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Contenuti più popolari
Elenco dei contenuti che hanno ricevuto i maggiori apprezzamenti il 05/03/19 in Risposte
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Bisogna prendere atto che diverse sono le ragioni di partecipazione al forum. Si va dalla semplice curiosità, alla passione e poi all'approfondimento. E' una sorta di palestra dove qualcuno può entrare per sgranchirsi un po' le gambe ma, già qualche mese dopo, potrebbe cominciare a fare i pesi tutti i giorni. Immaginate una lampada che illumina molto bene chi le sta più vicino ma che favorisce pure chi resta in penombra ma non è al buio e che un giorno potrebbe avvicinarsi alla fonte luminosa. Ma questo qualcuno potrebbe essere contento anche di vivere perennemente in penombra perchè maggiormente interessato ad altre cose o per le ragioni più varie. E poi diciamoci la verità: nonostante i più non si conoscano, a forza di leggere gli interventi ciascuno di noi si fa un'idea (quanto meno approssimativa) del valore dell'altro e del peso specifico delle sue argomentazioni e spiegazioni. Si tratta di una autorevolezza (che io non ho) che si conquista sul campo e che nessuno dovrebbe sentire il bisogno di rimarcare perché sono gli altri che l'attribuiscono. Io che scrivo in questo forum sono ben consapevole dei miei limiti e sono anche sicuro delle maggiori e migliori capacità di molti e molti altri rispetto a me. Io vorrei solo continuare a scrivere (e soprattutto a domandare) ogni tanto qualcosa e sarei contento se qualcuno mi dicesse: "Guarda che non è così perché ...". Senza contare che c'è anche il "divertimento". E allora non ci massacriamo perché già ci pensa la vita che sa essere più cattiva dei più cattivi tra noi. E' solo una opinione. Polemarco7 punti
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Stiamo parlando di una rivista divulgativa, il peer review in questo caso mi sembra eccessivo (anche perché in Italia non so neanche se ci riesce la RIN a farlo...). Ovviamente ben vengano correzioni e/o critiche al contenuto, il forum e' qua per questo e credo che anche gli autori sarebbero ben felici visto che e' una opportunità per migliorare. Tecnicamente sarebbe parte della Terza Missione che ogni Ateneo dovrebbe perseguire al pari di Ricerca e Didattica.7 punti
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Conosco un ormai ex ragazzo pugliese (resto in tema) D.M. Su Facebook (mio Dio ho nominato i social): ormai diverso tempo fa, mi domanda l'amicizia; comincia a chiedere con tanta curiosità notizie informazioni sulle monete medievali della sua regione. Gliele fornisco (nei limiti delle mie possibilità), continua a chiedere (ma si vede che il ragazzo cresce, le sue domande cominciano ad essere sempre più dettagliate)....arriviamo alla fine questo signore oggi terrà una CONFERENZA. I giovani li facciamo crecere? Hai pensato che il Gazzettino nasce forse anche per questo? Con questo non voglio aver nessun merito, ma evidenziare che i giovani devono avere opportunità e spazi. Cavolo, ho fatto lo "sborone" con la mia terza media e adesso sarò accusato anche io di auto celebrazione?6 punti
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Buongiorno a tutti. Come probabilmente già sapete l’Amministratore ha di fatto attuato una riorganizzazione basilare del forum. Fra le tante novità ci sarà anche la cancellazione del Curatore di sezione. In realtà, per quanto riguarda il nostro segmento, chi ha avuto l’onere e l’onore di “curarla” raramente è andato oltre il compito di competenza che prevede quello di mantenere in ordine le discussioni, lanciare qualche argomento in campo, dare qualche “mi piace” e rispondere agli utenti in qualche modo più o meno sapiente . Ciò è accaduto grazie a tutti voi e di questo ve ne siamo grati. Ora, siamo tutti più responsabilizzati e della sezione tutti “curatori” ad honorem . Alla fine nulla cambia anzi forse cambierà in meglio. Forza, che tanti argomenti sono ancora da scandagliare . Cari saluti a tutti4 punti
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Io credo, se no non lo avremmo fatto, in questo tipo di pubblicazioni che possano incuriosire, appassionare, abbastanza facili da leggere ma con anche contributi di spessore indubbio che meriterebbero altri ambiti, ci credo come ho sempre creduto in analoghe proposte della nostra penisola, tipo quella del circolo romano laziale dove ai tempi feci un bel post di complimenti e auguri con relativo mi piace perché mi sembrava stragiusto, credo nei Quaderni Massesi, ho fatto a Capua i complimenti a quelli del Bollettino Numismatico dello Stretto e potrei continuare perché ce ne sono altri nella Penisola di questi prodotti ... Sono una ricchezza, non un pericolo, questi prodotti perché vanno nelle mani anche di chi inizia o di chi ci sta pensando, vanno anche in mano alla società civile che può valutare, se l’obiettivo e’ allargare la base, avere nuova linfa, tutto questo può portare nuovi adepti con il bene di tutti, se invece si vuole rimanere una piccola nicchiettina di pochi che invecchieranno allora capisco ... Aggiungo a prescindere comunque da tutto questo dove ognuno può avere legittimamente la sua opinione un po’ di FairPlay , di rispetto per il lavoro e per ogni nuova iniziativa fatta su base volontaria non guasterebbe e umanamente per chi ha partecipato e lavorato sarebbe anche doverosa, una volta non molti anni fa anche qui si faceva per ognuno che aveva prodotto qualcosa, bei tempi almeno per me, cercate tutti anche un equilibrio intellettuale e umano se e’ possibile, il tifo lasciamolo agli stadi, le fazioni alla politica, il forum e’ scienza ma anche umanità in tutte le sue sfaccettature ...e’ così che vorrei che rimanesse ...4 punti
