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Elenco dei contenuti che hanno ricevuto i maggiori apprezzamenti il 02/21/19 in Risposte
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Buon giorno a tutti, anche quest'anno presso la Sala Nobile del comune di Nepi, domenica mattina 17 febbraio, il Circolo Numismatico Romano Laziale ha presentato la propria pubblicazione annuale "Appunti Numismatici 2019", di cui vi allego la copertina e l'indice. Nell'occasione, si è provveduto anche a rinnovare le cariche sociali con la conferma di Patrizia Di Monte alias @giovanna, come Presidente per il prossimo triennio 2019 - 2021. Dopo gli adempimenti burocratici, si è passati alla presentazione degli articoli del libro con un dibattito moderato dal Prof. Bernardino Mirra @liutprand. Gli autori presenti, tra cui il sottoscritto, hanno presentato i propri articoli, Al termine pranzo conviviale ( come dico sempre, il numismatico è soprattutto un "uomo di panza", cioè sfrutta la passione numismatica per abbuffarsi di cibo ( scherzo naturalmente), e visita al museo comunale di Nepi, dove è stata presentata la mostra "Civitas" patrocinata dal Circolo. Anche quest'anno, numerosi sono gli articoli scritti da lamonetiani. Devo dire la verità un bel libro. Per chi fosse interessato all'acquisto, vi lascio la mail del circolo : [email protected] Saluti Eliodoro10 punti
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Stavo fotografando i pezzi da 9 Cavalli di Ferdinando IV della mia Collezione per un piccolo studio sui conii e per stabilire le varianti importanti da quelle causate da rotture di conio. L'impatto visivo è qualcosa di molto bello da vedere e lo voglio condividere con tutti voi. Spero di farvi venire la voglia di Collezionare anche i piccoli nominali in rame. Se avete domande da fare, sono a vostra disposizione anche in mp. ?7 punti
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Grazie ad un topic creato da @mireanga è emerso un contributo interessante di @vaio4ever che ho fatto mio ed utilizzato per cercare la cronostoria di questo forum ? Il risultato è sicuramente nostalgico xD https://web.archive.org/web/20040518015332/http://www.lamoneta.it/5 punti
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Se guardate bene potete notare che è un pegaso molto futuristico,infatti sembrerebbe proprio che le zampe anteriori siano scomparse per fare al motore di un razzo. Sembra proprio la fiammata di un razzo mentre decolla,siamo di fronte al pegaso più veloce del mondo.?3 punti
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Accadde il 19 febbraio del 197 d.C. e durò per due giorni. La BATTAGLIA DI LUGDUNUM fu combattuta presso l’omonima città (odierna Lione) tra l’esercito di Settimio Severo e quello di Clodio Albino. Plastico della città di Lugdunum in età imperiale. PROLOGO: Dopo la morte di Commodo (192), Pertinace (193) e Didio Giuliano (193) tre generali si contendono la porpora: Settimio Severo (Legioni dalla Pannonia) https://www.deamoneta.com/auctions/view/9/231 Clodio Albino (Legioni della Britannia) https://www.the-saleroom.com/it-it/auction-catalogues/bolaffi-ambassador-auctions/catalogue-id-srbol10015/lot-f6f49fbe-fdc2-4392-ab96-a4490117150d Pescennio Nigro (Legioni orientali) GLI EVENTI BELLICI: Il primo si allea con il secondo e sconfigge Pescennio nella battaglia di Isso (194) che cerca di rifugiarsi presso il re dei Parti Vologese IV ma viene raggiunto presso l’Eufrate e ucciso (195). A questo punto Settimio volge la sua attenzione verso Clodio Albino, fino a quel momento Cesare. Quest’ultimo gode dell’appoggio di 29 senatori e di 3 legioni britanniche (II Augusta, VI Victrix, XX Valeria Victrix), della Gallia Lugdununensis e della Spagna Tarraconensis (VII Gemina). Attraversata la Manica pone il suo quartiere generale a Lugdunum e rintuzza un attacco da parte del Governatore della Germania Inferiore Virio Lupo. Tentò quindi invano una sortita verso l’Italia ma i passi alpini erano stati presidiati dal rivale. Verso la metà dell’inverno 196-197 Settimio guidò di persona le operazioni belliche in Gallia e dopo una prima vittoria a nord di Lugdunum presso Tinurtium puntò verso il quartiere generale di Clodio. La battaglia ebbe inizio il 19 febbraio 197 con una azione da parte di un generale di Settimio Severo che distrusse la cavalleria sarmata proveniente dalla Britannia. Quindi vi fu una avanzata dell’ala sinistra ma solo dopo due giorni di battaglia si ebbe un epilogo, con il cedimento della ala sinistra di Albino e la sua conseguente fuga e quindi suicidio. «Nel corso della battaglia decisiva, dopo che un gran numero dei suoi soldati erano stati uccisi, moltissimi messi in fuga e molti si erano arresi, Albino si diede alla fuga e, secondo alcuni, si uccise con le proprie mani; secondo altri, fu colpito dal suo servo e portato ancora in vita da Severo [...]