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Elenco dei contenuti che hanno ricevuto i maggiori apprezzamenti il 11/25/18 in Risposte

  1. Buona giornata a tutti voi. Finalmente sono riuscito ad entrare nel forum creando un altro account. La causa? ...Impossibile entrare con il mio vecchio account. Con piacere sarà, se possibile, intervenire alle vostre interessanti discussioni. Un caro saluto......a presto. Rolando Mirko Bordin PS: Vi garantisco che le notizie riportate sul mio sito relative al massaro ZD, sono certe. Le fonti citate provengono da miei studi effettuati nell'Archivio di Stato di Brescia. Purtroppo non sono riuscito a reperire ulteriori notizie a causa delle scarse notizie sulle varie filze riguardanti il Massaro Zuanne Dolfin . Anche sui Decreti... ben poco. Tengo precisare che i documenti che ho consultato ubicati nell'archivio di Brescia, sono rintracciabili anche, piu' o meno, negli archivi delle altre citta' dell'allora territorio della Serenissima. Sito: alla voce Francesco Contarini - Massari. ZUANNE DOLFIN NON E' CITATO NEI DOCUMENTI DELL'ARCHIVIO DI STATO DI VENEZIA. AL CONTRARIO, NELL'ARCHIVIO DI STATO DI BRESCIA, LO SI TROVA CITATO IN UN DECRETO DATATO 28 SETTEMBRE 1623, SOPRA I PROVVEDITORI ALLE MONETE, COME RESPONSABILE DI ZECCA, RICOPRENTE LA CARICA IMMEDIATAMENTE ALL'ELEZIONE DEL DOGE. E' DOCUMENTATO CHE IL MASSARO ZUANNE DOLFIN, VENNE AFFIANCATO IN AIUTO AL MASSARO - ZAN BATISTA CONTARINI PER TEMPO DETERMINATO -. LE MONETE CON LE SUE SIGLE APPARIRANNO SUI BANCHI DI CAMBIO NELLA CITTA' DI VENEZIA, SOLAMENTE PER CIRCA DUE MESI. IL DOGE FRANCESCO CONTARINI VIENE ELETTO IL GIORNO 8 SETTEMBRE 1623 E ZUANNE DOLFIN E' RESPONSABILE DI ZECCA AVENTE CARICA TEMPORANEA. PER DECRETO ESECUTIVO ZUANNE DOLFIN GIA' CONIA MONETE ALL'ENTRATA IN ZECCA DEL MASSARO ZAN BATTISTA CONTARINI (08 SETTEMBRE 1623 - ELEZIONE DEL DOGE -), E RISULTA COME DETTO OPERANTE IN ZECCA, IN DATA 8 SETTEMBRE 1623. ZAN BATTISTA CONTARINI E' MASSARO PER DECRETO ESECUTIVO MA E' OPERATIVO SOLAMENTE TRE MESI DOPO CIRCA. IL MOTIVO E' DOVUTO DALLE SUE ASSENZE CONTINUE, PER TERMINAZIONE DI ALTRE CARICHE IMPORTANTI PER LO STATO. IN QUESTO BREVE PERIODO, COME DETTO 3 MESI CIRCA, SONO CONIATE MONETE CON LE SIGLE -ZD- IN ARGENTO, DI MEDIO E GRANDE MODULO, COME GLI SCUDI DA 140 SOLDI E DA 70 SOLDI, MA NON SAPPIAMO IL QUANTITATIVO, QUESTO, SOLITAMENTE STABILITO PER DECRETO ESECUTIVO. IN RICONOSCIMENTO DELL'OPERATO DEL MASSARO ZUANNE DOLFIN NEL SENATO VIENE DECISO CHE, NON VI SARANNO NUOVI ORDINI PER DECRETO DI IMMEDIATO RITIRO PER LA RIFUSIONE DELLE MONETE. NELLA CITAZIONE DEL DOCUMENTO DATATO 20 NOVEMBRE 1623, E' RIPORTATO QUESTO SCRITTO: ...E COSI' DEBBANO I PROVVEDITORI SOPRA ORI ET ARZENTI ORDINANDO CHE QUELLE MONETE DELL'ILLUSTRISSIMO DOLFIN ZUANE VENGANO LASCIATE LIBERE DE CIRCOLARE NEL DOMINIO E DELLI TUTTI MERCATI ...
