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Elenco dei contenuti che hanno ricevuto i maggiori apprezzamenti il 03/04/19 in Risposte

  1. Con l'avvento di Diocleziano si pose fine a quel periodo noto come crisi del III secolo, un periodo che vide pressione ai confini e lotte interne caratterizzate soprattutto dalla volontà dell'esercito di elevare al rango di Augusto un generale piuttosto che un altro. Il nuovo Augusto si trovò a dover affrontare una profonda crisi economica e pose in essere una serie di iniziative atte a far fronte alle nuove esigenze del sistema tetrarchico che imponeva tra l'altro maggior circolante necessario a pagare un esercito tanto numeroso. Dopo aver nominato Massimiano come Augusto d'occidente e Galerio e Costanzo come cesari, Diocleziano nel 294 d.C. attua un riforma monetaria che prevede non solo la rivalutazione della moneta aurea portandola nuovamente a 1/60 di libbra romana (5,41gr) ma anche l'emissione di un nummus argenteus dal peso di 1/96 di libbra romana pari a 3,41 grammi con un valore pari a 100 denarii comunes. Viene inoltre introdotto un nummus argentiferous, oggi viene comunemente chiamato follis, dal peso di circa 10 grammi quindi corrispondente a 1/32 di libbra e con un valore nominale ancora oggi dibattuto che potrebbe essere di 10 o 12,5 denarii communes. I radiati continuano a essere battuti, ma a differenza di prima non più argentati e con un valore pari a 2 denarii communes. A questi si affianca la moneta laureata, proprio quel denario che da tempo non è più d'argento ma in metallo vile, la moneta di conto in cui vengono espressi tutti i prezzi. Questa moneta di rame con un peso approssimativo di 1,5 grammi e che successivamente diventerà effettivamente un terzo di follis o genericamente una frazione di follis. Questi divisionali avevano un valore troppo basso rispetto a quello nominale e la logica conseguenza fu quella che il mercato impose un proprio tasso di cambio con le monete di metallo nobile. L'inflazione dilagante generò una diminuzione del potere d'acquisto della moneta e portò all'emanazione di quello che oggi conosciamo come editto di Afrodisia. Questo editto emesso in un periodo imprecisato del 301 d.C., ma del quale è conosciuta la decorrenza dal 1° settembre, raddoppiava il valore nominale delle monete enee circolanti ristabilendo nelle intenzioni il potere d'acquisto originario. L'editto di Afrodisia, trovato parzialmente completo, permette di scoprire quindi che la bicharactam pecunia aveva un valore di 4 denarii communes (qvae in maiore orbis partec... qvattvor denariorvm) mentre la nostra monetina in rame passava dal valore nominale di un denario communes a due. L'editto scoperto nel 1970, e quindi successivamente alla pubblicazione del RIC, riporta quindi come detto in precedenza che la moneta radiata emessa in oriente viene comunemente conosciuta come Bicharactam Pecunia, chiara allusione all'iconografia del rovescio CONCORDIA MILIT che mostra sempre due figure distinte. Anche il nummus argentiferous (follis) aveva raddoppiato il suo valore arrivando adesso ad almeno 20 denarii communes, su questo cifra non tutti sono unanimemente convinti, sempre un frammento riporta "..]TIQVINQVE", che apparentemente si riferisce al valore della moneta dell'editto e che Hendy interpreta come [VIGIN]TI QVINQVE, quindi 25. L'editto di Afrodisia non portò i risultati sperati, anzi la situazione peggiorò rapidamente e drasticamente, si arrivò a un aumento vertiginoso dei prezzi ormai incontrollabili. Venne quindi poco dopo promulgato il conosciuto editto dei prezzi, "Edictum de pretiis rerum venalium", tale editto altro non era che un calmiere dei prezzi, imponeva quindi quale fosse il prezzo massimo da pagare per un determinato bene o servizio. Tornando ai nostri piccoli laureati cosa ci permettevano di acquistare con queste piccole monete? L'editto ci viene in aiuto e ci dà un'idea del potere di acquisto del tempo. Scopriamo così che con 4 denarii communes era possibile acquistare un