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Elenco dei contenuti che hanno ricevuto i maggiori apprezzamenti il 03/30/19 in Risposte

  1. Acquisto del fine settimana : Gettone 20 centesimi Esposizione di Milano 1906, testa dell'Italia con nastro svolazzante R/ in alto valore fra nastri. Montenegro 3. Argento
    6 punti
  2. Buongiorno, in ottica sul tema “fortificazioni e limes” volevo segnalare il forte di Capidava, sorto a difesa dei confini dell’Impero Romano e di cui ne ero ignaro dell’esistenza. Eretto sulle sponde del Danubio, nei pressi dello stesso ebbe sede la Battaglia dei Salici tra i Visigoti di Fritigerno e le truppe di una coalizione romana. Fortezza attualmente in restauro in ottica di un futuro utilizzo a scopo turistico ma certamente interessante per rendere l’idea di come appariva un insediamento militare. Capidava faceva parte della serie di castra e fortificazioni erette ai tempi di Traiano durante l'organizzazione del limes danubiano, e fu costruita da squadre della Legio V Macedonica e della Legio XI Claudia. Il toponimo getico (Capidava = «la cittadella della svolta»), attesta un abitato preromano autoctono il cui nome fu conservato anche nell'epoca romana, fino a età tarda. La forma corretta Capidava è confermata da più iscrizioni tra le quali una del sec. II d.C., scoperta a Ulmetum. Come stazione militare C. è stata occupata, per quasi cinque secoli, da una serie di corpi militari, che conosciamo da iscrizioni. Dalla fondazione del castro fino verso l'anno 143 d.C. qui è stata acquartierata la cohors I Ubiorum. Nell'epoca romano-bizantina sono presenti: vexillatio Capidavensium (un distaccamento della Legio II Herculia); cuneus equitum Solensium (Not. Dign., XXXIX, 13); cuneus equitum scutariorum. Il castrum eretto all'inizio del sec. II d.C. fu distrutto in seguito agli attacchi barbarici cosicché, verso la fine del sec. III d.C., dovette essere completamente rifatto, aumentandone la capacità di difesa. Esso ha una pianta quadrilatera (150 X 127), con mura larghe più di 2 m e alte 5-6 m, con 7 torri, alte quasi 11 m (3 rettangolari al centro dei lati, 2 negli angoli a forma di quarto di cerchio e 2 intermedie, sul lato lungo, a forma di ferro di cavallo), una porta larga 2,36 m, situata sul lato SE, e un'uscita strategica sul lato SO della torre n. 1, verso il Danubio, dov'era sistemato anche il porto. A partire dal sec. V, a causa dei numerosi attacchi subiti, la cittadella fu rifatta più volte. era il centro amministrativo di un territorio esteso, del quale facevano parte più località, fra le quali Ulmetum e vicus Sceno(pesis) e, sempre qui, si trovava uno dei più importanti passi doganali, come pure una stazione di benéficiarii. L'amministrazione del territorio era affidata a un quinquennalis, mentre quella della città era affidata a un princeps loci: ambedue funzionari nominati e non scelti. Le recenti indagini eseguite nel settore E della cittadella hanno rivelato distruzioni violente nel sec. VI; ricostruita ai tempi di Giustino II, dovette subire l'invasione degli Avari nel 587, dopodiché venne eretto a S, con le pietre ricavate dalle rovine, un piccolo fortino, di m 60 c.a di lato. Quando il limes bizantino venne riorganizzato, nel sec. X, C., grazie alla sua posizione strategica speciale, costituì un punto importante nel nuovo sistema di difesa. Sulle rovine dell'abitato fortificato del periodo tardo romano, venne costruita una cittadella di contadini stratiòtai che durerà fino nel sec. XII e che presenta più livelli di abitazione corrispondenti a ricostruzioni successive. Nella parte E della fortezza indagini recenti hanno posto in luce edifici di epoca romano-bizantina, tra cui depositi con numerose anfore e giare e un ambiente con ipocausto. Fuori della città, verso E, sono state rinvenute terme di età tardo-romana. Tratto da http://www.treccani.it/ Vi segnalo anche il video: https://www.youtube.com/watch?v=U6K9ipT3k2I Ciao Illyricum