    4 punti
  2. Sono stato il sabato mattina. Buon afflusso di gente, sono dovuto ripassare ad un paio di banchi per l'affollamento. Ottima l'idea di alcune case d'asta, che hanno portato gli invenduti in fiera. Pochi banchi con medievali, ma stavolta il triveneto era ben rappresentato: Venezia, Verona, Padova ecc anche con pezzi di qualità. C'erano in vendita due aquilini di Mastino della Scala: moneta non rarissima ma neppure facile da trovare. Le romane sono sempre ben rappresentate per tutti i gusti e le tasche. Impagabile poi il pranzo con gli amici del forum @DOGE82 @fabry61 @chievolan @ciosky68 @417sonia @gianvia @ottone @roth37 e con il prof. Rizzolli: un sacco di progetti, idee e tante belle monete! Grazie a tutti!
    4 punti
  3. Buongiorno Rocco, in svariate piastre degli anni 50 le A hanno la barretta centrale con questa caratteristica, sembra abbastanza comune. Qui sotto una 55 ed una 52 con la barra leggermente accennata. Saluti e buon WE Silver
    3 punti
  4. Sabato girando fra i banchetti di Verona ho colto l'occasione di incrementare la mia collezione di scudi ..
    2 punti
  5. Continuando la serie di monete giganti voglio presentare un denaro piccolo di Filiberto I. Difficile per me fare una foto decente per questa moneta di solo 0,42 grammi, ma al diritto si riesce dal vivo veramente a leggere tutta la legenda PhILIBERT croce D
    2 punti
  6. Bellissimo pranzo come sempre. Mi ha fatto molto piacere aver rivisto anche Giulio Bernardi, un pilastro della numismatica, sicuramente un punto di riferimento per molti.
    2 punti
  7. Il progetto annunciato a maggio 2018 ha preso forma e ne e' divenuta iniziativa concreta a fine settembre 2018 dopo aver condiviso con il Settore Cultura del Comune di Padova la giornata culturale prevista per il Venerdì 1 Febbraio 2019 e la adesione di un nutrito gruppo di operatori per il convegno del Sabato 2 Febbraio 2019. Molto positivo il riscontro da parte di tutti gli operatori sia per il coraggio di voler ricreare una forma di rappresentanza in Italia all'insegna della esclusiva numismatica ma altresì per il progetto ben delineato. Oltre alla positiva rassegna stampa dedicataci già dedicataci dalle due riviste stampate di Panorama Numismatico a Luglio 2018 e Monete Antiche a Settembre 2018, diversi gli operatori NIP che hanno visto con favore questa iniziativa aderendo direttamente . Per il convegno le adesioni degli operatori che consideriamo "partner della iniziativa" chiuderanno a Novembre 2018 con il contributo agevolato a cui abbiamo riservato. Il programma completo verrà comunicato per meta dicembre con delle discrete novità soprattutto sul versante delle iniziatve. Anticipiamo il contenuto delle giornate qui sotto e ringraziamo tutti coloro che ci stanno sostenendo per rendere questa iniziativa un successo. circolo numismatico patavino - www.padovanumismatica.it
    2 punti
  8. Ciao Incuso : è il set completo inerente alla decorazione ricevuta da tuo nonno, che non è quella di Cavaliere del Lavoro, titolo conferito ogni anno a pochi grossi esponenti del mondo dell'Industria e di altre attività, ma quella dell'Ordine al Merito della Repubblica Italiana che ha preso il posto del precedente Ordine della Corona d'Italia, conferito quando c'era la Monarchia. La croce di piccolo formato è quella che si può appuntare sull'abito da sera se lo si indossa in cerimonie in cui è consentito l'uso delle decorazioni e viene chiamata comunemente "formato mignon". Il nastrino orizzontale serve per i militari che lo portano sulla divisa, la rosetta piccola invece possono sfoggiarla i borghesi sull'abito civile anche ogni giorno, se credono. Tuo nonno era stato insignito del titolo di Ufficiale (lo si evince dalla rosetta appuntata sul nastro), superiore a quello di Cavaliere. Saluti.