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Andiamo, Pugliese sta provocando...spero. Comunque, visto che non piace la gente che si sveglia alle 4, non piace chi mette online lavori fatti da non illuminati, visto che per taluni, magari abituati ad avere sottoposti dalla lingua umida, bisogna sempre dire di sì e genuflettersi.... Vi do una notizia, c'è il tasto ignora. Il tasto ignora vi consentirà di confrontarvi solo con chi è alla vostra altezza, non preoccupatevi durerà poco, litigherete anche con i vostri pari. PS Immagino un'espertone pieno di pubblicazioni sulle monete siciliane a confronto con un GionnySicily .....un no-contest alla prima ripresaa favore del nostro per superiorità totale....3 punti
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Parole molto sagge e che vorrei leggere più spesso o almeno una volta le leggevo anche qui E poi c’e la vita, la serenità, la salute, uno deve perdere la salute come ho visto per guerre di politica numismatica ? E poi c’ e’ il mobbing, il branco...e sul forum ma anche nella numismatica reale c’e’, cerchiamo di pensare che dietro a ogni nick c’e’ si un Numismatico ma anche un uomo ...con la sua dignità, anzianità, pensiamo che ci sono anche il rispetto, la riconoscenza, la stima, l’educazione, il dire grazie se uno fa o ha fatto, oggi non lo vedo e questo mi rattrista molto molto non come Numismatico ma come uomo ....3 punti
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Quindi la colpa della crisi della numismatica in Italia è di lamoneta? Suvvia, mi sembrano parole campate in aria, forse è meglio se argomenti...3 punti
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Un argomento di discussione questo indubbiamente interessante... Da parte mia posso dire che la ciotola provoca sempre una certa emozione per la natura completamente casuale del suo contenuto (alcune ciotole sono composte da monete trovate in casa o comprate dai venditori al kilo senza troppo badare alle tipologie e ai singoli pezzi) e proprio per questo la ciotola dà l'occasione anche di mettere in gioco quello che si è imparato; è un po' un collezionare nel senso più primitivo e semplice del termine le monete con la loro storia e il piacere di questo è nell'apprezzare, riconoscere e classificare; indubbiamente le ciotole non contengono monete FDC, sono monete spesso molto circolate a volte rovinate, chiaramente si valuta a seconda dei casi, a volte la rarità di un pezzo può ripagare la sua scarsa conservazione a volte a farlo è la storia che porta con sé. Le ciotole sono ricche di monete vissute, a volte logore, quasi dei "fantasmi" come ho sentito qualcuno definirle in una discussione (che ho molto apprezzato) nella sezione delle monete veneziane, ma non per questo a mio avviso a priori prive di dignità. Personalmente quando giro per queste ciotole mi piace anche fare una cosa un po' ardita e che immagino molti definirebbero folle ovvero comprare a prezzo chiaramente irrisorio anche una o due monete che non riesco ad identificare perché troppo logore o rovinate solo per il piacere di cercare di identificarle e classificarle anche se ridotte ai minimi termini.. Detto questo a volte si trovano anche esemplari in conservazione collezionabile e dignitosa. La soddisfazione di riconoscere una particolare variante, una tipologia insolita a vedersi, una data non comune o anche rara è a mio avviso sempre molto grande e appagante, ovviamente non più di possedere una moneta in FDC conquistata ad un'asta, anche quella è una grandissima soddisfazione, ma sono mondi e modi di vivere la collezione effettivamente completamente opposti.2 punti
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Non conosco bene i motivi dei dissidi qui manifestati, mi limito a dare la mia testimonianza. Sono un giovane appena avvicinatosi alla numismatica, trovo ci sia un grandissimo deserto attorno a chi vuole interessarsi a questa disciplina, mancanza di "cartelli stradali" (passatemi la metafora) che indichino la strada alle fonti d'informazione. Di recente ho discusso di questo problema che sto vivendo da neofita con un numismatico professionista e le indicazioni sono state "fai esperienza", come? vedendo più monete possibili. Ma mi chiedo, se i musei non offrono esposizioni adeguate per le monete, se le monete "di spessore" non sono liberamente fruibili per chiunque, se i pamphlet che trattano di numismatica sono sparsi caoticamente virtualmente per il web, come è possibile che un neofita si faccia le ossa, abbia un possibile e fattibile percorso di studio davanti a sè? Ho frequentato gli ambienti universitari, se la numismatica deve essere studiata in ambienti universitari con riviste accessibili a poche persone allora