    3 punti
  3. Allora forse ho capito giusto. Bene, se tutti prendono quello bello io piglio quello raro e siam contenti tutti.
    3 punti
  4. Ciao a tutti! Piano piano ci avviciniamo alla fine della serie... *** QUARTA PUNTATA *** Tallero di Brema, come sempre stessi dati, ma una tiratura qui di soli 61.000 esemplari. Sulla moneta niente allegorie/Germanie/Vittorie/regnanti o re... mi autocito da "Da un punto di vista oggettivo, direi che il tallero di Brema fa parte della serie ma soggettivamente direi che anche iconograficamente "stona" nel contesto. É il cugino lontano che si invita a Natale, non appartiene veramente alla famiglia, ma non lo si può neanche dimenticare!" ed è così che bisogna pure spendere due righe su ciò che vi è raffigurato - e tutto sommato è molto di più di cosa ci si potrebbe aspettare! Il diritto: Lo stemma di Brema, la legenda: "FREIE HANSESTADT BREMEN" Libera città anseatica di Brema: Il termine Freie Stadt si riferisce alle città che si sono amministrate da sole, indipendentemente dalla struttura federale e politica della regione circostante in cui sono inserite. "EIN THALER GOLD" GOLD?!? Ma è argento! Si... però...: per differenziare i taler nello "Silver standard" è stata scelta la denominazione Thaler Gold per 1/5 Louisdor. (Che non ci ho capito una mazza, ma è così! Se qualcuno riesce a chiarirmi le idee sul Sistema Aureo e Co., è il benvenuto!) ============================= Il diritto: ZUR ERINNERUNG - alla memoria AN DEN GLORREICHEN ERKÄMPFTEN FRIEDEN VOM 10 MAI 1871- alla pace gloriosamente conquistata il 10 maggio 1871 Qui c'è qualcosina in più da raccontare... - Corona di foglie di quercia: già vista prima? Direi di sì: in Grecia e più di duemila anni fa... e pure su entrambi i lati. La quercia è stata a lungo considerata un albero "tedesco". Il suo legno duro e il caratteristico fogliame a caduta tardiva ne hanno fatto un simbolo di immortalità e fermezza fin dai tempi delle tribù germaniche. In tempi più recenti, soprattutto a partire dal periodo romantico, la quercia è stata considerata anche un simbolo di fedeltà. (Foto: la quercia millenaria) Con il romanticismo nazionale del XIX secolo, la rivoluzione tedesca del 1848/1849 e la fondazione del Reich nel 1871, che rafforzò il sentimento di unità nazionale, le foglie di quercia entrarono nel linguaggio simbolico tedesco. Nelle immagini di memoriali, corone, stemmi reali e simili, le foglie di quercia servono in una forma simile ai rami del cespuglio o della corona di alloro. Ancora oggi, le foglie di quercia si trovano spesso su ordini, simboli e monete: - Nella Bundeswehr- l'esercito tedesco - le foglie di quercia si trovano su vari distintivi. Le spalline degli ufficiali di stato maggiore e dei generali mostrano anche una corona di foglie di quercia. - sulla vecchia banconota da cinque marchi - sui pfennigs - dal 2001, anche sulle monete tedesche in euro (uno, due e cinque centesimi). - e prima, anche nella DDR (RDT) veniva usata la quercia: In alto troviamo una Croce Patente / croce di Mantova simbolo che - ricordiamolo - con l'estremismo o con i nazisti non c'entra nulla. Viene ancora usata oggi dalla Bundeswehr - l'esercito di cui sopra: Direi che per oggi o finito, ma... l'ultimo capitolo si avvicina! Alla prossima, servus Njk PS: magari, la prossima volta che bevete una birretta, fate attenzione alla marca: se è una potete trovare sull'etichetta la chiave del simbolo di Brema. PPS: sul sistema aureo prima stavo scherzando! Prefersco morire senza capirlo!
    3 punti
  5. Salve a tutti, So che in questo periodo sono stati postati sul forum tantissimi talleri molto più belli, tuttavia mi piaceva l'idea di dare un piccolo contributo con questo esemplare, entrato da poco in collezione. Si tratta di un Vereinsthaler della Baviera, emesso nel 1867 sotto Ludovico II. Detto anche "Madonnentaler" per via della bella raffigurazione al rovescio della Vergine con Bambino su nubi e crescente lunare. Ha un peso di 18,50 grammi in argento '900 per 33 mm di diametro. Per tale millesimo, il contingente di emissione fu di 100.000 esemplari. Da notare anche l'elegante ritratto giovanile del Re Luna, come amava lui stesso definirsi in omaggio al Re Sole, da poco salito al trono e dunque poco più che un ragazzo. Sono graditi i vostri commenti sulla moneta.
