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Elenco dei contenuti che hanno ricevuto i maggiori apprezzamenti il 04/03/19 in Risposte

  1. Carissim*, il dottor Bignasca, anche per la segnalazione delle vostre richieste, sta ripristinando un nuovo siti dei Quaderni Ticinesi: davvero un grazie per il suo grande impegno per la vita e lo sviluppo della rivista. Per ora non sono visibili gli indici, ma spero che presto lo siano. Nell'ultima riunione del comitato di redazione - del quale ora faccio parte - abbiamo parlato di tanti possibili futuri sviluppi del sito che però dipenderanno dalle risorse umane ed economiche disponibili, ovviamente. Spero che comunque continuiate a seguire e ad apprezzare la rivista, che tra l'altro anche nell'ultimo numero presentato in gennaio si è presentata davvero "corposa" e ricca di argomenti vari, tutti molto interessanti. Un caro saluto a tutt* MB
    6 punti
  2. Continuando con le zecche piemontesi : CHIVASSO - Teodoro I Paleologo (1307-1338) - Imperiale piccolo - D/ MARChIO , nel campo ThEO croce , R/ Scritta su tre righe MONTISFERAT , CNI 10/13; MIR 380 RR (Mistura g. 0,51)
    4 punti
  3. Ciao @Francesco1984 , da alcuni anni guardo spesso il posizionamento dell'asse delle monete napoletane e siciliane che mi capitano tra le mani e posso dirti che negli 8 tornesi 1796-1797 capita spesso l'asse alla tedesca, di meno nel 1796 mentre su dieci esemplari datati 1797 ben quattro sono con asse alla tedesca. Si tratta però di una variante questa seguita pochissimo dai collezionisti ed è capitato anche a me in passato di non farci caso. Infatti da un punto di vista commerciale non sono d'accordo ad attribuire a queste incongruenze una grande differenza, restiamo nel campo della "curiosità" che è meglio dato che ci sono cose ben più importanti da studiare come ad esempio gli "errori" araldici.... che poi proprio "errori" non sono. Per quanto concerne l'asse leggermente ruotato nella piastra 1834 posso solo dirvi che i conii (esposti nel Museo Archeologico Nazionale di Napoli) avevano tutti una piccola incanalatura a ore 12 che coincideva con un fermo inserito nel bilanciere e che non aveva più possibilità di ruotare o staccarsi. Poteva capitare però che l'incisore incideva sul conio l'impronta leggermente ruotata e non come doveva essere, ecco perchè più di un esemplare si presenta con la stessa rotazione, consideriamo poi che nel 1834 la zecca di Napoli realizzò centinaia di conii di piastre. Il caso più eclatante è quello della 1834 con asse alla tedesca.
    4 punti
  4. In poche parole, il "follis", plurale folles, è una moneta di bronzo introdotta da Diocleziano con la riforma monetaria del 294. Inizialmente era di grande diametro, aveva un peso di circa 10-15 grammi e conteneva una minima quantità di argento, intorno a 4% così come il "mezzo follis", del peso di 7-8 grammi. Lo stesso Diocleziano cercò di calmierare i prezzi con un editto dei prezzi e del valore dei principali prodotti, ma la svalutazione monetaria non si fermò e col tempo il peso del follis fu via via ridotto finché dovette essere sostituito con una moneta più piccola. Nel 346 fu infatti introdotto un bronzetto di circa 3 grammi di peso e 18-20 mm. di modulo. che fu chiamato "nummus centenionalis" in quanto equivalente, si pensa, ad 1/100 di "siliqua", la moneta d'argento a sua volta equivalente a 1/24 del "solido d'oro" (insieme nacque anche il "mezzo centenionalis"). Col tempo anche il valore del centenionalis andò via via diminuendo finché nel 354 fu "ridotto". Successivamente si dovette ricorrere a suoi sottomultipli ma qui le ipotesi sul nome di queste monete più piccole e sul loro peso non sono concordi. Detto tutto e bene? Chi lo sa!