sextarivs di lupini cotti o dieci mele di prima scelta. Un nostro follis ora valeva 20 o 25 denarii communes (a seconda della tesi sposata, affronteremo in un secondo momento i valori probabilmente inseriti nei campi dei follis orientali), dall'editto deduciamo che questa moneta era la paga giornaliera per un pastore o il costo di un sextarivs di Vino rosato o ancora il costo per miglio del trasporto di un moggio su una barca fluviale. Con l'abdicazione nel 305 d.C. l'editto di Diocleziano viene messo da parte, il nummus argentiferous mantiene il suo valore di 20/25 denarii ma viene portato nel 307 d.C. a 1/48 di libbra corrispondente a 6,5 grammi. Prima di questa riforma a Siscia e stranamente solo in quella zecca vengono emessi dei laureati con rovescio GENIO POPVLI ROMANI. Ormai l'editto dei prezzi era accantonato ma i prezzi sicuramente sarebbero stati visti al rialzo, con pugno di monete come quelle in foto ci saremmo forse potuti permettere dipendentemente dal valore della singola moneta una libbra di camoscio o una pelle di antilope o un pettine in legno. Constatino in occidente avvia il follis a una continua svalutazione seguito da Massimino Daia in oriente, Massenzio da parte sua invece non segue le riforme costantiniane e mantiene immutato il peso fino alla sua morte. 310 d.C. 5,4gr 1/60 libbra 312 d.C. 4,51gr 1/72 libbra 313 d.C. 3,38gr 1/96 libbra Dopo la morte in Massenzio anche la zecca di Roma si adegua alle altre zecche galliche ma mantiene il sistema monetario di Massenzio emettendo il 2/3 di follis da 16 denarii communes e il mezzo follis da 12 denari, monete con percettibili differenze di peso e modulo. Come possiamo vedere in queste emissioni del 312 d.C. vengono riportate nei campi i valori nominali della moneta. Non è ben chiaro se il follis aumenta il suo valore nominale da 20 a 25 o se continua semplicemente a valere 25 denarii communes come avveniva in precedenza. L'emissione VIRT EXERCIT GALL ha anche un’altra particolarità oltre all'indicazione del valore, come si vede dalla foto di questa bellissima moneta di @Tinia Numismatica abbiamo la presenza al diritto della corona radiata che solitamente è associata a un valore doppio (dupondi, doppi sesterzi e antoniniani). In realtà, come è riscontrabile anche nella serie elmata e radiata dei follis di Lugdunum si tratta di un chiaro riferimento all'iconografia Costantiniana del Sol. Come accennato nel 313 d.C. il peso del nostro nummus argentiferous viene ulteriormente ridotto ma da questo momento in poi non abbiamo molti riscontri su cosa accade tra Costantino e Licinio, dei loro diversi sistemi monetari e dell'introduzione del centenionale (100 denarii communes) con la VICTORIA LAETAE PRINC PERP, questo è un tema che va affrontato separatamente. Cope, Lawrence. "Diocletian's Price Edit and its associated coinage denominations", 1977, pages 7-12. Zschucke, Carl-Friedrich. "Die Bronze-Teilstuck-Pragungen der Romischen Mumzstatte Trier", 1989 Spink, "The Roman Imperial Coinage Volume VI", 1967 David G. Wigg "An Issue of Follis Fractions with Denominational Marks", 1991
    6 punti
  2. Ritirate stamattina, invio foto più reali visto che quelle spagnole sono un collage. Comunicazione per i pochi interessati, la divisionale proof oro è in ritardo perché il produttore delle confezioni glie l'ha fatta blu troppo scura e l'hanno rimandata indietro.
    5 punti
  3. 2) 5 cents Canada 1975 presa a €0.20 1 Drachma Grecia 1973 presa a €1
    3 punti
  4. Sono appena passato all'IPZS per ritirare le mie Leonardo. Mi hanno tristemente confermato che non torneranno più in stock nemmeno in negozio, quindi la Zecca ha terminato tutti gli esemplari da destinare alla vendita. Probabilmente li hanno già comprati molti commercianti e gli utenti interessati. Mi hanno riferito che, quindi, per gli acquisti in negozio è consigliabile andare il primo giorno, perché è altamente improbabile che vengano forniti più di una volta per la stessa moneta. I dettagli si vedono poco, moneta molto piatta, peccato.