    2 punti
  6. mi confermate che questa monetina che ho recentemente acquistato è attribuibile a Enrico V°? grazie. saluti elio.
    2 punti
  7. In effetti avevamo sbaffato quasi tutto nell'aperitivo [emoji3]
    2 punti
  8. E' solo la merenda di Daniele ! Il pranzo offerto dal Dott. Montenegro e' stato abbondante e di qualita' .
    2 punti
  9. ma come sei sospettoso, vedi è perfettamente logico che la moneta fosse seppellita sotto 5 metri di terra, assieme ad un cadavere senza testa, questo perchè un mago malvagio con un potente incantesimo l'ha fatta entrare nell'oro della moneta per impedire al proprietario, un potente vampiro di risorgere ???
    2 punti
  10. Aggiungiamo a quanto detto già sapientemente da @adolfos che questa e’ la tipologia più stilistica di questa moneta, quella da tenere da esempio, la degenerazione del tondello deve ancora arrivare ...
    2 punti
  11. Bella moneta. Io direi denaro enriciano zecca di Lucca a nome di Enrico IV/V, 1056-1125 circa Tipo Matzke H3b Kc (terza Crociata) Sentiamo anche @dabbene @margheludo e @avgvstvs Saluti a tutti
    2 punti
  12. Selinunte è stata fondata dai Megaresi di Megara Iblea nel 650 A.C. ( Diodoro ) o nel 630 A.C. ( Tucidide ) e certamente distrutta dai Cartaginesi nel 409 A.C., distruzione alla quale è sopravvissuta senza più nulla della precedente potenza . Nel monumentale insieme ( forse il più grande sito archeologico d'Europa ) di rovine della città, la collina orientale ospita un complesso di tre templi, E, F, G, forse un santuario . Forse distrutti dai Cartaginesi nella conquista del 409 A.C. o forse da questi solo depredati e poi successivamente crollati per terremoto in epoca più tarda . Imponente il cumulo delle rovine del tempio G, un tempio ancora in completamento, uno dei più grandi del mondo greco : risollevato nel 1950 il tempio E con una operazione di anastilosi allora e tuttora controversa . Unisco da un vecchio volumetto ( Selinunte, ed. A.BE.T.E. - 1961 ) alcuni disegni e fotografie del complesso della collina orientale .
    2 punti
  13. Condivido il mio cifre grandi e quello che credo sia un 5 corretto a 6....
    2 punti
  14. Ciao Legio, grazie per il riscontro. La penso proprio come te. Non si può paragonare Pompei a Londra o Vienna, proprio per la sua peculiarità storica, ambientale, archeologica. Finirebbe che i turisti farebbero il giro sulla ruota, scatterebbero due foto, e poi, infine, se restasse tempo, un giro agli scavi (ma senza esagerare eh?). Quindi anche io dico no alla ruota. Uscendo dal contesto specifico di Pompei, però bisogna certamente fare qualcosa di più. Come hai detto tu si potrebbero organizzare rievocazioni storiche, ma anche eventi culturali, spettacoli, magari anche nelle stesse strutture archeologiche. Poi si potrebbe migliorare la visita dei siti, magari ricorrendo alla tecnologia con ricostruzioni tridimensionali, spiegazioni interattive... Infine, ci vorrebbe un maggior coinvolgimento dei giovani già a scuola, per far capire loro che un sito archeologico non e' un semplice terreno con quattro pietre , ma un luogo carico di storia e di cultura. Per capire anche che l'archeologo/a non e' quel signore/a un po' matto/a che scava e scava e che vive in un mondo tutto suo, ma uno specialista con lo sguardo molto più aperto di quello che sembri, sulla storia, sul passato (ma anche sul presente ed il futuro), ma soprattutto sulla civiltà umana. Insomma, penso ad una archeologia "viva", per parafrasare una rivista del settore. Ciao. Stilicho
    2 punti
  15. Ciao @Stilicho , avevo sentito alcuni giorni fa la notizia che vorrebbero istallare una ruota tipo da giostra alta 60 metri per fare osservare ai turisti una Pompei vista dall' alto , da un punto di vista economico , come introiti per Pompei moderna , funziona , ma come impatto ambientale in un luogo di 2000 anni fa carico di storia e di eventi , e' uno scandalo ; quindi che rispondere ? a mio modesto parere del tutto personale mi sembra di ridurre Pompei ad un Luna Park , ma d' altra parte noi Italiani siamo degli esterofili , altro che Cinesi , loro almeno copiano tecnologia ed altro . Fossi io il responsabile di Pompei , oltre naturalmente a migliorare e proteggere tutte le infrastrutture degli scavi , invece di istallare la ruota , ogni anno il 24 Agosto e magari fino a fine mese , data storica ufficiale accettata dell' eruzione , organizzerei studiandola bene , una rievocazione in costume dell' evento del 79 con tanti e variopinti fuochi dì artificio che simulino in lontananza l' eruzione del Vesuvio e con tanti pompeiani vestiti all' epoca romana , sia civili che militari , che interpretano i fuggitivi antichi prima e dopo la finta eruzione ; mentre i turisti sistemati in un anfiteatro istallato intorno agli scavi e poi rimovibile , osservano la scenografia obbligatoriamente serale . Il tutto avrebbe una risonanza mondiale , pero' mi rendo che l' idea buttata cosi' possa sembrare una fanta ipotesi se non peggio , ma la ruota , no .
