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Elenco dei contenuti che hanno ricevuto i maggiori apprezzamenti il 05/07/19 in Risposte
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Ricordo che da bambino, per un paio di estati, ho frequentato un circolo di scacchi nel mio paese. Erano tutti grandi e con i capelli bianchi ed io ero l'unico bambino. In pratica i miei pomeriggi estivi a metà degli anni '80 erano, compiti per le vacanze, partitella in strada con gli amici e poi la sera questo circolo di scacchi. Non tutti erano entusiasti della presenza di un ragazzino in quell'ambiente e quindi facevo un pò fatica a trovare un tavolo per giocare, spesso guardavo solo. Poi un giorno un "villeggiante", un uomo sulla settantina con una lunga barba bianca, dai modi garbati che sembrava uscito da qualche romanzo ottocentesco mi si avvicinò. Così inizio a raccontarmi storie, anche più interessanti degli scacchi. Forse non era nemmeno un giocatore di scacchi ma era un uomo di una cultura spropositata e capii subito che aveva un'assoluta necessità di trasferirla a qualcuno. Così inizio a raccontarmi aneddoti dei suoi lavori in Africa (era un ingegnere civile) e quasi sempre accompagnava questi racconti con dei regali, spesso erano proprio monete dei posti che aveva visitato. L'anno dopo portò con sé la sua collezione e così vidi per la prima volta le monete antiche. Per me fu una sorta di folgorazione. Ogni moneta mi veniva presentata con vere e proprie lezioni di storia, contestualizzando il tondello in racconti di signori, papi e città. Sergio, così si chiamava, non credo di aver mai saputo il suo cognome, aveva due nipoti che si disinteressavano totalmente dei sui racconti e lui ci soffriva molto, forse anche per questo motivo si affezionò a me. Il terzo anno tornò ancora con la sua collezione ma non per farmela visionare di nuovo ma per donarmela. Era talmente assurda come storia che i miei genitori, increduli, decisero di recarsi a casa di Sergio per chiedere una sorta di conferma sul regalo. Non ci furono altre estati con Sergio, morì in quello stesso anno. Dalle monete ai miei studi di archeologia il passo fu breve. Ricordo perfettamente il giorno che entrai per la prima volta nella facoltà di lettere e filosofia della Sapienza (Roma) per un colloquio con i professori che avevano il compito di "orientare" gli studenti. Quella professoressa tento in tutti i modi di dissuadermi, ma io avevo già scelto. Passò poco tempo ed iniziai a seguire le lezioni del Prof. Panvini Rosati. Ogni santo giorno passavo prima davanti alla facoltà di Giurisprudenza con le aule strapiene di studenti e poi arrivavo nella mia classe con meno di 20 persone in un'angusta aula del museo dei gessi (gipsoteca), con il professore che ci chiamava per nome e con i suoi foglietti svolazzanti. Credetemi ogni santa volta ripensavo a quella professoressa che in pratica scacciava gli studenti invece di assecondarli. Le mie "paghette" settimanali (70mila lire) finivano quasi tutte in un negozietto vicino Piazza di Spagna e da @Umberto Moruzzi. Ecco questa è la mia storia "numismatica", quella di Sergio e quella di uno strano paese che si è permesso di avere un Professore come Panvini Rosati con classi di 20 studenti.7 punti
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talvolta viene da chiedersi come mai le intuizioni più semplici arrivino in ritardo, o non arrivino mai. E' il caso delle monete, da più di 2000 anni l'uomo le fa sempre tonde: perchè? Vi sono notevoli benefici nel farle quadrate, e ve ne illustro alcuni: A) si elimina lo sfrido che viene prodotto ritagliando dalla lastra dei tondelli invece che dei quadrelli: è una doverosa attenzione nei confronti dell'ambiente e delle risorse, sempre più scarse B) si aumenta la stabilità dei rotolini, non più in grado, una volta divenuti quadratini, di rotolare sul piano di appoggio C) si aumenta parimenti la capacità di stoccaggio degli stessi, essendo stati eliminati i vuoti tra l'uno e l'altro, e se ne facilita l'impilaggio D) si incrementa notevolmente l'attività dell'industria delle fodere per tasche, con sensibili vantaggi in termini di occupazione e di PIL E) Dal punto di vista numismatico, finirebbe l'eterna diatriba sullo stato di conservazione delle monete: rilievi alti o sfumati, fondi speculari o rigati ... Basterebbe, per classificare una moneta, considerare l'usura degli spigoli, punti particolarmente suscettibili di consunzione, e questo si otterrebbe semplicemente misurando la diagonale. F) Finalmente, se alloggiate