significa che non si è capito cosa sia la numismatica intesa come passione. Così facendo la numismatica diverrebbe equiparabile alle scienze economiche, giuridiche, biologiche, mediche ecc... e l'hobby in sè ne uscirebbe affossato. Una volta affossato l'hobby e la passione, addio moneta, moneta intesa come testimonianza storica e di trascorsi umani e di condivisione umana. Penso che il gazzettino (che ho letto tutto d'un fiato) sia uno strumento liberamente fruibile e nemmeno troppo pomposo o criptico. In tal senso è uno strumento che si adatta a rendere accessibile la numismatica al neofita, all'appassionato in sè a cui non importa nulla di diventare un trombone in giacca e cravatta. Lo spirito si sa, viene affossato nelle accademie pompose, la storia ne è la prova, i più grandi scienziati, letterati, artisti hanno avuto poco a che fare con le accademie. Chissene importa se gli articoli non hanno un "grande spessore scientifico", basta interessino, basta che appassionino alla numismatica; gli studi "scientifici" devono essere diretti a chi vuole studiare la numismatica a livelli più approfonditi, ma per arrivare a certi livelli serve prima uno strumento come il gazzettino, altrimenti la situazione sarà soltanto una situazione di comodo per "gli accademici" che vogliono soltanto elevarsi sugli altri un po' come accadeva nelle caste degli scribi egizi; questo è il modo milgiore per assassinare la numisamtica.2 punti
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Sì infatti. E' il valore del denario. La stessa parola "denario", che viene da dena-, significa che "che ne comprende dieci", così come (in Italiano) "binario" da bi- significa "che ne comprende due"2 punti
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Il Gazzettino ha aperto la vita numismatica al popolo.. E' questo è semplicemente meraviglioso, opportunità che altrimenti non sarebbero mai potute esistere, un format innovativo e futurista.. La numismatica di tutti e di quelli più semplici ma con tanto amore e rispetto per il prossimo.. Eros2 punti
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Credo che a questo punto non si parli più di numismatica, ma di rispetto verso il prossimo. @Liutprand e @bizerba62 non ci conosciamo come non si conosce la maggior parte degli utenti del Forum, per questo non sappiamo una persona cosa ha passato e come se la stà passando, le sue forze o le sue fragilità e creare tutto questo per dei messaggi per niente offensivi, ma anzi di incoraggiamento, non lo trovo giusto.2 punti
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Aggiungo senza alcuno intento polemico, che non capisco proprio quale è il problema. Un utente scrive solo di notte e allora??? Si vede che soffre di insonnia? Nei suoi post offende qualcuno o usa un linguaggio sconveniente? La risposta è no e allora? Allora probabilmente a qualcuno non è simpatico, ma non si può essere simpatici a tutti, anche su un forum. Allora la cosa migliore è ignorarsi a vicenda. Auguro una buona e serena giornata a tutti ?.2 punti
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Rispondo qui poiché ho trovato citazioni in molte discussioni. Caro @dabbene il rispetto per gli altri è il faro della mia esistenza e della mia educazione, e di ciò ne ho riscontri quotidianamente. Già in precedenza avevo palesato questo strano comportamento: quando la mattina apro il forum trovo che in tutte le discussioni c'è un intervento delle 3-4 di notte...tipo, "benissimo"... "viva questo o quello" che oltre a non aggiungere nulla alla numismatica sotraggono gli ultimi interventi nelle varie discussioni. Sono fermamente consapevole che nessuno possa avere qualcosa da dire in tutte le discussioni ogni notte. Così è se vi pare. Se poi dovessi essere biasimato da @Reficul - e solo da lui - non esiterei a trarne le conseguenze.2 punti
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Io vorrei un forum il più possibile inclusivo ed aperto a tutti, non sopporto il sentire parlare di barriere all’ingresso, di fare maggior selettività, tutte queste cose mi hanno sempre fatto sorridere, mi danno l’idea del vecchio che vuole a tutti i costi resistere al nuovo... Credo che lo scopo principale del forum debba essere quello divulgativo, quindi bisogna aprirsi, farsi conoscere ai giovani, cercare di creare nuove generazioni di appassionati, insomma essere il più possibile inclusivi e non chiudersi a riccio a coltivare ciascuno i propri orticelli.2 punti
