici
    1 punto
  33. Dici...? ? Ricostruisco il percorso che mi porta a fare un'ipotesi che vorrei voi esaminaste (non riesco per ora a postare immagini, ma sono tutte nei post precedenti). Quando ho riguardato l'esemplare del post #3400 ho notato una lettera che avrebbe potuto benissimo essere una "D". La stessa forma sembra comparire su un altro esemplare (altra immagine post #3400), anche se la foto non permette di fare conclusioni definitive. Bisognava trovare altri denari con questo particolare, o altre lettere precedenti leggibili. Siamo nel secondo caso con la moneta dei post #3394/5, con caratteristiche simili a quella del post #3397: se il gancio al quale facevo riferimento appartiene ad una "r" e la lettera che segue con i 2 trattini fosse una "E", si avrebbe...
    1 punto
  34. Esatto, questa forma di collezionismo, come tutte le altre del resto, è caratterizzata da gente che acquista senza alcun problema pezzi costosi e da altri che cercano l'affare; il problema è che gli "affari" nel mondo di internet sono sempre più difficili da realizzare e i prezzi, anche per pezzi comuni, sono ritoccati verso l'alto. Inoltre, per molti la numismatica non è forma di investimento, pertanto anche se uno è disposto a pagare una moneta che gli piace 200 euro, se la trova a 220 euro probabilmente la comprerà ugualmente anziché perderla...
    1 punto
  35. @nikita_ con questa scatta l'applausone... 2 Euro CC Spagna 2018 - Cattedrale di "Santiago de Compostela".
    1 punto
  36. Io vado controcorrente, ho rivisto con piacere vecchi amici e ho fatto degli ottimi acquisti, e per finire a cena con l'amico Pietro Magliocca alias @Rex Neap, di meglio non potevo pretendere...
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  37. Un numero veramente ricco di articoli, con monete e medaglioni inediti, insomma, come ogni mese fioccano le primizie monetali, molto belli e corposi gli articoli per l'ingresso in roma di Kristina Vasa di Svezia, e per le emissioni cartacee della Cassa di Risparmio in Bologna, l'aggiornamento delle cifre ribattute che si estende anche a Vittorio Emanuele II, devo comunque su questo punto fare delle osservazioni che a mio parere non tutte le cifre sembrano ribattute, ma alcune delle escrescenza di metallo affianco ad alcuni numeri mi pargono dovute a delle piccole fratture nel conio, altre invece sembrerebbero delle ribatitture della data con un effetto di doppia battitura, che potrebbero riferirsi al conio già in queste condizioni, insomma secondo me non tutte queste monete hanno una cifra ribatutta, alcune si, altre presentano difetti di lavorazione dei coni che poi si vedono sulla moneta ed altri sembrano dei semplici difetti dovuti a piccole rotture di conio. Oltre alle monete allungate per souvenir che trasformano piccole monete in oggetti da collezione alternativa, con fano diventare una moneta un semplice gettone. Interessante la recensione su un libro in lingua tedesca che però che riproduce un manoscritto sui saggi effettuti in Svizzera su molte monete, tra queste un infinità di monete Italiane anche molto per varie zecche. In fine le aste che raccontano in poche pagine quello che di meglio offrono due importanti esponenti del settore numismatico, una di queste offre il 50 reales di Filippo IIII di Spagna, una moneta di ostentazione, che ho avuto il piacere di osservare a Madrid una nella collezione del Museo della Zecca e due esemplari al Museo Archeologioco Nazionale, devo dire che è una moneta veramente bellissima di forte impatto visivo e modulo molto grande, oltre a questa ho visto anche il pezzo da 100 reales o Centen dello stesso sovrano, una moneta stupenda che lascia senza fiato. Complimenti alla redazione per un numero davvero spettacolare.
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  38. Ottima panoramica, @margheludo. Secondo te (la domanda è rivolta a tutti), la legenda è EHRICVS?
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  40. Francia, IV Repubblica - 1 Franco Seminatrice 1960 con 0 grande. Rara in questa qualità!
