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Elenco dei contenuti che hanno ricevuto i maggiori apprezzamenti il 04/26/19 in Risposte
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In tema di varianti/stranezze nel mondo delle monetazioni medievali, faccio riferimento e seguito ad una discussione in cui mi sono imbattuto ieri (per altro ancora incorso), ma ancor di più ad una promessa che ho fatto all'amico @adolfos per la postazione di una "chicca". La monetazione medievale continua a sfornarci sorprese inimmaginabili, sistematicamente appaiono novità mai apparse in cataloghi specializzati o cataloghi d'asta. Chissà ancora per quanto tempo continueremo a cercare queste chicche (?) noi poveri collezionisti/studiosi (???) anonimi. Sicuramente si tratta di una variante, qualcuno potrebbe segnalarla come unica, qualcuno come stranezza/medaglietta/bottone. Chi più ne ha più ne metta. Sta di fatto che in tanti anni è la prima volta che mi capita una cosa del genere. Che sarà? Mistura, gr. 0,56 - diametro 15,07 Qualche commento ? Grazie in anticipo per l'attenzione.6 punti
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taglio 1 euro paese San Marino anno 2002 tiratura 131.800 condizioni bb+ città Milano5 punti
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Era una domenica di settembre, tanti anni fa. La mia ragazza amava le cartoline e così siamo andati a quello che all'epoca era l'unico mercatino dell'antiquariato della nostra zona. Mentre lei guardava le cartoline io cominciai a guardare i banchi. E la vidi. Era un 10 centesimi di Umberto I. 1893. Bruttissimo e anche martellato. Ma 1893. All'epoca erano quasi cento anni. Moneta antica. Quasi cento anni... ''Quanto costa?'' chiesi. ''Mille'' rispose il commerciante. Accidenti un pacchetto di sigarette. Però quasi cento anni. Antica. Piena di storia. ''Va bene'' e me la portai a casa. Da allora è passato un po' di tempo, ho imparato un po' di cose. Ora il 1893 mi sembra ieri. Ma il 10 centesimi l'ho ancora. Non vale i 50 centesimi spesi. Ma, credetemi, non ho mai speso meglio i miei soldi. Arka Diligite iustitiam4 punti
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trovare una news o una moneta con tiratura bassa è una soddisfazione, ma trovare questa monetina dopo 18 anni non ha prezzo... peccato per le condizioni... una volta era FDC Taglio: 1 cent Nazione: Monaco Anno: 2001 Tiratura: 330.700 condizioni: B Città: Milano4 punti
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buon divertimento! https://www.doaks.org/research/publications/books/catalogue-of-the-byzantine-coins-in-the-dumbarton-oaks-collection-and-in-the-whittemore-collection-1 https://www.doaks.org/research/publications/books/catalogue-of-the-byzantine-coins-in-the-dumbarton-oaks-collection-and-in-the-whittemore-collection-2 https://www.doaks.org/research/publications/books/catalogue-of-the-byzantine-coins-in-the-dumbarton-oaks-collection-and-in-the-whittemore-collection-3 https://www.doaks.org/research/publications/books/catalogue-of-the-byzantine-coins-in-the-dumbarton-oaks-collection-and-in-the-whittemore-collection-4 https://www.doaks.org/research/publications/books/catalogue-of-the-byzantine-coins-in-the-dumbarton-oaks-collection-and-in-the-whittemore-collection-53 punti
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@miroita bella, bella ?. Hai mantenuto la promessa, Miro!! Secondo me, ha ragione @simonesrt nell'evidenziare quella particolarità. Variante voluta oppure errore di conio? In realtà, poco importa ma è invece la sostanza che conta ossia che qualcuno, come nel tuo caso, sia riuscito a individuare l'esclusività della caratteristica con passione e sapienza allo stesso tempo. Per fortuna la numismatica non è una scienza statica ma al contrario in continua evoluzione. Grazie anche a te e a tutti noi, perchè no . Cari saluti3 punti
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Moneta molto interessante, non ho mai avuto l'occasione di maneggiarne un esemplare. Venne coniata in soli 150 esemplari "proof" (nel catalogo negrini non è indicata la finitura) e risulta molto molto rara (R4). Lo Spink 2018 la prezza in FDC 52.500 pounds. In realtà per gli ultimi esemplari esitati la stima è molto più alta. Un esemplare chiuso PR61 nell'autunno 2018 ha superato gli 80.000 euro diritti compresi. Nel 2019 sono apparsi i vendita già 3 esemplari ma sono tutti andati invenduti. Fra questi l'esemplare meglio classificato da NGC (Proof 66): Stimato 50-60.000 usd è andato invenduto. Interessante sarà vedere a quanto andrà venduto in relazione alle aggiudicazioni riportate sul nostro catalogo: https://sterline.collectorsonline.org/passaggi/S-GEO45P/1-1 Nel 2012 questo 5 pounds non arrivava a 40.000 euro. Buona giornata3 punti