    3 punti
  5. Ciao @graxzy78 È sempre un piacere vedere nuove monete Ci hai messo a disposizione queste foto e quindi basiamoci su queste per giocare al gioco della conservazione... Alcuni elementi ci possono aiutare: il 10 lire 1936 con il foro lo classificherei come MB. (Puoi postarla anche in questa bella discussione se ti va. Allego il link.) La lira 1917 ha rilievi ancora belli ma anche un vistoso colpo al D/ a ore 13.30, le darei quindi un bel BB. Il 5 lire 1936 è il più bello e di maggiore interesse. Per questa azzarderei un qSPL, anche qui però, vedo un colpetto al R/ a ore 16.00. Ripeto, le foto non permettono di essere precisi, siamo nella nebbia... Se riesci a fare fotografie più a fuoco e postarle, sicuramente possono aiutarci Saluti
    2 punti
  6. Buongiorno! Volevo aggiungere qualche altra moneta che ho trovato al mercatino: 1) sx: 20 centesimi Australia 1966 presa a €0.50 Dx: 5 centesimi Australia 1999 presa a €0.20
    2 punti
  7. Ho controllato tutte le 8 aste di Grigoli (e le 4 per corrispondenza), ma non ho trovato niente. Solo nell'asta n. 8 del 24/5/1992 è presente una moneta di Nicolò Sagredo, ma è uno zecchino.
    2 punti
  8. Buonasera a tutti posto il mio ultimo acquisto per questo pontefice di una delle sue zecche più piccole...San Severino Marche appunto direi muntoni 411 come riferimento. era un po che ne meditavo l'acquisto e finalmente mi son deciso...spero vi piaccia come piace a me ;) un saluto a tutti e grazie a chi commenterà marco
    1 punto
  9. 04/02/2019 Buonasera a Tutti, Vi chiedo un piccolo aiuto per decifrare questa monetina che ho postato. Potrebbe essere Etrusca ? Grazie.
    1 punto
  10. Gettone o piombo ? peso gr.9,15 diam.mm.20 grazie per eventuali notizie
    1 punto
  11. Qua bisogna chiedere le royalties... Ricordo male o era vietato l'uso del forum a fini commerciali? Pure peggio se senza dirlo e... addirittura prima che il forum si sia pronunciato. Mah.
    1 punto
  12. Poco! Lo leggo e un po' capisco. Lo studio. Il maggior arabista europeo dell'800, il barone de Sacy diceva che l'arabo non si impara, si studia...
    1 punto
  13. Ci sono due scuole di pensiero. Da un punto di vista economico, è moneta ciò che nasce con l'obiettivo di essere usato come strumento di pagamento; da un punto di vista giuridico è moneta ciò che la legge definisce moneta. Davvero fatico a considerarla tale
    1 punto
  14. Confrontala con questo fals mesopotamico http://www.worldofcoins.eu/forum/index.php?topic=29352.0
    1 punto
  15. Anche le tue sono molto belle, soprattutto per la piacevole patina che si è formata
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  16. Buonasera, non ho compreso molto bene la domanda e per di più a confondermi le idee ho trovato il "suo" zecchino (proprio quello che lei ha postato) in vendita ... a nome del Doge C.R. Quindi, non è quello che lei ci fa vedere il suo zecchino, o mi sbaglio? Se è così, e se davvero ho capito qualcosa, dovrebbe farci vedere la fotografia del suo zecchino, cioè quello che lei "tempo fa aveva ricevuto " e che ora vorrebbe vendere. Questa fotografia potrebbe essere utile, credo, a chi di questo Forum vorrà poi rispondere alla sua difficile domanda. Per i monetari che ci leggono e vorrebbero pure loro capire qualcosa, forse, questo è il link dello zecchino in vendita.... (Nulla. alle 00:59 ho modificato questo intervento appena ho capito che involontariamente faceva pubblicità) Saluti !
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  17. 1 punto
  18. Ciao, non mi dilungo sulle conservazioni visto che gli amici sopra hanno molto bene esplicato quanto necessitava. Il 10 lire e la lira l'hai pagate troppo visto le conservazioni basse ed i colpi al bordo. Ricorda che questi difetti (fori, colpi al bordo, eventuali puliture/lucidature ed ogni altro intervento umano dopo la coniazione) abbassa la valutazione commerciale. Inoltre, tieni sempre presente la cosa più importante: SEMPRE chiedere (con gentilezza e faccina un po piangente ) lo sconto!
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  19. Nel fine settimana ad un mercatino domenicale mi è capitata tra le mani questa moneta nonostante fosse bucata l ho voluta prendere dal momento che mi manca in collezione a mio parere molto bella.
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  20. Quindi penso che andrebbe vista così: Giusto? Arcangelo
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  21. Le due lettere "a pettine" sono il nome di Dio (Allah - اللَّه)
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  22. Si tratta di un’opera generale che si occupa di numismatica ma non di singole monete: non è, cioè un corpus o un catalogo. Personalmente la ritengo fondamentale - oltre alla parte introduttiva, per ogni zecca vi è una bibliografia- per chi si vuole avvicinare al settore medievale e moderno, ma questa è una opinione personale che sottende una certa idea di numismatica non da tutti condivisa. Tutto dipende, quindi, da quello che si cerca.