    3 punti
  5. Carissimo Nicholas, ricordo il tuo entusiasmo la tua passione, la tua voglia di esserci, quando anni or sono ci conoscemmo in una delle tante iniziative numismatiche che il Cordusio faceva allora. Ecco vorrei vedere in tutti ancora quella voglia di esserci, allora eravamo veramente in tanti e tutto sembrava fosse colorato. Quello che mi stupiva era la differenza di età fra i partecipanti ai nostri eventi si andava dagli stragiovanissimi ai decani della numismatica, questo dato mi metteva tanta gioia e speranza. E poi sembrava avessi tutti la stessa età era meraviglioso. Si ho scritto molto in questi anni, ho conosciuto tantissimi amici, ho avuto la fortuna di esserci nei tempi d'oro, quando ogni giorno si aprivano decine e decine di discussioni interessanti, quando online c'erano centinaia di utenti, quando i tondelli si postavano senza timori, quando l'arcobaleno accompagnava la nostra vita numismatica. E' stato meraviglioso esserci come lo è ancora, questo forum mi è stato compagno nei momenti più tragici della mia vita, mi è stato di grandissimo supporto morale e scientifico, mi è stato amico, mi è stato compagno di vita, e stato praticamente tutto... Questo per far capire quanto sia assillante ogni tanto sull'importanza della coesione anche in ambito numismatico e in particolar modo qui sul forum, arricchirebbe tutti sotto il profilo umano,e servirebbe a molti come supporto di vita. E poi non avrei conosciuto tanta gente meravigliosa che spero mi legga ancora anche se in anonimo. Queste righe sono anche per loro, per tutti quelli che insieme a me hanno costruito il forum, una sorta di esortazione al ritorno. Potremmo fare ancora grandi cose insieme, potremmo crescere ancor di più tutti insieme, pensateci. E poi vorrei dedicare i miei pensieri anche a chi mi accompagna ogni giorno qui sul forum, a chi che come me divide gioie e non, a chi come me vuole andare avanti, a chi come me vorrà ancora esserci, per credere ancora insieme a questa straordinaria numismatica che non finirà mai di stupirci.. Eros
    3 punti
  6. Tra vecchi libri, un vecchio opuscolo (1971) su una piccola chiesa con chiostro, nella valle ai piedi di Albugnano di Asti : è la cosiddetta 'abbazia' di Vezzolano, bell'esempio di architettura romanico-gotica probabilmente costruita nel 1189 . All'interno un nartece, sorta di piccolo atrio o vestibolo che separa l'accesso alle navate vere e proprie, delimitato con una parete a ponte su colonnine ed archetti sormontati da un fregio a bassorilievo su due ordini . Piuttosto comune in chiese più antiche, il nartece pare poi scomparire o viene spesso rimosso altrove . Questo in Vezzolano è dunque uno dei pochi esempi rimasti in Italia, ancora più raro considerando il fregio a bassorilievo che lo corona e la finitura policroma . Attorno al piccolo complesso, leggende di preesistenti chiese più antiche con riferimenti a Carlo Magno ed ancora prima . Del nartece, unisco una fotografia dal vecchio opuscolo ed una immagine meno datata .
    3 punti
  7. Parlando di nartece, vorrei ricordare quello del Duomo di Casale Monferrato (Al) "All'ingresso si resta subito stupiti dall'impressionante "nartece" coperto da una ardita volta capolavoro di statica, divisa in 9 compartimenti e formata da arconi trasversali, contornato da un matroneo, con logge a trifore, che avanza subito richiami di tipo orientale… parentela di remoti esempi dell'architettura armena e pure della architettura islamica di Cordova. Questi soffitti a costoloni risultano, infatti, essere esempio unico in Italia. Gli archi…..sono tenuti insieme senza calce e solo grazie alla loro sagomatura asd incastro ed al loro peso". Da: Indro Grignolio, Casale Monferrato, Media Editrice Buona notte. Stilicho
    3 punti
  8. Anche se in ritardo. ..
    3 punti
  9. Ultima entrata, in attesa di riceverla. Trajan AR Denarius. Rome, AD 101-102. IMP CAES NERVA TRAIAN AVG GERM, laureate head right / P M TR P COS IIII P P, Victory, draped, standing right, setting a shield on a trophy with both hands. RIC65 var. -; BMCRE 110; RSC 246. 3.49g, 18mm, 7h.