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Sono diventato vecchio! Non ho più voglia di scrivere! La storia è stata già fatta. Noi possiamo solo evidenziarla, in un modo o nell'altro. Ma niente di più. E comunque il forum è già un modo di divulgazione della storia.2 punti
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Bravissimo @dabbene sono queste iniziative che fanno avvicinare i giovani alla numismatica e fanno nascere la passione...2 punti
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La monetina è passata inosservata anche a grossi specialisti di questa monetazione. Tanto ormai moltissimi son convinti che le monete di Ancona siano tutte uguali e non fanno caso a differenze più o meno macroscopiche che ogni tanto vengono fuori. D'altra parte, e molti non lo sanno, quelli che tutti chiamano comunemente "denari di Ancona" sono stati coniati per la bellezza di tre secoli. E tutti conoscono solo questi che allego. Ma spesso, di fronte a semplici varianti, possiamo trovarci anche di fronte a "stranezze" come quella di sopra con la S rovesciata, o come quest'altra monetina con un segno strano in legenda (che poi è una rosa canina). Segno di zecchiere? Non mi dilungo, cerco di portare solo qualche contributo da condividere qui con gli amici del forum. Poi, magari, tra qualche mese od anno, qualcuno ci farà un bell'articolo su di un giornale dicendo di aver fatto una scoperta, come mi è capitato di vedere di recente. PS: Per cortesia, non mi dite che si tratta di una medaglietta senza appiccagnolo o di un bottone.2 punti
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Si tratta di un bagattino assegnabile, in base alla classificazione di L.Bellesia, alla terza emissione; riconoscibile per il ritratto baffuto e la capigliatura più mossa. Si tratta di una moneta abbastanza comune anche se difficile da trovare in buona conservazione. Solitamente la porzione che si presenta in condizioni più precarie è la legenda del verso, e anche questo esemplare non sfugge a questo problema. Probabilmente pulito con procedimento abbastanza invasivo. ciao Mario2 punti
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Quello a fuoco è il palmo della mano. Invece bisognerebbe avere a fuoco la moneta. Comunque anch'io leggo all'inizio FR e quindi sono d'accordo con @ak72 . Certo foto migliori aiuterebbero. Arka Diligite iustitiam2 punti
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Ritiro dall’amico @tempolibero Il graditissimo attestato di stima e riconoscenza avuto dall’Associazione Tempolibero che ringrazio con l’occasione perché so fatto veramente col cuore, grazie Attilio !2 punti
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Con @Rex Neap che ha qualche Gazzettino ...2 punti
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Col padrone di casa ...e’ un obbligo @francesco772 punti
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Spingiamo anche le nuove iniziative e chi cerca di aggregare e fare ...2 punti
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Qualche piccola nozione biografica in merito alla sua prima giovinezza: Il 26 aprile del 121 d.C., in una villa con giardino sul monte Celio, di proprietà di sua madre, nacque a Roma Marco Annio Catilio Severo, conosciuto in seguito come Marco Aurelio. Era l’anno del secondo consolato di suo nonno Marco Annio Vero e il primo di Gneo Arrio Augure. La sua famiglia, per via paterna, era originaria della Betica (odierna Andalusia) ed aveva iniziato ad acquisire importanza all’epoca di Domiziano; per parte di madre discendeva invece dall’oratore Domizio Afro, arrivato a Roma al tempo di Tiberio da Nemausus (Nîmes). Da varie generazioni, i membri degli Annii e dei Domizii si erano distinti nel ricoprire importanti cariche pubbliche ed erano vicini alla corte imperiale. Suo padre si chiamava Annio Vero e sua madre Domizia Lucilla, alla quale fu sempre molto legato. Il giovane Marco amava la sua casa natale sul Celio, dove viveva con la madre, una donna di grande cultura che parlava correntemente anche in greco. L’amore per la lingua e la cultura greca segnò profondamente Marco, che infatti, divenuto adulto, scriverà proprio in greco i suoi “Pensieri”. Rimasto orfano intorno ai nove anni, fu adottato dal nonno paterno, mutando il suo nome in Marco Annio Vero. Di carattere serio e riflessivo, grazie alla generosità del bisnonno Catilio Severo, sin da bambino Marco poté dedicarsi agli studi di lettere, musica, geometria e oratoria, sotto la guida dei migliori precettori dell’epoca, tra cui il celebre oratore Erode Attico e il retore Cornelio Frontone, con cui