in opportuni scomparti ricavati nei portamonete, le monete potranno essere disposte in modo che le teste dei regnanti siano in posizione onorevole, e non più irrispettosamente capovolte, cosa questa che purtoppo oggi accade ed è un chiaro segno di mancanza di rispetto per l'Autorità. G) avete mai visto una banconota rotonda? I creatori della cartamoneta sono stati più lungimiranti di quelli delle monete metalliche; riflettete gente: quanto più scomodo sarebbe riporre banconote rotonde nel portafogli? ..................................... Possibile che nessuno ci abbia mai pensato? @nikita_, è o non è una genialata? PS: l'algoritmo è da perfezionare, ci penserò stanotte5 punti
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Il bello a volte è che si innescano discussioni (inutili) tra i frequentatori del forum, ed il soggetto che ha posto la domanda scompare nelle nebbie del web...... Saluti TIBERIVS3 punti
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Vero Fabry...tra un po' pubblichero' un po' dei miei..non sono ai livelli vostri .ma col tempo forse.3 punti
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Buonasera tutti i miei tentativi(pochi a dire il vero)di risparmiare in vista del veronafil son andati letteralmente al vento oggi questa è la seconda monetina d'oro che metto in collezione,un Ongaro datato 1598 del duca estense Cesare. mi ha colpito e quindi anche convinto a metterla in collezione,il bel dritto col duca ancora delineato coi particolari dell'armatura ancora ben nitidi...si vede anche discretamente bene il volto ,cosa non da poco. al rovescio lo scudo estense in tutta la sua ampiezza. spero si riesca a vedere la freschezza che ancora ha questa monetina. cosa ne pensate? grazie a tutti in anticipo marco2 punti
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Ciao a tutti, in questo uggioso lunedì di primavera volevo condividere con voi il mio ultimo acquisto effettuato giusto questo sabato buttando un'offerta senza speranza alcuna in un lotticino di varie romane tra cui spiccava - non riconosciuta - una monetina estremamente rara di Vittorino... non potevo seguire l'asta fino al suo termine così ho incrociato le dita e... la fortuna è stata dalla mia parte! Il lotticino è venuto via quasi alla base per il prezzo di una pizza! Ma veniamo all'antoniniano: Vittorino Zecca di Trier, Officina A; 2a emissione (metà/fine 269 d.C.) D\ IMP C PIAV VICTORINVS P F AVG R\ COMES AVG RIC (non presente); Elmer (non presente); Cunetio n. 2519 (2 esemplari); Normanby 1402 (3 esemplari); Mairat 564 Si tratta di un pezzo che, fino alla scoperta del ripostiglio di Cunetio del 1982, non era noto e pertanto non è presente nei due testi principali per la catalogazione delle monete imperiali del periodo (RIC e Elmer). I pezzi noti sono appunto i due esemplari provenienti dal Cuentio Hoard (entrambi musealizzati al British) e i tre dal Normanby (di cui solamente uno che appare saltuariamente nel mercato: la prima volta nel 1989 e la seconda nel 2016 sempre presso la casa d'aste P.F. Jacquier). Nel catalogo compilato da Mairat sulla monetazione dell'impero gallico ci sono le immagini dei due pezzi del Cunetio (564/1-2, vedi immagine) e del pezzo del Normanby passato sul mercato (di cui riporto la foto dell'ultimo passaggio in asta del 2016? I pezzi sembrano condividere tutti il medesimo conio di rovescio, mentre per quel che riguarda il conio del dritto i legami ci sono tra i due esemplari del Cunetio e il mio. Da ultimo è interessante osservare come per Vittorino, presso la zecca di Trier, l'antoniniano col rovescio COMES AVG sia noto in due varianti: la prima con la Vittoria andante verso destra che riprende il tipo VICTORIA AVG della zecca di Colonia di Leliano, 530/1, (poi continuato con Mario, 551/4) e la seconda con la Vittoria stante a sinistra (il tipo in questione) che invece ricorda le emissioni più tardive della VICTORIA AVG di Mario di Colonia, 553/4: Infine, da aggiungere che il tipo oggetto di questa discussione, è noto anche con il segno di zecca nel campo a sinistra della stella * che troviamo anche negli antoniniani a legenda PAX AVG e INVICTVS. Concludo qui per ora l'analisi del pezzo, richiamando sul finale una mia precedente discussione di un paio d'anni fa in cui proponevo l'analisi di una tipologia di rovescio analoga per Vittorino però imitativa e che allora avevo catalogato (erroneamente) come una imitazione del tipo in questione (Mairat 564 - Cunetio 2519 - Normanby 1402), ma che invece riprende la tipologia più tarda