    2 punti
  10. E' la giornata dei forti ! Forte Amedeo IX Mir Savoia 192b simbolo del sole Giovanni Cumassel per Torino
    2 punti
  11. buonasera Sign.Mario,il 6° convegno Numismatico-Filatelico Campano organizzato dal Circolo Numismatico Partenopeo è in programma il 26-27 Aprile 2019. Saluti Michele
    2 punti
  12. Leggo adesso e intervengo per non sottrarmi, ovviamente. @Francesco1984 La mia risposta non fu per snobbare la moneta, figuriamoci...con me sfondi un muro già aperto. Non ho scritto, NON presa in considerazione..ma, diversamente, NON GLI HO ANCORA CONTROLLATI. Chi mi conosce, e non sto qui a scusarmi e richiamare gli altri amici, sa quanta cura ci metto nello studiare le monete di Napoli e soprattutto visionarne in quantità industriale. Il mio è stato un modo per scrivere che effettivamente non mi sono messo ad osservare se le monete di Napoli (a questo punto, se diamo queste rarità) avessero e/o hanno glia assi alla tedesca...tutto qui. Anche la monetazione di Napoli, come la vita quotidiana, ha le sue priorità....non è che ho un fabbrica che lavora al mio fianco per scoprire tutto quello che ancora c'è da indagare. Al momento non è tra le indagini che sto conducendo..... e non è neanche mia intenzione inserire monete a RANDOM senza controlli, nei miei lavori. I più cari sanno di cosa parlo. Sperando di vivere ancora a lungo....ogni cosa a suo tempo. Grazie.
    2 punti
  13. Pensa che io l'ho comprata soprattutto per il fatto che è stata usata come ciondolo che quindi ha una storia
    2 punti
  14. Buonasera, credo in una imprecisione di Wildwinds nel senso che la moneta, che penso sia un centenionalis per Cyzicus (395-402) e non un follis, andrebbe distinta in 66a e 66b solo per la marca di officina, che nella 66a è la A (prima), nella 66b dovrebbe essere solamente la B (seconda). SEAR, a comprova, unisce le officine A e B in un solo numero, 20831, specificando che per quella unica moneta, le marche possono essere giustamente A o B. Perciò, come chiaramente si legge all'esergo, il centenionalis di @Augusto60 è quello detto 66"a", che in RIC dovrebbe essere il 66, mentre quello con marca B dovrebbe essere il 67. Data l'ora, non sono troppo chiaro. Insomma sbaglia Wildwinds a riportare sia SMKA che SMKB sotto lo stesso numero "66b". Sotto quel 66b dovremmo leggere solo SMKB. Uffa, ce l'ho fatta! CIAO
    2 punti
  15. E come non apprezzare impegno e passione che questi "ragazzi" dimostrano con le loro attività ! Ho conosciuto il Circolo Astengo ai convegni dei Circoli di Bergamo e poi di Padova, e spero proprio di poter partecipare a quello che organizzeranno loro quest'anno a Genova. La numismatica è in crisi di inflazione di offerte commerciali, di confuse dispute su sistemi astrusi , ambigui e di dubbie finalità di classificazione delle monete, di inaridimento di interscambi personali per rapporti demandati troppo spesso ai "social" (mai denominazione mi è apparsa più inadeguata), di ...ecc.ecc. La speranza di sopravvivenza sta nella passione, nello studio, nella sincerità e cordialità dei rapporti umani. Complimenti ancora agli amici genovesi.
    2 punti
  16. SIGH! SOB! La fine è vicina! *** QUINTA E ULTIMA PUNTATA! *** Sieges-Tallero della Sassonia, peso e dimensioni sempre gli stessi, tiratura sempre più bassa: solo 45.000 esemplari. Diritto: Re Giovanni di Sassonia qui anche in una foto quasi dell'epoca. Legenda: IOHANN V.G.G. KOENIG VON SACHSEN (Giovanni per grazia di Dio re di Sassonia) La lettera B in esergo non sta per la classica zecca "B" di Hannover, ma per il maestro di zecca di Dresda Gustav Julius Buschick. Il suo biglietto da visita era in formato A3, in quanto il suo nome completo era: Johann Nepomuk Maria Joseph Anton Xaver Vincenz Aloys Franz de Paula Stanislaus Bernhard Paul Felix Damasus A me piace parlar male di reucci e tiranni vari (lasciamo poi perdere i vari fieri dittatorini passati, presenti e futuri), ma qui mi devo morigerare... Niente stallieri o macchinisti: questo sovrano regnava illuminato, e - nel suo tempo libero - si occupava anche di letteratura. Con lo pseudonimo Philalethes ("Amico della Verità", da cui il suo soprannome „Der Wahrhaftige"- "Il Veritiero") ha pure tradotto in tedesco la nostra Divina Commedia e la sua è una traduzione ancora oggi riconosciuta valida. _______________________________ Rovescio: Cavaliere Alato Il motivo della moneta è in se