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  23. Quindicesimo video, giriamo e cambiamo zecca...andiamo a Ferrara con i d’Este e un grande simbolo , il Diamante, una moneta importante, un motto significativo, una moneta che insegna ....raccontiamola e vediamola ... https://www.youtube.com/channel/UCAKbdRcMho3IJwDgKcSwezQ
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  24. Ciao, allego l'indice dell'opera così puoi farti un'idea degli argomenti trattati. Tieni conto che le singole voci di zecca danno una visione generalista della zecca stessa: è utile per chi non conosce o conosce poco di quella zecca e vuole saperne qualcosa di più; ma è inutile per chi vuole approfondire la singola zecca. Zecche italiane_Versione definitiva.pdf
    1 punto
  25. Se sei interessato ad altre tipologie di materiale oppure a quantità diverse devi presentare una richiesta supplementare che verrà valutata a fine emissione, ossia quando la gran parte degli iscritti avranno effettuato i loro ordini in base alle relative assegnazioni. Se rimangono dei pezzi, questi ultimi vengono assegnati a coloro che hanno presentato richieste supplementari. Non esiste la categoria dei SUPERISCRITTI, in base ai tuoi acquisti anche supplementari, di anno in anno ti verranno assegnate più tipologie e più quantità. Di certo per quest anno è improbabile che ti vengano assegnate cose diverse dalle divisionali fdc e dai 2 euro fdc. Se sei interessato alle emissioni PROOF, agli argenti e agli ori, di volta in volta dovrai effettuare le richieste supplementari e sperare che ti assegnino quanto desiderato. Sapendo però che, anche per quanto riguarda le richieste supplementari, rimani sempre un neo iscritto, quindi prima verranno accontentati i clienti veterani che durante l'anno effettuano acquisti più importanti.
    1 punto
  26. Classical Numismatic Group, Auction 87, lot 302, 18/05/2011 KINGS of MACEDON. Perdikkas III. 365-359 BC. AR Diobol (11mm, 0.93 g, 1h). Bearded head of Herakles right, wearing lion skin / Bow and club; [Π]-EP around; all within shallow incuse square. Westermark, Remarks pl. LXX, 45; SNG ANS -; SNG Alpha Bank 237-8. Good VF, bright surfaces. Extremely rare. Perdikkas III was the son of Amyntas III and Eurydice, and succeeded his elder brother, Alexander II, to the throne of Macedon in 368 BC. At the time, Perdikkas was a minor, and the Macedonian Assembly elected as regent Ptolemy of Aloros, who served in this capacity for three years. The fact that Ptolemy was elected by the Assembly discounts a popular theory in much of the classical literature that he was responsible for the assassination of Alexander II (see N.G.L. Hammond, "A History of Macedonia, Volume II", pp. 181-4, for an analysis of the event). During the regency, Macedon was forced into a form of subservience to Thebes by means of an unbalanced alliance, in which Ptolemy surrendered his son and thirty of the Companions as hostages. This 'alliance' also brought Macedon into conflict with Thebes' opponent, Athens, which was then attempting to gain control over Amphipolis. By the time Perdikkas entered his maturity, in 365 BC, the kingdom was under threat of Athenian domination. Whereas Thebes provided virtually no support to Perdikkas, the Athenians gained new allies all around Macedon, from the Thracian tribes in the east, to the Molossians in the west, not to mention the pro-Athenian faction among the Macedonian elite. In any event, by late 364 or early 363 BC, Perdikkas was compelled to ally himself with Athens, whose general in the region, Timotheos, subsequently enlisted the Macedonians in his attempt to subjugate the Chalkidian League and capture Amphipolis. Later in 362 BC, however, perhaps encouraged by an expedition of the Theban leader Epaminondas against Athens, Perdikkas renounced his alliance with Athens. Macedon was quickly subdued by an Athenian force under Callisthenes, but Perdikkas again renounced Athens soon after its forces departed, and gave military support to both the Chalkidians and Amphipolis. Timotheos eventually had success against the Chalkidians, but his final attempt to take Amphipolis failed miserably, and he was forced to withdraw in 360 BC. While Perdikkas' attention had been drawn to the eastern lowlands of Macedon, another, more formidable threat had grown in the highlands to the west. The Illyrians, long opponents of Macedon, had become invigorated under their king Bardylis, who began plundering