    2 punti
  9. Evidentemente il sesterzio è genuino , ma il cratere di Eufronio è una riproduzione.
    2 punti
  10. @sandokan A Verona ho trovato un altro “chiodo pubblicitario”, il gadget Anni '30 della Simmenthal come dalla scritta ai piedi della mucca nel ciondolo a smalti. Sul chiodo la scritta “MENA BUN”, che in lombardo significa “porta buono”, cioè portafortuna.
    2 punti
  11. Buongiorno Paolo, scusa il ritardo nel risponderti. I numerali 5 in questo millesimo variano nella forma e sopratutto nella diversa dimensione della barretta orizzontale. Per quanto riguarda la distanza della legenda nel dritto, nel tuo esemplare... Questo è dovuto ad una leggera decentratura del conio. Condivido la mia Piastra del 1853 per farti vedere un altra forma del 5
    2 punti
  12. Grande Alessandro fa impressione notare che il volume copre ‘appena’ 100 anni questo da’ L’idea di quanto sia estesa la monetazione pontificia e di come non vi sia alcuna collezione che abbia potuto coprire integralmente tutta la sua estensione. Esistono collezioni piu’ O meno forti in alcune sue serie ma nessuna che le copra tutte
    2 punti
  13. ..e pure quella di Mezzi Scudi
    2 punti
  14. 2 punti
  15. Buona serata Rientrato proprio ora da Verona. Giornata con un tempo più clemente di quanto mi aspettassi (alle 15 ca faceva capolino persino il sole!); l'incontro con gli Amici conosciuti del forum è sempre un piacere, così come l'incontro con nuovi iscritti. A pensarci bene non è così importante tornare a casa con nuove monete da mettere in collezione, quanto la "chiacchiera" ed il convivio alla "Grotta Azzurra". A questo proposito un doveroso ringraziamento a Federico, alias @mfalier, che anche quest'anno ha organizzato il pranzo. Alla prossima sessione di maggio! saluti luciano
    2 punti
  16. Pubblicato il nuovo volume della serie Mir : Alessandro Toffanin MIR Stato Pontificio Vol. II da Adriano VI (1521) a Paolo V (1621) Edizioni Varesi Pavia 2018
    1 punto
  17. Insieme alla precedente, sempre per € 0,50 (così per un totale di 1 euro) ho trovato questa moneta belga da 25 centesimi coniata nel 1944. Anche questa non l'avevo mai vista e l'ho presa....
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  18. Ho rivisto con piacere tutti voi unico rammarico non aver rivisto Cembruno e non aver rivisto Mario E Eros Flepre etc ma bo visto nuovi Lamonetiani. Un saluto con scuse per il Monetaio Alias Pino non sono passato senza farlo apposta ma ho girato tra i banchetti a caccia del nulla era da tempo che non lo facevo vorrà dire che la prossima volta sarà piu bello ritrovarci Alla prossima
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  19. Sicuramente hanno copiato questa.
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  20. Buonasera a tutti! Oggi ho fatto un giro ad un mercatino per ovviare alla noia di un novembre freddo e brumoso e ho trovato la moneta che vi posto sotto. Si tratta di un 5 franchi in cupronichel coniato a nome di Carlotta del Lussemburgo nell'anno 1949 e la cui tiratura è di 2.000.000 di esemplari. L'ho avuto a 0,50 € e pur consapevole che non sia una moneta rara non ne avevo mai viste prima....
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  21. Complimenti.... Bel sesterzio , con patina sua Verde e ancora sedimenti terrosi da poco conto. Qualche lieve corrosione al rovescio. AUGURI.