riccamente decorato e glorificante, al centro un genio alato a cavallo, con la bandiera dell'aquila tedesca nella mano destra, un ramo di ulivo (?) nella sinistra, mentre in esergo sono visibili undici aste di bandiera unite in basso. Al di sotto due rami di palma collegati da una corona d'alloro e l'anno 1871. Legenda: EIN THALER X X X EIN PF.F. Spendo due parole sull'aquila della bandiera, altro simbolo tipicamente tedesco: Quando fu fondata la Confederazione della Germania del Nord con poi l'Impero tedesco (1867-1918) non si volle usare l'aquila bifronte in quanto già dominio dell'Austria-Ungheria, ma l'aquila era indiscussa come simbolo nazionale tedesco. Nel 1871 ritornò così all'Impero nella sua forma originale - monotesta - come aquila imperiale, tradizionalmente piumata nera e rinforzata in rosso; lo sfondo dorato (Poi i colori della bandiera attuale..). L'aquila sulle monete ci accompagna fino ad oggi, prima sui marchi (monete da 1, 2 e 5 marchi) e poi sugli Euro (1+2). _______________________________ Purtroppo (o per fortuna) mi sa che la serie è qui conclusa. Magari ho acceso in qualcundo di voi un po' di interesse nella monetazione d' Oltralpe e vi lascio con un ultimo pensiero: Ma il volto del genio, con quegli occhioni, non vi ricorda qualcosa? ( E qui devo per forza fare un saluto a @nikita_!) Spero che il Mastro Buschick non se ne abbia a male! Servus, Njk
    2 punti
  17. Ciao Francesco ? Sei perdonato perché non conosci ancora Pietro, Grande personaggio, disponibile e paziente con tutti.... Talmente bravo e preparato che lo vorrei come Curatore della sezione. Perchè scrivi che la tua moneta non è stata presa in considerazione... Se tutti il giorno stesso abbiamo controllato le nostre monete?? Come per i tagli anche gli assi saranno oggetto di ricerche e studio. Grazie per aver condiviso il tuo pezzo. Saluti, Rocco
    2 punti
  18. Buonasera, la persona che ti ha dato quella risposta nella discussione sull'8 tornesi con assi a medaglia è uno dei massimi esperti inerenti la monetazione prodotta alla zecca di Napoli, nonché una persona di grande disponibilità e cortesia, ha dato tanto alla numismatica napoletana ma soprattutto a chi frequenta questa sezione del forum, tanti di noi abbiamo potuto imparare tanto proprio grazie a lui, personalmente mi reputo fortunato perché ho avuto la possibilità di conoscerlo e posso dire che oltre ad essere un grande studioso è soprattutto una grande persona... Forse la sua risposta è stata un po' istintiva ma soprattutto fraintesa, perché se è vero che magari non ci ha fatto caso è anche vero che ha dato risposte esaustive su temi ben più complessi, inoltre posso affermare che è uno studioso impegnato perennemente nei suoi studi e non è detto che un domani non sciolga ache il tuo quesito. Come ben dici in Zecca c'erano regole precise da seguire quando si coniava una moneta ma la distrazione o l'errore ci poteva tranquillamente scappare, succede oggi con gli euro, nonostante le attuali tecnologie, figuriamoci alla fine de '700... Cordialmente.
    2 punti
  19. Soldo "curioso" 1798 Carlo Emanuele IV Mir Savoia 1016d con cartellino d'epoca
    1 punto
  20. Grazie di cuore caro Mario, alla base di tutto passione e cuore, valori che ci sono comuni, un grande abbraccio da Attilio. Si ho segnalo ora la notizia, confermata dal fraterno amico Michele.
    1 punto
  21. Assolutamente no, è sempre interessante vedere dell'oggettistica attinente ai Regni di Napoli e Sicilia e due Sicilie dopo...
    1 punto
  22. La mia è quella del post 24 che il buon Andrea mi ha ceduto.
    1 punto
  23. Si, era troppo bello per essere vero. Le emissioni proof, con il packaging originale o in slab almeno 69, hanno quotazioni superiori al fino d'oro contenuto. Meno male, direi, dato quello che sborsiamo per acquistare le nuove emissioni della Royal mint. Aggiungo una foto del set a cui ti riferisci: Nelle condizioni ottimali sopra descritte ci vogliono fra i 1000 ed i 1100 euro ed una buona dose di pazienza per cercare la giusta occasione. Qualora si sia del parere che "la pazienza è la virtù dei morti", con un esborso 1350-1400 euro la si ottiene immediatamente. Insomma @giulira al prezzo proposto mancano le commissioni d'asta, la spedizione e l'aggio sul cambio della valuta. Hai fatto bene ad indagare. Speriamo che questa farsa delle false aggiudicazioni di sixbid sia presto risolta. Buona serata.