catalogata da Mairat al n. 578 con legenda breve IMP C VICTORINVS P F AVG (3 esemplari nel Nromanby al n. 1408), ma con * al rovescio che non è invece presente nel mio pezzo imitativo. Qui il link alla discussione dell'epoca: Che dire, più che soddisfatto di aver acquisito questo pezzo assai raro di Vittorino, ufficialmente il sesto esemplare noto di cui solamente 4 (compreso questo) immessi nel mercato numismatico dato che i due pezzi del Cunetio sono al British... resta il dispiacere di non disporre delle immagini degli altri due esemplari provenienti dal Normanby hoard perché non c'è modo di verificare se questo esemplare sia uno di questi ultimi la cui provenienza magari è andata persa nei vari passaggi di mano in mano fino ad essere confuso con un banale antoniniano di poca importanza... chi lo sa!2 punti
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Grazie Mario di questi doni numismatici che mi hai fatto con grande gentilezza, ho apprezzato moltissimo. Lunga vita al gazzettino e a Quelli del Cordusio!2 punti
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I "Grossi" Veneziani...ho ancora molta strada da fare e moltissimo da studiare...ma quanto sono belli e le varianti tantissime. Quasi come la storia che raccontano..Tra un po' di giorni dovrebbe arrivarmi il mio primo Andrea Dandolo..2 punti
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Visto che non ci sono volontari, vedere note 13 e 14 del catalogo. https://numismatica-italiana.lamoneta.it/moneta/W-REPUAN/82 punti
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.... o Kamarina - Sicilia Sicily. Kamarina circa 420-405 BC. AE Tetras 13mm, 3,01g. Head of gorgoneion facing. / KAMA, owl standing right, grasping lizard, three dots below2 punti
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Buongiorno a tutti, cari @dabbene @eracle62 @Sirlad e cari tutti voi che non menziono (riempirei la pagina) esplorando le varie sezioni del forum e leggendone i contenuti mi sono fatto un idea, anzi mia ferma convinzione che ho ancora molto da imparare.. Tecnicamente non sono in grado di apportare dei concreti contributi a livello Numismatico, devo studiare tanto e tanto c'è da studiare.. Ma ho capito una cosa fondamentale, l'importanza della divulgazione a più livelli, ho citato soprattutto voi tre perché ho trovato molto attuale quello che dite e per coincidenza stavo rileggendo(sono a casa ammalato con un po' di tempo libero) il primo numero di Cronaca Numismatica del settembre 1989, a distanza di di 30 anni le nostre domande le riflessioni si ripetono, è un continuo inizio, La passione sembra confermarsi sempre la stessa che ci accomuna e accompagna. Posterò due articoli per me molto interessanti e spunto di ulteriori riflessioni, spero non me ne vogliate.. ?2 punti
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Omaggio fotografico settembre 2018, Duomo Milano2 punti
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con calma risponderò un po' meglio, ora sono un po' di corsa, ma.... 1 - l'ultimo AE4 ufficiale è del tempo di Maurizio Tiberio dopo uno iato notevole dal tempo di Giustino II 2 - la circolazione dell'AE4 va scemando verso l'ultimo quarto del VI secolo...e anche le infinite imitazioni non vengono più fatte 3 - sulla fiduciarietà ha parlato molto Asolati , sostenitore della minore fiduciarietà del nummo che portò a grandi accumuli…. forse era l'unico direttamente cambiabile in oro… dice 4 - il valore dell'AE4 è un altro grande problema, se sia o no il nummus...e quando… Carlà ritiene che fino alla riforma di Anastasio del 512 l'AE4 valesse forse 5 nummi e poi 1, e la sua tesi è molto ben esposta che l'uso dell'AE4 arrivi al VII mi stupisce non poco, perché potrbbe essere un problema di semplice residualità, fatico a pensare a nummi circolanti all'epoca di Costante II....2 punti
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Leggendo un saggio sui ritrovamenti monetali a Napoli nel periodo bizantino si riferisce del recupero in vari scavi di un numero considerevole di minimi di V e VI secolo anche in stratigrafie che arrivano alla metà del VII secolo, si evince quindi una persistenza in circolazione davvero notevole di queste modeste monetine, ho letto in altri contributi che questa resistenza in circolazione rivelata anche in tanti altri siti in varie zone del Mediterraneo è dovuta fondamentalmente al minore grado di fiduciarietà dei minimi con pesi superiori all'equivalente teorico del nummus ricavabili dai multipli di 5, 10, 20 e 40 nummi messi in circolo dopo le riforme di Anastasio prima e Giustiniano I poi, ma è così pacifico che la moneta definita minimo valesse sempre un nummo? E come avrebbe funzionato una moneta di rame non fiduciaria in un sistema di monete di rame fiduciario? Sarebbe interessante condividere un po' di idee in merito, la monetazione in rame bizantina è assai interessante ma non se ne parla molto...1 punto