negli anni intrattenne una fitta corrispondenza, in parte giunta fino a noi. La sua grande passione era però la filosofia, alla quale si dedicò assiduamente a partire dall’età di undici anni; si vestiva alla maniera dei filosofi, avvolto in un mantello e dormiva per terra, tanto che sua madre dovette faticare non poco per convincerlo a riposare almeno su un giaciglio fatto di pelli. In particolare, era la filosofia stoica che lo attraeva e lo portava a frequentare le lezioni di Apollonio di Calcedonia e di Giunio Rustico. Roma, 140 - 144 Obverse: Bare head of Marcus Aurelius facing right...AVRELIVS CAESAR AVG. PII F. COS. Reverse: Honos standing left holding olive branch and cornucopiae...HONOS Reference : RIC III (Pius) 422 Nel frattempo, iniziò a frequentare la corte, sotto lo sguardo premuroso di Adriano, che lo chiamava Verissimus, alludendo alla grande amore del ragazzo per la verità. Adriano gli conferì la dignità dell’ordine equestre a sette anni e ad otto lo fece entrare nel collegio dei Salii. A quindici anni assunse la toga virile e, secondo le disposizioni di Adriano, si fidanzò con Ceionia Fabia, la figlia di Lucio Ceionio Commodo, designato successore col nome di Lucio Elio Cesare. Amava anche i piaceri della vita, come andare a caccia e recarsi a teatro. Si dedicò alla pittura, amava il pugilato, la lotta, la corsa e il gioco della palla, ma a tutte queste attività preferì infine lo studio della filosofia. Quando morì Lucio Elio Cesare, Adriano ritenne Marco, che aveva solo diciotto anni, non fosse ancora pronto per essere nominato erede al trono. Fu così che Adriano, sentendo vicino l’approssimarsi della morte, preferì optare per un uomo di provata esperienza e adottò Tito Aurelio Boionio Arrio Antonino, cinquantunenne governatore della Provincia d’Asia, con la condizione che quest’ultimo adottasse a sua volta il giovane Marco e Lucio Vero, figlio di Lucio Cesare. Giovane M. Aurelio, Musei Capitolini L'adozione (Monumento dei Parti, oggi presso il Museo di Efeso di Vienna): Antonino Pio (al centro) con Lucio Vero di sette anni (a destra) e Marco Aurelio di diciassette anni (a sinistra, alle spalle). All'estrema destra, sembra esserci Adriano.2 punti
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Come già altre volte ho fatto in simili casi, ho preso il solito vecchio libro (I Cesari , 1970) e ne propongo le note su Marco Aurelio con 2 ritratti su monete, in giovane e matura età . Le immagini, come tutte quelle del libro, sono in bianco-nero .2 punti
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Ciao, mi sembra di intravedere la scritta ROMA CAPVT M, quindi dovrebbe essere un picciolo del senato Romano. Emissioni anonime XIII-XIV secolo. Unisco le immagini di un paio di esemplari di qualità superiore.2 punti
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Confermo, sono 10 Torrette ? Sto vedendo crescere una Grande Collezione! Complimenti Amico mio.2 punti
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Scorrendo le aste primaverili, in tema di sterline e multipli mi è balzata all'occhio l'asta Negrini che tra i molti lotti interessanti propone questa 5 pounds di Giorgio IV del 1826, una moneta splendida, bello vederla presente in un'asta italiana.2 punti
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Buona sera a tutti, spulciando nelle varie discussioni e sezioni del Forum mi è balenata un idea, descrivere ognuno di noi, chiaramente in totale libertà, la propria prima volta con una Moneta.. ?1 punto
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leggo che hai il mio stesso vizio ahah 3-34 giocato su Bari e uscito a Venezia- ahah divagavo scusate.1 punto
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Un Grazie a @Litra68 per aver aperto una discussione grazie alla quale rispolverare i ricordi e rivivere la gioia di incominciare a collezionare. Io iniziai nel 1982 in occasione della coniazione delle 500 lire bimetalliche; ne sentii parlare al Tg (avevo 10 anni) e il giorno dopo girai diverse banche della mia città per trovarle, ma non le trovai e così telefonai al mio padrino di battesimo che lavorava alla Banca d'Italia di Roma per chiedergliele e quando venne ad Avellino me ne portò una decina e poi iniziai a conservare le monete della Repubblica italiana anno per anno cercando di trovare tutte le annate. Le conservavo in bustine fatte di carta su cui scrivevo il millesimo. Poi mia nonna riuscì a procurarmi delle lire del Regno, erano le 1 e 2 lire e i 20 e 50 centesimi del 1940. Mamma mi regalò le 500 e 1000 lire in argento che conservava in un vecchio borsello verde, che conservo ancora nella scatola in latta dei biscotti, che fu il mio raccoglitore di monete e così iniziò la mia collezione ...1 punto