    1 punto
  24. Si è diversa, ma avevo pensato anche al Regno di Napoli o Sicilia, in buona sostanza un periodo precedente ai borboni. In exonumia mi è stato detto che ha le fattezze di una corona affine al titolo di duca per la presenza dei tribolati possibilmente del '700, ma non vi è stata purtroppo una attribuzione sicura. Ho voluto tentare anche in questa sezione ed in questa specifica discussione anche se non è bottone, giusto perché ho visto un bel po' di corone . Tornando alla spilla, mi sembra di aver visto qualcosa di simile nei regnanti precedenti, tipo Spero che, anche se non è proprio attinente al tema, questa coroncina non infastidisca la discussione in corso, grazie per l'ospitalità.
    1 punto
  25. ARTEMIDE VENEZIA Pietro Loredan (1567-1570) Bisante ossidionale 1570 Famagosta - Pa. 907 CU (g 5,33) R BB
    1 punto
  26. Continuando con le zecche piemontesi : Casale Ferdinando Gonzaga (1612-1626) 3 Grossi 1621 - MIR 334/1 CU (g 2,41) Con cartellino di vecchia raccolta
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  27. E' stupendo...e si sono pure tenuti stretti sulla conservazione secondo me....certo non è regalato motel lodigiano?
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  28. Questa e’ molto importante perché ricorda la monetazione milanese del denaro imperiale piano
    1 punto
  29. Sempre della Zecca di Casale : Guglielmo II Paleologo (1494-1518) - Obolo - Croce gigliata /R Cervo a s. CNI 169/175; MIR 211 RR (MI g. 0,62)
    1 punto
  30. Lascio il compito agli esperti della monetazione Gonzaga il compito di raccontare e spiegare questo motto. Mi limito a suggerire questa lettura : https://www.radiobase.eu/2012/08/25/la-cerbiatta-di-lucrezia/
    1 punto
  31. moneta stupefacente! non è il mio periodo... ma tanto di cappello! moneta che di fatto non ha mai circolato e che patina da medagliere nei fondi! complimenti per l'acquisto
    1 punto
  32. Ciao, la figura femminile al R come intuiva correttamente @Illyricum65 è legata al residuo di legenda che si intravede [RED]VCI ovvero una possibile legenda "FORTVNA REDVCI" che di per sé non è comunissima nei radiati in quanto la personificazione della Fortuna è generalmente accompagnata dalla declinazione più consueta di FORTVNA REDVX. Tuttavia, la legenda di per sé non è inedita: D\ HADRIANVS AVG COS III P P R\ FORTVNAE REDVCI S C RIC 761 var. Quanto al pezzo di Carausio, appunto, la personificazione risponde ai canoni della Fortuna: Carausius 287-93AD; Antoninianus D\ "IMP CARAVSIVS PF AVG" R\ "FORT RED[V]" Unmarked mint RIC - (coll. Mauseus, FAC) Carausius 287-93AD; Antoninianus D\ "IMP C CARAVSIVS PF AVG" R\ "FORTVNA AVG" Unmarked mint RIC 791 (coll. Mauseus, FAC) Carausius 287-93AD; "Denarius" D\ "IMP CARAVSIVS PF AVG" R\ "[FORTVN]A R[EDV]X" Unmarked mint RIC - (coll. Mauseus, FAC) Tuttavia, tra i vari esempi trovati in rete (o i tipi indicati nel RIC), non sono riuscito a trovare un esemplare analogo per tipologia di legenda. La zecca potrebbe essere una di quelle "irregolari, ma non troppo" che vengono generalmente ricondotte alla "unmarked mint" identificata con Londra. Anche se a mio avviso non esiste una identificazione certa e sicura al 100%, o meglio, di sicuro buona parte di queste emissioni sono attribuibili alla zecca di Londra, ma altre (e in numero consistente) secondo me sono da ricondurre a zecche satelliti che in qualche misura erano comunque sotto il controllo della zecca madre di Londra (e questo pezzo potrebbe essere uno di questi esemplari). Quanto all'esergo, si legge chiaramente una "X", ma lo spazio non sembra essere ricoperto dal segno di zecca e valore MLXXI (e nemmeno dal solo segno di valore XXI). E qui arriva il dato interessante in quanto c'è un'altro pezzo, analogo per raffigurazione del rovescio e con medesima legenda al dritto e - aggiungerei - stile coerente, che condivide un esergo probabilmente identico: "XX": Carausius 287-93AD; Antoninianus D\ “IMP CARAVSIVS PF AVG” R\ “VIRTVS AVG” Uncertain mint -/-//XX RIC - (coll. Mauseus, FAC) A mio avviso i due pezzi in questione (quello proposto in apertura di discussione e quest'ultimo) condividono la stessa zecca di produzione e rientrano in una emissione unica probabilmente mano di due maestranze differenti che hanno interpretato il medesimo "ordine produttivo". Pezzo interessante, non presente nel RIC, come molti pezzi di Carausio, ma non è detto che sia del tutto inedito... bisognerebbe interrogare Sam Moorhead che sta revisionando il catalogo di Carausio per sapere se esistono altri esemplari conosciuti.
