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Elenco dei contenuti che hanno ricevuto i maggiori apprezzamenti il 03/17/19 in Risposte

  1. Non è lei… forse nemmeno l’esatta tipologia Poi quella di Ranieri….che non è la stessa….. Da qui più nulla… ma Kent quando e come vide e fotografò “la mia” moneta??? Passa il tempo ….. 2019 Durante la fase di scrittura di un futuro articolo mi trovo a dover visionare il catalogo Sternberg 19, 1987 e mentre cerco altro, l’occhio mi cade sulla moneta 1037 Ma è lei ancora!!!!! Ecco da dove la prese Kent!!!! Insomma… una storia (e un pedigree) niente male…. Chissà se scoprirò qualcosa della sua “vita” pre-1987 ??? Saluti Alain
    6 punti
  2. 4 punti
  3. Ciao a tutti! Contagiato da @cabanes, sono stato vittima del fascino dei Siegestaler e - non potendomi sottrarre dal canto delle sirene teutoniche - ho cominciato questa piccola collezione che per fortuna si può completare in cinque passi. Ho iniziato "dal basso", cioè con la moneta a maggior tiratura: Prussia, Guglielmo I, 880.000 esemplari. Sul D c'è l'immagine del re: qui in foto con una sfilza di medaglie che credo farebbero venire l'acquolina in bocca a @sandokan e @borghobaffo io ne ho contate venti! Sul rovescio troviamo la Germania: Forse non tutti sanno che la "Germania" è stata un invenzione italica! Duemila anni fa, la troviamo già su di un aureo di Domiziano, sconfitta e seduta a terra, con la lancia spezzata: altro che la Merkel! ? Adesso rubo un po' di qua e di là: Guerre napoleoniche Nel susseguirsi delle guerre napoleoniche si usò la figura di Germania come personificazione della Nazione tedesca, così come la francese Marianna [...]. Ma il più bello viene adesso: queste chi sono?!? L' Italia e la Germania von Friedrich Overbeck, del 1828 !!! All'epoca della creazione del dipinto, tanto l'Italia quanto la Germania erano a malapena concetti geografico-culturali generici delle rispettive regioni dell'Europa centrale e meridionale, frantumate politicamente in diversi principati (v. Confederazione germanica e Risorgimento), che solo un cinquantennio più tardi si sarebbero unificati negli Stati nazionali del Regno d'Italia (1861) e dell'Impero tedesco (1871). La donna a sinistra ha i capelli scuri e reca in capo una corona d'alloro, quella a destra è bionda e inghirlandata di fiori. Esse hanno un'aria mesta e si tengono la mano in atteggiamento amichevole. A sinistra lo sguardo coglie un tipico paesaggio italiano di coste rocciose, mentre a destra è riconoscibile una città tedesca torreggiante in stile gotico. Già allora questi due paesi erano più legati tra loro di quanto anche al giorno d'oggi certa gente vuole credere... e devo aggiungere, legati sia nel bene che nel male. Per il catalogo: Maße: 33 mm / Gewicht: 18,52 g *** FINE DELLA PRIMA PUNTATA *** Servus, Njk Nuovamente un "ping" in particolare a @giulira @ascamanaut @vathek1984
    3 punti
  4. Un acronimo di grande attualità che sentiamo pronunciare sia al maschile sia al femminile è TAV, cosa che ci pone l’interrogativo sul suo effettivo genere grammaticale: si dice il TAV oppure la TAV? Se l’acronimo è sciolto correttamente in Treno ad Alta Velocità non ci sono dubbi sul maschile fissato dal genere della prima parola ridotta in sigla, che di norma – come in questo caso – è un nome. Quindi sarebbe opportuno dire il TAV, proprio come diciamo correntemente il TAR per tribunale amministrativo regionale. Però è altrettanto vero che nei telegiornali e nei giornali è invalso l’uso del femminile, che trova giustificazione sia dalle attestazioni in rete sia dalle voci lessicografiche (es. il Vocabolario Treccani e il Devoto-Oli 2014). Il passaggio dal maschile al femminile si spiega con il fatto che l’acronimo è stato presto identificato non più col treno in sé, ma con la linea ferroviaria. Con “la TAV” si intende quindi “la linea (o la rete o la tratta) dei treni ad alta velocità”. Può anche darsi che concorra all’uso del femminile l’assonanza con la TAC (tomografia assiale computerizzata). È opportuno far presente che la novità del progetto è rappresentata dal percorso e non certo dal tipo di treno, che è ormai in funzione su molte tratte ferroviarie come la Roma-Milano. E a favore del femminile ha giocato anche il “movimento NO TAV”, che si oppone al tracciato e non ai treni che dovrebbero percorrerlo. Si può concludere con Claudio Giovanardi nella sua risposta sul sito dell’Accademia della Crusca di qualche anno fa, che al momento l’acronimo TAV mantiene una doppia valenza, una di genere maschile quando si fa riferimento al treno, e l’altra, estensiva, di genere femminile, quando si fa riferimento alla linea o alla rete o alla tratta Torino-Lione nel suo complesso. In conclusione, di questo acronimo sono accettabili entrambi i … sessi. Un altro acronimo di cui si parla oggi nei commenti alle partite di calcio è il VAR e anche in questo caso può sorgere il dubbio sul genere grammaticale: il VAR o la VAR? Secondo i linguisti e i lessicografi qui non ci sono dubbi: trattandosi dell’abbreviazione di Video Assistant Referee per ragionare in inglese, tre sostantivi di genere maschile, ne consegue che questo dev’essere anche il genere dell’acronimo. Ma nel calcio femminile? Nel caso che questa tecnologia entrasse in uso anche qui, dove il Referee e l’Assistant sono rappresentanti del gentil sesso, non è che il VAR si colori di rosa diventando la VAR?
    3 punti
  5. Personalmente ho visto tanti esemplari circolati in giro per i mercatini, concordo che si trovano tantissime seriette in FDC evidentemente conservate all'epoca qui in Italia...una serie estremamente affascinante per quella che è la nostra ultima emissione coloniale..