. Molti altri sostengono che ad ucciderlo furono i suoi soldati, che cercavano con la sua morte di ottenere il favore di Severo.» Historia Augusta, Clodius Albinus, 9.3-4. A Clodio Albino in pratica non riuscì ciò che in seguito fece Costantino e successivamente tentò invano anche Costantino III : partire dalla Britannia e conquistare l’Impero. Ciao Illyricum [emoji6]3 punti
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Mi sono appena accorto che tra le monete/gettoni forati in collezione ho anche questo Buono dell'Expo di Milano del 1906, trovato in ciotola non molto tempo fa e pagato appena 20 cent ma d'altronde ridotto veramente ai minimi termini Il foro è stato tappato con un metallo vistosamente differente e in modo molto rozzo e artigianale A giudicare dalla posizione del foro immagino che il precedente proprietario lo avesse forato a scopo ornamentale... come una sorta di medaglione, mettendo in risalto lo splendido viso femminile di gusto liberty del dritto3 punti
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Guai ai vinti ! , in latino Vae victis ; due tremende parole storiche che preludono , alla fine di una guerra , ad accettare qualsiasi richiesta che il vincitore impone al vinto senza nessun appello da parte di questi ultimi , letteralmente si chiama una locuzione ; un monito che Roma ricordera' per sempre nel corso della sua millenaria storia , frase che rimase indelebilmente impressa nella memoria al punto che all' epoca dei fatti gallici Roma per vendetta dell' onta subita quasi estinse la tribu' dei Senoni ai quali apparteneva Brenno , il Re dei Galli che minacciosamente intimo' la consegna di Oro ai Romani vinti . Locuzione che si puo' adattare non solo ai vinti in guerra , ma a tutti quanti che si adattano ad una sconfitta nella vita . Secondo Tito Livio “Vae victis” venne pronunciato da Brenno Re dei Galli Senoni nel 390 a.C. circa quando i Galli invasa l' Italia piu' che altro per razziare , avevano prima sconfitto i Romani al fiume Allia e successivamente occupato Roma . La richiesta di Brenno per lasciare la Citta' era stata la consegna di una ingente quantita' di Oro , al che i Romani accettarono il ricatto e mentre stavano pesando su una bilancia l' oro che avrebbero dovuto versare al Re Gallo , qualcuno tra i Romani presenti al tributo protestò perché i pesi dei Galli erano truccati in eccesso . Brenno allora tolse dal fodero la sua lunga e pesante spada e la aggiunse sul piatto dove erano i pesi , in tal modo la quantita' di oro da versare risulto' ancora più a suo vantaggio , in questo preciso istante del getto della propria spada sulla bilancia Brenno pronuncio' la fatidica e storica frase : “Vae victis” ; volendo cosi' esprimere con l' arroganza derivante dalla forza del vincitore che le condizioni di pace sono a sola discrezione dei vincitori . La tradizione romana , insofferente alla sconfitta e all' onta subita , racconta che Marco Furio Camillo , venuto a conoscenza della richiesta di riscatto dei Galli , da esule quale era e dimenticando l' offesa subita dai concittadini , tornò velocemente a Roma con l' intento di affrontare Brenno . Una volta giunto sul luogo della pesa dell' oro gettò la propria spada sul piatto che conteneva l' oro di Roma , volendo in tal modo bilanciare il peso della spada di Brenno . Quindi anche Furio Camillo orgogliosamente cosi' si pronuncio' al cospetto del Gallo : "Non auro sed ferro recuperanda est Patria", cioe' : "Non con l' oro si deve riscattare la Patria , ma con il ferro" . I Romani, a seguito dell' episodio e dietro la guida di Furio Camillo che per riconoscenza fu poi chiamato "secondo Romolo" , si riorganizzarono e la Città venne liberata dai Gall i. Furio Camillo continuò a inseguire Brenno e i suoi anche oltre i confini di Roma e Brenno fu quindi costretto a ritornare in Gallia Cisalpina senza l' oro dei Romani . Tutto l' episodio