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Approfondendo il discorso sul valore del follis come abbiamo avuto modo di dire in precedenza non è noto con certezza quale fosse il valore nominale del nummus argentiferous al momento della sua prima emissione nel 294 d.C.. All'inizio come riportato nel RIC è stato addirittura associato a un valore di 5 denarii per poi essere stato corretto in 10 denarii communes ed è stato a sua volta fatto proprio da Cope che in seguito all'editto di Afrodisia lo riporta nel suo studio con un valore raddoppiato di 20 denarii. Cosa porta a queste diverse ipotesi? Iniziamo con il dire che allo stato attuale non è giunto a noi nulla che chiarisca definitivamente il valore della moneta quindi tutte le supposizioni derivano da diverse interpretazioni. Sappiamo che a ridosso del 300 d.C. iniziano ad apparire dei contrassegni su alcune emissioni di Follis che sono stati considerati dai più almeno inizialmente come valori nominali. Troviamo quindi: XXISIS sui Follis di Siscia (la zecca più orientale sotto il controllo di Massimiano) XX-I sui Follis di Alessandria sotto il controllo di Diocleziano K-V sui Follis di Antiochia sempre sotto il controllo di Diocleziano Il RIC (Sutherland e Carson) interpreta le sigle come XX denarii corrispondenti a una moneta mentre per Antiochia come K (20) sesterzi o V (5) denarii. Queste diverse interpretazioni delle sigle citate a loro volta hanno portato a supporre che potessero essere in vigore valutazioni diverse per il follis all'interno dell’Impero, non solo tra occidente e oriente ma addirittura tra Antiochia e Alessandria. A dire il vero risulta altamente improbabile che una sigla (XXI) ben conosciuta all'interno dell’Impero dai tempi di Aureliano cambiasse di punto in bianco significato generando confusione a chi la leggesse, si può quindi pensare, che come per il radiato argentato, questa indicasse che la moneta era composta da 20 parti di bronzo e una d’argento. Esami metallografici hanno mostrato come la moneta dal peso di 1/32 - 1/30 libbra conteneva al massimo il 4% di argento e mai arrivava alla teorica percentuale del 4,76% di fino, un percentuale comunque plausibile con il significato della sigla. Se quindi per XXI potremmo avere una risposta quale può essere il significato di KV? Sarebbe stato normale seguire la stessa sigla greca usata sugli antoniniani, quindi KA, ma così non è stato. Il RIC, come detto, fornisce una sua interpretazione con 20 sesterzi = 5 denarii, una tesi probabilmente seguita all'iniziale interpretazione della sigla XXI. In realtà potremmo semplicemente ricondurre a tre ipotesi: potrebbe essere il valore della moneta espresso in denari (25); il contrassegno sia solo K e quindi V abbia un altro significato a noi oscuro; oppure personalmente mi viene da pensare che K V non abbia nulla a che vedere con un eventuale contrassegno di valore. Andando nel dettaglio della zecca di Alexandria notiamo come successivamente al 305 d.C. sui Follis appare nei campi la lettera K precedentemente presente ad Antiochia. Possiamo difatti notare che ad Alexandria nei campi sono presenti non solo contrassegni come S P (probabilmente dal significato Sacra Pecunia) e P R (Pondus Restitutus per indicare un aumento di peso) ma dal 308 d.C. altri contrassegni con il segno K. Per esempio: P R (Pondus Restitutus) A fine 308 d.C. appare nei campi X K Tra il 308-310 d.C. appare nei campi K P Nel 311 d.C. appare nei campi K X Una conseguente deduzione potrebbe essere che in realtà il marchio di valore in denari della moneta non fosse presente su queste emissioni e K (20) stesse a indicare le parti di bronzo (quindi riconducibile a XX). Altra conferma che non dovrebbe trattarsi del valore in denarii communes deriva dal fatto che nel 308 d.C. a Lugdunum viene emessa sui follis la sigla CIHS, interpretata da Crawford come 100 sestertii = 25 denarii. Questa interpretazione è molto plausibile in quanto HS indicava nel periodo arcaico il sesterzio, i numerali venivano segnati con una stanghetta orizzontale sopra i caratteri, da qui quindi l'abbreviazione IIS che si trasformò con il tempo in HS, di conseguenza questo confermerebbe che il valore del nummus argentiferous era 25 denarii communes. Cope menziona nella tabella del precedente post anche un radiato di Cizico dal peso di 6 grammi (ma del quale esistono esemplari di quasi 9 grammi come quello in foto sotto) e con un valore doppio rispetto alla frazione radiata largamente conosciuta. La moneta arriva ad avere un peso anche vicino a quello del follis del periodo, una moneta piuttosto rara e quindi non coniata in grandi quantità ma che per esempio vista la consunzione dell'esemplare postato ha comunque circolato. Questa moneta forse è nata da un'errata interpretazione delle direttive relative alla coniazione della nuova tipologia da parte della zecca, ciò non sarebbe una novità per il periodo visto che la stessa zecca di Cizico già commise un errore nello stesso periodo coniando un follis con nei campi la sigla di Cizico ma all'esergo quello di Treveri (SIC!!!) Questa tipologia quindi andrebbe probabilmente iscritta tra gli errori di conio più che come tipologia monetale. Cosa accadde quindi agli aureliani che circolavano per l'impero agli inizi del IV sec.? Un papiro non datato ma riconducibile al periodo della tetrarchia ci mostra la preoccupazione di un'uomo che in previsione della svalutazione di quella che chiama moneta italica si prodiga per fare in modo che possa essere spesa al più presto. Il radiato italico veniva drasticamente dimezzato equiparandolo a quello del radiato post riforma, d'altronde facendo le dovute riflessioni, immaginatevi di avere tra le mani due radiati, uno con un po' di argentatura (se non era già saltata via) e l'altro senza, uno con la sigla XXI e l'altro senza. Questa situazione avrebbe creato sicuramente confusione. Il papiro riportava: Διονύσιος Ἀπίωνι χαίρειν· προσέταξεν ἡ θεία τύχη τῶν δεσποτῶν ἡμῶν τὸ Ἰ(*)ταλικὸν νόμισμα 5εἰς ἥμισυ νούμμου καταβιβασθῆναι· σπού- δασον