    3 punti
  6. Tengo per ultimo il pezzo di cui sono più soddisfatto per oggi... 5) 10 Cent Lussemburgo 1854 500'000 pezzi e buona conservazione vista la provenienza da ciotola
    3 punti
  7. stavolta le foto sono splendide. Vedi che se ti applichi riesci? (dove mai ho già sentito questa frase?). Visto che non le so fare, mi permetto di commentare le foto degli altri, come si dice dei critici d'arte, tutti pittori mancati. E anche la moneta è molto bella, e scrivere questo mi costa fatica, visto che odio l'andazzo di classificare SPL, BB, VFC le monete senza badare ad altro. Ludwig. Mi ha subito colpito, appena vidi il suo profilo su una moneta da 5 marchi, per la nobiltà del volto e, in seguto, essendomi un po' documentato sulla sua esistenza, il raffinato gusto estetico (Neuschwanstein si inserisce talmente bene nell'ambiente che sembra spuntato dalle rocce, come una gemma esce dalla corteccia del ramo). E allora iersera, dopo aver letto il tuo intervento, ho voluto guardarmi il film di L.Visconti, Ludwig perlappunto. E' un film che nel passato ho sempre ignorato, forse timoroso dell'eccessiva verbosità dei film di Visconti, e anche perchè ancora non conoscevo Ludwig II: bene, ne è valsa la pena. Non ne so abbastanza di storia per poter dire quanto romanzato il film sia, certo è che si capiscono tante cose, sulla presunta insanità di Ludwig e sulla certa pazzia di suo fratello Otto. C'è una frase del film che spiega bene come fossero allora le famiglie reali: parlando della guerra austro-prussiana Ludwig dice "sono alleato con dei cugini per combattere contro altri cugini". Bene, non voglio che si dica che esco dal seminato (numismatico), e quindi presento la stirpe dei Wittelsbach presente in monetiere (il regno di Baviera nasce nel 1806 ma la mia collezione, per ora, parte solo dal 1857 - forse in futuro ci saranno altri regnanti...) Nell'ordine: Lui, suo fratello, suo zio, suo cugino. Da notare come, curiosamente, in Germania la patina a bersaglio diventi patina a bande.
    3 punti
  8. Sono nato qui come utente del forum ed a sentir parlare dei neofiti e di quanto vale un tondello per un ipotetico valore in futuro, porta i miei ricordi a circa 35 anni fa, quando, nelle prime fasi di apprendimento del mio percorso culturale, proprio questo tipo di domande mi ponevo. A pensarci ora ritengo che questo passaggio l'abbiano affrontato in molti, lo ritengo solo come una delle tappe di avvicinamento al mondo del collezionismo numismatico. Quanto predetto non vuole in alcun modo ne giustificare ne quantomeno promuovere il comportamento iniziale, nel bene e nel male la disponibilità delle fonti di approvvigionamento di nozioni e il contesto socio-culturale in cui si vive, saranno a mio avviso determinanti per il futuro del "giovane collezionista". Di conseguenza non posso far altro che approvare l'insegnamento di questa intrigante scienza nelle scuole sin dalla tenera età. La società odierna e l'utilizzo intenso dei mezzi di comunicazione, ai miei occhi determinano una sorta di situazione paradossale: un potente strumento per far arrivare la conoscenza a tutti ed il suo utilizzo si intenso, ma fugace un po lascivo, quasi che non si abbia nemmeno il tempo di soffermarsi sulle cose, ma per fortuna non tutte le persone si comportano in questa maniera. In cuor mio non nutrivo alcun dubbio sul tuo ritorno, ed ora la mia attesa è stata ripagata con questa gioia... ben ritrovato "zio" @eracle62 Accipicchia quanto si nota la felicità di "nonno" @dabbene per il tuo ritorno: da poderoso martello pneumatico quale è sempre stato nel dimostrare il suo amore per la numismatica, ora è diventato un tremendo rullo compressore Buona notte a tutti e fate bei sogni
    3 punti
  9. Colui che scrive e racconta merita considerazione a prescindere.. Ci vuole tempo, passione, ricerca, estro, cuore... Al di la dell'area trattata e del periodo, un contributo rimane sempre un tassello in più da aggiungere, al mosaico della nostra vita numismatica.. Eros p.s. Nella vita quello che conta sono gli esempi, esempi di studiosi e appassionati, che cercano ogni giorno nel loro piccolo di contribuire e donare conoscenza per il bene di tutti.
    3 punti
  10. Vedete ? In questo caso, ma potrei citarne degli altri e stare qui a scrivere per giorni interi, padre e figlio MASTRI di ZECCA in successione, il figlio adottò le stesse sigle del padre le M e M, al rovescio (solo il cognome Maria Mazzara), ma per distinguere la coniazione accaduta a nome del padre al contrario di quelle del figlio fece adottare dall'incisore (il figlio Domenico), una lettera diversa da quella di suo padre Vincenzo...che poi è la U invece che la V.... questo è un segno per distinguere liberate diverse da altre, ma hanno una paternità. Anche le De G degli incisori padre e figlio hanno coni diversi tra loro. Tutto ciò è avvenuto anche sulle Piastre e mezze Piastre del tipo Sebeto...e altre monete di Carlo. NON DOBBIAMO INVENTARCI NULLA.
    3 punti
  11. Ciao di nuovo a tutti e grazie per gli apprezzamenti! Posto già oggi la SECONDA PUNTATA che è contemporaneamente anche il finale della prima stagione... Come già accennato, sono partito dal basso, così adesso arriva il Sigestaler bavarese, secondo della lista con una tiratura di 150.000 pezzi - praticamente un quinto di quello prussiano e i pro$$imi saranno ancora peggio! - materiale sempre argento e peso e dimensioni standard. Sul D troviamo l'immagine di Ludovico II di Baviera, nato nel 1845 e Re dal 1864 fino all'anno della sua morte, il 1886. qui una foto che lo ritrae al giorno del suo trentesimo compleanno, cioè solo pochi anni dopo l'emissione del tallero. Sul retro la vittoria con in una mano una corona d'alloro e nell'altra una cornucopia, ai suoi piedi una pianta di alloro. questo tipo di iconografia non è proprio originale, nel cassetto ho già qualcosa di simile, ma più vecchio di ca. 1800 anni...(denario di Otacilia Severa). La legenda recita DURCH KAMPF UND SIEG ZUM FRIEDEN cioè "Attraverso il combattimento e la vittoria verso la pace". Qui un dettaglio del bordo, chè ho apprezzato le stelline, con il "pirolino" al centro: Sulla moneta si è già detto tutto, ma mi sembra il caso di spendere due parole sul regnante, il "Re Cigno" o il "Re delle Favole" o più direttamente il "Re Pazzo"! Costui ha speso una fortuna costruendo castelli vari, il più famoso è Neuschwanstein, approssivativamente a sud di Monaco e locato sulle pre-Alpi bavaresi. Si dice che la Disney lo abbia preso come modello per i castelli delle varie principesse e tutto sommato mi sembra un ipotesi plausibile. Tralasciando i gusti sessuali del monarca (si raccontano diverse storielle che hanno come protagonista stallieri e simili...) bisogna fermarsi al giorno della sua morte. Questo è forse il più famoso "cold case" tedesco, cioè ancora oggi un caso irrisolto. Nonostante fosse amato dai sudditi, fu arrestato per "malattia mentale" l'11 giugno 1886 e il suo corpo venne ritrovato in un lago la sera del 13 Giugno, insieme a quello dello psichiatra che lo accompagnava. Uno dei dettagli che destano sospetto è per es. il fatto che l'orologio del Re si era fermato alle 18:54, quello del medico alle 20:10!!! Non dimentichiamoci che all'epoca non c'erano smartwatch impermeabili. Malelingue dicono che la corte era stufa delle avventure di Ludwig e delle spese assurde che stavano svenando il regno e così hanno usato un'antico metodo per risolvere il problema... *** FINE DELLA SECONDA PUNTATA *** - Arrivederci (spero) a presto - Servus, Njk PS: Sperando che a @cabanes questa volta siano piaciute le foto, e visto che gli piacciono le patine vivaci, qui gli dedico un montaggio alla Warhol di Ludwig
    3 punti
  12. @Rex Neap La mia non era, nella maniera assoluta, una critica nei tuoi confronti e, ancora meno, al tuo notevole sforzo Numismatico/editoriale, ma semplicemente speravo, vista la foto sul manuale, che avessi avuto la possibilità di visionarla direttamente..Ovviamente il mio interesse è motivato dalla curiosità di conoscere la “direzione” della rigatura..