sa molto di leggenda e poco di reale , ma per noi moderni , come per gli antichi , e' bello ritenerlo vero , certamente sembra strano che Roma occupata dai Galli Senoni , questi abbiano fatto entrare in Citta' senza colpo ferire un esercito romano guidato da Furio Camillo proveniente da Ardea e che impunemente Camillo fosse arrivato al cospetto di Brenno gettando sul piatto con l' oro dei Romani la propria spada a bilanciare quella del barbaro . A questo episodio finale fece preambolo il fatto delle Oche del Campidoglio , roccaforte di Roma che non venne mai preso dai Galli Senoni . Questa locuzione di Brenno rimasta famosa nei secoli avvenire venne altre volte pronunciata nel corso della storia successiva all' Impero Romano o sottintesa in altro modo ; da Wikipedia : "La locuzione "Vae Victis" venne pronunciata anche da Napoleone nella Pace di Tolentino, rivolgendosi al Monsignor Lorenzo Caleppi, che trovava il trattato iniquo. Nel 1947, in un discorso all'Assemblea Costituente, il filosofo Benedetto Croce si pronunciò contro la ratifica, da parte della Repubblica Italiana, del trattato di pace di Parigi con le potenze vincitrici della seconda guerra mondiale, paragonando l'atteggiamento di queste ultime a quello del capo gallico: «in questo documento è scritto che i suoi dettami saranno messi in esecuzione anche senza l'approvazione dell'Italia: dichiarazione in cui, sotto lo stile di Brenno, affiora la consapevolezza della verità che l'Italia ha buona ragione di non approvarlo» La locuzione é citata anche dallo scrittore e storico tedesco Robert Gerwarth ne "La rabbia dei Vinti" riferendosi all'umilianti condizioni di pace che la Francia diede alla Germania nel 1919 a Versailles dopo la Prima guerra mondiale"2 punti
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La foto dell'inserzione, come già ampiamente scritto, non è proprio il massimo della valutabilità (anche perchè scattata attraverso la plastica della perizia, cosa questa che francamente non la capisco proprio... vabbè...) Se sei in grado di giudicare personalmente una moneta, ed il suo stato di conservazione, un NIP ti garantisce l'eventuale rimborso dietro restituzione. Ci sarebbe anche l'eventualità di richiedere foto con altra luce, o di chiedere espressamente info su determinati aspetti, ma devi essere tu in grado di valutare eventuali dubbi da queste foto, ed interpretarli, per capire cosa, eventualmente chiedere. Se vuoi vedere la foto di un esemplare FDC (di altra data) ti rimando a questa discussione, dove sono inserite due foto scattate con luce differente, che hanno come scopo quello di provare a dare una panoramica il più completa possibile sulla conservazione della moneta. Per altre info o domande, contattami anche in privato se posso esserti utile. Fabrizio2 punti
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Ciao @Xenon97 , le sconfitte romane dalla Monarchia all' Impero sarebbero lunghe ad elencarle tutte , ma solo alcune , come Adrianopoli , ebbero un impatto duraturo ed influenzarono la politica estera di Roma , in questo senso fu famosa Teutoburgo ; un caso invece atipico di sconfitta , ma che desto' sgomento e vergogna per Roma , fu la cattura di un Imperatore romano come avvenne a Valeriano preso prigioniero dai Parti .2 punti
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In effetti la battaglia di Adrianopoli fu veramente il colpo di grazia di un impero oramai morente, tanto che alcuni storici pongono il 378 d.C come l'inizio del Medioevo. Per quanto riguarda le sconfitte romane vorrei ricordare la disfatta delle legioni guidate da Crasso (circa 40000 uomini) vicino a Carre ad opera di circa 10000 Parti comandati da Surena, una battaglia che fu l'inizio di un lunghissimo confronto tra Romani e Parti fino al II secolo, poi dei Sasanidi verso il III - V secolo.2 punti
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I miei migliori complimenti veramente sinceri per chi fa per la divulgazione numismatica ! Con stima, Mario2 punti