    2 punti
  16. Ma questa discussione non è dedicata alla Rivista Progresso? Chiedo a @Liutprand che l'ha aperta. Non si è andati off-topic con questi inviti a uscire dalle accademie per andare in un mondo migliore e più social? Chiedo a qualche amministratore di intervenire e riportare tutti in tema. Come non detto. E' lo stesso amministratore ad essere andato ripetutamente off-topic, non perdendo occasione di fare pubblicità al "suo" gazzettino.
    2 punti
  17. Grazie carissimo, hai centrato il problema, basta con le fazioni, basta con le aree a se, basta con le nicchie, basta con le gerarchie, basta..... La numismatica è un veicolo meraviglioso, per aggregare, come dici tu, diamoci una mano tutti insieme, e facciamo gruppo, il gruppo che potrebbe cambiare le sorti della storia prossima.. Eros
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  18. Tutto li.... Uscire dagli schemi classicisti... Uscire dai luoghi tempio.. Uscire dal passato.. Uscire dagli atenei... Uscire dai circoli... Uscire in mezzo al popolo numismatico... Uscire da noi stessi... Eros
    2 punti
  19. Segnalo la pubblicazione del n. 349 di Panorama Numismatico. Questo l'indice: Curiosità numismatiche – Pag. 3 Roberto Diegi, La Croce latina nella monetazione aurea, argentea e bronzea di Bisanzio. Sintetici appunti numismatici – Pag. 9 Massimo Marchi, Il piacentino antico – Pag. 19 Giovanni Longo e Alberto Varesi, Un inedito patagon della zecca di Desana – Pag. 23 Notizie dal mondo numismatico – Pag. 28 Giovanni B. Vigna, Michele Chimienti, Guglielmo Cassanelli, 1823-1829 Leone XII: rigorismo e austerità. Novità e tradizione nella monetazione pontificia – Pag. 29 Alberto Castellotti, Leoni di circostanza – Pag. 55 Recensioni – Pag. 58 Mostre e Convegni – Pag. 62 Aste in agenda – Pag. 63
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  20. Buonasera, a dicembre ho inserito in collezione un giorgino di Cesare col volto a sinistra...la settimana scorsa invece ho aggiunto una tipologia col volto a destra e precisamente un mir.697 mi ha colpito il volto ancora bello del duca estense ed anche il rovescio ancora ben definito col patrono e la città sullo sfondo....il tutto in un connubio di patina per me veramente bella. cosa ne pensate? grazie a tutti marco
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  21. Buonasera a tutti Denaro piccolo di Piemonte MIR 51c D/ A ME DE VS R/ COMES SABAVDIE
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  22. Ciao, allego un link del "Corriere della Sera" di qualche giorno fa e un editoriale de "La Stampa" di oggi https://www.corriere.it/cronache/19_marzo_27/piano-rilancio-scavi-pompei-ruota-panoramica-asa lta-60-metri-polemiche-f060f042-50d6-11e9-bc24-e0a60cf19132.shtml Al di là di "giramenti" vari, io penso che l'archeologia debba essere più fruibile, più vicina al grande pubblico, forse meno accademica. Magari anche utilizzando le risorse che la tecnologia di oggi (in senso lato) ci mette a disposizione. E voi cosa ne pensate? Un saluto a tutti. Stilicho
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  23. https://www.ebay.com/itm/ISLAMIC-039-ABBASID-SALIH-b-039-ALI-AD-763-767-AE-Fals-KHAZANA-HALAB-AH-146-/372613955769?nma=true&si=6tJc3wMOyDetwhWRWRK6COjfOvY%3D&orig_cvip=true&nordt=true&rt=nc&_trksid=p2047675.l2557
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  24. Neanch'io riesco a capirci molto, purtroppo. La corona è chiusa e racchiude un tocco: entrambe le caratteristiche la tipizzerebbero come una corona reale, ma lo stemma non mi si collega a nessuna casa regnante a me nota. Un grosso aiuto potrebbe venire dalla collana dell'ordine cavalleresco che circonda lo scudo: peccato che non riesca a distinguerla (le maglie sembrano dell'Ordine dell'Annunziata, ma non ci giurerei). Noto poi che dentro lo scudo abbiamo il tratteggio verticale, che indica il colore rosso nel 1° e 4° quarto: se il dettaglio è voluto e non casuale, si tratta di una finezza (specialmente viste le piccole dimensioni dell'oggetto). Però noto anche che le quattro figure interne allo scudo non sono identiche fra loro, ma soltanto uguali due a due: nel 2° e 3° quarto ci sono crocette del tutto simili ai pendenti di alcuni ordini cavallereschi, mentre nel 1° e 4° c'è una specie di quadrifoglio. Anche questa difformità costituisce una finezza, che però (dal punto di vista identificativo) non mi indica nessun titolare noto... ...anzi, mi fa pensare a una qualche entità pubblica di chissà quale regno: troppa vaghezza, insomma... Solo la datazione mi pare potenzialmente attestabile a un fine XIX-inizio XX secolo.
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  25. buona anche per me, morbidezza data dalla malleabilità dell'argento
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  26. Confrontala con questa del link e fai magari un'ulteriore ricerca in quella direzione: https://www.zeno.ru/showphoto.php?photo=121711
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  27. Bella, non vedo traccia di falsità.
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  28. @Scipio la piccola foto ci ha tratto inganno sia pure per cose diverse. Avremmo dovuto chiedere subito foto singole e più grandi, cosa che faremo ogni prossima volta. Però come vedi, l'unione fa la forza . Confermo il sospetto e resto incuriosito da quella specie di doppio tondello che si vede nella foto di taglio. Ciao
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  29. Splendide monete!
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  30. Buon pomeriggio La Lira Dalmata era una moneta di conto. Nel territorio che i veneziani identificavano con il termine "Dalmazia" (all'incirca l'ex Iugoslavia esclusa l'Istria, fino al Montenegro) vennero usate un gran numero di monete il cui nome variò a seconda del luogo e dell'epoca in cui circolarono; erano chiamati "Leoni", "Gazzette", "Follari", "Tornesi", "Soldi", "Bagattini"..... Ti allego il link di un libro dal quale puoi trarre maggiori informazioni aal riguardo. http://incuso.altervista.org/docs/monete-possedimenti-veneziani.pdf saluti luciano
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  31. Il denario repubblicano non corrisponde ad alcuna emissione a me nota. E non ha un bell’aspetto. Direi falso.
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  32. Sposto però nella sua sezione
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  33. Per me è autentica. Pure di buona conservazione e trattandosi di un grosso raro è certamente un buon acquisto.
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  34. Peccato, una occasione persa che viene data a tutti di comunicare liberamente il proprio pensiero ma soprattutto di illustrare e spiegare le novità editoriali, occasione che non ha voluto cogliere, sempre disponibili comunque ad accoglierla....
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  35. Ma stiamo scherzando Gallienus? La tua è decisamente migliore, altro che bruttina! ? Una moneta può essere brutta, bella, perfetta etc...Ma l'importante è il carico storico che essa contiene. ?
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  36. se ho capito bene chiedi lumi sulla legenda... non è il mio specifico periodo, ma non credo di sbagliare leggendo + Constantinvs Autokrator B(asileus) ton R(homaion ) al dritto Gesù Cristo Re dei Re se non ho risposto, mi scuso
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  37. ciao michele, il giorgino è un piccolo taglio in argento,peso e diametro variano leggermente anche perchè non sono monete dalle forme regolari ad ogni modo 25mm circa di diametro e un peso di circa 2,5 grammi al dritto c'è il busto corazzato di Cesare d'Este - al rovescio il santo patrono di modena San Geminiano,genuflesso in preghiera con la città in piccolo sullo sfondo. un saluto marco
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  38. E si gli artisti sono sempre incompresi purtroppo...