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Buonasera a tutta la sezione, Ultima arrivata in Collezione : Ferdinando II Tornese uno e mezzo 1848. Nominale molto raro e ostico da reperire. Per questo appena l'ho vista in vendita sul noto sito non ci ho pensato due volte a prenderla, nonostante la conservazione. Le foto sono del venditore perché la moneta è immersa in acqua demineralizzata.1 punto
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Buonasera a tutti non so cosa dire, la moneta è troppo deteriorata per poter dare risposte certe Per quanto concerne SEAR per Valentiniano II, il testo purtroppo non riporta la fotografia, ma solo la descrizione: Per quanto riguarda RIC 18a/27a con Valentiniano I, neppure mi è molto chiara la corrispondenza. Allo stato credo che si possano fare solo delle ipotesi. Intanto darò uno sguardo al British Museum. A più tardi1 punto
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segno che hai cerchiato di rosa sul rovescio, a sinistra, potrebbe essere un Chi/Rho? - si, potrebbe essere un chi-ro. - è presente sul RIC IX 18a/27a. un Valentiniano I - con chi-ro sulla destra emesso dalla zecca di Thessalonica. ( TES ). e potrebbe essere quello---1 punto
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Scusate ma da anni sento di questi disservizi, che sono legati al sistema postale e non alle case editrici od alle testate. Non vedo onestamente l'ansia di ricevere il primo del mese la rivista. Vi arriva, tanto basta. andare a creare ulteriori problemi alle ULTIME 2 RIVISTE NUMISMATICHE CHE ANCORA SI POSSONO LEGGERE IN CARTACEO, non credo giovi a nessuno. Teniamocele strette. Cordiali saluti Gian Franco Macri1 punto
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Buongiorno. Purtroppo molti anni fa e' capitato anche a me con una manciata di monete che ho donato al museo del mio paese. Avevo chiesto di esporle con il mio nome. Ma il curatore so per certo se ne sia appropriato. Comunque se mia figlia non seguira' le mie "orme" le donero' al museo della moneta a Venezia o alla biblioteca Marciana...1 punto
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Infatti la simpatia e la competenza sono prerogativa della maggior parte degli utenti di questo forum, per le buone maniere invece ci stiamo attrezzando1 punto
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La mia opinione è che dovrebbe essere certamente Siscia non si distingue pero' l'ultima lettera dopo dot BSIS?......1 punto
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Ecco la prima foto della moneta reale (da facebook) Devo dire che è veramente molto bella, non vedo l'ora di riceverla e di vedere quella proof1 punto
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Buongiorno, potendo avere le stesse identiche legende al diritto e al rovescio, non escluderei che possa trattarsi di una SECVRITAS di Valentiniano II, a me non che tu non lo abbia escluso per motivi particolari. Proprio per Valentiniano II col diritto uguale a quello del tuo bronzetto, vedo che il SEAR cartaceo cataloga al n. 20321 un "bronze centenionalis" (peso di g. 2,50 molto variabile) coniato a Trier/Treves/Treviri nel 375-76, non previsto nel RIC (!), che all'esergo ha il segno di zecca TR seguito dalla marca di officina P oppure S (prima o seconda) e "star" nel campo, presumo a sinistra. Non vedrei al momento altre soluzioni, resterebbero da individuare i segni che nella fotografia sembra di vedere nel campo a sinistra: Aspetto fotografie migliori di tutto il rovescio ciao1 punto
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Scusate se esprimo il mio parere : e' vero che le vostre monete sono vostre e potete farci quello che volete ,anche martellarle ,prima di morire ma credo che gettarle un un campo sia estremamente egoistico ,della serie " o mia o di nessuno " ,senza contare il danno recato al patrimonio culturale nazionale . Come dissi una volta non siamo padroni delle monete ma custodi ,una volta spariti noi, lasciamo che qualcun altro impari ,le ami ,le cerchi e non ultimo le custodisca per le generazioni a venire.1 punto