οὖν πᾶν τὸ Ἰ(*)ταλικὸν ἀργύριον ὃ ἔχεις ἀναλῶσαι ἀγοράσας μοι εἴδη παντοδαπὰ κα̣ὶ π[ο]ίας εὑρίσκεις τιμῆς. τούτου τε ἕνεκα ἀπέστειλα πρός σε 10ὀφφ(ικιάλιον)· προγίνωσκε δὲ ὡς εἰ βουληθείης(*) κακουργίᾳ τινὶ χρήσασθαι οὐκ ἀν- έξομαί σου. (hand 2) ἐρρῶσθαί σε πολλοῖς χρόνοις εὔχομαι, ἄδελφε. ‘Dionysius to Apion, greeting. The divine Fortune of our masters has ordained that the Italian coinage be reduced to the half of a nummus. Make haste, therefore, to spend all the Italian silver that you have on purchases, on my behalf, of goods of every description at whatever price you find them. For this purpose I have dispatched an officialis to you. But take notice that should you intend to indulge in any malpractices I shall not allow you to do so. I pray, my brother, that you may be in long health. I have received the letter from the officialis on the 8th of Pharmouthi.’ E’ quindi evidente che il radiato argentato smette di esser tesaurizzato dall'autore della missiva e che come la legge di Gresham insegna la moneta cattiva (radiata) scaccia la moneta buona (follis) con la prima che viene immediatamente spesa.2 punti
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Con l'avvento di Diocleziano si pose fine a quel periodo noto come crisi del III secolo, un periodo che vide pressione ai confini e lotte interne caratterizzate soprattutto dalla volontà dell'esercito di elevare al rango di Augusto un generale piuttosto che un altro. Il nuovo Augusto si trovò a dover affrontare una profonda crisi economica e pose in essere una serie di iniziative atte a far fronte alle nuove esigenze del sistema tetrarchico che imponeva tra l'altro maggior circolante necessario a pagare un esercito tanto numeroso. Dopo aver nominato Massimiano come Augusto d'occidente e Galerio e Costanzo come cesari, Diocleziano nel 294 d.C. attua un riforma monetaria che prevede non solo la rivalutazione della moneta aurea portandola nuovamente a 1/60 di libbra romana (5,41gr) ma anche l'emissione di un nummus argenteus dal peso di 1/96 di libbra romana pari a 3,41 grammi con un valore pari a 100 denarii comunes. Viene inoltre introdotto un nummus argentiferous, oggi viene comunemente chiamato follis, dal peso di circa 10 grammi quindi corrispondente a 1/32 di libbra e con un valore nominale ancora oggi dibattuto che potrebbe essere di 10 o 12,5 denarii communes. I radiati continuano a essere battuti, ma a differenza di prima non più argentati e con un valore pari a 2 denarii communes. A questi si affianca la moneta laureata, proprio quel denario che da tempo non è più d'argento ma in metallo vile, la moneta di conto in cui vengono espressi tutti i prezzi. Questa moneta di rame con un peso approssimativo di 1,5 grammi e che successivamente diventerà effettivamente un terzo di follis o genericamente una frazione di follis. Questi divisionali avevano un valore troppo basso rispetto a quello nominale e la logica conseguenza fu quella che il mercato impose un proprio tasso di cambio con le monete di metallo nobile. L'inflazione dilagante generò una diminuzione del potere d'acquisto della moneta e portò all'emanazione di quello che oggi conosciamo come editto di Afrodisia. Questo editto emesso in un periodo imprecisato del 301 d.C., ma del quale è conosciuta la decorrenza dal 1° settembre, raddoppiava il valore nominale delle monete enee circolanti ristabilendo nelle intenzioni il potere d'acquisto originario. L'editto di Afrodisia, trovato parzialmente completo, permette di scoprire quindi che la bicharactam pecunia aveva un valore di 4 denarii communes (qvae in maiore orbis partec... qvattvor denariorvm) mentre la nostra monetina in rame passava dal valore nominale di un denario communes a due. L'editto scoperto nel 1970, e quindi successivamente alla pubblicazione del RIC, riporta quindi come detto in precedenza che la moneta radiata emessa in oriente viene comunemente conosciuta come Bicharactam Pecunia, chiara allusione all'iconografia del rovescio CONCORDIA MILIT che mostra sempre due figure distinte. Anche il nummus argentiferous (follis) aveva raddoppiato il suo valore arrivando adesso ad almeno 20 denarii communes, su questo cifra non tutti sono unanimemente convinti, sempre un frammento riporta "..]TIQVINQVE", che apparentemente si riferisce al valore della moneta dell'editto e che Hendy interpreta come [VIGIN]TI QVINQVE, quindi 25. L'editto di Afrodisia non portò i risultati sperati, anzi la situazione peggiorò rapidamente e drasticamente, si arrivò a un aumento vertiginoso dei prezzi ormai incontrollabili. Venne quindi poco dopo promulgato il conosciuto editto dei prezzi, "Edictum de pretiis rerum venalium", tale editto altro non era che un calmiere dei prezzi, imponeva quindi quale fosse il prezzo massimo da pagare per un determinato bene o servizio. Tornando ai nostri piccoli laureati cosa ci permettevano di acquistare con queste piccole monete? L'editto ci viene in aiuto e ci dà un'idea del potere di acquisto del tempo. Scopriamo così che con 4 denarii communes era possibile acquistare un sextarivs di lupini cotti o dieci mele di prima scelta. Un nostro follis ora valeva 20 o 25 denarii communes (a seconda della tesi sposata, affronteremo in un secondo momento i valori