    1 punto
  33. Noi ci accontentiamo di leggere almeno il millesimo . Complimenti per il nuovo arrivato nel branco
    1 punto
  34. Buonasera è con un pò di orgoglio modenese che vi mostro questo scudino del 1782 con il quale concludo il giro delle monete d'argento dell'ultimo regnante del ducato di Modena. dopo tallero ,tre e due scudi ecco anche la più piccina....lo stemma di casa estense in questa serie di monete è davvero superbo. come vi pare? grazie a chi commenterà e un saluto a tutti marco
    1 punto
  35. ieri ad un mercatino mi sono lasciato attrarre da questa medaglietta "a spilla" in alluminio, da un lato la Vergine Maria e sul lato opposto una bella scritta per la pubblicità di una marca di caffè, a voi i commenti
    1 punto
  36. Questa questa... Un tre quarti di Zeus di questo livello solo da ammirare, e perchè no.. anche un po da invidiare per il magnifico tondello. Delle illustrazioni si parla poco, diamo lustro a questo lavoro, perchè poi costa anche fatica e tempo.. Stupende immagini che fanno apprezzare ancor di più le classiche iconografie e il contesto storico.. Ti seguo carissimo...
    1 punto
  37. Benissimo attendiamo il grande evento...
    1 punto
  38. Carissimo dovresti scriverlo in piazzetta, visto che la gente non crede al momento di grande flessione, dicono tutti che la numismatica vada benissimo.. E che non ci sia nessuna crisi... Mi piacerebbe molto sapere quale sia la realtà in cui vivono questo florido momento... Giusto per... Almeno parteciperemmo anche noi, che con il nostro entusiasmo. potremmo faremmo sicuramente faville.. Noi e 10 anni che portiamo avanti una campagna di incoraggiamento divulgativo, facendo eventi su eventi, ma purtroppo sembra che tutto ciò non sia stato apprezzato, anzi sia stato d'impiccio.. Povera numismatica... Eros
    1 punto
  39. Monete ricche di fascino
    1 punto
  40. taglio       1 cent paese  Slovacchia anno 2018 tiratura 20.580.000 condizioni bb+ città Milano Note NEWS!!
    1 punto
  41. A me farebbe solo ed esclusivamente piacere contribuire nel mio piccolo, a far conoscere magari un nominale con una variante poco conosciuta... non voglio alcun merito ne riconoscimento...! Amo le monete napoletane e lo studio tanto quanto tutti voi... cercherò sempre di dare un contributo nel mio piccolo quando e se avrò del materiale utile al forum proprio perché so che ci sono grandi persone dietro, altrimenti le terrei solo per me e credo non sia giusto questo..
    1 punto
  42. Con l'occasione posto quella che è per me una delle più belle placche della mia collezione è in argento punzonata Napoli 1726 argentiere "AS" Aniello Simioli la cornice è dorata
    1 punto
  43. Può esserci un prete senza religione? MALTO KNEIPP - Il caffè della salute! Consigliabile alle persone che non possono tollerare il caffè coloniale e a coloro che debbono seguire una dieta a base di latte, perché sostituisce ottimamente il caffè e rende più facilmente digeribile il latte. Inoltre, il MALTO KNEIPP è nutriente e non eccitante. Sebastian Kneipp (Ottobeuren, 17/05/1821 – Bad Wörishofen, 17/06/1897) Sebastian Kneipp nasce in una famiglia di origini umili e sin da giovanissimo è costretto a fare i conti con la tubercolosi, che lo debilita e lo costringe in casa. Nella solitudine della sua stanza, Kneipp legge i testi sacri e matura la decisione di seguire la sua vocazione religiosa. All'età di 23 anni, grazie all'aiuto del cappellano Merkle, Kneipp entra in seminario con la determinazione di chi ha fatto il garzone per potersi pagare gli studi e con la passione innata per le lingue classiche. Presto Kneipp incontra un'altro religioso che si rivelerà una sorta di "faro" nella sua vita: il parroco locale della chiesa evangelica riformata di Grönenbach e botanico Koeberlin che lo introduce alla fitoterapia. In seminario le sue condizioni di salute peggiorano, ma il destino mise tra le sue mani un libro di Siegmund Hahn sul potere curativo dell'acqua. Il libro lo interessò molto e da lì Kneipp prese lo spunto per lottare contro le aspettative di vita che i medici gli avevano lasciato sul collo, come una spada di Damocle. Iniziò