his neighbor Epiros in 359 BC. Encouraged by finding little resistance from the Epirote king, Arybbas, Bardylis took his forces into Macedon, where he decimated the Macedonian army and killed Perdikkas in battle. From the death of king Archelaos, whose reign saw an early pinnacle of Macedonian power, the kingdom had been fighting a defensive battle against enemies on all sides. This blow by the Illyrians exposed the kingdom to all these enemies, who moved to capture their own part of Macedonian territory. Unfortunately for them all, Perdikkas' youngest brother and successor, Philip II, became the most formidable king the Macedonians had yet produced. Coins of Perdikkas are known in silver and bronze. His silver consists of two denominations, staters and diobols. The staters continue the basic types from Amyntas, with the head of Herakles in lion skin on the obverse, and a walking horse on the reverse. What is innovative is that Herakles is now depicted beardless, which becomes the standard way his shown on subsequent royal Macedonian issues. The diobols feature the bearded head of Herakles in lion skin, which suggests they were issued prior to the staters, while the reverse has a bow and club. Perdikkas' bronze coinage is known with three types. All feature the beardless Herakles on the obverse, with three different reverses. His bronze coinage is fairly common today, while his silver is very rare. In her article on the Macedonian regal coinage in this period, Westermark noted that, even though the output of his coinage was limited, the artistic quality of Perdikkas' coins was very high. ILLUSTRAZIONE: OPLITA TEBANO
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  27. Salve è una moneta araba sicuramente medievale!
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  28. Sulla ''Sopravvivente'' avrei qualche obiezione... Anzi per certi versi il cinquecento e il seicento ne fanno la ''Gloriosa'' (chiedere ai Turchi). Per quanto riguarda la monetazione veneziana del settecento, ma anche del cinquecento e dell seicento, scrivere qualcosa di nuovo in questa materia rispetto a quanto fatto da Papadopoli risulta altamente difficile. Arka Diligite iustitiam
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  29. A dirti la verità non sono per nulla sorpreso... la commemorazione è molto importante a livello storico/culturale ( ed hai ragione sul fatto delle vendite al dettaglio ), come avvenuto in altri casi ( Carabinieri su tutti e San Marco per fare degli esempi veloci ). Secondo me anche i 5 Euro in metallo vile subiranno la stessa sorte, magari ci metteranno più tempo, anche quelle sono commemorazioni davvero importanti.
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  30. Venezia purtroppo passa da "Dominante" a "Sopravvivente" dopo la battaglia di Agnadello iniziando la china discendente del 1500, anche se fino alla perdita di Cipro la cosa passa in sordina. Le analisi sulle nuove rotte, sull'ascesa dell'impero Ottomano e di contraltare la discesa della Repubblica, sulle invidie verso la stessa e sul passaggio da mercantile a terriera sono molteplici e ritraggono molto bene la situazione.
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  31. Per la penetrazione dello zecchino veneziano abbiamo una simpatica discussione che ti posto e che inizialmente riguardava il ducato di Andrea Dandolo, ma che poi si è incentrata sulla penetrazione dello zecchino e dove leggendo trovi molti riferimenti letterari.
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  32. Grigoli 5 è del 10/11/1990 oppure Grigoli 8 del 24/05/1992 Domani provo a controllare: sai il numero del lotto? Che moneta sarebbe? Presumo sia della zecca di Venezia... (scusa le domande ma è una monetazione per me sconosciuta)
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  33. Hai ragione anche te Gianpietro, ho scritto senza ragionare
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  34. I cataloghi sono qualcosa di diverso da una pubblicazione monografica. Il catalogo Zadra non fa eccezione.
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  35. Sicuramente il contingente riservato allo shop online non è il 100% del coniato. Domani mattina passo a Piazza Verdi per ritirare i miei due esemplari (uno lo scambio con un amico) e chiedo cosa hanno in stock e cosa è in previsione di arrivo. La settimana scorsa mi avevano assicurato che a fine mese (febbraio) sarebbe arrivato un altro stock.