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  41. Altra grossa e bella medaglia della BEATA VERGINE DEL SANTISSIMO ROSARIO, R/. Ostensorio lombardo
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  42. ...a riprova del fatto che è coniato posto il secondo esemplare ( ricevuto da Hydatius del Fac ) e che qui allego a futura memoria... Se possibile è peggiore del primo quanto ad aspetto generale…. Enrico
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  43. è una Securitas Reipublicae ed è state emessa tra il 364-378 da Graziano - Valente - Valentiniano I - Valentiniano II prova a interpretare qualche lettera al D/ per poter risalire all'imperatore - forse Valentiniano I o Gratianus
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  44. Riprendo la discussione come promesso. Ci eravamo lasciati con il rinvenimento del ripostiglio di probabile natura votiva di materiale di scarto di un atelier locale. Qualche dettaglio in più è doveroso. Il deposito comprendeva: un imitativa di Tetrico I, tipo Hilaritas Avg; 17 tondelli non coniati e scartati perché difettosi (es. A2-A4); 582 frammenti di tondelli da coniare (es. A14/A615), 2 boudins monetaires (piccole sezioni ritagliate dalla barra cilindrica che poi andavano martellate per formare il tondello vuoto). Ovviamente, nel sito in questione, non è stato trovato solamente questo materiale estremamente interessante! Accanto a varie monete che attestano la frequentazione del santuario fino al IV secolo (moneta di Graziano, zecca di Arles, RIC IX 15) sono stati rinvenuti altri sesterzi (anche precedenti al III secolo) e antoniniani. Un altro ritrovamento interessante è avvenuto all'interno del tempio: un probabile gruzzoletto disperso rispetto al sito di interramento originario nei dintorni delle due vasche del cortile centrale: si tratta di 27 doppi sesterzi di Postumo di cui più della metà riconducibili al cosiddetto Atelier II. Stabilire la composizione originaria del gruzzoletto, anche dal punto di vista numerico non è semplice e va tenuto conto anche di altri rinvenimenti sparsi nelle vicinanze dei sesterzi (monete di Tetrico e Claudio II, che però non possono essere considerate parte del ripostiglio iniziale in quanto le due tipologie, sesterzi e antoniniani, non venivano praticamente mai tesaurizzate assieme se non con qualche sporadica inclusione dell'uno o dell'altro tipo). Tra questi 27 esemplari figura anche un sesterzio classificato come: N. Catalogo Chateaubleau 7 Atelier II, incisore "G", Doppio Sesterzio [IMP C] M CASS LAT POSTVMVS P F AVG V[IR TVS AVG], Giove andante a sinistra con la testa girata, con in mano fulmine e aquila. 12,62 gr - 9h Bastien 180 (stessa coppia di conii dritto e rovescio degli esemplari 180a-b-c riportati da Bastien, stesso conio di dritto del tipo Bastien 178a-b con rovescio PMTRPIIIICOSIIIPP, stesso conio di rovescio del Bastien 205) Se state cercando lumi sul perché ho concentrato il mio interesse su questa singola moneta, presto detto: analizzando i bronzi di Postumo presenti nella mia collezione ho trovato questo esemplare: A sinistra trovate la moneta appartenente al ripostiglio trovato all'interno del tempio di Chateaubleau e a destra il mio esemplare. Se da foto si apprezza fino a un certo punto, vi posso assicurare che dal vivo, cambiando anche le condizioni di luce, è evidente l'identità di conio sia al dritto che al rovescio. Un interessante lavoro di Gricourt-Hollard "L'articulation des frappes de bronze et de billon dans la production de l'atelier II sous Postume" propone una datazione indiretta del pezzo (nel senso che questo studio non prende in esame il pezzo in questione ma il Bastien 178 che ne condivide il conio del dritto): e questa è l'immagine del pezzo catalogato da Bastien al 178a: Come potete vedere, al di là delle interessanti identità di conio, l'articolo a firma di Gricourt-Hollard tende a individuare delle corrispondenze stilistiche e tipologiche tra le emissioni di bronzo proprie dell'Atelier II e un gruppo di antoniniani imitativi legati tra loro da identità di conio... per dimostrare (e ci riescono in maniera evidente!) che l'Atelier II non ha prodotto solamente grandi bronzi ma anche antoniniani, produzione che poi è diventata esclusiva una volta abbandonata quella dei grandi bronzi... una sorta di riconversione dell'officina. Tassello molto importante questo nello studio del 1987 dell'Atelier II perchè diventerà negli anni a venire un punto chiave per sostenere la tesi attuale di Pilon: l'Atelier II va individuato nell'officina 1 di Chateaubleau. Per ora, il mio studio e la mia analisi si fermano qui... il libro di Pilon (questo: https://www.academia.edu/30806742/L_atelier_monétaire_de_Châteaubleau_Officines_et_monnayages_d_imitation_du_IIIe_siècle_dans_le_nord-ouest_de_l_Empire) mi è arrivato un paio di giorni fa e ho appena iniziato la lettura, per cui ancora non mi addentro sull'analisi degli indizi e dei fatti che portano a questa sensazionale conclusione... già così ritengo che ci sia abbastanza materiale interessante in questa discussione, materiale a cui va aggiunto anche questo pezzo discusso qualche giorno fa qui: Infine, se volete avere un'idea di come doveva presentarsi il santuario dei ritrovamenti citati in questa discussione, non dovete far altro che trovare le corrispondenze della pianta dello stesso con la seconda delle vignette riportate nella discussione di ieri Spero di non avervi annoiato troppo e soprattutto di essere riuscito a trasmettervi un po' del mio entusiasmo nel vedere che tutti i miei studi e le mie ricerche nel campo delle imitative stanno iniziando a trovare dei riscontri oggettivi sulle monete, tondelli consunti e bruttarelli che - un po' snobbati (per fortuna mia!) dal mercato numismatico - son finiti nella mia collezione. Ormai credo vi sia chiaro che tra i miei intenti c'è quello di fare opera di condivisione delle monete che raccolgo, credo che formare una sorta di banca dati di informazioni e notizie possa essere utile per tutti oltre che interessante. E' grazie ai confronti reciproci che si possono trovare elementi utili per la ricerca generale! Inoltre, il collezionismo inteso come geloso possesso del pezzo non mi appartiene... certo, la monete ce l'ho fisicamente io, ma idealmente la condivido con tutta la comunità numismatica affinché resti a disposizione per eventuali studi futuri anche da parte di altri utenti... se @gpittini sette anni fa non avesse postato quella foto di quel doppio sesterzio bruttarello e insignificante per molti... be', nessuno avrebbe saputo della sua identità di conio, della provenienza dei suoi "fratelli" ecc ecc, quindi: CONDIVISIONE SIA!
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  45. Ciao! Veramente interessante; grazie. saluti luciano
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  46. Recensione di Roberto Ganganelli: https://www.cronacanumismatica.com/manuale-delle-monete-di-napoli-1674-1860/
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  47. Mi ripropongo di fare un'attenta analisi, appena terminato il lavoro sui grossi del primo tipo (diversi segni dei massari nuovi).
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