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  22. Ecco una buona pagina. https://ru.wikipedia.org/wiki/Государственные_кредитные_билеты_образца_1905—1912_годов
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  23. Passi per le monete ma tutto il resto? OK, la storia è stata inventata a tavolino a metà dell'Ottocento, e questo ci può anche stare, in fondo si trattava di mettersi attorno a un tavolo e sparare cazz... Ma le cose? Se l'Impero Romano non è mai esitito, chi ha costruito il Colosseo? e quando? come? le piramidi egizie? il Duomo di Milano? I quadri saranno anche tutti falsi, ma chi ha affrescato la Cappella Sistina era comunque un genio...chi è stato, se Michelangelo non è mai esistito? e chi ha scritto la musica di Mozart? Cosa rispondeva, o avrebbe risposto il Ciapanna a queste obiezioni? Ne sapete qualcosa? petronius
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  24. Grazie, capire a chi è riferita quella C sarebbe il massimo.
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  25. Qui vediamo anche un po' la ubicazione e come poteva essere stata la famosa vigna ai tempi ...
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  26. Partecipo anche io con una medaglia coniata a Roma, sotto il pontificato di Clemente VII, avente i conii incisi da Benvenuto Cellini. E' la prima medaglia papale che ho acquistato (senza tenere conto delle medaglie votive che possedevo già, perchè non si possono definire papali).
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  27. ciao viganò e bentornato allora su queste pagine! Cito te anche per puntualizzare aspetti che a volte ritornano e meritano una precisazione. Se è vero che il rilievo è importante, è pur vero che bisogna sempre tenere presente le problematiche di coniazione. il dettaglio del seno, potrebbe essere indicativo, e degno di essere un punto di riferimento se l'appiattimento fosse imputabile esclusivamente ad usura. la tipologia però soffre di difetti tecnici, come debolezze di conio sia in quel punto, che nei dettagli della veste, che anche negli esemplari in alta conservazione rimangono spesso bassi. Se guardi la foto del dritto, inoltre, noterai la zona del viso (compresa tra orecchio basetta e zigomo) che presenta una visibile zona usurata (ALMENO per quello che è dato vedere dalla foto). in base a quello che è dato vedere (a tal proposito, sembra ci sia una macchia verde sotto l'occhio) congetturare una conservazione di qSpl non è esasperata pignoleria, ma verosimilmente, un grado qualitativo realisticamente equilibrato. Sorvolerei sul fatto della perizia.... se ne vedono di cotte e di crude... io consiglio sempre di guardare la moneta e non quello che dice il cartellino, sempre e comunque! L'ultima volta che mi fidai acquistai (in un'asta anche rinomata) un fdc che in mano era uno spl... facciamo con un +, ma già a spl/fdc, oggettivamente non ci arrivava...
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  28. Ciao @nikita_ Sono in tanti coloro che cercano queste monete. Meglio si vede il precedente conio più sono ricercate e di conseguenza costose... Inoltre il bello di queste monetine è il fatto che ognuna è diversa dall'altra...
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  29. Conferenza Numismatica - Padru[3772].pdf
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  30. Il D'Incerti riporta solo quella con il taglio al dritto (172f).
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  31. ribadisco Arcadio, forse considerando la veste potrebbe essere Nicomedia, ma qua la sto un po' azzardando
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  32. Beh, non lo dico per fare il bastian contrario ma se è per questo mi capita spesso anche di dover aspettare per collegamenti difficoltosi dei POS o carte che non si sa perchè non risultano più attive. Ma il massimo della scocciatura è quando si paga con buoni-pasto di cui le casse si rifiutano di leggere i codici a barre...