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  13. Appena rientrato: se ci riferiamo alle monete di rame in genere i punti 1) 2) e 3) sono tutti accettati. Riguardo al 9 Cavalli 1778, almeno IO, che ho provveduto anche ad inserire dopo decenni una foto a colori della moneta in argomento, non ho la certezza (da San Tommaso) che lo sia (rigato), per questa moneta. Ho solo corretto l'errore, perchè nel CNI così è scritto. Ho speso molte energie per raccogliere foto a colori dal Museo Nazionale (di quesi tutte le monete rarissime che fin d'ora si sono viste solo B/N), ma purtroppo, provare per credere, le foto dei tagli non sono disponibili...in pratica, da come ho capito, non vengono rilasciate.... ma potrebbero essere solo visionate. Nel Manuale ci sono almeno 40/50 foto ricevute per concessione dal Museo Nazionale Romano per appurare errori commessi e riportati nel tempo. Qualcuno ha la minima idea di come funzione per averle ? .... ho impiegato almeno 7/8 mesi per entare in posseso di queste foto.....ma questo è un altro discorso..che non vorrei affrontare. Ritornando al quesito.... in definitiva non tutto ho potuto ottenere, ma spero che avrò vita lunga per smarcare alcuni ulteriori dubbi che per mancanza di tempo non ho potuto verificare.
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  14. Ciao, potresti cominciare leggendoti questa discussione:
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  15. 4) sx: Gettone Casino Saint Vincent non saprei di che epoca comunque non mi sembra recentissimo...mi è stato regalato in più dx: Falso d'epoca del 20 cent di Umberto I...nonostante avessi già la moneta originale non mi è dispiaciuto di comprarne un falso d'epoca
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  16. 2) sx: 10 Cent Napoleone III 1865 dx: 5 Cent Francia 1891
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  17. Oggi in politica vengono chiamati , per fortuna solo a volte al governo della Nazione , dei personaggi altamente qualificati definiti “Tecnici” perche' operanti al di fuori della politica attiva , nell' ambito dell' Economia per risolvere questioni nazionali legate alle loro professioni personali private , cio' avviene quando i politici non riescono , per vari motivi , a trovare soluzioni economiche nazionali adeguate . Questa pratica dell' avvento di “Tecnici” , non e' comunque una “invenzione” moderna , fu invece in voga anche nell' antica Roma imperiale , con la sola differenza che l' Imperatore “Tecnico” di turno , nei tempi antichi eletto dal Senato o per volonta' delle Legioni oggi invece su chiamata del Presidente , risolto il problema economico con provvedimenti tecnici sulle monete e con l' introduzione di nuove tasse o inasprimenti di quelle gia' esistenti , rimaneva comunque saldamente al governo dell' Impero , mentre oggi risolti i problemi , i “Tecnici” generalmente vengono “licenziati” al termine del mandato , riaffidando il governo dello Stato , dopo nuove elezioni , alla rinnovata classe politica . Uno dei primi “Tecnici” dell' antica Roma fu l' Imperatore Vespasiano che in relazione alle manovre economiche adottate , cosi' lo definisce Tacito negli Annali , libro III , 55 , 2 : “La spinta piu' forte a regole di sobrieta' venne da Vespasiano , esempio lui stesso di vita austera , secondo gli antichi dettami ; inoltre il rispetto verso quel Principe (Augusto) e il vivo desiderio di emularlo , si rivelarono piu' validi della pena comminata dalle Leggi e dalla paura di esse” Vespasiano per arrivare al governo dell' Impero dovette battersi con Vitellio e vincerlo ; anche per Vitellio ascoltiamo le dure parole di Tacito nelle Storie , libro II , 95 , 2 e 3 : “Non c' era nessuno alla sua corte che si facesse valere per rettitudine e operosita' ; una sola invece la strada della potenza : saziare con dispendiosi banchetti e folli bagordi la voracita' senza fondo di Vitellio . Il quale convinto che bastasse godere il presente senza pensare al domani , pare abbia dilapidato in pochissimi mesi novecento milioni di Sesterzi “ Su parere della Dott.ssa Silvana Balbi de Caro , la cifra enunciata da Tacito circa la spesa in banchetti , fatta in pochi mesi , da Vitellio e stimata in 900 milioni di Sesterzi , e' una cifra assolutamente enorme , se paragonata con il bilancio annuale medio dello Stato romano al tempo di Augusto , calcolato in circa 400 milioni di Sesterzi annui . Da cio' si comprende come Imperatori senza scrupoli eletti per vie militari dilapidassero l' economia dello Stato per ottenere il favore delle truppe e del popolo . Vespasiano , come un moderno “Tecnico” , quando divenne Imperatore riformo' l' economia dello Stato romano ; ma in quale modo poteva operare un riformatore dell' economia in epoca romana oltre che inasprendo le tasse o crearne di nuove , oppure nel ridurre il peso delle monete e la percentuale di fino nelle monete in argento , risparmiando cosi' lo Stato in metalli e svalutandoli ? Per un autorevole parere leggiamo quanto scrive Silvana Balbi de Caro : “Una volta prese in mano le redini del governo , Vespasiano cerco' di risanare il bilancio decisamente deficitario . I problemi erano molti . Alcuni avevano radici profonde . Inizialmente pare che le previsioni del nuovo Princeps fossero disastrose . Svetonio , Vespasiano , XVI , 3 , parla di una stima di 40 miliardi di Sesterzi fatta da Vespasiano per far fronte alle immediate necessita' dello Stato . L' indicazione e' ritenuta concordemente eccesssiva dagli studiosi moderni . Essa da comunque la misura del disastro che incombeva su Roma . Ma Vespasiano aveva le carte in regola per rimettere ordine nel bilancio dello Stato . Proveniva egli