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La lettura dei testi classici sicuramente è fondamentale per avvicinarsi alla comprensione dei fatti di un passato così remoto. Il problema (in fondo lo stesso dei nostri giorni) è la loro attendibilità, legata a vari fattori su cui non mi dilungo in quanto ampiamente noti. Certo, l’ideale sarebbe poter confrontare più testi classici, ma questo non è sempre possibile. In particolare, per la battaglia di Adrianopoli, il racconto si basa essenzialmente (come da te detto) solo sulla testimonianza coeva di Ammiano Marcellino e sul resoconto (molto frammentario) di Eunapio , filosofo sofista e storico. Io preferisco abbinare alla lettura dei classici quella dei testi moderni per avere una idea più ampia possibile. Per la tarda antichità, la maggior parte di questi ultimi soni stranieri (soprattutto anglosassoni), in quanto gli studi originali italiani sull’argomento sono pochissimi (a come mi risulta). Venendo alla battaglia, come giustamente hai detto tu, il vero problema fu quello di non aver ben compreso o di avere mal gestito il problema dei profughi Goti, che era essenzialmente un problema di accoglienza. Quando infatti la grossa massa di barbari, sotto la spinta delle violente orde unne che premevano alle spalle, si riversò terrorizzata sul limes danubiano chiedendo asilo, l’Impero si trovò impreparato ad affrontare quella che era una vera e propria operazione umanitaria su larga scala. Presto cominciarono ad emergere seri problemi di ordine pubblico per la paurosa insufficienza delle strutture di accoglienza, per il sovraffollamento, per le condizioni igieniche disastrose e soprattutto per la grave carenza di razioni di cibo sufficienti. Oltre a ciò quella massa di disgraziati dovette affrontare il rude trattamento degli ufficiali romani non pochi dei quali erano corrotti e speculavano sulle miserie dei nuovi arrivati. Ovviamente anche i Goti stessi fecero la loro parte, generando motivi di tensione con le truppe romane e quindi disordini. Quando la carenza di cibo divenne drammatica e le ingerenze e i soprusi dei soldati romani divennero insopportabili, si arrivò inevitabilmente ad una prova di forza. Quanto allo scontro, certamente ci fu un errore di valutazione da parte di Valente. Questi si trovò in grande difficoltà dovendo attendere Graziano che era in comprensibile ritardo (in quanto impegnato sul limes renano dagli Alamanni) , mentre la popolazione locale era spaventata dalle notizie sulle atrocità commesse dai Goti e preoccupata del fatto che l’imperatore non riuscisse a chiudere bene ed in fretta la questione. Quando poi giunsero le notizie delle brillanti vittorie di Graziano, Valente si sentì punto sul vivo e, sobillato da alcuni consiglieri, ansioso di riscattare la sua immagine agli occhi dei sudditi, fu tentato di attaccare prima dell’arrivo degli aiuti dall’Occidente, convinto di potercela fare con le sole forze a sua disposizione. Si arrivò così alla disfatta di Adrianopoli. Abbiamo un po' svicolato dal titolo del post, ma la discussione era veramente interessante e stimolante. Ciao da Stilicho2 punti
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VALDERAFIL2019 - Volevo segnalarvi il convegno numismatico/filatelico più grande della Toscana per numero di espositori e visitatori. Si svolgerà a Pontedera(Pisa) sabato 16 Marzo 2019. Ottima struttura, molto più grande di quella di Ponsacco dove veniva fatto fino a qualche anno fa e ottimamente collegato per chi viene sia in treno sia in auto. A distanza di un mese gli spazi espositivi del grande salone sono già tutti prenotati1 punto
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Ho visto che ci sono anche differenze nella posizione della data, per esempio nel 9 cavalli 1791 la data del secondo esemplare tocca quasi la base della torre mentre nel primo esemplare la data è molto più distante. Bella anche la differenza degli esemplari con date piccole e grandi, come in quella del 1790.1 punto
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Sì @Traiano177, mi piace l'idea del cavallo bionico, a soli 2500 anni di età era ora che il quadrupede si motorizzasse, col taglio delle zampe posteriori e la trasformazione delle ali in reti da pesca. Bene, ora posso ridere E che dire del Gabibbo? Grande @Scipio1 punto
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La Vittoria in realtà sembra il Gabibbo, puó essere che in mano abbia il tapiro d’oro1 punto
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Già conoscevo l'orrido "statere" presentato da @rorey36, ho pensato di metterlo a confronto con uno originale per farci ancora due risate in famiglia prima di andare a cena (per gli amici inesperti il falso è quello a destra): Nell'orrore totale del falso non riesco a togliere lo sguardo da quel ridicolo mostriciattolo, che nella testa del falsificatore sarebbe invece la Vittoria che con tanta soave leggiadria porge la corona di alloro! A chi? A Falantos (mutilato delle gambe) sul delfino divenuto anguilla!1 punto