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  33. Che se dica, ma come giustamente sottolineò Draghi tempo fa: la verità è che la Grecia si è fregata da sola a forza di tante chiacchiere ... E questo ci dovrebbe mettere in guardia ahimè
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  34. Anche un po' di storia... Tra la fine dell'800 e gli inizi del '900 la Cartotecnica Italiana di Milano curò la stampa dei famosi biglietti pubblicitari Banfi (nel corso della discussione è presente qualche esemplare). Biglietto di Stato da 10 lire pubblicitario del 1907
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  35. Dai, dalla forma della F al dritto in effetti e anche della P sull'altra faccia (nonché da quello che ci si intravede accanto - va ruotato di 90° in senso orario - e dal peso) dovreste almento orientarvi circa la cronologia e il macrogruppo di emissioni. Comunque dal tipo non è una mezzaglia (i mezzi denari di Pisa sono piuttosto rari e non noti almeno da una certa cronologia in poi; una cosa analoga vale per Lucca a differenza ad esempio con Genova, ma per ovii motivi); direi piuttosto che è un denaro sottopeso e molto consunto (e/o forse tosato da un lato ?). Buona serata MB
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  36. ...Piccola precisazione la datazione al C14 è stata fatta sui residui organici...io non studio più da anni.....ma sono cose che conosco.? Concordo....too much OT Grazie veramente per avermi fatto conoscere tutti questi aspetti storici sulle stelle e meteoriti e monete chiaramente.
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  37. Ciao, la tua banconota è una Timashev P. Koptelov (П. Коптелов) del 1903/1909
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  38. Vero, non ho trovato niente ma ho chiacchierato tanto di monete toscane...cosa che a casa non posso fare, grazie a tutti e in particolare a @Zenzero e @foglionco.
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  39. Buonasera e buon fine settimana a tutti. Ferdinando II Piastra 1833 Taglio rovesciato Peso 27,41 grammi
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  40. Ma quale sarebbe il problema a tenerli nel portafogli e spenderli come gli altri? Non ora che son tre tonnellate ovviamente, ma nel corso del tempo... Invece di farsi dare il resto ogni volta è così bello dare il denaro contato!
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  41. Heidelberger Münzhandlung Herbert Grün e.K. > Auction 75 Auction date: 13 November 2018 Lot number: 179 Lot description: GRIECHISCHE MÜNZEN. AIOLIS. Temnos. Bronze, 3./2. Jhdt. v. Chr. Athenakopf / Krieger. SNG v. Aul. 1674 f. var. 2,75 g dunkelgrüne Patina, ss - vz Starting Price: 120 EUR
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  42. Non ho mai aperto una discussione simile nel settore "cartamoneta" perché con un euro c'e' ben poco da comprare, a parte le banconote comunissime estere e qualcosa di molto usato italiano di piccolo taglio. Quindi, chi desidera può postare le proprie banconote (entro un euro di spesa) in questa stessa discussione Domenica scorsa non ho trovato monete ma ho preso da un sostanzioso fascio di banconote ad un euro a scelta (non si usano le ciotole per i biglietti ) questo buono da 10 reichsmark della seconda guerra mondiale. Venivano usati nei campi di prigionia (non campi di stermino) dai prigionieri di guerra. Emessi dalla Wehrmacht, erano appositamente concepiti al posto delle banconote normali per non avere alcun valore fuori dai campi, giusto per assicurare che in caso di fuga i prigionieri non avessero contanti a disposizione. E' comunemente circolata e ne porta i segni molto evidenti... valgono pochissimo in questo stato, ma se potessero raccontare le loro vicissitudini... Kriegsgefangene Lagergeld Nr. 3693880 Gutschein über 10 Reichsmark Dieser Gutschein gilt nur als Zahlungsmittel für Kriegsgefangene und darf von ihnen nur innerhalb der Kriegsgefangenenlager oder bei Arbeitskommandos in den ausdrücklich hierfür bezeichneten Verkaufsstellen verausgabt und entgegengenommen werden. Der Umtausch