infatti da una famiglia di operatori finanziari . Il nonno paterno T. Flavio Petro , dopo Filippi , aveva esercitato la professione di coactor argentarius a Rieti e il padre T. Flavio Sabino era stato esattore in Asia e in seguito aveva prestato denaro a interesse agli Elvetii . I punti focali del suo intervento si incentrarono da un lato nel recupero dei beni del demanio …....che furono venduti al miglior offerente ….....e dall' altro nel riordinamento dell' amministarzione finaziaria centrale . Sembra infatti che proprio all' eta' flavia vada attribuita la riorganizzazione del Fisco , il quale in quanto cassa imperiale venne ad acquistare una posizione sempre piu' importante nell' amministrazione finanziaria romana , a fronte di un ridimensionamento dell' antico Erario , la cassa del Popolo Romano . Anche la pressione fiscale aumento' notevolmente in eta' flavia . Vespasiano infatti : “non contento di aver richiesto l' esazione delle imposte non pagate sotto Galba , ne aggiunse delle nuove ancora piu' gravose e aumento i tributi delle Provincie” . Ma si disse fosse stato spinto a tanto : “dalla immensa poverta' dell' Erario e del Fisco , poverta' che aveva reso di pubblico dominio quando appena assunto il principato aveva affermato che erano necessari 40 milioni di Sesterzi perche' lo Stato potesse sopravvivere” Ora , senza tediare oltre i lettori della Sezione , la Balbi de Caro ricorda anche che Vespasiano dopo i positivi provvedimenti economici presi , tra cui anche la inedita tassa sui bagni pubblici , gli urinatoi , riusci' infine a risollevare l' economia dello Stato e pote' riportare il fino di argento dei Denari al 98% contro una media precedente attestata sul 93/94% ed anche il suo peso torno' ad essere quello dei valori precedenti alla riforma di Nerone . Concludendo , i “Tecnici” economici pronti a risollevare le finanze di uno Stato con disposizioni odiose , ma semplici ed efficaci , sono sempre esistiti ; Vespasiano , in ambito romano imperiale , fu probabilmente il capostipide dei “Tecnici” anche per professione civile familiare , ma nel corso della storia romana ne vennero altri …...fino a qualche anno fa . Il problema finanziario dello Stato romano , dovuto a svariati motivi , fu una delle cause piu' importanti della sua caduta .
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  18. è grazie a te se hai destato l'interesse per la terza faccia della moneta...postando le monete si contribuisce tutti..
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  19. Molte persone? Fatico a trovarne UNA di persona interessata a vedere la mia collezione ?
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  20. Ciao a tutti! Tra un Siegestaler e l'altro mi è capitato di vedere alcuni oggetti interessanti offerti dallo stesso venditore, così ho sfruttato la possibilità di risparmiare sui costi di spedizione. Questa medaglia non é per me: gli unici animali che apprezzo sono quelli che si possono cucinare e trattandosi qui di cani devo aggiungere "senza che mia moglie chieda il divorzio". Per chi non lo sapesse, l'ungerese è tra le lingue più ostiche in Europa. Io ne ho sempre avuto rispetto in quanto non ne capisco una parola. Questa medaglia dovrebbe essere del 1930 (ca. 42g / 41,5mm): "Associazione ungherese degli allevatori e amici dei cani" in originale 'Magyar Ebtenyésztők és Ebkedvelők Egyesülete' Se amate questi quadrupedi, cliccate sull'immagine e ingranditela: ne vale la pena; se non li amate, pensate male della persona che come cornice ha usato dei cuoricini. Prima di chiudere, facciamo un giro tra i cani che abbaiano in Europa: in Germania „wau-wau“ o „wuff-wuff“ Spagna „guau-guau" Francia „toutou“ o „ouah-ouah“ „bau-bau“ lo conoscete... Brexit style: „bow-bow“ America! „arf-arf“ Rumeno „ham-ham“ Turco „hav-hav“ o „kuçu-kuçu“ Russky „gaff-gaff“ Finlandese „huf-huf“ finalmente Magyar (cioè ungherese): "kutyus " Se ho sbagliato qualcosa, siete pregati di correggermi, solo non fatemelo pesare! ? Servus, Njk PS: la medaglia è finita sulla scrivania di mia figlia - quella che già colleziona i cavalli (e si mangia le caramelle..)
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  21. Anche un recentissimo decreto dell' attuale governo , con le dovute differenze delle epoche , trova un simile riscontro al tempo di Traiano e Nerone , i "Congiarium" o la "Liberalitas" dell' Imperatore , leggiamo ancora cosa scrive la Dott.ssa Balbi de Caro quasi 30 anni fa : "Alle necessita' della plebe urbana , inoltre , Traiano , come d' altra parte avevano gia' fatto i suoi predecessori , provvide ampiamente con distribuzioni in natura o in denaro che venivano periodicamente concesse ai cittadini iscritti negli elenchi degli indigenti . E anche queste provvidenze imperiali sono ampiamente ricordate sulle monete dell' epoca . Ma , poiché era chiaro che facendo ricorso esclusivamente alla pubblica carita' le condizioni di vita della popolazione non ne avrebbe tratto un giovamento duraturo , i consiglieri finanziari di Traiano dovettero in qualche modo prospettare all' Imperatore la necessita' di aumentare l' occupazione , creando nuovi posti di lavoro . Tanto piu' che gli enormi proventi del bottino rastrellato in Dacia , oltre dai guadagni tratti da altre campagne militari fortunate in Oriente , aspettavano di essere messi a frutto . E Traiano vide come lo sviluppo da lui impresso all' attivita' edilizia di Roma e provincia oltre a dare prestigio alla sua amministrazione poteva diventare un mezzo obiettivo di ripresa economica e , se ben pilotato , un formidabile strumento di propaganda politica " Nella terza foto una distribuzione di Adriano di denari al popolo .