probabilmente inseriti nei campi dei follis orientali), dall'editto deduciamo che questa moneta era la paga giornaliera per un pastore o il costo di un sextarivs di Vino rosato o ancora il costo per miglio del trasporto di un moggio su una barca fluviale. Con l'abdicazione nel 305 d.C. l'editto di Diocleziano viene messo da parte, il nummus argentiferous mantiene il suo valore di 20/25 denarii ma viene portato nel 307 d.C. a 1/48 di libbra corrispondente a 6,5 grammi. Prima di questa riforma a Siscia e stranamente solo in quella zecca vengono emessi dei laureati con rovescio GENIO POPVLI ROMANI. Ormai l'editto dei prezzi era accantonato ma i prezzi sicuramente sarebbero stati visti al rialzo, con pugno di monete come quelle in foto ci saremmo forse potuti permettere dipendentemente dal valore della singola moneta una libbra di camoscio o una pelle di antilope o un pettine in legno. Constatino in occidente avvia il follis a una continua svalutazione seguito da Massimino Daia in oriente, Massenzio da parte sua invece non segue le riforme costantiniane e mantiene immutato il peso fino alla sua morte. 310 d.C. 5,4gr 1/60 libbra 312 d.C. 4,51gr 1/72 libbra 313 d.C. 3,38gr 1/96 libbra Dopo la morte in Massenzio anche la zecca di Roma si adegua alle altre zecche galliche ma mantiene il sistema monetario di Massenzio emettendo il 2/3 di follis da 16 denarii communes e il mezzo follis da 12 denari, monete con percettibili differenze di peso e modulo. Come possiamo vedere in queste emissioni del 312 d.C. vengono riportate nei campi i valori nominali della moneta. Non è ben chiaro se il follis aumenta il suo valore nominale da 20 a 25 o se continua semplicemente a valere 25 denarii communes come avveniva in precedenza. L'emissione VIRT EXERCIT GALL ha anche un’altra particolarità oltre all'indicazione del valore, come si vede dalla foto di questa bellissima moneta di @Tinia Numismatica abbiamo la presenza al diritto della corona radiata che solitamente è associata a un valore doppio (dupondi, doppi sesterzi e antoniniani). In realtà, come è riscontrabile anche nella serie elmata e radiata dei follis di Lugdunum si tratta di un chiaro riferimento all'iconografia Costantiniana del Sol. Come accennato nel 313 d.C. il peso del nostro nummus argentiferous viene ulteriormente ridotto ma da questo momento in poi non abbiamo molti riscontri su cosa accade tra Costantino e Licinio, dei loro diversi sistemi monetari e dell'introduzione del centenionale (100 denarii communes) con la VICTORIA LAETAE PRINC PERP, questo è un tema che va affrontato separatamente. Cope, Lawrence. "Diocletian's Price Edit and its associated coinage denominations", 1977, pages 7-12. Zschucke, Carl-Friedrich. "Die Bronze-Teilstuck-Pragungen der Romischen Mumzstatte Trier", 1989 Spink, "The Roman Imperial Coinage Volume VI", 1967 David G. Wigg "An Issue of Follis Fractions with Denominational Marks", 19911 punto
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Buongiorno a tutti, mi sono aggiudicato questa medaglia qualche settimana fa. Dovrebbe essere abbastanza rara e nonostante i bordi un po' martoriati, conserva a mio avviso dei dettagli e dei rilievi di tutto rispetto. Rappresenta la canonizzazione di 5 nuovi Santi, siamo nel 1807, in pieno e travagliato periodo Napoleonico che di fatto impedì l'emissione delle medaglie annuali degli anni successivi, dal IX al XIV. L'emissione delle medaglie annuali riprese nel 1814 (anno XV) , quando Napoleone di ritorno dalla deludente campagna di Russia e con gli eserciti alleati quasi alle porte di Parigi, decise finalmente di liberare il Papa promettendo la restituzione di tutte le provincie, evento rappresentato in una delle successive medaglie (XVII 1816). Che ne pensate? Ringrazio in anticipo chi lascerà commenti. Saluti e buona serata Silver1 punto
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Con foto nitide non avremmo di questi problemi Non è un numero difettoso, hanno solamente sottolineato il ° 1°1 punto
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Ciao, vi segnalo questa recente pubblicazione che riguarda il popolamento umano dell'Asia: https://www.galileonet.it/denisoviani-ominidi-tibet-nature/ Ne accennammo qui: Ciao Illyricum1 punto
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io direi Appuleius, indubbiamente per lo stile dell'elmo. è una fortuna che è girato a Sn. altrimenti sarebbe stato impossibile identificarlo. è bello avere qualche inciso in collezione. C1 punto
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Ciao @Matteo91, non ho ancora letto l'articolo che hai citato, ma si può rimediare! Sembra interessante. Lo leggo e se ne parla in una discussione ad hoc. A presto ES1 punto
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Su questo Forum ci sono fior di numismatici che si fanno onore nei campi lavorativi più disparati e che in occasione di incontri numismatici o giornate di studio siedono fianco a fianco con accademici di fama mondiale. Faccio un nome per tutti: Alberto Campana, il nostro @acraf Qualcuno ha dei rilievi da muovere su questo studioso che non proviene dal mondo accademico???1 punto
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meglio il dritto, al rovescio i rilievi sono andati (capelli, mano, seno gambe). Comunque moneta collezionabilissima.1 punto