dieses Gutscheines in gesetzliche Zahlungsmittel darf nur bei der zuständigen Kasse der Lagerverwaltung erfolgen. Zuwiderbehandlungen, Nachahmungen und Fälschungen werden bestraft. Der Chef des Oberkommandos der Wehrmacht - Im Auftrage: Reinhardt La traduzione dal tedesco di quanto riportato sul biglietto: Denaro per prigionieri di guerra Nr. 3693880 Buono da 10 Marchi tedeschi Questo buono è valido solo come mezzo di pagamento per i prigionieri di guerra e può essere emesso e accettato solo da loro all'interno del campo di prigionia o delle commissioni di lavoro nei punti di vendita espressamente designati per questo scopo. Lo scambio di questo buono in mezzi di pagamento legali può avvenire solo presso il cassiere responsabile dell'amministrazione del magazzino. Le contravvenzioni, la contraffazione e la contraffazione saranno punite. Il capo dell'Alto Comando della Wehrmacht - Commissionato da Reinhardt ps: "lager" tradotto = magazzino
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  43. " Per te ari, per te semini, per te ugualmente mieti, infine questa fatica ti procurerà gioia " Proveniente dalle remote radici della millenaria cultura del Bel Paese, per la 1° emissione del 2016 si è scelto di commemorare colui che è stato ispiratore di molti drammaturghi, Shakespeare e Molière solo per citarne alcuni, nonché uno dei più importanti e prolifici autori dell'antichità latina, ovvero Tito Maccio Plauto nel 2200° Anniversario della sua Scomparsa. Per la sua rappresentazione è stato scelto un mosaico romano del I° Secolo A.C. raffigurante le maschere teatrali tragica e comica, in onore alla sua grande capacità artistica. Varie fonti antiche chiariscono che Plauto era nativo di Sàrsina, cittadina appenninica dell'Umbria romana ( oggi in Romagna ) il dato è confermato da un bisticcio allusivo in Mostellaria 769-70. Plauto, come del resto quasi tutti i letterati latini di età repubblicana su cui abbiamo notizia, non era dunque di origine romana: non apparteneva però, diversamente da Livio Andronico ed Ennio, a un'area culturale italica già sotto influenza e dominio greco. Si noti anche che Plauto era con certezza un cittadino libero, non uno schiavo o un liberto: la notizia che svolgesse lavori servili presso un mulino è un'invenzione biografica, basata su un'assimilazione tra Plauto e i servi bricconi delle sue commedie, che spesso vengono minacciati di questa destinazione. Il nome del poeta è fra i dati incerti. Gli antichi lo citano comunemente come Plautus, la forma romanizzata di un cognome umbro Plotus. Nelle edizioni moderne fino all'Ottocento figura il nome completo Marcus Accius Plautus. Questa forma è di per sé sospetta alla luce di considerazioni storiche: i tria nomina si usano per chi è dotato di cittadinanza romana, e non sappiamo se Plauto l'abbia mai avuta. Un antichissimo codice di Plauto, il Palinsesto Ambrosiano, rinvenuto agli inizi del XIX secolo dal cardinale Angelo Mai, portò migliore luce sulla questione. Il nome completo del poeta tramandato nel Palinsesto si presenta nella più attendibile versione Titus Maccius Plautus; da Maccius, per errore di divisione delle lettere, era uscito fuori il tradizionale M. Accius ( che sembrava credibile per influsso di L. Accius, il nome del celebre tragediografo ). D'altra parte, il nome Maccius si presta a interessanti deduzioni. Non si tratta certo di un vero nome gentilizio e del resto non c'è ragione che Plauto ne portasse uno; si tratta invece di una derivazione da Maccus, il nome di un personaggio tipico della farsa popolare italica, l'atellana. Questa originale derivazione deve avere un legame con la personalità e l'attività di Plauto. È dunque verosimile e attraente ipotesi che il poeta teatrale umbro Titus Plotus si fosse dotato a Roma di un nome di battaglia, che alludeva chiaramente al mondo della scena comica, e quindi conservasse nei “tre nomi” canonici la traccia libera e irregolare del suo mestiere di "commediante". La data di morte, il 184 a.C., è sicura; la data di nascita si ricava indirettamente da una notizia di Cicerone ( Cato maior 14,50 ), secondo cui Plauto scrisse da senex la sua commedia Pseudolus. Lo Pseudolus risulta rappresentato nel 191, e la senectus per i Romani cominciava a 60 anni. Probabile quindi una nascita fra il 255 e il 250 a.C. Le notizie che fissano la fioritura letteraria del poeta intorno al 200 quadrano bene con queste indicazioni. Dobbiamo immaginarci un'attività letteraria compresa fra il periodo della seconda guerra punica ( 218-201 a.C. ) e gli ultimi anni di vita del poeta: la Casina allude chiaramente alla repressione dei Baccanali del 186 a.C.. Plauto fu autore di enorme successo, immediato e postumo, e di grande prolificità. Inoltre il mondo della scena, per sua natura, conosce rifacimenti, interpolazioni, opere spurie. Sembra che nel corso del II secolo circolassero qualcosa come centotrenta commedie legate al nome di Plauto: non sappiamo quante fossero autentiche, ma la cosa era oggetto di viva discussione. Nello stesso periodo, verso la metà del II secolo, cominciò un'attività che possiamo definire editoriale, e che ha grande importanza per il destino del testo di Plauto. Di Plauto furono condotte vere "edizioni" ispirate ai criteri della filologia alessandrina. Benefici effetti di questa attività si risentono nei manoscritti pervenuti sino a noi: le commedie furono dotate di didascalie, di sigle dei personaggi; i versi scenici di Plauto furono impaginati da competenti, in modo che ne fosse riconoscibile la natura; e questo in un periodo che ancora aveva dirette e buone informazioni in materia. La fase critica nella trasmissione del corpus dell'opera plautina fu segnata dall'intervento di Varrone, il quale, nel De comoediis Plautinis, ritagliò nell'imponente corpus un certo numero di commedie ( ventuno, quelle giunte sino a noi ) sulla cui autenticità c'era generale consenso. Queste erano opere da Varrone accettate come totalmente e sicuramente genuine. Molte altre commedie - fra cui alcune che Varrone stesso riteneva plautine, ma che non aggregò al gruppo delle "ventuno" perché il giudizio era più oscillante - continuarono a essere rappresentate e lette in Roma antica. Noi ne abbiamo solo titoli, e brevissimi frammenti, citazioni di tradizione indiretta: questi testi andarono perduti nella tarda antichità, fra il III e il IV secolo d.C., mentre la scelta delle "ventuno" si perpetuava nella tradizione manoscritta, sino ad essere integralmente recuperata nel periodo umanistico. La cronologia delle singole commedie ha qualche punto fermo: lo Stichus fu messo in scena la prima volta nel 200, lo Pseudolus nel 191, e la Casina, come si è detto, presuppone avvenimenti del 186. Per il resto, alcune commedie presentano allusioni storiche che hanno suggerito ipotesi di datazione troppo sottili e controverse. Uno sguardo cursorio agli intrecci delle venti commedie pervenuteci integre ( la Vidularia, messa in ultima posizione da Varrone, fu oggetto di danneggiamenti nel corso della trasmissione manoscritta: ne abbiamo infatti solo frammenti ) è senz'altro opportuno, anche se può suggerire una prima impressione assai parziale e anche fuorviante. Per unanime riconoscimento, la grande forza di Plauto sta nel comico che nasce dalle singole situazioni, prese a sé una dopo l'altra, e dalla creatività verbale che ogni nuova situazione sa sprigionare. Ma solo una lettura diretta può restituire un'impressione adeguata di tutto ciò: e se l'arte comica di Plauto sfugge per sua natura a formule troppo chiuse, una maggiore sistematicità nasce proprio dalla considerazione degli intrecci, nelle loro più elementari linee costruttive. Prima delle commedie vere e proprie, nella trascrizione manoscritta c'è quasi sempre un argumentum, cioè una sintesi della vicenda. In alcuni casi sono presenti addirittura due argumenta, e in questo caso uno dei due è acrostico ( le lettere iniziali dei singoli versi formano il titolo della commedia stessa ). All'inizio delle commedie vi è un prologo, in cui un personaggio della vicenda, o una divinità, o un'entità astratta personificata presentano l'argomento che si sta per rappresentare. Nella commedia plautina è possibile