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  22. Segnalo l'uscita del n. 104 di Monete Antiche Questo l'indice: E moneta fu: contesto culturale delle prime coniazioni. (Gianpaolo Italiano) [3-16]. · I segni numerali sulle monete etrusche in argento: forma e valore in relazione ai sistemi greco e romano. (Alessandro Davico) [17-23] · Il denario di Laterenses (RRC 358/1). (Alberto Campana) [24-30]. · Una siliqua ridotta inedita di Giuliano il filosofo come Cesare. (Mario Ladich) [31]. · Un denaro salernitano di Siconolfo con simbolo inedito. (Pierluigi Canoro) [32--34]. · Nuove considerazioni su una moneta di Manfredi Re di Sicilia e Signore di Romania. (Domenico Luciano Moretti) [35-43]. · Un sigillo d'oro inedito di Carlo d'Angiò. (Italo Vecchi) [44]. · ANASTATICA, inserto di letteratura numismatica. Choix de monnaies et médailles du Cabinet de France. Monnaies grecques d'Italie et de Sicile, chez C. Rollin et Feuardent, Paris 1913. (a cura di Luca Lombardi) [1-8]
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  23. Questa mattina al Circolo Numismatico Torinese mi hanno portato questo campionario della ditta : Cogne Acciai Speciali che produceva i tondelli per la Zecca del Regno d'Italia e in seguito per il Vaticano. Qualcuno ha informazioni su queste serie . Grazie p.s. le monete sono tutte magnetiche
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  24. Carissimi nei giorni scorsi ho visitato con piacere il Museo Archeologico Nazionale di Venezia, situato in piazza San Marco (con ingresso dalla parte opposta a quello della Basilica) e sono rimasto attratto da un busto descritto come ritratto maschile della metà del III secolo raffigurante un personaggio anonimo ma che di così anonimo, a mio parere, non aveva molto in fondo. Appena visto avrei detto che si trattava proprio di Gallieno (253-268) e sono rimasto colpito leggendo la descrizione dell'opera quando appunto veniva dichiarato come "anonimo". Purtroppo al momento non conosco nulla sulla provenienza e volevo proporvi questo oggetto per avere un parere di persone sicuramente più esperte e con più esperienza di me riguardo a una possibile identificazione. Preciso che il naso è frutto di un restauro (probabilmente ottocentesco). grazie a tutti coloro che interverranno. qui busti di Gallieno: (questo particolarmente giovanile)
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  25. Oramai ... se prendo il filo, sta discussione "vola" : altro esempio di Carlo - Piastra con al rovescio lo Stemma. Perchè nel 1750 le sigle dell'incisore da "nel braccio" vennero incise sotto "il busto" motivazione ?
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  26. Oggi pomeriggio ho visitato una mostra fotografica dedicata ai luoghi del maceratese colpiti dal terremoto del 2016. Una delle foto mostrava la chiesa di S. Maria della Pieve di Visso, chiesa che probabilmente ho visitato (sono stato più volte a Visso prima del terrremoto) ma della quale, devo ammettere, non conservo particolare memoria. Sono rimasto colpito da una frase della didascalia che accompagnava la foto, che diceva che nella sacrestia della chiesa "si narra sia conservato uno dei 30 denari pagati a Giuda per il suo tradimento" Non ne avevo mai sentito parlare, così, tornato a casa, ho cercato conferma, e l'ho trovata in questo sito https://www.sibilliniweb.it/citta/visso-chiesa-di-santa-maria-della-pieve-xiiisec/ che però non aggiunge altro. Qualcuno ne sa di più? Si conoscono altri luoghi in cui sarebbero conservate altre monete? Fermo restando che questa ipotetica moneta, come qualunque altra, tutto sarebbero tranne che originali, ma potrebbe essere un argomento interessante da approfondire. petronius
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  27. buongiorno a tutti, analizzando in foto queste due mie monete, mi sono imbattuto in questo dubbio.. la prima pur essendo inferiore alla seconda per qualità del metallo su ambo i versi, presenta dei rilievi più forti soprattutto al dritto zona fronte, ed anche le guance hanno una maggiore fisicità.. nel complesso il rilievo sembra più forte.. ora mi chiedo.. la seconda.. sopratutto in riferimento alla zona fronte dove ci sono i due uomini, presenta usura o debolezza? il dubbio mi viene perché sugli uomini è evidente un cambio di colore.. come se il lustro sia venuto meno.. per cui temo possa trattarsi di usura.. per completezza di informazioni aggiungo che è perizia fdc poi...avendo la seconda dei fondi speculari abbastanza forti a differenza della prima,presuppongo che si tratti di un conio nuovo... per cui mi chiedo.. la debolezza di conio è un difetto che può può manifestarsi anche su conii nuovi? cioè un conio nuovo non dovrebbe garantire una miglior prodotto finale anche dal punto di vista del rilievo? grazie a chi vorrà intervenire
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  28. Ciao Giovanni. Ce l'abbiamo, ce l'abbiamo...? ma non è del 6 febbraio bensì del 3 febbraio. Eccolo qui sotto: Saluti.? M.
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  29. Ciao, Verissimo. E devo dire che quello dell'approccio corretto da avere con un neofita è una problematica comune a tante altre monetazioni che nonostante tutto rispetto alle medievali o alle antiche sono comunque molto seguite Ad esempio per quanto riguarda la monetazione del Regno si punta subito a mostrare quadrighe del '36, Scudi del 1901 o del 1914 etc... Roba spesso irraggiungibile ai più. I più volenterosi a quel punto magari si concentrano comunque sul circolante spicciolo ma anche in quel caso altri paletti ("In FDC mi raccomando"). Dopo un po' il risultato sarà quello di aver messo in fila (con ingente spesa) una sfilza di api e spighette rosse tutte uguali ma che a livello di conoscenza poco danno al collezionista che magari abbandonerà pure per noia, delusione e frustrazione di non poter mettere in collezione i pezzi pregiatissimi di cui sopra. Magari invece se lo si indirizza più su un discorso storico e di conoscenza lo stesso collezionista potrà volgere la sua attenzione con poca spesa anche ai gettoni o alle banconote dello stesso periodo avendo così davanti a se un vero quadro storico del circolante di quel periodo storico . Idem per le spesso vituperate monetine mondiali che spesso sono considerate collezioni per bambini: ho visto collezioni tematiche veramente belle e interessanti (velieri, animali, mezzi di trasporto, navi, sport, 2a guerra mondiale. etc etc) spesso messe su con poca spesa ma tantissima passione e conoscenza. Certo è che se invece pure in questo caso lì indirizziamo subito su scudi, marenghi o sterline tutto il discorso "collezionismo" cade anche qui... Saluti Simone
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  30. Non male come idea... mi servirebbe il servizio per migliorare la mia del '23 in mb/qbb, ma ad un basso costo naturalmente
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  31. Molte volte sbaglio, ma qualche volta ci piglio. Anche borgho ha avuto dei problemi nell'identificazione.