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  36. Due Fiorini IV Tipo 1626 V Carlo Emanuele I p.s. questo sara' apprezzato da Blaise
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  37. CNG 802958. VISIGOTHS, Gaul. Uncertain king. 417-507. AV Solidus (22mm, 4.32 g, 6h). In the name of Libius Severus. Uncertain mint in Gaul. Struck circa AD 461-470. D N IIBIVS SEVE RVS P F AVC, rosette-diademed, draped, and cuirassed bust right; “flame” on shoulder / VICTORI Λ ΛVGGG, Severus standing facing, holding long cross in right hand, Victory on globe in left, his right foot on head of human-headed serpent; R-A//COMOB. Reinhart, Münzen 72; MEC 1, 174; RIC X 3754; Depeyrot 4 (Toulouse mint); Hunter, Byzantine 6. EF, small nick on cheek, area of weakness on reverse. Very rare. The Visigoths were one of many Germanic tribes invaded the Roman Empire in the fourth century AD. Their early period is most notable for their defeat of the emperor Valens at Adrianople in AD 378 and their sacking of Rome under Alaric in AD 410. Alaric’s successor, Athaulf, led the Visigoths into Gaul and Spain, where they subsequently fought against the Vandals and Suevi for the emperor Honorius. Honorius rewarded them, in AD 417, with his permission to settle as foederati in western Aquitaine. Over the following half-century, the Visigoths rendered relatively faithful service for the empire, until their king Euric conquered much of Gaul and established an independent kingdom. This kingdom was quickly squashed in AD 507 by the Franks under Clovis, and the center of Visigothic power moved to Spain, where it flourished and took hold. The majority of the later kings were relatively weak and ineffectual. A few exceptions were the following: Leovigild, an outstanding military and political leader whose long reign (AD 568-586) ushered in the royal line that continued until the end; Reccared, who officially abandoned Arianism for Catholicism; and Sisebut and Swinthila, whose efforts led to the final conquest of Byzantine possessions in Spain. By AD 711, the decentralizing of power in Visigothic Spain had left the kingdom weak in the face of the invading Arabs, who defeated Roderick, the last Visigothic king. Another Visigothic leader, Achila II, continued to rule in Septimania, but he was also killed by the Arabs in AD 714. Sold For $5750
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  38. Roma Numismatics Limited, Auction 6, lot 989, 29/09/2013 Zenobia Æ Antoninianus. Antioch, AD 272. S ZENOBIA AVG, draped bust right, set on crescent / IVNO REGINA, Juno standing facing, looking left, holding patera and sceptre; at feet left, a peacock; star in left field. RIC 2 corr. (no star); Carson, Q. Tic VII, 1978, 4; BN 1267a. 3.57g, 22mm, 7h. Extremely Fine; among the finest known examples, struck from dies of fine style. Extremely Rare. The issues struck for Zenobia at Antioch are of uniformly superior style to those produced at Emesa, and the present issue closely resembles the portraiture of Otacilia Severa and Salonina, whose coins had been struck there. The wife of the ruler of Palmyra, Septimia Zenobia came to power as regent for her son Septimius Vaballathus in AD 267 after the murder of her husband Septimius Odenathus, who had been entrusted with the defence of the Roman provinces in the east by the Emperor Gallienus. A strong character and very ambitious, Zenobia expanded her sphere of influence through the capture of the province of Egypt and the expulsion of the Roman prefect Tenagino Probus and his forces in 269, a campaign aided in its success in part due to the turmoil inside the Roman Empire after the death of Gallienus. The Roman east remained under the control of the kingdom of Palmyra under the subsequent emperors Claudius II and Quintillus, and when Aurelian came to power in 270 he pragmatically chose to acknowledge Zenobia and Vabalathus in order to allow himself time to first deal with the breakaway Gallic Empire. Though the mint for the rare portrait coins of Zenobia has long been a topic of debate, it is generally agreed now that they were struck in Syria, most likely at Emesa or Antioch, both Roman mints that were taken by Zenobia during her advance into Roman territory and expansion of her empire. The imperial title Augusta is proudly displayed on her coinage, but Zenobia’s power was not to last. Having subdued the uprisings in the west, Aurelian marched on her with an army. Their forces met outside Antioch, resulting in a battle that routed Zenobia’s army, which fled to Emesa. Zenobia and her son attempted to escape through the desert with the help of the Sassanid Persians, but were captured by Aurelian’s horsemen and subsequently taken to Rome to be displayed during the emperor’s triumphant return to the city. ILLUSTRAZIONE: ODENATO E ZENOBIA, SOVRANI DI PALMIRA.
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  39. Vedete? .. Non l'ho scritto, ma era da intendere. Ci sono collezionisti che controllano sistematicamente tutti i coni delle monete borboniche.. e ne fanno tesoro e le mettono anche in collezione. Non mi viene da scrivere che sono m.tti, ma vanno apprezzati, perché comunque hanno delle monete diverse; le une dalle altre. @Rocco68.. è uno di questi. Era la mano libera degli incisori che ha creato questo.