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Che stregoneria è mai questa! ? Piccolo off topic: la cronostoria del forum ? https://web.archive.org/web/20080312003900/http://www.lamoneta.it/1 punto
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qualcun altra: Austria/Ungheria 1 ducato 1915 Austria/Ungheria 8 gulden 1892 Austria/Ungheria 10 corone 1912 Austria/Ungheria 20 corone 1915 Austria/Ungheria 100 corone 1915 Austria/Ungheria 100 corone 1908 Mexico 20 pesos 1917 Mexico 50 pesos 19431 punto
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Ora sono a Napoli, non ho il pc. Se hai la mia biblliografia, alla voce "Correggio" di sicuro ci sono molti contributi.1 punto
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Buon pomeriggio Bisogna premettere soprattutto che ai tempi del doge Dandolo il Grosso era coniato e speso principalmente per le grandi transazioni commerciali; era una moneta che, il più delle volte, andava in oriente per l'acquisto di merci; a Venezia e nel dogato si usavano quasi sempre i denari. Detto ciò, è chiaro che il Grosso era una moneta più pratica; pratica per la zecca poiché occorreva meno tempo e manodopera a coniarla (è intuibile che fare una sola grossa moneta invece di 24 piccole è vantaggioso), lo stesso vale per il mercante che ha a che fare con una sola moneta, rispetto a 24 piccole. E' chiaro che tra una moneta grande e di buon argento come il Grosso, rispetto a 24 piccole monetine, la preferenza cade sulla prima, più facile da conservare, tesaurizzare e scambiare nelle grandi transazioni; facile che tale preferenza diventi speculazione. Ricordiamo poi quanto incida il mercato, al di là della politica dei cambi sancita da una legge; tendenzialmente era il mercato a dettare il numero di denari per avere un Grosso, è per questo motivo che il numero di 24 si è elevato in un periodo relativamente breve. Troviamo scritti fatti in questo periodo e relativi a contratti di compravendita, prestiti, ecc. dove si desume che il Grosso veniva ragguagliato ad un numero differente di denari, ad esempio in una ricevuta del 1231relativa ad prestito di lire 800 in Grossi veneziani, si attribuisce una proporzione di 25 piccoli per Grosso; in un documento padovano del del 1265 si specifica che il Grosso andava computato a 27 denari. saluti luciano1 punto
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Taglio: 2 euro cc Nazione: Austria Anno: 2015 (30 anni bandiera europea) Tiratura: 2.500.000 Conservazione: SPL Localitá: Argenta (FE)1 punto
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Taglio: 2 euro cc Nazione: Italia Anno: 2016 b Tiratura: 1.467.000 Conservazione: SPL+ Località: Argenta (FE)1 punto
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Di un incerto dinasta della Licia, uno statere (480-440 A.C.) con al rovescio, in quadrato incuso con contorno perlinato, una attraente testa di guerriero con elmo corinzio appoggiato al capo .1 punto
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Taglio: 2€ cc Nazione: Slovacchia 200° Anniversario della nascita di Ludovit Stur. Anno: 2015 A Tiratura: 1.000.000 Conservazione: BB Località: Roma1 punto
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Confermo: Probus, Antoniniano, AD 276-282, Roma.... Zecca: R / saetta/ B (Roma, 2° officina), RIC V-2, Roma 175 Arcangelo1 punto
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PROBVS PF AVG busto a destra. IOVI CONS PROB AVG, Giove verso sinistra con saetta e scettro La zecca dovrebbe essere Roma officina B RIC V-2 Rome 175. Attendi ulteriore conferma comunque. Un saluto1 punto
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https://www.infodata.ilsole24ore.com/2016/05/17/calcola-potere-dacquisto-lire-ed-euro-dal-1860-2015/1 punto