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Ciao @PriamoB, in effetti non trovo nessun riferimento a questo decreto (fatto breve ricerca su internet..): pare ti abbia corretto troppo superficialmente e faccio ammenda. In effetti guardavo il catalogo Crapanzano e vedevo che il prefisso I31 appartiene al rigo di quelle stampate da Alfieri & Lacroix, riportate con data 01.08.1944, così ho creduto che fosse un errore di stampa e, come vedi, ho corretto la data sul mio catalogo: Forse sono stato precipitoso ma mi sono convinto vedendo che anche la banconota mostrata dal catalogo ha prefisso Z31 e decreto 11 agosto e non 1 agosto: Tuttavia, rimane un dubbio: la dicitura "11 AGOSTO" riportata sulla banconota del catalogo è ambigua, così come quella della banconota oggetto di questo post. E il DM 11 Agosto 1944 non si trova. Che si tratti di un difettoso "1° AGOSTO"? Nel frattempo, ho trovato (credo) il DM 1 Agosto 1944: Decr. Min. 1 agosto 1944 (G.U. n. 255 del 31 ottobre 1944) "Distruzione di biglietti di Stato logori". Mi sa che devo ri-correggere il mio catalogo..1 punto
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Buon pomeriggio Difficile trovare rispondenza tra il nome del Massaro ed il suo segno/i distintivo/i. Questi segni sappiamo che coincidono con il nome del Massaro che all'epoca della coniazione aveva la responsabilità in zecca, ma nessuno scritto chiarificatore è giunto fino a noi; probabile che i documenti che contenevano la chiave per decifrarli siano andati persi. Solo in epoca più tarda abbiamo degli scritti che ci illuminano, anche facilitati dal fatto che, ad un dato momento, si rinunciò a mettere nelle monete dei semplici segni, ma la/le iniziali del Massaro. saluti luciano1 punto
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Il puntino è un segno identificativo del massaro. Questi segni, ne esistono differenti (rosette, croci, rombi...) si possono trovare in diverse posizioni ( e leggilo sto' benedetto PDF che ti ho passato ?)1 punto
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Buongiorno a tutti, nel mio piccolo vorrei ringraziare Mario per avermi fatto conoscere il Gazzettino di Quelli del Cordusio regalandomi il cartaceo del n'4 che ho molto apprezzato, amo particolarmente leggere lavori stampati, rileggerli e consultarli tutte le volte che voglio, anche non essendo un professionista o un addetto ai lavori apprezzo il contenuto degli articoli in esso esposti. E trovo utile sia per chi si accosta per la prima volta alla Numismatica sia per chi se ne interessa da tempo, la condivisione sia cartacea che online di questi studi e riflessioni.. ?1 punto
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Per quanto riguarda il Giulio di cui parla il titolo di questa discussione, si tratta di una moneta estremamente rara (R5), la cui tiratura originaria fu di 813 (!) esemplari. Coniata nel 1674 sotto Cosimo III, mostra al R/ la scena dell'Annunciazione ed il conio presenta una frattura proprio sul volto dell'Arcangelo Gabriele (comunque minima) che fu forse causa di una precoce interruzione della battitura. Non mi dilungo sui giuli dell'Annunciazione, che rappresentarono una tipologia relativamente frequente a Firenze così come in molte altre zecche e periodi. Desidero solo indicare che anch'essa proviene da una recente asta, ove non è stata molto valorizzata, e mostra un'ottima conservazione. Noto che i conii di alcuni esemplari particolarmente rari a nome di Cosimo III (secondo Pucci riferibili alla coniazione dell'anno 1672 - R5, 453 es. coniati) portano anacronisticamente l'anno 1660 (era allora a capo del Granducato Ferdinando II): la ragione è certamente quella del riutilizzo di conii di R/ di quell'anno. Nell'esemplare qui proposto si vede una piccola escrescenza di metallo accanto al n. 4 della data in alto a sn., che potrebbe quasi far leggere lo stesso come un 2. Tuttavia l'unico esemplare fotografato che ho potuto reperire (sempre sul Pucci) presenta lo stesso difetto (dunque una frattura o imperfezione di conio e anno 1674) e proviene con quasi certezza dalla stessa coppia di coni (la frattura al R/ sul volto dell'arcangelo appare in quest'ultimo più estesa).1 punto
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Ma hai ragionissimo! Ma che polemiche sono ? Se io alle 4 di notte ho voglia di scrivere mi piace su tutte le discussioni che problema c'e' ? Non e' mica un libro da pubblicare o un articolo scientifico (a parte che anche li si trovano certe chicche...ma lasciamo stare). Piuttosto il problema segnalato da @Liutprand e' reale e secondo me di natura diversa. Non si riescono a focalizzare bene le discussioni da seguire. Le uniche funzioni di ricerca che danno risultati decenti sono: "nuovi contenuti" e "contenuti dove ho risposto". Personalmente quando mi interessa una discussione la spammo! Ci scrivo qualcosa anche se non e' un 'contributo significativo' (concetto da definire meglio comunque), solo per poi ritrovarla con la famosa funzione "contenuti dove ho risposto". A mio parere e' un difetto tecnico che provoca discussioni tra utenti.1 punto