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  40. Taglio: 2 centesimi Nazione: Slovenija Anno: 2019 Tiratura: ? Condizioni: qFDC Citta: Trieste
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  41. All'epoca della stesura del Manale ebbi dei dubbi su questa affermazione ....il 1700, il più raro; ero molto combattuto tra la rarità del 1700 e quella del 1697; poi al convegno di Napoli scorso (Capua per intenderci), mi furono presentati un centinaio di tarì sotto gli occhi da una persona..... scartando i meno rari, c'erano 6 pezzi del 1700, pochissimi 1698...e nessuno 1697. Nel corso di alcune indagini, perchè avevo dubbi, e dopo la comparsa di altri pezzi 1700 anche su FB, credo davvero che il più raro sia il 1697.
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  43. Esistono anche nominali di valore inferiore all'oncia: quartoncia (https://numismatica-classica.lamoneta.it/moneta/R-RRB11/8) e semioncia (https://numismatica-classica.lamoneta.it/moneta/R-RRB11/7), ma non avevano notazione di valore. Il termine "triens" non è una dizione diversa da "triente": uno è latino (per l'esattezza, nominativo), l'altro italiano (e comunque corrisponde all'ablativo latino). L'asse fu prodotto, per brevissimo tempo, anche in argento (la cosiddetta "libella", ovvero "libra leggera", nome derivante dal fatto che in origine l'asse valeva una libra di bronzo). Non aveva, però, notazione di valore (https://numismatica-classica.lamoneta.it/moneta/R-RC/26). La moneta da tre assi non si chiamava a tripondio, ma tressis, ed effettivamente aveva una notazione "III" (https://numismatica-classica.lamoneta.it/moneta/R-RRB5/1) Il sesterzio in origine valeva non 4 assi, ma 2,5; l'etimologia deriva infatti da semi-terzio, "[due più] metà del terzo". Proprio per il valore di 2,5 la sua notazione era "IIS", ovvero "asse-asse-semisse". La notazione "HS" secondo me non esiste: compare nella scrittura corrente (ad esempio, sui muri di Pompei) ma credo che sia solamente un "IIS" barrato in centro, esattamente come "£" per la "L" di lira. Il valore fu portato a 4 quando quello del denario fu portato a 16 (perché il sesterzio era un quarto del denario), ma non ricordo di aver mai visto la notazione "IIII". I sesterzi non furono mai emessi in bronzo, in epoca repubblicana, a meno che siano sesterzi alcune emissioni di Cesare (https://numismatica-classica.lamoneta.it/moneta/R-I2/46) e Ottaviano (http://numismatica-classica.lamoneta.it/moneta/R-I17/38). Sono in effetti sesterzi in bronzo alcune rare monete della serie navale di Antonio, che però alcuni studiosi riconoscono come emissioni greche e non romane (vedi sotto). Inoltre non è corretto parlare di "ottone": l'altra lega usata per queste monete, oltre al bronzo, è l'oricalco. La notazione "X", prima che sul denario, compare sul decussis, di pari valore ( http://numismatica-classica.lamoneta.it/moneta/R-RRB13/1) La notazione "XVI" compare su poche emissioni. Poi per ragioni tradizionali si torna a "X" benché il valore sia rimasto di 16 assi. La notazione a forma di asterisco non è, probabilmente, una "X" barrata, ma un monogramma della notazione "XVI" Le notazioni superiori a X, che compaiono sugli aurei, sono di dubbia interpretazione: non è detto che esprimano il valore in assi (dovrei cercare la bibliografia su questo; molti studiosi concordano in effetti sul fatto che esprimano il valore in assi, ma ricordo che ci sono delle difficoltà in relazione al valore reciproco oro/bronzo che si ritiene sussistesse all'epoca). Una curiosità: potrebbe essere non un caso, ma una specie di gioco di parole, che la notazione "I" corrisponda all'iniziale di Ianus (dio, come noto, raffigurato sull'asse) e la notazione "S" a quella di Saturnus (presente invece sul semisse) Sulla serie navale di Antonio:
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  44. Taglio: 20 cent Nazione: Austria Anno: 2019 Tiratura: ? Condizioni: SPL Città: Vienna(Austria) Note: NEWS
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  45. Si tratta di territori che oggi si trovano in Croazia ma sono stati aspramente contesi tra Croazia e Serbia durante la fase successiva alla disgregazione della Jugoslavia, per essere infine conquistati definitivamente dai croati dopo una guerra sanguinosa Per maggiori informazioni c'è Wikipedia https://it.wikipedia.org/wiki/Repubblica_Serba_di_Krajina
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  46. Nel Krause la trovi in Croazia.