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sai com'e': riposta sgradita no ringraziamenti. Quando gliele valutano qualche spicciolo ringrazia eccome:1 punto
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Buongiorno. Dalle riflessioni che esponi si intende che hai le idee confuse su questo mercato. Le risposte ai tuoi dubbi sono tutte accessibili tramite la funzione di ricerca del nostro forum. Non voglio servirti le risposte ma ti suggerisco altrimenti quali siano le giuste domande da porti: - Cosa si intende per "titolo" di un metallo? - Che titolo minimo deve avere una lega d'oro per essere considerata "da investimento"? - Quali sono gli "operatori commerciali autorizzati" a trattare l'oro da investimento? - Che titolo trattano generalmente i compro oro non autorizzati a trattare oro monetato o lingotti da investimento? - Come funzione l'IVA sull'oro? Rispondendo a queste domande sarà tutto più comprensibile. Buona giornata1 punto
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Certo @eracle62 il forum è imprescindibile per la divulgazione a tutti i livelli. A proposito invece della nascita della passione numismatica, anche la mia storia è molto simile a quella di altri utenti, la passione anche a me da ragazzo fu trasmessa da persone più mature con gli anni (il primo fu mio padre). A questo riguardo riflettevo ultimamente su una questione che si può riassumere in questa domanda: ma che ne sarà dei nostri nummi quando noi non ci saremo più? La domanda non è banale, perché coinvolge tutta una serie di risvolti: psicologici, culturali, ecc.ecc, coinvolge più in generale uno spirito collezionistico. Ad esempio a volte non si colleziona solo ed esclusivamente per puro spirito compulsivo-accumulativo, solo per aumentare il nostro ego, la nostra autostima? Senza pensare che, forse, alla fine tutte le nostre monete andranno disperse nel nulla...e della nostra passione non rimarrà più nulla, se non saremo stati in grado di trasmetterla a qualcuno.1 punto
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Bellissime queste tue righe... E l'appagamento dopo tanti anni di divulgazione, vuol dire che l'amore per questa scienza è arrivato, vuol dire che l'amore per il prossimo è stato colto, vuol dire che quello che abbiamo fatto è servito, vuol dire che quello che stiamo facendo serve, vuol dire che esiste ancora sensibilità, vuol dire che siamo il faro per molti, vuol dire che siamo un punto di riferimento, vuol dire che come sempre anche i silenzi urlano, vuol dire visto le testimonianze raccolte sino ad ora sulla discussione, alla fine serve scrivere per esser vicino a tutti, vuol dire che la numismatica può essere anche raccontata in modo semplice, vuol dire che il forum è stato ed è voce importante per la nuova numismatica di oggi.. Eros1 punto
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Abbiamo cercato nel nostro piccolo di ricreare certe atmosfere, senza aver troppe ambizioni, ma il pensare a quegli anni in cui il riunirsi e confrontarsi era consuetudine, mi accompagna da sempre.. Come giovane artista riuscii a vivere gli strascichi di fine anni 70 al Jamaica a Milano, dove la tappa per la cultura del novecento era quasi obbligatoria visto i personaggi che gravitavano attorno. Oggi il clima a Milano e nel resto della penisola sono particolarmente favorevoli, infatti le iniziative culturali e le mostre sono vivaci, bisognerebbe sfruttare quest'onda di entusiasmo, e far diventare la numismatica partecipe alla vita intellettuale del momento. Gli ambiti possono essere diversi, ma cosi lo era anche allora vedi le avanguardie artistiche dei primi del 900, sono gli uomini che possono fare la differenza se vogliono veramente, gli strumenti sono li a portata di mano, ci vorrebbe più coesione, e potremmo far diventare la numismatica più grande e vicina a tutti... Unendo il paese in un unico abbraccio... Eros1 punto
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Ci sono capitoli della storia che non si conoscono abbastanza, purtroppo i testi scolastici, sono solo un sunto, d'altronde lo spazio è quello che è, sta all'insegnate integrare le lacune dei suddetti.. Come in questo caso, dove le vicende storiche si intrecciarono in tutta Europa ed ogni evento era correlato per forza di causa maggiore. Milano in quegli anni dava molto fastidio, come i loro intellettuali, a volte la storia si ripete...1 punto
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Forse con un filtro si vede meglio. Non appena ce lo in mano ti mando una foto.1 punto