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  32. 3) sx: 10 Cent Lussemburgo 1901 dx: 100 Reis Brasile 1901
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  33. Ciao , senza dubbio , un Cesare o un Augusto , il Paludamento raffinato indossato non lascia dubbi .
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  34. beh se tu te la sentissi, per questa significativa ricorrenza, di mostrarci qualche excerpta della tua collezione saremmo in molti ad essere curiosi ?
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  35. Beh, difficile comunque fotografare TUTTA la collezione (tranne che per chi collezioni pochi pezzi molto significativi), sarebbe inevitabilmente una selezione, e potrebbe essere legata a un momento particolare, l'equivalente di una mostra per l'appunto. Per esempio: come ho scoperto di recente spulciando i miei diari dell'epoca io ho comprato la mia prima moneta il 3 dicembre 1994, quindi il 3 dicembre di quest'anno compirò 25 anni di collezionismo: potrei fare una cosa del genere per celebrare l'evento, un fotolibro con una selezione di pezzi del mio primo quarto di secolo da numismatico ? Ovviamente ne stamperei un'unica copia perché non credo che altri sarebbero interessati alla cosa, oltre al fatto che sarebbe qualcosa di molto personale.
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  36. a mio avviso sono due esemplari belli, forse il conio è un po'debole ma c'è da tener presente che i rilievi di questa moneta erano volutamente bassi perché non dovevano ovviamente superare quelli del bordo e nonostante questo l'officina Johnson riuscì a riprodurre un volto frontale (Cerere? Minerva? non è del tutto chiaro in realtà..) assicurando un effetto di tridimensionalità davvero notevole. ovvio che il naso della figura femminile e le gambe delle 2 statue in diadema sono le prime a "soffrire" e che, di conseguenza, gli esemplari con queste due prominenze integre sono i più ricercati
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  37. Ringrazio per la celere riposta. Spero di trovare quello che sto cercando, che più in dettaglio sono informazioni relative all'uso della pietra di paragone per il saggio dei metalli preziosi e delle monete e quindi relativo a cambiavalute e zecchieri. Grazie mille!
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  38. Ciao @Cato_maior e grazie per il post ; se qualcuno mi avesse fatto vedere questo busto coprendo la dedica , avrei risposto anche io Gallieno giovane , strano che almeno non abbiano scritto il nome di Gallieno giovane seguito da : probabile o da un punto interrogativo ; il busto , a parte qualche piccola differenza da altri busti di Gallieno attribuibili alle diverse abilita' tra gli antichi scultori , e' quasi identico a quelli riconosciuti come identita' . Le basette o barba incipiente sono simili a quelle che compaiono nelle monete di Gallieno adulto .
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  39. Ciao @Stilicho , ti ringrazio per la bella risposta ; dici bene , quando tutti noi ci "tuffiamo" in questa Sezione , come in altre del Forum , e' perché nella vita privata non abbiamo molte occasioni , anzi quasi nessuna , per dedicarci in compagnia di altri appassionati al nostro hobby se cosi' si puo' chiamare ; molto difficile condividere con parenti o amici questa passione , i piu' o hanno altri interessi o non ne hanno affatto , quindi ecco perché il nostro Forum e' un' ancora di salvezza a cui aggrapparsi per discutere con amici , anche se virtuali , i nostri interessi . Concludendo ecco il motivo di quanto ho scritto , una semplice "amarezza" come ho spiegato . Un caro saluto
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  40. Mah tutti parlano dell'ultima cena come il capolavoro per antonomasia, ma di Leonardo è rimasto ben poco, su quel muro in Santa Maria delle Grazie a Milano. Muro sbagliato, tecnica sperimentale, e disastri dei vari restauri, nulla di conservativo, ma solo rifacimento ex novo,,,uno scandalo.. Ne ha fatto di cose Leonardo si merita il primo posto in assoluto, seguito da Michelangelo e poi per l'innovazione da Michelangelo Merisi.. Tutto il resto deve essere contestualizzato al periodo e all'insieme delle opere, molti artisti non meritano posti cosi di secondari nel panorama artistico, ma questa è un'altra storia. E poi ci sono glia amori tipo il Cristo morto del Mantegna a sempre a Milano ma nella Pinacoteca di Brera, fu per noi allievi di Brera un tormento a far copie ad olio su tela, con cavalletti volanti instabili e con turisti che ti fissavano e ti facevano domande, ma era comunque bellissimo...
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  41. Salve, apparsa in asta Artemide XXXVI nel 2012: Lot 40 Mondo Greco. Italia Greca. Bruttium (?), zecca incerta. Emiobolo (?), ca. 340-320 a.C. D/ TPAEΣ. Protome di toro androcefalo a destra. R/ BPEIΓ. Spiga di grano; sopra la foglia, delfino a sinistra. HN (Italy) 2678. AE. g. 4.42 mm. 15.50 RRR. BB. Emissione interessante, della più grande rarità. Greek. Italy. Bruttium (?), uncertain mint. Hemiobol (?), circa 340-320 B.C. Obv.: TPAEΣ. Forepart of man-headed bull right. Rev.: BPEIΓ. Grain ear, leaf to right. Dolphin to left. HN (Italy) 2678. AE. g. 4.42 mm. 15.50 RRR. VF. Interesting and rare issue.
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  42. Questo piccolo Tondello non può essere lasciato solo a se stesso.. Una magnificenza del genere merita di essere esaltato e lodato.. La figura esprime tutto il movimento richiesto, immobile ma mobile, stupenda incisione.
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  43. Per integrare e far comprendere al meglio ciò che accadeva in zecca e quindi, di conseguenza, sul concreto su cui indagare, vi sottopongo un caso da me lungamente studiato e sottoposto all’attenzione, in conferenza, al convegno di Parma dell’anno scorso. Se partiamo, ad esempio da Carlo di Borbone, indagai sulla diversità della lettera V (primaria) alla U successiva incisa nella legenda delle monete auree del re. Mi chiesi come mai questo diversità…e del perché l’incisore adottò una lettere diversa dall’altra nel giro di un paio d’anni. Ovviamente gli studiosi a queste domande indagano per dare delle risposte e confrontando tutte le monete rapportate al cambio delle persone che entravano e/o uscivano dalla zecca arrivai ad una conclusione …. in questo caso è di certo quella corretta: Nel 1749 inizia la fabbricazione di moneta aurea e le prime monete ad essere liberate, il 2 dicembre di quell’anno sono i 6 Ducati d’oro (successivamente 4 e 2 ducati). In zecca lavoravano coni i De Gennaro, padre e figlio (Giovanni e Gaetano), sarebbe lunga attualmente spiegare anche alcune diversità nell’incisione dei coni, identificativi del padre e del figlio, ma quello che interessò la mia attenzione fu proprio le lettere V e U. Bene….... Nel 1750 il mastro di zecca era ancora Vincenzo Maria Mazzara, ma nello stesso anno lasciò la carica al figlio Domenico Maria Mazzara. Vi posso assicurare, dopo tutti i raffronti sulle monete auree fatte che proprio a cavallo dell’annata 1750, e quindi al cambio carica le monete auree di Carlo trasformano la lettere V in U di UTR. C’è, in sostanza una linea di demarcazione che segna questi coni, diversi dagli altri …… Ho fatto questo esempio concreto, e ve ne sono ancora tanti altri, per scrivere e spiegare, che a volte cerchiamo cose che non esistono, invenzioni e/o quant’altro potrebbe dire e non dire, come giustamente fatto osservare da @doppiopunto e che invece studiando e mettendo a confronto le monete, abbiamo la soluzione sotto gli occhi. E’ facilissimo dire, ma trascrivere è tutt’altro mestiere.