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Quasi degli unicum, questo le rende ancora più affascinanti.. Nella loro diversità, ancora più coinvolgenti, per la storia di ogni tondello e il luogo, spettacolari...1 punto
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In effetti, bisognerebbe misurarle. Potremmo scoprire la rarissima varietà a... margine medio! A parte gli scherzi, non me ne intendo ma c'è la possibilità che i fogli di stampa abbiano misure leggermente diverse? Voglio dire, magari tra il 703 e il 707 hanno utilizzato dei fogli un po' più grandi e ci venivano margini maggiori.. boh? A occhio, quella mostrata da Apulian (nel post citato da nikita_) come esempio di "margine largo" è molto più ampia rispetto sia a quella dubbia N703 che a questa N705. E' una questione di misure!1 punto
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Tradotto: rassereniamo gli animi, non creiamo inutili polveroni e divisioni insensate. Evitiamo gli interventi che non aggiungono niente di significativo alle discussioni, evitiamo di vedere nemici dappertutto ma cerchiamo anche di essere più tolleranti e comprensivi, insomma: vogliamoci più bene...1 punto
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E monete gratis e la pace mondiale e la fine della poverta', ah dimenticavo piu' Pilu per tutti.1 punto
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Mi sa che qui ti sbagli.......un milione di lire, se la lira in questi vent´anni non avesse perso valore rispetto l´euro, cosa di cui dubito molto,infatti non so come la nostra moneta da sola, avrebbe superato le crisi finanziarie del 2008, e quelle successive, per non parlare delle prossime. Saluti TIBERIVS1 punto
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non colleziono gettoni ma l'ho trovato molto interessante1 punto
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C’e tanta ricchezza umana, di sentimenti, di fare per gli altri ancora nella nostra numismatica, bisogna però trovarla, a Capua c’e’ e l’abbiamo vista, e’ stato un piacere discorrere con persone come te, un abbraccio Michele, Mario1 punto
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Con Marco Ottolini al tavolo1 punto
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trovare una news o una moneta con tiratura bassa è una soddisfazione, ma trovare questa monetina dopo 18 anni non ha prezzo... peccato per le condizioni... una volta era FDC Taglio: 1 cent Nazione: Monaco Anno: 2001 Tiratura: 330.700 condizioni: B Città: Milano1 punto
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Beh allora ci vediamo al Convegno di Capua, io ci sarò se ti fai riconoscere ti dono qualche omaggio divulgativo, Mario1 punto
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Con colpevole ritardo posto i riferimenti biblio menzionati sopra: intanto il primo volume del North per la monetazione battuta a martello: North - english hammered coinage - early anglo-saxon to Henry III per gli amanti delle prime monete snglosassoni, irrinunciabile e’ l’eccellente sylloge di Abramson: the Abramson collection - coins of early anglo-saxon england and the north sea area. Oltre un migliaio di early thrymsas ( oro) e sceattas ( in argento - precursori dei pennies) in prestito permanente ai fini di studio presso il Fitzwilliam di Cambridge. Da notare che Abramson candidamente ammette che senza i ‘detectoristi’ la sus collezione sarebbe risultata infinitamente meno importante e soprattutto avrebbe enficiato lo studio e la comprensione della serie monetale. Pratica perfettamente regolare e anzi incentivata dallo Stato inglese. studies in early medieval coinge vol. 3 - sifting the evidence - edited by Tony Abramson una preziosa raccolta di saggi , molto specialistica dove compare un articolo dedicato ad alcune Hiberno - Scandinavian coins - con alcuni tipi simili a quella della discussione qui sopra che si sono alla fine rivelate dei falsi ad oper di Ashmore un noto falsario britannico. Infine lo studio molto interessante della Gannon: the iconography of early anglo-saxon coinage - VI to VIII centuries. Fondamentale per comprendere l’iconografia di queste affascinanti emissioni. Buona lettura e buona ricerca a chi e’ interessato ... poi ci sarebbe anche “Offa”... ma per oggi vi ho annoiato abbastanza...1 punto
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Come non quotarti!!! credo sia il sogno di qualsiasi vero amante del sapere e della numismatica. La cruda realtà è che i forum stanno annegando nel "mare" della superficialità che va sempre più in voga oggi, coadiuvata questa dal fenomeno facebook. È un fenomeno in crescita e senza alcun controllo. Cosa fare? Non saprei... oltre alla "stagnazione" dei forum in generale (ne seguo altri, ad esempio relativo al meteo), il vero problema è la mentalità che prevale nella società: il risultato in campo virtuale, non è che un mero specchio di quello che viviamo nella realtà. un saluto a tutti fab1 punto
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puoi guardare l'asta ranieri dove c'erano tutti i grossi, li ce n'era uno, erano miei anche quelli, quello che ho adesso è migliore di qualità. Asta 2 , novembre 2010 te lo posto qua sotto. Il mio preferisco non pubblicarlo.1 punto
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