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la moneta è bella.. ha dei bei fondi... mi piacerebbe avere al dritto una foto più luminosa per capire meglio l'entità dei segnetti che ci sono e se per caso ci possa essere qualche leggero punto di usura sul profilo del re.. considera che la moneta è lavata.. e quando è lavata di solito i segnetti di contatto si notano di più. io una moneta lavata la prenderei pure non è un problema... ma deve essere con pochi segnetti di contatto.. altrimenti meglio una leggera patina che copre i minimi segnetti. il prezzo è quello di una moneta top... l'idea è che lo sia.. perché da' una bella impressione.. però delle foto migliori piu' luminose per verificare se ci sono segnetti sarebbe opportuna1 punto
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Buonasera a tutti, per essere pignoli e per lasciare una testimonianza concreta e duratura (visto che il link ha una vita breve), la medaglia è stata aggiudicata su Ebay a 655,00 euro più 8/10 euro di spedizione (raccomandata/assicurata). Concordo con @Marzio Barattie con @gennydbmoneyche la medaglia in asta su Ebay era di qualità inferiore a quella fotografata al post #1.1 punto
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Avevo immaginato che @Leonumi67 ed io parlassimo della stessa moneta. Ecco infatti che il B.I.C.-catalogue of the imperial byzantine coins in the British Museum-Vol.I, attribuisce questa moneta non a Eraclio, Eraclio Costantino ed Eraclona (come fa Sear), ma a Eraclio, Martina ed Eraclio Costantino (oltre tutto secondo alcuni Herakleona o Herakleonas sono diminutivi dello stesso Eraclio Costantino): Bene, spero di essere stato utile, cordiali saluti a tutti Arcangelo1 punto
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Partecipo volentieri anch'io a questa discussione con quel poco che ho in collezione della serie qui presa in esame: Due monetine da 1 e 2 Quindar Ari coniate dalla zecca di Roma nel 1935 Anche lo stato di conservazione è devo dire decisamente piacevole, nonostante le abbia entrambe recuperate da una ciotola di un mercatino L'incisore mi risulta essere Romagnoli, come d'altronde per il taglio da 1/4 di Lek la tiratura non è delle più basse e si aggira attorno al 1'500'000/2'000'000 All'inizio ero convinto che per coniare questi nominali in rame di piccolo taglio la zecca di Roma avesse adoprato tondelli destinati ai 5 cent Spiga e 10 cent Ape tuttavia quando ho avuto modo di vederle di persona ho dovuto constatare che si trattava di tondelli differenti con un diametro leggermente inferiore rispetto ai 5 e 10 centesimi italiani... Comunque osservando la moneta da 1/4 di lek (1926-1927) , un lavoro del Romagnoli , noto che ricorda abbastanza il 50 Cent Leoni italiano, sempre a firma Romagnoli oltrettutto e di qualche anno precedente come conio (1919-1925) mi viene quindi da pensare che per il progetto della moneta albanese del 1926 Romagnoli si sia ispirato al suo precedente lavoro per il 50 centesimi.. non solo il Leone ma anche l'uso di un esergo molto marcato rendono a mio avviso queste monete davvero simili1 punto
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Taglio: 2€ Nazione: Grecia Anno: 2003 Tiratura: 550.000 Conservazione: BB Località: Roma Taglio: 2€ Nazione: Grecia Anno: 2005 Tiratura: 1.000.000 Conservazione: BB Località: Roma1 punto
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prima avevo risposto guardando le foto dal cellulare, ora che sono davanti al pc posso confermare quanto scritto. Non credo la moneta sia stata lucidata pesantemente , perchè altrimenti si vedrebbero i classici segni paralleli fra loro. L'effetto "lucido" è dato dal fatto che la moneta essendo stata probabilmente indossata a lungo come gioiello sfregava quotidianamente sui tessuti dei vestiti. La moneta presenta infatti i tipici elementi che accomunano tutti i tondelli che hanno suito questa sorte: in particolare si noti un consumo molto più marcato sui rilievi centrali più alti. Negli esemplari solamente circolati questa differenza è meno evidente.1 punto
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Una moneta come quella della foto, presenta la classica usura da circolazione, ma anche da montatura, la sola "lucidatura" come potrebbe consumare i rilievi? TIBERIVS1 punto
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Ciao, immagino che tu l'abbia presa UNC...io sto pensando di farmi un viaggetto in Irlanda quest'estate per unire l'utile al dilettevole (vedere le Wicklow che mi sono persa la volta scorsa e recuperare commemorative irlandesi)1 punto