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Bella! [emoji106]Quando ti arriva mi fai una bella foto di questo dettaglio?1 punto
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Buonasera a tutti, amo leggere i post che via via si aggiungono alla discussione, sono orgoglioso di fare parte di questo forum e mi riconosco in ognuno di voi, il filo conduttore è sempre lo stesso, L'amore per le monete, la loro storia, Amore nato in modi diversi, per la maggior parte attraverso Amorevoli persone anziane , Amore senza confini, senza età. Grazie1 punto
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Poco fa mi sono ricollegato alla rete e spero che il collegamento si mantenga in maniera soddisfacente. Ritornando al bolognino del post n. 12, mi rendo conto che si tratta di una particolarità per i conoscitori delle monete di Ancona, ma speravo che qualche esperto anconitano potesse almeno cimentarsi a proporre qualcosa. Ripeto che trattasi di una cosa piccola a vedersi cui difficilmente si fa caso. E c'è una seconda cosa particolare, magari apparsa saltuariamente in questo tipo di monetazione. Lascio ancora un po' di tempo per provare, poi farò la "spia" !!! PS: ripropongo la foto.1 punto
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per come lo vedo io, il collezionismo non è gratificazione economica, mi spiace. Perché se collezioni qualcosa per poi rivenderlo per guadagnarci, non stai collezionando, ma facendo, appunto, del commercio: poi ovvio che possa fare piacere avere in collezione pezzi pagati 10€ che dopo un tot di tempo valgono 10/100/1000 volte tanto, ma farlo "a priori" no1 punto
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Taglio: 2 Euro CC Nazione: Italia Anno: 2018 B Tiratura: 3'000'000 Condizioni: qFDC Città: Pavia (PV) Taglio: 1 Cent Nazione: Austria Anno: 2019 Tiratura: ? Condizioni: SPL Città: Genova (GE)1 punto
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Ah caro Andrea, la "grossite" è malattia contagiosa. Una volta presa non te la togli più.1 punto
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preso io ?, una delle monete più rare coniate in Abruzzo , probabilmente è il migliore per conservazione ad oggi noto , aggiudicato a 900,00 euro + diritti1 punto
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Complimenti, Anastasio II è un imperatore molto raro. La moneta è anche in ottima conservazione per il tipo. Per Siracusa, zecca che conosco meglio di Ravenna, ci vuole molta pazienza e molti anni prima di vederne passare uno decente. Se, come dice giustamente Poemius, questa non fosse una collezione relativamente di nicchia, il valore sarebbe stato veramente molto alto.1 punto
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Grazie Matteo anch’io latito purtroppo ampiamente. Ho sempre rilevato come ‘anomala’ l’introduzione così tardiva della moneta all’interno di società molto complesse, sofisticatissime e articolate quali l’egiziana, la Sumera, ma anche la Media , Assira per non parlare della Cina antica , India e diverse altre fiorite tra il 3/4mila e il 1000 aC. L’ipotesi che la moneta potesse essere una ‘conquista’ del ceto medio commerciante/borghese/funzionario che permetteva una maggiore autodeterminazione e liberta’ Di azione e per questo avversata - o ritardata il piu’ Possibile - dai ceti aristocratici e’ decisamente affascinante. In fondo si è forse dovuto attendere proprio questa evoluzione sociale per poter permettere alla moneta di svilupparsi. Questo tornerebbe ad esempio con la circostanza che la societa’ Egizia rimase fino all’avvento dei tolomeo o poco prima immutata e sempre eguale a se stessa, facendo quindi a meno delle monete. Ne abbiamo una solo infatti , attribuita ad un faraone, Nectanebo II della XXX dinastia attorno alla meta’ del IV secolo ovvero poco prima della fine delle dinastie faraoniche.1 punto
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Segue dal post precedente e vorrei per quanto mi riguarda concludere con l'immagine simbolo, di questo saccone , involucro, molto pesante di oltre 52 kg. contenente le monete , così come fu trovato durante lo scavo ; ricordo e mi sembra giusto farlo il lavoro enorme dei volontari del Gruppo Gral, migliaia di ore di lavoro, primi a proporre questo contributo con tutte le monete scansionate e digitalizzate nel DVD ,un Museo che ha fatto della tecnologia l'arma vincente per comunicare e divulgare. Complimenti, mi auguro che altri in futuro possano ispirarsi a loro e possano continuare su questo cammino virtuoso !1 punto
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