distinguere, secondo una suddivisione già antica, i deverbia e i cantica, vale a dire le parti dialogate, con più attori che interloquiscono fra di loro, e le parti cantate, per lo più monologhi, ma a volte anche dialoghi tra due o addirittura tre personaggi. Nelle commedie di Plauto ricorre spesso lo schema dell'intrigo amoroso, con un giovane ( adulescens ) che si innamora di una ragazza. Il suo sogno d'amore incontra sempre dei problemi a tramutarsi in realtà a seconda della donna di cui si innamora: se è una cortigiana deve trovare i soldi per sposarla, se invece è onesta l'ostacolo è di tipo familiare. Un altro elemento strutturale di grande importanza nelle commedie di Plauto è il riconoscimento finale ( agnitio ), grazie al quale vicende ingarbugliate trovano la loro fortunosa soluzione e ragazze che compaiono in scena come cortigiane o schiave recuperano la loro libertà e trovano l'amore. La grande comicità generata dalle commedie di Plauto è prodotta da diversi fattori: un'oculata scelta del lessico, un sapiente utilizzo di espressioni e figure tratte dal quotidiano e una fantasiosa ricerca di situazioni che possano generare l'effetto comico. È grazie all'unione di queste trovate che si ha lo straordinario effetto dell'elemento comico che traspare da ogni gesto e da ogni parola dei personaggi. Questa uniforme presenza di comicità risulta più evidente in corrispondenza di situazioni ad alto contenuto comico. Infatti Plauto si serve di alcuni espedienti per ottenere maggior comicità, solitamente equivoci e scambi di persona. Plauto fa uso anche di espressioni buffe e goliardiche che i vari personaggi molto di frequente pronunciano; oppure usa riferimenti a temi consueti, luoghi comuni, anche tratti dalla vita quotidiana, come il pettegolezzo delle donne. Le commedie di Plauto sono delle rielaborazioni in latino di commedie greche. Tuttavia, questi testi plautini non seguono molto l'originale perché Plauto da una parte adotta il procedimento della contaminatio, per il quale mescola insieme due o più canovacci greci, dall'altra aggiunge alle matrici elleniche cospicui tratti riconducibili a forme teatrali italiche come il mimo e l'atellana. Plauto tuttavia continua a mantenere nella sua commedia elementi ellenici quali i luoghi e i nomi dei personaggi (le commedie della recensione varroniana sono tutte palliatae, cioè di ambientazione greca). Si può affermare che Plauto prende molto dai modelli greci ma grazie ai cambiamenti e alle aggiunte il suo lavoro non risulta né una traduzione né un'imitazione pedissequa. A questo contribuisce anche l'adozione di una lingua latina molto vivace e pittoresca, in cui fanno spesso bella mostra di sé numerosissimi neologismi. La cosa che distingue l'imitatore dal grande scrittore è la capacità di quest'ultimo di farci dimenticare, tramite le sue aggiunte e le sue rielaborazioni, il testo di partenza. Sul tema della contaminatio c'è un'altra importante nota, il fatto che nei prologhi del Trinummus ( verso 19 ) e dell'Asinaria ( verso 11 ) Plauto definisce la propria traduzione con l'espressione latina "vortere barbare" ( in italiano: "volgere dal greco in latino" ). Plauto utilizza il verbo latino vortere per indicare una trasformazione, un cambiamento di aspetto; si perviene necessariamente alla conclusione che Plauto non mirasse solamente a una traduzione linguistica ma anche letteraria. Il fatto poi che utilizzi l'avverbio barbare deriva dal fatto che essendo le sue fonti di ispirazione di origine greca, in latino erano rese con un notevole perdita di significato oltre che di artisticità, e dato che per i Greci tutto ciò che era straniero era chiamato barbarus, Plauto afferma che la propria traduzione è barbara.
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  44. Se vuoi ti accontento io, magari chiedendo quando arrivano i moduli .
    1 punto
  45. "Chiedete e vi sarà dato" Magari fosse sempre così... Saluti Simone RIN2010_La_Circolazione_del_Tallero_e_della_Lira_in_Etiopia_Durante_l'Occupazione_Italiana.pdf
    1 punto
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