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A proposito della battaglia di Adrianopoli, vorrei segnalare un libro avvincente ed appassionante: 9 agosto 378. Il giorno dei barbari, di Alessandro Barbero, Editori Laterza. Dalla seconda di copertina: "Questo libro racconta di una battaglia che ha cambiato la storia del mondo, ma non e' famosa come Waterloo o Stalingrado; anzi, molti non l'hanno mai sentita nominare. Eppure secondo qualcuno segnò addirittura la fine dell'antichità e l'inizio del Medioevo, perché mise in moto la catena di eventi che più di un secolo dopo avrebbe portato alla caduta dell'Impero Romano d'Occidente. Parleremo di Antichità e Medioevo, di Romani e barbari, di un mondo multietnico e di un impero in trasformazione e di molte altre cose ancora. Ma il cuore del nostro racconto sarà quel che accadde lì, ad Adrianopoli, nei Balcani, in un lungo pomeriggio d' estate". Come vedete, un tema quanto mai attuale. Ciao e buona lettura a tutti. Stilicho1 punto
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Mi ha interessato l'articolo di Mario Veronesi sul sesino inedito per Guastalla.1 punto
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Ciao @Dinaro Purtroppo siamo lontani dallo SPL. Secondo me il D/ non va oltre al BB. Facendo la somma di tutto e giudicando delle foto mi fermo al BB+. Il lavaggio ha tolto la patina alla moneta e questo la penalizza molto. Secondo me, le monete in rame senza la loro patina originale perdono il loro fascino. Saluti1 punto
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Scusatemi ma fatemi capire un po'. Ma a quale scopo ritoccare una moneta la quale sempre MB sarebbe stata? Io penso che chi ha fatto questa cosa voleva fare un lavoro migliore ma poi alla fine non ci è riuscito e ha fatto peggio di prima ma non penso comunque in epoca recente. Adesso qualcuno potrebbe prenderla giusto per curiosità ma sul prezzo c'è da discutere parecchio perché andrebbe via solo se molto basso.1 punto
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Con molto interesse ho seguito questo argomento. Avendo recentemente acquistato una pressa a bilanciere “Coba” mod. 60 completa di base ed in ottime condizioni, sarei interessato di sapere se ha la forza necessaria per coniare , ad esempio, un tondello d’argento delle caratteristiche della moneta da 500 lire caravalle. Dal deplian tecnico (https://www.mariodimaio.com/media/all_prod/4_3_2_1_Bilanceri_AC.pdf ) leggiamo che può esprimere una forza di 15.000 kg ( a me sembrano tanti!...) e pertanto, visto la Tua esperienza nel settore approfitto per un chiedere un parere di merito. Ringraziando in anticipo, un saluto -Allego una foto della pressa1 punto
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Io purtroppo questi lenzuoli me li ricordo, dico "purtroppo" per l'età naturalmente, giusto perché bisogna essere quantomeno bambini negli anni '60. Non li ho spesi, ero troppo piccolo, li ho toccati però , una volta ne ho visti veramente molti, la casa si pagava in contanti e mio papà (era del 1919) portò a casa cinquemilioni e mezzo tutti a pezzi da 10.000 lire, prestito/mutuo regionale trentacinquennale, ricordo che la sera tappezzò il letto matrimoniale con questi biglietti, non ricordo se erano usati o meno, mi ricordo solo che erano enormi... credo che l'indomani finirono dal notaio per l'atto di acquisto, ho solo un flash/ricordo di un minutino, mentre li sistemava sorridendo, mia mamma, e quella "coperta" di soldi a lavoro finito, un ricordo che porterò sempre con me. Adesso sono pezzi da collezione, mb/bb/spl ecc. ecc. con quel ricordo sempre presente posso ben dire che ogni singolo pezzo che ho avito tra le mani, anche il più lacero, l'ho sempre guardato con ammirazione, e rispetto.1 punto
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Il falso non è recente a mio giudizio, l'ho comprato per falso e se ad una prima visione può ingannare una volta in mano si esclude immediatamente la sua autenticità. Il diametro è scarso, data la fusione il metallo quando si raffredda si comprime ed il diametro è inferiore. Non dovrebbe esere alpaca ma una lega di "argentone", a mio giudizio era per la circolazione magari post napoleonico, dato che le 5 lire sono state coniate a lungo dopo la caduta dell'impero. Se fosse stata fatta in tempi recenti avrebbero curato maggiormente alcuni dettagli e che sia da fusione è evidente dalle impurità del tondello. L'avrebbero coniata.1 punto
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