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  39. Incredibile questo tondello quanto movimento ci sia al suo interno, interessante la rappresentazione, sembra un fumetto stilisticamente...
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  40. Brutta ma buona ? E' bruttina anche la mia (e soprattutto son brutte le foto)...
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  41. Non mi intendo di napoleoniche, quindi forse mi sfugge qualcosa... ma quello cosiddetto "brutto" è quello del I tipo? Perché se così fosse stiamo confrontando un R3 da 1500 euro con un pezzo comune da 500. Ma sicuramente non ho capito qualcosa.
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  42. In ordine di come le ho mandate G. CORNER, F. ERIZZO, D. Contarini. Quella con Noten quindi è Erizzo
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  43. Aggiungo al post 1, dal vecchio volumetto citato, due figure con gli schizzi di altre cinque fattorie fortificate dell'epoca . Per @Veridio post 2, dal mio lontano passaggio in Africa, unisco una vecchia cartolina con scorcio, penso del 'palazzo delle colonne' della città di Tolemaide che faceva parte della Pentapoli di Cirene .
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  44. non capisco come mi sia successo, ma mi è riuscita una foto! Consapevole che sia stato solo un caso fortuito, non ho osato riprendere anche l'altra faccia: dopo l'eccitazione per una foto miracolosa non avrei potuto accettare la delusione della realtà. Non è crudinata correttamente, ma come avrei potuto sperare che, una volta ruotata la moneta, l'ulteriore foto sarebbe riuscita? I miracoli, per definizione, sono merce rara. PS: nessun confronto, per favore, con la moneta di littleEvil: sono tutte e due bellissime, perchè tutte e due servono per ricordare quella vicenda storica che non piacque poi molto ai francesi (sarebbe interessante se qualcuno si divertisse a raccogliere ed illustrare qui i 10 centimes satirici di Napoleone III: ce n'è una miriade).
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  45. Tappo sigillo della teriaca della spezieria di Santa Maria della Scala in Roma, prodotta dai Carmelitani Scalzi. Dall’immagine da un post di minerovox in questa sezione si può riconoscere la spezieria dalla legenda visibile (TERI... .. ..... MARIA DELLA SCALA * ROMA *) e dallo stemma presente anche su questo vaso Un altro vaso ancora visibile all’interno di questa spezieria porta la scritta del polifarmaco THERIACA. La spezieria di Santa Maria della Scala è la più antica farmacia di Roma. Si trova al primo piano del convento dei Carmelitani Scalzi. Al suo interno ha un laboratorio galenico con vasi, bilance, mortai, frantoi, maioliche e alambicchi di distillazione. Del '700 conserva invece l'arredamento, le scaffalature, le vetrine ed il bancone. Il laboratorio liquoristico è invece dell'800. Inizialmente soltanto i frati coltivavano nell'orto le piante necessarie a loro e quindi il consumo era esclusivamente interno. Dal Seicento fu aperta anche al pubblico e divenne molto celebre: principi, cardinali e anche medici dei pontefici frequentarono la spezieria. Venne nominata "farmacia dei Papi". Nel 1954 i carmelitani abbandonarono la produzione dei loro preparati e la spezieria non li distribuì più.
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  46. Molto usurata direi un bel bb Valore intorno a 15 euro. Io 10 anni fa ne comprai una cosi a 50 euro ( un tempo pre crisi aveva un discreto valore ora non più)
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  47. Penso che ci sia spazio per tutti, e che ogni iniziativa oggi in numismatica sia benvenuta e gradita, certo ognuna ha le sue caratteristiche, i suoi bacini, i suoi riferimenti, la sua linea editoriale, anche il suo costo e diffusione, per esempio il nostro Gazzettino di Quelli del Cordusio ha caratteristiche sue essenzialmente divulgative, permette a giovani e chi inizia di poter dare per la prima volta un suo contributo sia cartaceo che digitale, rivolto quindi proprio a tutti pur avendo anche pagine di autori che ci danno pagine alte e molto valide. Il nuovo Gazzettino, e questa può essere la notizia che può far felici o meno, e' praticamente quasi pronto, grazie a nove autori e alla redazione, sarà il quarto, ce lo riserveremo per il 2019 e spero e mi auguro che possa avere una diffusione capillare per chi crede nel valore, nel progetto e nel messaggio di questo prodotto e i testimonial vorrei che lo avessero in modo totalmente gratuito, valuteremo attentamente questo importante aspetto prossimamente per avere una divulgazione sempre più ampia e diffusa dello stesso.
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