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Ciao @miza , è semplice, leggo il FORUM e ne traggo spunto, ecco... me ne hai fatto venire un'altra non ancora presente nella discussione1 punto
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Non c’e’ fretta ...raccontiamo storie, raccontiamo numismatica, ogni percorso raccontato può aiutare la numismatica ma anche Lamoneta ...mi appello anche a chi ritiene di avere avuto qualcosa da Lamoneta e da chi si sente appartenente a questa famiglia....1 punto
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E quello che mi fa più rabbia è che tutto questo miasma è frutto , non tanto di una decisione seppur puerile o poco informata dei popoli dello UK ma SEMPRE E COMUNQUE LEGITTIMA, piuttosto dell'incapacità e del tornaconto personale e politico dei signori che siedono alla Camera. C'è una maggioranza politica alla Camera ma non c'è una maggioranza sulla questione più cruciale degli ultimi 40-50 anni ? Ciò significa solo due cose: 1- o non c'è una VERA maggioranza e quindi non c'è un Governo realmente capace di condurre il Paese; 2- o i deputati dei vari partiti non sono capaci di compattarsi ed avere delle idee comuni, quindi questi partiti non esistono più realmente ma solo fittiziamente su questioni secondarie e di tornaconto. Quando si parlava dell'Italietta con i suoi giochi di palazzo, delle elezioni parlamentari a cadenza annuale, dell'ormai semi-sconosciuto Pentapartito ……………….. c'erano sempre i franco-britannici con la puzza sotto il naso a giudicarci. Ed ora chi è l'inaffidabile? Poi ciò che trovo ancora più deludente, non è la povera May con la sua incapacità e tanta voglia di fare, ma piuttosto il cinico e calcolatore Corbyn che un giorno dice di voler uscire, poi fa intravedere la possibilità di un secondo referendum, e poi ancora lo nega . Bella coerenza. Spero ora di cuore che la Scozia riesca finalmente ad essere indipendente e forse un giorno a tornare nell'UE.1 punto
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Buongiorno, quando si dice il peso della Cultura1 punto
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Buonasera a tutti, volevo chiedere se potevate aiutarmi a identificare questa moneta, diam. 17mm peso 0,78 circa un grazie a tutti1 punto
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Da bambino andavo a trovare la zia Paola, prozia in realtà, in quanto sorella della mia nonna paterna. Mi dava spesso una piccola mancia... Un giorno tirò fuori da un cassetto e mi regalò delle vecchie monete della sua gioventù: erano fiorini d'argento austriaci di Francesco Giuseppe (la nostra piccola città era stata veneta dal 1278 al 1797 e poi austriaca fino al 1918, salvo la breve parentesi napoleonica dal 1803 al 1813). In seguito, visto che mi ero appassionato, mi regalò anche un borsellino di pelle che conteneva delle monete di Gorizia, appartenuto a sua nonna. Ho ancora quelle monete e il borsellino. Qui la foto del borsellino in un mio vecchio intrvento di 12 anni fa:1 punto
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Occhio a questo trolley. ..16 kg di cultura per tutti in arrivo ? ...1 punto
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Non mi sembra un picciolo, penserei piu' ad una cinquina malridotta sec XIV: https://numismatica-italiana.lamoneta.it/moneta/W-SENRM4/1 Sentiamo @adolfos1 punto
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Beh qui entrerebbe anche in gioco la mitica numero uno di ognuno di noi.. A volte succedono cose inaspettate che prescindono dalle nostre scelte di vita quotidiana. La numismatica è una di quelle... Meraviglioso incontro, che a volte accade ancora fortunatamente... Eros1 punto
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Maedaglione tutta la vita...... Magnifico il bassorilievo, con tutti quei particolari.. Ti seguo!1 punto
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Auguro un buon e proficuo convegno a tutti i partecipanti...1 punto
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Intervengo ignorando le interpretazioni che sono finora state date a questa leggenda : OMNI DO QUOD SUUM EST. Ora, se intendiamo il DO come una abbreviazione di DOMINO (Dativo o ablativo; non Domine che sarebbe il vocativo) potremmo tradurre in due modi: Tutto (viene) dal Signore quello che suo o (Diamo) al Signore tutto ciò che è suo. Ma se il DO non fosse una abbreviazione? Avremmo allora Io do tutto ciò che è suo. Questa lettura potrebbe essere giustificata dalla figura della Giustizia. Che ne dici Luciano @417sonia? Qui dovresti dirmi se sai sevi sono altre legenda con abbreviazioni diverse del DO che possano portare ad interpretarlo come verbo dare o invece come abbreviazione di Dominus. Ripeto ... non so che interpretazioni sono state fatte, ma se tutte partono da DO, che facilmente fa pensare ad abbreviazione di DOMINO, forse è il caso di pensare che non sia così.1 punto