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  44. Un giorno andai in Ambrosiana con tre ragazzini figli di amici, volevano vedere le monete, mia moglie mi disse forse hai trovato tre fan, in effetti fu così, primo bisogna averle le monete da mostrare e ora qui ci sono, secondo ci vuole una buona anima che spieghi qualcosa ai ragazzi, per me e’ stato bello i bambini, i ragazzini di oggi sono molto ricettivi e curiosi, però ci vogliono Monete esposte da mostrare e divulgatori che con passione spieghino, incuriosiscano, virtù che oggi non vedo purtroppo in molti ...oggi nella gente numismatica vedo altre caratteristiche purtroppo ...
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  45. Guardando un po' la storia di 'sto Honoré IV, non c'è nulla che ispiri particolari disegni: non ha costruito palazzi, fondato ordini o quant'altro, anzi, ha regnato (si fa per dire) solo per 5 anni, e poi è morto; fu imprigionato a Parigi durante la rivoluzione, ed anche dopo essere stato liberato, fu molto sofferente di salute, tanto che praticamente non regnò mai sul Principato (per la verie vicissitudini in Francia fra la fine del 700 e l'inizio dell'800, fra rivoluziojne, repubblcia ed impero napoleonico), "sostituito" prima dal fratello e poi dal figlio. L'unico suo lascito sono i due figli che, a quanto pare, sono stati due grandi Principi nella storia di Monaco. Una sua effige è riportata sui francobolli commemorativi emessi negli anni 50 da Ranieri III, e credo proprio che sarà quella che ci sarà sulla moneta
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  46. Il famoso quadro di Leonardo del Musico, qualcuno penso’ a Ludovico il Moro ma non lo e’, qualcuno disse che non era suo in realtà lo e’.
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  47. Bisognerebbe ricondurre il tutto (cioè la produzione di monete che definiamo segnate), ad un ragionevole fatto storico accaduto, e quando comunque sia, la fabbricazione continuava nei locali della zecca. E' un discorso molto complesso, ma su alcune vicende, anche documentate (le vicende e non la produzione di queste monete), possimo presuppore che vennero distinte da altre, per riconoscerle, sia le monete che il metallo utilizzato in zecca per produrle. Non solo su quelle Repubblicane, ma anche su quelle della Restaurazione posso affermare che vennero utilizzati segni sui coni per riconoscere determinate liberate, dalle altre; come è molto probabile, anzi, ne sono certo che ciò avvene anche sotto Francesco II di Borbone (cito il caso di coniazioni fabbricate durante il suo regno a Ferdinando II morto). Questi sono eventi storici accaduti e qualche straccio di prova per ricondurle a ciò che affermo c'è. Ma dobbiamo tener presente, ed è oramai consolidato, anche facile da capire, che se comunque sono dei segni che un responsabile della zecca apponeva per riconoscerne una sua paternità, appare anche ovvio che nulla poteva lasciare trascritto, ma ma dire mai. Mi preme anche ricordare, come tutti sapete, oramai, che queste le troviamo anche in alcuni periodi precedenti la Repubblica, come gli anni 90/91/94 ecc. ecc. il caso delle lettere I è eclatante...questo non è una piccola segnatura, ma una mancanza talmente grossolana, che mi farebbe presupporre addirittura che tutti le dovessero riconoscere. Dicevo, che su queste pre-Repubblicane ci sarebbe da indagare, ricondurle cioè a un fatto storico comunque accaduto, così come nei periodi di cui affermavo. Ad oggi, finalmente, mi sento di gioire, perchè un grande passo in avanti è stato compiuto, e non è stato affatto facile ricercarle, osservarle ed isolarle tutte (e ben vengono altre), riportandole come delle varianti. Mi auguro e spero che sia così, di aver in un certo modo laciato una traccia da seguire per tutti quelli come me, che hanno la passione per la numismatica partenopea. Chiudo scrivendo una battuta, che è anche un indizio che sto da tempo (se ne avrò ancora) seguendo: I segni terminano quando l'ultimo Perger lasciò i locali della zecca. Quelli che osserviamo nei tempi appena dopo, sono simboli di riconoscimento della mano che produceva il conio ordinato (differenziazione tra una persona ed un'altra) e non un simbolo per identificarne una coniazione che solo alcuni dovevano sapere.