a bagnarsi con una certa frequenza nelle acque del Danubio e piano piano la sua salute ne giovò. Nel maggio 1855 Kneipp divenne padre confessore nel monastero delle Domenicane a Wörishofen, dove portò innovazione nei metodi di cura, amore per l'agricoltura, attenzione per il corpo e la salute. Alla fine del 1893, Kneipp fu nominato monsignore da Papa Leone XIII, dal quale ottenne in regalo una medaglia d'oro in segno di gratitudine per i trattamenti idroterapici che Kneipp aveva introdotto anche presso la santa sede. Kneipp e l'idroterapia Nel 1886 Kneipp pubblicò "La mia cura dell’acqua", un libro scritto in sole sei settimane e diviso in due parti, una dedicata all'idroterapia, l'altra ispirata ai principi della fitoterapia. Il libro ebbe un successo straordinario per l'epoca: fu stampato in 18 edizioni e tradotto in tutte le lingue europee nell’arco di soli quattro anni. In questo libro padre Sebastian Kneipp spiega nel dettaglio i benefici dell'idroterapia, sistema terapeutico basato sull´alternanza ritmica tra acqua calda e fredda. La gamma di applicazioni del metodo Kneipp è molto vasta e prevede: getti, frizioni, fasciature, bagni a temperatura crescente, decrescente, neutra (tra i 36,7° e i 37,2°), bagni completi e parziali (il semicupio, il bagno da seduti, i pediluvi, i bagni delle braccia). Altre forme applicabili sono i bagni di sudore (russo, turco, bagno in cabina), le docce, la cui efficacia sta sia nella temperatura dell’acqua sia nella pressione del getto. In tutti questi casi ciò che si ottiene è un rafforzamento del sistema cardio-circolatorio a effetto della vasodilatazione periferica e un beneficio anche a livello neuro muscolare. La cura di base del metodo Kneipp non si fonda sulla sola idroterapia, ma include anche regole che contemplano l'attività fisica, l’alimentazione, le erbe, lo stile di vita. Kneipp era fermamente convinto che l'insorgere della malattia si legasse a un disequilibrio tra questi cinque aspetti. Kneipp aveva studiato a fondo l'importanza del movimento rispetto alla salute generale dell'individuo ed era solito ripetere: l'inerzia indebolisce, l'esercizio rafforza, il sovraffaticamento nuoce. A tre anni dalla pubblicazione di "La mia cura dell’acqua", Kneipp concluse un altro libro intitolato "Così dovreste vivere", in cui affronta l'importanza dello stile di vita come elemento funzionale al potenziamento l’aspetto più strettamente terapeutico del suo insegnamento. L'eredità di Kneipp Una gita a Bad Wörishofen potrebbe essere una buona occasione per vedere la prima casa di cura o visitare il primo studio di Sebastian Kneipp, dove tutto è rimasto esattamente com'era ai tempi in cui lo studioso iniziava a strutturare l'idroterapia. I libri di Kneipp hanno raggiunto tirature di milioni di copie e vengono pubblicati ancora oggi. Nel 1920 Wörishofen fu insignita del predicato Bad che significa "stazione termale". Oltre a Bad Wörishofen in Germania esistono numerosi altri luoghi di cura Kneipp. La medicina Kneipp e la cura Kneipp oggi sono riconosciute anche dalla medicina tradizionale e utilizzate come terapie ausiliarie. In Germania, in occasione del centenario della morte (1997) a Kneipp è stato dedicato un francobollo. Attualmente esistono circa sessanta centri di cura che usano il metodo Kneipp e l'Associazione Kneipp (Kneippbund) sono iscritti circa 120.000 soci e si contano almeno 600 associazioni culturali presenti quasi in ogni città tedesca che ricadono sotto il nome dell'Associazione e si ispirano all’insegnamento di Kneipp che pose in primo piano l'importanza della prevenzione della malattia e della stimolazione dei processi naturali di guarigione. http://www.giochidelloca.it/scheda.php?id=431