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Complimenti davvero @Ledzeppelin81non mi è capitato ancora nulla di bello da poter comprare con i gigli invertiti..! Intanto mi godo le tue.. ??1 punto
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DE GREGE EPICURI I cultori di numismatica milanese avranno capito che la moneta di Francesco Sforza che verrà presentata è quella che contiene l'impresa "del morso"; mi sembra che la più comune sia una trillina. Ma l'impresa del morso (che si richiama a Costantino) mi sembra comparire anche su altre monete milanesi, che io però non ricordo con sicurezza. Chi ne sa di più?1 punto
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Uhmmm, belle.....ma ne manca 1 (una); Magliocca 246b...in pratica la 1788, quella con le sigle D.P. Riguardo la "cerchi e quadrati" la inserirò nel prossimo futuro....l'aggiornamento.1 punto
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Concordo pienamente, il mito degli "italiani brava gente" l'ho sempre visto con sospetto. Per il resto diamoci pure del tu se sei d'accordo, mi fa piacere aver scoperto che la distanza che sembrava esserci tra noi a giudicare dal tuo post in realtà non era poi così ampia. E soprattutto chiudiamo questo off topic, di cui sono il responsabile e di cui mi scuso ancora.1 punto
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Questi maltagliati spesso assumono forme strane, questo ad esempio è ben coniato ma è su un tondello quadrato, anche il peso è perfettamente in linea con i 10,50 grammi.1 punto
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Roma Numismatics Limited, Auction 10, lot 48, 27/09/2015 Etruria, Populonia AR 20 Asses. 3rd century BC. Bearded head of Tinia facing three-quarters right, open wreath (of ivy?) suspended above, ties hanging loose to either side; X on either side of forehead; thunderbolt with arrow-head shaped tip to right / Large winged thunderbolt within a circle of smaller thunderbolts. EC I, 69.2 (O1/R2, this coin); HN Italy 160; Sambon -; Vicari -. 7.00g, 23mm, 12h. Extremely Fine. Of the Highest Rarity - one of only two known examples, and easily the finest and most complete (the other being the ADM specimen sold in NAC 2, 17 = NAC 7, 46, which lacked most of the reverse design). From the VCV Collection. Tinia, the local equivalent of Zeus and Jupiter, was the supreme Etruscan thunder-god who wielded three of the eleven types of thunderbolts known to what the Romans called the Etrusca disciplina - the Etruscan systematic teachings about how to divine the will of the gods and act in accordance with it. Inscriptions and representations in art confirm beyond doubt that Tinia was the head of the Etruscan pantheon, though unlike his Greek and Roman counterparts he stood at the centre of a council or circle of gods and was bound by their will in a way that seems irreconcilable with the temperamental and unruly Zeus/Jupiter. According to Etruscan lore preserved by the Romans, the three types of bolts Tinia might throw were: a benign bolt that served as a warning; a bolt that could do either good or harm, for which he needed the approval of the Twelve Gods; a completely destructive bolt, for which he had to have permission from a group called the Shrouded Gods (Dii Involuti). The Etruscan belief in a wide variety of lightning bolts is reflected in the many different sizes and shapes of such bolts depicted with Tinia in Etruscan art. A bronze mirror c. 470 BC in the Vatican Museums illustrates the entreaties of Thethis (Thetis) and Thesan (Eos) to spare their sons, Achilles and Memnon. Tinia is shown holding two types of thunderbolts; in his left hand are three undulating serpent-like bolts; in his right hand is a single pointed bolt, the other end appearing not unlike the feathered end of an arrow. The bolts he is shown with in other artistic depictions vary wildly from each other, quite unlike the Hellenic Zeus or Roman Jupiter, whose bolts are regularly symmetrical. The Etruscan belief in a rich and widely varying lightning repertoire is therefore quite consistent with its representations alongside Tinia in their artworks, and indeed on this particular coin we can observe several very different types of thunderbolt. ILLUSTRAZIONE: GLI ETRUSCHI DI FIDENE ATTACCANO UN VILLAGGIO DELLA CAMPAGNA DI ROMA E FANNO PRIGIONIERE UN GRUPPO DI DONNE1 punto
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