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  47. Apro questa discussione come quella sul vaticano, dato le innumerevoli richieste che spesso ricadono in domande già ampiamente discusse, in modo tale da dare delle risposte di base ai nuovi collezionisti con l'augurio di non vedere intasate le sezioni euro con nuove richieste, o almeno limitarle. Se i moderatori lo riterranno opportuno metterla in risalto oppure cancellarla del tutto per me andrà bene comunque. Correzioni, ampliamenti e quant'altro sono ben accetti, purchè date da fonti certi e attendibili. D: dove si possono acquistare gli euro in FDC o altre conservazioni? R: Purtroppo per via del regolamento non si possono citare i nomi di venditori o negozianti, però possiamo dire che la "baia" è il canale più diffuso come altri siti di aste online, poi ci sono le fiere e convegni come Bologna, Rimini, e soprattutto Verona dove troverete un'ampia scelta di commercianti dal vivo, quindi toccare ciò che vorreste comprare, e non solo monete. Seguite le discussioni del link http://www.lamoneta.it/forum/17-segnalazione-mostre-convegni-incontri-e-altro/, è sempre aggiornato da noi utenti su date, luoghi ed anche possibilità di incontri tra noi utenti. Sulla baia oltre a quella italiana, il consiglio è di cercare anche su altre nazioni come Francia e soprattutto Germania. Si può acquistare in molti casi anche direttamente dalle zecche di origine, ma spesso o bisogna far parte di una lista clienti, oppure non conviene se si vuole acquistare una sola moneta fdc, anche perché vendono solo a rotolini, http://www.lamoneta.it/topic/52721-zecche-europee/. Discorsi a parte per folder e commemorative proof. anche comprare da case d'asta è certamente un buon canale, ma purtroppo non tutte trattano gli euro ed è difficile imbattersi in ciò che si cerca, ma controllare non nuoce. Sempre sul nostro sito c'è la sezione dedicata agli http://www.lamoneta.it/forum/23-scambi-euro/, qui si può scambiare con gli altri utenti ciò che potremmo avere come doppioni, ma solo con scambi! Se poi vorremo vendere o comprare c'è la sezione http://www.lamoneta.it/forum/45-annunci-numismatici-vendocerco/, leggere sempre i regolamenti prima di postare. In ultimo ma non per importanza, nella sezione http://www.lamoneta.it/forum/11-altre-discussioni-relative-alle-monete-in-euro/ sono aperte spesso le "razzie" dove è possibile parteciparvi, leggere il regolamento per ottenerne il diritto a farne parte. D: acquistare online non mi sembra molto sicuro, posso fidarmi o è meglio cercare altrove? R: comprare di persona è sempre la miglior cosa, ma purtroppo non tutti abitiamo in luoghi dove sono presenti negozianti, oltretutto forniti ed onesti. Ripiegare sulla rete non da mai garanzie al 100%, ma basta seguire regole basilari che almeno riducano i rischi: comprare da venditori professionali (sulla baia) o da negozianti che sono anche periti nip da un certo margine di sicurezza, come per qualsiasi acquisto si consiglia prima di informarsi tramite i feedback sulla reputazione del venditore. Inoltre acquistare da negozianti ben forniti ci da la possibilità di ammortizzare i costi di spedizione in caso di acquisti multipli. Poi se si è in cerca di un pezzo particolare che lo si trova solamente da un privato, il rischio aumenta, ma basta sempre controllare che sia una persona onesta e non dovreste avere problemi, a volte si fanno con loro i migliori affari. D: sono un neofita e ho trovato un venditore che penso faccia per me, solamente non so se i suoi prezzi siano buoni, come posso fare? R: semplicissimo, sulla baia si avvia una ricerca del pezzo o pezzi interessati con l'opzione aste scadute e appariranno le inserzioni vendute fino a 3 mesi prima, cercare sempre spuntando anche l'opzione europa o cercare sulle varie baie di altre nazioni. Oppure, sempre dopo avere usato il tasto "cerca" del nostro sito, si può ricorrere alla discussione http://www.lamoneta.it/topic/86392-osservatorio-prezzi-di-mercato/, dove chiedere la quotazione della moneta interessata. Comunque le quotazioni vengono date da acquisti personali recenti, o da ricerche sulla baia. Spero di non aver dimenticato le basi e di poter essere stato utile. Buone ricerche e buoni acquisti a tutti.
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