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  48. Approfondendo il discorso sul valore del follis come abbiamo avuto modo di dire in precedenza non è noto con certezza quale fosse il valore nominale del nummus argentiferous al momento della sua prima emissione nel 294 d.C.. All'inizio come riportato nel RIC è stato addirittura associato a un valore di 5 denarii per poi essere stato corretto in 10 denarii communes ed è stato a sua volta fatto proprio da Cope che in seguito all'editto di Afrodisia lo riporta nel suo studio con un valore raddoppiato di 20 denarii. Cosa porta a queste diverse ipotesi? Iniziamo con il dire che allo stato attuale non è giunto a noi nulla che chiarisca definitivamente il valore della moneta quindi tutte le supposizioni derivano da diverse interpretazioni. Sappiamo che a ridosso del 300 d.C. iniziano ad apparire dei contrassegni su alcune emissioni di Follis che sono stati considerati dai più almeno inizialmente come valori nominali. Troviamo quindi: XXISIS sui Follis di Siscia (la zecca più orientale sotto il controllo di Massimiano) XX-I sui Follis di Alessandria sotto il controllo di Diocleziano K-V sui Follis di Antiochia sempre sotto il controllo di Diocleziano Il RIC (Sutherland e Carson) interpreta le sigle come XX denarii corrispondenti a una moneta mentre per Antiochia come K (20) sesterzi o V (5) denarii. Queste diverse interpretazioni delle sigle citate a loro volta hanno portato a supporre che potessero essere in vigore valutazioni diverse per il follis all'interno dell’Impero, non solo tra occidente e oriente ma addirittura tra Antiochia e Alessandria. A dire il vero risulta altamente improbabile che una sigla (XXI) ben conosciuta all'interno dell’Impero dai tempi di Aureliano cambiasse di punto in bianco significato generando confusione a chi la leggesse, si può quindi pensare, che come per il radiato argentato, questa indicasse che la moneta era composta da 20 parti di bronzo e una d’argento. Esami metallografici hanno mostrato come la moneta dal peso di 1/32 - 1/30 libbra conteneva al massimo il 4% di argento e mai arrivava alla teorica percentuale del 4,76% di fino, un percentuale comunque plausibile con il significato della sigla. Se quindi per XXI potremmo avere una risposta quale può essere il significato di KV? Sarebbe stato normale seguire la stessa sigla greca usata sugli antoniniani, quindi KA, ma così non è stato. Il RIC, come detto, fornisce una sua interpretazione con 20 sesterzi = 5 denarii, una tesi probabilmente seguita all'iniziale interpretazione della sigla XXI. In realtà potremmo semplicemente ricondurre a tre ipotesi: potrebbe essere il valore della moneta espresso in denari (25); il contrassegno sia solo K e quindi V abbia un altro significato a noi oscuro; oppure personalmente mi viene da pensare che K V non abbia nulla a che vedere con un eventuale contrassegno di valore. Andando nel dettaglio della zecca di Alexandria notiamo come successivamente al 305 d.C. sui Follis appare nei campi la lettera K precedentemente presente ad Antiochia. Possiamo difatti notare che ad Alexandria nei campi sono presenti non solo contrassegni come S P (probabilmente dal significato Sacra Pecunia) e P R (Pondus Restitutus per indicare un aumento di peso) ma dal 308 d.C. altri contrassegni con il segno K. Per esempio: P R (Pondus Restitutus) A fine 308 d.C. appare nei campi X K Tra il 308-310 d.C. appare nei campi K P Nel 311 d.C. appare nei campi K X Una conseguente deduzione potrebbe essere che in realtà il marchio di valore in denari della moneta non fosse presente su queste emissioni e K (20) stesse a indicare le parti di bronzo (quindi riconducibile a XX). Altra conferma che non dovrebbe trattarsi del valore in denarii communes deriva dal fatto che nel 308 d.C. a Lugdunum viene emessa sui follis la sigla CIHS, interpretata da Crawford come 100 sestertii = 25 denarii. Questa interpretazione è molto plausibile in quanto HS indicava nel periodo arcaico il sesterzio, i numerali venivano segnati con una stanghetta orizzontale sopra i caratteri, da qui quindi l'abbreviazione IIS che si trasformò con il tempo in HS, di conseguenza questo confermerebbe che il valore del nummus argentiferous era 25 denarii communes. Cope menziona nella tabella del precedente post anche un radiato di Cizico dal peso di 6 grammi (ma del quale esistono esemplari di quasi 9 grammi come quello in foto sotto) e con un valore doppio rispetto alla frazione radiata largamente conosciuta. La moneta arriva ad avere un peso anche vicino a quello del follis del periodo, una moneta piuttosto rara e quindi non coniata in grandi quantità ma che per esempio vista la consunzione dell'esemplare postato ha comunque circolato. Questa moneta forse è nata da un'errata interpretazione delle direttive relative alla coniazione della nuova tipologia da parte della zecca, ciò non sarebbe una novità per il periodo visto che la stessa zecca di Cizico già commise un errore nello stesso periodo coniando un follis con nei campi la sigla di Cizico ma all'esergo quello di Treveri (SIC!!!) Questa tipologia quindi andrebbe probabilmente iscritta tra gli errori di conio più che come tipologia monetale. Cosa accadde quindi agli aureliani che circolavano per l'impero agli inizi del IV sec.? Un papiro non datato ma riconducibile al periodo della tetrarchia ci mostra la preoccupazione di un'uomo che in previsione della svalutazione di quella che chiama moneta italica si prodiga per fare in modo che possa essere spesa al più presto. Il radiato italico veniva drasticamente dimezzato equiparandolo a quello del radiato post riforma, d'altronde facendo le dovute riflessioni, immaginatevi di avere tra le mani due radiati, uno con un po' di argentatura (se non era già saltata via) e l'altro senza, uno con la sigla XXI e l'altro senza. Questa situazione avrebbe creato sicuramente confusione. Il papiro riportava: Διονύσιος Ἀπίωνι χαίρειν· προσέταξεν ἡ θεία τύχη τῶν δεσποτῶν ἡμῶν τὸ Ἰ(*)ταλικὸν νόμισμα 5εἰς ἥμισυ νούμμου καταβιβασθῆναι· σπού- δασον οὖν πᾶν τὸ Ἰ(*)ταλικὸν ἀργύριον ὃ ἔχεις ἀναλῶσαι ἀγοράσας μοι εἴδη παντοδαπὰ κα̣ὶ π[ο]ίας εὑρίσκεις τιμῆς. τούτου τε ἕνεκα ἀπέστειλα πρός σε 10ὀφφ(ικιάλιον)· προγίνωσκε δὲ ὡς εἰ βουληθείης(*) κακουργίᾳ τινὶ χρήσασθαι οὐκ ἀν- έξομαί σου. (hand 2) ἐρρῶσθαί σε πολλοῖς χρόνοις εὔχομαι, ἄδελφε. ‘Dionysius to Apion, greeting. The divine Fortune of our masters has ordained that the Italian coinage be reduced to the half of a nummus. Make haste, therefore, to spend all the Italian silver that you have on purchases, on my behalf, of goods of every description at whatever price you find them. For this purpose I have dispatched an officialis to you. But take notice that should you intend to indulge in any malpractices I shall not allow you to do so. I pray, my brother, that you may be in long health. I have received the letter from the officialis on the 8th of Pharmouthi.’ E’ quindi evidente che il radiato argentato smette di esser tesaurizzato dall'autore della missiva e che come la legge di Gresham insegna la moneta cattiva (radiata) scaccia la moneta buona (follis) con la prima che viene immediatamente spesa.
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  49. Temevo che la mia richiesta fosse un po' troppo azzardata! La ringrazio vivamente per la promessa di collaborazione e ne approfitto per coinvolgere in questa ricerca chiunque ne abbia l'opportunità. Grazie!
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  50. Sapessi quante ne ho io di monete "scalcinate" nella mia collezione. D'altra parte, se non si trova di meglio....son "molto meglio" di niente! ?
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