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  44. 19-23 marzo: Quinquatria in onore di Minerva con consacrazione delle armi di Marte. Veniva celebrata dopo cinque giorni dalle Idi di marzo.Secondo Ovidio durava cinque giorni, da cui il nome; è possibile che in principio durasse solo un giorno, cui vennero aggiunti altri quattro in epoca giulia.Il quinto giorno era dedicato alla purificazione delle Tubae, le trombe da guerra (da cui la cerimonia detta Tubilustrium). Fu durante i Quinquatria del 59 che Nerone invitò la madre Agrippina a Baia nel tentativo di assassinarla affondando la nave su cui si trovava. Il 20 marzo del 44 a.C. Marco Antonio pronunciava un celebre elogio funebre di Cesare, al termine del quale apriva il testamento, leggendo soprattutto la parte finale in cui il dittatore donava 300 sesterzi a ogni cittadino romano, oltre ai suoi orti e giardini oltre il Tevere. Nella prima parte del testamento, che era stato affidato alle Vestali, Cesare adottava il suo pronipote Gaio Ottavio, che diventava Gaio Giulio Cesare Ottaviano, e a cui andavano tre quarti del suo patrimonio. Dopo Ottaviano venivano i suoi cugini, poi il cesaricida Decimo Bruto e solo dopo Marco Antonio. · Sempre Il 20 marzo ma del 235 d.C. Massimino il Trace diventava imperatore, acclamato dai soldati in Germania. Era comandante delle reclute di Alessandro, e dopo i tentennamenti di quest'ultimo, che evitava ripetutamente lo scontro per trattare, venne scelto come imperatore. Poco dopo Alessandro sarebbe stato assassinato e sarebbe iniziata l'anarchia militare (235-284). · Secondo il mito il 24 marzo del 771 a.C. nascevano Romolo e Remo, figli del dio Marte e di Rea Silva, figlia del re di Alba Longa Numitore. I due gemelli sarebbero stati trovati dal pastore Faustolo e allattati da una lupa. · 24 marzo era il giorno durante il quale davanti ai Comizi calati si poteva fare testamento. · il 27 marzo del 47 a.C. Caio Giulio Cesare vinceva la battaglia del Nilo, che metteva fine alla Guerra Alessandrina. · Il 28 marzo del 193 moriva l'imperatore Pertinace, dopo un brevissimo regno che seguì la morte di Commodo. Così descrive le sue origini l'Historia Augusta:«Padre di Publio Elvio Pertinace fu il liberto Elvio Successo, che, a quanto si dice, diede al figlio quel nome a simbolo della propria «pertinacia» nel continuare ad esercitare il mestiere di commerciante di lana. Pertinace nacque nella tenuta della madre sull’Appennino. Nel momento della sua nascita un puledro salì sul tetto e, dopo che vi si fu fermato qualche istante, precipitò giù restando ucciso. Impressionato dal fatto, il padre si recò da un indovino Caldeo. Quando questi gli predisse un grande avvenire per il figlio, esclamò che erano stati soldi buttati via.» (Historia Augusta, vita di Pertinace, I, 1-3) · il 30 marzo a Roma si tenevano le celebrazioni pubbliche in onore di Salus Publica, Concordia e Pax. Così ricorda il giorno Ovidio (Fasto, III, 879-882): "Quando il pastore avrà rinchiuso quattro volte nell'ovile i capretti sazi, e quattro volte l'erba si sarà imbiancata di nuova rugiada [il conto parte dal 26 marzo], si dovrà venerare Giano e con lui la dolce Concordia e la Salute di Roma e l'ara della Pace." 31 marzo Festa della Dea Luna Ciao Illyricum
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  45. Dovrebbe essere sempre così, siamo appassionati volontari, lo facciamo perché ci piace e vogliamo essere testimonial per altri di questa passione, amicizia, sincerità, cuore oggi invece mancano e per la numismatica questo e’ un problema....trovare un ambiente sereno e amichevole e’ fondamentale in numismatica e qui indubbiamente c’e’ tutto questo ...?
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  46. Questo mi sembra essere una ribattitura d'uno quarto genovese I tipo, ma come sempre, è molto meglio d'avere il vostro parere.
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  47. Buongiorno @gallo83, complimenti per la sua bella moneta. Ho visto nel suo post che per questa tipologia di monete modenesi lei propone la data "1226-1293". La loro datazione è però posteriore. Verosimilmente sia i grossi che i denari piccoli di questo tipo furono emessi dopo il 1306. La loro battitura proseguì poi almeno nei primi anni della signoria dei Bonacolsi di Mantova e l’emissione del 1322 ricordata negli Annales veteres Mutinensis è con ogni probabilità da ricondurre proprio a queste monete. Tutto ciò ovviamente non toglie nulla alla bellezza del suo pezzo. Saluti, Teo
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